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Immobile di lusso venduto, frode al fisco da 28 milioni

Dal Piemonte / Le fiamme gialle hanno scoperto un’evasione fiscale internazionale di una società biellese

Questa aveva acquistato un immobile di lusso nel Nord Italia per ristrutturarlo e  rivenderlo. Per evitare le tasse aveva formalmente sede nel Liechtenstein, così da realizzare plusvalenze non dichiarate per 27.979.144  di euro e un’imposta dovuta di 1.557.517 euro. Denunciate a piede libero 2 persone per il reato di omessa dichiarazione dei redditi. E’ stata smascherata una movimentazione di flussi di denaro per circa 2 milioni di euro provenienti da paradisi fiscali e finiti sui conti correnti delle persone coinvolte.

La polizia chiude bottega di barbiere per violazione norme anti-covid

Durante un controllo straordinario del territorio, gli agenti del commissariato Dora Vanchiglia, notano la numerosa presenza di avventori all’interno di un salone di barberia in corso Regina Margherita.

Una volta all’interno, gli operatori appurano come in un locale dell’ampiezza di circa 25 metri, stazionassero al momento del controllo 15 persone, tra personale dipendente e clienti, prive del dispositivo di protezione individuale, obbligatorio secondo quanto prescritto dal DPCM del 7 agosto, e contravvenendo, inoltre, alle norme inerenti il distanziamento sociale. Il balcone, di pertinenza del locale, era stato adibito a “sala d’attesa” attraverso l’utilizzo di alcune sedie ed una panca dove, al momento della verifica del locale, dormiva un avventore. Inevitabile la chiusura del salone per cinque  giorni per violazione delle normative anti-covid19, in cui il gestore è obbligato a predisporre le condizioni per garantire il rispetto di una distanza di sicurezza interpersonale.

Molestie e minacce alla convivente: arrestato

A Torino un senegalese di 34 anni, senza fissa dimora e irregolare sul territorio nazionale, è stato arrestato  dai carabinieri per minacce e molestie nei confronti dell’ex convivente. 

Era stato già responsabile di vessazioni nei confronti della donna.

Questa volta è riuscito ad entrare nell’appartamento della vittima in corso Lecce,  dove i carabinieri sono intervenuti e lo hanno fermato

Da giorni senza cibo né acqua: la polizia salva dieci cani abbandonati sul balcone

La partenza per le ferie estive fa rima ancora una volta con l’abbandono dei nostri amici a quattro zampe. Un fenomeno che ha registrato negli ultimi anni un aumento esponenziale, per il quale la Polizia di Stato, anche quest’anno, ha voluto sensibilizzare la cittadinanza attraverso la campagna antiabbandono “Se non ti porto non parto”.

Storia a lieto fine per due cani e la loro cucciolata, grazie all’intervento degli agenti del commissariato Ivrea e Banchette. Domenica pomeriggio la segnalazione di un cittadino, che ormai da diversi giorni sentiva guaiti e lamenti provenire dai balconi del proprio vicino. Giunti sul posto, i poliziotti hanno constatato il totale stato d’abbandono in cui si trovavano gli animali, costretti a vivere tra i propri bisogni, senza alcun tipo di sostentamento. La loro “cuccia” due balconi poco accoglienti, senza alcun tipo d’accesso all’abitazione, in quanto entrambe le finestre erano state precedentemente chiuse dall’interno e le tapparelle abbassate. Durante le ore più calde avevano come unico riparo dai raggi del sole alcuni pezzi di mobilia. Considerata la loro condizione, gli agenti contattano immediatamente il veterinario della ASL, che conferma il grave stato di denutrizione e sofferenza in cui versano i cani. Si decide quindi di trasferirli in luogo più idoneo. L’intervento dei vigili del fuoco ha permesso la rimozione della grata in ferro, quindi l’accesso ai balconi ed il recupero degli esemplari con i loro cuccioli, affidati temporaneamente alle cure di una struttura per cani. Il proprietario, resosi irreperibile all’atto dell’intervento, è stato in seguito denunciato per maltrattamento ed abbandono di animali.

Con l’auto travolge ciclista. Scappa e si schianta

Dal Piemonte/ Ha investito un ciclista, poi  è fuggito senza prestare i soccorsi

Però dopo pochi istanti l’auto che stava guidando è finita in un fosso dopo avere abbattuto un palo e si è incendiata. Dalle prime ricostruzioni sarebbe questa la dinamica di un incidente stradale avvenuto  ad Alessandria. Il conducente della vettura è stato estratto dall’abitacolo dai vigili del fuoco ed è ora ricoverato in ospedale con il ciclista.

