CRONACA- Pagina 16

A Chieri il “Giorno della Memoria”

Come sempre, Chieri è fra i Comuni torinesi in prima fila a fare memoria e ad onorare le vittime della “Shoah”, contro la “vergogna delle leggi razziali”

Lunedì 27 gennaio, dalle ore 10,30

Chieri (Torino)

Il 27 gennaio, il ‘Giorno della Memoria’, è una delle date fondamentali del nostro calendario civile. È il Giorno in cui ricordiamo la ‘Shoah’, la vergogna delle leggi razziali, le colpe e le complicità del nostro Paese che si alleò con i nazisti. È il Giorno in cui commemoriamo e onoriamo le vittime dei lager, scomparse a milioni nel buco nero più profondo della Storia. Ma il 27 gennaio è anche il Giorno in cui ricordiamo quali sono le nostre radici, perché l’Europa è nata dal ripudio dell’antisemitismo, del razzismo, del fascismo, del nazismo e di tutte le autocrazie”. Con queste parole, Alessandro Sicchiero e Antonella Giordano, rispettivamente sindaco e assessore alla “Cultura” di Chieri, motivano le varie iniziative organizzate, come da tradizione, in vista della cerimonia commemorativa istituzionale, in programma il prossimo lunedì 27 gennaioa partire dalle ore 10,30, per ricordare la ricorrenza internazionale del “Giorno della Memoria”. Ricorrenza internazionale, come definito dalla “risoluzione” dell’“Assemblea Generale delle Nazioni Unite” del 1° novembre 2005, in base alla quale venne stabilito quale “Giorno” dedicato alle vittime dei lager nazisti, proprio il 27 gennaio di ogni anno, poiché in quel giorno del 1945 le truppe dell’“Armata Rossa” (impegnate nell’operazione Vistola – Oder in direzione della Germania) liberarono il campo di concentramento di Auschwitz, vasto complesso di oltre 40 lager, dove, si calcola, trovarono la morte 1,1milioni di persone su 1,3 milioni di prigionieri totali, rendendolo il principale luogo simbolo della “Shoah”, del “Porrajmos” (genocidio di rom e sinti), dello sterminio degli oppositori politici e di altre categorie considerate ostili o di razza inferiore ai nazisti, oltre che dell’ “Olocausto” in generale.

Quali, dunque, le iniziative  già in agenda per le celebrazioni chieresi?

Lunedì 27 gennaioalle 10,30, si terrà la commemorazione ufficiale presso la “Stele”, al civico 43 di via Nostra Signora della Scala, alla presenza del sindaco Alessandro Sicchiero e del vice presidente  del “Consiglio Comunale”, Livio Vezzoso.

La “Stele”, opera dell’artista chierese Silvio Vigliaturo, vuole ricordare il secondo “cimitero ebraico” di Chieri, che restò in funzione dal 1830 al 1878 circa.

Sempre lunedì 27 gennaio, ma alle ore 17,30, la Biblioteca Civica “Nicolò e Paola Francone” (Via Vittorio Emanuele II, 1), ospiterà la presentazione del libro “Storie di Lucette” (“Neos Edizioni”, 2024) di Franca Rizzi Martini. A moderare l’incontro, la giornalista de “La Stampa”, Antonella Torra. L’ingresso è libero.

Il libro racconta l’avventurosa storia di Lucette Golberg, oggi novantenne, che riuscì a salvarsi dalla deportazione, vivendo sotto mentite spoglie insieme al fratello Alex in un paesino delle Ardenne, mentre ben diciassette persone della sua famiglia vennero deportate ad Auschwitz, da dove non fecero più ritorno.

Suzanne e Albert Didier, i coniugi che li accolsero nella loro “caffè-pensione”, sono stati riconosciuti, nel 2012, “Giusti fra le Nazioni” da “Yad Vashem”, l’“Ente nazionale per la Memoria della Shoah” di Gerusalemme, che fino al 1° gennaio 2022 ha riconosciuto nel mondo 28.217 persone, fra cui 776 italiani, come “Giusti fra le Nazioni”, ovvero non ebrei che, durante l’Olocausto, si sono impegnati a rischio della loro vita a soccorrere gli Ebrei perseguitati. E anche per loro è stata pensata dal “Parlamento di Strasburgo” una “Giornata Europea” di ringraziamento e memoria, identificata dal “Gariwo la Foresta dei Giusti” (“Garden of the Righteous Worldwide”), “Onlus” fondata a Milano nel 1999, nel 6 marzo di ogni anno, anniversario della morte di Moshe Bejski, che per 25 anni è stato presidente della “Commissione dei Giusti” di “Yad Vashem”.

