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Poste italiane consegna i vaccini Moderna alla Regione

Sono arrivati a destinazione in queste ore i furgoni del corriere di Poste Italiane, SDA, per la consegna del vaccino Moderna in Piemonte e Valle d’Aosta.

Mezzi speciali, attrezzati con celle frigorifere, sono partiti questa notte  dall’Istituto Superiore di Sanità di Roma verso il Reggimento Logistico  “Taurinense”,  Caserma “Ceccarioni” in Corso Susa 189 a Rivoli  (To).

Una volta presi in carico, i vaccini Moderna hanno proseguito il loro viaggio, sempre grazie al personale SDA,  per raggiungere le loro destinazioni finali presso Ospedali e A.S.L. di Rivoli, Verduno, Mondovì, Cambiano, Asti, Tortona, Ivrea, Aosta e all’Ospedale  San Giovanni Bosco di Torino.

 

Il Gruppo guidato dall’AD Matteo Del Fante in questi mesi ha anche consegnato mascherine protettive nelle scuole per conto della struttura del commissario straordinario per l’emergenza Covid Domenico Arcuri, e per fronteggiare la pandemia ha concesso ai cittadini over 75 di ricevere gratuitamente la pensione a domicilio stringendo una convenzione con l’Arma dei Carabinieri.

Il bollettino Covid di lunedì 1 febbraio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 514 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 53 dopo test antigenico), pari al 4,7 % degli 11.050 tamponi eseguiti, di cui 7029 antigenici. Dei 514 nuovi casi, gli asintomatici sono 219 (42,6 %).

I casi sono così ripartiti: 122 screening, 269 contatti di caso, 123 con indagine in corso: per ambito: 15 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 44 scolastico, 455 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 227.639 così suddivisi su base provinciale: 20.377 Alessandria, 11.836 Asti, 7.831 Biella, 31.305 Cuneo, 17.844 Novara, 118.829 Torino, 8473 Vercelli, 8173 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1156 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1815 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 153 ( + 7 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.151 (+ 29 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 9.943

I tamponi diagnostici finora processati sono 2. 509.164(+ 11.050 rispetto a ieri), di cui 1.029.705 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 8.858

Sono 11 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 1 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 8.858 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1337 Alessandria, 577 Asti, 369 Biella, 1041 Cuneo, 733 Novara, 4.028 Torino, 404 Vercelli, 288 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 81 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

206.534 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 206.534 (+ 551 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 18.005 Alessandria, 10.638 Asti,7100Biella, 28.865 Cuneo, 16.177 Novara, 107.893 Torino, 7735 Vercelli, 7418 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1053 extraregione e 1650 in fase di definizione.

Zona gialla: appello alla responsabilità

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

Ieri domenica 31 gennaio era la vigilia del passaggio a zona gialla con allentamento dei divieti anticovid.

E’ stato in molte realtà un disastro perché la bella giornata ha portato la gente ad assembramenti incompatibili con la zona arancione in cui eravamo e con la zona gialla in cui siamo da oggi. E’ stato un segnale pessimo e allarmante di scarso civismo. E spesso c’era gente sprovvista di mascherina. Sono tra i primi infastiditi per i modi e i toni usati dai cosiddetti scienziati che pontificano in tv. Sembrano quasi godere nel descrivere il futuro nero che ci attende, togliendoci ogni speranza di uscire dalla pandemia in tempi ragionevoli, ma, se al di là della loro antipatia, guardiamo a cosa accade all’estero, non è possibile ridurli a Cassandre, annunciatrici di sventure. Tutti i paesi annaspano e sarebbe sbagliato non inquadrare la situazione italiana in quella europea.
Noi abbiamo la sventura di avere un commissario alle vaccinazioni che, dopo il clamoroso insuccesso dei banchi scolastici, sta rivelandosi inadeguato anche per questa delicatissima è fondamentale funzione. I vaccinati sono troppi pochi e i vaccini scarseggiano.
Ma proprio questa situazione che andrebbe rapidamente corretta anche con la sostituzione del responsabile, impone cautela massima. Oggi siamo in zona gialla , ma non possiamo agire come se vivessimo in situazione normale. L’anticipazione di domenica e’ stata allarmante. Tutti dobbiamo renderci conto che siamo in mezzo al guado e basta poco per annullare i sacrifici di mesi di clausura e di rinunce. Se gli irresponsabili ponessero in gioco solo le loro vite , sarebbe cosa di poco conto perché sfoltirebbero la società , mettendo però in crisi le strutture sanitarie che si sono rivelate deboli e inadeguate, a danno degli altri cittadini. Ma qui si tratta di veri e propri untori che contribuiscono a diffondere il contagio ad altri. Abbiamo ben presente cosa e’ successo l’estate scorsa e le conseguenze devastanti derivate dalla leggerezza di troppi. Se gli avvisi non servono, occorre la forza pubblica a farli rispettare e sono necessarie sanzioni adeguate. Qui l’economia non c’entra perché affollare piazze o vie per il cazzeggio non equivale a dar lavoro a negozianti e ristoratori. Sarebbe bello poterci distendere e fare del proprio tempo libero ciò che meglio riteniamo, ma la situazione non lo consente e neppure più Zangrillo si azzarda a dire le cose che diceva con ottimismo nella tarda primavera. Essere in zona gialla può leggermente migliorare la condizione di chi non ha potuto lavorare , ma non può liberalizzare il modo di vivere della massa dei cittadini che debbono capire che la bufera non è passata e può tornare più terribile di prima fino a che il vaccino abbia cambiato le cose.

