ECONOMIA- Pagina 256

L’arte di Andrea Sbra Perego per il cinquantesimo anniversario dello Studio Morabito

Erano gli anni Settanta quando nasceva lo Studio tributario Morabito, fondato dal ragioniere Domenico Morabito, iscritto all’ordine dei Dottori Commercialisti di Torino e ancor prima nel disciolto Collegio dei Ragionieri di Torino.

“Quest’anno – spiega l’avvocato Simone Morabito, che ha affiancato il padre dando così origine allo Studio Legale Tributario – ricorre il 6 maggio il cinquantesimo anniversario di iscrizione all’albo professionale di mio padre, fondatore dello Studio, che ancora oggi vi lavora assiduamente e ne è cardine.

Gli anni Settanta sono stati fondamentali per il settore tributario, con l’introduzione dell’Iva in particolare, in merito alla quale il ragionier Morabito ha cominciato la propria professione, dapprima con particolare attenzione al settore agricolo e vitivinicolo, poi anche commerciale e per il enti no profit.
In anni successivi lo Studio si sarebbe ampliato nel personale e nelle competenze con l’introduzione di nuovi dipartimenti, quali il diritto societario e quello relativo all’arte, per il quale lo Studio riveste expertise sia legale sia tributaria. Lo Studio inoltre svolge un’importantissima attività nel settore successorio”.
In cinquant’anni di storia, lo Studio Morabito offre una consulenza a 360 gradi per questioni di carattere tributario e legale tanto per questioni latu sensu patrimoniali quanto per gli operatori del mondo dell’arte, collezionisti, galleristi e case d’asta. Vanta una quindicina tra collaboratori e dipendenti. Accanto ai settori tributario e legale, lo Studio guarda al futuro avendo istituito un nuovo dipartimento relativo alle nuove tecnologie, affrontando la digitalizzazione, in ambito blockchain e cripto, e nel mondo dell’arte, per NFT (Non fungible-tokens), e opere d’arte digitali”.
“Lo Studio festeggia con l’arte le celebrazioni del cinquantesimo anniversario – aggiunge l’avvocato Simone Morabito – esponendo un’opera d’arte dell’artista bergamasco Andrea Sbra Perego. L’opera narra il passato, il presente, il futuro. Esattamente come il nostro Studio.


Le opere dell’artista bergamasco descrivono, infatti, lo stretto legame presente tra l’uomo e l’ambiente; egli ama “narrare il presente”, come lui stesso afferma , in quanto “narrare il presente è o dovrebbe essere il compito di ogni artista”. Nelle sue opere la figura umana viene spesso colta in interazione con il tessuto urbano”.
Per il cinquantesimo anniversario dello Studio Andrea Sbra Perego ha realizzato un quadro raffigurante piazza Statuto con il suo celebre obelisco, dove ha sede lo Studio, e i suoi componenti ritratti tra i passanti della piazza stessa. Una visione, questa, che coniuga con molta efficacia il passato dello studio Morabito con la sua tradizione, e con il presente, gettando un ponte verso il futuro.

Mara Martellotta

Mercato immobiliare, a Torino boom di compravendite concluse da single e separati

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L’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa ha analizzato le compravendite realizzate attraverso le agenzie attive nelle grandi città italiane nel 2020. L’obiettivo è stato quello di stilare una classifica con le percentuali di acquisto da parte di single. La componente “single” è composta dalle compravendite concluse da single, divorziati, separati e vedovi.

Dalle analisi emerge che le prime tre città per compravendite di single sono Milano, Bologna e Torino, tre realtà in cui la popolazione single è cresciuta molto nel corso degli ultimi anni. Sono città con un’elevata attrattività lavorativa e la presenza di importanti atenei, con una forte prevalenza di studenti universitari e di lavoratori fuori sede che, quasi sempre, dopo un periodo in affitto acquistano l’abitazione.