Le iniziative chieresi si concluderanno mercoledì 29 gennaio, alle 21, presso la Biblioteca Civica “Nicolò e Paola Francone” (Via Vittorio Emanuele II, 1), che ospiterà la conferenza di Alberto Cavaglion, storico e saggista, dal titolo “Come astri spenti. Scrivere dopo Auschwitz”. L’incontro, organizzato da “Istoreto”, affronterà il tema di come raccontare l’esperienza dei campi di sterminio dopo il 1945: “si deve scrivere, ma non si può più scrivere come prima”.

Partendo da “La tregua” di Primo Levi, l’evento si propone di esplorare le diverse vie che la “letteratura concentrazionaria” ha percorso in Italia e in Europa. Ingresso libero.

Da segnalare inoltre che domenica 26 gennaio, alle ore 15,30, l’Organizzazione di volontariato culturale “Carreum Potentia” (nata nel ’93, con l’obiettivo di favorire la conoscenza, la valorizzazione e la salvaguardia del patrimonio artistico-culturale di Chieri e del Chierese) organizza la “Visita alla Chieri Ebraica”,  con partenza dalla piazza Umberto I.

Gianni Milani

Nelle foto: Locandina “Giorno della Memoria”; la “Stele” chierese; Cover “Storie di Lucette” di Franca Rizzi Martini

Al Regio i Carota Boys in festa per Sinner

Il Watch Party organizzato dai Carota Boys e dedicato alla finale degli Australian Open 2025, con la storica vittoria di Jannik Sinner, è stato un vero successo. Oltre mille persone hanno affollato il Teatro Regio di Torino per assistere alla proiezione della partita e celebrare insieme il trionfo del tennista numero uno al mondo.

Sinner ha conquistato il titolo per la seconda volta, con una vittoria schiacciante che ha emozionato tutti i presenti. L’iniziativa ha unito la città di Torino in un’occasione unica, trasformando il Teatro Regio in un simbolico tempio del tennis.

I Carota Boys hanno condiviso il loro entusiasmo per questa straordinaria iniziativa, che ha coinvolto tifosi e appassionati in un clima di festa e passione per il tennis.

 

Alle Molinette salvata bimba di 8 mesi con il trapianto del fegato di un bimbo di 5 mesi 

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Nei giorni scorsi presso l’ospedale Molinette della Città della Salute di Torino è stato eseguito un eccezionale trapianto di fegato pediatrico tra piccoli ‘infanti’ (ovvero tra bambini di età inferiore ad 1 anno che non hanno ancora acquisito l’uso della parola). La ricevente una bimba torinese di soli 8 mesi di età. Nata affetta da una grave malformazione, nota come atresia delle vie biliari, la piccola era stata sottoposta nel mese di luglio scorso (a 2 mesi di vita) all’intervento ad intento riparativo di porto-entero-anastomosi secondo Kasai, presso la Chirurgia pediatrica dell’ospedale Infantile Regina Margherita di Torino (diretta dal dottor Fabrizio Gennari). Come purtroppo accade in circa un terzo dei casi dopo questo tipo di intervento, il flusso della bile dal fegato verso l’intestino non è ripreso ed il fegato della bambina è andato inesorabilmente incontro all’evoluzione in cirrosi epatica. Rapida è stata la comparsa di scompenso epatico, con sviluppo di versamento di liquido ascitico in addome e di stato di ittero severo. Seguita dal punto di vista medico presso il reparto di Gastroenterologia pediatrica (diretto dal dottor Pierluigi Calvo), la piccola è stata inserita in lista d’attesa nazionale pediatrica per trapianto epatico nel mese di novembre scorso da parte del professor Renato Romagnoli (Direttore del Dipartimento Trapianti e del Centro Trapianto Fegato adulto e pediatrico dell’ospedale Molinette di Torino).

