CULTURA- Pagina 74

“Libriamoci” con gli allievi del Calamandrei

 NEL CORTILE DELL’INFERMERIA DEL SANTO SPIRITO DI CRESCENTINO

 

L’Istituto Calamandrei di Crescentino (che appartiene all’Istituto di istruzione superiore Galileo Ferraris di Vercelli, dirigente Cinzia Ferrara) ha preso parte a ‘Libriamoci’, iniziativa promossa dal Ministero della Cultura. Venerdì mattina gruppi di allievi delle classi III, IV, V Sia-Sistemi informativi aziendali, III agraria e III Cat (Costruzioni ambiente territorio), nel giardino dell’Infermeria Santo Spirito hanno letto brani di libri scelti in precedenza e concordati con gli insegnanti (le docenti di lettere Ilaria Rey e Beatrice Ferrari, di inglese Gianna Pastè, di francese Valentina Gualeni, con il supporto e la regia nella diretta Facebook del professor Francesco Brancaccio e del vice preside Alberto Averono) con il denominatore comune di ‘Varcare il confine’, ‘limen’ che può essere fisico o psicologico come migrazione, spostamento, confine mentale di opinioni, idee, preconcetti, sugli altri, su sé stessi, sul mondo.

“Guarda che storia! Racconti per lo schermo” Al “Circolo dei lettori” di Torino

Presentazione dei sette romanzi selezionati per diventare cinema

Venerdì 26 novembre, ore 14,30

Dalla scrittura al cinema. Si intitola “Guarda che storia! Racconti per lo schermo”, il nuovo progetto ideato e organizzato da “Film Commission Torino Piemonte” e “Salone Internazionale del Libro” di Torino per individuare romanzi adatti a essere trasformati in lungometraggi o serie tv, e permettere così alle case editrici di presentare i propri libri a registi, sceneggiatori, produttori e decision makers del settore: un’iniziativa insomma nata per facilitare il dialogo tra il mondo editoriale e quello della produzione cinematografica e audiovisiva. Rivolta a romanzi o graphic novel editi tra il 2019 e il 2021 – la cui call for application si è chiusa lo scorso 25 ottobre – la prima edizione dell’iniziativa ha visto  selezionati sette libri, che saranno presentati venerdì 26 novembre alle ore 14,30, presso il “Circolo dei lettori” di Torino (via Bogino 9, tel. 011/8904401), in una presentazione “pitching session” organizzata nell’ambito di “TFI Torino Film Industry – Production Days”.

Questi i “magnifici sette” selezionati: Ada Zeno“L’incanto del pesce Luna”, Torino, Bollati Boringhieri, 2020; Andrea Monticone“Carne mangia carne”, Torino, Buendia Books, 2020; Riccardo Humbert“Il cappotto di Bea”, Torino, Graffio, 2021; Francesca Manfredi“L’impero della polvere”, Milano, La nave di Teseo, 2019; Marco Zambelli“Fine corsa. Una storia giunta al capolinea”, Alessandria, Puntoacapo, 2021; Marina Visentin“Cuore di rabbia”, Milano, S.E.M., 2021; Giuliana Cutrona“La sposa sola”, Torino, Zedde, 2018/2019.

Dai thriller ai gialli ai racconti di formazione o ai racconti di vite che s’intrecciano con la Storia, in base a quanto richiesto nel bando, sono state privilegiate le storie ambientate in Piemonte, oppure collocate in altre regioni o in altri Paesi o in luoghi non definiti, ma potenzialmente in grado di prevedere la realizzazione cinematografica e audiovisiva in Piemonte. “Film Commission Torino Piemonte – afferma il direttore Paolo Manera – da tempo ha ampliato il suo raggio d’azione, avviando nuovi strumenti per stimolare lo sviluppo e la realizzazione di progetti sempre più rilevanti, capaci di intercettare storie significative e rappresentative, e mettere in connessione talenti e filiere culturali e produttive diverse, unendo il cinema e l’audiovisivo a tutte le espressioni artistiche e le eccellenza del territorio. In questo caso la sfida è agevolare e accelerare il contatto diretto tra autori, editoria e audiovisivo, a partire da una città che ha nella scrittura e nel pubblicare una tradizione e un presente formidabile, insieme a un partner più che eccezionale e internazionale come il Salone del Libro di Torino”. E a Manera fa eco Marco Pautasso per il “Salone del Libro”: “Si tratta di un progetto condiviso che speriamo possa crescere negli anni a venire, in un rapporto tra libro e film che può aprire nuove prospettive per il futuro dell’audiovisivo. Le scelte sui sette romanzi selezionati sono state prese all’unanimità, dopo un confronto approfondito tra le opinioni, lavorando con unità di intenti, portando ciascuno sul tavolo del confronto le proprie esperienze e professionalità”. A condurre l’appuntamento programmato al “Circolo dei lettori” sarà Gino Ventriglia, sceneggiatore e story editor, che insieme all’autrice e sceneggiatrice Paola Mammini e a Marco Pautasso ha composto il comitato di selezione chiamato ad individuare i progetti finalisti dell’iniziativa. La presentazione delle sette opere sarà invece affidata a Paolo Manera e allo stesso Marco Pautasso. L’evento è riservato agli accreditati a “TFI – Production Days”. Il pubblico interessato potrà scrivere a segreteria@salonelibro.it per richiedere di partecipare, lasciando la propria mail e il proprio numero di cellulare. La prenotazione è obbligatoria. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.

