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Sei alberi di frutto al parco Mennea in ricordo di Mameli Calvino e Jole Ceruti Scurti

Anche Torino ha celebrato il 21 novembre la Giornata nazionale degli Alberi, con una serie di eventi e iniziative – coordinate e promosse dall’assessorato al Verde Pubblico della Città – su più giorni per promuovere il rispetto del patrimonio arboreo cittadino.

 

Un momento particolarmente intenso quello di ieri mattina agli Orti Urbani del parco Mennea con l’intitolazione a Jole Ceruti Scurti (ricercatrice dell’Università di Torino) ed Eva Mameli Calvino (prima donna a conseguire la libera docenza in botanica presso un’università italiana) di sei alberi di frutto antichi donati alla Città dall’associazione weTree e dal Centro di Competenza per l’Innovazione in campo Agro-Ambientale Agroinnova. Le sei piante rappresentano la restituzione dell’impatto generato dallo spettacolo Harvest prodotto da Tangram Teatro Torino e Agroinnova, messo in scena al Teatro Carignano di Torino il 17 ottobre 2022

L’assessore al Verde pubblico Francesco Tresso nel partecipare all’evento ha ringraziato gli organizzatori per aver ricordato queste due importanti figure femminili. “Trovo sia un messaggio molto forte associare il loro nome a degli alberi, che andranno a rinvigorire il patrimonio verde cittadino – ha detto l’assessore. “Un patrimonio che è particolarmente ricco – ha ricordato – ma che va tutelato e curato, anche grazie alla messa a dimora di nuovi alberi donati da aziende, cittadini o associazioni, come in questo caso. Dopo il Covid  – ha quindi sottolineato – abbiamo recuperato una dimensione più prossima, di quartiere, per le nostre vite, e abbiamo capito in maniera ancora più evidente quanto sia importante il verde, con le sue numerose funzioni, per le nostre città”.

Infermieri presi a calci e pugni dai parenti di una paziente

Al pronto soccorso dell’ospedale di Chivasso due infermieri sono stati aggrediti e presi a calci e pugni da alcuni sinti, parenti di una paziente. Uno dei sanitari è stato colpito da un pugno in faccia ed entrambi hanno riportato una prognosi di sette giorni. Sono intervenuti i carabinieri ma non hanno più trovato gli  aggressori. Questi si erano lamentati del ritardo nella visita. La paziente ha lasciato di sua iniziativa il pronto soccorso.

Sabato ritorna la Giornata della Colletta Alimentare promossa dalla Fondazione Banco Alimentare Onlus

Torna sabato 26 novembre prossimo la Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, promossa dalla Fondazione Banco Alimentare Onlus, dal titolo “Preoccupazione per l’aumento della povertà, appello a donare la spesa per chi è in difficoltà”. L’iniziativa vedrà impegnati in Piemonte oltre 12 mila volontari, presenti in 1386 punti vendita, per invitare a donare prodotti a lunga conservazione.

