ECONOMIA- Pagina 404

Lavoratori ex Embraco, Cirio: “Il Governo smetta di promettere”

Il Presidente della Regione, Alberto Cirio: «Ne va della credibilità delle istituzioni e noi, come abbiamo già fatto in passato, siamo pronti ad alzare la voce accanto ai lavoratori, se sarà necessario». L’Assessore regionale al Lavoro: «Ho chiesto un incontro urgente al Mise. Il Governo smetta di promettere e si impegni in progetti concreti, per tutelare i lavoratori, mettendoci nelle condizioni di realizzare le nostre politiche industriali, con politiche tese al rilancio dell’automotive».

Occorre agire in fretta per tutelare i 407 lavoratori della Ventures di Riva di Chieri e le loro famiglie che da tempo si sentono presi in giro dai vari governi che si sono succeduti negli ultimi anni. Per questo la Regione, insieme ai rappresentanti dei Comuni del territorio, ha chiesto ieri un incontro al Mise per parlare però di fatti concreti, come la proposta di lavorare affinché, a Riva di Chieri, possa essere immaginabile l’insediamento di una fabbrica di batterie elettriche per auto, che fa parte del grande progetto di rilancio dell’automotive piemontese.
«Gli ultimi mesi non hanno sicuramente aiutato – ha spiegato il Presidente della Regione, Alberto Cirio – , ma l’Embraco era un caso già prima dell’emergenza Covid e questa situazione non è più accettabile – ha sottolineato ancora Cirio -. Ne va della credibilità delle istituzioni e noi, come abbiamo già fatto in passato, siamo pronti ad alzare la voce accanto ai lavoratori se sarà necessario».

L’assessore regionale al Lavoro, Elena Chiorino, ha prima incontrato una delegazione dei lavoratori Ventures in piazza Castello e poi i loro rappresentanti sindacali in Sala Giunta del Palazzo della Regione per fare il punto della situazione.

Fim, Fiom e Uilm di Torino hanno manifestato estrema preoccupazione per la volontà di Whirlpool – espressa nell’ultimo incontro – di «bloccare» i circa 9 milioni restanti dal fondo di reindustrializzazione, intraprendendo una battaglia legale con gli avvocati di Ventures.

L’obiettivo comune, visto il persistere del blocco totale della produttività dello stabilimento, è quello di lavorare per la proroga della Cassa integrazione. Ma non per «allungare l’agonia», bensì per guadagnare ulteriore tempo per individuare progetti, investitori e soluzioni in grado di far partire un progetto serio e arrivare a una nuova soluzione capace di «camminare con le proprie gambe» e che possa davvero garantire un futuro allo stabilimento chierese.

«Non promettiamo nulla – ha chiarito Chiorino – ma abbiamo tante idee e vorremmo lavorare a concretizzarle con un supporto serio concreto e convinto anche da parte del Governo che deve metterci nelle condizioni di rendere sempre più attrattivo il nostro territorio, riconsiderando, oltre ad erogare bonus per biciclette e monopattini una seria politica di rilancio dell’automotive, valutando anche nuove politiche di eco incentivi e rottamazione che farebbe bene ai lavoratori piemontesi e italiani, anche per quanto riguarda tutto il comparto dell’indotto, ad oggi in grave difficoltà. Una fabbrica di batterie per auto elettriche, quindi, potrebbe fare la differenza non solo per l’ex Embraco, ma per tutto il Piemonte, creando un polo logistico nodale, rilanciando l’automotive e rendendo il territorio nuovamente attrattivo». «Noi ci crediamo – ha concluso Chiorino – come dimostrano i 10 milioni messi sul piatto per l’Academy automotive, le nostre idee e tutti gli strumenti formativi a nostra disposizione. Ora ci aspettiamo la medesima attenzione e il medesimo impegno da parte del Governo».

