CRONACA- Pagina 176

Le immagini più belle delle Nitto ATP Finals in mostra in piazza San Carlo e piazza Palazzo di Città

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A Torino cresce l’attesa per le Nitto ATP Finals 2024, con gli otto migliori tennisti al mondo e le otto migliori coppie di doppio che, a partire da domenica 10 novembre, si sfidano sul campo dell’Inalpi Arena per il trofeo più importante della stagione.

A pochi giorni dall’inizio del torneo, in piazza San Carlo è possibile visitare “Best of Torino”, la mostra fotografica a cielo aperto che ripercorre i momenti più iconici delle prime tre edizioni torinesi del torneo. Immagini coinvolgenti che celebrano i trionfi, i colpi più spettacolari e le emozioni che hanno caratterizzato il “Torneo dei Campioni” dal suo arrivo a Torino, scatti intensi e unici che anticipano ciò che sarà nell’edizione 2024.

Piazza Palazzo di Città ospita invece la mostra fotografica “Court of Champions”, dedicata ai grandi protagonisti degli oltre 50 anni di storia del torneo. Un omaggio alle leggende del tennis, arricchito da aneddoti, curiosità e dettagli per celebrare i tennisti che hanno segnato un’epoca.

Il percorso di mostre a tema sulle Nitto ATP Finals si completa in via Po con “Where Champions become Champion”, un racconto per immagini che presenta i giocatori qualificati al torneo 2024, i momenti più iconici delle loro carriere e i tornei che li hanno consacrati “campioni”.

TORINO CLICK

Prove di pace tra Israele e Palestina. Un incontro promosso dal Centro Studi Sereno Regis

Sabato 16 novembre si terrà,  organizzato dal Centro Studi Sereno Regis, l’incontro con l’israeliana Eszter Koranyi e la palestinese Rana Salman, codirettrici dell’organizzazione pacifista ‘Combatants for Peace’. Il loro tour proseguirà poi a Firenze, Roma e Napoli.

L’incontro avrà luogo alle 17.30 al CAM, Cultures and Mission, il polo culturale dei Missionari della Consolata in via Cialdini 4 a ingresso libero.

Si chiamano Eszter Koranyi e Rana Salman,  di origini ungheresi la prima che oggi vive a Tel Aviv, mentre la seconda discende da una famiglia di sopravvissuti alla Nakba e vive in Cisgiordania.

Le loro origini,  storie personali  e familiari non potrebbero essere più diverse, eppure dai primi giorni di quest’anno condividono la direzione del movimento pacifista Israelo palestinese ‘Combatants for Peace’, sulla cui storia e instancabile impegno di riconciliazione nell’arco degli ultimi vent’anni la casa editrice Multimage ha pubblicato il libro “Combattenti per la pace”.

“Sarà un’importante occasione di confronto con questa rilevante esperienza di attivismo non violento pressoché ignorata dai media nazionali  iniziata venti anni fa con l’obiezione  di coscienza di ex militari israeliani e ex militari palestinesi per lo più reduci da durissimi periodi di detenzione – dichiara Daniela Bezzi, curatrice del libro e referente per il Centro Studi Sereno Regis della tappa torinese – un’alleanza quanto mai impensabile e animata dall’urgenza di uscire dalla spirale della violenza”.

Nel corso degli anni quel primo nucleo di ex Combattenti  è  diventato un vero e proprio movimento di uomini e donne, sempre più giovani, con una fitto programma di iniziative condivise, percorsi di advocacy e interventi d’interposizione nelle aree assediate dai coloni in Cisgiordania. Una realtà per molti versi miracolosa, che potrebbe considerarsi il prototipo di quella  società  bi nazionale che nessuni osa più sognare e cge per questi Combattenti della Pace deve diventare realtà 

MARA MARTELLOTTA 

In Piemonte le dimore Storiche aprono le porte al pubblico

Il 2024 segna un’importante svolta per la sezione Piemonte e valle d’Aosta dell’ADSI (Associazione dimore storiche italiane) che, in sinergia con Region Piemonte e Consiglio regionale del Piemonte presenta il 14 novembre un progetto volto ad ampliare l’offerta turistica subalpina grazie all’apertura di 46 dimore private di grande interesse storico e culturale.