Nel 2021, grazie alla Colletta Alimentare, sono state raccolte settemila tonnellate di cibo (in Piemonte 548, equivalente a più di un milione di pasti, una parte delle 9100 tonnellate raccolte in tutto il 2022).
Dall’inizio dell’anno a oggi sono state ottantacinquemila in più le richieste ricevute, che hanno fatto salire a un milione e settecentocinquantamila le persone aiutate. In questo difficile momento economico e sociale, Banco Alimentare deve far fronte a un aumento del 45% dei costi di gestione tra logistica, trasporti e energia elettrica, ad un calo del 30% delle donazioni economiche da parte di aziende e privati. Banco Alimentare fa appello alla solidarietà di tutti, invitando a partecipare alla Ventiseiesima Giornata della Colletta Alimentare. In tutta Italia saranno 140mila i volontari impegnati, che inviteranno a comprare prodotti a lunga conservazione, quali verdure in scatola, tonno e carni in scatola, polpa o passata di pomodoro, olio, alimenti per l’infanzia quali omogeneizzati e latte in polvere. I volontari indosseranno una pettorina arancione, nuovo colore di riconoscimento presente nel logo Banco Alimentare, che verrà utilizzato anche per i sacchetti forniti per far la spesa.
Le settemila tonnellate di cibo che sono state raccolte nel 2021 equivalgono a quattordici milioni di pasti (un pasto è equivalente a un mix di 500 grammi di alimenti, in base ai Larn, i livelli di assunzione di riferimento di nutrienti e energia per la popolazione italiana, per un controvalore economico di oltre venticinque milioni di euro).
Parteciperanno alla Colletta Alimentare 2022 Jacopo Rosatelli, Assessore al Welfare del Comune di Torino, presso il Carrefour di Corso Grosseto 330, alle 11.30, e S.E.R. Monsignor Roberto Repole, Arcivescovo di Torino, in un supermercato da definire alle 09.30.
Per il secondo anno consecutivo il calciatore Giorgio Chiellini sarà Testimonial della Colletta Alimentare, protagonista di uno spot radio e televisivo di lancio dell’iniziativa solidale realizzato da Mate Agency.
“Siamo preoccupati per la situazione che stiamo cogliendo nel nostro Paese, con sempre più persone e famiglie che si trovano in povertà assoluta, o rischiano di scivolarci, nonostante abbiano un lavoro – afferma Giovanni Bruno, Presidente della Fondazione Banco Alimentare Onlus – È fondamentale continuare a sensibilizzare coloro che possono compiere un concreto atto d’aiuto. La Colletta Alimentare rappresenta un gesto educativo semplice e di carità, che promuoviamo da oltre un quarto di secolo. Partecipare a questa iniziativa significa contrastare l’indifferenza e favorire la condivisione, compiendo un gesto concreto a cui tutti siamo invitati”.
La Colletta Alimentare rappresenta il gesto con il quale la Fondazione Banco Alimentare Onlus aderisce alla Giornata Mondiale dei Poveri 2022, indetta da Papa Francesco, resa possibile grazie alla collaborazione dell’Esercito Italiano, Associazione Nazionale Alpini, Associazione Nazionale Bersaglieri, Federazione Nazionale Italiana Società di San Vincenzo De Paoli ODV, CDO Opere Sociali e del Lions Club International.
Il numero di assistiti nel 2022 risulta in linea con quelli dell’anno scorso, cui va aggiunta la gestione delle emergenze, su tutte quella dei profughi ucraini. Aumentano del 45% come a livello nazionale, i costi di gestione. Per ogni pasto le spese sono salite da 0,07 euro a 0,10 euro.

I calendari dell’Avvento creati dagli anziani

L’attesa del Natale, la magia dei giorni che lo precedono, le luci e le decorazioni… è questo il periodo dell’anno più amato dai bambini ma non tutti possono viverlo con la spensieratezza che la loro giovane età meriterebbe.

È pensando a loro che Orpea Italia, divisione italiana del Gruppo Orpea, attore di riferimento mondiale nella presa in carico globale e nella cura delle persone fragili, ha ideato il progetto “Insieme. Aspettando il Natale.” È da tempo che gli anziani ospiti delle rsa del gruppo stanno lavorando per creare con le loro mani dei calendari dell’avvento solidali destinati ai reparti infantili degli ospedali del territorio o a piccole associazioni locali che si occupano di bimbi con difficoltà fisiche, emotive o sociali.

Quadretti natalizi, lavoretti ai ferri, portachiavi, giochini e collanine hand made… 24 caselle da aprire, 24 regali da scoprire per vivere insieme un dicembre magico all’insegna della solidarietà.

Un calendario che fa bene due volte: ai “nonni” che lo creano ai “nipoti” che lo ricevono. Gli anziani sono, e devono sentirsi, utili e preziosi per la comunità. E così il loro tempo e le loro abilità si trasformano in un messaggio d’amore per i bambini in difficoltà.