  1. m.

Nelle foto

–         Paolo Manera

–         Marco Pautasso

Davide Quadrio è il nuovo direttore del Mao

Il Consiglio Direttivo della Fondazione Torino Musei annuncia la nomina di Davide Quadrio a Direttore del MAO Museo d’Arte Orientale di Torino.

Sono convinto che questa scelta garantirà al museo uno sviluppo che ne rafforzerà l’immagine a livello internazionale – dichiara Maurizio Cibrario, Presidente della Fondazione Torino Musei.

L’Asia è un continente culturale immenso, ricco di tradizioni ma anche di intuizioni culturali e sociali innovative e importanti. – dichiara il neoeletto direttore Davide Quadrio – Essere direttore del MAO è per me una grande opportunità per portare a Torino la mia esperienza trentennale in Asia. Ringrazio la Fondazione Torino Musei per la fiducia riposta in me per accompagnare il MAO in una dimensione museale ancor più internazionale.

Davide Quadrio è stato selezionato al termine della call lanciata dalla Fondazione Torino Musei per individuare il nuovo direttore del Museo.

Davide Quadrio è un produttore culturale, curatore e educatore che vive e lavora tra Asia e Italia. Ha fondato e diretto per un decennio il BizArt Center, il primo laboratorio artistico indipendente no-profit a Shanghai, nato per promuovere la scena artistica contemporanea locale. Nel 2007 ha creato Arthub, una piattaforma curatoriale dedicata alla produzione e alla promozione dell’arte in Asia e nel mondo. Gli archivi di BizArt e Arthub, attivi in Cina dagli anni 2000, sono stati presentati come una delle realtà culturali e risorse artistiche principali per la mostra “Art and China after 1989: Theatre of the World”, ospitata dal Guggenheim di New York e Bilbao. Quadrio è stato ospite presso il Shanghai Visual Art Institute (2011-2017), ha curato e prodotto il progetto monumentale City Pavilion per la Biennale di Shanghai del 2012.

Dal 2013 al 2016 ha curato la sezione di arte contemporanea dell’Aurora Museum di Shanghai, una delle collezioni di arte antica cinese più spettacolare al mondo.

Dal 2020 è professore d’eccellenza presso lo IUAV di Venezia.

 

Martedì 21 dicembre alle 11 è prevista la conferenza stampa di presentazione del nuovo Direttore, nella sala polifunzionale del MAO, via San Domenico 11 Torino.

Premio Alessandro Marena: un ricordo a sostegno dei giovani artisti

Giunto alla quarta edizione, il Premio Alessandro Marena torna a supportare i giovani artisti dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino che hanno trovato presso l’Associazione Alessandro Marena una delle sedi formative ed espositive.

 

Abbiamo incontrato Franca Pastore Marena, mamma del compianto Alessandro e ideatrice dell’Associazione e del Premio in sua memoria.

 

Franca, il ricordo di Alessandro rimane vivo nelle moltissime persone che lo conoscevano e che hanno contribuito alla nascita di questa realtà che è l’Associazione Alessandro Marena. Come è nato questo progetto?

 

Alessandro è mancato il 7 luglio 2013, da questa data tragica è nata l’Associazione che porta il suo nome, da me fortissimamente voluta e caldamente sostenuta dai tanti amici vicini in quei terribili momenti.

La mission dell’Associazione intende continuare il progetto di Alessandro nel mondo dell’arte: dapprima nella galleria Marena Rooms Gallery e successivamente nell’Alessandro Marena Project. La galleria d’arte a tutti gli effetti, aperta insieme a me, e un secondo spazio, con installazioni e opere da lui volute, in un progetto più museale e di ricerca.

 

Si può dire quindi che l’arte è stata una passione tramandata di madre in figlio?

 

In un certo senso sì, fin da piccolino seguiva le mostre insieme a me. Andavamo per fiere, mostre e musei…

 

Quindi che attività svolge esattamente l’Associazione?