Anche nel 2020 Milano si conferma la città con la percentuale più alta di acquisti da parte di single, arrivando al 46,5% sul totale delle compravendite. Si tratta di una quota in crescita rispetto al 2019 quando si fermava al 41,5%. Il capoluogo lombardo, durante l’anno della pandemia, ha registrato una perdita di abitanti ma le famiglie monocomponenti sono aumentate.

Al secondo posto si piazza Bologna con il 41,5%, sul podio anche Torino con il 38,9%.

Le grandi città del Nord primeggiano in questa classifica, eccezion fatta per Roma che si inserisce al quarto posto con il 37,6% di compravendite concluse da single. A seguire Genova, Verona e Firenze che evidenziano percentuali comprese tra il 37,0% ed il 34,9%.

Chiudono la lista tre città del Sud Italia: Bari con il 32,5%, Palermo con il 26,4% e Napoli, dove solo il 25,1% delle compravendite è stato concluso da acquirenti single e si nota una prevalenza di acquisti da parte di famiglie/coppie.

 

Fonte: Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa

Con Free2Move eSolutions accelera la transizione all’e-mobility

 Si è svolta a Parigi la conferenza stampa di presentazione di Free2Move eSolutions, la joint venture tra Stellantis (attraverso la sua società FCA Italy S.p.A.), ed Engie EPS il cui obiettivo è supportare e favorire la transizione all’e-mobility, offrendo soluzioni elettriche innovative e su misura sia per i clienti privati sia per quelli aziendali.

A seguito del closing dell’operazione avvenuto lunedì 3 maggio, si è svolto il primo Consiglio d’Amministrazione della joint venture in cui è stata confermata la composizione del Board of Directors di Free2Move eSolutions. Sei i membri, guidati dall’Executive Chairman Carlalberto Guglielminotti (proveniente da Engie EPS e Young Global Leader 2020 del World Economic Forum) e dal CEO Roberto Di Stefano, proveniente da Stellantis.

Gli altri membri del Consiglio d’Amministrazione sono Brigitte Courtehoux (CEO di Free2Move Brand e membro del Global Executive Committee di Stellantis) e Davide Mele (Deputy Chief Operating Officer Enlarged Europe) di Stellantis, con Luigi Michi (precedentemente Head of Strategy and System Operation in Terna e Executive Vice President in Enel) e Giovanni Ravina (Chief Innovation Officer) che rappresenta Engie EPS.

Dall’impianto Vehicle-to-Grid (V2G) di Mirafiori, a Torino, molto rappresentativo della collaborazione che lega dal 2017 prima FCA (e quindi Stellantis) con Engie EPS, Carlalberto Guglielminotti e Roberto Di Stefano hanno annunciato l’avvio dell’attività della nuova società, creata per accelerare la diffusione della mobilità elettrica, completando il portafoglio di prodotti di Free2Move con una serie di offerte al 100 per cento dedicate all’e-mobility.

Come illustrato sul sito della nuova società lanciato oggi (www.esolutions.free2move.com), le attività, i progetti e i prodotti offerti da Free2Move eSolutions sono numerosi e diversificati. Si passa dalla easyWallbox – ricarica domestica plug&play di semplice installazione, adatta ad un uso privato – alla eProWallbox, un dispositivo di ricarica intelligente, flessibile e connesso che funziona fino a 22 kW e consente agli utenti e ai gestori di flotte il controllo in modo semplice e da remoto attraverso una piattaforma digitale.

La ePublic è perfetta per l’installazione all’aperto in ambienti pubblici e semi-pubblici, mentre la eFleet – fornendo ricarica rapida e servizi V2G ad automobili, bus e camion elettrici con un unico prodotto – porta la flessibilità al massimo.

I prodotti eFast consentiranno la ricarica rapida – fino a 100 chilometri in meno di 30 minuti – coniugando innovazione tecnologica e sostenibilità utilizzando second-life-battery provenienti dal settore automobilistico: sono la soluzione ideale per stazioni di servizio, hotel, edifici commerciali e piccole flotte di veicoli elettrici.

