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Gli appuntamenti della Fondazione Torino Musei

17 – 23 maggio 2024

 

SABATO 18 MAGGIO

Sabato 18 maggio
LA NOTTE EUROPEA DEI MUSEI
ORARIO PROLUNGATO E TARIFFE SPECIALI ALLA GAM, MAO E PALAZZO MADAMA
Apertura straordinaria fino alle 22 e ingresso a 1€ dalle 18 alle 22
ultimo ingresso alle 21. Visite guidate e workshop in orario serale.

GAMMAO e Palazzo Madama aderiscono come di consueto alla Notte Europea dei Musei organizzata dal Ministero della Cultura francese e patrocinata dall’UNESCO, dal Consiglio d’Europa e dall’ICOM. La storica manifestazione è nata con l’intento di valorizzare l’identità culturale europea e coinvolge i musei di tutta Europa.
Sabato 18 maggio i musei saranno straordinariamente aperti fino alle ore 22 (ultimo ingresso ore 21) e, a partire dalle 18, si potranno visitare le collezioni permanenti le mostre in corso con tariffe speciali.

La tariffa speciale di 1€ sarà applicata anche ai possessori di Abbonamento Musei.

La Fondazione Torino Musei e Theatrum Sabaudiae propongono inoltre in ogni museo una serie di visite guidate alle collezioni e alle mostre temporanee, oltre a workshop serali.

Cosa si può visitare:

–          Alla GAM | Collezioni Permanenti: 1€; Mostra Italo Cremona. Tutto il resto è profonda notte: 1 €;

Mostra Expanded – I paesaggi dell’arte: 1 €

–          Al MAO | Collezioni Permanenti: 1€; Mostra Tradu/izioni d’Eurasia Reloaded: 1€

–          A PALAZZO MADAMA | Collezioni Permanenti: 1 €; Mostra Max Pinckers. State of Emergency: 1 €;

Mostra Liberty. Torino Capitale: 5 €

Dalle 18:00 alle 21:00 le tessere di Abbonamento Musei saranno valide solo per la mostra Liberty. Torino Capitale a Palazzo Madama, mentre le tessere Torino+Piemonte Card sono valide su tutte le mostre in tutti i musei.

Le visite guidate e workshop serali:

 

GAM

ore 18:00
VISITA GUIDATA alla mostra EXPANDED – I paesaggi dell’arte
Costo:  7 € a partecipante (+ biglietto di ingresso 1 €)
Info e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

dalle 19:00 alle 20:00 – dalle 20:30 alle 21:30

LETTERE DALLA NOTTE

In occasione della Notte Europea dei Musei la GAM propone un workshop in orario serale. L’attività si svolge a flusso continuo, dando la possibilità di sperimentare la tecnica del collage. A partire da diverse immagini che riproducono opere della GAM esposte in museo e visitabili durante la serata, il pubblico è invitato a ritagliare, comporre e ibridare le diverse parti delle opere per creare una personale cartolina da portare via. Questa potrà essere spedita, conservata o donata, come testimonianza della creazione di un messaggio ‘proibito’, da custodire o donare. Il tema sarà quello della notte: da intendere in maniera figurata, ma anche simbolica. Le opere scelte rimandano infatti a un immaginario di divertimento, di libertà e di mistero, di oscuro e inconscio, realizzate da artisti attratti da tematiche spigolose, misteriose… notturne.

Costo del workshop: 5 € (+ biglietto di ingresso 1 €)

Info e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

MAO

ore 18:00
VISITA GUIDATA alla mostra TRAD U/I ZIONI D’EURASIA RELOADED
Costo:  6 € a partecipante (+ biglietto di ingresso 1 €)
Info e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

ore 19:30

TRA ANTICHI RACCONTI E PREZIOSI MANOSCRITTI. Suggestioni letterarie nelle collezioni del MAO

MAO – visita guidata a cura di Theatrum Sabaudiae

I visitatori verranno guidati in un itinerario dedicato all’ambito letterario, ai libri e alla scrittura attraverso alcune testimonianze presenti in museo, a partire dai miti e racconti evocati dalla statuaria che si incontra nella collezione dell’Asia Meridionale e Sud-est Asiatico, passando per i riferimenti letterari legati alla collezione cinese, curiosando tra le colorate xilografie nella galleria dedicata al Giappone, fino alle raffinate pagine di manoscritti finemente decorati della Regione Himalayana e dei Paesi Islamici dell’Asia. Il percorso propone ai partecipanti una particolare chiave di lettura delle collezioni permanenti del MAO raccontando le opere che meglio esemplificano la relazione tra i mondi dell’immagine e della parola nelle diverse culture dell’Asia rappresentate in museo.

Costo: 6 € a partecipante (+ biglietto di ingresso 1 €)

Info e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com


PALAZZO MADAMA

ore 18:00
APPUNTAMENTO IN MUSEO – DA PORTA ROMANA A CASTELLO A MUSEO

Visita guidata al Palazzo

Costo: 6 € a partecipante (+ biglietto di ingresso 1 €)

Info e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

ore 19:30

VISITA GUIDATA alla mostra LIBERTY. TORINO CAPITALE

Costo: 8 € a partecipante (+ biglietto di ingresso 5 €)

Info e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

Sabato 18 maggio ore 16.30

PROFUMI – LEGNO – Sotto l’oro, il cipresso

MAO – Visita guidata in collaborazione con Orchestra Filarmonica di Torino

Arte e musica: un abbinamento dal quale sprigiona bellezza. Ispirati dai concerti della Stagione concertistica dell’Orchestra Filarmonica di Torino, i musei della Fondazione Torino Musei ogni sabato precedente il concerto propongono a rotazione un ciclo di visite guidate al proprio patrimonio museale.