Anche Torino e provincia sono protagoniste dell’iniziativa: la Residenza Richelmy di Torino e la clinica Villa Turina Amione di San Maurizio Canavese doneranno i loro manufatti ai bambini dell’Ospedale Regina Margherita. L’rsa Casa Mia Borgaro ha scelto invece l’associazione di volontariato “Ospedale Dolce Casa ODV” che opera presso la S.C. del Presidio Ospedaliero di Ciriè (TO). La Casa Di Cura Villa di Salute di Trofarello sostiene La Collina degli Elfi di Govone (CN), un progetto dedicato alle famiglie con bambini malati di cancro che hanno ultimato le terapie e iniziato il loro percorso di recupero. Infine la Residenza Consolata di Grugliasco farà la sua donazione all’Associazione Amici di Minipuzzle di Torino, una realtà socio-sanitaria ad alta valenza riabilitativa in Piemonte rivolta a minori di età fino ai 16 anni, con diagnosi di lesione cerebrale acquisita.

 

“Insieme. Aspettando il Natale è un’iniziativa che si coniuga con altre attività svolte durante tutto l’anno nelle nostre strutture e volte all’incontro intergenerazionale tra anziani e bambini. Un fattore arricchente che ha comprovati effetti positivi per entrambe le generazioni – racconta Alessandra Taveri COO Orpea Italia – In questo caso, oltre ai benefici che i laboratori di manualità hanno di per sé si aggiunge il valore immenso della finalità del lavoro, che per i nostri ospiti è stato determinante”.

 

In Italia le RSA e le Cliniche di Orpea coinvolte nell’iniziativa sono:

–        Torino. Residenza Richelmy per Ospedale Regina Margherita di Torino.

–         San Maurizio Canavese (TO). Villa Turina Amione per Ospedale Regina Margherita di Torino.

–         Trofarello (TO) Casa Di Cura Villa di Salute per La Collina degli Elfi – Govone (CN).

–         Grugliasco (TO). Residenza Consolata per Associazione Amici di Minipuzzle di Torino.

–         Borgaro (TO) Casa Mia Borgaro per l’associazione di volontariato “Ospedale Dolce Casa ODV” che opera presso la S.C. del Presidio Ospedaliero di Ciriè (TO).

–         Venezia. Residenza Venezia per l’associazione Casa Nazareth “Amicizia” di Marghera.

–         Asti. Casa Mia Asti per il Reparto Pediatria Ospedale Cardinal Massaia di Asti.

–         Nizza Monferrato (AT). Casa Mia Rosbella per la comunità Il Piccolo Principe della Cooperativa La Strada di Costiglione d’Asti (AT).

–         Novara. Residenza Mater Dei per Associazione Casa Alessia Onlus di Novara.

–         Belgirate (VB). Residenza Arcadia per l’associazione Merlino Onlus di Lesa (NO).

–         Segrate (MI). Residenza San Felice per la Parrocchia San Giuliano di Cologno Monzese.

–         Lentate sul Seveso (MB). Villa Cenacolo per l’Istituto Comprensivo Enrico Toti- scuola dell’Infanzia di Lentate sul Seveso.

–         Verdello (BG) Casa Mia Verdello per TAU Onlus di Bergamo.

–         Sanremo (IM). Residenza Julia per Centro di aiuto alla vita A.P.S. di Sanremo.

–         Casier (TV). Casa Mia Casier per l’associazione ‘Per mio figlio’ che opera presso l’Ospedale di Treviso.

–         Maserada (TV). Residenza Tre Carpini per AILS Cooperativa della provincia di Treviso.

–         Trieste. Residenza Ad Maiores per Ospedale Burlo Garofalo di Trieste.

Regione: Consiglio aperto contro la violenza sulle donne

Allasia ha ricordato anche gli stupri, facendo riferimento a quello – recente – avvenuto nel Collegio universitario di Torino e ha aggiunto: “Non è certo una situazione riservata all’Italia, anzi. Nel resto del mondo sono moltissimi i paesi in cui la condizione della donna è di pesante subordinazione e porta con sé violenze fisiche e psicologiche insopportabili, insieme all’impossibilità di scegliere il proprio partner, la propria vita, un futuro sereno. In Iran per esempio le giovani donne si ribellano a un sistema che le vorrebbe senza identità fisica, coperte, ombre di sé stesse”.Il presidente della Regione Alberto Cirio ha aggiunto che “un tema così grave non può essere limitato a una giornata di approfondimento. È giusto ricordare le vittime, ma anche pensare a ciò che si è fatto e a ciò che bisogna ancora fare. Ringrazio il presidente Chiamparino per aver adottato un Piano triennale a supporto dei centri antiviolenza e delle case rifugio, un Piano che ora sarà nostro impegno proseguire e rafforzare, perché l’idea che qualcuno possa sentirsi superiore a qualcun altro e, sulla base di questo, esercitare violenza fisica e psicologica, è abominevole”.

