AMBIENTE- Pagina 91

Next gen: le richieste dei giovani per migliorare la qualità della vita

Attenzione all’ambiente, alla sanità, alle famiglie e alla formazione

Investimenti mirati a migliorare la vita dei piemontesi partendo dalla qualità dell’aria e dall’assistenza sociale e sanitaria, più servizi per i giovani e le famiglie, una formazione di alta qualità sono le richieste che hanno rivolto i 400 giovani che  hanno partecipato a “Next Gen per la sostenibilità”, brainstorming collettivo aperto a tutti gli under35 che vivono, lavorano o studiano in Piemonte con il quale la Regione ha inteso condividere e migliorare le linee guida della Strategia per lo sviluppo sostenibile.

A conclusione dei lavori, il presidente della Regione Alberto Cirio ha affermato che “oggi più che mai è fondamentale ascoltare la voce dei giovani, i veri protagonisti del mondo di domani. Sarebbe paradossale non tenere conto delle loro sensibilità in una stagione importantissima come quella attuale, che comprende la ripresa post pandemia e gli investimenti derivanti dal PNRR e dagli altri fondi europei. Abbiamo davanti mesi storici, perché i tempi delle scelte sono molto brevi, e garantisco che le richieste dei giovani piemontesi saranno prese in considerazione nei programmi che stiamo predisponendo”.

Ad aprire la mattinata è stato l’assessore all’Ambiente, Innovazione e Ricerca Matteo Marnati: “Stiamo costruendo le linee di indirizzo della nostra Strategia per lo sviluppo sostenibile, cerando di unire l’aspetto economico con quello sociale e ambientale, e insieme a voi possiamo integrarle. I problemi di siccità degli ultimi tempi e quelli causati dalla bombe d’acqua che in poco tempo creano danni notevoli sono la dimostrazione che i cambiamenti climatici sono già in atto. Per fronteggiarli occorre un cambio culturale. La Regione è al lavoro per raggiungere obiettivi come il miglioramento della qualità dell’aria, la tutela delle acque, l’efficientamento energetico degli edifici pubblici, la sostituzione delle caldaie obsolete, la rottamazione dei veicoli inquinanti. Tanti aspetti che messi insieme produrranno dei cambiamenti positivi”.

Quattro le sessioni che hanno caratterizzato la mattinata: sviluppo responsabile, formazione e nuovi lavori, integrazione delle marginalità, benessere-nuova vivibilità. Per ciascuna sessione tematica si sono formati gruppi di lavoro che hanno dibattuto sul tema proposto da un esperto.

Questo evento ha fatto seguito a quello sull’apporto alle scelte regionali della consultazione sul Documento strategico unitario per l’utilizzo dei fondi europei della programmazione 2021-27, svoltosi il 20 marzo scorso.

Misure antismog, scatta il livello arancio: fermi anche i diesel euro5 dalle 8 alle 19

Da martedì 14 dicembre, le misure di limitazioni del traffico passeranno al livello arancio, che scatta in caso di previsione di superamento, per la media giornaliera, del valore di 50 microgrammi mcg/mc di PM10 nell’aria per tre giorni consecutivi.

Alle limitazioni strutturali già in vigore, per il traporto persone (M1, M2, M3) si aggiunge il blocco dei veicoli diesel con omologazione Euro 5 valido tutti i giorni (festivi compresi) dalle ore 8 alle 19, mentre il blocco dei veicoli diesel Euro 3 e Euro 4 verrà esteso anche alle giornate di sabato e domenica (festivi compresi) dalle ore 8 alle 19.

Per il trasporto merci (N1, N2, N3) il blocco riguarderà anche i veicoli diesel con omologazione Euro 3 ed Euro 4, tutti i giorni (festivi compresi) dalle ore 8 alle 19.

Lo stop riguarderà anche agli automezzi dotati di dispositivo ‘Move In’( MOnitoraggio dei VEicoli INquinanti).

L’elenco completo delle misure antismog, delle esenzioni previste e dei percorsi stradali esclusi dai blocchi sono disponibili alla pagina: www.comune.torino.it/emergenzaambientale.

