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“Il magnate russo offre milioni per i tuoi alberghi”. Ma era una truffa

“…Il magnate russo è interessato ai tuoi alberghi… un affare per milioni di euro …”, ma in realtà è una truffa.

La Guardia di Finanza di Torino denuncia due pluripregiudicati e sventa una truffa milionaria. 

È successo in alta Val di Susa, quando un imprenditore del settore alberghiero, viene contattato da due sedicenti intermediari immobiliari. I due uomini si presentano a nome e per conto di un industriale russo interessato all’acquisto di un residence in Valle ma non solo, gli intermediari allargano l’offerta ad appartamenti e dependance. La proposta è allettante, si parla di milioni di euro per chiudere il tutto in pochi giorni.

I contatti si succedono e la trattativa sembra andare avanti, anche se qualcosa in quelle lunghe telefonate, finalizzate ad un primo accordo, all’imprenditore non torna.

Quel qualcosa che non va lo scoprono subito i Finanzieri della Compagnia di Susa chiamati ad approfondire la vicenda, che, dopo una breve indagine, capiscono che non esiste nessuna trattativa ma, soprattutto, nessun magnate russo interessato agli hotel.

Alla richiesta dei due “mediatori” di un primo incontro per fissare il sopralluogo delle location da acquistare, l’imprenditore accetta.

L’appuntamento in un bar del centro di Torino dove però si presentano anche i Finanzieri di Susa che assistono all’incontro. I due faccendieri, eleganti e dai modi gentili, vengono fermati all’uscita del locale. Con il mondo del mercato immobiliare nulla hanno a che fare, o meglio, hanno a che fare a modo loro.  Lunga è infatti la sfilza di precedenti penali a loro carico: dalla truffa alla detenzione di armi, dalla rapina ai furti nelle abitazioni.

Come detto, gli inquirenti hanno appurato l’inesistenza di un qualsiasi acquirente e di una qualsivoglia trattativa, tutto falso ed architettato dai due uomini i cui motivi sono ora al vaglio dei Finanzieri che stanno approfondendo la vicenda.

I due, entrambi trentenni e residenti in un campo Rom della periferia torinese, sono stati denunciati per truffa.

La Guardia di Finanza di Torino raccomanda ai cittadini di porre la massima attenzione al verificarsi di analoghe situazioni ed invita a contattare il numero di pubblica utilità “117”, in qualunque caso si abbia il sospetto di essere vittima di un raggiro.

La polizia recupera i soldi di una colletta per una famiglia bisognosa

Nella serata del 29 giugno, personale della Volante del Commissariato di P.S. di Rivoli in servizio di controllo del territorio per le vie della città ha fatto una scoperta non comune.

Gli agenti, unitamente a personale della Croce Verde di Rivoli, hanno infatti rinvenuto, occultato tra le siepi a bordo strada di una zona popolare, uno zaino grigio contenente, oltre ad effetti personali e documenti, oltre 1600 euro in contanti.

I poliziotti, inventariato tutto il materiale con professionalità e trasparenza, partendo dai documenti rinvenuti nello zaino hanno avviato le ricerche del caso, risalendo al legittimo proprietario dello stesso e procedendo alla sua convocazione presso gli Uffici del Commissariato per la restituzione.
Si tratta di una cittadina italiana che aveva denunciato di essere stata vittima di un furto con destrezza esattamente una settimana prima, presso l’U.R.P. dello stesso Commissariato di Rivoli.
Ignoti, infatti, dopo aver distratto la donna, le avevano sottratto lo zaino dal sedile anteriore della macchina.
La donna, commossa e in lacrime, si è confidata con gli Agenti, riferendo loro che quella rilevante somma di contante chiusa in una busta con su scritto il nome della mamma, quello del figlio e anche quello del gatto, altro non era che una colletta di parenti e amici indirizzata alla donna, convivente con la madre anziana, il figlio minore, ed appunto la gattina, che in questo momento stanno attraversando un momento difficile.