Spiega Vito Benevento della segreteria Uilm Torino: «E’ positivo che, dopo una lunga pausa, il tavolo ex Embraco si sia riaperto con una proposta da parte della Regione Piemonte. Il progetto dovrà essere sviluppato e valutato con attenzione con l’obiettivo di salvaguardare tutti i posti di lavoro. Un epilogo negativo lascerebbe un pesante strascico sociale e industriale per il nostro territorio. Dopo tutte le iniziative di questi ultimi tre anni, sarebbe inaccettabile vanificare lo sforzo dei lavoratori che, con grande tenacia e senso di responsabilità, hanno difeso la loro fabbrica insieme al sindacato».

Aggiunge Arcangelo Montemarano, responsabile ex Embraco per la Fim di Torino: «Bene che la Regione Piemonte abbia idee e sia propositiva, ma urge che il Mise ci convochi con estrema urgenza per verificare le proposte emerse oggi e la loro fattibilità. E’ soprattutto importante che il Mise costringa la Whirlpool a finanziare nuovi progetti di reindustrializzazione utilizzando quello che rimane del fondo Escrov».

Conclude Ugo Bolognesi, responsabile ex Embraco per la Fiom di Torino: «Oggi abbiamo di nuovo rotto il silenzio che ormai da due mesi avvolge la vertenza Ventures Whirlpool Embraco. Il Governo non può aspettare passivamente mentre Ventures e Whirpool, con i rispettivi legali, si accusano a vicenda del disastro industriale provocato, mentre le lavoratrici e i lavoratori sopravvivono con la cassa integrazione, aspettando che gli vengano pagati gli stipendi arretrati e non hanno alcuna serenità su quello che accadrà nel momento in cui finiranno gli ammortizzatori sociali. Ieri abbiamo parlato con la Sindaca della Città di Torino Chiara Appendino e l’assessore Alberto Sacco, si sono resi disponibili a sostenere le ragioni dei lavoratori. Oggi in Regione abbiamo incontrato l’assessore Elena Chiorino e, in video collegamento da Novara, il governatore Alberto Cirio, ed erano presenti Sindaci e Assessori di Comuni interessati. E’ quindi tutto il Territorio che sta chiedendo al Governo di intervenire, e tutto il Territorio farà delle proposte perché si diano risposte concrete, di lavoro vero, alle 407 famiglie coinvolte. Proposte serie e praticabili di politica industriale, che sono ancora più urgenti oggi dopo la crisi generata con la pandemia, nella nostra Città, nella nostra Regione e sono fondamentali per il nostro Paese. Le nostre iniziative continueranno».

Informazione in crisi: neppure il virus rilancia le copie

Neppure il terrore per il virus è servito per rilanciare la fiacca editoria italiana. Anzi, dopo aver millantato incrementi fantasmagorici delle copie di quotidiani venduti in edicola, sono aumentati gli editori che hanno annunciato tagli agli organici dei giornalisti, delle retribuzioni, dei collaboratori esterni.

Autocritica? Non pervenuta. Dunque la Gazzetta del Mezzogiorno rischia il fallimento (udienza la prossima settimana), l’Ansa vorrebbe ricorrere a 24 giorni di cassa integrazione per tutti i giornalisti e tagliare i compensi ai collaboratori, il Sole 24 Ore vuole ridurre del 25% il costo del lavoro dopo aver già ridotto i compensi dei collaboratori, Radio Capital vuole dimezzare il numero dei giornalisti, La Stampa riduce le retribuzioni con tagli agli straordinari ed amenità varie…

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Informazione in crisi (Sole, Ansa, Gazzetta del Mezzogiorno). Neppure il virus rilancia le copie

 

Ecco i voli Blue Air da Caselle

Blue Air anticipa la riapertura graduale dei voli di linea a partire dal 15 giugno 2020, a seguito di un programma in linea con le normative sulla mobilità attuate a livello europeo. Tale decisione è motivata dalla forte richiesta registrata da parte dei passeggeri e agenti di viaggio sul sito della compagnia.