Ci siamo rotti i polmoni! Il flash mob di Legambiente

Per ribadire l’urgenza di ridurre l’inquinamento atmosferico nelle città italiane

In Italia nel 2019 ci sono stati quasi 50mila decessi prematuri causati dall’inquinamento dell’aria da particolato (PM 2,5)

Parte oggi da 6 capoluoghi italiani una grande mobilitazione nazionale, per dire, con voce ferma e decisa, che i cittadini non sono più disposti ad aspettare: basta emissioni inquinanti adesso!

 

Nelle città di Torino, Milano, Bologna, Roma, Napoli e Bari, gruppi di attivisti di Legambiente, indossando maschere antigas, hanno simulato una realtà non troppo lontana; uno scenario del prossimo futuro, se le emissioni inquinanti nelle città italiane non verranno immediatamente e drasticamente ridotte, in rispetto dei nuovi obiettivi europei ma, soprattutto, per rientrare nei nuovi e più stringenti limiti di esposizione fissati dall’OMS.

CI SIAMO ROTTI I POLMONI! È lo slogan del flash mob organizzato da Legambiente nell’ambito della Clean Cities Campaign, una campagna europea sostenuta da un cartello di associazioni dell’Unione Europea, che punta al miglioramento radicale della qualità dell’aria attraverso stili di mobilità più sostenibile, alla ridistribuzione dello spazio urbano in favore delle utenze deboli e alla conversione dei trasporti all’elettrico. L’obiettivo, dunque, è una mobilità a zero emissioni per le principali città italiane entro il 2030.

Ma quello di oggi non è che l’inizio. Il  flash mob, infatti, avvia una grande mobilitazione che vedrà protagonisti i Circoli di Legambiente su tutto il territorio nazionale, accanto ad altre associazioni, comitati e cittadini. La campagna sarà al centro dell’attività del cigno verde per tutto il periodo invernale e culminerà a febbraio con un’iniziativa itinerante nei principali capoluoghi italiani per fare il punto su quanto si sta facendo per far fronte all’emergenza della qualità dell’aria nei centri urbani.

L’iniziativa di oggi è stata anche l’occasione per ricordare che l’italia è stata condannata dalla Corte di Giustizia Europea per aver superato il valore limite delle concentrazioni di particelle inquinanti #PM10, in modo continuato, dal 2008 al 2017 e negli anni successivi sino al 2021. A queste condanne seguiranno, se non si correrà ai ripari, delle multe che pagheranno i cittadini.

Inquinamento atmosferico e decessi – Tutte le città interessate nella campagna Clean Cities durante il 2021 hanno avuto problemi di inquinamento atmosferico che stanno mettendo a rischio la salute dei cittadini. Infatti le medie annuali per il PM10 – registrate in tutte le centraline urbane di fondo o di traffico presenti in città – vedono tutti capoluoghi superare i nuovi limiti suggeriti dall’OMS per questo inquinante, 15 microgrammi/metro cubo come media annuale. La media (calcolata come media di tutti i valori medi delle centraline presenti nella città) di Milano è di 30 microgrammi/mc, 2 volte sopra il valore suggerito dall’OMS, seguita da Torino con 29, Roma con 24, Napoli e Bologna con 23 e Bari 22. La situazione dell’inquinamento atmosferico più acuta si è registrata a Milano e Torino e Napoli che hanno anche superato, con almeno una centralina di monitoraggio, il limite di 35 giorni con una media superiore a 50 microgrammi metro cuboMilano Marche con 45 giorni di superamento, Torino Grassi con 55 e Napoli Ferrovia con 40.

L’Agenzia europea per l’ambiente (Eea) ha stimato, sulla base delle indicazioni dell’OMS, che in Italia nel corso del 2019 ci sono stati 49.900 decessi prematuri causati dall’inquinamento da polveri sottili (Pm 2,5). Mentre il biossido d’azoto può essere ritenuto causa di 10.640 decessi, decisamente meno quelli per l’ozono, 3.170.

Impietoso il confronto con l’Europa: il 17% dei morti per inquinamento nel nostro continente è infatti italiano (uno su 6). Una percentuale altissima considerato che gli italiani rappresentano appena il 13,5% della popolazione dei 27 Paesi dell’Unione. Siamo il Paese dove si registrano più decessi per inquinamento da biossido d’azoto (NO2), il doppio degli anni di vita persi: 180 anni ogni 100mila abitanti, contro i 99 della media dell’Unione.