Nuovo numero telefonico per il call center Covid

POTENZIATO IL CALL CENTER COVID DELLA REGIONE PIEMONTE: DAL 1° FEBBRAIO UN NUOVO NUMERO VERDE PER AVERE RISPOSTE SU TUTTI GLI ASPETTI DELLA PANDEMIA

Da lunedì  1° febbraio, il servizio di call center per l’emergenza Coronavirus, attivato a pochi giorni dall’inizio della pandemia, verrà ulteriormente potenziato con ilnuovo numero verde 800.95.77.95.

Fornirà informazioni 7 giorni su 7 dalle ore 8 alle ore 20 su tutti gli aspetti legati al Covid-19, dagli adempimenti sanitari per i rientri in Italia alle procedure per isolamento e quarantena, indicazioni per gli operatori di comunità, sedi e modalità di accesso agli hotspot per l’esecuzione dei tamponi e ubicazione degli hotspot scolastici. Sarà inoltre possibile ottenere certificati sugli esiti dei tamponi ed ottenere informazioni sulle normative e le ordinanze regionali per la gestione dell’emergenza. In una seconda fase comunicherà anche i riferimenti necessari per la campagna vaccinale della popolazione. Nei casi di richieste più specifiche, gli operatori metteranno direttamente in contatto il cittadino con l’Asl competente per territorio.

“Il nuovo numero verde per le informazioni sul Covid-19 – commenta l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi – eredita e potenzia il lavoro del numero verde sanitario della Regione, attivato l’anno scorso nel giro di poche ore dopo il primo manifestarsi della pandemia in Piemonte. Un servizio che nei momenti più critici ha consentito di decongestionare i numeri unici dell’emergenza, rispondendo in modo puntuale ed efficace alle richieste dei cittadini. Ringrazio tutti i volontari che a qualsiasi titolo, in questi mesi, hanno contribuito a mantenere attivo il servizio, con grande spirito di collaborazione e generosità. L’implementazione del nuovo numero verde renderà l’attività strutturale nell’ambito del Dirmei, con schede applicative collegate direttamente alle singole Aziende sanitarie locali”.


Il nuovo numero verde fa capo al Dirmei, il Dipartimento interaziendale Malattie ed Emergenze infettive della Regione Piemonte. Il progetto è stato avviato in forma sperimentale nei mesi scorsi dall’Asl Città di Torino e viene ora implementato per tutto il territorio regionale.

“Sono particolarmente lieto – dichiara Carlo Picco, direttore generale dell’Asl Città di Torino – che con il sostegno della Regione si sia realizzato il progetto da noi ideato e avviato”.

“Il nostro obiettivo – afferma Pietro Presti, consulente strategico Covid per la Regione Piemonte – è dare risposte uniformi e tempestive alle richieste e alle domande dei piemontesi. In questa prima fase il numero verde sarà in grado di gestire 2000 telefonate al giorno sulle varie questioni legate all’emergenza Covid-19, che saranno integrate successivamente da altre 1000 chiamate quotidiane per fornire informazioni sulle prossime campagne vaccinali. Ringrazio tutte le persone e le strutture che hanno collaborato a questa nuova estensione e potenziamento del call center regionale Covid, in particolare Carlo Picco, direttore generale dell’Asl Città di Torino, e Fabiano Zanchi, responsabile del progetto, oltre a Francesco Pensalfini e Walter Occelli per l’implementazione”.