Paura per il maxi-serpente nel cortile del palazzetto

Il Centro Animali Non Convenzionali di Grugliasco, ha recuperato grazie al proprio personale recatosi sul posto  un serpente di notevoli dimensioni  nel cortile del palazzetto dello sport di Brandizzo.

Un po’ di paura tra i presenti. Il rettile è un  biacco, animale innocuo che si ciba di ratti. Poichè era in buone condizioni è stato liberato nell’ambiente naturale

Nel manifesto un vigile impiccato

Riceviamo e pubblichiamo / Torino: Il capoluogo piemontese  è stato tappezzato di manifesti raffiguranti un vigile impiccato mentre faceva multe.

image.gifL’immagine è sovrastata dalla scritta “Multa” e nella parte inferiore vi sono dei numeri dal significato ancora sconosciuto (2020=1312). La presenza di questi manifesti ha scosso la città, provocando l’ira della polizia e la rabbia dei cittadini. Una protesta incivile e vergognosa che non può passare inosservata, L’Associazione AssoTutela nel nome del Presidente Maritato deposita la denuncia presso la Procura della città. “Il rispetto delle autorità pubbliche deve essere sempre tutelato, reputiamo molto grave questo episodio che non può essere tollerato. Noi cittadini dobbiamo avere fiducia e gratitudine verso chi garantisce il rispetto della legge, AssoTutela è pienamente a sostegno delle forze dell’ordine.” Così in una nota il presidente di AssoTutela Michel Emi Maritato

FlixBus riattiva le tratte internazionali con Torino

Ma le prospettive restano incerte. Da Torino riattivate, per ora, corse per 80 mete in Italia e all’estero

Incondi: «È l’ora delle risposte: il Governo stanzi risorse per la lunga percorrenza»

 FlixBus riattiva nuovi collegamenti con Torino, portando a 80 il numero delle destinazioni nuovamente raggiungibili dal capoluogo in Italia e all’estero.

In particolare, tornano attivi i collegamenti con 13 cittàestere, con cui FlixBus torna a garantire ai passeggeri torinesiun’alternativa di mobilità efficiente e per tutte le tasche anche sulle rotte internazionali, sebbene l’esclusione, da parte del Governo, del settore dei bus dalla propria strategia di rilancio per i trasporti implichi inevitabilmente una ripartenza a ranghi ridotti.

Incondi: «Senza aiuti dal Governo, ora a rischio concorrenza e diritto alla mobilità»

Tanto a livello nazionale quanto internazionale, FlixBus mira ad aumentare progressivamente la capillarità del network, perseguendo, come sempre, il duplice obiettivo di offrire un’alternativa di mobilità per tutte le tasche sulle principali direttrici e garantire, al contempo, un servizio efficiente a chi risiede in aree penalizzate da una scarsa penetrazione ferroviaria. Ma le prospettive sono incerte: nonostante il ruolo sociale svolto in tal senso da FlixBus e dalle altre imprese della lunga percorrenza, ad oggi il settore rimane escluso dalla strategia di rilancio per i trasporti delineata dal Governo nell’ambito del DL Rilancio.

«In questi giorni stiamo ricevendo diverse richieste da parte di moltissimi comuni, oltre che da parte dei cittadini, per riprendere, aumentare o attivare ex novo collegamenti e tratte, soprattutto da quelle regioni dove gli altri mezzi di trasporto non arrivano. Vorremmo rispondere positivamente a tutti, ma seguendo quotidianamente le attività, senza una reale possibilità di pianificazione non possiamo nasconderci che la ripresa dei servizi sarà lenta e incerta. Abbiamo obblighi per il distanziamento a bordo e nessun aiuto economico, di fatto ci stanno chiedendo di operare in perdita. Ma per quanto può durare?» afferma Andrea Incondi, Managing Director di FlixBus Italia.