In che modo l’Europa sta cercando di affrontare questa situazione? La Commissione Europea nel suo Piano d’azione Verso l’inquinamento zero per l’aria, l’acqua e il suololancia l’obiettivo -55% inquinamento entro il 2030 e prevede il dimezzamento dei limiti di qualità dell’aria con la nuova direttiva per la prossima primavera 2022. Creando così un parallelo tra i target di mitigazione della crisi climatica e la lotta all’inquinamento. Un atto che impone di adeguare strategie, piani e stili di vita. Le lievi e lente riduzioni dell’inquinamento in quasi tutte le città italiane non sono certo un segnale soddisfacente: in decine di centri urbani, infatti, le emissioni sono oltre i limiti di media giornaliera stabiliti nel 2005 in tutta Europa per il PM 10.

Quasi l’80% dei decessi è correlato alle emissioni di PM2,5 in Europa sono 400 mila i decessi prematuri ogni anno per inquinamento atmosferico50 mila in Italia. I morti attribuiti in questi 2 anni al Covid19 nel mondo, anche nel caso di co-morbilità, erano 4,5 milioni, in Europa 900 mila e in Italia 130 mila. Non dobbiamo confondere malati, morti e cause ambientali, ma gli ordini di grandezza evidenziano che l’inquinamento atmosferico è un fattore di rischio confrontabile con la peggiore pandemia del secolo. Si stima che ogni anno l’esposizione all’inquinamento atmosferico causi 7 milioni di morti premature. Occorre ridurre le emissioni, non abbiamo più tempo.

“Il PNRR, dovendo rispettare obiettivi stabiliti dall’Europa, ha imposto investimenti nel trasporto pubblico e anche gli investimenti nella rigenerazione urbana possono andare nella stessa direzione puntando alla costruzione di embrioni di smart cities che si orientino verso la mobilità a zero emissioni e la mobilità on demand – dichiara Stefano Ciafani presidente di Legambiente. Stiamo purtroppo andando nella direzione sbagliata: a fine 2020 abbiamo avuto 300 mila auto su strada in più del 2019 e 340 mila abitanti in meno, mentre tra il 2020 e il 2021 il Paese ha speso più di 2 miliardi di euro in bonus auto, e questo non ha agevolato la mobilità elettrica. I nuovi limiti di esposizione fissati lo scorso settembre dall’OMS impongono a tutti i capoluoghi una seria revisione delle proprie strategie e un’accelerazione senza precedenti. Per questo l’iniziativa odierna si pone anche come un appello anche ai neo eletti sindaci nei principali capoluoghi italiani,  per iniziare un processo di trasformazione dello spazio urbano e della mobilità che porteranno a ridurre le emissioni e aumentare la sicurezza, e al mondo industriale che deve impegnarsi da subito nella riconversione ecologica dell’automotive italiano, diventando motore e non freno del percorso verso la fine inevitabile della produzione delle auto a combustione interna, già decisa con convinzione in altri paesi e da alcune aziende straniere.

Come ridurre l’inquinamento atmosferico – Sono molte, infatti, le strategie che si possono adottare per ridurre l’inquinamento atmosferico nelle città, come per esempio cominciare a bloccare gli euro4 dieselSalvo la Regione Piemonte e il Comune di Milano, le altre città e regioni inquinate hanno deciso di non bloccare gli euro4 diesel, come avrebbero dovuto dal 1 ottobre 2020, con la scusa del protrarsi dell’emergenza sanitaria. Ma questa scusa non regge, sembra dimostrato che il maggior inquinamento aggrava le conseguenze sanitarie della pandemia: la causa è lo svuotamento dei mezzi pubblici (per le misure di distanziamento, mascherina, aerazione e sanificazione) a favore delle auto private. Venerdì sera Roberto Cingolani, Giancarlo Giorgetti e Enrico Giovannini, i tre ministri che coordinano la transizione ecologica verso la mobilità sostenibile, hanno deciso di vietare la vendita di automobili dotate di motori a combustione, gasolio, benzina e gas nel 2035. Anche le tecnologie hanno dunque un fine vita: dopo il 2025 non potranno più circolare gli euro5 diesel, mentre dopo il 2030 non potranno più entrare gli attuali euro6.
I primi di novembre il TAR del Lazio ci ha dato ragione contro Eni: è stata confermata la sentenza dell’Autorità (AGCM), il gasolio che non inquina non esiste, il diesel non può essere greenSiamo l’unico paese EU con un bonus per auto non elettriche, che vende più diesel che auto a batteria e che compra pochi autobus (950 su 50 mila nel 2020), pochissimi elettrici (meno del 5%), andando contro la Direttiva Veicoli Puliti.