 

Oltre al Premio Alessandro Marena, con cadenza biennale, giunto oggi alla quarta edizione, l’Associazione organizza mostre ed eventi durante l’anno, per esempio in questi giorni – fino al 30 novembre 2021 – si potrà visitare la mostra “La valle dei pollini” di Theo Gallino a cura di Monica Trigona nel parco secolare di Villa Sassi, dove sono installate le sue monumentali opere in un perfetto connubio tra natura e arte.

 

Parliamo di questo Premio: un momento di ricordo, ma soprattutto uno spiraglio di speranza e di incoraggiamento per tanti ragazzi talentuosi, di cosa si tratta?

 

Il Premio Alessandro Marena consiste in un premio in denaro per consentire al vincitore o vincitrice di proseguire nella sua ricerca artistica e nel suo percorso formativo. L’impegno da parte dell’Associazione è quello di seguire la crescita artistica dei partecipanti.

 

Oltre al Premio Alessandro Marena 2021, quest’anno verranno assegnati altri due premi:

– il Premio conferito dai visitatori della mostra che darà l’opportunità al vincitore di esporre presso la sede dell’Associazione o presso un’altra sede selezionata
– il Premio Villa Sassi concesso dalla Presidente dell’Associazione Patrizia Reviglio che permetterà al vincitore di esporre una o più opere nella location storica.

Qual è stato il tema su cui gli artisti sono stati chiamati a riflettere e a produrre le proprie opere?

 

Quest’anno ho voluto fermamente, in accordo con la curatrice della mostra Francesca Canfora, che i partecipanti trattassero il tema della perdita nelle opere proposte. Nel 2013 io ho subito la perdita di un figlio, ma non sono la sola ad essere stata colpita da una perdita importante: la pandemia ha portato ognuno di noi a sentire la mancanza di qualcuno, sia dal punto di vista della perdita fisica causata dalla morte, sia dalla perdita dovuta all’interruzione dei rapporti umani, all’isolamento dalle persone. Ed ecco che i ragazzi hanno perfettamente recepito il concetto proponendo opere che si riferiscono ad ogni forma perdita.

 

Quanti ragazzi hanno partecipato quest’anno?

 

Ad ogni edizione cresce il numero di partecipanti: delle 56 candidature pervenute il nostro comitato scientifico ha selezionato i 23 artisti che meglio rispondevano al tema proposto nel bando “Missing Ties”.

 

Ricordiamo allora ai lettori i prossimi appuntamenti.

 

La mostra con le opere finaliste potrà essere visitata fino al 30 novembre dal lunedì al sabato dalle ore 16.00 alle ore 19.00 presso la sede dell’Associazione Alessandro Marena in Via dei Mille 40/A a Torino.

Il 30 novembre alle ore 17.00 si terrà un confronto/dibattito con esperti del settore dal titolo “Dall’accademia alla mostra: istruzioni per l’uso per artisti emergenti”, mentre alle 18.00 si potrà assistere alla premiazione finale.

 

Ringraziamo Franca Pastore Marena e rimaniamo in attesa di scoprire e comunicare i nomi dei vincitori.

 

Pietro Ruspa

Nuova vita, in via Massena a Torino, per il “Polski Kot”

Si riparte con la rassegna “Kobie To!”, in collaborazione con Arci Torino

Obiettivo: raccontare la condizione femminile nei Paesi dell’Est Europa. Rinasce, in quest’ottica, aderendo ad “Arci Torino” il Circolo Culturale “Polski Kot”.  Alla guida due giovani donne: la presidente Daria Anna Sitek, 28 anni, polacca, trasferitasi a Torino (dove si è laureata in “Lingue e Culture per il Turismo”) nel 2013 e Anna Mangiullo, vicepresidente, originaria della Terra d’Otranto e arrivata sotto la Mole nel 2014 per laurearsi in “Lingua e Letteratura Russa”, dopo aver trascorso periodi di studio in Russia ed aver vissuto per un anno in Ucraina. E Daria e Anna sono partite davvero in quarta con un’agenda di appuntamenti, da definire nei dettagli, ma tutti concepiti sotto il segno delle donne e della multiculturalità. Il primo appuntamento, realizzato con il sostegno della Città di Torino, è già fissato a partire da giovedì 25 novembre , in occasione della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”, ed ha per titolo “Kobie To!”, una fotografia e un’attenta riflessione (con ospiti di rilievo come scrittori, artisti e attivisti) sulla condizione femminile nei Paesi di area slava.  “Il nome del progetto, ‘KobieTo!’, rimanda – spiegano Daria e Anna – a un gioco di parole tra la lingua polacca e la città di Torino: in polacco, il termine per indicare la donna è Kobiéta. Kobieto è la parola declinata al vocativo: ‘Ehi, donna!’. Dunque, un nome scelto per richiamare l’attenzione sulle donne. Inoltre, l’ultima sillaba di ‘KobieTo’ è un chiaro riferimento a Torino, in cui il progetto si è sviluppato e a cui è rivolto”.