«Servono risorse adeguate e non iniziative simboliche per non far morire centinaia di aziende che svolgono a proprie spese un servizio pubblico per il Paese. E per alcuni è già tardi. Se non si interviene è a rischio l’effettivo diritto alla mobilità delle persone e vengono messe in discussione le normali regole in materia di concorrenza, italiane ed europee, che garantiscono parità di trattamento a tutti gli operatori. Per questo, ancora una volta, chiediamo al Governo, e in particolare al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e alla Ministra Paola De Micheli, di rendere possibili interventi a supporto anche del settore delle linee di autobus di lunga percorrenza: non tutti i cittadini possono permettersi i treni ad alta velocità, ben finanziati nel Decreto Rilancio».

«Ogni investimento avrà delle ricadute positive sul fronte dei trasporti nel suo complesso – poiché gli autobus sono un mezzo fondamentale in un’ottica di spostamenti intermodali, soprattutto per raggiungere i centri minori – e sul rilancio del turismo nel nostro Paese. In questa estate che tutti auspichiamo all’insegna della riscoperta della natura, del patrimonio, della ricchezza delle migliaia di piccoli comuni italiani, rischiare di mettere a repentaglio la sopravvivenza delle aziende del trasporto di bus di linea sulla lunga percorrenza, che sarebbero proprio quelle in grado di garantire migliaia di collegamenti ogni giorno tra centinaia di realtà del Bel Paese, sarebbe un vero azzardo per la ripresa economica», conclude Incondi.

Da Torino riattivate tratte per 80 mete (prima della pandemia erano oltre 200)

Snodo nevralgico della rete FlixBus in Piemonte, la città sabauda è sempre stata anche un hub privilegiato di interconnessione per gran parte delle linee internazionaliin transito dall’Italia in virtù della sua fortunata posizione geografica: un ruolo di crocevia per l’estero che, negli anni, ha portato all’isitituzione di collegamenti con un numero sempre maggiore di città all’estero.

Proprio in linea con l’importanza strategica di nodo internazionale a Torino, FlixBus riattiverà da domani, giovedì 2 luglio, le rotte per 13 città estere: in Francia si potrà tornare a raggiungere Parigi, Marsiglia, Lione, Nizza, Grenoble, Chambéry, Clermont-Ferrand, Montpellier e Perpignan, a cui si affiancano Barcellona in Spagna, Lubiana e Maribor in Slovenia e Budapest in Ungheria.

È una ripartenza a ranghi ridotti, che patisce l’esclusione,da parte del Governo, del settore degli autobus dalla propria strategia per i trasporti e che si riflette anche a livello nazionale, con una forte riduzione delle rotte fra il capoluogo e le altre regioni, dove per il momento tornano a essere collegate solo 67 città.

Tra queste si annoverano molti fra i maggiori centri italiani,come Roma, Milano, Napoli, Genova, Bologna, Firenze, Bari e Venezia, e importanti mete al nord Italia, come Verona, Trieste, Udine, Parma, Reggio Emilia e Modena, al centro, come Siena e Lucca, e al sud, come Salerno, Lecce, Taranto, Cosenza, Catania e Messina.

Inoltre, anche in linea con l’importanza accordata al turismo quale risorsa strategica per il rilancio dell’economia nazionale, FlixBus torna a garantire ai turisti in partenza da Torinola possibilità di spostarsi verso mete cruciali per la stagione estiva: tra queste, località balneari come Rimini, Cervia, Milano Marittima e Cesenatico in Romagna, Sanremo e Ventimiglia in Liguria, Polignano a Mare e Monopoli in Puglia e Cirò Marina in Calabria, ma anche destinazioni di richiamo per il turismo culturale, come Agrigento in Sicilia.

#camminagustarespira e riparte la promozione di Torino e provincia

Individuare e coinvolgere dei Content Creators nazionali per il rilancio di Torino e della sua provincia post Covid19 è stato l’obiettivo di Turismo Torino e Provincia e della Camera di commercio di Torino, che ha portato all’ideazione di una campagna di influencer marketing con l’hashtag #camminagustarespira.

