Lunedì 19 luglio Linea Metropolitana 1: servizio effettuato da Fermi a Porta Nuova
Gtt comunica che per un intervento tecnico, il tratto scoperto da Porta Nuova a Bengasi è gestito con autobus.
Per gli aggiornamenti:www.gtt.to.it
Gtt comunica che per un intervento tecnico, il tratto scoperto da Porta Nuova a Bengasi è gestito con autobus.
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L’aggressore è un vicino di casa coetaneo della vittima.
Il movente del delitto sarebbe da attribuire a questioni condominiali
Alla pattuglia del commissariato Dora Vanchiglia giunta sul posto, la donna racconta di un uomo che poco prima, senza apparente motivo, aveva iniziato a prendere a calci il cane di una passante, urlando frasi incomprensibili. Non pago, aveva poi rivolto la propria attenzione verso alcune auto in sosta, colpendole a più riprese.
Grazie alla descrizione fornita, il reo, cittadino nordafricano di 35 anni, viene rintracciato all’altezza di lungo Dora Siena. Durante la perquisizione, gli operatori rinvengono un taglierino occultato nella tasca dei pantaloni.
Da ulteriori accertamenti è emerso come il trentacinquenne non fosse nuovo a questo tipo di episodi.
L’uomo è stato denunciato per maltrattamento di animali e porto di oggetti atti ad offendere.
Purtroppo, lo scorso mercoledì mattina, per il ventitreenne gambiano l’attività di spaccio non si è però rivelata affatto produttiva: infatti, non appena messo piede fuori dallo stabile in cui vive, in via Giaveno, una Volante del Comm.to Barriera Milano lo ha notato. L’uomo per tutta risposta si è voltato repentinamente rientrando nel condominio; gli agenti gli sono andati dietro e lo hanno visto correre su per le scale, fino al quarto piano, ove lo hanno raggiunto. Vistosi ormai senza via d’uscita si è fermato, portando la mano destra dietro la schiena: cercava di nascondere qualcosa all’interno dei pantaloni. Si trattava di 30 grammi di marijuana, già suddivisa in dosi singole: il giovane, che ha numerosi pregiudizi di polizia per reati inerenti agli stupefacenti, è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente.
Ancora oggi, però, troppe persone sono costrette ad affrontare situazioni di forte disagio senza poter contare su un luogo in cui sentirsi protetti e al sicuro ed è per questo che IKEA promuove da sempre un modello virtuoso di collaborazione con associazioni del territorio e istituzioni locali per recuperare, riqualificare e arredare spazi, trasformandoli in luoghi di accoglienza destinati ad ospitare e supportare chi ne ha più bisogno.
IKEA Torino ha deciso così di supportare il progetto di co-housing gestito dall’impresa sociale Stranaidea in co-progettazione con il Comune di Torino, per accogliere e restituire un senso di casa a 6 persone senza dimora all’interno di un alloggio in via Quittengo. IKEA ha reso più accogliente gli spazi, fornendo coperte, lenzuola, asciugamani, piatti, bicchieri, posate, oggetti indispensabili per contribuire a fare di un luogo una casa, ricreando un ambiente personale e confortevole. Inoltre, IKEA Torino si è occupata di realizzare un piccolo spazio dedicato al relax sul terrazzo arredandolo con un tavolo e comode sedute.
“In IKEA lavoriamo ogni giorno per costruire una vita migliore per la maggioranza delle persone ma siamo consapevoli che non è possibile realizzare un reale cambiamento da soli. Per questo ci impegniamo, con entusiasmo e responsabilità, ad essere sempre parte attiva della comunità, instaurando collaborazioni virtuose con le associazioni che lavorano sul campo per rispondere alle esigenze di chi ha più bisogno” dichiara Manuel Trivulzio, Market Manager IKEA Torino. “Siamo davvero orgogliosi di poter sostenere una realtà così preziosa per l’intera comunità come Stranaidea e contribuire a questo ambizioso progetto di accoglienza”.
“Rapid Re-housing” prevede un periodo di accoglienza di circa un anno nel corso del quale le persone coinvolte intraprenderanno anche un percorso per valorizzare le proprie capacità con l’obiettivo di costruire nel tempo una propria indipendenza economica, sociale e abitativa.
Nata 35 anni fa, Stranaidea si occupa di diverse aree di competenza: dall’accoglienza di persone senza fissa dimora, a programmi educativi all’interno di centri di formazione, fino al lavoro di integrazione di rifugiati e profughi in Italia
Complessivamente l’esborso sarà di 5 milioni 894mila e 84 euro. L’assessore Caucino: «Atto importante che restituisce ossigeno a chi, nell’ora più buia, non si è mai tirato indietro e ha sempre operato con professionalità e umanità in favore dei più fragili».
Arrivano i ristori per le strutture socio assistenziali e socio sanitarie piemontesi, sia per anziani che per i minori, in base a quanto previsto dalla Legge regionale 3/2021, fortemente voluti e sollecitati dall’assessore regionale al Welfare, Chiara Caucino.
Le domande pervenute e approvate, in tutto il Piemonte, sono 359 (da parte di strutture che gestiscono complessivamente 8141 posti letto) per un totale complessivo che verrà erogato di 5.894.084,00 euro. Le domande respinte sono risultate essere soltanto 17.
(Negli allegati tutte le strutture che riceveranno il contributo e il dettagli di finanziamento relativi a ogni provincia)
Il criterio prevede che a ciascun ente beneficiario verrà corrisposto un contributo pari all’importo di 724 euro, moltiplicato per il numero di posti letto autorizzati al funzionamento nelle tipologie ammissibili alla relativa struttura.