LEGNO – Sotto l’oro, il cipresso

Nella galleria del museo dedicata al Giappone, il percorso di visita parte dalla statuaria lignea di soggetto buddhista che spazia dalle rappresentazioni di Buddha e bodhisattva, figure compassionevoli oggetto di un’intensa devozione, alla formidabile espressività del guardiano del tempio e di altre figure che emanano forza. Seguendo il profumo del legno, materiale particolarmente apprezzato e utilizzato nella produzione di oggetti religiosi e profani come nell’architettura, il focus si sposta poi su oggetti nei quali il legno si presta a un uso sapiente e curato insieme alla carta e a tessuti preziosi.

Visita guidata a pagamento. Costo: 6 € per il percorso guidato + biglietto di ingresso al museo secondo tariffe (gratuito con Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card).

Info e prenotazioni: t. 011 5211788 (lun-dom 9-17.30); prenotazioniftm@arteintorino.com  • è possibile effettuare l’acquisto online https://www.arteintorino.com/

 

 

LUNEDI 20 MAGGIO

 

Lunedì 20 maggio ore 17

UN SALOTTO LIBERTY A TORINO. ANNIBALE RIGOTTI E MARIA CALVI IN VIA OROPA

Palazzo Madama – conferenza con Chiara Rigotti e Marco Corona

Ultima conferenza del ciclo che approfondisce alcuni dei temi presentati nella mostra Liberty. Torino Capitale, in corso a Palazzo Madama fino al 10 giugno 2024. Al centro della riflessione Torino e l’Europa, attraverso lo specchio dell’architettura, dell’urbanistica e delle arti figurative.

Le conferenze sono a cura di SIAT – Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino.

Maria Calvi (1874-1938) è stata una pittrice attiva tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo a Torino. Consegue il diploma in fisica e matematica nel 1896 a Valenza (AL) ma, attratta dal disegno, entra all’Accademia Albertina di Torino dove incontra Annibale Rigotti (1870-1968). Si sposano nel 1900. Insieme, nella propria casa, tra progetti e ricami, creano un salotto di discussione e riflessione sull’arte e l’architettura a cui partecipano Casorati, Fontana e il giovane Sartoris. La conferenza ripercorre l’attività di Rigotti e Calvi negli anni maggiormente caratterizzati dall’Art Nouveau, fino allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, anche attraverso lo studio dei materiali presenti nell’archivio Rigotti, sito in via Pietro Micca a Torino, che conserva la raccolta completa dei progetti dell’architetto Annibale Rigotti, i dipinti e le opere di ricamo di Maria Calvi e i progetti di arredamento e urbanistici del figlio, l’ingegnere/urbanista Giorgio Rigotti.

 

Chiara Rigotti

Architetto. Titolare dello studio BioArchi che si fonda su principi di architettura bioclimatica, tecnologie ed energie rinnovabili e promozione di materiali locali, con il suo lavoro ha creato un ponte tra il Piemonte e l’Africa, dove ha operato in progetti di ONG internazionali ed è stata docente universitaria. È inoltre curatrice dell’Archivio Architetti Rigotti 3aR

Marco Corona

Architetto. Consegue il dottorato di ricerca presso il Politecnico di Torino nel 2023 con una tesi sull’architettura municipale del Tardo Ottocento. Collaboratore didattico al Politecnico di Torino e all’Università di Alghero. Membro dell’Associazione Archivio Architetti Rigotti 3aR dalla fondazione

Ingresso libero fino a esaurimento posti

Prenotazione consigliata: t. 011.4429629 (dal lun. al ven. 9.30-13; 14-16)

madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

 

 

MERCOLEDI 22 MAGGIO

 

Mercoledì 22 maggio ore 16.30

FIORI E IMPOLLINATORI

Palazzo Madama – Lezioni botaniche “Primavera nel Giardino Botanico Medievale” (nell’ambito del Festival del Verde – seconda edizione)

Insetti utili e piante che aiutano piante! Impariamo ad apprezzare le fioriture non solo per colori e profumi, ma anche per il ruolo che svolgono nel rendere equilibrato uno spazio verde. Il tema degli organismi utili ci porta a capire meglio l’azione di insetti come api e coccinelle e a comprendere il ruolo degli organismi nocivi; il nostro compito è quello di rendere le piante coltivate più forti e pronte a superare ogni difficoltà.

Costo per ogni incontro: 5€ ingresso in giardino (gratuito Abbonati Musei) + 5€ ogni incontro

Durata: 1 ora

Info e prenotazioni: tel. 011 4429629; e-mail: madamadidattica@fondazionetorinomusei.it
Prenotazione consigliata.

 

 

GIOVEDI 23 MAGGIO

 

Giovedì 23 maggio ore 18

PAESAGGI AFGHANI DI UNA TERRA IMMAGINATA

MAO – proiezione e talk di presentazione dell’opera di Farid Rahimi a cura di Luca Cerizza.

Con la partecipazione di Davide Quadrio Direttore del MAO, Luca Cerizza, Curatore di Progetto, Mohammad Dawood Tawana, rifugiato in Italia dal 2021, sociologo delle relazioni internazionali.