Torino e Piemonte da lunedì si tingono di giallo

Torino e il Piemonte da lunedì  mattina tornano  in  zona gialla.

In base ai dati e alle indicazioni della Cabina di Regia, il Ministro della Salute, Roberto Speranza, ha firmato le nuove ordinanze che entreranno in vigore a partire da lunedì 1 febbraio.

Anche Torino e Piemonte tornano in zona gialla.

I  ristoranti e  bar resteranno aperti fino alle 18, e sarà possibile viaggiare all’interno del territorio piemontese senza autocertificazione.

Aperti anche i musei.

L’appello del presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio

“Oggi il Piemonte sarà in zona gialla: dobbiamo essere prudenti. Seguire le regole.  Per rispetto delle vite che hanno pagato il prezzo più alto e per non vanificare ogni singolo passo avanti fatto fino ad oggi”.

Covid Piemonte: il bollettino di domenica 31 gennaio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16,30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 538 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 47 dopo test antigenico), pari al 5,8 % dei 9.258 tamponi eseguiti, di cui 4651 antigenici. Dei 538 nuovi casi, gli asintomatici sono 190 (35,3%).

I casi sono così ripartiti: 78 screening, 311 contatti di caso, 149 con indagine in corso: per ambito: 17 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 65 scolastico, 456 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 227.125 così suddivisi su base provinciale: 20.344 Alessandria, 11.822 Asti, 7.823 Biella, 31.271 Cuneo, 17.819 Novara, 118.457 Torino, 8469 Vercelli, 8158 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1154 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1808 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 146 (- 4 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2.122 (-5 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 10.027

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.498.114 (+ 9.258 rispetto a ieri), di cui 1.027.651risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 8847

Sono 14 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 2 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 8847 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1334 Alessandria, 577 Asti, 369 Biella, 1040 Cuneo, 733 Novara, 4.024 Torino, 404 Vercelli, 285 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 81 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

205.983 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente205.983 (+ 594 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 17.954 Alessandria, 10.615 Asti,7085 Biella, 28.804 Cuneo, 16.135 Novara, 107.594 Torino, 7724 Vercelli, 7370 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1052 extraregione e 1650 in fase di definizione.

Ristoratore e clienti multati per violazione norme anti Covid

 Nell’ambito dei servizi di controllo dei carabinieri 

Ad Avigliana, nell’hinterland torinese, i militari della Compagnia di Rivoli sono intervenuti presso un ristorante del luogo, in cui era stata segnalata la presenza di alcuni avventori che stavano cenando in violazione della normativa anticovid. In effetti, all’atto del controllo, all’interno del locale vi erano 19 persone sedute ai tavoli che mangiavano. Si è proceduto quindi a sanzionare amministrativamente proprietario e avventori ed il locale è stato chiuso per 5 giorni

Covid, il bollettino di sabato 30 gennaio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 727 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 140 dopo test antigenico), pari al 3,2% dei 23.052 tamponi eseguiti, di cui 16.919 antigenici. Dei 727 nuovi casi, gli asintomatici sono 283 (38,9%).

I casi sono così ripartiti: 135 screening, 374 contatti di caso, 218 con indagine in corso: per ambito: 47 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 73 scolastico, 607 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 226.587 così suddivisi su base provinciale: 20.267 Alessandria, 11.783 Asti, 7805 Biella, 31.226 Cuneo, 17.762 Novara, 118.220 Torino, 8437 Vercelli, 8132 Verbano-Cusio-Ossola, oltre 1153 a residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1802 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 150 (0 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2127(-36 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 10.088.

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.488.856 (+23.052 rispetto a ieri), di cui 1.024.727risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 8.833

Sono 59 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui 2 verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 8.833 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1332 Alessandria, 573 Asti, 368 Biella, 1040 Cuneo, 732 Novara, 4.019 Torino, 403 Vercelli, 285 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 81 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

205.389 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 205.389 (+823 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 17.892 Alessandria, 10.562 Asti,7076Biella, 28.721 Cuneo, 16.077 Novara, 107.343 Torino, 7702 Vercelli, 7320 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1052 extraregione e 1644 in fase di definizione.