E ancora ePost CityWay, la rivoluzionaria soluzione brevettata di ricarica rapida che sfrutta le infrastrutture esistenti di tram e filobus per offrire ricarica in contesti urbani dove la trasformazione della rete e delle opere civili sono impossibili. Fino ad arrivare ad abbonamenti mensili a canone fisso per ricaricare i veicoli elettrici a casa e su strada, con offerte calibrate alle abitudini di ricarica del consumatore, e che permettono di utilizzare energia 100% sostenibile e usufruire dei contributi statali disponibili.

Durante la conferenza stampa, Carlalberto Guglielminotti ha affermato che “Free2Move eSolutions è il punto di incontro tra il mondo dell’energia e quello dell’automotive. Infatti, combina il know-how di Engie EPS, player globale delle microreti e delle tecnologie per l’accumulo di energia, e l’esperienza di Stellantis, uno dei gruppi leader internazionali dell’automotive. Con Free2Move eSolutions la mobilità elettrica sarà per tutti: affrontiamo sfide tecnologiche complesse per rendere semplice la mobilità elettrica e consentire alle future generazioni di muoversi e vivere in armonia con il pianeta”.

L’amministratore delegato Roberto Di Stefano ha spiegato che “Free2Move eSolutions non vuole essere un fornitore tradizionale, un semplice venditore di servizi legati alla mobilità. Vuole invece diventare qualcosa di più, accelerare la transizione energetica e divenire il punto di riferimento nel settore: un partner globale che interagisce a stretto contatto con i clienti, cioè con chiunque utilizza un mezzo di trasporto elettrico o elettrificato per muoversi”.

Il ruolo delle donne nel mondo del lavoro, in radio a “Parlaconme”

 E’ il tema della prima puntata della seconda edizione diel programma condotto dall’Agrifood & Organic Specialist Simona Riccio

Riprende giovedì 6 maggio  dalle ore 18 alle 19 la seconda edizione della trasmissione PARLACONME, condotta sulla radio web Radiovidanetwork da Simona Riccio, Agrifood & Organic Specialist. Tema della prima puntata della seconda edizione sarà “Il ruolo delle donne nel mondo del lavoro. Le storie di chi ce l’ha fatta”.

PARLACONME torna live e con un metodo di comunicazione che al settore mancava, il podcast, che consentirà in maniera leggera, ma al tempo stesso professionale, di affrontare argomenti impegnativi.
Prenderanno parte alla trasmissione due donne professioniste che sono al centro del mondo femminile, Eleonora Rocca, Founder & MD di WomenXImpact e l’avvocato Emanuela Spirito.
“Abbiamo voluto portare un messaggio nuovo – spiega Eleonora Rocca – di ispirazione e formativo, soprattutto in questo momento difficile per tutti. Ritengo che le nuove generazioni abbiano bisogno di modelli cui ispirarsi, storie di donne, e che le aziende abbiano inoltre necessità di rivolgere sempre maggiore attenzione al tema della parità di genere, oltre che le donne debbano formarsi per migliorare le loro competenze professionali e incrementare il loro empowerment”.
Eleonora Roccaa è la fondatrice e di WomenX Impact, una delle pioniere degli eventi digitali in Italia, un evento che si terrà a Bologna e online al Fico Eataly World nei giorni 30 settembre e primo ottobre prossimi. Si tratta di una full immersione per dare voce alle donne che sono riuscite a distinguersi nei loro percorsi di carriera e alle persone che vogliano aggiungere nuove skills al loro bagaglio professionale.
L’avvocato Emanuela Spirito, Legal Partner della trasmissione, racconterà il suo prezioso operato nell’ambito del mondo del lavoro femminile e farà ancor maggiormente comprendere le necessità e i bisogni delle donne in qualsiasi settore, compreso quello agroalimentare.
La trasmissione PARLACONME viene trasmessa da Radio Vidanetwork sul sito www.vidanetwork.it e tramite app ufficiale Radio Vida Network scaricabile gratuitamente per Ios e Android; ei maggiori aggregatori radio; u speaker Alexa e Google
Repliche il giorno successivo venerdì alle ore 9 e il sabato della settimana successiva alle ore 11.30.

