ECONOMIA- Pagina 257

AnziBesson conquista il Cile, si rafforza con gli sci club e prepara una collezione autunno

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In Cile aveva vinto una discesa libera su una delle piste più veloci al mondo – in una gara dove gli italiani della Valanga Azzurra avevano conquistato i primi posti con Anzi, Varallo, Plank – ed ora Giuliano Besson riparte proprio dalla nazionale cilena per il suo ritorno in Coppa del mondo come fornitore delle squadre nazionali.

Un ritorno festeggiato nel migliore dei modi, visto che gli atleti sudamericani hanno cominciato a salire sul podio.

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AnziBesson conquista il Cile, si rafforza con gli sci club e prepara una collezione autunno

Lavoro, Nosiglia: “Crisi grave, siamo sull’orlo del baratro. Ma non mancano segnali positivi”

“La crisi  si sta aggravando, l’ingiusta via crucis  per i lavoratori dell’ex Embraco è  la punta dell’iceberg. Siamo una realtà  sull’orlo del baratro e la situazione sociale rischia di esplodere in tutto  nostro territorio. Non mancano, però, segnali di speranza. Serve uno sguardo generativo e non depressivo per poter uscire insieme dai problemi”. 

Sono le parole dell’arcivescovo di Torino,  Cesare Nosiglia, alla festa del Primo maggio, tenutasi nella sala Carpanini a Palazzo Civico, alla quale hanno preso parte  la sindaca Chiara Appendino, l’assessore regionale alle Politiche Sociali Chiara Caucino e i segretari generali torinesi di Cgil Cisl e Uil.

“C’è una mobilitazione sociale, figlia di una consapevolezza sempre più diffusa, che vede interagire  i soggetti del campo sociale ed economico come le associazioni d’impresa, le organizzazioni sindacali, il sistema del credito, le fondazioni, le istituzioni pubbliche, il volontariato e le comunità religiose e civili del territorio. Si vedono forme concrete di solidarietà , che evidenziano la volontà di non rassegnarsi e  di affrontare la congiuntura con intraprendenza e nuove progettualità”, ha aggiunto l’arcivescovo.

Serve secondo Nosiglia uno “‘scatto’ etico, fondato su regole condivise, per rimettere al centro dei rapporti di lavoro, della finanza, del mercato e dell’economia, la persona, la famiglia, l’impresa, in una rete di relazioni, che conduca all’assunzione di responsabilità in ordine al bene comune. Servono stili di vita più sobri e  coesione sociale”.

Ripensare la sanità, un cambio culturale

 SALUTE DIREZIONE NORD, l’evento tematico della rassegna Dn- A True Event, anno dopo anno si conferma come il palcoscenico sul quale approfondire un cambio di paradigma nelle logiche sanitarie, nel quale istituzioni, clinici, esperti e società civile creano un tessuto ricettivo per elaborare ed accogliere nuove soluzioni, evitando il rischio di sovrapposizioni e contrapposizioni.

 “Dalla telemedicina alla presa in carico. I nuovi strumenti per uno sviluppo competitivo dell’Ecosistema Salute” è il tema sul quale si sono confrontati Alessandro Stecco, Presidente Commissione IV Salute, Regione Piemonte; Brunello Brunetto, Presidente Commissione II Salute e Sicurezza sociale, Regione Liguria; Simona Tironi, Vicepresidente Commissione III Sanità e Politiche sociali, Regione Lombardia; Battistina Castiglioni, Consigliere Nazionale GISE, Direttore Dipartimento Cardiovascolare, ASST Sette Laghi – Direttore SC Cardiologia, Ospedale Galmarini, Tradate; Luigi Mazzei, Country Manager Edwards Lifesciences; Valentino Confalone, Vicepresidente e Direttore Generale Gilead Sciences Italia.

Il tema della telemedicina si è fatto spazio nelle agende istituzionali in seguito alle nuove necessità che il Covid ha portato con sé. L’impatto della pandemia sui pazienti affetti da altre patologie  ha avuto effetti diversi durante le varie ondate del virus. La gestione delle urgenze, in generale, è stata funzionale alle esigenze dei pazienti per i quali si temeva il rischio di contagio. Tuttavia l’impatto si è manifestato sul tasso di mortalità perché non ha favorito i casi in cui si rendeva necessario l’intervento chirurgico.