 

AFGHANISTAN di Farid Rahimi è vincitore della dodicesima edizione dell’Italian Council del Ministero della CulturaIl progetto, a cura di Luca Cerizza, è una video installazione a più canali. L’opera è il risultato di una lunga ricerca attraverso la quale l’artista ha riconnesso persone e memorie legate al paese di origine del padre dell’artista, l’Afghanistan appunto. Attraverso una serie di viaggi, incontri e dialoghi, Rahimi ha ricostruito una mappatura geografica ed emotiva di questa rete di contatti in un itinerario che va dall’Italia, alla Svizzera, alla Germania, fino agli Stati Uniti, per poi arrivare in Australia e Giappone.

Farid Rahimi – nato in Svizzera, ma cresciuto e residente in Italia – ha coperto grandi distanze fisiche, interiori ed emotive. Ha condotto un giro intorno al mondo per confrontarsi e ricostruire la sua identità, frammentata tra legami familiari distanti e il senso di appartenenza a un Paese, l’Afghanistan, che non ha mai visitato. Una riflessione che, partendo da un’esigenza individuale, giunge a indagare il concetto universale di diaspora. 

Il progetto presentato da Centro Itard Lombardia in partnership con: Ar/Ge Kunst, Kunstverein di Bolzano; MAO Museo d’Arte Orientale di Torino, Archive Kabinett e.V. di Berlino e MUFOCO, che acquisirà l’opera.

Accesso libero fino a esaurimento posti disponibili.


Theatrum Sabaudiae
 propone visite guidate in museo
alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO.
Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html
https://www.arteintorino.com/visite-guidate/mao.html
https://www.arteintorino.com/visite-guidate/palazzo-madama.html

Ad Asti l’arazzo con l’opera di Gribaudo, dai Diari di New York

Giovedì 16 maggio, Arazzeria Scassa

 

L’Arazzeria Scassa, ad Asti, presenterà giovedì 16 maggio l’arazzo di Ezio Gribaudo, tratto dai Diari di New York.

La calata di un arazzo dal telaio rappresenta un autentico vernissage, durante il quale l’opera d’arte viene consegnata al mondo. Se si considera la laboriosità di questa forma d’arte, che richiede 500 ore di lavoro per la realizzazione di un metro quadro, si comprende la rarità e la portata della cerimonia per l’arazzo tratto da un dipinto dell’artista Ezio Gribaudo, che si svolgerà giovedì 16 maggio alle 18 ad Asti, nell’antica Certosa di Valmanera, sede di Arazzeria Scassa. C’è molta attesa e trepidazione nel mondo del collezionismo per il taglio dei fili di ordito dal liccio del telaio su cui ha preso forma la trama del prezioso arazzo (134×169cm) tratto da una delle opere di Gribaudo raccolte nei Diari di New York.

A seguire una conferenza moderata dal filosofo, curatore e critico d’arte Roberto Mastroianni. Interverranno a parlare di “Arazzi ad alto liscio oggi. Prospettive e sfide dell’arte contemporanea “ la figlia dell’artista Paola Gribaudo, presidente dell’Archivio Gribaudo, la storica dell’arte Silvana Cincotti e Massimo Bilotta, ad di Arazzeria Scassa.

La conferenza sarà anche l’occasione per conoscere più approfonditamente i segreti della tecnica di tessitura inventata da Ugo Scassa per rendere al meglio le sfumature dell’arte contemporanea e per scoprire la poetica e la sensibilità artistica di Ezio Gribaudo, uno tra i più acclamati artisti ed editori d’arte del Novecento, scomparso nel 2022, le cui opere sono conservate in numerosi musei quali il Moma, il Museum of Modern Art di New York, il Museum of Imagination di Hudson a New York, la Peggy Guggenheim Collection e Cá Pesaro di Venezia, il Museu di arte moderna di Rio De Janeiro.

L’incontro permetterà di approfondire le opportunità che gli arazzi contemporanei offrono agli artisti, le sfide tecniche della loro realizzazione e l’interesse del collezionismo per questa forma d’arte applicata, oltre che scoprire i dettagli del sodalizio tra Scassa e Gribaudo, che ha portato alla realizzazione di numerosi arazzi tratti dai lavori dell’artista torinese.

L’ingresso è libero.

Torino, il pubblico premia la mostra di Toulouse -Lautrec 

Al Mastio della Cittadella con 15 mila presenze in soli 15 giorni dall’apertura

 

E venerdì 17 alle ore 19.30, serata spettacolo dal titolo Note di Belle Époque  a cura dell’artista Francesco Bergamasco. Biglietto unico con visita della mostra a 20 euro

 

        Sono bastati 15 giorni per registrare un record di presenze, al Museo Storico Nazionale D’Artiglieria – Mastio della Cittadella a Torino, con oltre 15mila visitatori che hanno affollato la mostra Henri de Toulouse Lautrec – Il mondo del circo e di Montmartre, dedicata al pittore della Ville Lumière di tardo Ottocento. Ma per gli amanti della Belle Époque le sorprese non sono ancora finite. Domani, venerdì 16, con inizio alle ore 19.30, si svolgerà la rassegna musicale, a cura di ErreMusica APS, dal titolo “Note di Belle Époque”.

Interprete della serata spettacolo sarà l’artista Francesco Bergamasco che realizzerà, nel programma musicale Viaggio a Parigi, le opere di Fauré (Notturno n.1 e 5), di Roussel (Suite op. 14 – Prélude, Sicilienne, Bourré e Ronde), di Satie (Gymnopédie n.1 e Gnossienne n.3) e Ravel (Valses nobles et sentimentales).