La rassegna, s’è detto,  partirà giovedì 25 novembre, ospite Anna Zafesova, giornalista de “La Stampa”, analista politica per il “Foglio” e “Linkiesta”, esperta di Russia e spazio post-sovietico, nonché traduttrice dal russo, che parlerà di donne e diritti (dimenticati) nella Russia putiniana.  L’appuntamento è nella sede dell’associazione, in via Massena 19/A a Torino, alle 20: nella stessa sede e allo stesso orario si svolgeranno anche le conferenze successive.

Sabato 4 dicembre sarà la volta di Magda Górecka, attivista polacca e membro del movimento “Ogólnopolski Strajk Kobiet (OSK, Sciopero delle Donne Polacche)”: suo il focus sulle proteste che hanno alimentato la Polonia lo scorso anno. Venerdì 10 dicembre microfono a Azra Nuhefendić, giornalista bosniaca residente a Trieste, corrispondente per l’“Osservatorio Balcani e Caucaso” mentre domenica 11 dicembre, l’appuntamento è con Alessandro Ajres, fondatore del “Polski Kot”, professore all’Università di Torino e Bari, che racconterà le proteste polacche attraverso un’analisi linguistica.

Infine, domenica 19 dicembre, un’iniziativa performativa (che si svolge eccezionalmente al “Magazzino sul Po” – partner del progetto) con Urszula Gabriela Bertin. Parallelamente verrà allestita la mostra “Nigdy nie będziesz szła sama” ( “Non camminerai mai sola”) della fotografa polacca Anna Krenz e di Karol Szafranski.

La conclusione nel 2022: il 16 gennaio con Marta Lempart, avvocato e attivista polacca presidente del movimento “OSK” (Ogólnopolski Strajk Kobiet/All-Poland Women’s Strike). “E questa – precisa la presidente Daria Anna Sitek – è solo la prima iniziativa organizzata dal ‘Polski kot’, la cui traduzione letterale italiana è ‘gatto polacco’, anche se sarebbe meglio chiamarlo ‘Polski kąt, ossia angolo polacco”.

Il “Polski kot” è nato nel 2010 da un’idea di Alessandro Ajres, docente di lingua polacca e traduttore. Inizialmente è stata solo un’associazione culturale che faceva da vetrina alla Polonia e alle realtà culturali slave. Un anno dopo, il 17 febbraio 2011, si è trasformata in Circolo Culturale, organizzando corsi di lingue slave, presentazioni di libri, mostre, concerti, workshop, aperitivi, degustazioni a tema ed eventi culturali di vario genere. Dal 2015, il “Polski Kot” ha dato vita al “Festival Slavika”, primo festival italiano interamente dedicato alle culture dell’est Europa. Da quando esiste, il Circolo, ogni anno, accoglie ospiti italiani e stranieri: fra questi, ha avuto il premio Nobel per la letteratura Olga Tokarczuk, i poeti polacchi Adam Zagajewski e Tomasz Różycki, la scrittrice croata Dubravka Ugresič, il cantautore bosniaco Damir Imamovič e decine di altri personaggi del più vario mondo culturale. Nel tempo, ha anche avviato collaborazioni importanti con MOSTKioskUnione Culturale Franco AntonicelliTo je ToEastJournalRadio Beckwith Evangelica e Russia in Translation. Essenziale è stato anche il patrocinio della cattedra di Slavistica dell’Università di Torino.

g.m.

Nelle foto

–         Daria Anna Sitek e Anna Mangiullo

–         Anna Zafesova

–         Magda Gòrecka

Dante al Parco. Una proposta del Liceo Scientifico M. Curie di Pinerolo

In collaborazione con Fondazione Cosso  Domenica 21 novembre, ore 15

 

Domenica 21 novembre alle 15, la Fondazione Cosso è lieta di accogliere “Dante al Parco”: un momento di restituzione del lavoro fatto dal gruppo di Letture ad Alta Voce del Liceo M. Curie di Pinerolo, nell’ambito di un percorso di PCTO attivato dalla Scuola a livello nazionale, nell’anno delle celebrazioni dantesche. I momenti di lettura saranno accompagnati da brani musicali, eseguiti da  alcuni elementi dell’orchestra e del coro del Liceo M. Curie.

 

L’attività proposta al Castello di Miradolo è aperta al pubblico con ingresso gratuito, con l’obiettivo di condividere con le famiglie e la collettività il percorso fatto dai ragazzi nell’anno scolastico 2020/2021 e proseguire la positiva collaborazione, attiva da anni, tra il Liceo M. Curie e la Fondazione Cosso.

 

Lungo il filo della memoria che unisce l’umanità in cammino, il testo dantesco torna a risuonare nella cornice del Castello di Miradolo attraverso la lettura di alcuni passi della Commedia riproposta in chiave botanica, seguendo i ritmi delle stagioni e della vita.