Mara Martellotta

Amazon Campus Challenge, nel vivo la sfida tra studenti

Per  la digitalizzazione delle piccole e medie imprese italiane Sono oltre 300 gli studenti e le studentesse da tutta Italia che, in team, hanno creato progetti dedicati al lancio su Amazon.it di oltre 70 piccole e medie imprese italiane.  In testa per numero di adesioni sono l’Università Commerciale Luigi Bocconi, la Federico II di Napoli e l’Università degli Studi di Torino

 Entra nel vivo Amazon Campus Challenge, la sfida lanciata da Amazon in Italia lo scorso ottobre, che unisce le esigenze delle piccole e medie imprese italiane che intendono approcciarsi al mondo e-commerce con le competenze acquisite da studenti e studentesse universitarie nel proprio percorso accademico.

Più di 1.400 studenti e studentesse dell’università si sono iscritti alla Challenge e circa 300 sono riusciti ad accedere al turno successivo ed ora possono far partire i loro progetti a sostegno della digitalizzazione di oltre 70 aziende italiane. La Challenge prevede infatti che gli studenti e le studentesse partecipanti, divisi in team di 2-5 persone, elaborino un progetto specifico per lo sviluppo digitale delle aziende, contattate e scelte dagli studenti stessi, al fine di costruire una strategia di sviluppo del loro canale e-commerce su Amazon.it. Gli studenti e le studentesse avranno l’opportunità di accompagnare l’azienda durante il lancio della sua attività di e-commerce, supportandone la gestione e l’ottimizzazione delle prestazioni, affrontando l’esigenza di vendere online con clienti e concorrenti reali, oltre che con eventuali sfide di business ed economiche concrete.

Sono oltre 80 le Università italiane da cui provengono gli studenti e le studentesse e quelle più rappresentate sono l’Università Commerciale Luigi Bocconi, che si conferma anche quest’anno prima per numero di aderenti all’iniziativa, seguita da Università degli Studi di Napoli Federico II e Università degli Studi di Torino. Anche le aziende selezionate dagli studenti per i loro progetti sono distribuite su tutto il territorio nazionale. Le aziende coinvolte offrono prodotti che rappresenteranno le eccellenze del Made in Italy riconosciute in tutto il mondo, in particolare del mondo food, oltre che prodotti Beauty e Home & Furniture. Per le piccole e medie imprese coinvolte questa sarà anche l’occasione per valutare una possibile espansione sugli altri store europei di Amazon presenti in Francia, Spagna, Regno Unito, Paesi Bassi, Germania, Polonia e Svezia.

Amazon Campus Challenge si conferma un ottimo esercizio per studenti e studentesse universitari per mettere in pratica ciò che hanno acquisito a livello accademico e siamo soddisfatti quest’anno di aver riscontrato ancora più interesse da parte degli studenti e delle studentesse – commenta Mariangela Marseglia, Country Manager di Amazon in Italia e SpagnaSi tratta di un’opportunità inoltre per le piccole medie imprese, che rispetto alle oltre 30 della scorso anno, sono invece 70 quest’anno che si approcceranno all’e-commerce per la prima volta, un bel segno della volontà delle aziende italiane di recuperare il gap di digitalizzazione e puntare sulla multicanalità per scoprire i vantaggi offerti dal canale e-commerce per la vendita sia in Italia che all’estero, e diversificare così la distribuzione”.

Al termine della sfida, a giugno 2021, i team che avranno realizzato i 5 progetti di maggiore successo avranno la possibilità di presentare il proprio business plan davanti ad una giuria composta da esperti di e-commerce. La squadra vincitrice riceverà un riconoscimento di €10.000 e le altre quattro squadre riceveranno rispettivamente un riconoscimento di € 7.000 per il secondo posto, € 5.000 per il terzo e € 3.000 ciascuna per il quarto e il quinto posto. Tutti i riconoscimenti saranno condivisi tra i membri del team.