L’hashtag proposto diviene una linea guida di narrazione e storytelling per parlare delle principali experience della destinazione, come quelle enogastronomiche, il tema del soft outdoor e il concetto di poter respirare all’aria aperta grazie ai molteplici spazi all’aperto e ai dehors presenti.

A tal fine dal 1 al 9 luglio giungeranno sul territorio tre importanti influencer per sviluppare il concetto di Cammina, Gusta e Respira. Chi sono? Miprendoemiportovia di Elisa e Luca con oltre 36mila lettori mensili e seguito su IG da oltre 64mila utenti, Bimbi e Viaggi con oltre 50mila lettori mensili e seguito su IG da oltre 10.500 utenti e Running Charlotte seguita su IG da oltre 16mila follower.

Mentre i primi due influncer scopriranno Torino e le sue molteplici attrattive con un taglio maggiormente urbano e culturale, Running Charlotte svilupperà il tema dell’outdoor con escursioni nelle Valli di Lanzo e in Canavese.

Il progetto – affidato all’agenzia HappyMinds – prevede tre principali azioni: lancio e teaser, live degli eventi e follow up evento per valutare le impression, la reach (le persone raggiunte), le interazioni con i post ed engagement rate (like, condivisioni e commenti), numero degli utenti che hanno postato con gli hastag di riferimento.

Il progetto è stato sviluppato dalla Camera di commercio di Torino in collaborazione con Turismo Torino e Provincia nell’ambito del filone del turismo che l’ente ha già portato avanti tra il 2017 e il 2019, ed è particolarmente significativo in un momento di ridefinizione del concetto di vacanza spinto dalla situazione sanitaria in corso. Sarà, dunque, importante capire come questi influencer sperimenteranno l’esperienza turistica in un momento di ripresa come questo, e quanto sapranno passare ai propri lettori non solo in termini di proposte e contenuti, ma anche dal punto di vista della percezione di sicurezza.

(foto Stefano Zanarello)

Violenza contro le donne, codice rosso: tre arresti in un giorno

Tre  arresti in 24 ore con un unico denominatore comune: le vessazioni, le umiliazioni, le aggressioni ai danni di donne. Tutte ad opera dei loro ex compagni. La Squadra Volante è accorsa in aiuto di tre donne in diverse zone della città, le quali segnalavano la presenza sotto casa degli ex.

In un caso è addirittura lo stalker a telefonare al 112, intuendo forse che da lì a poco sarebbe arrivata la polizia: dichiara di essere stato messo fuori di casa senza motivo. Gli accertamenti condotti nei tre casi dai poliziotti hanno purtroppo fatto emergere un quadro di violenze e persecuzioni in atto da svariati mesi, anche anni. A dispetto delle misure cautelari, che già in qualche caso li avevano raggiunti, gli autori delle violenze riuscivano a avvicinare le loro vittime nel tentativo di riconquistarne la fiducia.
E’ il caso di un cittadino albanese: dopo aver scontato 6 mesi di custodia cautelare in carcere per i maltrattamenti nei confronti della moglie, essere stato colpito dal divieto di avvicinamento a lei a meno di 200 metri, facendo leva sul legame affettivo per i figli, è riuscito a rientrare all’interno del nucleo familiare nel mese di maggio scorso. Da quel momento, però, l’uomo aveva manifestato una violenza ancor più spiccata nei confronti della moglie, “colpevole” con la sua denuncia pregressa di aver dato via alla serie di provvedimenti cautelativi nei suoi confronti. Le minacce di morte non riguardavano solo lei ma anche i suoi anziani genitori. Solo una volta compreso che il marito non era affatto cambiato e che avrebbe continuato in maniera sempre più violenta, la signora si è decisa a contattare nuovamente le forze dell’ordine per denunciarlo. E’ la sera del 23 Giugno.
Soltanto poche ore dopo, nel pomeriggio del 24 Giugno, i poliziotti intervengono per altri 2 codici rossi, questa volta in zona San Paolo e Parco Dora. Nel primo caso, una cittadina italiana chiama in lacrime il 112 NUE; teme per la propria incolumità perchè si è accorta che l’ex convivente, verso cui ha sporto appena il giorno prima una denuncia per atti persecutori, la sta seguendo nuovamente. L’uomo, un cittadino italiano, ha da sempre manifestato nei suoi confronti un comportamento molto possessivo, aggressivo (le ha procurato aggressioni spaccandole un telefonino in fronte lo scorso Agosto) e capacità manipolatorie molto spiccate. Aveva convinto, infatti, amici e parenti della donna che fosse “lei” ad innescare i problemi della coppia. Negli anni passati, a causa dei continui litigi, i loro figli sono stati anche affidati ad una comunità per minori, mentre la donna è stata costretta a trasferirsi dalla sorella pur di sottrarsi alle violenze in famiglia.