 

Sul sito della compagnia, www.flyblueair.com sono già disponibili i seguenti voli per il periodo 15 – 30 giugno:

 

Torino – Catania – Torino (15, 17, 19, 21, 22, 24, 26, 28 ,29 giugno)

Torino – Lamezia Terme – Torino (15, 19, 22, 26 , 29 giugno)

Torino – Napoli– Torino (18, 21, 25, 28 giugno)

Torino – Bacau– Torino (18, 23, 25 e 30 giugno)

Firenze- Bucarest-Firenze (17, 21, 22, 24, 28, 29 giugno)

 

Consultando il sito web Blue Air, i passeggeri possono essere costantemente aggiornati sull’elenco completo di voli in vendita. La compagnia promuoverà attivamente i voli resi disponibili sui media e sulle sue pagine social media.

 

Misure di sicurezza aggiuntive

Blue Air ha implementato rigorosi protocolli di sicurezza a bordo dei suoi aerei. Già a febbraio, in un periodo in cui c’era stato un solo caso di infezione da SARS-CoV-2 confermato nel nostro paese, Blue Air iniziò a disinfettare i suoi aerei, essendo la prima e unica compagnia aerea in Romania i cui aerei erano sottoposti a un processo di nebulizzazione giornaliero, che utilizza sostanze che sterilizzano l’intero spazio in cui sono distribuiti. Questo moderno processo di sterilizzazione e disinfezione sarà mantenuto a tempo indeterminato.

Inoltre, gli aerei Blue Air sono dotati di filtri dell’aria HEPA che catturano oltre il 99,97% dei microbi presenti nell’aria filtrata, mentre i passeggeri sono dotati di mascherine, salviette imbevute di alcol e gel disinfettante. A conferma della correttezza e dell’efficacia delle misure attuate, nessun membro dell’equipaggio Blue Air è stato infettato dal nuovo coronavirus, nonostante abbia operato numerosi voli charter e di rimpatrio durante lo stato di emergenza, anche nei paesi della zona rossa.

I passeggeri Blue Air sono tenuti ad indossare mascherine durante il viaggio, a disinfettarsi le mani ed evitare di spostarsi in cabina. Gli equipaggi istruiranno i passeggeri sulle misure di sicurezza sanitaria e ne garantiranno la conformità.

Commercialisti: misure fiscali antivirus

Nel documento del Consiglio e della Fondazione Nazionale dei Commercialisti , una ricognizione delle disposizioni inerenti la sospensione dei versamenti e degli adempimenti tributari e previdenziali e di misure a sostegno della liquidità di famiglie, imprese e lavoratori autonomi che introducono contributi, crediti d’imposta e cessione dei relativi crediti, detrazioni fiscali, premi e incentivi

Il Consiglio e la Fondazione Nazionale dei Commercialisti hanno pubblicato il documento “Le misure fiscali dei decreti sull’emergenza da Covid-19”. Lo studio esamina le misure fiscali urgenti adottate dal Governo per contrastare l’emergenza epidemiologica da COVID-19, contenute nel Decreto “Cura Italia” n. 18/2020 (convertito con modificazioni nella legge n. 27/2020), nel Decreto “Liquidità” n. 23/2020 e nel più recente Decreto “Rilancio” n. 34/2020. Si tratta di una serie di disposizioni inerenti la sospensione dei versamenti e degli adempimenti tributari e previdenziali e di misure a sostegno della liquidità di famiglie, imprese e lavoratori autonomi che introducono contributi, crediti d’imposta e cessione dei relativi crediti, detrazioni fiscali, premi e incentivi.