Il tema della telemedicina è discusso da diversi decenni ma non aveva trovato spazio e applicazione- ha detto Stecco-. Il Covid ha eliminato il gap permettendo la prenotazione di televisite e teleconsulti in base alle necessità del paziente. In Piemonte Stiamo creando un dipartimento di cure primarie che dovrà sovraintendere al recepimento dei piani di attuazione per adottare le strategie previste”.

L’innovazione tecnologica facilita la presa in carico e con la modalità della telemedicina si semplifica la gestione del paziente. “In merito alla presa in carico di pazienti cronici– ha spiegato Brunetto– in Liguria è già partita la sperimentazione delle cure domiciliari integrate a Savona che pensiamo di allargare a tutta la regione”.

La Lombardia– ha aggiunto Tironi– ha subito per prima gli effetti della pandemia e anche se la telemedicina non è stata attivata da subito, abbiamo sempre saputo che era uno dei punti cardine sui quali ci saremmo concentrati. La telemedicina ci ha aiutati in questo periodo perché quando la pressione sugli ospedali era crescente e abbiamo dovuto chiudere diversi percorsi sanitari e ci ha aiutato molto per l’assistenza dei pazienti che necessitavano delle cure. L’innovazione tecnologica però deve andare di paro passo con la formazione”.

“Il tema è cruciale sul contributo che l’industria fornisce all’innovazione- ha concluso Mazzei-. Il giusto investimento nel pensare alla medicina sul territorio deve includere un nuovo modo di vedere l’ospedale, nel quale il paziente resta solo il tempo strettamente necessario e poi viene accompagnato nel suo percorso sanitario sul territorio. La pandemia ha accelerato il ricorso alla telemedicina, adesso bisogna impegnare delle risorse per approfittare di questa imperdibile occasione. Le tecnologie innovative oggi lo consentono.

 La kermesse degli Amici delle Stelline – fondata da Fabio Massa – è organizzata da Inrete Srl e Fondazione The Bridge, con il patrocinio di Regione Lombardia

Università, il bilancio guarda all’ambiente e alla società

BILANCIO DI SOSTENIBILITÀ NELLE UNIVERSITÀ:  CONDIVISO IL PRIMO STANDARD DI RENDICONTAZIONE  PER I REPORT SOSTENIBILI

Disponibile online il documento elaborato da RUS – Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile e GBS – Gruppo di studio per il Bilancio Sociale per aiutare le Università nella redazione dei loro bilanci di sostenibilità

Gli ultimi trent’anni sono stati caratterizzati da un crescente interesse verso le tematiche riconducibili allo sviluppo sostenibile. Ciò ha comportato la diffusione, da parte delle organizzazioni, di comportamenti e azioni improntati su logiche di responsabilità socio-ambientale e l’utilizzo di strumenti di accountability che consentano di rendere conto agli stakeholder del proprio impegno nel perseguimento di obiettivi di sostenibilità. Non fanno eccezione le università, per le quali, tuttavia, tenuto conto delle funzioni svolte e del ruolo esercitato nel contesto economico-sociale in cui operano, si tratta di adottare un approccio verso la sostenibilità diverso da quello di altre organizzazioni.

Ad aiutare gli Atenei nella redazione di questa particolare tipologia di report arriva un nuovo strumento: “Il bilancio di sostenibilità nelle Università”, il primo standard per la reportistica di settore, curato dalla RUS – Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile e dal GBS – Gruppo di studio per il Bilancio Sociale, unendo l’esperienza della RUS nel diffondere la cultura della sostenibilità nelle Università italiane alle competenze tecnico-scientifiche del GBS sui temi della reportistica.

Il nuovo standard si propone di guidare le Università pubbliche e private nella redazione della reportistica di sostenibilità, fornendo un’analisi equilibrata e ragionata dei riflessi socio-ambientali ed economici dell’operatività degli Atenei ed evidenziando il contributo, attuale e in prospettiva, di questi ultimi al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile previsti dall’Agenda 2030 dell’ONU.