Confartigianato: “si tollerano le folle ma è vietato il caffè al bancone. Artigiani e commercianti non sono untori”

“Di fronte alle trentamila persone accalcate in piazza Duomo a Milano per i festeggiamenti dello scudetto, i rave party e gli assembramenti che hanno caratterizzato questo ultimo fine settimana, dobbiamo trarre la logica conseguenza che la pandemia è finita. Per tutti, ma non per ristoratori, baristi, commercianti, artigiani e pubblici esercenti, per i quali valgono rigorosi limiti e restrizioni.

Così Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Piemonte

“Delle due l’una: o si sbagliavano prima o si stanno sbagliando adesso. O prima hanno esagerato con le chiusure, oppure ora stanno favorendo un irresponsabile ‘liberi tutti’, tranne che per alcune categorie imprenditoriali e professionali trattate come untori”, aggiunge.

“Guardando le immagini di Milano di domenica pomeriggio ci sarebbe da domandarci che fine abbiano fatto le muscolari promesse di rigorosi controlli a suo tempo fatte dalla ministra Lamorgese. Oppure, perché chi qualche mese fa invocava pattuglie di inquisitori per controllare e sanzionare commercianti ed imprenditori oggi invece taccia. Se non si è in grado di evitare scene annunciate come quelle di domenica, allora si lascino artigiani, commercianti ed imprenditori liberi di fare il loro lavoro, anziché persistere in ridicolaggini come il divieto di prendere il caffè al bancone. Per mesi e mesi i nostri imprenditori hanno subito il prezzo dell’apri-e-chiudi senza preavviso e programmazione, si sono sobbarcati i costi delle misure di contenimento (igienizzazione, plexiglass, ecc.), e oggi ci sentono umiliati ed offesi da uno Stato che tollera le feste scudettate e le folle in vie e piazze e si accanisce solo con chi lavora“, conclude Felici.

Dal Piemonte tremila progetti per il Recovery fund

Sono circa 3mila i progetti che il Piemonte presenterà a Roma appena saranno indicate le modalità di ingaggio, per un totale di 34 miliardi di euro di investimenti provenienti dal Recovery plan. Progetti selezionati soprattutto tra quelli provenienti dal territorio.

Questi in numeri annunciati ad apertura del Consiglio straordinario convocato sul tema “Piemonte next generation”, dal presidente della Regione Alberto Cirio.

“Il Recovery , insieme al tema vaccini – ha puntualizzato Cirio – è una delle due colonne su cui investire per  far ripartire il paese e il Piemonte, una ripartenza che abbiamo voluto ricostruire attraverso l’ascolto capillare dei territori , cosi come concordato in Conferenza delle Regioni. Si è stabilito di adottare, un meccanismo di raccolta istanze inerenti  le 6 missioni del Ricovery: Digitalizzazione, innovazione; Rivoluzione verde e transizione ecologica; Infrastrutture per una mobilità sostenibile; Istruzione e ricerca e salute. Non è ancora chiaro il metodo con cui saranno selezionate le proposte delle Regioni, perché il governo Draghi, anche giustamente, attende il via libera da Bruxelles anche per comunicare le regole: abbiamo dovuto muoverci al buio, mettendo in atto il metodo botton up, censendo istanze progettuali dei territori. I progetti che non troveranno spazio nel Recovery e nel fondo complementare pari a 30 miliardi, auspichiamo possano trovare spazio nella programmazione dei  fondi europei.  Conclusa questa prima fase di censimento si passerà ora alla fase due di programmazione.