Montagna, 14 milioni da ripartire

Da Palazzo Lascaris / Come ripartire i 14 milioni di euro destinati alla montagna? Lo stabiliranno i criteri contenuti nell’atto deliberativo della Giunta regionale sulle disposizioni in materia di tutela, valorizzazione e sviluppo delle Terre Alte, e la proposta di Regolamento sul Fondo regionale per la montagna e sul suo utilizzo, così come previsto dalla Legge regionale 14 del 2019. Sui due provvedimenti ha espresso a maggioranza parere preventivo favorevole la Terza commissione, presieduta da Claudio Leone.

L’assessore regionale allo Sviluppo della montagna, nonché vicepresidente della Giunta Fabio Carosso, ha ribadito come i territori montani piemontesi costituiscano un’importante risorsa per il sistema economico e sociale regionale e come la Regione debba favorire le condizioni di vita delle popolazioni montane, la salvaguardia del territorio e la valorizzazione delle risorse culturali e delle tradizioni locali. Viene pertanto previsto lo strumento della Conferenza dei presidenti, per trattare tutte le proposte sulla montagna, nonché i criteri per la concessione di fondi regionali per il territorio montano, collaborando con la Giunta regionale e i soggetti istituzionali pubblici e privati coinvolti. Sarà composta dal presidente della Giunta regionale (o da un assessore regionale da lui delegato) e dai presidenti delle Unioni montane (o Assessori con delega in materia). Vi parteciperanno inoltre il presidente dell’Unione nazionale comuni, comunità ed enti montani (Uncem) del Piemonte, o suo delegato, e due rappresentanti designati dal Consiglio delle autonomie locali (Cal). Il Fondo per la montagna prevede anche contributi per valorizzare le esperienze, salvaguardare, tutelare e mantenere i servizi essenziali per le popolazioni residenti. Oltre al consolidato sostegno per la tutela delle scuole di montagna, gli interventi della Regione hanno diversi ambiti di azione, come ad esempio i contributi per il trasporto studenti, i contributi a sostegno di eventi e manifestazioni che promuovano il territorio montano in ambito culturale, turistico e sportivo, i contributi per interventi di manutenzione ordinaria di infrastrutture per la pratica di attività outdoor. Il Regolamento, composto da otto articoli, prevede come criterio di ripartizione dei fondi tra le Unioni la superficie del territorio montano per una quota pari al 70%; e la popolazione residente per una quota pari al 30%, oltre alla valutazione delle situazioni di maggior svantaggio. I contributi annuali verranno erogati all’interno di quanto stabilito da due macrotipologie che prevedono due distinte modalità di erogazioni, quelle fatte direttamente dalla Giunta e quelle tramite specifico bando pubblico.

Sono intervenuti più volte, per chiedere delucidazioni, Raffaele Gallo (Pd), Carlo Riva Vercellotti (Fi) e Francesca Frediani (M5s).

Confini regionali riaperti, partono i primi treni per il sud

Al binario 16 della stazione ferroviaria di Torino Porta Nuova è partito il Frecciarossa per Reggio Calabria nel primo giorno di riapertura dei confini tra regione e regione.

Il flusso dei viaggiatori nella stazione torinese, la terza per traffico in Italia oggi è stato ordinato.

Il  treno Torino-Napoli del mattino è partito con 90 passeggeri ed è probabile, stando alle prenotazioni, che il numero aumenterà lungo il tragitto.

Tra le misure prese per i viaggiatori delle Frecce, da oggi, la rilevazione della temperatura attraverso un termoscanner.

A Roma per la ripartenza dell’agricoltura

Mercoledì 3 giugno, presso la sede nazionale di Via Mariano Fortuny a Roma, avrà luogo la giunta nazionale di Cia- Agricoltori italiani, la prima post Covid.

Oltre a tutti i presidenti regionali Cia, saranno presenti il ministro Bellanova e gli assessori regionali all’agricoltura di ogni regione. 