Un’occasione per restituire al nostro territorio quella ricchezza nascosta intrisa di storia, , cultura, tradizioni di famiglia e artigianato che ha contribuito a fare del Piemonte quello scrigno di bellezza, e una meta emergente del Bel Paese, fra le prime destinazioni turistiche internazionali. Grazie al protocollo di intesa siglato tra ADSI Piemonte e Valle d’Aosta e FIAVET Piemonte, le due realtà, Associazioni Dimore Storiche Italiane e la Federazione Italiana Associazioni Imprese di Viaggi e Turismo, lavoreranno di concerto per permettere ai visitatori di ammirare dei beni privati straordinari, su prenotazione e secondo programmi di viaggio coordinati dalle agenzie di viaggio convenzionate.

L’iniziativa è stata presentata presso la sala Viglione del consiglio regionale alla presenza del Presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Davide Nicco, dell’europarlamentare Giovanni Crosetto, dell’assessore al Turismo, Cultura, Sport della Regione Piemonte, Marina Chiarelli, del vicepresidente ADSI e presidente della sezione Piemonte e valle d’Aosta, Alessandro Gosztonyi e di Gabriella Aires, presidente di Fiavet Piemonte.

Il presidente del consiglio regionale ha dato il benvenuto agli ospiti affermando che la nostra volontà è quella di valorizzare e far conoscere nostri tesori, tutto il nostro meraviglioso patrimonio culturale, anche quello dei privati. La scelta di aprire e promuovere queste 46 dimore storiche, grazie alla disponibilità dei proprietari e all’impegno dell’Associazione Dimore Storiche Italiane, rappresenta una grande opportunità di sviluppo economico e culturale, fungendo da catalizzatore per il turismo e per l’intero territorio regionale. Questo patrimonio unico, fatto di giardini, ville, castelli, tenute agricole, Residenze d’epoca e palazzi nobiliari, è testimonianza della ricchezza storica e architettonica del Piemonte, diventa un vero e proprio motore per il rilancio turistico e la valorizzazione del territorio “.

Fanno parte del circuito del progetto Dimore Amiche del Piemonte circa 50 Dimore Storiche ubicate in zone turisticamente conosciute ma anche meno esplorate.

Le prime ad aderire sono 9 Dimore in provincia di Alessandria, 2 in provincia di Asti, 3 in provincia di Biella, 10 in provincia di Cuneo, 1 in provincia di Novara, 18 in provincia di Torino, 2 nel Verbano Cusio Ossola e 1 in provincia di Vercelli, e altre si sono aggiunte.

Il 40% è rappresentato da castelli, il 20% da ville, il restante da case Storiche e palazzi. Nel 90% dei casi è possibile visitare anche i parchi che circondano queste dimore.

 

Mara Martellotta

Il Poli al lavoro per il recupero dell’Università di Addis Abeba

Il MAECI affida al Politecnico di Torino il coordinamento dell’iniziativa per il restauro e miglioramento del patrimonio culturale e storico dell’Università di Addis Abeba.

 

L’ateneo torinese guiderà per i prossimi 36 mesi un significativo intervento di restauro e miglioramento del patrimonio culturale e storico dell’Università di Addis Abeba, in Etiopia.

Con un finanziamento complessivo di 4 milioni di euro, il Dipartimento di Architettura e Design DAD coordinerà, in collaborazione con l’Università di Addis Abeba, il progetto di recupero del palazzo Genete Leul, edificio che ospita oggi il Museo Etnografico, curato dall’Institute of Ethiopian Studies (IES), attuando iniziative on the job nell’ambito del restauro architettonico e dell’allestimento museale.

Le ricercatrici e i ricercatori del Politecnico di Torino saranno inoltre coinvolti nel progetto di recupero di una sala appartenente all’ASFAD ( Alle School of Fine Arts ad Design), istituto che offre corsi di laurea magistrale di cinematografia. Lo spazio, intitolato a Sergio Leone, permetterà agli e alle studenti etiopi laureandi in cinematografia di disporre di spazi adeguati per lo studio, la ricerca e la post produzione di materiali audiovisivi, sia per scopo didattico sia culturale.

