CRONACA- Pagina 36

Città della Salute, Nursing Up: “reparti sotto pressione e criticità strutturali”

“Reparti in difficoltà, personale insufficiente e criticità nel garantire cure adeguate”. È il quadro allarmante tracciato da Claudio Delli Carri, segretario regionale di Nursing Up Piemonte, che denuncia una situazione ormai al limite all’interno della Città della Salute, la più grande azienda sanitaria ospedaliera universitaria del Piemonte.

Ecco le principali criticità secondo il sindacato degli infermieri: “Nei reparti di medicina generale, il tasso di occupazione dei posti letto supera il 100%, una condizione che rende difficoltosa la gestione dei pazienti e mette a rischio la qualità dell’assistenza. Il personale sanitario, con un’età media superiore ai 50 anni, lavora in condizioni sempre più critiche, tra turni massacranti e impossibilità di usufruire di ferie o di frequentare i corsi di formazione obbligatori. Il sovraccarico di lavoro colpisce in particolare infermieri e operatori socio-sanitari, spesso impegnati in un numero eccessivo di trasporti di pazienti che li sottrae alla presenza nei reparti”.

“A questo si aggiunge un dato preoccupante: circa il 40% del personale soffre di limitazioni fisiche dovute a sforzi prolungati nel tempo. Un problema che non solo incide sull’efficienza operativa, ma che evidenzia le conseguenze di un’organizzazione che continua a reggersi su carenze strutturali mai risolte.

«Il problema di Città della Salute non si esaurisce nella riduzione delle liste d’attesa-, sottolinea Delli Carri. – La priorità deve essere la qualità delle cure, ma per garantirla servono nuove assunzioni e una revisione dell’intero modello organizzativo».

Il Nursing up ricorda che dal 1° marzo 2025, il nuovo Commissario Schael  sarà chiamato a individuare soluzioni concrete: «Ci auguriamo che venga finalmente avviata una riorganizzazione seria ed efficace, perché il sistema sanitario piemontese non può più reggere il peso di problemi cronici e irrisolti», conclude Delli Carri.

CPD ha presentato il catalogo “Piemonte for All”

Oggi, lunedì 10 febbraio, alle ore 11.00 IsiTT in collaborazione con CPD ha presentato il catalogo “Piemonte for All”, realizzato grazie al contributo di Fondazione CRT.
IsiTT, l’Istituto Italiano per il Turismo per Tutti, in collaborazione con la CPD – Consulta per le Persone in Difficoltà, ha presentato il catalogo “Piemonte for All”, realizzato grazie al contributo di Fondazione CRT, nello stand della Regione Piemonte alla BIT 2025 di Milano, dove sono intervenuti di Alessandro ZanonGiovanni FerreroDaniela Broglio e Sara Piana.
Si tratta della versione aggiornata del Catalogo che ora è stato ulteriormente ampliato, facendo salire a 21 il numero complessivo degli itinerari proposti oltre a essere scaricabile nella versione in inglese sul sito di Visit Piemonte.
Il percorso di arricchimento di questo prezioso strumento è iniziato tra la fine 2024 e l’inizio 2025 ed è stato realizzato da Visit Piemonte per il turismo accessibile con il coinvolgimento di ATL, Tour Operator Incoming e Consorzi Turistici piemontesi.
Il risultato è stato portare l’offerta da 12 a 21 itinerari per consentire una più ampia varietà di scelta in termini di turismo accessibile regionale e una maggiore attenzione alla molteplicità di esigenze dei turisti.
Infatti, era stata creata una prima versione del catalogo uscita a febbraio 2024 che contava solo 12 itinerari, mentre ora grazie al contributo di Fondazione CRT si è voluto arricchire il catalogo con altri 9 itinerari.
L’attenzione è rivolta alle tematiche dell’accessibilità e della sostenibilità e mira a far sviluppare una sensibilità sempre maggiore oltre a promuovere competenze specifiche su questi temi, affinché la filiera turistica piemontese sia dotata di tutte le conoscenze e competenze necessarie per l’adozione di un approccio accessibile e sostenibile nei confronti delle future proposte turistiche.
Per la realizzazione dei nuovi itinerari, così come già fatto per la redazione della prima versione del catalogo, è stata coinvolta l’intera filiera turistica del territorio piemontese.
Nello specifico, in totale si tratta di 6 ATL, 10 Consorzi Turistici, 21 Tour Operator Incoming e circa 150 operatori turistici (albergatori, ristoratori, guide, accompagnatori turistici, ecc.) che sono stati coinvolti in un percorso di progettazione partecipata che ha portato alla creazione di esperienze turistiche volte a dare una risposta a target di turisti con disabilità e/o a turisti attenti alla sostenibilità.
Nel realizzare il catalogo si è posta una particolare attenzione ogni tipo di turista e in particolare nei confronti delle persone con disabilità visiva, che possono fruire del catalogo attraverso lettori vocali per cui le immagini presenti nel catalogo sono state arricchite con una descrizione alternativa che viene rilevata da lettori vocali e permette alle persone cieche o ipovedenti di comprendere i contenuti rappresentati nelle fotografie.
In aggiunta, verrà realizzata una versione del catalogo, utilizzando un font ad alta leggibilità per una comunicazione maggiormente inclusiva.
Il catalogo digitale si pone come documento di presentazione dell’offerta turistica accessibile piemontese all’interno di un quadro più ampio che tende alla sensibilizzazione dell’intera filiera turistica sulle tematiche dell’accessibilità e sostenibilità in modo tale da permettere a ATL, consorzi e tour operator di avere gli strumenti necessari per continuare a contribuire alla promozione della Regione Piemonte come destinazione accessibile e sostenibile.
Per visionare entrambe le versioni si può andare al link: https://www.visitpiemonte.com/blog/piemonte-for-all