A due anni dalla scomparsa di Ramella

Di Pier Franco Quaglieni / A distanza di due anni dalla morte di Giovanni Ramella sono in molti gli amici, i colleghi, gli ex allievi che lo ricordano come docente, preside, critico letterario, conferenziere  poliedrico e insieme profondo.

Quando seppi tra i primi della sua scomparsa, capii subito che qualcosa di me era venuto meno perché il nostro rapporto di cinquant’anni di amicizia è stato così intenso da interiorizzarsi. Un anno fa, ricordandolo ad una cerimonia,  dissi che alla fine Giovanni aveva appreso da me la lezione liberale, mentre io avevo appreso da lui il modo di affrontare la cultura con serietà, con rigore e con passione.
Oggi posso dire che io ho attinto da lui anche la fede religiosa che sto rivivendo con gioia anche nel solco del suo esempio di cattolico liberale.  Spero che Giovanni ne sia contento. Era un uomo poco pratico, non guidava la macchina e si arenava sui problemi della quotidianità. Senza collaboratori come Guido Curto e Maria Luisa Capella difficilmente avrebbe potuto dirigere un liceo difficile e litigioso come il “d’Azeglio “ di Torino. Eppure lui ci precedeva tutti nel campo morale con l’esempio di ogni giorno, con la mitezza che è propria dei forti. Forse non sapeva cambiare una lampadina, ma sapeva illuminarci con la sua cultura, la sua serenità, il suo coraggio nell’affrontare le difficoltà della vita. Era un uomo distratto, come  ha detto Gianni Oliva che fu suo successore al “d’Azeglio“ e suo amico, ma la sua distrazione era solo apparente. Dentro di lui era vivo un filo che teneva insieme i diversi aspetti della sua vita. Non ebbe gli affetti che avrebbe meritato, ma lui seppe donare a molti conforto e amicizia sincera, anche a chi non la meritava affatto.  Alla vigilia della riapertura delle scuole e delle attività culturali ci manca un uomo come lui che non  sarebbe stato capace di districarsi tra banchi con e senza rotelle e i distanziamenti . Giovanni era però l’esempio vivente di cosa debbano essere la cultura e la scuola. Non tanto all’insegna del venerato maestro Augusto Monti che anche lui rispettava, ma di Don Bosco alla cui scuola era cresciuto. Esserci conosciuti nel l’associazione ex allievi dell’ istituto salesiano “San Giovanni Evangelista“ è stato un dono della fortuna e una grazia di Dio. Di lui sentiamo moltissimo la mancanza, siamo certi che lui ci veda  e in qualche modo ci protegga.  Affidiamo a Giovanni le sorti della scuola e della cultura torinese, laiche o non laiche che siano, come diceva Benedetto  Croce di cui portai a Giovanni  un ritratto da mettere al liceo “d’Azeglio “ che qualche pisquano forse avrà eliminato.

La sindaca: “Parola fine al campo rom di via Germagnano”

Scrive Chiara Appendino  in un post su Facebook: “Lo avevamo promesso e lo abbiamo fatto: dopo vent’anni abbiamo messo la parola fine al campo Rom di via Germagnano”

Prosegue la prima cittadina: “Senza rumore, senza proclami, senza slogan ma con il lavoro serio e intenso di tutte le Istituzioni e le realtà coinvolte, che ringrazio.

E vorrei interrompere sul nascere le polemiche relative agli spostamenti delle famiglie in altre parti della Città.

Come riferito dalla Polizia Municipale, ci sono due camper provenienti da Germagnano in piazza d’Armi, posizionati lì in via temporanea. E sei famiglie in una strada privata di via Reiss Romoli.

Entrambi i casi sono attenzionati dalla Polizia Municipale così come è attivo il monitoraggio di tutto il territorio”.

 

Campo Rom abusivo di via Germagnano: i numeri (Dal sito di Chiara Appendino)

Dal punto di vista delle persone che occupavano il campo, secondo l’attento monitoraggio della Polizia Municipale, con un censimento pressoché quotidiano, alla data del 17 aprile 2020 erano presenti 170 famiglie e un egual numero di manufatti. Per un totale di 404 persone, di cui 94 minori.

Come ormai è noto e hanno spesso raccontato anche gli organi di stampa, gli uffici della Città sono sempre stati presenti all’interno del campo per confrontarsi con gli occupanti e per informarli che il momento del superamento del campo sarebbe arrivato in tempi brevi.