 

L’iniziativa, che consente anche la visita alla mostra di Toulouse-Lautrec con la cura di Joan Abelló, prodotta da Navigare srl e patrocinata da Regione Piemonte e da Città di Torino, consentirà a soli 20 euro di ammirare oltre 100 opere, tra manifesti, illustrazioni e litografie, provenienti da collezioni private spagnole.

    Il percorso espositivo, realizzato in 5 sezioni: I manifesti e le illustrazioniLe Donne ed EllesIl circoI ritrattiL’esperienza multimediale, ripercorre la breve vita e l’attività artistica del giovane aristocratico Henri de Toulouse-Lautrec, riconosciuto come uno degli artisti bohémien più rappresentativi dell’epoca.

    Di particolare interesse in mostra anche le 12 stampe della serie Elles, datate 1952, nella seconda sezione, con ritratti di prostitute del quartiere Montmartre con le quali Toulouse-Lautrec condivideva una particolare quotidianità, avendo scelto di abitare nelle maisons closes parigine per diverso tempo.

      Per favorire l’avvicinamento dei visitatori al contesto storico in cui visse Lautrec, il percorso accoglie anche una suggestiva sala ispirata ai camerini dei locali notturni della Belle Époque, realizzata dalla società specializzata Blurred, con una parte multimediale, e con arredi ispirati agli ambienti dipinti nell’opera Al Salon di rue des Moulin. Grazie, inoltre, ad una particolare illuminazione, i visitatori avranno l’opportunità di scattare selfie per immortalare l’esperienza della visita alla mostra.

     La mostra è realizzata in coproduzione con Diffusione Cultura S.r.l e AICS Comitato Provinciale di Torino e in collaborazione Difesa Servizi S.p.A., Reial Cercle Artìstic, Glocal Project Consulting e Ono Arte Contemporanea. Apertura tutti i giorni con orario continuato (lun-ven 9:30-19:30; sabato, domenica e festivi 9:30-20:30) sino al 21 luglio. Prevendita on-line: www.ticketone.it. Info: www.navigaresrl.com.

“Foggia 11”, quando poesia e architettura si fondono

Poesia e architettura si sposano perfettamente nell’installazione urbana presente all’esterno del palazzo di via Foggia 11/a a Torino, realizzata dai curatori e ideatori Laura Milani, Stefano Cerruti e dalla BSA Bottega Studio Architetti.

La poesia che campeggia come installazione urbana appartiene al poeta, drammaturgo e ideatore di programmi di poesia Davide Rondoni. Laura Milani è l’incarnazione di un pensiero creativo sempre in essere, generativo e trasformativo per sua natura. La sua vita professionale è contrassegnata dalle tappe come lo IAAD, il Museo Nazionale del Cinema, la Scuola Possibile, la Fondazione degli Ordini degli Architetti e Paratissima. La prospettiva dei lavori, sfruttando il bonus 110 e l’incontro con l’architetto e partner della Bottega Studio Architetti Stefano Cerruti hanno portato a formulare una domanda: come sfruttare questa occasione per realizzare un’opera d’arte urbana?

Le risposte non hanno tardato ad arrivare. Stefano Cerruti indaga e opera da circa vent’anni sulla possibilità di diminuire la distanza che intercorre tra periferia e centro, e di rendere appetibile la prima offrendo una progettualità capace di favorire la connessione attiva tra spettatore – fruitore dell’ambiente circostante. Se la mancanza d’attenzione nei confronti delle strutture di recente costruzione è provocata dalla loro scarsità di appeal, allora l’intervento architettonico non può limitarsi all’essere strutturale, ma deve essere anche contenutistico.

La prima azione in questa direzione risale a un progetto del 2006 chiamato “Volumi”, in via Parma 33, a Torino.

“Abbiamo notato che la partecipazione si verifica davvero – spiega Stefano Cerruti – se l’intervento presenta dei buoni contenuti e un buon appeal, generando curiosità e interesse, due sensazioni sempre necessarie per porsi delle domande. Non volendo limitarci a un singolo progetto, come quello in via Parma, è nata l’idea di creare edifici di interesse ubicati in zone specifiche nel centro storico e in zone periferiche, per generare un circuito in grado di attirare visitatori e turisti”.

La scelta artistica si è concentrata sui versi di Davide Rondoni, che dirige la collana i Passatori-Contrabbando di poesia per CartaCanta. È autore di teatro e di traduzioni, tra cui poesie di Baudelaire, Rimbaud, Péguy, Jiménez e Shakespeare. Ha pubblicato alcuni volumi di poesia, tra i quali ricordiamo “La natura del bastardo”(Mondadori,2016), “Compianto vita”(Marietti,2004), “Apocalisse amore”(Mondadori, 2008), “Le parole accese per ragazzi”(Rizzoli,2008), “Tre. Tommaso, Paolo, Michelangelo”(Marietti,2009), “Rimbambimenti”(Raffaelli,2010), “Si tira avanti con lo schianto”(Whitefly,2013). Il verso che è stato scelto per l’installazione urbana, e che è piaciuto molto a Laura Milani, è “Amare è l’occupazione di chi non ha paura”. Questa poesia è stata scritta nel 2002 e pubblicata nel 2003 dall’editore Guanda, sotto il titolo “Avrebbe amato chiunque”. Il titolo è una sorta di fil-rouge della raccolta di poesie.

Non è la prima volta che i versi di Davide Rondoni campeggiano nelle città come installazioni di arte contemporanea; un esempio è a Milano Marittima.

