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Escursionisti al San Giors di Piossasco ricordando il giovane Bertrand

Sono passati più di 20 anni ma quella tragedia, a Piossasco e dintorni, la ricordano ancora molto bene. Era il 6 febbraio del 1999: un terribile incendio devastò il Monte San Giorgio a Piossasco e un giovane volontario perse la vita lottando contro le fiamme. David Bertrand, 23 anni, apparteneva alla squadra di volontari anti-incendio (Aib) di Roletto.

Fu avvolto dalle fiamme e morì bruciato vivo. La notizia trovò spazio anche nei Tg nazionali e commosse l’Italia intera. L’allora presidente della Repubblica Scalfaro conferì a Bertrand la medaglia d’oro al valor civile alla memoria. L’incendio divorò in pochi giorni la vegetazione del versante sud del Monte San Giorgio. Il forte vento e la presenza di centinaia di pini, ricchi di resina, favorirono l’estensione delle fiamme e dopo tre giorni di fuoco il panorama mutò radicalmente.
Ma, come detto, i danni non furono solo ambientali. Oggi il Monte è rinato, di nuovo rigoglioso e verdeggiante come prima, e un sentiero ricorda quel ragazzo che non c’è più, un sentiero percorso da molti escursionisti perché il Mont San Giors, a pochi chilometri da Torino, è una meta preferita da gitanti e camminatori. Ed è questo il momento e la stagione per approfittarne. È poco più alto di una collina e da lassù, autentico paradiso per i deltaplanisti, si gode un panorama favoloso sulla pianura e su tutto l’arco alpino, dalle Alpi marittime alle Cozie fino al Monte Rosa. Per arrivare in vetta, 837 metri, è necessario fare un’escursione relativamente facile anche se, in certi tratti, è piuttosto impegnativa. Non bisogna però partire da casa pensando di fare una allegra passeggiata in mezzo a un bosco. Intanto è consigliabile indossare un paio di robuste scarpe da ginnastica o meglio un paio di scarponcini e portarsi dietro una borraccia d’acqua con qualcosa da mangiare strada facendo. Dal centro di Piossasco si sale a San Vito e si parcheggia la macchina nel piazzale davanti alla chiesa o nei dintorni sperando di trovare posto. Per un breve tratto la strada è asfaltata e poi diventa un sentiero che sale alla Croce dei Castelli. Il percorso mette a dura prova gambe e muscoli ma per fortuna non è l’unico tragitto per arrivare al traguardo. La fatica si fa sentire. Dopo pochi chilometri di ascesa è facile incontrare qualcuno che abbandona e torna a valle. La salita è stretta, accidentata e decisamente ripida, in particolare la prima parte. Ci sembrerà di trovarci proprio su una vera montagna tra larici, pini e lecci. Il cammino fino alla vetta non è dei più semplici e bisogna fare attenzione ai cartelli dei sentieri e alle tacche di vernice su pietre e alberi. Il tratto è lungo una decina di chilometri ed è possibile fare delle pause approfittando di piacevoli aree di sosta con tavoli e panchine per un pic nic ma non ci sono fontanelle. Portare una riserva d’acqua è quindi più che raccomandabile. C’è comunque una salita alternativa, meno faticosa e alla portata di tutti. Dalla chiesa di San Vito si imbocca via Monte Grappa fino a raggiungere una vecchia caserma. A quel punto la strada diventa sterrata, si sale dolcemente e si arriva in vetta passando per il Colle della Serva. In cima al monte, oltre a una chiesa romanica del X secolo, si trova un’alta croce e quasi sempre staziona un gruppo di appassionati di volo con parapendio e deltaplano. Monte San Giorgio è frequentato anche d’inverno: numerosi sono infatti i ciaspolatori che si avventurano da queste parti nei mesi freddi. Per gli appassionati di mountain bike si percorre invece lo sterrato che passa accanto alla chiesetta di San Valeriano e raggiunto il colle della Serva a 728 metri si sale alla cima con vari tornanti lungo il versante nord. Al giovane Bertrand è stato intitolato un sentiero che parte da Roletto, il paese di David, attraversa il parco del Monte Tre Denti-Freidour, la montagna di Cumiana, e giunge alla località Casa Martignona nel parco Monte San Giorgio dove il ragazzo perse la vita.
Filippo Re