La Questura commemora Palatucci, Giusto tra le Nazioni

Questa mattina la Questura di Torino ha ricordato Giovanni Palatucci, già Questore di Fiume, con la deposizione di un omaggio floreale ai piedi della targa commemorativa e dell’albero di ulivo collocati, in sua memoria, nel cortile d’onore della Questura.

Nel 1944, Palatucci, dopo aver aiutato numerose persone a sottrarsi al destino riservato loro dalle leggi razziali dell’epoca, venne arrestato dalla Gestapo e deportato nel campo di sterminio di Dachau, dove morì 80 anni fa, il 10 febbraio del 1945.

Nel 1990 è stato riconosciuto come Giusto tra le Nazioni dallo Yad Vashem (Ente nazionale per la memoria della Shoah in Israele) e nel 1995 gli è stata conferita la Medaglia d’oro al merito civile.

Nel 2004 la Chiesa cattolica lo ha proclamato Servo di Dio, titolo attribuito alle persone per le quali è stato avviato il processo di beatificazione.

La cerimonia di oggi, che ha visto la partecipazione di Dirigenti e Funzionari della Questura, è stata preceduta ieri da una Santa Messa in sua memoria presso la cappella femminile del museo Le Nuove, con la collaborazione dell’Associazione “Nessun uomo è un’isola”, per celebrare e ricordare l’esempio di un uomo “giusto”, appartenente alle Istituzioni dello Stato che ha consapevolmente messo a rischio la propria vita per salvare quella di molti innocenti.