Lo standard intende guidare e rafforzare l’impegno delle Università verso le sfide nazionali e internazionali che il contesto istituzionale e sociale richiederà loro, consentendo agli stakeholder di conoscere le finalità istituzionali degli Atenei e, in particolare, il complesso delle attività, dei risultati e dell’impatto sulla comunità di riferimento, oltre a fornire informazioni chiare, attendibili e immediatamente comprensibili a chiunque sia interessato, predisponendo altresì un utile modello per il confronto dei dati a livello spaziale e temporale.

Questo nuovo strumento è il primo del suo genere nel nostro Paese e rappresenta una nuova via per creare report non-finanziari delle Università, che seguano delle linee-guida dedicate invece di criteri generali adottati finora, facendo riferimento a quelli utilizzati da altre tipologie di aziende pubbliche oppure da imprese private.

“RUS e GBS sono concordi nel ritenere rilevante il ruolo che le università possono svolgere quali agenti del cambiamento per promuovere e supportare il raggiungimento dei Sustainable Development Goals (SDGs), che si pongono come pilastri della costruzione di modelli di università responsabili. Pertanto la rendicontazione della sostenibilità delle università diventa un elemento primario delle politiche di comunicazione agli stakeholders, dell’impegno profuso e della visione pro-attiva per il raggiungimento di un futuro più sostenibile, che costituisce l’obiettivo centrale dell’azione della RUS”, commentano in maniera congiunta la professoressa Chiara Mio, Presidente di GBS e la professoressa Patrizia Lombardi, Presidente della RUS e Prorettrice del Politecnico di Torino.

 

L’“affaire madamina”, Giachino: “Sulla decisione delle manifestazioni SITAV la TELT non c’entra nulla”

A cura di  lineaitaliapiemonte.it

Dopo la pubblicazione dell’incarico di Telt da 90mila euro a Simonetta Carbone, una delle madamine che ha presieduto la manifestazione del 10 novembre 2018 a favore del supertreno, per un lavoro di rassegna stampa, il mondo notav è in subbuglio: “Che le “madamine” della collina fossero più o meno eterodirette era evidente (…) Ma chi avrebbe immaginato che a tirare i fili delle marionette in arancione ci fosse niente di meno che la società promotrice del TAV?” scrive il sito notav.info. Ma spunta Bartolomeo Giachino: “L’idea della monifestazione fu mia. Le madamine dopo il successo della manifestazione si presero i meriti ma l’idea fu mia, sulla decisione della manifestazione Simonetta Carbone non ha assolutamente influito , tantomeno la TELT”. Ecco, per filo e per segno , cosa accadde in quei giorni…

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Turismo Torino e Provincia, servizio garantito nonostante la pandemia

Con la presenza del 93% degli aventi diritto, si è tenuta la 25esima Assemblea Soci di Turismo Torino e Provincia – che annovera 82 soci tra pubblici e privati – presieduta dal Presidente Maurizio Vitale.

Pur fronteggiando una stagione turistica profondamente compromessa dall’emergenza Covid19, Turismo Torino e Provincia ha comunque garantito il servizio di accoglienza: aperti i 13 Uffici del Turismo per 9 mesi con oltre 96mila contatti/passaggi ed oltre 330mila richieste di informazioni evase.

L’azione si è concentrata sulle esigenze degli operatori turistici e sulla realizzazione di percorsi formativi a loro dedicati; sul consolidamento delle reti internazionali, a cui TTP è associata, quali European Cities marketing e Dèlice, utili alla condivisione di best practice e aggiornamenti sui trend turistici; su progetti di rilancio come “Torino a Cielo Aperto” e la campagna di influencer marketing #torinotales (in collaborazione con la camera di Commercio di Torino) unitamente alla promozione del turismo lento e outdoor; sono stati inoltre aperti sia il nuovo Ufficio del Turismo a Sestriere che l’avveniristica vetrina all’interno di Green Pea; è proseguita la partecipazione virtuale alle principali fiere di settore (Fitur a Madrid, Bit a Milano, TTG Italia a Rimini).

Sul fronte congressuale, nel 2020 sono stati acquisiti 12 eventi a partire dal 2022 sino al 2025 per un totale di 6250 partecipanti stimati in oltre 218mila pernottamenti.

Le relazioni social registrano (Facebook +5%, Instagram+33% e Linkedin + 36%) una sensibile crescita del 37% di visualizzazione nei mesi estivi sul portale turismotorino.org; intensa inoltre l’attività sui media nazionali.