In merito agli aspetti tecnici del progetto, le schermature solari sono a supporto dinamico del testo di Rondoni, i cui versi hanno lo scopo di generare curiosità e interesse per i passanti. La casualità nell’uso delle schermature, derivante dalle singole necessità dei diversi condomini, renderà il testo spesso incompleto, e proprio per questa ragione ne verrà stimolata l’interattività con il fruitore, che potrà partecipare alla sua interpretazione: AMA, AMARE, AMARE È. Per facilitare le lettura e goderne della sua interezza il componimento viene rivelato integralmente due volte al giorno sempre negli stessi orari, alle 16 e alle 22.

“Il pensiero artistico creativo – conclude Laura Milani – è sempre possibile e applicabile se lo si concepisce a monte di qualsiasi progetto. Questa installazione dimostra come sia possibile trasformare un’occasione predeterminata in una azione plurivaloriale, leggibile e fruibile a vari livelli. Uno dei nostri obiettivi è quello di immaginare altri interventi per ampliare il numero di edifici con queste caratteristiche sparsi per la nostra città. L’occasione è quella di generare un circuito di interesse per un turismo parallelo. Le forme artistiche espressive possono variare da intervento a intervento. Poesia, pittura e illustrazione sono tre di quelle possibili. Per fare questo è necessario avere una committenza illuminata che abbia la volontà di contribuire a generare dei progetti da condividere con la comunità”.

 

Mara Martellotta

Voci Nascoste. Le lingue che resistono

Speciale Mercoledì in CAMERA

 

 

 

Incontro con i fotografi Arianna Arcara, Antonio Ottomanelli e Roselena Ramistella, in dialogo con Mario Calabresi, Walter Guadagnini
e Giangavino Pazzola

 

con Chora Media, in partnership culturale con Lavazza

 

Mercoledì 22 maggio 2024, ore 18.30, Gymnasium di CAMERA

 

 

 

CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia
via delle Rosine 18, Torino
www.camera.to

ph. Antonio Jordan

Mercoledì 22 maggio alle 18.30 CAMERA è lieta di presentare un incontro dedicato alla mostra Voci Nascoste. Le lingue che resistono, realizzata con Chora Media in partnership culturale con Lavazza, in occasione di EXPOSED Torino Foto Festival.

 

Visitabile nei nostri spazi in Via delle Rosine 18 fino al 2 giugno, l’esposizione è il risultato di un lavoro di ricerca multidisciplinare che ha visto tre fotografi – Arianna ArcaraAntonio Ottomanelli e Roselena Ramistella – impegnati a documentare sul campo altrettante comunità dell’entroterra italiano, con lo scopo di indagare il ricco patrimonio di alcune minoranze linguistiche del nostro Paese. Attraverso fotografie, testi, video e installazioni, la mostra registra suoni, atmosfere e relazioni che caratterizzano alcuni dei momenti principali della vita di queste comunità, unendo all’indagine sulla marginalità linguistica una riflessione sugli affascinanti e complessi processi di coesistenza tra tradizione popolare e contemporaneità.

 

In compagnia di Mario CalabresiWalter Guadagnini e il curatore Giangavino Pazzola, con un intervento di Francesca Lavazza, l’incontro sarà un’occasione per avvicinarsi alle storie, alle persone e ai luoghi raccontati dalla mostra attraverso le voci dei suoi autori: delle comunità francoprovenzali nell’Alta Valle d’Aosta ritratte da Arcara ai gruppi parlanti il griko salentino in Puglia fotografati da Ottomanelli, passando per il racconto della Settimana Santa dell’Eparchia (la Pasqua Albanese) in Sicilia, realizzato da Ramistella. Un mondo nascosto di conoscenze e di storie in continua trasformazione, dove si incrociano in continuazione il passato e il presente, oggi peraltro messo a rischio dallo spopolamento e dall’invecchiamento della popolazione, dal turismo di massa e da una faticosa riconversione economica.

 

Il progetto prende forma anche in una serie podcast  – presente in mostra e sulle principali piattaforme – realizzata da Chora Media, raccontata da Mario Calabresi e scritta da Valerio Millefoglieche in tre episodi esplora il paesaggio visivo, morfologico e sonoro intorno a queste comunità, dalle voci nascoste tra le montagne ai canti tradizionali delle feste popolari, fino ai giovani che arricchiscono il vocabolario di queste lingue antiche con le parole del contemporaneo.

Intervengono:

Arianna Arcara, fotografa

Antonio Ottomanelli, fotografo

Roselena Ramistella, fotografa

Mario Calabresi, giornalista e direttore di Chora Media

Walter Guadagnini, direttore artistico di CAMERA

Giangavino Pazzola, curatore della mostra

Francesca Lavazza, consigliera di Lavazza Group

 

È consigliato prenotare per l’incontro sul sito di CAMERA.

Il biglietto d’ingresso per l’incontro ha un costo di 3 Euro.

Il Public Program di Luci d’Artista 26: incontro con i Poeti

ACCADEMIA DELLA LUCE

Lunedì 13 maggio, ore 16:30

Salone del Libro – Stand Città di Torino

Lingotto Fiere. Padiglione 1

 

 

Lunedì 13 maggio al Salone del Libro l’Accademia della Luce promuove un incontro con i poeti alle 16.30 al Salone del Libro, Stand Città di Torino, Lingotto Fiere, Padiglione 1.

Interverranno Francesco Balsamo, poeta e artista catanese, Allison Grimaldi Donahue, poeta e critica d’arte che vive a Bologna e Antonio Poppe, poeta e artista portoghese, che vive a Lisbona. A moderare Antonio Grulli, curatore di Luci d’artista.