È intervenuta la Garante per l’infanzia e l’adolescenza Ylenia Serra: “il mio compito – ha affermato – è diffondere quanto contenuto nella convenzione Onu su minori coinvolti in tali violenze, che hanno diritto di essere protetti. La casa dovrebbe essere il luogo sicuro per eccellenza, eppure è qui che avvengono gli episodi più gravi di violenze fisiche, psicologiche e morali”.

Bruno Mellano, garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, ha aggiunto che “la presenza nelle 13 carceri piemontesi di persone che hanno condanne per reati afferenti alla violenza di genere è significativo: solo nel 2021 sono state 268 le persone in carcere per reati classificati ‘sex offender’, altre 100 sono invece le persone in carcere per reati sentinella”.

Ornella Toselli, presidente della Consulta femminile, ha elencato i dati dei femminicidi nell’ultimo anno in Italia: 125 dei quali 108 in ambito famigliare. “In Piemonte alcuni numeri sono in diminuzione ma comunque preoccupanti”, ha commentato.

Apprezzato l’intervento dei rappresentanti del Progetto Ambasciatori del Consiglio regionale, gli studenti George Macovei e Elena Rita Sette: “I giovani non vogliono più che tali questioni vengano trattate con superficialità, ma che sia garantito il loro futuro”. Macovei e Sette si sono poi soffermati su alcune situazioni discriminatorie, dai rientri serali al modo di vestirsi e al diritto delle relazioni interpersonali.

Il vice Presidente Associazione Iran Libero e Democratico Yoosef Lesani ha spiegato che dopo l’uccisione di Mahsa Amini da parte della cosiddetta polizia morale, diversi minorenni sono stati poi assassinati nel corso delle proteste. “In Iran la donna è discriminata, repressa e soggiogata, una situazione anacronistica e inaccettabile”.

La vice Presidente della Commissione pari opportunità Caterina Agus ha ricordato che il mondo social ha moltiplicato alcune discriminazioni e incentivato il retroterra culturale della violenza.

La dirigente della divisione di polizia anticrimine Barbara De Toma ha ribadito i dati relativi all’operato della Questura di Torino anticipati oggi sui quotidiani (link al Pdf). “È importante – ha detto – interrompere il ciclo della violenza, che altrimenti non ha mai fine”. Negli ultimi anni in effetti la recidiva nella provincia di Torino è calata notevolmente, sia per le violenze, sia per le molestie.

La consigliera di parità regionale Anna Mantini ha detto che non basta una legge a cambiare abitudini sociali, “ma parlare della violenza delle donne è indispensabile, non si pensi che sia un’inutile rito: il 25 novembre aumentano le richieste di aiuto, parlarne aiuta a capire che la soluzione c’è”.

La referente piemontese dell’Associazione donne in rete Francesca Brancato ha dichiarato che nelle ultime sentenze la violenza domestica è sempre meno citata, riducendo la gravità della violenza contro il genere femminile.

È quindi intervenuta Adriana Sumini dei Centri antiviolenza, che ha presentato il funzionamento dei centri di ascolto e del processo di accoglienza e supporto presso i Centri antiviolenza, le Case rifugio e altre strutture il cui obiettivo è la protezione dei soggetti maltrattati, facendo rete.

L’aumento dei maltrattamenti durante il periodo Covid è stato rammentato dalla rappresentante del Telefono Rosa Vittoria Maria Canavera. Nel 2021, ha poi aggiunto, sono state 4456 le richieste d’aiuto e 639 le donne accolte nelle strutture. “La centralità del Fondo vittime della Regione Piemonte – ha chiarito – oltre l’aiuto materiale, veicola un messaggio di vicinanza da parte delle istituzioni e per questo è ancor più fondamentale”.