Ecco che, alla data del 10 luglio 2020, le persone presenti nel campo erano scese spontaneamente a 212 (di cui 41 minori).

Delle 170 famiglie presenti, 97 si sono allontanate senza richiesta di incentivo, mentre 73 hanno richiesto l’incentivo.

Dal punto di vista ambientale il ripristino dell’area si dividerà in tre fasi:
– Rimozione delle baracche
– Caratterizzazione dei rifiuti
– Rimozione dei rifiuti

Successivamente si procederà all’analisi del terreno e alle operazioni di bonifica dell’area.

via germagnano dopo la liberazione

Dove andranno i Rom che vivevano nel campo abusivo?

Tutti hanno sottoscritto un impegno di allontanamento dall’area.

Si tratta per la maggior parte di Rom romeni: molti di loro sono tornati in patria.

Altri si sono dimostrati disponibili a proseguire un percorso con i servizi sociali, che preveda da parte della famiglia specifici doveri, a partire dall’istruzione dei minori. Per cui c’è stata, a prescindere, la massima tutela.

Parliamo di una comunità prevalentemente stanziale, dunque non tutti hanno roulotte con cui potersi posizionare altrove.

In ogni caso la Polizia Municipale è già al lavoro per monitorare qualsiasi nuova forma di occupazione abusiva e intervenire in caso di necessità. Tanto di aree pubbliche quanto di spazi privati.

Di quelle segnalate in queste ore dagli organi di stampa abbiamo già evidenza. Proseguiremo con il monitoraggio e le iniziative del caso per impedire nuovi fenomeni stabili di accampamento abusivo.

 

Poste, le pensioni accreditate dal 26

Poste Italiane comunica che in provincia di Torino le pensioni del mese di settembre verranno accreditate a partire da mercoledì 26 agosto per i titolari di un Libretto di Risparmio, di un Conto BancoPosta o di una Postepay Evolution. I titolari di carta Postamat, Carta Libretto o di Postepay Evolution potranno prelevare i contanti dagli ATM Postamat disponibili in provincia, senza bisogno di recarsi allo sportello.

Coloro che invece non possono evitare di ritirare la pensione in contanti, nell’Ufficio Postale, dovranno presentarsi agli sportelli rispettando la turnazione alfabetica prevista dal seguente calendario che potrà variare a seconda del numero di giorni di apertura dell’ufficio postale di riferimento

I cognomi

dalla A alla B      mercoledì 26 agosto

dalla C alla D      giovedì 27 agosto

dalla E alla K      venerdì 28 agosto

dalla L alla O      sabato mattina 29 agosto

dalla P alla R      lunedì 31 agosto

dalla S alla Z       martedì 1° settembre

Ragazzo aggredisce il padre per ottenere denaro

L’accusa è  di avere aggredito il padre per ottenere  denaro: un ventiduenne è stato arrestato dai carabinieri a Vigone.

Erano quattro anni che il ragazzo dimostrava intemperanze in famiglia. A denunciarlo sono stati i genitori alcuni giorni fa, quando il giovane, per farsi consegnare denaro, dopo le minacce ha aggredito il padre, che ha riportato ferite guaribili in dieci giorni.

(foto archivio)

Latitante arrestato dalla Squadra Volante Era ricercato da oltre 5 anni

Un cittadino marocchino di 46 anni, colpito da un ordine di carcerazione, è stato individuato lo scorso mercoledì sera da personale della Squadra Volante impegnata nel servizio di controllo del territorio.

Gli agenti hanno notato un gruppo di 3 maghrebini all’angolo fra Corso Vercelli e via Cervino che, al passaggio della Volante, hanno iniziato a confabulare ed all’improvviso hanno cambiato direzione. I poliziotti li hanno raggiunti sottoponendoli  a controllo. Due sono regolarmente residenti sul territorio nazionale e in possesso dei documenti previsti. Il terzo, invece, ha declinato le proprie generalità oralmente, essendo privo di qualsiasi documento; accertamenti svolti negli uffici della Questura tramite le impronte digitali hanno fatto emergere che l’uomo aveva, in realtà, fornito false generalità allo scopo di sottrarsi all’arresto. Infatti, il quarantaseienne è destinatario da oltre 5 anni di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura di Alessandria per l’esecuzione di una sentenza, per reati inerenti agli stupefacenti, che prevede la pena della reclusione per 4 anni, 8 mesi e 1 giorno. Il ricercato, nonostante abbia cambiato città e usato l’escamotage di modificare parzialmente il cognome e la data di nascita durante il controllo di polizia, è stato compitamente identificato e assicurato alla giustizia.