Dobbiamo prendere esempio dalle Low Emission Zone e le nuove ZEZ (Zero) o ULEZ: centri città, quartieri e interi comuni con limitazioni progressive di uso o di accesso a tecnologie combustibili più inquinanti, che tendono alle emissioni zero anche climatiche. Sono spesso in combinazione con forme di congestion charge, come il pagamento del pedaggio.
Bisogna investire sul Trasporto Pubblico Locale, incrementando le flotte con mezzi elettrici, con un’azione integrata con la sharing mobility  e creando intermodalità del servizio.
Dobbiamo ridisegnare lo spazio pubblico puntando alle città in 15 minuti, in modo che i cittadini possano trovare entro 15 minuti a piedi da casa tutto quello che gli serve per vivere.

L’azione collettiva deve produrre un cambiamento consapevole e pianificato nelle città, nei territori. Ma non basta l’azione decisa e coordinata delle Regioni e delle città ad imprimere il cambiamento necessario. Anche lo Stato deve dotarsi di politiche nazionali coerenti e orientate nella stessa direzione.

Legambiente

“Ci avete rotto i polmoni” La protesta di Legambiente

Flash mob di Legambiente per chiedere un drastico per chiedere un drastico cambio di rotta sull’inquinamento atmosferico urbano

 

Lunedì 13 dicembre h. 11:00
Piazza Palazzo di Città

 

 

Lunedì 13 dicembre alle ore 11.00 le attiviste e gli attivisti di Legambiente scenderanno in piazza per un flash-mob con lo slogan “Ci avete rotto i polmoni”, per chiedere alla nuova giunta torinese un drastico cambio di rotta sull’inquinamento atmosferico urbano e per affrettare le misure necessarie a rientrare nei nuovi e più stringenti limiti di esposizione fissati dall’OMS, nel quadro generale di una stringente necessità di limitare le emissioni climalteranti per rientrare nei parametri dell’Accordo di Parigi.

 

L’appuntamento è alle 10.30 in Piazza Palazzo di Città.

Arriva a Torino Trust in Food, la startup che supporta le aziende locali e il cibo sostenibile

Acquistare direttamente dai produttori agricoli è più facile con Trust In Food: tante le proposte in occasione del Natale, dalle confezioni regalo ai buoni “Bigliet-TIF”

 

Trust In Food arriva a Torino per mettere in contatto i consumatori cittadini con i produttori del territorio. Il progetto, avviato con successo nel Pinerolese a inizio 2021, mira a creare una rete di aziende agricole e alimentari da cui sia possibile informarsi sulla sostenibilità dei loro prodotti e metodi produttivi, e ordinare online, per poi ricevere i propri acquisti direttamente a casa. Un modello alternativo di spesa che supporta l’economia locale, incentiva il contatto diretto e permette al consumatore di ottenere informazioni chiare sul cibo che porta in tavola quotidianamente.