La testimonianza del presidente dell’Associazione Cerchio degli uomini Andrea Santoro è quella di “un gruppo che cerca di fare la sua parte, dalla parte degli uomini, non solo con gli autori di violenza, ma anche nelle scuole combattendo gli stereotipi di genere e in generale per un ripensamento del ruolo dell’uomo come membro della famiglia”.

La vicepresidente dell’Associazione vittime di violenza, Simona Venuto, ha affermato che “le famiglie delle donne uccise hanno bisogno di essere sostenute dopo questi terribili episodi di violenza, soprattutto nel momento iniziale dopo il delitto”.

A nome di Cgil, Cisl e Uil ha preso la parola Bruna Tomasi Cont, della segreteria Cisl Piemonte: “Molto è stato fatto – ha dichiarato – ma auspichiamo di migliorare: dobbiamo fare di più per il lavoro delle donne, incentivare gli aiuti sociali e investire sulla formazione Stem (scienza, tecnologia, engeneering e matematica) delle ragazze”.

Per la segretaria reggente del sindacato Ugl Piemonte Silvia Marchetti. “la maggior parte dei femminicidi sono omicidi sviluppatisi in famiglia che hanno alla base stereotipi non ancora superati, anche nel mondo del lavoro, dove spesso ci sono molestie”.

Sara Zambaia, vicepresidente del Comitato diritti umani del Consiglio regionale, ha sottolineato l’importanza di questo Consiglio aperto: “Dare voce a questo mondo significa anche dare un merito alle donne che hanno denunciato e dare coraggio a chi ancora non l’ha fatto”.

Monica Canalis (Pd) ha detto che “talvolta si vede la famiglia come universo chiuso, con una sorta di visione privatistica. Questo modo di concepire la famiglia è riverbero di individualismo di donna e uomo: è necessario che la famiglia sia fortemente integrata con la comunità, sia nei momenti di gioia, sia in quelli di difficoltà”.

Silvana Accossato (Leu) si è soffermata sul ruolo degli uomini, “la consapevolezza maschile: importante la testimonianza dell’associazione maschile sentita oggi”, ricordando sia l’aspetto culturale, sia quello pratico e fattivo di queste iniziative.

Andrea Cane (Lega) è tornato sulla difficile condizione della donna in Afghanistan e in Iran. Ma in generale, “quando non si arriva alla morte, si compromette la salute fisica, morale e sessuale della donna: isolamento, incapacità di lavorare; gli stessi figli che assistono alla violenza nei nuclei familiari possono riportare danni psicologici gravissimi.

Mario Giacone (Monviso), si è detto convinto dell’utilità di questo Consiglio aperto: “Il problema continua infatti a essere grave: la violenza interessa una donna su tre. Tra il 2017 e il 2019 oltre 16mila donne sono andate in pronto soccorso con segni di violenza”.

Alessandra Biletta (Fi) ha affermato che il cambiamento culturale è necessario: “La violenza non  è solo un problema di ordine pubblico, ma soprattutto una questione di relazione donna-uomo. Per tale ragione si deve perseverare nell’opera di sensibilizzazione della società”.

Francesca Frediani (M4o) ha suggerito che “è fondamentale capire cosa succeda a una donna dopo la denuncia e cosa capiti poi all’uomo che l’ha maltrattata. Denunciare è una scelta difficile e dolorosa: dobbiamo intervenire sul dopo con forza”.

Domenico Rossi (Pd) ricorda le donne bruciate per stregoneria sino al 1600 inoltrato, anche in Italia e argomenta che il rapporto tra i sessi, con la sua complessità, attraversa tutte le epoche: “Riguarda gli individui, ma pure l’inconscio collettivo, a partire dalla gestione del potere nelle soietà”.

