IL LIBRO DI GIOVANNI FASANELLA

Caso Moro, un puzzle (non solo) italiano

Conosco Giovanni Fasanella dal 1974. Muoveva i ” primi passi ” nella redazione torinese dell’Unità dove, nel corso del tempo, si sono formati fior fiore di intellettuali e uomini di cultura. Da Italo Calvino a Raf Vallone. Da Paolo Spriano a politici come Diego Novelli il Sindaco per eccellenza. E anche Giovanni non é stato da meno, diventando una prestigiosa firma. Leggendo alcuni suoi libri ho capito le sue capacità da ricercatore e storico. La convinzione é diventata certezza, finito di leggere il libro “Puzzle Moro”. Gli ho telefonato e gli ho chiesto: da quanti anni ci stavi lavorando? 40 anni. Vero, la perfezione non esiste. Difficile comunque trovare dei difetti. Iniziamo dalla forma.Scrittura incalzante ed avvincente. Sul metodo. Non “cade ” mai nell’illazione. Si attiene ai documenti ufficiali. Se suppone precisa i passaggi logici che fanno diventare l’ insieme degli indizi una prova. Aldo Moro è stato un lato della medaglia. L’ altra faccia della medaglia Enrico Berlinguer.  Giovanni Fasanella mette giustamente in stretta correlazione i due uomini politici. Entrambi innovatori nel proprio campo ideologico. Il segretario del PCI vittima del tentativo di omicidio in Bulgaria. Aldo Moro ucciso dalle Brigate Rosse e i loro complici. Principalmente i servizi di segreti di tutto il mondo, in  una tragica alleanza tra Cia e Kgb, tra i servizi segreti inglesi e il Mossad israeliano. Aiutati e coadiuvati dai nostri servizi segreti che portavano a compimento la strategia della tensione inaugurata con piazza Fontana.
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Proprio così, Valerio Morucci e br utili idioti dei poteri occulti in Italia e all’estero. Sposa le teorie complottiste? No, anche perché Giovanni Fasanella non è un complottista. Mentre è palese che i servizi segreti bulgari nel tentativo di uccidere il capo del Partito comunista italiano agivano su ordine dei sovietici. Nell’ omicidio Moro i servizi segreti eterodirigevano gli assassini rossi pilotandoli indirettamente. E se “qualcuno” delle forze di sicurezza si avvicinava alla prigione di Aldo Moro intervenivano depistando. Da tanti anni pratica diffusa nel nostro paese.  Nel libro si ” fa giustizia di un luogo comune presente a Sinistra “. Che i sovietici erano moralmente migliori dell imperialismo yankee. I comportamenti erano simili. Entrambi orientati alla eliminazione fisica dell’ avversario politico. Addirittura si adombra il sospetto che Palmiro Togliatti nel 1950 fu vittima dei sovietici che provocarono un incidente stradale a Quincinetto.  Anche da questa parte della cortina di ferro non si scherza.  Così gli inglesi che hanno sempre visto e vissuto il nostro paese come un paese a sovranità limitata, solo preoccupati nel mantenere il controllo sul Mediterraneo e Africa del Nord.
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A tal punto interessati che ancora durante la seconda guerra mondiale mettevano le premesse per costruire un fronte anticomunista partendo dal fascismo di Valerio Borghese. Un sistema di potere sia all’ Ovest che all’Est che trova nella difesa dei loro interessi la legittimità ideologica nell’ esercitare il potere. Aldo Moro vittima delle sue stesse politiche. Vittima del suo dovere di politico. Tanti gli spunti e le verità storiche. Vale proprio la pena leggerlo. Con una mia ultima ed importante sottolineatura: la statura di quella classe politica. Esempio per tutto: quando Berlinquer e Zaccanigni devono scegliere se trattare con i terroristi chiamano per consultarsi Luciano Violante, ancora solo magistrato. Non per essere confortati ma per sapere e dunque conoscere. E diciamocelo pure, il confronto con l’ attuale classe politica é immediato. Ed è desolante il raffronto palesemente a vantaggio di ieri sull’ oggi. Giovanni Fasanella sarà presente al Salone del Libro. Appuntamento da non perdere. Dimenticavo,  giovedì 10 maggio ore 17 Lingotto Fiere.
Patrizio Tosetto