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Ambiente. Regioni del Bacino padano insieme per la qualità dell’aria

E lanciano un messaggio forte e convinto al Governo per chiedere un maggiore coinvolgimento

Il confronto mercoledì 6 ottobre, nell’ambito della conferenza di  Mid Term del progetto europeo Life PrePair, in corso a Venezia. Gli assessori andranno in delegazione a Roma per consegnare al Ministro Cingolani analisi e proposte

Venezia – A valle della condanna dello Stato Italiano per il superamento dei valori limite per il PM10 da parte della Corte di Giustizia Europea, nella giornata di mercoledì 6 ottobre gli assessori all’Ambiente delle 4 regioni del bacino padano: Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto si sono riuniti nell’ambito della conferenza di Mid Term del progetto europeo Life PrePair, dedicato a sviluppare e monitorare misure di mitigazione dell’inquinamento atmosferico nel bacino padano.

Nella cornice dall’arsenale di Venezia, gli assessori hanno lanciato un messaggio forte e convinto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministro della Transizione ecologica.

Come dimostrato dalle evidenze scientifiche del progetto PrePair, le Regioni hanno messo in campo sforzi significativi fin dal 2005, anche in coordinamento tra loro nell’ambito dell’Accordo del Bacino Padano, raggiungendo importanti risultati, anche se non esaustivi, nei vari ambiti di azione del complesso programma per il miglioramento della qualità dell’aria (trasporti, energia, biomasse e agricoltura).

Le misure attuate hanno già contribuito al pieno conseguimento dei limiti annuali di PM10 in tutto il bacino padano e ad ottenere il dimezzamento del numero di giorni di superamento del valore limite giornaliero.

Gli assessori evidenziano l’enorme sforzo, anche economico, attivato dalle quattro Regioni negli ultimi 15 anni che avrebbe richiesto un necessario ulteriore incremento nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. A tal proposito, segnalano l’estrema contrarietà al mancato inserimento nell’ambito degli interventi di finanziamento del PNRR del progetto interregionale per il miglioramento della qualità dell’aria con interventi quantificabili in 2 miliardi di euro. Ciò evidenzia la scarsa attenzione a livello nazionale sul tema, già più volte sollecitata, rispetto al tema della qualità dell’aria che deve diventare una priorità nazionale.

Rilevata anche l’assenza di rappresentanti politici del Governo al convegno, gli assessori hanno ribadito – confortati anche dalle evidenze scientifiche dei dati raccolti durante il lockdown – che le azioni che le Regioni possono mettere in campo non sono sufficienti a rispettare i limiti sempre più stringenti che potrebbero essere adottati a livello europeo nell’ambito della revisione della Direttiva europea sulla qualità dell’aria.

L’assenza di traffico veicolare nel periodo marzo-aprile 2020, non ha diminuito in modo sostanziale il livello delle polveri: è necessaria quindi un’azione integrata e contemporanea su tutti i settori verticali che contribuiscono alle emissioni inquinanti, ovvero traffico, biomasse, agricoltura e energia, ma anche tra i diversi attori istituzionali.

Proprio per questo i quattro assessori hanno richiamato lo Stato ad attivare le misure di competenza, anche ai sensi di quanto previsto dall’art. 9 comma 9 del d.lgs. 155/2010, al fine di garantire una forte azione complementare che si aggiunga a quelle poste in atto dalle regioni nell’ultimo ventennio.

Gli assessori regionali, alla luce delle nuove linee guida sulla qualità dell’aria dell’Organizzazione Mondiale della Sanità e, pur condividendo la necessità di una progressiva riduzione dei limiti, hanno inoltre sottolineato l’importanza di una valutazione preventiva della possibilità di conseguimento per evitare di definire limiti che non siano tecnicamente raggiungibili.

Anche su questo aspetto gli assessori regionali chiedono al MiTE e al Governo un presidio ed una partecipazione ai lavori della Commissione Europea al fine di rappresentare le specificità del territorio del bacino padano.

Quanto emergerà dalla due giorni della conferenza di Mid Term del progetto Life PrePair che è in corso, farà parte di un documento di sintesi, completo di analisi e proposte, che gli assessori consegneranno personalmente a Roma al Ministro, recandosi in delegazione per esporre con fermezza la necessità che si costruisca una strategia sul bacino padano che trovi spazio nella programmazione del Governo.

A margine del convegno, gli assessori hanno incontrato il direttore generale e i rappresentanti regionali di Legambiente per un confronto, con l’obiettivo di riportare il tema della qualità dell’aria tra le priorità nazionali, sollecitando il Governo ad assumere le azioni necessarie per affiancare le Regioni e conseguire i limiti europei nel più breve tempo possibile. È stato concordato di istituire un tavolo di confronto semestrale con Legambiente che si riunirà già nel prossimo novembre.

 

Economia circolare, la Regione al fianco dei consorzi

PNRR e Economia circolare, pubblicati i decreti ministeriali. 

Un miliardo e mezzo di euro per realizzare nuovi impianti di gestione dei rifiuti o per ammodernare quelli esistenti e 600 milioni di euro per progetti di economia circolare per filiere industriali strategiche. Ammontano a più di due miliardi di euro, dunque, le risorse stanziate per tutto il territorio nazionale, nell’ambito del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), destinate al capitolo “rifiuti”, uno dei grandi pilastri su cui poggia la transizione ecologica.

I decreti, firmati dal ministro Cingolani e già pubblicati sul sito del ministero, sono relativi all’approvazione dei criteri di selezione dei progetti che verranno presentati per i quali, entro il 14 ottobre, verranno pubblicati gli avvisi per la presentazione delle proposte progettuali.

Il bando sarà articolato su tre proposte di finanziamento: Linea A – miglioramento e meccanizzazione della rete di raccolta differenziata dei rifiuti urbani; Linea  B – ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) e realizzazione di nuovi impianti di trattamento/riciclo dei rifiuti urbani provenienti dalla raccolta differenziata; Linea C – ammodernamento (anche con ampliamento di impianti esistenti) e realizzazione di nuovi impianti innovativi di trattamento/riciclaggio per lo smaltimento di materiali assorbenti ad uso personale (PAD), i fanghi di acque reflue, i rifiuti di pelletteria e i rifiuti tessili. Al bando potranno accedere gli Enti di Governo d’Ambito Territoriale Ottimale (EGATO) o, laddove questi non siano stati costituiti, i comuni.