Davanti agli agenti di polizia, lo stalker parla della sua “compagna” al presente, non di “ex compagna”, di fatto simulando l’esistenza di un rapporto che ormai è finito da moltissimo tempo. Asserisce di non sentirla da alcuni giorni e di essersi recato da lei solo per appurare che non le sia successo nulla di male. L’uomo verrà immediatamente arrestato per atti persecutori.
In zona Parco Dora, invece, è un cittadino straniero a contattare le forze di Polizia: dichiara di essere stato chiuso fuori casa dalla compagna. Si farà trovare ancora sul posto, fermo nel suo proposito di ingannare gli agenti. Non sa, però, che nel frattempo alla Centrale Radio è arrivato anche la richiesta di aiuto della donna, italiana.
Speiga, in lacrime, di essere bloccata in casa da due giorni perché l’ ex si è appostato sotto il suo appartamento in attesa che lei esca. Sotto casa, poco dopo, arriverà anche un collega di lavoro della signora che conferma di essere stato contattato da quest’ultima in mattinata affinchè le comprasse qualcosa da mangiare essendo lei impossibilitata a farlo dalla presenza dell’ex compagno. Gli accertamenti svolti hanno appurato che l’ultima denuncia per stalking ai danni dell’uomo risale ad appena un paio di giorni prima; le minacce di lui si erano spinte fino a quella di un omicidio/suicidio (“noi due dobbiamo sempre stare insieme” le aveva detto). La donna si era dunque barricata in casa, lui le aveva citofonato insistentemente numerose volte e tempestata di telefonate (oltre 600) nella notte precedente il definitivo arresto.

Mascherine: quali caratteristiche devono avere?

MASCHERINE “GENERICHE” (DI COMUNITÀ): DA UNI ENTE ITALIANO DI NORMAZIONE E POLITECNICO DI TORINO I REQUISITI E I METODI DI PROVA

Sono state pubblicate oggi le UNI/PdR 90:2020 frutto della collaborazione tra UNI Ente Italiano di Normazione e il Politecnico di Torino per la definizione dei requisiti prestazionali e dei metodi di prova delle mascherine generiche. Ora e molto probabilmente anche nei prossimi mesi, le mascherine di comunità continueranno a ricoprire un ruolo fondamentale nella quotidianità di tutti per il contenimento del COVD-19.

Fino ad oggi non esisteva alcun riferimento utile a valutarne le prestazioni filtranti e la respirabilità, ecco perché UNI insieme all’Ateno torinese hanno messo a punto in tempi brevi le due nuove prassi di riferimento sulle maschere di comunità “Parte 1 – Requisiti, classificazione e marcatura”, che fornisce i requisiti prestazionali, inclusi gli elementi utili per una loro classificazione e marcatura e indicazioni relative alla valutazione di conformità e  “Parte 2 – Metodi di prova”, con le indicazioni per l’uso di un metodo innovativo per misurarne le prestazioni filtranti mediante due prove distinte, ovvero l’efficienza di rimozione delle particelle e la resistenza all’attraversamento dell’aria.

Questi due documenti avranno un impatto diretto su tutte le mascherine – monouso o lavabili, anche autoprodotte – che utilizzeremo nella cosiddetta “fase tre” di convivenza con il COVID-19.