L’iniziativa si allinea alle strategie del governo in materia di promozione del turismo e miglioramento del patrimonio naturale e culturale del Paese, strategie indicate nel dettaglio all’interno del Ten Years Development Plan 2021-2030 e del terzo pilastro del nuovo Home Grown Economic Reforms 2.0. Il progetto segue le linee guida dell’AICS, Agenzia italiana per la Cooperazione allo Sviluppo e aderisce agli obiettivi della Cooperazione Italiana presenti nell’Ethiopian Italian Cooperation Framework 2023-2025.

Il Politecnico di Torino condurrà con un approccio orientato alla condivisione delle conoscenze e all’applicazione di modalità di training on the job un’analisi storica e conoscitiva del palazzo per comprenderne meglio la consistenza e la struttura. In seguito verrà effettuata una revisione dei progetti esistenti per identificare i miglioramenti necessari e infine una revisione che consentirà di definire nel dettaglio gli interventi da effettuare. Infine verrà sviluppato un progetto espositivo preliminare per il riallestimento museale complessivo dell’edificio.

I lavori di recupero avverranno in stretta collaborazione con stakeholder locali quali l’Università di Addis Abeba, che ha la responsabilità principale sulla gestione manutenzione del Genet Leul Palace, a cui fanno riferimento l’ASFAD e l’ IES, l’Ethiopian Heritage Autority (EHA), istituzione dedicata alla tutela, conservazione e promozione del patrimonio storico e culturale; il Ministero del Turismo, responsabile della strategia nazionale sul turismo e valorizzazione dei beni culturali.

“In questo mandato rettorale, la nostra strategia di Internazionalizzazione ha come Cooperazione strategica quella con i Paesi africani – commenta il rettore Stefano Corgnati . In questo quadro essere coordinatori di questo progetto ci permette di avviare una collaborazione concreta con l’università di Addis Abeba in un ambito importante come quello del patrimonio culturale, sempre più fragile e vulnerabile, grazie anche alle competenze tecnico scientifiche che un’università tecnologica come il Politecnico di Torino offre, permettendoci di aprire approcci nuovi e multiculturali negli ambiti del recupero e della valorizzazione dei beni storici. Si tratta di un’azione avviata e attuata di concerto con il Ministero e l’Ambasciata Italiana in Etiopia, pienamente a supporto del nostro sistema Paese”.

Mara Martellotta

Stazioni ferroviarie dismesse di Dora e Madonna di Campagna, il piano della Regione per riqualificarle

l’Assessore Regionale al Patrimonio Gian Luca Vignale, insieme ai rappresentanti della Circoscrizione V, il Presidente Enrico Crescimanno e il Vice Presidente Antonio Cuzzilla, e i rappresentanti delle Associazioni hanno effettuato un sopralluogo per verificare lo stato dei luoghi di Stazione Dora e Stazione Madonna di Campagna sulla ex tratta ferroviaria Torino-Ceres a Torino.

Le due stazioni sono state dismesse circa cinque anni fa e da allora non svolgono più la loro funzione ferroviaria.  Recentemente il Demanio ha disposto il trasferimento di questi beni alla Regione. L’Assessore insieme alle istituzioni locali e alle associazioni, ha visionato i locali e le strutture al fine di verificare le condizioni degli stessi e cominciare il percorso per valorizzare e riqualificare queste aree.

<Le stazioni Dora e Madonna di Campagna della ex ferrovia Torino-Ceres oggi dismesse sono un bene che di recente è stato trasferito dal Demanio alla Regione e, come ci tengo a sottolineare, i beni della Regione sono beni di tutti i cittadini – ha dichiarato al termine dei sopralluoghi l’Assessore Vignale – Avendo queste stazioni esaurito il loro compito primario, il nostro impegno è finalizzato al riutilizzo dalla collettività in altri modi.

L’obiettivo della Regione è che questi luoghi tornino ad essere vivi e vitali. Collaborando con gli enti locali come la Circoscrizione e il Comune, affinché vengano utilizzati da associazioni, ma anche da attività commerciali. Questo è, anche, l’unico modo per strapparli al degrado e all’utilizzo indesiderato di terzi, che in questi posti abbandonati potrebbero entrare.