Covid, la situazione di venerdì 29 gennaio

CORONAVIRUS PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 17

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 944 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 129 dopo test antigenico), pari al 4,1% dei 22.841 tamponi eseguiti, di cui 14.851 antigenici. Dei 944 nuovi casi, gli asintomatici sono 361 (38,2%).

I casi sono così ripartiti: 184 screening, 472 contatti di caso, 288 con indagine in corso: per ambito: 49 RSA/Strutture Socio-Assistenziali, 102 scolastico, 793 popolazione generale.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 225.860 così suddivisi su base provinciale: 20.237 Alessandria, 11.734 Asti, 7777 Biella, 31.100 Cuneo, 17.690 Novara, 117.858 Torino, 8417 Vercelli, 8089 Verbano-Cusio-Ossola, oltre 1153 a residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 1805 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 15(-1 rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 2163 (-31 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 10.207.

I tamponi diagnostici finora processati sono 2.465.804 (+22.841 rispetto a ieri), di cui1.020.080 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 8774

Sono 38 i decessi di persone positive al test del Covid-19 comunicati dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte, di cui verificatisi oggi (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale è ora di 8774 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1327 Alessandria, 570 Asti, 368 Biella, 1038 Cuneo, 731 Novara, 3974 Torino, 401 Vercelli, 284 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 81 residenti fuori regione, ma deceduti in Piemonte.

204.566 PAZIENTI GUARITI

I pazienti guariti sono complessivamente 204.566 (+853 rispetto a ieri) così suddivisi su base provinciale: 17.850 Alessandria, 10.515 Asti,7028Biella, 28.615 Cuneo, 16.016 Novara, 106.893 Torino, 7685 Vercelli, 7280 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1052 extraregione e 1632 in fase di definizione.

Profondo rosso per il cinema piemontese

“Nel 2020 le sale cinematografiche piemontesi hanno perso 47 milioni di euro di incasso, con oltre l’80 per cento di presenze in meno rispetto agli anni precedenti. Sono dati disastrosi per le oltre 300 aziende del settore, con 800 dipendenti e un indotto importante, molte delle quali rischiano di chiudere se non intervengono misure di sostegno efficaci”.

Lo hanno riferito in un’audizione della Sesta commissione sulla situazione dei cinema in relazione all’emergenza Covid i presidenti di Agis e Anec Piemonte, Luigi Boggio e Arrigo Tomelleri.
Per gli auditi il comparto potrà avere una ripresa non prima dell’estate, con il rischio che molti esercenti, anche in centro città a Torino, decidano di cessare l’attività perché non più in grado di coprire i costi fissi: “I benefici al settore non possono arrivare dal credito d’impresa, serve liquidità. Per questo chiediamo la possibilità di accedere alle risorse del Por-Fesr 2021-2027, rientrando nei bandi regionali rivolti alle piccole, medie e microimprese e a quelli sulla cultura, ma anche interventi mirati di Finpiemonte”.
Per riaprire le sale in modo economico sarà necessario garantire la sicurezza sanitaria e proiezioni che siano appetibili per il pubblico: “Prevediamo che quando riapriranno le attività del tempo libero ci sarà un aumento esponenziale della richiesta – hanno detto – come avvenuto con le riaperture dei cinema in Estremo Oriente. Oggi il nostro settore è essenziale al raggiungimento del risultato economico dei film, rappresentiamo il 70 per cento del fatturato, ma se non ci saranno più strutture sarà un problema”.
I consiglieri Gianluca Gavazza (Lega), Daniele Valle (Pd) e Francesca Frediani (Movimento 4 ottobre) hanno chiesto chiarimenti per capire come si possa intervenire sul bilancio regionale per andare incontro alle esigenze della categoria e quali siano i bandi di maggior interesse per il comparto.
L’assessore alla Cultura Vittoria Poggio è intervenuta per ricordare che incontrerà le associazioni il prossimo 18 febbraio per discutere in modo più approfondito le questioni, assicurando il massimo impegno della Regione in merito alle richieste sui bandi e la pianificazione del Por-Fesr.