Letizia Nicotra (Lega) ha parlato di “numeri che fanno rabbrividire. Non c’è solo la violenza fisica, inaccettabile, ma anche quella psicologica: si pone la donna in posizione di subordinazione emotiva, con gravi ripercussioni. Disponiamo di una buona legge, il Codice rosso, bisogna sostenere le vittime e aiutarle in ogni fase”.

Sarah Disabato (M5s) ha affermato che la “violenza contro le donne è sistemica. La violenza maschile è l’espressione del patriarcato, un’oppressione non sporadico ma strutturale. Il femminicidio è solo la punta dell’iceberg: non è un fatto privato, c’è anche la violenza istituzionale.

Carlo Riva Vercellotti (Fdi) ha giudicato la violenza sulle donne “uno dei più vergognosi comportamenti umani. Il progresso di una società si deve misurare anche sull’eliminazione di abitudini inaccettabili. È giusto evidenziare il grande lavoro dei centri antiviolenza e delle case rifugio qui in Piemonte”.

L’assessore Vittoria Poggio ha definito, in conclusione, “una piaga sociale” la violenza contro le donne, “un fenomeno allarmante aumentato durante la pandemia: nel 2021 c’è stato un femminicidio ogni quattro giorni. Il comune denominatore è il fallimento della nostra società, talvolta incapace di accettare la parità nel rapporto di coppia”.

Torino, riapre la piscina Trecate

La piscina Trecate di via Vasile Alecsandri 29,vicino all’ospedale Martini di Torino è stata riaperta lunedì 14 novembre

Il taglio del nastro è avvenuto con l’assessore allo Sport, Mimmo Carretta, la presidente della Circoscrizione 3, Francesca Troise,il coordinatore allo Sport Antonio Caprì.

Dopo esser stata chiusa per 3 lunghi anni causa lavori di manutenzione straordinaria e le limitazioni per la pandemia da covid, è stato
restituito un bene comune e un servizio importante alle famiglie, alle associazioni ed alle tante persone che abitano nel quartiere.
Da rimarcare il grande sforzo fatto dal comune di Torino che paga le utenze alla maggior parte degli impianti sportivi, nonostante il caro bollette che sta mettendo in ginocchio tante attività nazionali,sportive e non.
L’impianto è aperto dal lunedì al venerdì, dalle 12 alle 19.30. Nella vasca da 25 metri sarà riservato uno spazio al nuoto libero. Praticare nuoto libero sarà possibile dalle 12 alle 17 e dalle 17 alle 19:30 in una corsia dedicata.

Enzo Grassano

Arrestato per tentato omicidio: due feriti gravemente a colpi di bastone e sgabello

Due le persone che vennero violentemente aggredite al Crazy Love, locale di San Salvario, lo scorso settembre. L’uomo, un  romeno di 37 anni che li assali’ e rischio’ di ucciderli è stato arrestato per tentato omicidio  e lesioni gravi dagli agenti del commissariato Barriera Nizza, su ordine del tribunale di Torino. All’aggressione parteciparono altre persone ancora ricercate dalla polizia. Al momento dei fatti l’aggressore aveva attaccato briga con due  stranieri, che finirono  in ospedale in condizioni gravi. L’aggressore  si servì di uno sgabello e di un bastone per colpire le sue vittime, colpendole  alla testa e al torace, poi era scappato lasciando a terra i malcapitati.

(foto archivio)