Il patrimonio regionale deve sempre essere sostenibile, per questo pensiamo anche alla loro gestione dal punto di vista economico. Luoghi simili devono essere riqualificati preservando il passato ferroviario che hanno rappresentato, sfruttando, ad esempio, il tanto materiale che potrebbe essere utilizzato per progetti come Porta Milano, così come per Stazione Dora e Madonna di Campagna. Nell’immediato un primo progetto di valorizzazione sarà su Stazione Dora, dove già ci sono associazioni già attive, in occasione del Natale. Una collaborazione per cui interverremo con una messa in sicurezza per rendere i luoghi fruibili dai cittadini.

A medio termine, però, servirà concertare gli interventi sia per la sicurezza dei luoghi che per la loro rivitalizzazione. Non è la Regione che deve preordinare ipotesi di utilizzo delle stazioni, ma deve ascoltare le istanze e le proposte che nascono in concertazione con la Circoscrizione, il Comune, le associazioni del luogo e gli eventuali e futuri partner privati commerciali che qui potrebbero aprire le loro attività>.

Elie Fayad, direttore de L’Orient Le Jour, ricevuto in Consiglio regionale

Negli scorsi giorni Torino e la Regione Piemonte hanno avuto il piacere di ricevere la visita del dr. Elie Fayad, direttore del famoso giornale libanese L’Orient Le Jour, di cui quest’anno ricorrono i 100 anni dalla sua fondazione.

Promotore del suo arrivo in Italia è stato il Centro Studi Federico Pejrone, in collaborazione con la Fondazione Oasis di Milano. Insieme hanno organizzato una conferenza testimonianza del dr. Fayad, nel corso della quale il prestigioso ospite – affiancato da autorevoli giornaliste/i quali Monica Maggioni, Alessandro Banfi e Lorenzo Cremonesi – ha delineato la ricca ma drammatica storia del Libano contemporaneo, dalla guerra civile, a quella con Israele, fino al feroce tallone con cui hes bollah condiziona e schiaccia il popolo libanese e la sua sovranità.

A evidenziare il rilievo e la stima di cui gode il dr. Fayad, si è svolto un importante appuntamento ufficiale in Consiglio regionale.

Questo si è svolto venerdì 8 novembre, quando il dr. Fayad è stato ricevuto con tutti gli onori e in forma ufficiale dal Presidente del Consiglio regionale dott. Davide Nicco (anche nella sua qualità di Presidente del Comitato per i diritti umani della Regione Piemonte).

L’ospite Libanese è stato accompagnato dal noto giornalista Paolo Girola, vice presidente del Centro Peyrone.

A riceverli, insieme al Presidente Nicco, il Vice Presidente del Comitato per i diritti umani Giampiero Leo e Walter Nuzzo (quest’ultimo in rappresentanza del “Comitato Interfedi della Città di Torino” e del Coordinamento interconfessionale del Piemonte “Noi siamo con voi” ).

L’incontro è stato istruttivo, appassionante e commovente. A conclusione il Presidente Nicco e il Vice Presidente Leo, oltre a esprimere la piena solidarietà alla rivista, al suo direttore e a tutto il personale, hanno proposto al dr. Fayed di tornare a Torino nell’ambito di una forte iniziativa sul tema della libertà di espressione, del dialogo religioso e civile, della denuncia dell’estremismo politico e di ogni fondamentalismo religioso.

In questo contesto si è ipotizzato di affiancare a quella del dr. Fayed altre testimonianze come quella del prof. Younis Tawfik , che potrebbe ripresentare al grande pubblico il suo splendido ultimo libro intitolato: L’Isis raccontato da mia madre.

Picchia a caso cinque persone incontrate per strada

Un quarantenne è stato arrestato dalla polizia per aver picchiato 5 persone a caso che ha incontrato per le strade di Biella: agli agenti ha detto di aver capito che i malcapitati ce l’avevano con lui.

Uno degli aggrediti ha riportato la frattura del setto nasale.

Le aggressioni son avvenute in giorni diversi con vittime scelte a caso.