La ricerca di un donatore deceduto compatibile non ha dato esito per sei settimane, nonostante il progressivo aggravamento delle condizioni della bambina. A questo punto il suo papà ha dichiarato la volontà di donare alla figlia la parte sinistra del suo fegato per salvarle la vita con un trapianto da vivente. Le valutazioni sul potenziale donatore hanno dato esito favorevole e l’intervento era stato programmato per la metà di questo mese di gennaio. A meno di 72 ore dall’avvio del trapianto da vivente, il Centro Nazionale Trapianti operativo (diretto dal dottor Giuseppe Feltrin) ha segnalato al Centro Regionale Trapianti del Piemonte e Valle d’Aosta (diretto dal dottor Federico Genzano) la presenza di un particolare donatore di organi compatibile con la piccola candidata torinese del peso di meno di 8 kg. Si trattava di un piccolo di 5 mesi di vita, di 6 kg di peso, deceduto in un’altra regione italiana per una grave patologia congenita encefalica non controindicante la donazione degli organi. Per quanto molto rischiosa come offerta di fegato (a causa delle piccolissime dimensioni del donatore), il professor Romagnoli ha immediatamente accettato, tenuto conto delle gravi condizioni cliniche della candidata, del perfetto accoppiamento dimensionale tra donatore e ricevente e della possibilità di evitare l’intervento chirurgico sul papà a scopo di donazione. Il prelievo del fegato del piccolissimo donatore è stato eseguito dal dottor Paolo Strignano dell’équipe del Centro Trapianto Fegato di Torino e, 48 ore prima del previsto trapianto da vivente, la piccola ricevente è stata condotta in sala operatoria per il trapianto da cadavere. Il complesso intervento chirurgico (il numero 4200 nella storia del Centro torinese) è stato eseguito presso l’ospedale Molinette dal professor Romagnoli e dalla sua équipe, coadiuvati dal dottor Angelo Panio e dai colleghi dell’Anestesia e Rianimazione 2 del Dipartimento di Anestesia (diretto dal dottor Maurizio Berardino). L’intervento è durato 11 ore ed è tecnicamente riuscito. Il fegato trapiantato ha ripreso immediatamente la sua funzione e la bambina è stata risvegliata ed estubata a meno di 12 ore dalla conclusione dell’operazione. La regressione dell’importante stato di ittero è stata rapidissima e la bimba è ora stata trasferita presso il reparto di Gastroenterologia dell’ospedale Infantile Regina Margherita per un periodo di riabilitazione. “La Sanità piemontese si conferma un punto di riferimento di eccellenza per la sanità italiana, soprattutto nel campo dei trapianti. Un grande applauso ai nostri professionisti ed ai genitori del piccolo donatore che, con un grande gesto, hanno permesso di salvare la vita della piccola paziente” dichiara Federico Riboldi (Assessore alla Sanità della Regione Piemonte). “Ancora una volta la nostra Azienda ospedaliero-universitaria Città della Salute di Torino è riuscita a dare una risposta efficace ad un così grave problema di salute di una piccola paziente grazie ad un trapianto di rara difficoltà” dichiarano Beatrice Borghese (Direttore generale facente funzioni della Città della Salute di Torino) ed Emanuele Ciotti (Direttore sanitario Città della Salute di Torino).

Raccolta differenziata, si amplia il porta a porta nel centro storico

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A partire da metà febbraio verrà introdotto progressivamente per altre 11.500 utenze

 

 È stata avviata in questi giorni la terza fase di trasformazione del servizio di raccolta rifiuti nel centro storico di Torino, con la progressiva attivazione del porta a porta per tutte le frazioni.

Il nuovo servizio coinvolgerà parte del centro storico e del Quadrilatero Romano fino all’area di Porta Susa, per un totale di circa 11.500 utenze, fra domestiche e attività commerciali, comprese nell’area tra corso Regina Margherita, via della Consolata, Piazza Savoia, Piazza Arbarello, via Cernaia, Piazza Solferino, Corso Re Umberto, Corso Vittorio Emanuele II, Corso Inghilterra e Corso Principe Oddone.

