“Una Regione con un bilancio in questa situazione – dice Chiamparino – non può fare da guida a tutte le Regioni. Mi devo dedicare di più al lavoro nella Regione Piemonte”
La buona notizia potrebbe arrivare lunedì, quando il Consiglio dei ministri, varando il decreto ‘salva-regioni’, potrebbe dare una boccata di ossigeno ai conti in rosso della Regione Piemonte. Sergio Chiamparino, in polemica non apertamente dichiarata con il premier Matteo Renzi, aveva presentato il 22 ottobre le proprie dimissioni da presidente della Conferenza delle Regioni, irrevocabili ma congelate fino a quando non sarà concluso l’esame della legge di stabilità.
Le motivazioni della decisione, aveva detto il governatore, sono legate al giudizio della Corte dei Conti sul bilancio 2014 del Piemonte, che aveva certificato un buco di quasi 6 miliardi di euro. “Una Regione con un bilancio in questa situazione – ha sostenuto Chiamparino – non può fare da guida a tutte le Regioni. Mi devo dedicare di più al lavoro nella Regione Piemonte. La questione delle anticipazioni ai fornitori legata al dl 35 non riguarda solo il Piemonte, che è stata solo la prima Regione a incappare nel procedimento. Il decreto che avevamo concordato non prevede spalmature del debito, ma modalità di contabilizzazione di quel disavanzo che non deve essere restituito due volte dalle Regioni, che già lo stanno restituendo attraverso i rispettivi stati patrimoniali”.
Ora il tanto auspicato decreto, ideato su misura per il Piemonte ma che darà sollievo anche ad altre Regioni, per sanare a contabilizzazione delle anticipazioni dello Stato per pagare i debiti della pubblica amministrazione, dopo l’intervento della Consulta