L’assessore regionale all’Ambiente sottolinea come la Regione supporterà Consorzi e aziende in questo percorso nell’ottica dello sviluppo e del potenziamento dell’economia circolare, vero traino della transizione ecologica.

La Regione, dal canto suo, in attesa dei fondi del Piano nazionale, attraverso la misura Riparti Piemonte ha già stanziato 5 milioni di euro a favore dei Consorzi per l’attuazione di progetti finalizzati al raggiungimento degli obiettivi della raccolta differenziata, alla riduzione della produzione di rifiuti indifferenziati e per potenziare il loro recupero nell’ottica dello sviluppo e del potenziamento dell’economia circolare.

Confagricoltura è favorevole al Parco dei cinque laghi di Ivrea

“Il processo avviato dalle amministrazioni locali, di cui si discute da anni con le rappresentanze organizzate del territorio, con un confronto che ha coinvolto politica, istituzioni e rappresentanti delle espressioni organizzate del Canavese, merita di giungere a conclusione in tempi rapidi”.  Così Confagricoltura Torino prende posizione sulla realizzazione del Parco dei cinque laghi di Ivrea e conferma il parere favorevole dell’organizzazione degli agricoltori alla realizzazione dell’area protetta.

“Evidenziamo la necessità di valorizzare, sotto il profilo ambientale, turistico e produttivo un’area particolarmente significativa del nostro territorio, che con la costituzione del parco potrà contribuire a creare valore anche per l’economia agricola“, commenta Sergio Tos, agricoltore di Azeglio, presidente di Confagricoltura per l’area del Canavese.

“Confagricoltura sostiene l’iniziativa portata avanti con impegno dalle amministrazioni comunali,  sottolineando anche la valenza culturale del progetto.

“Dobbiamo lavorare con impegno e guardare al futuro – dichiara Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura Piemonte – per far sì  che il nuovo ente, che ci auguriamo possa prendere forma in tempi rapidi, abbia una gestione competente ed efficace, in grado di assicurare lo sviluppo dell’attività produttiva nel pieno rispetto dell’ambiente. Siamo fermamente convinti – aggiunge Ercole Zuccaro – che la costituzione del parco possa rappresentare un’occasione per migliorare la qualità del territorio. A questo riguardo è necessario contrastare, fin da subito, l’eccessiva proliferazione di selvatici che sta alterando l’equilibrio naturale e minando la biodiversità esistente: gli agricoltori sono i primi difensori dell’ambiente e sono lieti di poter fare la loro parte, valorizzando un’area protetta per la fruizione cittadini e visitatori amanti della natura”.

 

 

“Time for Change”: il Festival CinemAmbiente torna in sala per sensibilizzare, informare, divulgare

I film vincitori di CinemAmbiente e gli altri più di 80 titoli proposti saranno visibili gratuitamente sulla piattaforma OpenDDB, dove il Festival prosegue online fino al 13 ottobre.

Si è conclusa da poco la 24° edizione del Festival CinemAmbiente (dal 1° al 6 ottobre) con una particolare attenzione al riscaldamento globale. Il claim di quest’anno “Time for Change” suona come un’esortazione, la constatazione che non c’è più tempo da perdere, la necessità improcrastinabile di portare avanti una transizione ecologica in grado di arginare gli ulteriori effetti devastanti dei cambiamenti climatici e le conseguenti trasformazioni sociali, politiche, economiche che ci attendono. “I film realizzati oggi non fanno più plausibili profezie (puntualmente avverate), non proiettano scenari distopici in un prossimo futuro, ma registrano l’esistente, documentano cambiamenti ormai certificabili. La centralità della questione climatica nel dibattito mondiale sta dando – e darà probabilmente nei prossimi anni – una crescente visibilità al cinema ambientale, che oggi si fa largo anche nei grandi festival generalisti. E se il rischio di ogni cinematografia avviata a entrare nel mainstream è quello di eccessi di banalizzazione e spettacolarizzazione, il volano mediatico risulta positivo anche per quei film documentati, rigorosi, basati su dati scientifici e su fatti verificabili” tiene a precisare Gaetano Capizzi, direttore del Festival CinemAmbiente. Quest’anno sono tornate le sezioni competitive, temporaneamente abolite lo scorso anno, suddivise in due concorsi internazionali, uno riservato ai documentari e l’altro ai cortometraggi, aperti anche ai titoli italiani, in passato inseriti in una specifica sezione competitiva nazionale. Nell’edizione 2021 al cinema ambientale di recente produzione italiana, è stata dedicata una vetrina molto ampia attraverso la sezione non competitiva Made in Italy. Una seconda sezione non competitiva, Panorama internazionale, presenta, insieme a un classico da riscoprire, film di recentissima produzione, selezionati, anche se non inediti in Italia, per la loro rilevanza e il loro interesse per il pubblico del Festival. Molti sono stati quest’anno gli appuntamenti collaterali alle proiezioni ricompresi nella
sezione Ecoeventi e dedicati ad esplorare le nuove tendenze, i progetti, i dibattiti che animano oggi la realtà ambientalista.

I film vincitori e gli altri più di 80 titoli proposti complessivamente nel cartellone di quest’anno sono visibili gratuitamente (dietro prenotazione da effettuare sul sito www.cinemambiente.it) sulla piattaforma OpenDDB, dove il Festival prosegue online fino al 13 ottobre.

I riconoscimenti attribuiti al termine della 24^ edizione del Festival sono:

Premio Asja Energy per il miglior documentario della sezione internazionale ($ 5000) assegnato a:
Marcher sur l’Eau di Aïssa Maïga (Francia/Belgio 2021, 90’) dalla giuria composta da Roberto Danovaro, biologo marino, presidente della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli, Maciej Nowick, direttore di Watch Docs. Human Rights in Film International Film Festival, Polonia, Elèna Past, studiosa di ecocinema, Associate Professor di Italiano alla Wayne State University di Detroit, Michigan, Juliano Ribeiro Salgado, regista, Daniele Segre, regista con la seguente motivazione:
Nel raccontare una storia molto forte di persone che in Niger soffrono ogni giorno non solo la carenza d’acqua, ma anche, letteralmente, la sete, il film affronta un problema che riguarda tutti noi e le nostre responsabilità verso il Pianeta. Un esempio di cinema della realtà che focalizza il suo messaggio sulle conseguenze più gravi dei cambiamenti climatici in aree del mondo diverse dalle nostre, inducendo nello spettatore un senso di urgenza ad agire. La bellissima fotografia del deserto, la narrazione sviluppata nel linguaggio del luogo, l’immedesimazione nella vita dei protagonisti e nella quotidianità di un villaggio vista dagli occhi di una quattordicenne e scandita dal cambio delle stagioni testimoniano il lungo tempo trascorso dalla regista all’interno della comunità: sono immagini che coinvolgono profondamente lo spettatore e lo mettono a confronto diretto con il tema della giustizia climatica.