Sui 6 assi di intervento del Recovery sono intervenuti gli assessori regionali competenti:

Per l’assessore all’ambiente Matteo Marnati, il percorso che ha portato alla definizione di una selezione di progetti ha avuto come unico principio cardine quello della “Crescita felice”, con progetti legati alla rivoluzione verde, alla transizione ecologica, alla sostenibilità. ““All’interno della macroarea della digitalizzazione – ha aggiunto l’assessore – grandi temi come 5G, banda larga, intelligenza artificiale, big data, cyber security e il cloud. Un’area questa in cui sono stati raccolti circa 200 progetti, più di 20 cantierabili, per un valore di oltre 700 milioni di euro”. Sono stati 2974 i progetti presentati dagli enti pubblici piemontesi “e circa il 40% riguarda tematiche collegate ai temi dell’Ambiente, Energia e Territorio: 498 per efficienza energetica e rinnovamento degli edifici pari al 42,2%; 249  sono connessi alle energie rinnovabili, idrogeno e mobilità sostenibile; 105 progetti, sono riferiti a protezione del territorio e delle risorse idriche. Infine 25 progetti, sono riferiti ad agricoltura sostenibile ed economia circolare”.

“Dopo i vaccini – ha esordito l’assessore al Bilancio Andrea Tronzano –  abbiamo davanti una sfida difficile, la sfida economica. L’economia piemontese ha basi solide e punti di forza. Abbiamo imprese che possono dar vita ai nuovi trend tecnologici e propensione all’export, innovazione e ricerca, abbiamo l’incontro virtuoso tra atenei e imprese, tra filiere e distretti. Quello su cui dobbiamo investire è il potenziamento del rapporto tra pubblico e privato, la cultura digitale delle piccole e medie imprese , i costi e la fornitura delle materie prime, lo sviluppo e l’attrazione degli investimenti . Solo cosi potremo creare opportunità per essere attrattivi e competitivi”.

Sul tema sanità è intervenuto Luigi Icardi secondo cui approfittando delle risorse del Recovery “urge un riordino e un rafforzamento della rete territoriale, superando la vecchia visione ‘ospedalocentrica’ e valorizzando invece i distretti della salute dotate di risorse e autonomia. Serve medicina del territorio più accessibile e incentrata su case della salute. Occorre una rete di assistenza primaria diffusa e collegata all’area sociosanitaria. Bisognerà introdurre una circolarità tra domiciliarità, residenzialità e ospedale favorendo la scelta domiciliare. I 60 progetti sanitari che abbiamo selezionato intendono affrontare  due sfide in particolare: la digitalizzazione del servizio sanitario e il miglioramento delle  reti di prossimità per l’assistenza territoriale”.

Anche i progetti legati all’agricoltura rappresenteranno uno degli assi strategici del documento del Piemonte, secondo l’assessore Marco Protopapa “I 24 progetti che abbiamo individuato nell’ascoltare le richieste dei territori, sono realizzabili tra i 3 e i 5 anni. Parliamo di interventi che riguardano invasi, recupero strutture, messa in sicurezza dei canali, di energia idroelettrica, risparmio energetico, nonché danni causati da alluvioni”.

Per l’assessore ai trasporti Marco Gabusi, il primo progetto strategico da mettere in campo riguarda la rivoluzione verde, bisogna guardare al traffico di persone e merci in maniera sostenibile. Inoltre, nel censire le priorità del Piemonte non si può non guardare alla strada dell’idrogeno e al tema del contrasto al dissesto idrogeologico”.

Sull’asse istruzione, Lavoro e Formazione professionale è infine intervenuta Elena Chiorino “Bisogna ripartire accelerando o processi che da tempo sono noti e riconosciuti come necessari, ma che per la rigidità del sistema non si sono mai compiuti. Penso ad esempio alle Academy: le nuove fabbriche della formazione, progetto che include un piano di potenziamento e valorizzazione del sistema ITS. Va superato il concetto di assistenzialismo con l’auspicio che nel DEF del governo non si confermi l’incremento di un miliardo di stanziamento per il reddito di cittadinanza, destinandolo al potenziamento delle politiche attive del lavoro. Occorre investire sulla formazione continua, rafforzare l’orientamento, l’apprendistato duale e la ricollocazione, ma anche potenziare i servizi alla famiglia per sostenere l’occupazione femminile.   Dobbiamo elaborare progetti – conclude –  Nella piena convinzione che oggi più che mai si debba intervenire nell’ottica di primazia dell’interesse nazionale a tutela del nostro made in Italy e a salvaguardia del dato occupazionale: dove c’è impresa c’è occupazione, mossi da patriottismo industriale e dall’orgoglio della nostra vocazione manifatturiera”.