Il sistema prevede la rimozione degli attuali contenitori stradali e la realizzazione della raccolta domiciliare per i rifiuti differenziati (carta e cartone, imballaggi in plastica, vetro e metalli, rifiuti organici) e non recuperabili, attraverso l’installazione di appositi contenitori che verranno collocati all’interno di spazi condominiali.

La progettazione del sistema di raccolta è stata preceduta da una puntuale attività di rilievo che ha portato alla definizione di soluzioni ad hoc per ottenere i migliori risultati di raccolta.

La progressiva attivazione del nuovo sistema di porta a porta si svilupperà in stretta correlazione con le attività di comunicazione. A partire dalla settimana corrente, quindi, i cittadini e le attività commerciali presenti nella zona riceveranno, a cura degli incaricati Amiat Gruppo Iren, le prime informazioni in merito al nuovo servizio. A seguire, gli addetti consegneranno gratuitamente a ogni utenza il kit per la raccolta domiciliare (biopattumiera e prima dotazione di sacchi per i rifiuti organici e sacchi per la raccolta della plastica) oltre al materiale informativo di supporto. In un secondo momento, in ogni edificio o condominio verranno collocati i nuovi contenitori preposti per la raccolta.

Infine, per chiarire i dubbi dei cittadini e permettere agli utenti non trovati e/o non identificati durante il passaggio porta a porta di ritirare lo starter kit, dal 30 gennaio al 3 maggio verrà attivato un Punto info distributivo presso il “Lab Oratorio” della Chiesa di San Filippo Neri, con ingresso da via Maria Vittoria 7/A, e attivo il giovedì e il venerdì dalle 16.00 alle 20.00 e il sabato dalle 9.30 alle 13.00.

Per qualsiasi necessità sarà possibile, inoltre, consultare il sito internet Amiat www.amiat.it , seguire la pagina Facebook «Raccolta Differenziata Torino», scaricare la nuova app Iren Ambiente, contattare il Servizio di Customer Care Ambientale, chiamando il numero verde 800 017277 (attivo dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 17.00), o scrivendo ad amiat@gruppoiren.it.

Torino fa ripartire le lancette dei suoi orologi storici

Per decenni hanno accompagnato la vita quotidiana dei torinesi, scandendo con precisione i momenti della giornata. Con l’avvento del digitale e dei dispositivi mobili hanno perso progressivamente centralità, e la scarsa manutenzione li ha resi silenziosi testimoni del tempo che scorre. Ora, nella città che un tempo indicava l’ora esatta a tutta Italia grazie al segnale emesso dall’Istituto Galileo Ferraris, le lancette degli orologi pubblici torneranno a muoversi.

Nell’ambito del progetto EfficienTo – il piano di efficientamento energetico degli edifici comunali sviluppato dalla Città di Torino e dato in concessione a Iren Smart Solutions – è stato infatti avviato un intervento dedicato al controllo, alla riattivazione e alla futura manutenzione dei circa 60 orologi storici pubblici presenti in città, dislocati in diverse vie e piazze sia in centro che in periferia.

Nei giorni scorsi, sulla facciata dell’ex dazio in corso Moncalieri 80 sede di un distaccamento dei Vigili del Fuoco, è stato riposizionato e riattivato il primo orologio che è stato oggetto di un attento intervento di restauro e manutenzione. Nei prossimi mesi saranno messi in funzione progressivamente tutti gli orologi, e questi elementi inconfondibili dell’arredo urbano torinese torneranno a segnare l’ora esatta dopo anni di inattività.

“In un’epoca dominata dal digitale, ci piace l’idea che i torinesi possano tornare a guardare all’insù per consultare l’ora, ritrovando quei punti di riferimento che da decenni caratterizzano facciate, incroci e scorci della nostra città. Le lancette di un orologio in movimento simboleggiano una città viva e in movimento – commenta l’assessore alla Cura della città, Francesco Tresso – e inoltre, con questa iniziativa vogliamo anche rendere omaggio alla storia di una città che è stata all’avanguardia anche in questo campo. Dal 1979, infatti, il segnale di ora esatta trasmesso dalla Rai partiva proprio da Torino, accompagnando per oltre trent’anni la quotidianità di milioni di italiani”.