Premio Terna per il miglior cortometraggio della sezione internazionale ($ 1500) assegnato a:
Out of Sight, out of Mind (Aus den Augen aus dem Sinn) di Anna-Maria Dutoit (Germania 2021, 11’ 21”) dalla giuria composta da Sara Conforti, textile artist e performer, Enrico Vannucci, co-fondatore di Torino Short Film Market, programmatore e membro del comitato di selezione dei Pardi di Domani al Locarno Film Festival, Bruno Smadja, fondatore e direttore di Mobile Film Festival, Francia con la seguente motivazione:Grazie all’uso di una sapiente messa in scena che pone la figura umana in secondo piano, riducendola a una mera voce fuori campo, e grazie a una fotografia in bianco e nero che appiattisce gli appariscenti colori della moda, la regista pone l’accento su un problema ambientale certamente quasi del tutto sconosciuto alla maggioranza delle persone: la non riciclabilità dei prodotti della fast fashion, la seconda industria più inquinante sul pianeta, nonché tra le prime per consumo energetico e risorse naturali.

Premio IREN del pubblico ($ 1500), assegnato dagli spettatori del Festival a: Animal di Cyril Dion (Francia 2021, 120’) A cinque anni dal successo di Demain –
realizzato con l’attrice Mélanie Laurent e presentato al Festival nel 2016 – il regista francese ritorna sui cambiamenti climatici focalizzando, però, lo sguardo sull’emergenza concomitante del collasso della biodiversità. Attraverso il viaggio di due giovani attivisti, i sedicenni Bella e Vipulan, che, volendo capirne di più, interrogano studiosi ed esperti ai quattro angoli del mondo, il film esplora il fenomeno della sesta estinzione di massa, il nostro rapporto con le altre specie animali, la pericolosa convinzione umana di poter
vivere separatamente dalla natura.

Premio “Dalla Terra alla Terra”, promosso da Biorepack (€ 3000) per il film in concorso che meglio illustra le problematiche legate alla terra, al suolo, ai suoi problemi e alle soluzioni possibili per proteggere la salute umana, salvaguardare la biodiversità e garantire la sicurezza alimentare assegnato da Biorepack e dal Festival a:
The Ants & the Grasshopper di Raj Patel e Zak Piper (Malawi 2021, 74’). Lo straordinario dono persuasivo e la particolare tenacia di cui è dotata Anita Chitaya si rivelano fondamentali per affrontare i problemi che affliggono il suo piccolo villaggio in Malawi, colpito da una crescente siccità. Per questo la donna decide di intraprendere un viaggio negli Stati Uniti, nel tentativo di convincere gli americani che il cambiamento climatico è reale e riguarda il Pianeta intero. Incontrando scettici sul clima e agricoltori disperati, emergono tutti quegli aspetti contrastanti che modellano la storia e la società americana. Dal divario rurale-urbano, a quello tra ricchi e poveri, alla discriminazione razziale e la disuguaglianza di genere, i temi più urgenti dei nostri tempi si intrecciano nell’esperienza di Anita, alle prese con la sfida più grande della sua vita.
Premio speciale Movies Save the Planet, istituito dal Festival per un artista che abbia saputo declinare nella sua opera il tema dell’ambiente e della natura assegnato a
Yann Arthus-Bertrand

Giuliana Prestipino

Vallelata e Legambiente ripuliscono il Parco Naturale di Stupinigi

“Puliamo il tuo parco” – 2edizione

 

Vallelata e Legambiente ripuliscono il Parco Naturale di Stupinigi di Nichelino e premiano l’Istituto Comprensivo Nichelino 4 Rita Levi-Montalcini con un corso per gli studenti sulle tematiche ambientali

  • Sabato 9 ottobre il Parco Naturale di Stupinigi di Nichelino sarà tra i 20 parchi d’Italia ad essere ripuliti a conclusione dell’iniziativa di sensibilizzazione alla cura del verde, giunta alla seconda edizione.
  • Gli studenti dell’Istituto Comprensivo Nichelino 4 Rita Levi-Montalcini verranno premiati con un percorso didattico sulle tematiche green tenuto dagli esperti di Legambiente.

 

 Si conclude sabato 9 ottobre con la giornata di pulizia del Parco Naturale di Stupinigi di Nichelino la seconda edizione dell’iniziativa “Puliamo il tuo parco”, la campagna di sensibilizzazione alla cura del verde lanciata da Vallelata e Legambiente e giunta alla seconda edizione. Il parco vincitore ha avuto la meglio sugli altri in concorso in regione.

A dare ulteriore valore all’iniziativa quest’anno è stato il coinvolgimento delle scuole, con l’obiettivo di motivare i più giovani ad adottare un comportamento consapevole e rispettoso verso il nostro Pianeta. Rappresentanti aziendali e di Legambiente e i volontari della città si uniranno in una simbolica grande giornata nazionale di pulizia dei 20 parchi vincitori del concorso, uno in ogni regione. Alla giornata di pulizia di Nichelino parteciperanno anche i bambini della scuola elementare dell’Istituto Comprensivo Nichelino 4 Rita Levi-Montalcini, scuola che riceverà in premio un percorso didattico su tematiche ambientali tenuto dagli esperti di Legambiente.