Le Prassi di Riferimento rappresentano inoltre uno dei pilastri portanti del documento europeo CWA 17553:2020 ‘Community face coverings – Guide to minimum requirements, methods of testing and use’ (clicca qui), che raccoglie le esperienze fatte in vari Paesi Europei, inclusa l’Italia. La delegazione di esperti italiani, infatti, ha partecipato attivamente all’elaborazione del documento prenormativo, portando al tavolo europeo l’esperienza fatta con la UNI/PdR 90, e contribuendo così alla definizione di un primo approccio condiviso a livello europeo alla progettazione, produzione e la valutazione della performance delle maschere di comunità.

Ad eccezione delle categorie di lavoratori che hanno bisogno di dispositivi medici o di protezione individuale, tutti i cittadini possono utilizzare le mascherine di comunità, così come indicato nel DPCM del 26 aprile 2020, considerate una misura indispensabile per contenere la diffusione del virus, pur non avendo le caratteristiche di dispositivo medico UNI EN 14683 “Maschere facciali ad uso medico”, né di dispositivo di protezione individuale UNI EN 149 “Semimaschere filtranti antipolvere”.

La normazione tecnica mai come in questo momento ha un’estrema utilità sociale: la pubblicazione con il Politecnico di Torino delle due Prassi di Riferimento sulle mascherine di comunità ha lo scopo di fornire linee guida sui requisiti che soddisfino le indicazioni del Decreto Cura Italia e offrire – con spirito di servizio – ai produttori e agli utilizzatori, riferimenti certi per garantire la conformità alle finalità di tutela della salute a cui le mascherine di comunità sono indirizzate”  dichiara il Presidente UNI Piero Torretta.

“Le prime misure su filtri per aria effettuate nel Laboratorio di Tecnologia degli Aerosol e Filtrazione Aria che fu diretto da nomi illustri come i professori Codegone e Anglesio e che fa capo oggi al professor Paolo Tronville del Dipartimento Energia del Politecnico risalgono a 85 anni fa. Negli ultimi 30 anni abbiamo contribuito a sviluppare norme internazionali per molteplici applicazioni e collaborato con UNI e il CTI per portare l’Italia ai vertici nel settore della normazione nel campo della filtrazione dell’aria. Siamo molto soddisfatti di avere messo a disposizione di tutti il nostro bagaglio di conoscenze, ancora di più in questo periodo di difficoltà. I metodi di prova proposti nelle Prassi di Riferimento appena pubblicate sono frutto della nostra esperienza e offrono uno strumento affidabile e flessibile per fare fronte alle esigenze attuali e future per questa importante applicazione” afferma il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco.

Le due prassi di riferimento UNI/PdR 90:2020 possono essere liberamente scaricate dal sito UNI ai seguenti indirizzi:

–          UNI/PdR 90.1:2020 https://tinyurl.com/y6wm9dvf

–          UNI/PdR 90.2:2020 https://tinyurl.com/ybn96lrv

 

Cosa sono le prassi di riferimento

Le prassi di riferimento sono documenti che definiscono prescrizioni tecniche o modelli applicativi di norme tecniche, elaborati con un rapido processo di condivisione ristretta, e costituiscono una tipologia di documento para-normativo nazionale che va nella direzione auspicata di trasferimento dell’innovazione e di preparazione dei contesti di sviluppo per le future attività di normazione, fornendo una risposta tempestiva a una società in cambiamento. Tutte le prassi di riferimento sono gratuitamente scaricabili dal sito www.uni.com accedendo alla sezione “Catalogo”.

L’Ente Italiano di Normazione – UNI (www.uni.com) è un’associazione privata senza scopo di lucro, i cui soci, oltre 4.000, sono imprese, liberi professionisti, associazioni, istituti scientifici e scolastici, pubbliche amministrazioni.