Come annunciato lo scorso autunno in occasione dell’inaugurazione della XXVI edizione di Luci d’artista, le attività dell’Accademia della Luce, il Public Program della manifestazione, sono proseguite per tutti i mesi successivi l’accensione delle luci e si concluderanno con un grande evento finale il prossimo giugno.

Lunedì 13 maggio alle 16.30 nello Stand della Città di Torino e Città Metropolitana del Salone del Libro, l’Accademia della Luce organizza un incontro con I poeti Francesco Balsamo, Allison Grimaldi Donahue e Antonio Poppe.

Nato nel 2018 il Public Program come programma didattico e di eventi volto alla cittadinanza torinese con lo scopo di rafforzare l’inclusività e allargare la platea dei fruitori, da questa edizione prende il nome di ‘Accademia della Luce’ e con la sua nascita si è deciso di impostare tutte le sue attività educative intorno a una precisa politica e visione curatoriale. Per l’edizione 26 il tema individuato è stato “Luce e parola poetica”.

Luci d’Artista è un vero e proprio museo di luci, con la sua collezione a cielo aperto fatta di installazioni luminose, come ogni istituzione di arte contemporanea da quest’anno trascende i classici confini natalizi e invernali per durare tutto l’anno. Così come l’evento invernale è definito da una dimensione notturna (luce elettrica, presenza di opere fisicamente imponenti) le altre attività in primavera e estate sono definite da concetti diametralmente opposti, legati a una dimensione diurna e a interventi il più possibile effimeri e immateriali come possono essere le performance poetiche.

Per questo si è deciso di coinvolgere un gruppo di poeti chiamati a lavorare sul tema della luce, preparando nuovi componimenti e performance che avranno luogo al momento del solstizio d’estate, a fine giugno.

L’incontro del 13 maggio rappresenta il momento per riassumere il lavoro fin qui svolto, insieme ai poeti, anticipando la giornata di giugno nei suoi contenuti e nelle sue modalità di presentazione. I tre poeti, in accordo con il tema generale della Città di Torino, saranno chiamati a ripensare una vita immaginaria delle luci d’artista attraverso la parola.

Accademia della Luce è sviluppato insieme ai Dipartimenti Educazione delle principali istituzioni per l’arte contemporanea, Fondazione Merz, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, GAM, ao e PAV, Parco di Arte Vivente che, grazie ai loro dipartimenti educazione, promuovono occasioni di dibattito e azioni con le scuole del territorio cittadino e con le famiglie e con gli abitanti delle circoscrizioni periferiche.

Mara Martellotta

“Martine Franck. Regarder les autres” al Forte di Bard

Una mostra dedicata alla grande fotografa belga, seconda moglie di Henri Carier-Bresson e fra le poche donne di “Magnum Photos”

Fino al 2 giugno

Bard (Aosta)

Dalla delicata, ironica poesia del piccolo che, in un monastero nel cuore del Nepal, osserva divertito, stuzzicandola con la penna, la bianca colomba comodamente adagiata sul capo calvo del suo monaco tutore al racconto emotivamente partecipato della quotidiana fatica dei pescatori intenti a ritrarre le grandi reti dalle acque oceaniche di Amagansett (Long Island), sullo sfondo il volo – ali tese – di gabbiani, anch’essi speranzosi di un buon “bottino”: c’è sempre una sincera attrazione per l’essere umano e per il mondo animale al centro dei soggetti fotografici di Martine Franck (Anversa, 1938 – Parigi, 2012), cui il vadostano “Forte di Bard” dedica, fino a domenica 2 giugno, in collaborazione con la “Fondazione Henri Cartier-Bresson”, la mostra “Martine Franck. Regarder les autres”, all’interno degli spazi delle “Cantine” dell’ottocentesca “Fortezza”. “Non penso che si possa essere un buon fotografo se non si ha curiosità per l’altro”, diceva e pienamente dimostrava nei suoi scatti (180 quelli esposti a Bard, articolati in 7 sezioni) la stessa fotografa, che, con preziosa maestria e acuta sensibilità, ebbe a documentare i principali eventi politici e sociali del XX secolo per riviste come “Life” e il “New York’s Times”, partecipando altresì alla creazione di agenzie come “Vu” e al lavoro collettivo di “Viva”, prima di diventare una delle poche donne di “Magnum Photos” e la più forte sostenitrice della “Fondazione Henri Cartier-Bresson”, da lei creata, a Parigi nel 2002, insieme allo stesso Cartier-Bresson (di cui fu seconda moglie dal 1966) e alla loro figlia, Mélanie.

Curata da Clément Chéroux, direttore della “Fondazione Henri Cartier-Bresson”, la mostra (che nel corso di quest’anno avrà anche un’altra tappa estera in Grecia) ha come obiettivo, quello di celebrare le immagini più note dell’artista – fra le principali esponenti della fotografia umanista francese e di tutta la storia della fotografia del XX secolo – dedicate all’infanzia, alla vecchiaia e al teatro, alcune diventate vere e proprie icone. Ma non solo. Martine, infatti, fu anche fotografa socialmente impegnata e attivista per molte delle cause (le lotte femministe, fra le tante) da lei attivamente documentate, alla ricerca costante della vita e di ciò che si spinge oltre la verità: nell’“inaspettato” (che con la fotografia, diceva, “bisogna sempre essere pronti ad accogliere”), colto insieme alle maschere del “Théâtre du Soleil” (teatro d’avanguardia parigino fondato nel 1964 da Ariane MnouchkinePhilippe Léotard e altri studenti dell’“Ecole Internationale de Théatre Jacques Lecoq”) e nelle rivolte del ‘68, ma anche scovato nelle case di riposo degli anziani francesi e in un monastero in Nepal, fotografando le altre donne, privilegiate e indigenti, celebri e anonime, avvicinando ricamatrici di doti come le giovani ragazze indiane dei piccoli villaggi indiani del Gujarat o artiste del calibro di Sarah Moon, fermata mentre salta la corda con una ragazzina. “Ognuna delle sue fotografie – si è scritto – nonostante nasca dall’istinto del momento, rivela una profonda cura della composizione e una potenza artistica fuori del comune. La sua arte è il riflesso di una scrittura personale segnata da geometrie, curve e linee, alla ricerca della bellezza dell’animo umano e della profondità dei cuori e delle anime, catturati nel vivo delle cose, compresa l’espressione artistica resa attraverso uno ‘sguardo’ di eccezionale sensibilità”.