“È stato un vero piacere lo scorso anno mobilitare 20 città d’Italia nella Pulizia dei nostri parchi e non potevamo non tornare anche quest’anno, con ancora maggiore entusiasmo, a proporre questa grande iniziativa di importanza civica che ci vede protagonisti insieme a Legambiente”, ha dichiarato Mauro Frantellizzi, Direttore Marketing Galbani Cheese“E quest’anno abbiamo voluto fare di più: coinvolgere le giovani generazioni nella cura del nostro pianeta è fondamentale, perché parliamo degli adulti di domani. Gli oltre 27.400 voti espressi in tutta Italia nella prima fase del concorso ci dimostrano che l’attenzione a questi temi c’è, ed è dunque necessario che l’educazione ambientale si integri nel percorso di crescita degli studenti, affinché il futuro delle nostre città sia sempre più rispettoso di ciò che ci circonda”.

A soli dieci chilometri dal centro storico di Torino, il Parco naturale di Stupinigi, con i suoi boschi e con ampi spazi di paesaggio agrario, costituisce una delle più pregevoli tessere di quel mosaico circolare di aree verdi e di aree non urbanizzate che racchiude il polo metropolitano.

“Un’opportunità per fare sinergia e valorizzare i nostri territori, i nostri Parchi, luoghi di inestimabile valore ambientale e paesaggistico – dichiara Alice De Marco, Direttrice di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – Grazie all’iniziativa con Vallelata riusciamo a mettere in campo un’azione mirata ed efficace di coinvolgimento dei cittadini dai più piccoli ai più grandi, degli enti che possono e devono prendersi cura di questo patrimonio.”

È possibile iscriversi alla giornata di volontariato sul sito: https://puliamoiltuoparco.vallelata.it/

L’iniziativa “Puliamo il tuo parco!” prevede anche un premio per coloro che in tutta Italia hanno espresso il proprio voto. 20 fortunati sono stati premiati con gli esclusivi monopattini elettrici messi in palio.

Tutte le attività di pulizia dei parchi si svolgeranno nel pieno rispetto delle normative e dei protocolli sanitari previsti.

Pulizia dei fiumi al via per evitare future alluvioni

UN MILIONE DI METRI CUBI DI MATERIALE PRONTO PER ESSERE ASPORTATO DAGLI ALVEI PIEMONTESI

Successo per la prima stagione di manutenzione dei corsi d’acqua voluta dalla Regione Piemonte: sarà asportato circa 1 milione di mc di materiale per un introito di oltre mezzo milione di euro per Regione Piemonte e AIPo.  In ottobre un nuovo bando per ulteriori interventi.

 

59 interventi di manutenzione dei corsi d’acqua piemontesi per un totale di 980 mila metri cubi di materiale asportabile da parte di 26 aziende che hanno manifestato il proprio interesse alla pulizia degli alvei di fiumi e torrenti dal materiale litoide accumulato, con un introito generato di oltre 500 mila euro per il quantitativo previsto. Questi i risultati della prima stagione di snellimento delle operazioni di manutenzione dei corsi d’acqua annunciata dalla Regione Piemonte a fine luglio e basata su un sistema semplice ed efficace per tagliare i passaggi e favorire gli interventi più urgenti. Dopo la mappatura delle esigenze di pulizia di 125 tratti d’acqua realizzata da Regione Piemonte e AIPo Agenzia Interregionale per il fiume Po, le ditte specializzate hanno potuto manifestare direttamente il proprio interesse alla realizzazione dei progetti di intervento ricevendo immediatamente le concessioni necessarie per l’esecuzione.

In particolare, saranno asportati 530 mila metri cubi di materiale dai fiumi di pertinenza della Regione Piemonte, per un introito di 135 mila euro, e 450 mila metri cubi di pertinenza di AIPo, per un introito di 380 mila euro.

Come ha sottolineato l’Assessore regionale alla Difesa del Suolo Marco Gabusi “questo sistema di accesso diretto alle operazioni di pulizia dei fiumi, realizzato per la prima volta nella storia del Piemonte,  crea un vantaggio per tutti i soggetti coinvolti: per le aziende, che possono ottenere le concessioni con una velocità mai vista prima, per gli Enti gestori dei corsi d’acqua, Regione Piemonte e AIPo, che possono finalmente vedere risolte annose situazioni di rischio e contemporaneamente ottenere risorse fresche da reinvestire. Infine, questo metodo determina un successo per il territorio, che riconquista sicurezza grazie alla manutenzione dei fiumi.”

In autunno, nel mese di ottobre, sarà realizzato un ulteriore bando per analoghe operazioni di manutenzione al fine di poter includere anche quelle aree del Piemonte che non avevano trovato spazio nella prima programmazione.

44 Comuni piemontesi possono ora assegnare rapidamente i lavori alle aziende che hanno manifestato interesse. In particolare, 33 interventi per l’asportazione di 252 mila metri cubi di materiale riguardano l’Alessandrino, mentre saranno 16 interventi per oltre 135mila mc nell’Astigiano, 31 interventi per 287 mila mc nel Cuneese, 5 interventi per 50 mila mc nel Novarese, 15 interventi per oltre 110 mila mc nel Torinese, 14 interventi per 33 mila mc nel Verbano Cusio Ossola e 12 interventi per 110 mila mc nel Vercellese.

Verdi: problemi maltempo conseguenza della crisi climatica

“L’Italia, dopo gli incendi di questa estate e i processi di desertificazione in corso, come previsto, entra nella stagione delle alluvioni e delle frane, come sta accadendo in queste ore in Liguria con l’esondazione del Letimbro. Il problema è che ci troviamo sempre impreparati davanti a questi eventi estremi ed è inaccettabile che questa classe politica non si preoccupi di affrontare sul serio tutti questi segnali dovuti alla crisi climatica”.

 

Così in una nota i co-portavoce di Europa Verde Angelo Bonelli e Eleonora Evi, che spiegano:

 

“Del resto, questi sono i risultati delle politiche di ministro della Transizione Ecologica che, anziché proporre soluzioni e pianificare una strategia efficace per non trovarsi impreparati, continua nella sua comunicazione del terrore affermando che la transizione ecologica sarà un bagno di sangue.

 

“E’ necessario cambiare rapidamente registro e impegnarsi seriamente per licenziare una Legge sul Clima che, dopo l’entrata in vigore della ‘Normativa europea sul clima’, è sempre più necessaria per elaborare una norma che accompagni la transizione, per allineare le politiche e fare della riduzione delle emissioni di CO2, e degli altri gas climalteranti, un indice di programmazione e valutazione di ogni singolo provvedimento, con un approccio strategico, sistemico e di lungo termine per scelte politiche sempre più allineate alle indicazioni della comunità scientifica.” concludono Bonelli ed Evi.