Dal 1921 svolge attività di normazione tecnica in tutti i settori industriali, commerciali e del terziario ad esclusione di quello elettrico ed elettrotecnico. Le norme sono documenti che definiscono le caratteristiche (prestazionali, ambientali, di sicurezza, di organizzazione ecc.) di un prodotto, processo, servizio o professione, secondo lo “stato dell’arte” e sono il risultato del lavoro di decine di migliaia di esperti in Italia e nel mondo. In estrema sintesi, sono documenti che definiscono “come fare bene le cose” garantendo sicurezza, rispetto per l’ambiente e prestazioni certe. Il ruolo dell’UNI, quale Organismo nazionale italiano di normazione, è stato riconosciuto dal Decreto Legislativo 223/2017 sulla normazione tecnica. UNI partecipa, in rappresentanza dell’Italia, all’attività di normazione internazionale ISO ed europea CEN.

Il Politecnico di Torino (www.polito.it) è stato fondato nel 1906 e trae origine dalla Scuola di Applicazione per gli Ingegneri sorta nel 1859. È accreditata dai ranking internazionali come una delle principali università tecniche in Europa, con circa 37.500 studenti, il 16% dei quali sono stranieri, provenienti da oltre 100 paesi.

Il Politecnico si propone come un centro di eccellenza per la formazione e ricerca in Ingegneria, Architettura, Design e Pianificazione con strette relazioni e collaborazioni con il sistema socio-economico.  È infatti una Research University a tutto tondo, dove formazione e ricerca si integrano e fanno sistema per fornire una risposta concreta alle esigenze dell’economia, del territorio e soprattutto degli studenti  in un’ottica di forte internazionalizzazione delle attività didattiche, di ricerca e di trasferimento tecnologico, con collaborazioni con le migliori università e centri di ricerca nel mondo e accordi e contratti con i grandi gruppi industriali internazionali, ma anche con le aziende del territorio, dove si propone come punto di riferimento per l’innovazione.

Trent’anni di carcere all’assassino dei Murazzi

Trent’anni di carcere  a Said Mechaquat. Questa la condanna inflitta al giovane marocchino  per aver ucciso con un fendente alla gola  il 23 febbraio dello scorso anno  Stefano Leo, ai Murazzi del Po.

Il processo si è svolto con rito abbreviato. L’assassino si era presentato nelle settimane dai carabinieri confessando il delitto e facendo ritrovare il coltello.

Disse di avere voluto sfogare una situazione di disagio interiore, vedendo che il ragazzo era sereno e aggiunse che non conosceva la vittima.  I genitori di Stefano Leo, giovane che lavorava in un negozio di abbigliamento in piazza Cln, sono stati sempre presenti in aula e hanno commentato: “La giustizia ha fatto il suo corso. Noi siamo sempre stati fiduciosi e la sentenza oggi ci da’ ragione. Stefano è sempre stato qui non se ne è mai andato. Anche adesso è qui”.

(foto Liguori)

Amanti del vino rubano bottiglia da 800 euro. Ma…

Ieri pomeriggio, durante le operazioni di rilievo di un sinistro avvenuto in Corso Vittorio Emanuele II, la Squadra Antinfortunistica del Reparto Radiomobile della Polizia Municipale ha dovuto sospendere l’attività per sedare una violenta discussione scaturita all’interno della vicina enoteca.

Gli agenti intervenuti hanno prontamente ristabilito la calma tra le persone e ricostruito i motivi della rissa.

Un giovane ragazzo di nazionalità italiana coinvolto nella lite con la complicità di un altro giovane datosi alla fuga, anch’esso di nazionalità italiana è stato colto in flagrante mentre sottraeva una bottiglia di vino pregiato.

Il ragazzo fermato, su pressione degli agenti, ha contattato il complice, convincendolo a tornare indietro con la refurtiva, una bottiglia del valore di euro 820.

La bottiglia è stata immediatamente restituita al proprietario, mentre entrambi i giovani di anni 21 e 23, sprovvisti di documenti di identità, sono stati accompagnati presso il Comando della Polizia Municipale di via Bologna 74 per gli accertamenti di rito, al termine dei quali sono stati identificati e indagati a piede libero per il reato di furto aggravato in concorso.