TORINO CLICK

Il nuovo housing sociale di via Fiesole

 

Appartamenti e stanze singole per rispondere all’esigenza temporanea e urgente di un’abitazione da parte di famiglie e persone che si trovano in difficoltà perché hanno perso la casa o il lavoro. È il nuovo housing sociale che è stato inaugurato questo pomeriggio in via Fiesole 15/A.

L’immobile, di proprietà comunale e in precedenza utilizzato dai Servizi educativi, è stato oggetto di importanti interventi di ristrutturazione a carico di Intesa Sanpaolo, per uno stanziamento di 2,5 milioni di euro, che hanno restituito una struttura completamente rivista, tanto negli spazi interni quanto in quelli esterni. Per la struttura è inoltre attivo il servizio di accompagnamento realizzato attraverso progetti nell’ambito del piano di inclusione sociale con il contributo della Fondazione Compagnia di San Paolo, impegnata nel costruire sinergie e processi efficaci per migliorare la qualità della vita delle persone più fragili e accompagnarle verso l’autonomia. La Città di Torino ha impegnato 1.245.000 euro di risorse PN Metro Plus cofinanziate da spesa comunale per la gestione della struttura per il periodo 2024-2026, oltre a 210mila euro per l’acquisto di arredi e attrezzature.

A tagliare il nastro sono stati oggi il sindaco Stefano Lo Russo e l’assessore alle Politiche Sociali e Abitative Jacopo Rosatelli insieme al presidente di Intesa Sanpaolo Gian Maria Gros-Pietro, al presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo Marco Gilli e al presidente della cooperativa Animazione Valdocco Paolo Petrucci.

Per il sindaco Stefano Lo Russo si tratta di “un nuovo tassello attraverso il quale la Città di Torino prosegue nella creazione di un sistema integrato di servizi per rispondere ai bisogni dei cittadini con difficoltà di tipo abitativo, economico e occupazionale. In questo luogo – spiega – persone e famiglie fragili troveranno una risposta concreta per far fronte all’emergenza abitativa e alle diseguaglianze socio-economiche e un approdo da cui ripartire. Quello che inauguriamo oggi è davvero un bell’esempio dei benefici della collaborazione tra pubblico e privato”.

Gian Maria Gros-Pietro, presidente Intesa Sanpaolo, commenta: “La riqualificazione dell’immobile di via Fiesole è un progetto che parla di assistenza alle persone, di emergenza abitativa e di rigenerazione urbana. In Intesa Sanpaolo crediamo molto in iniziative come questa, utili a ridurre le disuguaglianze, dal 2018 uno dei nostri obiettivi strategici. Il progetto porta pieno vantaggio per la cittadinanza perché migliora la situazione di nuclei familiari in difficoltà, recupera un bene in disuso, ha ricadute in termini occupazionali e sarà di beneficio a tutto il quartiere: rappresenta quindi una collaborazione pubblico-privato fattiva e concreta che mette Torino al centro”.

La sinergia tra la Fondazione Compagnia di San Paolo e la Città di Torino è un elemento strategico in un contesto che vede la collaborazione tra enti pubblici e privati – come in questo caso Intesa Sanpaolo – per rispondere, con un approccio integrato e multidimensionale, alle problematiche sociali della comunità, sviluppando modelli e processi di welfare innovativi e sostenibili. In particolare, con interventi come l’Housing di Via Fiesole, tutti contribuiamo al superamento della povertà abitativa: la casa rappresenta una leva fondamentale per ridurre le disuguaglianze e migliorare la qualità di vita delle persone in difficoltà” afferma Marco Gilli, presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo.

L’edificio è stato completamente rimesso a nuovo ed è organizzato su due livelli, con oltre 1500 metri quadrati di superficie e un’area verde di pertinenza. Due sono le tipologie di ospitalità previste che potranno accogliere persone e nuclei in condizione di fragilità: quella di medio lungo periodo, in ambienti dedicati e composti sia da unità abitative autonome per nuclei familiari, che da stanze di tipo alberghiero, per una capienza totale di 69 persone e quella di breve periodo dedicata all’accoglienza in pronto intervento ed emergenziale, sia per singole persone che per nuclei familiari, per una capacità massima di 20 posti e in connessione all’operatività del Servizio di Pronto Intervento Sociale della Città.