Poste Italiane, sostenibilità al primo posto. Anche a Torino

La sostenibilità al primo posto, per Poste Italiane, anche in provincia di Torino. Sono infatti 77 le sedi nel torinese, interessate in questa prima parte del 2021 dal progetto, “Led”, finalizzato ad accrescere la sostenibilità ambientale attraverso la riduzione delle emissioni di anidride carbonica.

 

Illuminazione a basso impatto energetico – Il progetto “Led”, che rappresenta da alcuni anni per le sedi del torinese uno degli interventi principali per contenere i costi energetici, ha coinvolto nella prima parte del 2021,  77  distribuiti 44 in  provincia  di Torino e 33 nella Città Metropolitana.

 

L’iniziativa prevede la sostituzione negli immobili dei corpi illuminanti con lampade fluorescenti con la tecnologia LED per l’abbattimento (circa il 50%) dei consumi di energia elettrica e il risparmio dei costi di manutenzione legati alla maggior durata in ore dei corpi illuminanti. Gli interventi effettuati in questo primo semestre in provincia di Torino produrranno annualmente un risparmio stimato atteso di circa 310.000 kWh  e una riduzione di circa 144 tonnellate delle emissioni di anidride carbonica.

 

 

Il contributo al piano “Zero emissioni nel 2030” – Le iniziative intraprese, anche in provincia di Torino, contribuiranno al raggiungimento da parte di Poste Italiane, entro il 2030, dell’obiettivo di ‘zero emissioni nette di anidride carbonica’ come previsto dal piano strategico “2024 Sustain & Innovate”, che mette al centro della strategia, oltre all’innovazione, la sostenibilità, declinata in otto pilastri tra cui la decarbonizzazione degli immobili e della logistica.

 

A conferma della rilevanza dei temi ambientali per la nostra strategia, Poste Italiane diventerà un’azienda a zero emissioni nette entro il 2030 —  aveva ricordato  l’Amministratore Delegato Matteo Del Fante in occasione della presentazione del piano strategico “24 S.I. – l’impegno che abbiamo assunto per la sostenibilità e l’innovazione è un supporto importante per raggiungere gli obiettivi del Paese e dell’Europa per una ripresa economica sostenibile, in linea con quanto programmato nel Recovery Plan.

Il primo mondiale di corsa in montagna, raccogliendo rifiuti

COORGANIZZATO DA ACEA PINEROLESE INDUSTRIALE IN VAL PELLICE HA I SUOI PRIMI CAMPIONI DEL MONDO: ELENA CANUTO E PIETRO OLOCCO

NOTA CURIOSA: PAOLA MOSCONI ATLETA DI ACEA PINEROLESE, AZIENDA LEADER NEL SETTORE AMBIENTALE, HA RACCOLTO IL MAGGIOR NUMERO DI RIFIUTI TRA LE DONNE CON 380  RIFIUTI

Si è conclusa ieri la Plogging Challenge, il primo Mondiale di corsa in montagna, raccogliendo rifiuti, organizzata in Val Pellice da Acea Pinerolese Industriale insieme ai Comuni di Bobbio Pellice con il Sindaco Mauro Vignola e di Torre Pellice con il Sindaco Marco CognoCarlo DegiovanniErik Ahlström e ad AICA ed ERICA soc. coop. che hanno premiato le atlete e gli atleti.

La Plogging Challenge, il primo mondiale di corsa in montagna, raccogliendo rifiuti, ha i suoi primi Campioni del Mondo: Elena Canuto Pietro Olocco (foto allegata).

Una nota curiosa: Paola Mosconi, Atleta Plogger, dipendente di Acea Pinerolese, (nella foto con Erik Ahlström atleta svedese e ideatore del termine Plogging) azienda leader nel settore ambientale, si è classificata prima per numero di rifiuti raccolti tra le donne con 380  rifiuti. Tra gli atleti uomini, è stato Massimo Staffolani ad aver raccolto il maggior numero di rifiuti singoli, con 520 pezzi.

I plogger hanno raccolto complessivamente 795 chili di rifiuti, percorrendo oltre 1.780 km di sentieri e con una media di quasi mezzo chilo di rifiuto ogni chilometro. Suddividendo invece il dato complessivo per il numero di partecipanti, ogni concorrente ha raccolto circa 15 kg di rifiuti.

“ACEA Pinerolese Industriale SpA è stata orgogliosamente a fianco degli atleti da tutto il mondo ha dichiarato Roberto Peiretti Direttore Igiene Ambientale di Acea Pinerolese Industriale SpA – per questa corsa che ha coniugato, in linea con il nostro modello di sostenibilità,  i valori dello sport a un messaggio concreto di cura per l’ambiente, la nostra casa comune.”

 

Acea Pinerolese ha organizzato per tutto il giorno di sabato i laboratori ambientali sul Riribox (van dedicato all’educazione ambientale con giochi interattivi e numerose attività educative) per scuole e pubblico e ha inoltre fornito sacchi per gli atleti che competono. Ha seguito inoltre tutto il servizio di raccolta differenziata dei rifiuti e in particolare dell’organico, in occasione del Pasta Party di domenica presso il Laghetto Nais di Bobbio Pellice, con la premiazione dei vincitori.

Acea Pinerolese ha fornito e ha posizionato inoltre tutti i materiali per la raccolta dei rifiuti nelle varie aree della corsa e dove si svolgono gli eventi, gestendo il servizio di raccolta per l’evento.

Labcube Reale#Green è un compendio del bello e del ben fatto

Prende il via il 2 ottobre 2021 il progetto Labcube Reale#Green, nato dalla collaborazione tra Confartigianato Torino, Camera di commercio di Torino, FabLab Torino,Turn Design Community e la Reggia di Venaria.

L’evento, che gode del Patrocinio della Città di Venaria Reale, della Città Metropolitana di Torino e ha La Stampa come media partner, si inserisce nell’ambito della programmazione 2021 della Reggia di Venaria,  #LaVenariaGreen, dedicata al tema del paesaggio, della sostenibilità e dell’ambiente.

Inoltre, Labcube Reale#Green rappresenta l’evoluzione del progetto Labcube Reale realizzato nel 2019.  