NOTIZIE DAL PEIMONTE

È Torino la Capitale Europea dell’Innovazione 2024

È Torino la Capitale Europea dell’Innovazione 2024 (iCapital), riconoscimento che intende celebrare le città europee che sono all’avanguardia nella fornitura di soluzioni innovative a vantaggio dei loro cittadini.

L’annuncio ieri a Lisbona, città che aveva vinto questo premio lo scorso anno. A consegnare il premio al Sindaco Stefano Lo Russo sul palco principale del Web Summit, uno degli appuntamenti dedicati all’innovazione più interessanti d’Europa e sicuramente uno dei più importanti al mondo, la Commissaria europea all’innovazione, ricerca, cultura, istruzione e gioventù Iliana Ivanova.

“L’assegnazione del ‘Premio Capitale Europea dell’Innovazione 2024’ è un riconoscimento all’impegno e al lavoro per delineare una visione del futuro che abbia cittadini e comunità sempre al centro dei processi innovativi. L’innovazione è un potente strumento per creare ambienti più giusti, più sostenibili e vivibili.  Grazie alle nuove tecnologie e alla pianificazione urbana è possibile migliorare sia la qualità di vita dei cittadini sia i livelli di servizio pubblico rivolgendo la nostra attenzione a sostenibilità, efficienza energetica, comunicazioni e gestione delle emergenze” commenta il Sindaco Stefano Lo Russo.

“La nostra città – ricorda l’assessora all’Innovazione della Città di Torino, Chiara Foglietta, anche lei a Lisbona – ha saputo mostrare un approccio globale alla sperimentazione e all’innovazione, sfruttando la sua ricca storia e il suo ecosistema per affrontare le sfide urbane presenti e future. La città ha sviluppato una gamma di soluzioni innovative, dalle tecnologie per città intelligenti alle iniziative di innovazione sociale, e ha posto particolare attenzione alla collaborazione, all’inclusività e alle questioni ambientali”.

Per supportare la candidatura di Torino erano presenti all’evento tecnologico nella città portoghese diversi attori rappresentativi dell’ecosistema locale dell’innovazione e coinvolti nelle progettualità torinesi premiate: i due Atenei -Università di Torino e Politecnico di Torino-, la Camera di Commercio di Torino con Torino Social Impact, Fondazione Compagnia di San Paolo, Fondazione Piemonte Innova.

La giuria ha evidenziato come fattori per l’assegnazione di questo premio il ruolo di iniziative come la piattaforma Torino City Lab, il laboratorio di innovazione aperto e diffuso della Città di Torino che dal 2021 si è arricchito con la Casa delle Tecnologie Emergenti CTE Next. Così come la collegata piattaforma Torino Social Impact con le numerose progettualità finalizzate a creare impatto sociale sul territorio. Strumenti ma soprattutto ecosistemi di attori ed energie che hanno consentito la co-creazione e la sperimentazione di soluzioni urbane all’avanguardia in condizioni reali in settori che vanno dalla Smart Mobility, allo Smart Living verso un modello di Città a zero emissioni e generativa di opportunità per tutti.

Attraverso iCapital, l’Unione Europea premia le città con ecosistemi di innovazione inclusivi. Il premio, giunto quest’anno alla sua decima edizione, identifica le città che riescono a connettere i cittadini con il mondo accademico, il settore privato e quello pubblico per migliorare il benessere dell’intera società, promuovendo allo stesso tempo l’innovazione rivoluzionaria.

Sono città che hanno adottato misure per rimodellare le proprie comunità incorporando l’innovazione nel tessuto della vita quotidiana, da iniziative pionieristiche di sostenibilità alla promozione di una trasformazione digitale inclusiva. Queste città innovative non solo hanno trasformato i loro paesaggi urbani, ma fungono anche da modelli per gli altri, dimostrando come l’innovazione possa essere uno strumento per il cambiamento sistemico e il progresso sociale.

A Torino – preferita a Espoo (Finlandia) e West Midlands (Regno Unito) nella categoria ‘Capitale Europa dell’Innovazione’ – andranno anche 1 milione di euro. Nella categoria ‘Città Innovative Emergenti’ ha vinto la città Braga (Portogallo), davanti Linz (Austria) e Oulu (Finlandia) .