Gianni Milani

“Martine Franck. Regarder les autre”

Forte di Bard, via Vittorio Emanuele II, Bard (Aosta); tel. 0125/833811 o www.fortedibard.it

Fino al 2 giugno

Orari: mart. – ven. 10/18; sab. dom. e festivi 10/19. Lun. chiuso

Nelle foto:

–       Martine Franck: “Tulku Khentrul Lodro Rabsel, 12 ans, avec son tuteur Lhagyel, monastère Shechen, Népal”, 1996, Credit “Magnum Photos

–       Martine Franck: “Pécheur”, Amagansett, 1983, Credit “Magnum Photos”

–       Martine Franck: “Hospice”, Ivry-sur-Seine, 1975, Credit “Magnum Photos”

–       Martine Franck: “L’age d’or”, “Théatre du Soleil”, Cartoucherie de Vincennes, Paris, 1975, Credit “Magnum Photos”

Dalla Palazzina di Caccia di Stupinigi a Parigi: il ritratto con la racchetta

Il ritratto di Francesco Giacinto e Carlo Emanuele II di Savoia con la racchetta da tennis sarà esposto alla mostra “Les défis du corps” all’Istituto Italiano di Cultura di Parigi

 

 

Dopo l’esposizione straordinaria per la ATP Finals 2021 e 2022 alla Palazzina di Caccia di Stupinigi del Ritratto di Francesco Giacinto e Carlo Emanuele II di Savoia con la racchetta da tennis, la FOM – Fondazione Ordine Mauriziano concede in prestito l’opera alla mostra “Le défis du corps” in programma all’Istituto Italiano di Cultura di Parigi per “Passion Olimpiques 2024” dal 15 maggio al 6 settembre 2024. La mostra esamina la straordinaria dimensione del corpo umano proiettata nell’arena sportiva o nell’astrazione della danza, ripercorrendo il rapporto tra arte e sport nel corso dei secoli.

Il Ritratto di Francesco Giacinto e Carlo Emanuele di Savoia è uno dei rari casi che documenta l’importanza del gioco nella formazione dei piccoli principi. Il gioco della pallacorda (jeu de paume in Francia), antenato del tennis, viene adottato presso le corti europee nei primi passi della formazione dei piccoli principi. L’esercizio corporale è infatti ritenuto fondamentale per la costruzione del valore militare e le attività atletiche, tra cui i giochi con la palla si affiancano ai tradizionali apprendimenti dell’arte equestre e del maneggio delle armi. L’uso della palla ha un doppio valore pedagogico: è esercizio fisico per la sanità del corpo unito alla prontezza della mente (destrezza) ed è anche svago lecito sotto il profilo morale perché insegna ad elaborare strategie e a rispettare le regole.

Il dipinto ritrae due dei figli del duca Vittorio Amedeo I di Savoia e di Cristina di Francia: Francesco Giacinto, nato nel 1632 e morto nel 1638 e il fratello minore Carlo Emanuele, nato nel 1634. I due bambini posano accanto a un seggiolone rosso e mostrano i loro passatempi preferiti: il più grande una pallina e racchetta da pallacorda, che si può considerare l’antenata del tennis, e il più giovane un uccellino legato con una cordicella. La racchetta cordata non è solo un giocattolo, ma è uno strumento da impiegare per l’apprendimento di gesti che gioveranno al coordinamento dei movimenti e alla destrezza del tiro.

 

INFO

Ritratto di Francesco Giacinto e Carlo Emanuele II

Pittore attivo alla corte sabauda

1636-1637

Olio su tela, 140 x 115 cm

Fondazione Ordine Mauriziano, Palazzina di Caccia di Stupinigi

www.ordinemauriziano.it

Collezionismo nell’arte protagonista al Salone del libro

Al Salone del Libro è protagonista il collezionismo nell’arte, tendenza nei gusti, nel mercato e nella tutela legale, con gli avvocati Simone Morabito, Francesco Fabris e la Dottoressa Vanessa Carioggia

 

Nel giorno dell’inaugurazione del Salone Internazionale del Libro di Torino, giovedì 9 maggio scorso, l’associazione NEXTO, insieme al Consiglio dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro, ha ospitato un dibattito denominato “Collezionismo nell’arte: tendenza nei gusti, nel mercato e nella tutela legale”. Promotore dell’incontro e relatore, con un pratico e catalizzante intervento inmerito agli strumenti legali a protezione delle collezioni d’arte, il noto avvocato torinese Simone Morabito, specializzato in Diritto dell’Arte e fondatore del network Lawyers.legal insieme all’avvocato veneziano Francesco Fabris, che parimenti ha partecipato all’incontro. Quest’ultimo ha aperto i lavori con un intervento in merito al gesto antropologico del collezionare, e incentrato sulla collezione come opera d’arte e l’interesse del Diritto per le collezioni. La parola è poi passata alla Dottoressa Vanessa Carioggia, AD di Sant’Agostino, casa d’aste, che è intervenuta con un ricco excursus sull’evoluzione della figura del collezionista del gusto negli ultimi vent’anni. L’incontro ha anche ospitato l’eccezionale testimonianza della signora Annalisa Polesello, Vicepresidente della Fondazione Cerruti per l’arte, che ha descritto la base della collezione del famoso imprenditore torinese Francesco Federico Cerruti, ora ospitata al Castello di Rivoli, museo di Arte Contemporanea, raccontando anche aneddoti della sua vita privata.