Sarà un percorso a tappe, all’aperto, progettato e guidato dagli studenti che con la prof.ssa Deferrari hanno selezionato alcuni passi di Dante con l’obiettivo di creare un legame tra le parole del poeta e l’anima verde del luogo.

La selva dantesca risuona nell’interiorità di ognuno: basta saper ascoltare e amare!

 

Il gruppo di Letture ad Alta Voce del Liceo M. Curie, nato alcuni anni fa e in continuo mutamento, dal 2020 collabora con l’associazione LaAV di Torre Pellice nell’ambito dei percorsi di PCTO curando, ad esempio alcune puntate a radio LaAV.

L’iniziativa che sarà presentata domenica 21 novembre al Castello di Miradolo costituisce il coronamento di un progetto nazionale dedicato alle celebrazioni dantesche, “La voce nel testo”, organizzato da ADI-SD (Associazione degli italianisti sezione didattica) e CEPELL – Centro per il libro e la lettura, che ha coinvolto vari istituti scolastici, tra cui il Liceo M. Curie, comprendendo un corso di formazione per docenti e attività laboratoriali per gli studenti.

Ancora una volta Dante ha permesso di unire parti d’Italia lontane tra loro, ma vicine nel rispetto comune della cultura e della letteratura, offrendo occasioni di condivisione e confronto.

 

 

Informazioni e prenotazioni

L’attività si svolgerà all’aperto, su prenotazione: 0121 502761 prenotazioni@fondazionecosso.it

Torino patria del tennis con le ATP Finals 2021-2025 raccontata nel nuovo podcast “Fuoriclasse” del Salone del Libro

Dal 14 novembre il quarto episodio del podcast disponibile su SalTo+ e sulle principali piattaforme di streaming gratuite

www.salonelibro.it – SalTo+

Torino, il tennis e le ATP finals 2021-2025 sono al centro del quarto episodio del podcast “Fuoriclasse”, il progetto digitale del Salone Internazionale del Libro di Torino che racconta lo sport attraverso storie, libri, pellicole, cronaca e radiocronaca. Il nuovo episodio sarà disponibile dal 14 novembre 2021 su SalTo+ e sulle principali piattaforme di streaming gratuite.

Dopo l’omaggio agli Europei di calcio, dopo il racconto dedicato alle Medaglie d’oro femminili e dopo il giro in bici con i campioni del ciclismo Alfredo Binda e Gianni Bugno, nella nuova puntata di “Fuoriclasse”, dal titolo “Il tennis a Torino e le Atp Finals”, i curatori Marco Pautasso e Federico Vergari accendono i riflettori su Torino che da quest’anno diventa capitale del tennis, ospitando per la prima volta in Italia le ATP Finals per il quinquennio 2021-2025.

Il legame tra il tennis, il cosiddetto “sport bianco” e la prima capitale d’Italia risale al 1880, quando il primo circolo di tennis cittadino in Italia nacque proprio a Torino, su intuizione del conte Enrico di Cigala. Non disponeva di campi di proprietà, tanto che, per giocare, veniva adattata la superficie di un campo di pallone, concesso per tre ore alla settimana da una società di calcio.

Altra tappa significativa della storia del tennis a Torino è il 1931, per il secondo turno di Coppa Davis, il torneo internazionale per nazioni istituito nel 1900, quando l’Italia affrontò l’Olanda, vincendo per 3 a 0. Si giocò nei campi in terra vicino allo Stadium, un gigantesco impianto multisportivo inaugurato nel 1911, in occasione dell’Esposizione Internazionale, su progetto dell’architetto Vittorio Ballatore di Rosana, autore anche del Motovelodromo. Copriva un’area di 110mila metri quadrati in centro città. Un’opera forse eccessivamente ambiziosa per le dimensioni di Torino, che venne poi demolita nel 1946.

Queste curiosità, il rapporto di Torino con il tennis, ma anche la storia delle ATP Finals e dei suoi campioni come Roger Federer, Novak Djokovic, Pete Sampras e Ivan Lendl, si possono ascoltare e approfondire nei venti minuti del quarto episodio di “Fuoriclasse”. Ospite della puntata è Giorgia Meccagiornalista sportiva che scrive per Il FoglioCorriere della Sera Torino e Internazionale Kids.

Tra i riferimenti bibliografici dell’episodio: 500 anni di tennis di Gianni Clerici (Mondadori Electa), Il grande tennis, di Gianni Clerici (Mondadori); Gianni Clerici agli Internazionali d’Italia. Cronache dello scriba. 1930-2010, di Gianni Clerici (Rizzoli); Torino, Guida all’Architettura, di C. Chiorino, G. Fassino, L. Milan, M. Rosso; Federer come esperienza religiosa di David Foster Wallace (Einaudi); Serena e Venus Williams, nel nome del padre di Giorgia Mecca (66thand2nd).