Il dibattito ha registrato gli interventi di moltissimi consiglieri, tra i quali i capigruppo delle forze politiche presenti in Consiglio.

Per Alberto Preioni (Lega) “il   lavoro di censimento presentato dalla Giunta Cirio è espressione delle volontà dei sindaci e dei territori, un lavoro capillare e dettagliato da cui non si poteva prescindere. I tanti progetti andranno cuciti insieme in maniera da rendere il Recovery  plan un reale piano di ripartenza. Un lavoro utile e non scontato perché tra due anni si riaprirà anche la nuova programmazione europea. Guardo all’inizio di questo percorso con fiducia poiché nato dal dialogo con i nostri territori”.

Diversa la posizione del Pd con Raffaele Gallo: “Oggi avremmo dovuto discutere di Next generation, di opportunità e di sviluppo, di investimenti e risorse e invece anche in questa occasione come per il Piano competitività  e del Riparti Piemonte, la Giunta Cirio ha perso l’occasione di indicare quale sia la sua visione rispetto al futuro del Piemonte. Invece di entrare nel merito di progetti strategici in grado di dare nuove spinte al Piemonte, il presidente Cirio comunica di aver stilato lista di piccoli e grandi interventi dei Comuni. Lavoro legittimo ma diverso da quello che ci offre in termini di opportunità il Recovery plan. La Regione avrebbe dovuto definire priorità e non limitarsi a raccogliere i progetti degli enti locali.”

Per Paolo Ruzzola (capogruppo Forza Italia) “il censimento dei progetti segnalati dai comuni e dai territori, è la base per costruire anche i futuri  bandi europei.  A partire da quelle istanze possiamo ridare fiducia al Piemonte, per creare un piano di sviluppo e di rilancio credibile da presentare non solo per ricevere  fondi del Recovery ma da utilizzare  anche nella programmazione dei fondi europei per i prossimi 7 anni.”

“Scopriamo oggi in aula una cosa nuova – esordisce Sean Sacco, M5S –  che discutiamo di un insieme di progetti raccolti per il Piemonte e non del Recovery plan. Abbiamo a  disposizione fondi da spendere entro il 2026  e invece di pensare a come ridisegnare il Piemonte, la giunta propone un elenco di progetti  e idee che stavamo già facendo prima. Dei 34 miliardi di euro previsti per il Piemonte probabilmente ne arriveranno fra i 7 e gli 8. Non presentarsi con progetti chiar  e strutturali vuol dire perdere una grande occasione. Gli assessori della Giunta Cirio hanno elencato principi ma non progetti..”

Per Paolo Bongioanni (FdI) ”l’ ascolto partecipato portato avanti dalla Giunta  con i Comuni piemontesi, è la  chiave per indicare le reali necessità del territorio. Tremila progetti sono tantissimi  e anche se non saranno tutti realizzabili, rappresentano un’occasione straordinaria per recuperare il terreno perso nelle scorse legislature”.

“Le risorse annunciate da Giunta,  34 miliardi, date per acquisite, in realtà non lo sono ancora – specifica Silvio Magliano (Moderati) –  dunque bene capire oggi cosa c’è nel cassetto dei sindaci ma occorre ragionare su una visione più generale. Le risorse esistono se esistono riforme strutturali, questa è la sfida. Grave che la Città Metropolitana non abbia inserito la tangenziale est di Torino tra i progetti finanziabili”.

“I fiumi di soldi per il domani non basteranno mai se servono a fare le stesse cose di ieri, magari gli stessi errori – ha dichiarato Marco Grimaldi (Luv)  – Gli ecosistemi stanno scomparendo, ogni 10 anni perdiamo 10 milioni di ettari di terreni . Inquinamento atmosferico e idrico uccidono 9 milioni di persone l’anno. Bisogna ripensare radicalmente il nostro modello sociale e di sviluppo, invece si continua ciecamente con pioggia di risorse per grandi opere che si sarebbero fatte in ogni caso”.