Tra i vincitori delle precedenti edizioni Barcellona (2014), Amsterdam (2016), Parigi (2017), Atene (2018), Nantes (2019), Lovanio (2020), Dortmund (2021), Aix-Marseille Provence Metropole (2022) e Lisbona (2023). come Capitali europee dell’innovazione. Nella categoria delle città innovative emergenti, i vincitori precedenti sono Vantaa (2021), Haarlem (2022) e Linkoping (2023).

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Giornata mondiale del diabete, iniziative Lions

Giovedì 14 novembre alle ore 18.30 all’AC Hotel, in Via Bisalta, 11 a Torino

Il 14 novembre si celebra la Giornata mondiale del diabete e il Distretto Lions 108IA1 organizza due importanti convegni in Piemonte. Nel giorno della nascita del professor Banting che, assieme al suo allievo Best, nel 1921 isolò l’insulina cambiando la storia dei malati di diabete mellito, a Torino si terrà un convegno per favorire una diagnosi tempestiva della malattia e diffondere la cultura di una corretta alimentazione ai fini della prevenzione. L’appuntamento è giovedì 14 novembre alle ore 18.30 all’AC Hotel, in Via Bisalta, 11 a Torino.

diabetici in Piemonte sono circa 300.000 per il 95% diabete tipo 2 . Il numero di pazienti con diabete tipo 1 è  circa 8.000-10.000. Tra i diabetici di tipo 2 almeno 80.000 sono in età lavorativa. Inoltre si ipotizzano almeno 100.000 persone che hanno il diabete senza saperlo. La spesa pro capite per un diabetico è di circa 2700 – 3100 euro annui.

Oltre al primo vice governatore del Distretto 108ia1, Giovanna Sereni, che aprirà i lavori saranno presenti il direttore generale della Asl di Torino, Carlo PiccoGabriella Brisio dell’Area Diabete Lions; il Direttore Endocrinologia Asl Città di Torino, Salvatore OleandriDonatella Penoncelli; Massimo Porta; Catia De Rosa; Anna Arnaudo; Grazia Caravolo; Roberto Pistone e Floreana D’Alù.

La lotta al diabete è una delle grandi sfide mondiali che Lions Clubs International ha fatto proprie. I Lions Club torinesi, in partnership con l’Asl Città di Torino, con il Servizio di Endocrinologia e malattie del metabolismo, con la Città di Torino e con i gruppi di volontariato come la FAND Torino, nel corso degli anni hanno sviluppato e portato avanti numerosi progetti, sperando che diventino parte integrante dei servizi verso la popolazione torinese. In particolare, uno dei progetti è stato la “Cucina Didattica” installata nell’Ospedale Oftalmico che viene utilizzata da parte dell’istituto professionale Colombatto e dalle persone con diabete della Fand, per imparare a cucinare con gusto ma in maniera sana. A breve, invece, verranno attivati il servizio “Pillole di Movimento”: vere e proprie confezioni farmacologiche in cui al posto del farmaco, ci saranno i foglietti illustrativi con l’indicazione personalizzata dell’attività fisica da fare e una serie di incontri divulgativi nelle scuole.

“L’attività fisica riduce del 30% il rischio di morte prematura, di malattia cardiovascolare e ictus, di diabete tipo II, di cancro al colon e al seno e di depressione, per questo è fondamentale il suo riconoscimento come mezzo terapeutico e di prevenzione, attraverso la possibilità di prescrizione medica. Svolgere attività fisica vuol dire fare una scelta a favore della propria salute”, commenta Salvatore Endrio Oleandri, Direttore S.C. Endocrinologia e Malattie del Metabolismo, ASL Città di Torino.

Nel bilancio sociale 2023 l’impegno del distretto piemontese Lions 108IA1 si è tradotto in 22.247 persone che hanno effettuato gratuitamente le visite, 182 attività svolte e un totale di 85.888 euro raccolti. L’attività di screening viene effettuata costantemente nel corso dell’anno dal Club, grazie ai camper attrezzati acquistati anche con il contributo della Fondazione Lions e all’impegno di soci e volontari. Il convegno del 14 novembre sarà l’occasione per scoprire service futuri e soluzioni all’avanguardia sulla malattia.