Da oggi le aziende della rete Trust In Food consegnano anche nella città di Torino e circondario. Per conoscerle basta visitare il sito www.trustinfood.it, che raccoglie i profili di oltre 35produttori locali del Pinerolese e del Torinese che finora hanno aderito al progetto. Ortofrutta, prodotti da forno, latticini, carne, salumi, miele, confetture, olio e ancora vino e birra: il ventaglio dell’offerta delle aziende di TIF è ampio. In questa vetrina online ciascuna impresa si narra in modo trasparente e descrive la sua storia, le attività e le caratteristiche di sostenibilità ambientale e sociale, generando così fiducia nei consumatori. Oltre a favorire la comunicazione tra domanda e offerta, Trust In Food facilita l’acquisto diretto dalle aziende locali: è sufficiente verificare le condizioni di consegna, selezionare i prodotti preferiti sul sito e aggiungerli al carrello virtuale per riceverli direttamente a casa, consegnati da ogni produttore. Nei primi mesi del 2022, inoltre, si aggiungerà la possibilità di ordinare attraverso un’App dedicata che è in fase di sviluppo per migliorare la User Experience il processo di acquisto.

In occasione delle festività natalizie, Trust in Food lancia l’iniziativa “Bigliet-TIF di Natale”, buoni dal valore di 10/20/30/40/50/100€ che potranno essere utilizzati per fare la spesa presso qualsiasi produttore della rete e saranno validi per tutto il 2022.

Un’idea regalo buona per il palato e per l’ambiente, con cui donare prodotti di qualità e sostenere le aziende locali che investono nella sostenibilità e nel proprio territorio. Sul sito di Trust In Food è inoltre disponibile un’intera sezione dedicata esclusivamente alle proposte natalizie. Ogni produttore propone una confezione regalo con i propri prodotti: dai panettoni agricoli, alla birra, al vino e tanto altro ancora.

Trust In Food nasce dall’iniziativa di un team di sette ragazzi del pinerolese appassionati di cibo, sostenibilità e innovazione. Quattro ingegneri, un economista, un gastronomo e un designer: un gruppo multidisciplinare che mette a sistema le diverse competenze per proporre un cambio di paradigma nella produzione e consumo alimentare. «Le filiere produttive sono diventate così distanti da noi consumatori e si sono inseriti nel mezzo così tanti passaggi che col tempo abbiamo smesso di farci domande e pensiamo che tanto, alla fine, un prodotto vale l’altro, non importa da dove arrivi, chi l’abbia fatto e come l’abbia prodotto. Siamo riusciti a ridurre la complessità dei valori che il cibo porta con sé a semplice commodity e merce di scambio. E io credo che non ci sia follia più grande che l’uomo abbia mai concepito. TIF nasce proprio con l’arduo obiettivo di rendere le persone consapevoli della bellezza delle piccole produzioni locali e delle storie delle persone che stanno dietro ciò che mangiamo», spiega Daniele Rasetto, gastronomo e Co-Founder di TIF.

Per invertire la rotta e creare filiere alimentari più trasparenti e sostenibili occorre partire dalle scelte quotidiane. È qui che si inserisce Trust In Food, usando la tecnologia per agevolare il rapporto tra produttori locali e consumatori desiderosi di fare una spesa responsabile. I primi hanno la possibilità di creare una vetrina digitale per vendere i propri prodotti senza dover creare un e-commerce privato, e ricevendo supporto nella comunicazione digitale. I secondi reperiscono facilmente informazioni chiare sull’azienda e sui processi produttivi del cibo che acquistano, così da riconoscerne valori e virtù e scegliere con consapevolezza ciò che mettono nel piatto.

«Oggi più che mai ci siamo accorti dell’importanza della digitalizzazione: la tecnologia è ormai parte delle nostre vite, è innegabile. Anche il comparto agricolo non può, e non deve, esimersi dal suo utilizzo. Abbiamo bisogno di contadini 2.0, che stiano al passo con le richieste del mercato e dei nuovi consumatori digitali. La tecnologia, se usata bene, è un mezzo di incredibile utilità, e Trust In Food ne è un esempio», dichiara Rasetto.

L’ambizioso progetto di TIF è allineato alla Strategia Europea Farm to Fork, che prevede di avvicinare i consumatori ai produttori agricoli e promuovere l’acquisto di cibi sani e sostenibili. Con un’azione semplice quanto un ordine online, la piattaforma Trust In Food facilita il raggiungimento degli obiettivi comunitari e permette di fare del bene all’economia del territorio, nonché alla propria salute.