Nel corso dell’Assemblea è stata approvata all’unanimità l’attività svolta nell’anno 2020 ed il relativo bilancio di esercizio, sono state condivise le cinque direttrici sulle quali il Consiglio di Amministrazione ritiene di focalizzare la strategia di sviluppo turistico di Torino e della sua Città Metropolitana: investimenti, coopetition, creatività, infrastrutture e governance.

Maurizio Vitale  Presidente di Turismo Torino e Provincia  fa riferimento al Tourism New Deal richiamandosi alla necessita di “Una Governance Fisica per evolvere Turismo Torino e Provincia in soggetto partecipato da tutti i qualificati stakeholder economici del territorio e dotato di efficaci strumenti d’intervento; e una Governance Digitale: una piattaforma intelligente, volta a profilare e orientare il visitatore verso una esperienza sartoriale e sostenibile; volta a promuovere la destinazione ed abilitare la commercializzazione in tempo reale dei beni e servizi delle risorse turistiche, allineando la ricca offerta del nostro territorio alla domanda“.  

Le istituzioni piemontesi a confronto sulla Digital Transformation

Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza mercoledì scorso  al centro degli interventi di Marco Gay, presidente di Confindustria Piemonte e CEO Digital Magics S.p.A., e Fabrizio Gea, vice presidente Anitec-Assinform e vice presidente di Confindustria Canavese, protagonisti degli Stati Generali “NUOVO” Mondo Lavoro.

Marco Gay, presidente di Confindustria Piemonte, Ceo Digital Magics, incubatore e acceleratore di startup e PMI innovative, la prima realtà del Paese a occuparsi della fase iniziale dell’innovazione, quindi con un’ampia capacità di visione sui trend e i cambiamenti in atto: «Non possiamo parlare di digitale senza citare l’appena varato Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che proprio al digitale assegna ben 50 miliardi. Sono risorse incredibilmente importanti per un settore che diventerà centrale. Perché la trasformazione digitale dell’industria più tradizionale potrà portare con sé un aumento di produttività che in Italia è ormai fermo da quasi 20 anni. Il PNRR offre risorse straordinarie insieme ad un piano di riforme ormai indispensabili, che generano qualcosa di assai rilevante: un cambio di visione in grado di porre il nostro Paese su un nuovo orizzonte di politica industriale. E non solo. Ne scaturiscono altri tre fattori. Il primo, il tempo, segnato da un anno preciso, il 2026, come termine di realizzazione dei vari progetti, una scadenza che impone con forza un’accelerazione imprescindibile. E di cui sarà grande protagonista il partenariato tra pubblico e privato. A ciò si aggiunge la programmazione europea 21 / 27: un altro tassello che contribuisce a corroborare la politica industriale. Infine, le competenze, perché qui si giocherà la partita del cambiamento nei prossimi 5 anni, è da qui che passerà il cambiamento della società, delle imprese e della Pubblica Amministrazione».