“Un’iniziativa importante – commenta Gabriele Carenini, presidente di Cia Piemonte e membro della giunta nazionale -, fondamentale per discutere della ripartenza dell’intero settore agricolo nazionale. Per il Piemonte, collegato in video conferenza, ci sarà l’assessore Marco Protopapa, al quale, nel corso degli ultimi mesi, abbiamo fatto presenti, settore per settore, tutte le misure che a nostro avviso devono essere adottate per la nostra agricoltura regionale. Richieste che presenteremo anche al ministro Bellanova in occasione di questa riunione”.

“Il territorio piemontese – sottolinea Carenini – ha caratteristiche peculiari e necessita di interventi ad hoc. Il nostro settore agricolo, vero e proprio motore dell’economia nazionale, non si è mai fermato, ma ha subito comunque una pesante crisi. Quel che serve al Piemonte è una strategia forte, che possa far ripartire il comparto senza esitazioni ed incertezze”.

Giovani e futuri artigiani: nelle botteghe imparano l’arte del fare

Sono 191 le botteghe artigiane che aspettano giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni che vogliano vivere l’esperienza del progetto Bottega Scuola per imparare un mestiere e per tramandare ai posteri tradizioni e lavori artigianali.

L’iniziativa, al riavvio dopo la sospensione forzata dei mesi scorsi causa Covid19, coinvolge le imprese disposte ad insegnare il mestiere artigiano ai ragazzi che, al momento dell’inizio del tirocinio, abbiano assolto l’obbligo scolastico e che siano disoccupati. Diversi i posti ancora disponibili che consentono ai giovani sei mesi di tirocinio in una impresa dell’Eccellenza artigiana. Per poter partecipare bisogna essere residenti o domiciliati in Piemonte.

“Entrare nel mondo del lavoro in punta di piedi, imparare un mestiere unico come quello del mondo artigianale, carico di manualità e di inventiva e portare avanti, a volte, una tradizione e una cultura del saper fare. La Bottega Scuola – commenta l’assessore alle Attività Produttive della Regione Piemonte, Andrea Tronzano – è un’iniziativa utile e formativa importante perché parla al futuro dei giovani e da loro gli strumenti per avviarsi al mondo del lavoro”.

Per le informazioni consultare www.regione.piemonte.it oppure scrivere a bottegascuolapiemonte@gmail.com

Il mercato dell’auto crolla anche dopo la riapertura dei concessionari

L’Italia Non crede nella ripresa. -49,6%. E’ questo lo sconvolgente risultato fatto registrate del mercato automobilistico italiano in maggio, cioè nel primo mese di riapertura delle concessionarie auto dopo un bimestre di chiusura. Il dato è drammatico, ma appare ancora più disastroso se si considera che è dovuto anche a ordini rimasti inevasi alla fine di febbraio, ultimo mese di andamento normale.

E’ del tutto evidente che, con il risultato di maggio, catastrofico è anche il cumulato dei primi cinque mesi dell’anno. Le immatricolazioni sono state 451.366 con un calo sul 2019 del 50,5% e di ben 459.506 autovetture.

Secondo una prima stima del Centro Studi Promotor la perdita di fatturato è stata di 8,3 miliardi a cui occorre aggiungere 1,8 miliardi di minor gettito Iva…

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Il Mercato auto crolla anche dopo la riapertura dei concessionari. L’Italia non crede nella ripresa

Bonomi accusa il governo (e fa bene). Ma non offre alternative

COMMENTARII  di Augusto Grandi / Carlo Bonomi, neo presidente di Confindustria, marca il territorio. Ed accusa il governo di provocare danni peggiori di quelli del virus. Difficile dargli torto anche se il pessimo Gualtieri considera “ingenerose” le dichiarazioni del numero 1 di viale Astronomia.

Non è che il ministro abbia tutti i torti, a patto di considerare le promesse come fatti concreti. Il che non è.

Il lìder minimo ed i suoi dittatorelli hanno distribuito miliardi a pioggia, provocando una voragine nei conti pubblici ma senza creare la benché minima premessa per il rilancio del Paese…

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Bonomi accusa il governo (e fa bene) ma non offre alternative