Bracconaggio: cacciatori in arrivo dalla Lombardia

LA LOMBARDIA ESPORTA L’UCCELLAGIONE IN PIEMONTE
“Ennesimo, gravissimo attacco del mondo venatorio contro la fauna selvatica della nostra Regione”

Caro direttore, il Tavolo Animali & Ambiente, costituito dalle associazioni animaliste e ambientaliste ENPA, LAC, LAV, LEGAMBIENTE, LIDA, LIPU, OIPA, PRO Natura e SOS Gaia, denuncia una grave situazione verificatasi in Piemonte.
Nei giorni scorsi, in provincia di Vercelli, in occasione di una serie di controlli condotti dalla Sezione operativa antibracconaggio e reati in danno degli animali dei Carabinieri forestali, sono stati scoperti numerosi cacciatori provenienti dal Bresciano nell’atto di abbattere esemplari di fauna protetta, con modalità vietate dalla legge. Cinque di essi sono stati identificati e denunciati. In particolare, i cacciatori utilizzavano appostamenti fissi (vietati nella nostra regione) e richiami vivi, cioè uccelli catturati illegalmente e poi costretti a cantare per invogliare altri esemplari della stessa specie ad avvicinarsi al luogo ove cacciatori sono appostati.
Tra le specie oggetto di abbattimento, anche alcune particolarmente protette perché in stato di notevole sofferenza: pispole, fringuelli, peppole, migliarini di palude ed altri ancora. Tutte specie di piccoli uccelli, grandi al massimo quanto la cartuccia che li disintegrerà.
L’episodio è gravissimo, perché mostra come le pratiche più brutali e violente dell’attività venatoria, da sempre diffusa in Lombardia ed altre regioni, vengono ora importate anche in Piemonte, ove invece erano relativamente poco diffuse.
Stupisce anche il silenzio del mondo venatorio sulla vicenda, che eventualmente non risulta circoscritta a una manciata di cacciatori Bresciani, ma può contare su connivenze e complicità a livello locale.
Il Tavolo Animali & Ambiente chiede quindi alle competenti autorità un rafforzamento dell’operazione di controllo del bracconaggio e la condanna esemplare degli individui colti a svolgere questa spregevole attività.

 

Per il Tavolo Animali & Ambiente:
Piero Belletti
Pro Natura Piemonte

 

Borgo Vittoria più pulito

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Un bel regalo per le prossime festività per noi che ci viviamo, per il nostro quartiere e per chi lo frequenta e ci lavora, potrebbe essere quello di renderlo più pulito, libero da rifiuti abbandonati di ogni genere.

Per questa ragione domenica 12 dicembre dalle 9:00 alle 12:30 verrà svolta una pulizia di alcune parti di Borgo Vittoria e zone limitrofe.
<<Ci occuperemo di piazza Baldissera, corso Venezia, Parco Peccei>>, spiega Beppe Tesio, presidente dell’associazione volontari di protezione civile della comunità di Scientology PRO.CIVI.CO.S. OdV che organizza con il supporto di Legambiente Metropolitano e del comitato Io Compro In Borgo Vittoria. Sono invitati tutti i cittadini, gruppi, associazioni del territorio. Appuntamento in corso Venezia angolo via del Ridotto, dove verrà allestito un gazebo per la distribuzione dell’attrezzatura idonea alla pulizia (pinzoni, ramazze, palette). Importante: portare con se guanti e mascherina. Per informazioni contattare: PRO.CIVI.CO.S. OdV – 347 345 41 72

Aperte le candidature per ospitare il World Plogging Championship

Aperte le candidature per ospitare il World Plogging Championship nell’autunno 2022 e per diventare gara qualificante. Svelato il Comitato Internazionale di Plogging

Nella conferenza stampa di ieri mattina sono state presentate le molte novità in vista della seconda edizione del Campionato Mondiale di Plogging, la corsa raccogliendo i rifiuti che si volgerà dal 30 settembre al 2 ottobre 2022.

Dopo il successo della prima edizione, che ha permesso di raccogliere sulle Alpi Torinesi della Val Pellice quasi 800 kg di rifiuti abbandonati, si apre il cammino verso il WPC 22, che come ormai da tradizione chiuderà la stagione estiva dei trail.