Fabrizio Gea, vice presidente Anitec-Assinform-Associazione Italiana per l’Information and Communication Technology e vice presidente di Confindustria Canavese, con deleghe a Territorio, Sistemi Produttivi Locali e DIH (Digital Innovation Hub): «In poco più di 12 mesi abbiamo spostato in avanti le lancette del cambiamento di 5/8 anni, anche attraversando una forzata digitalizzazione di massa. Lo stesso PNRR è una risposta one shot a questo enorme cambiamento. I 221 miliardi e mezzo, di cui 50 circa destinati alla digitalizzazione, sono qualcosa di mai successa prima. Ora dobbiamo scegliere come investirli, se meglio o peggio. Secondo quali direttrici muoversi? Principalmente abbiamo 6 driver di riferimento.
Primo: le infrastrutture. Dobbiamo avere autostrade digitali veloci, terminare il piano nazionale banda ultralarga, raggiungere tutti i punti principali (sanità, scuola, imprese) con una velocità di almeno 100 megabit al secondo. Colmando le diseguaglianze perché il digitale deve essere un elemento di riduzione di gap, non di aumento. E ovviamente lavorare sul 5G con tutto quello che comporta.
Secondo, le piattaforme nazionali della pubblica amministrazione: un’anagrafe nazionale della popolazione residente completa, uno SPID ultimato e utilizzato, un fascicolo sanitario elettronico a regime e funzionante. Questioni che portano al tema dell’interoperabilità tra le piattaforme. Con questi tre strumenti bisogna permettere al cittadino di avere accessi unici ai servizi. E una PA più efficiente.
Terzo: i servizi della Pubblica Amministrazione. Lo switch-off al digitale deve essere un obiettivo ineludibile. Abbiamo una PA che pesa come quasi la metà del Pil, un bassissimo utilizzo dei servizi e una reputazione non ottimale. Dobbiamo rendere la parte digitale il più semplice, accessibile e trasparente possibile per l’utente. Cito un dato: in Italia spendiamo 96 euro a persona per le tecnologie digitali della pubblica amministrazione, in Francia sono 186, 207 in Germania, 323 nel Regno Unito.
Quarto driver, la sanità. Dov’è davvero evidente il prima e post pandemia. Un esempio: se fino a un anno fa circa, solo il 32% dei medici utilizzava le ricette digitali, oggi lo fa la quasi totalità. Nella sanità è fondamentale il tema dello scambio di dati clinici: all’interno abbiamo ambienti multipli, ma non un ecosistema univoco e inter-operativo, con il fascicolo sanitario al centro.
Quinto driver: scuola e università, dove il tema delle diseguaglianze è emerso in maniera incredibile. Bisogna attivare il collegamento con banda larga di tutte le scuole con velocità sufficiente, effettuare interventi straordinari sulla didattica on line, che rimarrà in modalità ibrida, senza sostituire la scuola in presenza, ma arricchendola.
Sesta e ultima direttrice: l’economia. Dovremmo andare in due direzioni: una già conosciuta che è quella del Piano Transizione 4.0, con misure per guidare le imprese nella trasformazione digitale. L’altra che vede la necessità di abbassare l’asticella sul distretto digitale dell’agricoltura, dell’artigianato, del commercio e del turismo. Dobbiamo portare le PMI, le grandi e le micro a compiere una trasformazione digitale complessiva.
Siamo di fronte alla tragedia più grande vissuta dal Dopoguerra a oggi. Abbiamo un solo modo di cogliere appieno la nuova normalità che ci aspetta. Churchill sosteneva: “Fare strategia è facile, il difficile è realizzarla”. In questa volontà di realizzazione sta la partita che il nostro Paese dovrà giocare in questi prossimi anni».

www.statigeneralimondolavoro.it

Traffico bloccato sulla tangenziale per la protesta dei giostrai

Il traffico è stato  rallentato, questa mattina sulla tangenziale di Torino dalla protesta degli esercenti dei luna park e dei circhi

I rappresentanti delle categorie chiedono di poter riaprire dopo 13 mesi di sosta forzata. Un centinaio di automezzi dello spettacolo viaggiante si sono messo su due file a passo d’uomo creando dietro di loro chilometri di coda.

“Ci troviamo costretti a creare questo disagio – spiega all’Ansa  il presidente nazionale dell’Associazione Nazionale Esercenti Spettacolo Viaggiante, Ferdinando Uga – perché il governo deve attivarsi per affrontare la  situazione, dato che la decisione di posticipare la nostra riapertura al primo luglio è una condanna al fallimento di centinaia e centinaia di imprese. I giostrai e i circensi chiedono di tornare a lavorare in sicurezza”.

Per la festa dei lavoratori arriva il bus Ugl

Oggi venerdì 30 aprile arriva a Torino, in Piazza Castello, alle ore 10.30, la trentunesima tappa del tour itinerante promosso dall’UGL, a bordo di un bus, in occasione della Festa del Lavoro col motto “Il Lavoro Cambia anche Noi!”.

Il sindacato ha deciso di essere al fianco dei lavoratori con oltre 30 appuntamenti che si snoderanno lungo l’Italia e che si concluderanno sabato primo maggio a Milano.

 

L’obiettivo è quello di raggiungere nei singoli territori i propri iscritti, i dirigenti e tutti i lavoratori alle prese con una crisi economico-sociale che sta acuendo le disuguaglianze. All’incontro, tra gli altri, prenderanno parte: Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, Armando Murella Segretario Regionale UGL Piemonte .