Il podcast “Fuoriclasse”

Raccontare lo sport di ieri e di oggi e la sua epica, costellata di storie uniche ed esemplari, personaggi avvincenti – vincenti o perdenti che siano –, e valori condivisi, come la lealtà, la resistenza e la perseveranza. Narrare lo sport attraverso le sfide di donne e uomini capaci di risultati impensabili o di cadute eclatanti e con l’attenzione rivolta alla cronaca del tempo, alla letteratura e al cinema che hanno fatto da sfondo o accompagnato tanti momenti sportivi nel corso del tempo. Rileggere eventi agonistici del passato per meglio interpretare pezzi di storia del nostro Paese e del mondo. Con il nuovo podcast dal titolo “Fuoriclasse” il Salone Internazionale del Libro di Torino si apre alla narrazione sportiva.

Fuoriclasse” comprende una serie di episodi, rilasciati una volta al mese, dedicati ciascuno due storie di personaggi sportivi “fuoriclasse” (perché fuori dal comune, irregolari, precursori che hanno scritto pagine di storia), oppure due momenti storici differenti, che si intrecciano, raccontati attraverso due voci, quelle di Marco Pautasso del Salone del Libro e di Federico Vergari, giornalista, scrittore e consulente del Salone del Libro.

Fuoriclasse” intende approfondire la narrazione sportiva, dal calcio all’atletica, dal tennis al ciclismo e così via. Ha anticipato e accompagnato una delle novità che hanno caratterizzato la recente edizione del Salone Internazionale del Libro 2021: la presenza di Sala Olimpica, uno spazio dedicato allo sport, ai linguaggi con cui viene raccontato e alla sua editoria, per valorizzare una tendenza sempre più centrale nel mercato editoriale.

Spiegano Marco Pautasso e Federico Vergari:

«Il linguaggio sportivo è cambiato ed è facile fare un rapido confronto. Un evento che ricordiamo in molti è la telecronaca della finale di Coppa del Mondo di Spagna ‘82 di Nando Martellini. Un altro evento è la più recente finale del 2006 con la telecronaca di Fabio Caressa. Oggi la prima telecronaca annoierebbe, per quanto Italia – Germania del 1982 sia stata più entusiasmante (e ben giocata) di Italia-Francia del 2006. È cambiato qualcosa? La risposta è sì, perché è cambiato il racconto. Lo sport è (anche) un linguaggio e come tale è in continua evoluzione. L’obiettivo di “Fuoriclasse” è quello di fotografare questo cambiamento. Nell’epoca dello storytelling applicato a qualsiasi cosa, politica compresa, non si può pensare a un evento sportivo senza un adeguato racconto. Che avvenga per radio, in video, su un sito, con un libro o su un quotidiano è ormai un dato di fatto che la qualità della narrazione influirà sensibilmente sulla costruzione di un preciso ricordo sportivo. L’epica sportiva non manca ultimamente. Ci sono trasmissioni TV, case editrici e riviste che fanno dello sport una questione prima letteraria e poi sportiva. Parlare di sport significa prima di tutto parlare di uomini e donne. Ogni uomo e ogni donna si portano dietro una sua loro storia. Ognuno con la sua storia, ognuno con la voglia di spostare i limiti un po’ più in là.»

Per rimanere aggiornati sui podcast successivi: www.salonelibro.it – SalTo+.

Fuoriclasse” è l’ultimo podcast in ordine di tempo ideato dal Salone Internazionale del Libro di Torino, dopo “Vita Nova”, che raccoglie gli interventi audio di ospiti dell’edizione speciale online a dicembre del Salone Internazionale del Libro di Torino (come Alberto Angela, Richard Baldwin, Letizia Battaglia, Mathias Énard, Emma Dante, Fumettibrutti, Paolo Giordano, Vittorio Sgarbi, Eva Cantarella, Markarīs) e “Il Salone presenta Albert Camus”, che approfondisce le opere dello scrittore attraverso interventi di scrittori, scrittrici, traduttrici e intellettuali (Alessandro Piperno, Yasmina Melaouah, Annalena Benini, Leila El Houssi, Evelina Santangelo, Goffredo Fofi).

Cartella stampa:

https://drive.google.com/drive/folders/1V-VHeqbOWCRG1siBN15tvt4LU5d6F-2Z?usp=sharing

Lettere Scontrose di Giovanni Arpino

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Centro Studi Piemontesi, via Revel 15, Torino – Martedì 16 Novembre ore 18:00

Interventi di Bruno Quaranta, Massimo Romano

Con la testimonianza di Tommaso Arpino

Dagli articoli scritti da Arpino per il settimanale «Tempo» tra il 1964 e il 1965 nasce Lettere Scontrose, una raccolta inedita di lettere rivolte a grandi personalità a lui contemporanee e appartenenti a mondi differenti: dalla politica (Fanfani, Moro), allo spettacolo (Gassmann, Vitti, Chaplin), alla letteratura (De Amicis).

