All’insegna del suo proverbiale “esageruma nen”, il primo cittadino di tutti i piemontesi non si scompone e abbozza. Ma chi lo conosce bene sa che è capace di essere anche – politicamente parlando – molto vendicativo. Certo non devono avergli fatto piacere le rimostranze dei vertici del suo partito
Sergio Chiamparino ne ha già viste di tutti i colori nella formazione delle sue precedenti giunte municipali. L’esperienza da bi-sindaco lo ha fortificato nelle estenuanti trattative politiche in cui la richiesta di più riconoscimento politico da parte delle forze di governo significa una sola cosa: più poltrone. All’insegna del suo proverbiale “esageruma nen”, il primo cittadino di tutti i piemontesi non si scompone e abbozza. Ma chi lo conosce bene sa che è capace di essere anche – politicamente parlando – molto vendicativo. Non lo fate incazzare, please.
Certo non devono avergli fatto piacere le rimostranze dei vertici del suo partito che (in primis il segretario regionale e futuro vicegovernatore Davide Gariglio) gli sono state indirizzate nel summit Pd di oggi. Ma gli esponenti dem non conoscono pause domenicali e si vedranno anche alla vigilia del gran giorno: lunedì il nuovo presidente sarà a tutti gli effetti governatore e già martedì la Giunta potrebbe insediarsi. Litigi domestici permettendo. Tra le altre criticità all’interno del Partitone, pare che non molti abbiano gradito l’investitura che Chiamparino ha già annunciato, di Antonio Saitta assessore alla Sanità. Il presidente della Provincia in cerca di nuova occupazione non va giù a tutti. Ci sono anche altri pretendenti, ad incominciare da Nino Boeti, ex sindaco di Rivoli e medico.
Sembra tramontare, invece, la nomination flash di Elisa Rosso, già direttore di Torino Internazionale, per il ruolo chiave di titolare dell’assessorato allo Sviluppo, (Industria, Università e innovazione). Forse la spunterà Nevio Di Giusto, direttore del Centro Ricerche Fiat. Superchiampa, a fronte delle richieste pressanti del suo partito che rivendica una rappresentanza adeguata rispetto al 40% dei consensi elettorali conseguiti, potrebbe “eliminare” qualche candidato – assessore esterno, come ad esempio Antonella Parigi, direttore del Circolo dei lettori, in corsa per la Cultura, che potrebbe così essere affidata a Gianna Pentenero.
Ma l’incazzatura di Chiamparino con i suoi per tutte queste seccanti beghe interne non sarà nulla, a confronto con quella del leader dei Moderati Mimmo Portas, nel caso quest’ultimo dovesse sacrificare l’assessorato promesso al suo movimento, a favore delle brame Pd. Altro che moderato, vedrete.
Cristiano Bussola
(Foto: il Torinese)