Il progetto gestionale della struttura, assicurato invece attraverso le risorse del programma PN Metro Plus, è stato affidato con gara di appalto ad un’associazione temporanea di imprese, costituita dalla Cooperativa Animazione Valdocco Onlus e dalla Cooperativa Sociale P.G. Frassati Scs Onlus. Compiti dell’associazione temporanea, in raccordo con i Servizi sociali invianti, saranno anche quelli di assicurare l’affiancamento nei percorsi personalizzati dedicati agli ospiti e mirati all’inclusione sociale e all’autonomia abitativa, garantire l’attività di mediazione culturale e facilitare l’accesso ai servizi messi a disposizione da Istituzioni e Terzo settore.

Paolo Petrucci, presidente della Cooperativa Animazione Valdocco, aggiunge: “Inauguriamo un servizio, unico nel suo genere, in cui le attività degli operatori professionali delle nostre cooperative hanno l’obiettivo di costruire e intraprendere dei percorsi orientati all’autonomia e al pieno inserimento sociale delle persone ospiti dell’housing. Ancora un esempio in Città di buone pratiche di collaborazione tra pubblica amministrazione e terzo settore”.

Particolare attenzione sarà inoltre riservata all’ospitalità dei minori dei nuclei accolti. Per loro sono previste iniziative e attività specifiche orientate al benessere e all’integrazione, in particolare attraverso opportunità di socializzazione e di inclusione sportiva e ricreativa presenti sul territorio.

L’attenzione al territorio si rinforza inoltre con l’apertura degli spazi interni ed esterni della struttura, con attività e collaborazioni con le associazioni già presenti e con la comunità locale, oltre che col fatto che il progetto prevede che la struttura stessa sia anche un presidio territoriale sempre aperto.

TORINO CLICK

Riapre la linea Cuneo-Saluzzo-Savigliano

Si è svolto ieri  il viaggio inaugurale del primo treno della linea ferroviaria Cuneo-Saluzzo-Savigliano, che riapre al traffico lunedì dopo 13 anni.

A bordo del convoglio, partito da Cuneo, il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, l’assessore regionale ai Trasporti Marco Gabusi, l’assessore regionale Marco Gallo, i Consiglieri regionali della zona, il presidente della Provincia Luca Robaldo, tutti i sindaci della tratta e moltissimi amministratori del territorio. Alla cerimonia hanno partecipato, inoltre, i vertici di Arenaways, dell’Agenzia della Mobilità Piemontese e la Direzione regionale di RFI.

La riapertura di questo collegamento ha comportato un impegno economico significativo per la Regione Piemonte, che ha destinato 4,5 milioni all’anno per i prossimi 10 anni.

I treni viaggeranno tutti i giorni, con arrivo e partenza delle stazioni di Cuneo e Savigliano, fermeranno nelle stazioni di Busca, Costigliole Saluzzo, Verzuolo, Manta, Saluzzo.

Per consentire la ripresa del traffico viaggiatori, Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS) ha investito undici milioni di euro nella sistemazione dell’armamento e delle opere d’arte (ponticelli, sifoni, sottovia), oltre che del risanamento dei cavi di segnalamento. Sono stati aggiornati i sistemi di telecomunicazioni e circolazione con l’upgrading del Sistema di Controllo Marcia Treno (SCMT). Ulteriori interventi di sistemazione sono stati eseguiti per la pavimentazione dei marciapiedi e la messa in sicurezza delle stazioni intermedie di Busca, Manta, Verzuolo, Costigliole e Saluzzo, dove sono partiti i lavori di restyling. Completate anche le attività di messa in sicurezza dei 48 passaggi a livello lungo la linea, sostituendo le casse di manovra e, laddove necessario, eseguendo modifiche sostanziali all’intero sistema ,nel rispetto della normativa vigente.

L’impegno di RFI proseguirà con un ulteriore investimento di 36 milioni di euro destinati a interventi di manutenzione straordinaria sulla tratta Saluzzo-Bivio Madonna dell’Olmo con il rinnovo dell’armamento, risanamento dei cavi di segnalamento e consolidamento di opere d’arte.