La prima importante novità è la creazione di un Comitato Internazionale di Plogging, composto da alcuni membri del comitato organizzativo della prima edizione e alcuni nuovi inserimenti. Ne fanno parte AICA – Associazione Internazionale per la Comunicazione Ambientale, E.R.I.C.A. soc. coop, Acea Pinerolese, Erik Ahlström, l’ideatore del termine plogging e la sua associazione Plogga, Carlo Degiovanni e Sandro Fioravanti come invitato permanente. Questo team composito e dalle esperienze complementari diventa così la “cabina di regia” di un movimento internazionale diffuso in tutto il mondo e che punta ad allargare ancor più il suo raggio d’azione.

Allo stesso tempo però si apre l’anno del plogging, poiché è possibile candidare le gare di trail running a diventare gare qualificanti in vista del Campionato Mondiale. È sufficiente inviare la candidatura a info@worldploggingchampionship.com entro il 15 febbraio alle 12:00. Gli unici requisiti richiesti sono di aver avuto nelle edizioni precedenti almeno 100 atleti da almeno 3 Paesi diversi ed essere in programma tra il 1° marzo e il 31 agosto 2022.

In ultimo, anche i paesi, le Unioni comunali e le valli interessate ad ospitare la nuova edizione del Campionato possono inviare la propria candidatura allo stesso indirizzo, info@worldploggingchampionship.com. in questo caso, le richieste riguardano la disponibilità di strutture e di spazi adeguati, nonché un campo di gara idoneo, possibilmente sovracomunale.

“Una competizione unica e innovativa – racconta Roberto Cavallo, eco-atleta e ideatore del Campionato Mondiale di Plogging – che per il secondo anno vuole ribadire l’impegno del mondo dello sport nei confronti dell’ambiente. Dopo il grande successo della prima edizione, il WPC ritorna con la volontà di stupire ancora e di diffondere sempre più questa disciplina sportiva. Ognuno di noi è chiamato a fare la propria parte, e raccogliere rifiuti correndo è sicuramente più divertente”.

A questo link www.worldploggingchampionship.com è possibile trovare tutte le informazioni necessarie e scaricare i protocolli per diventare gara qualificante oppure sede della prossima edizione del Campionato.

Per maggiori informazioni, contattare info@worldploggingchampionship.com

Discarica abusiva a cielo aperto. Sequestrate oltre 25 tonnellate di rifiuti

Operazione della Guardia di Finanza Torino

Denunciato un responsabile per violazione alle norme in materia ambientale

Sequestrate 25 tonnellate di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi, tra cui dispositivi medici scaduti, bottiglie in plastica contenenti ESANO UN1208 e bottiglie in vetro contenenti etere etilico altamente infiammabile e dagli effetti narcotici.

 

Nei giorni scorsi, la Guardia di Finanza di Torino ha individuato, nell’ambito dei quotidiani controlli economico-finanziari del territorio, una vasta area degradata, sita nel comune di Alpignano (TO), ove erano ammassati disomogenei cumuli di rifiuti di varia natura.

Dopo aver effettuato specifici approfondimenti, i Finanzieri della Compagnia Susa hanno appurato, in ciò coadiuvati da personale della polizia locale e di Arpa Piemonte, che il materiale era stato riversato sul suolo pubblico, in un’area adiacente a quella di pertinenza di un imprenditore operante nel settore degli articoli medicali ed ortopedici.

Pertanto, si è proceduto alla delimitazione dell’intera area dove sono state rinvenute, complessivamente, 25 tonnellate tra rifiuti speciali (principalmente costituiti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, cc.dd. RAEE), pericolosi (tra cui medicinali scaduti, dispositivi chirurgici quali camici, teli medicali, siringhe, bisturi, detergenti, bottiglie in plastica contenenti ESANO UN1208 e bottiglie in vetro ripiene di etere etilico, dall’alto potere infiammabile) e non pericolosi.

I rifiuti, opportunamente catalogati e cautelati, sono stati sottoposti a sequestro preventivo ed il responsabile è stato denunciato alla Procura della Repubblica del capoluogo piemontese per attività di gestione di rifiuti non autorizzata.