Una corrispondenza dai toni irriverenti e sarcastici, ma sempre garbati, che tocca i personaggi più in voga del decennio, approfondendone questioni private e pubbliche e affermando un profondo anticonformismo. Opinioni pungenti, talvolta scomode, espresse in contrasto con uno stile chiaro, schietto e scorrevole, che offre una limpida analisi della società del tempo e riflessioni sempre attuali.

Le lettere sono in realtà per l’autore un pretesto per l’analisi introspettiva dell’animo umano, per valorizzare chi va controcorrente e per esprimere la propria opinione sul controverso periodo storico-politico in cui si trova a vivere.

Arpino ha una profonda fede in ciò che fa: scrivere è per lui un lavoro da dannati, «un modo di peccare e confessarsi in pubblico», ma è necessario perché rappresenta un modo per raggiungere la verità, a cui tende costantemente.

Incipit Offresi, dal vivo la settima edizione

Giovedì 18 novembre 2021, ore 18

Dal vivo la settima edizione del primo talent letterario itinerante per aspiranti scrittori

La Biblioteca Nino Colombo di Beinasco ospiterà giovedì 18 novembre, dal vivo, la settima edizione di Incipit Offresi, il primo talent letterario itinerante dedicato agli aspiranti scrittori, ideato e promosso dalla Fondazione ECM – Biblioteca Archimede di Settimo Torinese, in sinergia con Regione Piemonte. A condurre l’incontro, vero e proprio spettacolo di intrattenimento, gli attori di B-Teatro, con le incursioni musicali del chitarrista Ivano Gruarin.

Piemonte, Lombardia, Liguria, Valle d’Aosta, Lazio: Incipit Offresi toccherà, per la prima volta, cinque regioni. È un format a tappe: la sfida si giocherà a colpi di incipit all’interno delle biblioteche e dei luoghi di cultura, in presenza e/o online, in diretta streaming, da ottobre 2021 a giugno 2022. L’obiettivo non è premiare il romanzo inedito migliore, ma scovare nuovi talenti. In 6 anni Incipit Offresi ha scoperto più di 40 nuovi autori, pubblicato 60 libri e coinvolto più di 10mila persone, 30 case editrici e più di 50 biblioteche e centri culturali. Incipit Offresi è un vero e proprio talent della scrittura, lo spazio dove tutti gli aspiranti scrittori possono presentare la propria idea di libro, incontrare e dialogare con gli editori coinvolti nelle varie fasi del progetto.

Durante ogni appuntamento (19 in totale, più un ballottaggio, due semifinali e la finale) gli aspiranti scrittori avranno 60 secondi di tempo per leggere il proprio incipit o raccontare il proprio libro. La novità di quest’anno è la sfida uno contro uno tra i concorrenti che saranno giudicati dal pubblico in sala, nel caso degli eventi in presenza, e dalla giuria tecnica. Il/la concorrente che, tra i due sfidanti, avrà ottenuto più voti, passerà alla fase successiva, dove avrà ancora 30 secondi di tempo per la lettura del proprio incipit prima del giudizio della giuria tecnica che assegnerà un voto da 0 a 10. Una volta designato il/la vincitore/trice di tappa, si aprirà il voto del pubblico che, da casa, attraverso la piattaforma di voto predisposta dal Comitato Organizzatore, potrà esprimere entro 60 minuti dalla conclusione della gara, la propria preferenza per un altro concorrente. Chi otterrà più voti potrà partecipare alla gara di ballottaggio. I primi classificati di ogni tappa e gli eventuali ripescaggi potranno accedere alle semifinali per giocarsi la possibilità di approdare alla finale, in programma a giugno 2022. Le ultime tre finali sono state presentate da Neri Marcoré, Boosta dei Subsonica e Iaia Forte. I concorrenti primo e secondo classificato riceveranno rispettivamente un premio in denaro di 1.500 e 600 euro; saranno inoltre messi in palio, fra tutti i partecipanti alla finale, il Premio Italo Calvino, Indice dei Libri del Mese, Golem, Leone verde, Coop ed eventuali altri premi assegnati dagli editori.

La partecipazione a Incipit Offresi è gratuita e aperta agli scrittori, esordienti e non, maggiorenni, di tutte le nazionalità. I candidati dovranno presentare le prime righe della propria opera: l’incipit, appunto, un massimo di 1.000 battute con le quali catturare l’attenzione dei lettori e una descrizione dei contenuti dell’opera (max 1.800 battute). L’incipit deve essere inedito (le opere autopubblicate sono parificate alle inedite poiché prive di regolare distribuzione). La gara si svolgerà in lingua italiana. La possibilità di partecipare alle tappe è garantita fino ad esaurimento dei posti disponibili.