Un Po prima del mare: 10 interventi per pulire i fiumi

IL 23 MAGGIO IN PIEMONTE 

L’evento, promosso dall’associazione Plastic Free Onlus, presentato in videoconferenza. Marnati: “Stiamo lavorando sulla circolarità dei rifiuti, un ruolo importante sarà quello svolto dalla ricerca e dall’innovazione per il recupero della plastica”

Oltre 5mila volontari, uniti sotto le bandiere blu di Plastic Free, saranno impegnati domenica 23 maggio nella più grande giornata di pulizia da plastica e rifiuti abbandonati lungo l’asta del Po, dalle sue origini in Piemonte sino al Veneto, e dei suoi principali affluenti. Un tipo di inquinamento, quello da plastiche e rifiuti in genere, spesso abbandonati nelle vicinanze del fiume, sempre più pericoloso, che impatta quotidianamente sull’intero ecosistema, in particolare quello marino, e di conseguenza sull’uomo. Il bacino idrografico del fiume Po e dei suoi affluenti corrisponde ad un’area molto estesa, industrialmente avanzata sulla quale vivono 20 milioni di cittadini consumatori.

L’evento, “Un Po prima del mare”, organizzato dall’associazione Plastic Free Onlus con il supporto dei gruppi Sofidel e Flowe, sponsor dell’iniziativa, che in Piemonte vede coinvolti 10 comuni – Torino, Alpignano, Moncalieri, Cafasse, Ivrea, Vercelli, Alessandria, Asti, Galliate e Verduno – è stato presentato oggi in videoconferenza alla presenza dell’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati

“Un’iniziativa straordinaria – ha esordito l’assessore regionale all’Ambiente, Matteo Marnati – Grazie alle risorse del Next Generation Eu, insieme a quelle dei fondi strutturali che saranno a disposizione nel Programma Operativo del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale 2021-2027, avremo l’opportunità di affrontare le sfide della transizione ecologica. Stiamo programmando e cercando di incanalare le risorse sulla rete idrica e sul recupero dei rifiuti. Oggi il 50% della plastica che viene recuperata non viene riutilizzata e quindi stiamo lavorando sulla circolarità dei rifiuti, e in questo settore un ruolo importante sarà quello svolto dalla ricerca e dall’innovazione per il recupero della plastica. Altro fronte sul quale lavorare sarà quello della contrazione della produzione dei rifiuti, un obiettivo che ci siamo prefissati. Attualmente il trend di produzione di plastica si assesta sui 19 kg pro capite all’anno”.

“Il Pianeta ha costantemente bisogno del nostro amore, non possiamo attendere le festività dedicate dell’ambiente per ricordarci di fare la nostra parte – ha commentato Luca De Gaetano, presidente di Plastic Free – Il nostro invito a partecipare è aperto a tutti, a coloro che credono in un futuro migliore e a coloro che amano la concretezza della nostra associazione”.

“Siamo particolarmente onorati e orgogliosi che la nostra iniziativa abbia trovato il supporto e la collaborazione ufficiale dell’Università del Piemonte Orientale – dice Antonio Rancati, segretario generale di Plastic Free – perché una delle attività principali della nostra associazione è proprio la formazione delle nuove generazioni con i nostri format di green education, il cui obiettivo è quello di far crescere la consapevolezza della necessità di un mondo più pulito con attività per il bene comune”

All’evento parteciperà anche l’Università del Piemonte Orientale.