Nonostante la mattinata ricca di eventi, questo incontro è riuscito a catalizzare l’attenzione del pubblico, stimolando domande e passione per l’arte.

 

Mara Martellotta

Ehi! Biellesi! Per strada, occhi e naso all’insù… c’è Valeria ai balconi!

Unica tappa in Piemonte, le opere ironiche e provocatorie di Valeria Vavoom s’affacciano ai balconi di Biella

Fino al 30 maggio

Biella

Cari Biellesi, attenti per carità, caso mai ce ne fossero, alle trappole dei “marciapiedi groviera” (non vorrei mai!), ma, per tutto il mese di maggio, quando passeggiate per il centro storico della vostra bella città, ogni tanto rivolgete lo sguardo all’insù. E sì, perché, ben appese alle facciate e ai balconi delle case del centro cittadino (via Italia e Quartiere Riva), potrete provare la bella sensazione di vedere la vostra antichissima “Bugella” (Biella) trasformata in una vera e propria “galleria d’arte” all’aria aperta. E volete sapere perché? Perché, stampate su teloni impermeabili e in dimensioni ben visibili, potrete godervi lo spettacolo (piacevole!) delle 12 opere fotografiche, ammiccanti dall’alto, di Valeria Vavoom (al secolo Valeria Secchi), tutte “autoritratti”, in cui l’artista posa con ironia e pure talvolta con atteggiamenti un po’ sfrontati (dal dito medio alzato, non certo in segno di amichevole saluto al “mi sto sul c…o” scritto a incorniciare le labbra) al fine di denunciare “il culto esasperato della bellezza e dell’opulenza dei nostri giorni”.

Il progetto “Valeria is on tour now” è il risultato di una collaborazione tra la Galleria “BI-BOx Art Space” di Biella, “Apulia Center” che a Ruvo di Puglia (Bari) organizza “Linea Festival” e la “Pro loco Biella e Valle Oropa”.

Valeria Vavoom, nome d’arte di Valeria Secchi, classe 1990, è sassarese ma dal 2020 vive e lavora a Berlino, dove si è formata alla “Berlin Art Institute”. Nel 2021, “Exibart”(prestigiosa testata giornalistica, con sede a Roma, dedicata alle arti) la inserisce fra i 222 artisti emergenti su cui investire in una pubblicazione dedicata.

Opere di grande impatto, quelle proposte nel “tour” – che prima di approdare in Piemonte (a Biella) ha toccato la Puglia e la Sicilia – sono per l’artista un potente strumento di critica nei confronti di un “sistema” che tende ad appiattire e ad incastrare le molteplici essenziali diversità di donne e uomini nei paradigmi più noti, divulgati e biecamente spersonalizzanti: più sono liscia, giovane e perfetta, più sono bella; più sono inespressiva, uniformata e finta, più sono riconoscibile e visibile. “Nella sua poetica – scrive Irene Finiguerra, direttrice di ‘BI-Box Art Space’ – l’autoritratto non viene utilizzato per definirsi, ma per definire dei concetti, per urlare degli slogan di protesta”. E a renderlo ancor più efficace, in tal senso, è l’uso predominante di colori accesi, graffianti, a tratti disturbanti e sbavati (i rossi, i gialli, i neri), così come la decisione di esporre i suoi “autoritratti” non all’interno di una Galleria, ma sui balconi di cittadini privati che hanno dato la loro disponibilità.

Scrive ancora Irene Finiguerra: “Nel caos visivo delle sue immagini emerge una narrazione ben definita: una storia fatta di desiderio di uniformarsi, di essere tutte uguali attraverso la chirurgia estetica, di essere sempre giovani e perfette, ma anche l’affermazione di un disagio, in cui le miserie quotidiane diventano motti, quasi ad esorcizzarne la reale ricaduta. Si dice che per affrontare un problema, bisogna prima saperlo definire, per poi risolverlo o superarlo. Valeria Secchi ci mostra che da artista della generazione ‘Millenials’ ha vissuto e si è immersa nella tecnologia e nella società dei consumi veloci e voraci, li ha letti e compresi e così poi li ha inseriti nella sua arte per denunciarne i risvolti negativi”.

“È una mostra – sottolinea da parte sua Christian Clarizio, presidente della ‘Pro loco Biella e Valle Oropa’ – che farà vivere spazi particolari del centro, quei balconi che non conosciamo abituati a camminare con lo sguardo frontale senza fermarsi … Il palco non è più solo la strada o la tela, ma è l’aria che darà atmosfera alle installazioni di Valeria”.

Gianni Milani

“Valeria is on tour now”

Per info: “BI-Box Art Space”, via Italia 38, Biella; tel. 015/3701355 o www.bi-boxartspace.com

Fino al 30 maggio

 

Nelle foto (Credits LINEA festival): immagini di repertorio Tour Puglia e Sicilia