Per Mario Giaccone (Monviso) sembra il sogno di qualsiasi uomo politico o cittadino, poter restituire questa mole di risorse ai territori, oltre 34 miliardi per 3mila progetti per un futuro di benessere, salute, istruzione, diritti ed equità. Il Ruolo dell’opposizione, pur apprezzando il lavoro svolto, è indicare come questo tipo di programmazione abbia delle falle e dei difetti: per noi la falla è sulla capacità strategica di progettare il futuro di questo territorio fra 30-40 anni. Le scelte hanno un modello “vecchio” più che una vera programmazione che guardi al futuro”.

“Abbiamo richiesto il consiglio straordinario per sentire quale fosse visione utilizzata nel documento da sottoporre al governo – afferma nel suo intervento Francesca Frediani (M4O) –   Oggi apprendiamo che questa visione non  esiste. Il sistema di censimento è un elenco di progetti , la Giunta ha solo raccolto istanze dei territori scegliendo di non decidere nulla, illustrandoci progetti scollegati tra di loro. Ennesima occasione persa per dare una direzione al Piemonte”.

Arrivate le prime lettere di licenziamento ai lavoratori ex Embraco

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Sono state recapitate le  prime lettere di licenziamento ai 400 lavoratori della ex Embraco di Riva di Chieri.

La cassa integrazione resterà  in vigore fino al 22 luglio.

“E’ sempre più urgente la costituzione della newco Italcomp, unico strumento a disposizione per garantire il futuro e l’occupazione dei 400 lavoratori ex Embraco”, dice  Vito Benevento, segretario organizzativo della Uilm di  Torino.

Crisi, soffre il settore degli spettacoli: un terzo del comparto rischia di sparire

In Piemonte il settore degli spettacoli ha accumulato perdite per 25 milioni  dal marzo 2020

Ora rischia di vedere scomparire entro fine anno  il 30% dell’intero comparto. In base a  uno studio condotto nel settore, il critico musicale Maurizio Scandurra afferma:  “Le riaperture così come sono  e  il perdurare del coprifuoco alle 22 vanificano ogni ipotesi di pianificazione spettacoli, dal piccolo pianobar all’interno di locali e ristoranti sino al concerto o evento di piazza”

Piccole aziende  individuali e PMI dai tre ai dieci addetti sono impossibilitate a onorare leasing, mutui  e prestiti mensili per i noleggi a lungo termine di impianti di fornitura palcoscenici, tensostrutture, audio-video. Conclude  Scandurra : “si tratta di imprese che faticano a riconvertirsi, vista  la loro propria specificità, che basano la propria competitività sull’ innovazione delle attrezzature, e che le briciole provenienti dai vari decreti nazionali e regionali non sono in grado di sostenere”.

Fondi per le strade di montagna

Parere favorevole a maggioranza, in prima Commissione del Consiglio regionale,  per l’emendamento alla norma finanziaria 2021-2023, che stanzia per l’anno 2021 1.500.000,00 (500 mila per spese correnti e 1 milione per spese in conto capitale) a sostegno della valorizzazione delle strade di montagna di interesse turistico.

Con la votazione della Commissione bilancio, presieduta dal consigliere Carlo Riva Vercellotti (FI)la proposta di legge 60, il cui primo firmatario è il consigliere Paolo Bongioanni (FdI), può ora tornare in aula per la discussione generale.

La proposta di legge intende avviare interventi e progetti dedicati alle strade storiche di montagna che vanno dalla promozione del loro valore culturale, ambientale e turistico, alla loro mappatura, la loro gestione ordinaria, la realizzazione degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, la riqualificazione delle strutture ricettive o degli edifici e dei manufatti di pregio storico che insistono su tali itinerari, la promozione dei servizi turistico-sportivi correlati alla loro fruizione.