Scendendo nel dettaglio, in provincia di Alessandria andranno 552.412,00 euro per 763 posti letto, ad Asti 818.120,00 euro per 1.130 posti letto, nel Biellese 378.652,00 euro per 523 posti letto gestiti, nella Provincia di Cuneo un milione 702mila e 124 euro per 2mila e 351 posti letto, nel Novarese 312.044,00 euro per 431 posti letto, nella Città Metropolitana di Torino un milione 554mila e 428 euro per la gestione di 2.147 posti letto, nel Vercellese, 493.768,00 euro per 682 posti letto gestiti e infine le strutture del VCO, che gestiscono 114 posti letto, avranno 82.536,00 euro.
«L’emergenza Covid19, nell’ultimo anno e mezzo – spiega l’assessore regionale al Welfare, Chiara Caucino – ha messo a dura prova tutto il sistema della sanità piemontese che ha vissuto momenti che definire drammatici suona quasi eufemistico». «Ecco perché oggi – prosegue l’esponente della giunta regionale – la mia soddisfazione è doppia: ho potuto toccare con mano la grande efficienza, umanità e compattezza del nostro sistema, nonostante le inevitabili criticità, e ora, con orgoglio, posso presentare nel dettaglio le cifre dei cosiddetti “ristori” che vanno a dare ossigeno a strutture che hanno dato tutto quanto possibile proprio per aiutare le persone più fragili e in difficoltà. Al netto del dovuto contributo economico, che ritengo doveroso, a tutti i dirigenti, medici, infermieri, amministrativi e operatori di tali strutture va il mio più sincero ringraziamento per la professionalità e l’umanità dimostrata nell’ora più buia».
Bene i progetti sugli infermieri di comunità e famiglia, ma senza assunzioni rimarranno solo sulla carta. La Regione deve bandire un concorso subito!
Siamo lieti che la Regione, come abbiamo appreso da una nota ufficiale, abbia finalmente definito e annunciato le linee guida per gli “Infermieri di famiglia e comunità”. Purtroppo, però, se non si passa dalle parole ai fatti, tutto ciò rimarrà “lettera morta”.
È necessario, impellente che la Regione parta subito con un nuovo concorso per fare nuove irrimandabili assunzioni di infermieri. Perché l’infermiere di comunità, di famiglia, il potenziamento dei reparti, sono tutte belle parole stampate sulla carta: ma il lavoro al fianco del malato non lo si fa con la carta, lo si fa con le persone e oggi il personale per fare tutto ciò e per coprire i turni negli ospedali piemontesi semplicemente non è sufficiente.
Il Nursing Up, sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie, chiede alla Regione di provvedere subito a realizzare un concorso regionale per l’assunzione di infermieri con il quale si possano creare adeguate graduatorie per tutte le aziende sanitarie del Piemonte.
Il Segretario Regionale del Nursing Up Piemonte, Claudio Delli Carri, spiega: “A oggi le uniche graduatorie dove prendere infermieri che non siano esaurite, sono quelle di Biella e di Cuneo. In tutto il resto del Piemonte non ce ne sono più. Alle parole e agli annunci sull’infermiere di famiglia e comunità, ora la Regione deve far seguire i fatti: le assunzioni. Senza nuovi infermieri non si andrà da nessuna parte, con nessun progetto, semplicemente perché le aziende non hanno il personale necessario a metterli in pratica. La Regione ha gli strumenti e le strutture per fare il concorso in tempi brevissimi. Si può sfruttare il decreto legge, in materia sanitaria, che snellisce le procedure di concorso, facendo ad esempio saltare la preselezione e dimezza i tempi. Ora, però, la Regione deve agire e fare il concorso entro l’autunno portando a termine le assunzioni entro la fine dell’anno”.
Prosegue Delli Carri: “Il prossimo 9 luglio avremo un incontro con l’assessore alla Sanità. Esigiamo che per quella data la Regione abbia almeno una bozza di piano per le assunzioni e per il concorso da mostrarci. Saremo irremovibili su questo. Si deve assumere, ora e velocemente, per non essere impreparati e rischiare la paralisi in autunno. Anche perché non si ripeta più l’assurdo ‘mercato’ delle assunzioni con le aziende che senza graduatorie si contendono i pochi infermieri di quelle che ancora ci sono. Senza le assunzioni la sanità è destinata ad una vera paralisi. Questo è un concetto che deve essere chiarissimo nell’assessorato e su questo si metta subito al lavoro”.
Il suo ragazzo, di 22 anni, che era in macchina con lei è gravissimo. I due ragazzi abitano a Torino.
Stamane attorno alle 11.30 sulla provinciale 246 verso Montoso due vetture si sono scontrate sul rettilineo.
L’auto su cui si trovavano i due ragazzi, una Golf Gti, è andata a sbattere contro un muro.
Due squadre dei vigili del fuoco sono intervenute sul posto ma per l’uomo non c’è stato nulla da fare.
L’elicottero del 118 ha portato i feriti all’ospedale di Mondovì. I carabinieri stanno accertando la dinamica dell’incidente.
Era in auto, in corso Galileo Galilei, lo scorso mercoledì notte, insieme ad una amica. Gli agenti del Comm.to Barriera Nizza hanno intimato l’alt al giovane e deciso di sottoporre a controllo autovettura ed occupanti. I due ragazzi, di nazionalità rumena, di 25 e 28 anni, si trovavano a bordo di un veicolo sprovvisto di copertura assicurativa e del quale non erano in grado nemmeno di fornire la carta di circolazione. Inoltre, il conducente non risulta aver mai conseguito la patente di guida. Il giovane è stato dunque sanzionato in quanto alla guida di un’autovettura priva di assicurazione e senza carta di circolazione al seguito, nonché per essersi posto alla guida privo del titolo valido per poterlo fare. Il mezzo è stato sottoposto a sequestro.