I 10 prototipi saranno esposti a partire da sabato 2 ottobre fino a domenica 5 dicembre, presso il bookshop della Reggia di Venaria, e si ispirano ai temi della sostenibilità, del paesaggio e del green, nonché all’“infinita bellezza” che dà il titolo alla mostra in corso alla Reggia di Venaria.

I prototipi saranno acquistabili solo in un momento successivo all’esposizione.

Labcube Reale#Green è una rassegna collettiva, un compendio del bello e del ben fatto, che ha visto come protagonisti 10 gruppi di lavoro, composti ciascuno da un artigiano e un designer, che si sono cimentati con medium espressivi diversi (carta, ceramica, ferro, tessuti, ecc.) e che hanno realizzato 10 oggetti, fornendo interpretazioni e sguardi differenti sul green.

SAV-Ó è la zuppiera in porcellana che ci aiuta a risparmiare acqua, infatti, dopo aver lavato le verdure la stessa acqua è riutilizzabile per annaffiare le piante, grazie ad un piccolo foro in uno dei manici che trasforma la zuppiera in un inusuale annaffiatoio; la bag  prêt-à-porter, oggetto di design realizzato con materiali selezionati ecologici e sostenibili (carta, cuoio, ecc.) dalle linee morbide ed avvolgenti, con tasche laterali in ambedue i lati; la linea di gioielli “NO TIME TO WAIT” che è il brand della collana formata da quattro elementi composti principalmente da lenti con filtri di colore diverso attraverso cui si potrà ammirare il paesaggio sotto punti di vista differenti; il cappello scultura a tesa larga con vestibilità alla veneziana che omaggia i giardini della Reggia di Venaria che mostrano un disegno ricco di texturediverse: dai prati all’inglese, alle siepi e ai filari di alberi.Completa l’accessorio la tiara rappresentante i filari di alberi; 3Vla fascia di tessuto realizzato con l’utilizzo di filati naturali e sostenibili che intende promuovere il recupero delle bottiglie di vetro e plastica, rivestite ed elevate ad oggetto di design; l’occhio di Gea, una lampada realizzata sfruttando l’espressività e la trasparenza del vetro attraverso la termofusione dei singoli elementi; il progetto Night & Day ispirato alle opere di Maurits Cornelis Escher, una scultura nata per vivere sia in ambienti interni che esterni, si fonde con la natura e la accoglie dentro di sé illuminandola e facendola crescere al proprio interno; SOLL(I)EVAMI il complemento funzionale, posizionato all’ingresso di casa, che può contenere tutto ciò che viene utilizzato all’aria aperta; Rinascita la scultura luminosa in cui la particolare “luce artistica” del neon, modellata da un espertomaestro soffiatore, fa da protagonista sensoriale, nonché visiva; le scarpe Cameo, che offrono la possibilità di produrre e stampare con una propria stampante 3D suole diverse con caratteristiche e colori differenti.

I progetti di Labcube Reale#Green rappresentano 10 sfide alle abilità artigianali che hanno saputo sviluppare il tema green attraverso la realizzazione di 10 prototipi in equilibrio tra passato e futuro, dove la sapienza del maestro artigiano si fonda con la progettazione del lavoro del designer dando vita a 10 oggetti innovativi e di forte impatto estetico.

Infatti, Labcube Reale#Green è nato con l’obiettivo di creare un team di lavoro inedito che ha messo insieme la manualità del saper fare dell’artigiano, esteso alle potenzialità delle tecnologie legate alla sfera della modellazione tridimensionalereale e virtuale, con la creatività e astrazione dei designer.

Dieci gruppi di lavoro con l’obiettivo di fare sintesi tra i saperi e il know how degli artigiani con la creatività del designer in un processo di osmosi e contaminazione dei diversi ambiti conoscitivi: pragmatici ed empirici gli uni, creativi e progettuali gli altri. Una sorta di plusvalore, che il talento artigiano conferisce al mondo del design e viceversa.

Una mostra collettiva capace di coniugare il mondo della bellezza, dell’alta manifattura, delle cose realizzate a regola d’arte con la capacità di trasformare creativamente la materia.

Labcube Reale#Green ha tra gli obiettivi quello di incentivare lo scambio di saperi, orientare all’innovazione, valorizzare il territorio e le sue economie produttive-dichiara Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torinoperseguendo finalità legate alla produzione e alla commercializzazione delle opere create, generando un legame forte con la committenza attraverso la realizzazione di oggetti unici ispirati al tema green e alla mostra della Reggia di Venaria dedicata al paesaggio. Il Progetto punta su sostenibilità e artigianalità evoluta, grazie ad un’importante attività

svolta all’interno dei gruppi di lavoro che ha generato un intreccio di saperi legati alla manualità, al green e alla progettualità: una nuova frontiera dell’artigianalità moderna. Non possiamo nascondere che la crisi ha colpito duramente, mettendo a rischio operativo molte delle nostre aziende, ma gli artigiani hanno anche mostrato grandi capacità di resilienza e questo progetto ne è una prova tangibile. Ora vogliamo contribuire a costruire il rilancio del Paese e a dare un futuro alle nuove generazioni, pronti come sempre a fare la nostra parte con senso di responsabilità e coscienza civica partendo anche da qui, da questo progetto, dalla volontà di mettersi in gioco e creare qualcosa di bello e unico.

Siamo lieti di supportare una nuova edizione del progetto LabCube rinnovando anche quest’anno la proficua collaborazione con la Reggia di Venaria – spiega Dario Gallina, Presidente della Camera di commercio di Torino.Artigianato, turismo e cultura in questi mesi hanno senza dubbio attraversato un periodo molto difficile, ma è significativo che proprio il design, attraverso creatività e progettazione di nuove idee, contribuisca attivamente alla ripartenza del comparto artigiano, con un’attenzione particolare alla sostenibilità, tema ormai imprescindibile per un nuovo sviluppo ed elemento distintivo anche agli occhi del consumatore”.