Il Giorno del Ricordo, quando era vietato parlare di foibe

IL COMMENTO  di Pier Franco Quaglieni
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In questo giorno del ricordo voglio raccontare per la prima volta un episodio. Amico per molti anni di Valerio Zanone, di cui ho sempre apprezzato la cultura, ho avuto con lui un qualche dissenso. In particolare una volta  gli chiesi come mai i laici, i liberali, i democratici per decine di anni avessero ignorato il tema delle foibe e dell’esodo. Anche i democristiani si comportarono in modo analogo.  Zanone non ebbe esitazione nel rispondermi  che le foibe erano un tema missino e che non si doveva portare acqua alla destra fascista senza aggiungere altro. Rimasi senza parole. In tempi successivi posi la stessa domanda a Giovanni Spadolini che in modo più articolato e raffinato culturalmente disse le stesse cose di Zanone. Solo l’onesta’intellettuale dell’ antifascista nativo di Fiume Leo Valiani che in giovinezza era stato comunista  portò’ il vecchio senatore a dirmi che  bisognava superare l’errore di aver ignorato le foibe , “una tragedia della storia italiana”. Mi disse anche che Mario Pannunzio non aveva ignorato quella tragedia e che era un dovere dei giovani riscattare l’errore grave che “la mia generazione” aveva commesso. C’erano ancora in circolazione politici che erano stati fascisti e che avevano tentato di cancellare il passato da nascondere anche ignorando la storia. Ricordo che una  volta Davide Lajolo,  già gerarca fascista e combattente in Spagna dalla parte di Franco, diventato  poi partigiano e deputato comunista, si alzò da tavola dove stavamo cenando perché ritenne una provocazione intollerabile il fatto che io avessi avviato un timido discorso sulle foibe alla presenza della poetessa esule da Zara Liana De Luca. Intervenne un altro commensale e l’ira di Lajolo si mitigò, anche se ribadì : “questi discorsi lasciamoli ai fascisti”. E non aggiunse altro, riprendendo il pranzo. Questo era il clima degli anni 70. I comunisti negavano perfino la possibilità di parlare delle foibe, ma anche i non comunisti non erano tanto meglio. Il trattato di Osimo che Valiani definì “indegno” e che fu una capitolazione definitiva  e impacciata  nei confronti di Tito fu opera di un governo di centro – sinistra del 1975 . Dietro c’era la regia del PCI, ma   il
Ministro degli Esteri era Mariano Rumor Dc e doroteo.

Ubriaca alla guida insulta i carabinieri: doppia denuncia

Gli occupanti della vettura hanno cercato di calmarla, ma venerdì sera a Biella la donna alla guida dell’auto fermata dai carabinieri, 27 anni,  ha dato in escandescenze. Le è stato contestato di aver esagerato con l’alco, infatti il tasso alcolemico rilevato era 1,5 g/litro. La giovane ha insultato i militari e si è presa due denunce più il ritiro della patente.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Addio al sindaco Camandona di San Giacomo

È morto dopo essersi sentito male improvvisamente Massimo Camandona, 1959, sindaco di San Giacomo Vercellese e consigliere della Provincia di Vercelli con delega alla Viabilità. Da anni era impegnato nella politica e nella Pubblica Amministrazione Vercellese, era stato tra i fondatori di Forza Italia negli anni 90.

NOTIZIE DAL PIEMONTE

Fiaccolata in ricordo dei Martiri delle Foibe

Torino, 10 Febbraio – Si terrà stasera, proprio nel Giorno del Ricordo, alle ore 21.00, con partenza da corso Cincinnato angolo via Pirano, l’annuale fiaccolata in ricordo dei Martiri delle Foibe e degli Esuli di Istria, Fiume e Dalmazia organizzata dal ‘Comitato 10 Febbraio’ con il patrocinio del Consiglio Regionale del Piemonte e dalla Circoscrizione 5. Anche quest’anno è confermata la presenza dell’Ass. Nazionale Volontari di Guerra, dell’Ass. Nazionale Paracadutisti d’Italia e della Lega Nazionale di Trieste a riprova dell’importanza e della sacralità dell’evento.

“Per noi è ormai un appuntamento fisso – commenta Matteo Rossino, responsabile provinciale del Comitato 10 Febbraio – scandito da anni di fiaccolate e battaglie per far sì che tutte le autorità riconoscano le barbarie perpetrate, dai comunisti titini, nei confronti delle popolazioni di Istria, Fiume e Dalmazia”

“Ogni anno vediamo crescere l’interesse, la partecipazione e le collaborazioni alla manifestazione – continua Rossino – e siamo sicuri che questo sia il modo migliore per far conoscere i fatti che per troppi anni sono stati taciuti o omessi, se non addirittura travisati.”