 

L’idea nasce dalla volontà dell’UGL di rivendicare la centralità del lavoro, andando nelle piazze, nelle fabbriche e nelle realtà produttive di tutto il Paese.

 

«Siamo qui a Torino per affrontare due temi che incidono profondamente sul tessuto sociale del territorio: le infrastrutture e la delocalizzazione. Occorrono, pertanto, nuovi criteri per monitorare la realizzazione delle opere infrastrutturali, per sistemi e settori. In tal senso è fondamentale garantire una corretta informazione alle imprese e cittadini sulle tempistiche di avvio e attuazione delle opere nei vari territori. A causa dei confini europei “sempre più mobili”, inoltre, assistiamo ad una lenta delocalizzazione che si muove su tre direzioni. La prima, secondo cui le fonti sono prodotte sempre più al livello locale e regionale, la seconda che registra il ruolo sempre più dominante, nel nostro ordinamento, delle fonti europee e la terza che vede la nascita di centri di produzione normativa diversi da quelli previsti in Costituzione. Come UGL riteniamo necessario promuovere la stipula di contratti di insediamento tra le imprese e la Regione Piemonte attraverso i quali si impegnano le aziende al mantenimento dell’attività per almeno sette anni dall’erogazione del contributo regionale. Purtroppo la vertenza-esempio, che ancora persiste e che coinvolge non solo il Piemonte è quella della Ex-Embraco per la quale l’UGL chiede che venga fatta chiarezza al più presto dopo oltre tre anni di assoluta incertezza per lavoratori e famiglie». Lo hanno dichiarato in una nota congiunta il Segretario Generale UGL, Paolo Capone e Armando Murella Segretario Regionale UGL Piemonte.

 

Dopo Roma, Napoli, Messina, Reggio Calabria, Matera, Brindisi, Bari, Campobasso, San Salvo, Pescara, L’Aquila, Frosinone, Fiumicino, Cagliari, Rieti, Terni, Arezzo, Firenze, Casette D’Ete, Ancona, Ferrara, Venezia, Trieste, Monfalcone, Verona, Trento, Riva del Garda, Piacenza, Genova, Aosta e Torino il viaggio lungo le realtà italiane si concluderà sabato 1 maggio a Milano.

 

Quali fioriture per il 2021? Un webinar per discutere le nuove proposte

Asproflor Comuni Fioriti organizza per venerdì 30 aprile il convegno online
“Quali fioriture per il 2021?”, un incontro per discutere delle iniziative per i
prossimi mesi, in cui si svolgeranno anche le premiazioni per l’anno 2020.

Asproflor Comuni Fioriti propone il webinar “Quali fioriture per
il 2021?”, un convegno online dedicato alla presentazione delle novità per i prossimi
mesi ma con uno sguardo rivolto al 2020, con la consegna di alcuni premi.

Parte dell’incontro virtuale sarà focalizzato sull’anno 2021 e sulle diverse iniziative che
Asproflor ha intenzione di portare avanti nei prossimi mesi. In questo senso si
inserisce l’intervento di Maurizio Arbusti, che presenterà la Sunpatiens, il fiore che
decorerà alcuni Comuni toccati dal Giro d’Italia. Sempre con l’obiettivo di abbellire le
città parleranno Donald Delfino dell’azienda Podere Luen per proporre nuove fioriture,
e Leandro Previsdomini, responsabile del settore tecnico Vigorplant, che invece
tratterà dell’importanza della scelta del terriccio per le fioriture pubbliche.

Il focus si sposterà poi sulla consegna dei riconoscimenti dati dall’associazione per
l’anno 2020: tra i premi è compreso il Marchio Nazionale di Qualità dell’Ambiente di
Vita Comune Fiorito. Verrà inoltre conferita la targa in memoria di Riccardo Todoli, la
cui famiglia consegnerà ad un tecnico comunale che si è particolarmente distinto nella
promozione e cultura del verde.

Il webinar si terrà venerdì 30 aprile 2021 dalle ore 11 alle 13.30; l’incontro si svolgerà
in remoto e per partecipare sarà necessario collegarsi alla piattaforma Go ToMeeting
attraverso il seguente link: https://global.gotomeeting.com/join/681518965