La definizione degli orari è stata studiata attentamente per rispondere alle principali esigenze di mobilità del territorio, garantendo collegamenti efficaci verso le destinazioni con flussi di traffico più significativi, offrendo soluzioni integrate per una mobilità completa e funzionale.

La produzione della linea prevede 142 treni alla settimana nel “periodo di alta” ossia da settembre a giugno, e 50 treni alla settimana nel “periodo di bassa” corrispondente alle vacanze scolastiche estive.

In alta stagione, nei giorni feriali dal lunedì al venerdì sono previsti 24 collegamenti al giorno, di cui 14 lungo tutto il percorso Cuneo-Saluzzo-Savigliano e 10 nella tratta Saluzzo-Savigliano. Il sabato sono previsti 14 collegamenti lungo tutto il percorso Cuneo-Saluzzo-Savigliano e 8 la domenica e festivi.

In bassa stagione, nei giorni feriali, dal lunedì al venerdì, sono previsti 10 treni al giorno di cui 6 lungo tutto il percorso Cuneo-Saluzzo-Savigliano e 4 nella tratta Saluzzo-Savigliano.

Questa riapertura rappresenta un’importante opportunità per migliorare la mobilità di un vasto territorio. Si stima infatti che il bacino d’utenza potenziale della linea sia di circa 180.000 persone, comprendendo non solo i residenti delle città di Cuneo, Saluzzo e Savigliano, ma anche quelli dei numerosi comuni limitrofi e delle valli circostanti. Il ripristino del servizio ferroviario offre un’alternativa sostenibile ed efficiente per studenti, lavoratori e turisti, contribuendo alla riduzione del traffico su strada e al miglioramento della qualità della vita nel territorio.

L‘Istituto Confucio accoglie l’anno del Serpente con iniziative alla Mole, a palazzo Madama e in via Po

Il 29 gennaio prossimo ricorre il Capodanno cinese che quest’anno è dedicato al Serpente, animale non esattamente simpatico ai nostri occhi, ma che, all’interno dell’oroscopo cinese, simboleggia arguzia, saggezza, spirito critico e intuizione.

L’Istituto Confucio dell’Università di Torino si appresta a celebrare questa festa, che riguarda di fatto tutti i Paesi dell’Asia Orientale e che è stata dichiarata dall’UNESCO come Patrimonio Culturale Immateriale dell’umanità, con una serie di eventi e iniziative anche insieme ad altri organismi ed istituzioni.

Come sempre il Consolato della Repubblica Popolare Cinese di Milano saluterà il nuovo anno rivolgendo i propri auguri dall’alto della Mole Antonelliana, che anche quest’anno si illuminerà la sera della vigilia con il simbolo della felicità, la cui grafica riprenderà le caratteristiche dell’animale dell’anno. Alla realizzazione dell’iniziativa contribuiranno l’istituto Confucio, che ha curato la parte grafica, e l’ANGI, l’Associazione Nuova Generazione Italo Cinese.

L’Istituto Confucio realizzerà un’altra iniziativa, utilizzerà la facciata di un altro edificio aulico in centro città per portare gli auguri alla cittadinanza. Dal 26 gennaio, grazie alla collaborazione con la Fondazione Torino Musei, le colonne che incorniciano gli splendidi finestroni di palazzo Madama verranno utilizzate come fossero i battenti delle porte cinesi tradizionali e la sera su di esse si illuminerà un dittico augurale, proprio come accade in questo periodo su palazzi ed abitazioni in Cina. Il dittico giocherà con i caratteri utilizzati per trascrivere in cinese il nome di Torino, , il cui senso in traduzione suona come “anima da città capitale”. I versi recitano “Il serpente sacro porta con sé gli auguri per il nuovo anno e la città accoglie la nuova primavera con un paesaggio di rinnovato splendore”.