“Ciò che è accaduto a Basovizza, ma anche gli imbrattamenti qui a Torino – prosegue la nota – ci fanno capire quanto lavoro ci sia ancora da fare perché tutti riconoscano una verità come quella delle foibe e dell’esodo, ma d’altronde siamo qui per questo e saremo qui ogni anno.”

“Essere presenti la sera del 10 febbraio – conclude Rossino – è la miglior risposta a tutti coloro che, a distanza di quasi 80 anni, continuano a infangare la memoria delle migliaia di italiani infoibati o cacciati dalle proprie terre con la sola colpa di essere italiani.”

cs

Vestiti sequestrati donati al Sermig

Nei giorni scorsi, gli agenti del Commissariato di P.S. San Donato hanno consegnato al sermig arsenale della pace un centinaio di capi di abbigliamento sequestrati presso l’abitazione di un cittadino marocchino, che vendeva al mercato nero capi contraffatti di note griffe di lusso.   Tra gli indumenti, devoluti in beneficenza su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, numerosi giubbini e maglioni, che aiuteranno i più bisognosi ad affrontare le rigide temperature invernali.

Biraghi rinnova il sostegno alla Fondazione per la Ricerca sul Cancro 

Biraghi sostiene le attività di cura e di ricerca dell’Istituto di Candiolo – IRCCS tramite la donazione di una parte del ricavato ottenuto dalla vendita dei Toh. In due anni sono stati raccolti oltre undicimila euro a favore della ricerca.

Torino, 10 febbraio 2025

Biraghi, la storica azienda di Cavallermaggiore (CN) leader nel settore lattiero caseario, da sempre crede nella ricerca, in ogni ambito. Per questo motivo, da alcuni anni, ha deciso di impegnarsi nella raccolta fondi a favore della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro.

Per il secondo anno consecutivo, Biraghi ha donato alla Fondazione parte del ricavato ottenuto dalla vendita – presso il negozio Biraghi di Piazza San Carlo – dei Toh: le ormai iconiche opere dell’artista Nicola Russo ispirate ai torèt, le famosissime e storiche fontanelle pubbliche di Torino.

A conclusione delle vendite dell’anno 2024, nello store di Piazza San Carlo Biraghi, ha consegnato alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro un assegno simbolico del valore di oltre sette mila euro.

“L’iniziativa, nata dal desiderio di dare un sostegno reale alla Fondazione e ringraziare pubblicamente tutte le persone che hanno deciso di dare un contributo alla ricerca in campo medico – dichiara Daniele Di Palma, Direttore Marketing di Biraghi S.p.A. – ci rende molto orgogliosi. Biraghi ci tiene da sempre a impegnarsi concretamente nel sostenere le iniziative benefiche del territorio. Consolidare la nostra collaborazione con la Fondazione è per noi davvero importante. Tutto quello che l’Istituto di Candiolo ha fatto in questi anni, e che farà, è fondamentale per tutti quanti noi”.

“Siamo felici che un’azienda importante come Biraghi continui a credere in noi e sostenerci tramite questa importante iniziativa voluta da un giovane artista, che ha scelto di avere Candiolo come partner del Toh –  ha dichiarato Andrea Bettarelli, Responsabile Fundraising Marketing e Comunicazione della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro – Grazie al sostegno di cittadini, aziende, associazioni e Istituzioni riusciamo a dotare l’Istituto di Candiolo IRCCS delle migliori risorse tecnologiche disponibili sul mercato, e continuiamo senza sosta in un importante piano di sviluppo dell’Istituto, per fornire nuovi spazi a medici, ricercatori e, soprattutto, pazienti”.

“Questo progetto ha offerto a numerosi turisti e cittadini l’opportunità di apprezzare l’iniziativa artistica e, al contempo, di contribuire a una causa importante: sostenere la Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro – dichiara Nicola Russo autore dei Toh – Una collaborazione tra arte, valorizzazione del territorio e solidarietà che conferma il successo di questa iniziativa”.