“Questa iniziativa ci dà l’opportunità come Università di manifestare il nostro impegno sui temi della sostenibilità – ha commentato la dottoressa Carmen Aina del Dipartimento di Studi per l’Economia e l’Impresa (DiSEI), Delegata UPO per la Rete delle Università per lo Sviluppo sostenibile –  L’università è impegnata da tempo sia nella ricerca che nella didattica anche attraverso l’introduzione dal prossimo anno accademico di due nuovi corsi laurea, Chimica Verde e Gestione Ambientale per lo Sviluppo Sostenibile, oltre ad attività di divulgazione e promozione di una cultura sostenibile. Inoltre, all’interno di Rus (Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile) insieme agli altri atenei piemontesi stiamo collaborando con la Regione Piemonte alla definizione della Strategia di Sviluppo Sostenibile”.

Oltre 50 gli eventi organizzati nelle quattro regioni, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto.  L’obiettivo della giornata di sensibilizzazione sarà quello di rimuovere oltre 50.000 chilogrammi di rifiuti dall’ambiente.

Per ulteriori informazioni rispetto ai singoli eventi previsti il 23 maggio in Piemonte, consultare il sito www.plasticfreeonlus.it alla sezione Eventi.

Moncalieri Comune amico delle api

Moncalieri ha aderito all’iniziativa CooBEEration Campaign per la tutela della biodiversità e della sicurezza alimentare, diventando – ed è il primo in Piemonte – “Comune amico delle api”.

Un’amicizia sancita con una delibera dell’assessore alla Cultura e al Turismo Laura Pompeo, condivisa con il collega alle Attività Produttive Angelo Ferrero, che pone la Città in prima linea nella difesa e nella tutela di ambiente, biodiversità, sicurezza alimentare. E che verrà ufficializzata in un convegno nazionale che si terrà giovedì 20 maggio, in occasione della Giornata mondiale delle api.

La Campagna CooBEEration prevede un impegno da parte dell’amministrazione nel sostenere lo sviluppo delle attività apistiche sul territorio, incrementando nella pianificazione del verde pubblico la coltivazione di piante e fiori graditi alle api. Verrà inoltre posta molta attenzione all’utilizzo di erbicidi e ai trattamenti sulle alberate cittadine, eliminando trattamenti con fitofarmaci ed erbicidi alle piante legnose, ornamentali e spontanee che possono risultare dannosi alle api durante il periodo della fioritura. E infine, l’obiettivo forse più strategico: promuovere iniziative ed eventi a sostegno dell’apicoltura, anche come forma di economia sostenibile, coinvolgendo le scuole presenti sul territorio. Finora, con Moncalieri, sono 80 i comuni italiani che hanno aderito alla rete nata nel 2015.

“L’apicoltura rappresenta una risorsa irrinunciabile per l’ambiente – commenta soddisfatta l’assessore alla Cultura Laura Pompeo – La difesa della biodiversità è un problema che interessa tutti, e tra i compiti di un ente locale come il nostro rientra anche la tutela e lo sviluppo delle api e della loro presenza sul territorio come Bene Comune Globale. Uno sviluppo coerente, per la nostra città, di contenuti e strategie elencati nel nostro progetto ‘Moncalieri Città nel Verde’. E condiviso con partner del calibro del dipartimento Disafa dell’Università di Torino, con cui è in essere un accordo quadro per la valorizzazione del Parco Storico del Castello. Un ringraziamento particolare al professor Marco Devecchi per averci coinvolto in questo percorso, che vedrà proprio nel Parco una location privilegiata”.

“Gru.Co, il bicibus”, un nuovo modo per andare a scuola

Nei comuni di Grugliasco e Collegno.