“Con grande soddisfazione la Reggia di Venaria ospita la terza edizione del progetto LabCube Reale#Green  -conclude Guido Curto, Direttore del Consorzio delle residenze Reali Sabaudeun progetto che negli anni ha visto coinvolti artigiani, designer e maker confrontarsi con la magnificenza della Reggia e dei Giardini di Venaria per elaborare e creare prodotti di merchandising rivolti al grande pubblico dal forte carattere identitario. Gli artisti/artigiani sono stati chiamati ad interpretare il tema portante che ha sostenuto il programma culturale nel 2021: #green, un ricco calendario di appuntamenti che ha accompagnato i visitatori in un percorso tra arte, storia e natura, orientato alla sostenibilità e alla valorizzazione del rapporto tra l’uomo e l’ambiente, fra i quali il ruolo di protagonista spetta alla grande mostra “Una infinita bellezza. Il Paesaggio in Italia dalla pittura romantica all’arte contemporanea”. I prototipi del progetto LabCubeReale#Green verranno esposti nel rinnovato Bookshop della Venaria Reale, il cui impianto stilistico, definito con il supporto del Centro e Conservazione e Restauro La Venaria Reale, rappresenta un inedito e forte richiamo alla natura e all’ambiente, in un’atmosfera che enfatizza ancora di più la tematica Green.  Grazie alla collaborazione con la Camera di Commercio di Torino e Confartigianato Torino la Reggia di Venaria, ospitando il progetto LabCube Reale#Green, si propone ancora una volta come vetrina delle eccellenze artigiane del territorio e luogo delle proposte innovative che quest’ultimo esprime.”

Nello spazio espositivo troviamo i seguenti oggetti:

SAV-Ó realizzato da Laura Malandrino (artigiana) e daRiccardo Vicentini (designer)

Il progetto trae ispirazione dalle tradizionali zuppiere Sabaude in porcellana, ma affronta un tema molto attuale: l’importanza di non sprecare acqua, bene prezioso e non inesauribile.

SAV-Ó ci aiuta a risparmiare acqua con un’attività semplice e quotidiana: il gesto di lavare frutta e verdura, permettendoci di compiere quest’azione in ammollo e non sotto l’acqua corrente. Dopo aver lavato le verdure, è possibile riutilizzare la stessa acqua per annaffiare le piante ed i fiori del nostro balcone o del giardino: infatti uno dei manici di SAV-Ó, nasconde un piccolo foro, che lo trasforma in un inusuale annaffiatoio. Il restringimento sulla bocca superiore del contenitore, consentirà di compiere quest’operazione, senza che frutta e verdura cadano fuori.

Prêt-à-porter realizzato da Giò Gatto (artigiano) e Rosa Palumbo (designer)

La bag Prêt-à-porter è un oggetto di design realizzato con materiali selezionati ecologici e sostenibili (carta, cuoio, ecc.), dalle linee morbide ed avvolgenti, con tasche laterali in ambedue i lati. Un vero e proprio contenitore di contenuti. Il concept creativo richiama l’elemento geometrico della Galleria di Diana fino a farlo diventare la texture della bag. Un effetto optical, con richiamo anche alla corrente optical Art e all’Haute Couture (Chanel – Dior).

Altro elemento identificativo della bag sono i manici in cuoio in cui vengono intarsiate al laser delle foglie. La carta “grattacrespa” è realizzata in esclusiva per Giò Gatto dalla cartiera di Nebbiuno e regalano alla Bag matericità robustezza ed elasticità. Il materiale è parzialmente riciclato e riciclabile al 100%.

NO TIME TO WAIT realizzato da Daniela Cavallo (artigiana) e Gianluca Macchi (designer)

La lotta contro il cambiamento climatico sta diventando sempre più una corsa contro il tempo. Da questo concetto nasce l’idea di “NO TIME TO WAIT”, una linea di gioielli ideata per sensibilizzare gli utenti su uno dei 17 Sustainable Development Goals individuati dall’ONU nel 2015, con un orizzonte di attuazione entro il 2030.

L’oggetto è un capo sfilata, una collana composta da quattro elementi composti principalmente da lenti con filtri colore diverso, attraverso cui si potrà ammirare il paesaggio sotto punti di vista diversi. L’unità della visione, la sovrapposizione delle lenti, darà la completezza del messaggio, “NO TIME TO WAIT”. Dal punto di vista tecnico, la catena sarà in argento e lavorata a mano, a questa saranno collegati i quattro elementi, ognuno composto da due lenti in vetro del diametro di 10 cm, tra le quali sarà interposta una lente colorata su cui verrà incisa una parola diversa. Le incisioni tra le lenti verranno riempite con i materiali scelti in correlazione alle tematiche.

Cappello scultura di Nina Tauro (artigiana) e Arianna Ricossa (designer)

Il concept, un cappello a tesa larga con vestibilità alla veneziana è un omaggio ai giardini della Reggia di Venaria, che mostrano un disegno ricco di texture diverse: dai prati all’inglese, alle siepi e ai filari di alberi. La tela di base del cappello è un colore naturale e vuole essere a livello materico un elemento strutturale, il rimando alle siepi viene reso dalla sovrapposizione di tessuti di

colore diversi che tagliati danno un effetto sfilacciato con diverse sfumature. Completa l’accessorio la tiara rappresentante i filari di alberi. Una stampa 3D che vuole donare ancora più naturalezza grazie alle asimmetrie date dalle diverse altezze. I due elementi separati tra loro sono legati tramite un filo di raso di recupero, che nel cappello forma un motivo fisso mentre nella tiara forma un movimento grazie al fiocco a cascata sul retro.

3V di Lisa Fontana (artigiana) e Monica Oddone (designer)

I 3 Valori #green 3V è una fascia di tessuto “occhio di pernice” o “rombo” realizzata tramite un telaio manuale a 4 licci con l’utilizzo di filati naturali e sostenibili, come i filati di juta indiana (Fibra tessile vegetale ricavata dalle piante del genere Corchorus) o i filati di bambù del Nepal (Fibra tessile vegetale ricavata dalla frantumazione delle parti legnose della pianta). 3V intende promuovere il recupero delle bottiglie di vetro e plastica e la loro trasformazione in vasi che custodiscano un po’ di natura all’interno della casa. Attualmente progettato come pezzo unico, può essere declinato in una famiglia di prodotti con varianti dimensionali (a seconda della capienza della bottiglia) e con varianti cromatiche (legate, ad esempio, al tema delle stagioni).

L’occhio di Gea di Chiara Ferraris (artigiana) e Andrea Vecera (designer)

Gea è una lampada realizzata sfruttando l’espressività e la trasparenza del vetro, attraverso la termofusione dei singoli elementi, schegge di vetro colorate provenienti da scarti di lavorazioni con diverse tonalità, che costituiscono l’iride, cerchio perfetto inscritto in un ellisse opalino ottenuto mediante termoformatura.