Sono in corso gli accertamenti finalizzati alla messa in sicurezza del sito e alla verifica, in collaborazione con gli Enti competenti, dell’eventuale contaminazione ambientale.

(Foto archivio)

‘Connext 2021’, ‘Marazzato’ protagonista con il connubio Green e Digital Innovation

All’evento di ‘Confindustria’ anche l’azienda italiana leader nelle soluzioni per il pianeta, che apre alla Blockchain per i rifiuti in partnership con ‘Spartan Tech’.

‘Marazzato’ prosegue con decisione sul felice percorso intrapreso in termini di innovazione. E lo fa coniugando sempre più in maniera virtuosa il binomio ambientedigital innovation, al fine di incrementare il proprio grado di competitività e qualità nell’intera filiera dei molteplici servizi offerti a imprese e privati.

Dopo il successo riscosso a ‘Ecomondo 2021’, ove la storica azienda vercellese ha inaugurato anche un nuovo standcompletamente rinnovato, in arrivo altre importanti novità.

A cominciare dall’avvio di un processo di integrazione dei punti di forza della Blockchain con il settore green, oggetto lo scorso 26 novembre di un convegno tematico in streamingrealizzato a Villastellone, nel ‘Centro Ricerca e Sviluppo’ in capo ad ‘Azzurra Srl’, Società della Holding, in partnership con la start-up ‘Spartan Tech’.

Il ‘Gruppo Marazzato’, prossimo al proprio 70° Anniversario nel 2022, prosegue con impegno crescente nell’evoluzione dei propri processi di filiera. All’interno dei quali, in un contesto globale sempre più scandito da keywords quali innovazione, ricerca e sperimentazione, la ‘Blockchain’ intesa come tecnologia dalle notevoli applicazioni riveste un ruolo sempre più determinante anche nel ciclo della raccolta, gestione e smaltimento corretto dei rifiuti nel suo complesso. Uno strumento dalla rilevante potenzialità in termini di disintermediazione e decentralizzazione pronto a offrire un aiuto in più nel percorso di compimento di un’economia circolare e sostenibile degne di essere realmente considerate tali. Da qui la partnership con Spartan Tech stipulata in tal senso, punto di partenza per nuovi solidi traguardi all’insegna del rispetto dell’ambiente, afferma Alberto Marazzato, General Manager del player ambientale che porta il suo cognome.

Gli fa eco Paul Renda, CEO di Spartan Tech: “Riteniamo che la sinergia con Marazzato possa creare le migliori condizioni per portare a mercato una soluzione in grado di rivoluzionare il settore dei rifiuti. Le sperimentazioni fin qui compiute sono davvero confortanti e queste, insieme alla convergenza di vedute con la proprietà di Marazzato, ci hanno convinto che la creazione di una verticale dedicata esclusivamente al mondo della gestione dei rifiuti fosse quanto mai prioritaria. WasteChain nasce con l’ambizione di portare innovazione, digitalizzazione e trasparenza all’interno di un settore dove molte sono le criticità e dove finora, nel nostro Paese, pochi sono stati gli sviluppi tecnologici in termini di tracciabilità. Nel giro di poco tempo siamo convinti di poter creare le condizioni per lo sviluppo di nuovi paradigmi gestionali, come abbiamo già fatto in altri settori”.

Forte anche di queste premesse, il ‘Gruppo Marazzato’ sarà fra i protagonisti dell’edizione 2021 di ‘Connext’, l’innovativo progetto di incontro di partenariato industriale di Confindustriache avrà luogo dal 2 al 3 Dicembre al MiCo di Milano.

Che, anche quest’anno, si snoda su quattro macroaree principali: ‘Fabbrica Intelligente’, ‘Le Città del Futuro’, ‘Pianeta Sostenibile’, ‘Persone, Scienze della Vita, Progresso’.

Un’occasione unica di confronto tra azienda, partnerseconomici e Pubblica Amministrazione.

Siamo in un momento storico di transizione ecologica già in atto, in cui l’attenzione all’ambiente si fa sempre più significativa e pregnante. L’interazione fra differenti modelli di business può certamente aiutare moltissimo nel concorrere allo scopo condiviso di una migliore qualità diffusa in ogni settore strategico”, chiosa Alberto Marazzato.