La gara di Incipit Offresi sarà trasmessa sulla rete 7WEB.TV e disponibile sulle pagine Facebook e Youtube di Incipit Offresi e sulle pagine delle biblioteche partner e altri canali collegati.

 

Incipit Offresi è un’iniziativa ideata e promossa dalla Fondazione ECM – Biblioteca Archimede di Settimo Torinese e Regione Piemonte, con la collaborazione della Scuola del Libro di Roma e con la sponsorizzazione di NovaCoop.

Il Premio Incipit e il campionato sono dedicati a Eugenio Pintore per la passione e la professionalità con cui ha fatto nascere e curato Incipit Offresi.

 

INFO E ISCRIZIONI

 

Giovedì 18 novembre, ore 18

Incipit Offresi

Biblioteca Nino Colombo, piazza Alfieri 7, Beinasco

www.incipitoffresi.it – info@incipitoffresi.it

Palazzo Madama: Conferenze in museo per le Atp Finals

Giovedi 11 e 18 novembre 2021 ore 17.30

Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica

Piazza Castello, Torino

 

 

In occasione delle ATP Finals, Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica di Torino propone due conferenze a tema:

 

Corti e cortili. Giochi di palla e di racchetta fra Rinascimento e Barocco (11/11/21) con Clelia Arnaldi di Balme (conservatore di Palazzo Madama), Alessandra Castellani Torta (Accademia di Sant’Uberto) e Blythe Alice Raviola (Università degli Studi di Milano).

 

Il tennis ha origini antiche. Giochi di palla con bracciali e racchette di vario genere sono praticati in tutta l’Europa già a partire dal Medioevo e coinvolgono uomini e donne diventando non solo forme di passatempo, ma validi strumenti di esercitazione fisica e di strategia didattica, oggetto di trattati e di studi scientifici. Le partite animano con uguale entusiasmo i cortili – i molti spazi del gioco popolare – e le corti principesche, dove si costruiscono campi da gioco ancora oggi riconoscibili in alcune strutture cittadine. La conferenza traccia la lunga storia del tennis, dalle origini al Settecento, e propone un itinerario per immagini attraverso l’evoluzione delle tecniche di gioco, alla scoperta delle sue valenze simboliche ed educative.

 

“Come bianche farfalle”: immagini del tennis nella modernità (18/11/21) con Alessandro Tosi (Università di Pisa)

 

La conferenza ripercorre alcuni motivi che dalla fine dell’Ottocento accompagnano il tennis nell’immaginario della modernità. Una suggestiva selezione di dipinti, sculture e stampe compone, attraverso le opere dei maggiori artisti moderni e contemporanei, una storia che riprende i temi tradizionalmente legati al più nobile dei giochi per declinarli in molteplici registri visivi, poetici ed emozionali.

 

 

Clelia Arnaldi di Balme, conservatore Palazzo Madama

Conservatore per le raccolte di arte moderna a Palazzo Madama, collabora con la Soprintendenza torinese per la valorizzazione delle residenze reali sabaude. Ha scritto saggi e curato mostre su argomenti legati al collezionismo di corte, alle arti decorative e alla cultura figurativa in Piemonte in età barocca.

 

 

Alessandra Castellani Torta, Accademia di Sant’Uberto

Alessandra Castellani Torta è esperta di storia dello sport con particolare attenzione alla trattatistica e allo studio dei passatempi alla corte sabauda nel XVII secolo. È socia fondatrice e vicepresidente dell’Accademia di Sant’Uberto, che si occupa di valorizzazione delle residenze reali piemontesi attraverso lo studio della musica a corte e del corno da caccia.

 

 

Blythe Alice Raviola, Università degli studi di Milano

  1. Alice Raviola insegna Metodologia dello studio della storia all’Università degli studi di Milano e Storia moderna nei Master in Public History e Digital Humanities del medesimo Ateneo. Studiosa delle corti sabauda e gonzaghesca, sulle quali ha all’attivo numerosi lavori, è vicepresidente della Fondazione 1563 per l’Arte e la Cultura della Compagnia di San Paolo.

 

 

Alessandro Tosi, Università di Pisa

Alessandro Tosi insegna Storia dell’arte moderna all’Università di Pisa e dirige il Museo della Grafica di Pisa. Nell’ambito degli studi sui rapporti tra arte e scienza, si è occupato anche della storia del tennis nella prima età moderna.

Info: Ingresso gratuito previa prenotazione obbligatoria: t. +39 0114429629; madamadidattica@fondazionetorinomusei.it