GEA nella mitologia greca è la dea primordiale, la madre della terra, origine del mondo, presente un po’ in tutte le mitologie ancestrali dell’essere umano. Luce come mezzo per vedere, intesa come ciò che permette di distinguere le forme, la profondità della realtà, ma anche la luce che emana la verità raggiunta tramite la conoscenza, simbolo di vita fondamento simbolico religioso. Tuttavia, della luce siamo coscienti solo quando questa è assente, poiché senza di essa non siamo più in grado di vedere.

Attraverso l’occhio di Madre Natura nel suo luminoso splendore, acquisiamo coscienza su ciò che ci circonda, una finestra allegorica sul creato e lo stato attuale del mondo.

Night & Day di Claudio Rizzolo (artigiano) e Andrea Scarpellini (designer)

Night & Day è un progetto ispirato alle opere di Maurits Cornelis Escher. È una scultura nata per vivere in ambienti interni come esterni, si fonde con la natura e la accoglie dentro di sé illuminandola e facendola crescere al proprio interno. Night & Day può essere una scultura, una lampada, un giardino, un orto verticale, un gioco di illusioni ottiche, ecc.

Come in un’opera di Esher il pavimento a rombi caratteristico della Reggia si evolve tridimensionalmente in una scala a chiocciola, che a sua volta si ripete in circolo in uno spazio sospeso privo di riferimenti trasformandosi lentamente in uno stormo di uccelli migratori che volano nel cielo.

La scultura ruotando su sé stessa crea un loop visivo ipnotico.

Il concept si può sviluppare in tre step tecnologicamente sempre più avanzati.

1- La scultura grazie ad una lampada led specifica emana la luce necessaria a far crescere la pianta collocata al proprio interno e coltivata mediante la tecnica idroponica. La luce può essere alimentata da un pannello solare.

2- La scultura può ruotare su sé stessa creando un gioco di illusione ottica e grazie a questo movimento collegato ad una dinamo, produce l’energia elettrica necessaria ad accendere la lampada led.

3- La scultura funziona come un vero e proprio sistema eolico e ruota con la spinta del vento che a sua volta produce energia elettrica per illuminare i led.

L’opera è realizzata in lamiera di acciaio corten 15/10 (pretrattato per uso in ambienti interni).  

Il corten è un metallo ma come le piante e altri materiali naturali ha la particolarità di trasformarsi ed evolversi mutando nel colore da un grigio ferro, passando per un arancione vivo fino ad una calda tonalità di marrone che lo ambienta facilmente in ogni contesto.

La sua caratteristica ossidazione superficiale, regolare nel tempo, permette a contatto con le piante di rilasciare i giusti quantitativi di ferro utili a rinforzarle.  

SOLL(I)EVAMI di Nadia Zanconi (artigiana) e Ettore Balbo (designer)

L’idea di base di SOLL(I)EVAMI è quella di avere all’ingresso della propria casa o del posto di lavoro, un complemento funzionale che possa contenere tutto ciò che si utilizza all’aria aperta. In questo caso il benessere parte ancora prima di uscire, avendo in un unico posto e a portata di mano tutto il necessario.

SOLL(I)EVAMI è un complemento d’arredo componibile e versatile che può funzionare da solo o può essere abbinato a uno o più moduli.

Il sistema base è costituito da una cornice portante da fissare alla parete attraverso una speciale staffa e da un elemento di appoggio a pavimento, da un braccio porta bici, da due ripiani e da un sistema appendi abiti. Si potrà modificare di volta in volta l’assetto di SOLL(I)EVAMI in funzione delle diverse necessità e abitudini.

Per esempio, si potrà posizionare la bici in altezze diverse lasciando spazio alle mensole che potranno essere collocate sul livello più basso utilizzandole come comodo porta scarpe o come porta piante, come ripiano per libri o svuota tasche.

Sulla staffa di supporto per il fissaggio a parete di SOLL(I)EVAMI è invece possibile inserire il sistema appendi abiti costituito da due cinghie in pelle alle quali è fissato il tubolare in alluminio per appendere delle grucce.

Camaleo di Giancarlo Berardinelli (artigiano) e Francesco Mansueto (designer)

Le scarpe Camaleo ovvero come produrre e stampare con una propria stampante 3D suole diverse con caratteristiche e colori differenti. La possibilità di scegliere e cambiare la forma e il materiale della suola conferisce a questo accessorio un elevato grado di personalizzazione, che permette di assecondare piùesigenze e molteplici tendenze fashion. La scarpa Camaleo aiuta a vivere esperienze diverse, mantenendo alta la qualità ed il comfort della camminata: dalla passeggiata in centro città alla scampagnata la scarpa potrà essere utilizzata per esigenze diverse. Inoltre, Camaleo, ha una lunga durata, conferita dalla qualità della realizzazione e dalla sua riparabilità. Tutto è creato perché non ci siano sprechi. I materiali di costruzione di base sono tutti ecologici. Il cuoio con cui è realizzata è certificato, la tomaia stessa è realizzata in pellame ecologico ad alta resistenza e durevolezza nel tempo.

Rinascita di Roberto Basso (artigiano), Laura Cerabona e Roberta Caputi (designer)

L’idea progettuale del concept nasce dal desiderio di voler esprimere un messaggio emotivamente impattante volto a sensibilizzare le persone sui temi legati all’ambiente.

Per meglio interpretare questo concetto è stata progettata una scultura luminosa in cui la particolare “luce artistica” del neon, modellata da un esperto maestro soffiatore, fa da protagonista sensoriale, nonché visiva.

Per la base è stato utilizzato il ceppo ramoso dell’albero di fico. Questa pianta è considerata sacra in molte culture e simboleggia la Vita, la forza e la conoscenza, nonché l’asse del mondo che collega la terra al cielo, rivestendo un significato di immortalità e di abbondanza. Sulla sua corteccia rugosa

scorrono delle lacrime rosse a rappresentare la Natura ferita ma dall’interno del tronco vuoto, fuoriescono fasci di luce bianca.

In questo incastro la luce bianca si fonde con quella rossa dando forma a un cuore stilizzato che raffigura la Rinascita.