Addio al generale Cravarezza, l’alpino che aprì il mondo militare alla città

Di Pier Franco Quaglieni 

E’ mancato dopo una breve e dolorosa malattia che non ne aveva piegato lo spirito sempre vitale, il generale di Corpo d’ Armata Franco Cravarezza .È una notizia quasi incredibile perché era un alpino con l’animo del bersagliere con un attivismo davvero irrefrenabile. Primo ed unico comandante della zona militare Nord con competenze fino al Friuli e alla Toscana, aveva reso il mondo militare torinese aperto alla città,  il circolo ufficiali un centro vivo di cultura e di vita sociale.
La commozione per la sua scomparsa mi impedisce di passare in rassegna i tanti momenti importanti della sua vita militare e civile. Voglio però almeno ricordare che creo ‘ l’Auditorium “ Vivaldi “ della Biblioteca nazionale universitaria e fece rivivere il Museo “Pietro Micca”, ma questi sono solo due aspetti della sua poliedrica figura di uomo instancabile ed appassionato. Torino sentirà la sua mancanza.Con lui è venuto meno un grande patriota di stampo risorgimentale che dedico’ anche la sua vita di scrittore a ricordare pagine di storia importanti. I suoi libri, per dirla con Croce, continueranno a parlare per lui. Lo ricordo come prezioso amico del Centro “Pannunzio” in tante occasioni nei ricordi che facemmo insieme del Duca d’Aosta , del Re Umberto II, di Carlo Casalegno, tanto per citare solo tre esempi. Era un uomo moralmente integerrimo, un vero cristiano,un padre di famiglia affettuoso. La sua umanità, il suo sentirsi alpino che coincideva con il suo altruismo generoso, la sua apertura verso tutte le cause più nobili costituiscono il tratto della sua persona. Essergli stato amico ed aver frequentato la sua casa in momenti felici è stato un grande privilegio.
L’ultima volta che ci siamo sentiti era il 4 ottobre, San Francesco. In passato ci trovavamo nella sua bella casa a festeggiare il comune onomastico. Quest’anno ebbe la gentilezza di telefonarmi e mi disse che ci saremmo rivisti il prossimo anno. Mi chiese come stavo e io usai un’espressione infelice, dicendogli “Andiamo avanti”. Poi corressi la frase, ricordando il linguaggio degli Alpini.  Non avrei mai pensato che sarebbe stata l’ultima sua telefonata e che ieri sera “e’ “andato avanti” il Generale degli Alpini Franco Cravarezza che ha servito l’Italia con dignità’, coraggio e valore .L’Esercito perde un suo comandante prestigioso, Torino uno dei suoi più insigni ed esemplari i cittadini.

Il Consiglio comunale: monitoraggio dei pronto soccorso

Sindaco e Giunta Comunale intraprenderanno un’interlocuzione periodica e continua con l’Assessorato Regionale di competenza al fine di avere un monitoraggio periodico e un continuo aggiornamento in Quarta Commissione Consiliare permanente sulle caratteristiche strutturali ed organizzative dei Pronto Soccorso generalisti cittadini, in particolare per quanto riguarda lo stato dell’edilizia sanitaria, la formazione e il fabbisogno di personale e il boarding di ricovero.

Lo chiede la mozione approvata il 21 novembre 2022 dal Consiglio Comunale di Torino all’unanimità (23 voti favorevoli su 23 consigliere e consiglieri presenti), presentata dal consiglierePietro Tuttolomondo (PD).

È un modo per avviare un’interlocuzione collaborativa con Regione Piemonte e direttori delle aziende sanitarie – come ha spiegato il proponente – e intervenire per colmare lacune importanti, che coinvolgono personale e strutture.

Nel dibattito in Sala Rossa, il consigliere PietroAbbruzzese (Torino Bellissima) ha denunciato le criticità dei Pronto Soccorso: si tratta di un problema serio, cronico – ha affermato – che riguarda in particolare le carenze di personale medico e infermieristico.

La colpa è anche del malfunzionamento della medicina territoriale e dell’organizzazione del sistema sanitario regionale – ha denunciato AnnaBorasi (PD), che ha auspicato quanto prima l’attivazione di un monitoraggio in Commissione.

Occorre più personale, inquadrato correttamente, secondo Alice Ravinale (Sinistra Ecologista): Stato e Regione Piemonte devono intervenire – ha sostenuto – per garantire il diritto alla salute, in particolare alle fasce più deboli della popolazione.

Mancano programmazione e finanziamenti appropriati – ha affermato Ivana Garione(Moderati) – per retribuire adeguatamente chi lavora nella sanità pubblica, evitando fughe nel privato.

Siamo in una situazione emergenziale – ha dichiarato Alberto Saluzzo (PD) – e molte persone scelgono di non recarsi in ospedale per le attese troppo lunghe: la Città di Torino deve essere parte attiva nel monitorare la situazione – ha concluso – per capire quali misure possano essere intraprese.