“Un altro domani”, docufilm sulla violenza di genere

Mercoledì 27 novembre si terrà la proiezione di un docufilm sulla violenza di genere organizzato dai Centri Antiviolenza degli ospedali della Città della Salute di Torino

 

Dal 21 al 27 novembre servizi gratuiti da parte di oltre 240 ospedali con il Bollino Rosa di Fondazione Onda ETS e nei Centri Antiviolenza. In occasione della settimana dedicata al contrasto della violenza di genere, il Centro Soccorso Violenza Sessuale SVS dell’Ospedale Sant’Anna di Torino e il Centro Demetra dell’Ospedale Molinette della Città della Salute di Torino hanno organizzato, mercoledì 27 novembre 2024, presso la Sala Montessori della Città Metropolitana di Torino, in corso Inghilterra 7 dalle ore 15.30 alle 18.30, la proiezione di un film documentario intitolato “Un altro domani”, di Silvio Soldini e Cristiana Mainardi, che riunisce testimonianze di vittime, autori di violenze e figure dell’ambito giuridico, sanitario e psicologico si occupano del problema. Il docufilm verrà presentato al personale docente che in questi anni ha partecipato al progetto “Consenso”, ideato e programmato dalle psicologhe che lavorano nei due centri. A seguire è stata organizzata una tavola rotonda in merito alla violenza di genere he prevede un’iscrizione obbligatoria entro il 15 novembre 2024. Il Centro Soccorso Violenza Sessuale dell’Ospedale Sant’Anna e il Centro Demetra dell’Ospedale Molinette di Torino sono parte integrante del Centro Esperto Sanitario contro la violenza della Città della Salute di Torino, come istituito dalla legge regionale n.4 del 24 febbraio 2016 “Interventi di prevenzione e contrasto alla violenza di genere e per il sostegno alle vittime di violenza e ai loro figli”.

Attualmente vengono seguite da due centri un totale di circa 250 donne, con un incremento del 15% degli accessi rispetto agli anni prepandemia. La percentuale di donne straniere è stabile, del 48% le italiane e 52% le straniere. Sul totale di donne accolte, il 7% ha riferito un maltrattamento in gravidanza, perpetrato dal partner nel 78% dei casi. In occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che si celebra il 27 novembre, la Città della Salute di Torino e Fondazione Onda ETS lanciano la quarta edizione dell’(H)Open Week, che si terrà dal 21 al 27 novembre, con l’obiettivo di incoraggiare le donne vittime di violenza a rompere il silenzio e avvicinarle alla rete di servizi antiviolenza che può offrire percorsi di accoglienza protetta e progetti di continuità assistenziale e di sostegno, fornendo servizi concreti e indirizzi ai quali rivolgersi per chiedere aiuto. Gli oltre 240 ospedali con Bollino Rosa, che hanno al loro interno percorsi dedicati, e i centri antiviolenza aderenti all’iniziativa offriranno gratuitamente alla popolazione femminile visite, colloqui, consulenze, infopoint e distribuzione di materiale informativo.

“Anche quest’anno l’obiettivo – spiega Francesca Merzagora, Presidente della Fondazione Onda ETS – è quello di sensibilizzare il pubblico sull’esistenza di altri tipi di violenza oltre a quella fisica e sessuale. Esistono infatti violenze psicologiche, verbali e persino economiche che possano culminare o meno in episodi di stalking o violenza fisica. È importante sottolineare come il controllo che può essere esercitato su una donna non scaturisce solo dalla forza fisica, ma anche dalla volontà di controllare e limitare la sua libertà personale, con lo scopo di isolarla e lederne la dignità. Fondazione Onda ETS vuole ogni anno dare un aiuto concreto alle donne in difficoltà, garantendo per una settimana servizi gratuiti a sostegno delle vittime di violenza, incoraggiandole a uscire dalla spirale del silenzio, della profonda sofferenza e solitudine. Voglio ringraziare la Professoressa Alessandra Kusterman, Presidente SVS Donna aiuta Donna SCS per la collaborazione in questo progetto”.

Per l’occasione verrà distribuito negli ospedali un opuscolo informativo dal titolo “Violenza di genere – riconoscerla, prevenirla e contrastarla”.

 

Mara Martellotta