Nel nostro mondo globalizzato, fondere tra loro culture e tradizioni diverse, facendo convivere in armonia tutte le anime di una città, rappresenta probabilmente la sola strada per lo sviluppo e il progresso civili della nostra civiltà urbana – spiega Stefania Stafutti, direttrice di parte italiana dell’Istituto Confucio dell’Università di Torino e docente ordinaria di Lingua e Letteratura Cinese del Dipartimento di Studi Umanistici. “ Questo cammino richiede tempo e conoscenze ed è in questo spirito che l’Istituto Confucio ha pensato di offrire alla cittadinanza un’opportunità di conoscere qualche cosa di più su questa importante ricorrenza, semplicemente passeggiando per via Po, alternando lo shopping a qualche pillola di conoscenza. A partire dal 27 gennaio fino al 2 febbraio, sotto i portici della via verranno disposti dei totem con il codice QR e basterà scansionarlo con il cellulare per saperne di più sulla Festa e i suoi costumi. L’iniziativa è stata resa possibile anche grazie alla collaborazione dell’Associazione Commercianti di via Po.

L’Istituto Confucio sarà presente presso Torino Outlet Village nei giorni 2, 8 e 9 febbraio. Le insegnanti cinesi offriranno saggi di calligrafia e trascriveranno in cinese il nome di tutti coloro che vorranno avvicinarsi all’affascinante mondo dell’arte calligrafica cinese.

Mara Martellotta

 

 

 

 

 

Sospesa licenza bar in borgo San Paolo

La Questura di Torino ha sospeso per 8 giorni, ai sensi dell’art. 100 TULPS, la licenza di un bar di corso Racconigi, con la contestuale chiusura dell’esercizio.

Il provvedimento nasce da ripetuti controlli effettuati nelle scorse settimane dai poliziotti dal Comm.to di P.S. San Paolo, che hanno messo in luce l’abituale e significativa presenza al suo interno di persone pregiudicate e/o pericolose.

In occasione di almeno 5 controlli, infatti, all’interno dell’esercizio commerciale sono stati identificati avventori gravati da precedenti di natura penale e/o di polizia. In un caso un cittadino straniero, gravato da un provvedimento di espulsione e da un ordine di carcerazione, veniva trovato “nascosto” in un ripostiglio posto nel retro del locale.

In un successivo controllo, un cliente veniva denunciato all’A.G. in stato di libertà per ricettazione, l’uomo veniva trovato in possesso di materiale provvisto di dispositivi antitaccheggio.

Durante un controllo effettuato dalla Divisione P.A.S. della Questura di Torino, la titolare dell’esercizio veniva sanzionata amministrativamente per la detenzione di tabacchi lavorati all’estero, per violazioni in materia di igiene e per l’omessa esposizione di schede informative.

In considerazione della significativa e non casuale presenza nell’esercizio di persone arrecanti una reiterata e persistente turbativa all’ordine pubblico, il Questore ha disposto la sospensione della licenza di attività di somministrazione di alimenti e bevande per 8 giorni, a decorrere dal 24 gennaio.   

Alla scoperta del microbiota, incontro del Koelliker

Il 30 gennaio prossimo, alle 18, presso il Circolo della Stampa di corso Giovanni Agnelli 45, si terrà un incontro divulgativo organizzato dall’ospedale Koelliker, che presenta “Alla scoperta del microbiota”. È vero che possono essere proprio i batteri del nostro intestino coloro che causano patologie quali il diabete, le malattie infiammatorie intestinali, la depressione e il cancro ? Un incontro che fa luce su un tema importante all’avanguardia ma ancora poco conosciuto. Il 30 gennaio si parlerà di microbiota, ovvero i batteri che abitano il nostro corpo. Alcuni sono responsabili di malattie, altri sono garanzia di benessere. La loro presenza è in grado di spiegare e curare molte tra le patologie più comuni che ci affliggono, come il diabete, le malattie infiammatorie intestinali, la depressione e l’obesità. A spiegarlo in modo semplice sarà la dottoressa Ilaria Cabecchia, infettivologa del centro di microbiochimica chimica dell’ospedale Koelliker. Accanto a lei interverranno il dottor Riccardo Conrotto, medico specializzato in malattie autoimmuni e il biologo nutrizionista dottor Marco Baroni. L’incontro si svolgerà alle ore 18 presso il Circolo della Stampa di Torino. Dopo la prima parte informativa gli specialisti saranno a disposizione del pubblico per rispondere a dubbi e domande.
Per info e prenotazioni è possibile visitare il sito web www.osp-koelliker.it

Mara Martellotta