L’atto nasce dopo un anno di riunioni nella Quarta Commissione che presiedo – ha spiegato Vincenzo Camarda (PD) – e attendiamo che la Regione Piemonte intervenga ad aggiornarci, in un’ottica collaborativa.

Occorre innanzitutto conoscere i numeri precisi degli accessi – ha chiesto Silvio Viale (Lista Civica per Torino), ma non è vero che i Pronto Soccorso non funzionino, anche se il personale è sempre sotto stress e il sistema sanitario nazionale è ingolfato – ha affermato.

La Giunta Comunale – attraverso l’assessore all’Urbanistica Paolo Mazzoleni – ha espresso parere favorevole alla proposta.

Contro la violenza, le iniziative di Palazzo Lascaris per il 25 Novembre

Una seduta aperta alla presenza delle autorità locali, dei Garanti regionali dei detenuti e per l’Infanzia e l’adolescenza, alla Questura e Prefettura di Torino, dei principali rappresentanti dell’associazionismo e dei sindacati, per celebrare la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne. È solo una delle tante iniziative che il Consiglio regionale del Piemonte intende organizzare per dedicare non solo un momento celebrativo per le troppe e continue vittime di femminicidio e di abusi sessuali, fisici e psicologici, ma anche di riflessione su quelle che sono le molteplici forme che tale violenza può assumere.

Oltre al Consiglio regionale aperto del 22 novembre, durante il quale sarà proiettato il cortometraggio “DUE”, diretto da Alessia Olivetti, l’Assemblea legislativa ed in particolare la Consulta femminile e il Comitato per i diritti umani e civili, in collaborazione con la Garante per l’Infanzia e l’adolescenza e il Difensore civico regionale, hanno previsto altri due momenti di approfondimento:

  • il 23 novembre con il convegno dal titolo “Prevenire e Difendersi dalla Violenza Digitale di Genere”, dedicato alla violenza digitale e ai reati connessi. Una fenomenologia che trova oggigiorno nuovi spazi e nuove espressioni su internet e sui social. La crescente digitalizzazione, infatti, ha fornito uno strumento facilmente accessibile attraverso il quale perpetrare molestie e violenza nei confronti delle donne, dando origine a nuovi comportamenti lesivi della dignità e del benessere delle donne. All’incontro parteciperanno, oltre ai rappresentanti istituzionali degli organismi coinvolti, anche la Divisione anticrimine Polizia di Stato, Polizia Postale e delle Comunicazioni di Piemonte e Valle d’Aosta; Centro studi di informatica giuridica (CSIG), l’Istituto ricerche economico sociali del Piemonte (IRES) e il Telefono Rosa Piemonte.
  • Un secondo incontro, dal titolo “Il diritto di essere libere” si svolgerà proprio il 25 novembre, occasione in cui si approfondirà il tema della tratta di esseri umani. Secondo i dati dell’Osservatorio regionale sull’immigrazione e sul diritti di asilo,  dal 2018 al 2020 sono stati circa 6.000 i primi contatti con potenziali vittime di tratta attraverso le unità di strada, gli sportelli, il numero verde anti-tratta e i colloqui di valutazione eseguiti su richiesta della Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale e delle strutture di accoglienza per i richiedenti asilo e i rifugiati. I servizi pubblici e privati anti-tratta hanno assistito 1.367 potenziali vittime di tratta. Seguiranno ai saluti istituzionali gli interventi della Prefettura di Torino; la Coordinatrice Forum Donne Africane Italiane
  • Nella settimana dal 21 al 25 novembre, su proposta della Consulta femminile e il Comitato per i diritti umani e civili, in collaborazione con la Garante regionale per dell’infanzia e dell’adolescenza, del Difensore civico e di Agis Unione Interregionale del Piemonte e Valle d’Aosta, in alcuni cinema delle otto province piemontesi, si svolgerà la rassegna itinerante di proiezioni serali “Bambine, ragazze, donne: i diritti negati”, aperta alla cittadinanza e alle scuole. Queste le 4 pellicole che saranno proposte al pubblico: Climbing Iran; Be my voice;  Off side e La bicicletta verde.