 
“Questo progetto nasce nel primo lockdown, nel quale proprio i bambini sono stati tra i più penalizzati, con conseguenze dal punto visto psicologico, fisico e sociale. Gru.Co, il bicibus, vuole essere un messaggio di rinascita e speranza ed è per questo che vogliamo ripartire dai più piccoli, senza però commettere gli errori del passato. Il progetto si inserisce all’interno degli obiettivi dell’associazione: da una parte incentivare l’uso di mezzi sostenibili per gli spostamenti casa-scuola, riducendo così il traffico e l’inquinamento e dall’altro quella dell’educazione e sensibilizzazione ad una mobilità attiva. Non vogliamo che si torni alla normalità, perché forse la normalità era il problema. Per far pedalare Gru.Co abbiamo il bisogno di aiuto” Queste le parole di Simone Conte e Roberto Peluso, referenti di greenTO per il progetto “Gru.Co, il bicibus”. Il progetto “Gru.Co, il bicibus”, tra i vincitori del bando “Green donors” della Fondazione di Compagnia San Paolo, prevede l’attivazione di un servizio di trasporto ecologico, divertente, alternativo per accompagnare i bambini nel loro tragitto casa-scuola all’interno dei comuni di Grugliasco e Collegno, entrambi partner di progetto e in particolare nella scuola elementare Di Nanni e nella scuola media Anna Frank. Il progetto partirà il 20 settembre 2021, all’interno della Settimana Europea della Mobilità Sostenibile, per concludersi il 22 ottobre 2021. Grazie alla consulenza di Ginger e il supporto di Fondazione Compagnia San Paolo è stata aperta una campagna di crowdfunding sulla piattaforma Ginger, con il quale è possibile sostenere il progetto con una donazione. Donare è molto semplice, basterà collegarsi a www.ideaginger.it e scegliere il progetto Gru.Co, il bicibus. Per i sostenitori ci sono molte ricompense in palio, tra cui il campanello per la bicicletta sponsorizzato Gru.Co, corsi di educazione stradale per i bambini e pedalate esperienziali. Dopo quasi tre settimane di raccolta abbiamo superato la metà del primo step che ci siamo preposti, ovvero quello di 5.000 € per comprare una cargo bike Irena, grazie all’aiuto del nostro fornitore tecnico Bici-t, nella quale posizioneremo gli zaini e gli accessori dei bambini per rendere la loro pedalata tranquilla e in assoluta sicurezza. Fra i maggiori sostenitori c’è la realtà di Pin Bike https://www.pinbike.it/ , il sistema, già attivato l’anno passato nei comuni di Collegno e Grugliasco con il progetto Bogia, che permette a un’Amministrazione comunale di rilasciare incentivi chilometrici ai cittadini per l’utilizzo della propria bicicletta.

Torino rinnova la sperimentazione sulla micromobilità con Helbiz per un altro anno:

 Il futuro all’insegna della sostenibilità ecologica

 

·        Torino pioniera di un progetto educativo verso i cittadini, a supporto del servizio pubblico e privato, all’insegna della sicurezza

·         La micromobilità elemento portante della sostenibilità ambientale nella città italiana che ha dato i natali alla mobilità

·         Già più di 2.500 mezzi, fra monopattini, bici elettriche e scooter elettrici, a disposizione dei residenti e dei visitatori

 

 Helbiz, società americana leader globale nella micro-mobilità e protagonista di una recente fusione con GreenVision Acquisition Corp. (Nasdaq: GRNV) e dell’acquisizione di MiMoto Smart Mobility S.r.l., leader italiano del mercato dello sharing di motorini, rafforza la sua partnership con la città di Torino e con i suoi cittadini grazie alla proroga della sperimentazione sulla micromobilità ufficializzata dal Comune.

L’esperienza di Helbiz si conferma una delle grandi direttrici d’innovazione per le amministrazioni pubbliche italiane, all’insegna della sicurezza e di numerosi programmi educativi rivolti alla popolazione in tema di micromobilità. Solo a Torino, città nella quale la società è presente dall’inverno del 2019, i mezzi elettrici hanno già percorso più di 760 mila  km con un risparmio stimato di CO2 di 1.350 tonnellate, a dimostrazione dell’importanza per i cittadini di sviluppare una mobilità rispettosa dell’ambiente, con zero emissioni. La flotta – arrivata a più di 2.500 mezzi fra monopattini, biciclette elettriche e scooter elettrici – e le opportunità offerte dal Progetto della Città Metropolitana di Torino per il collegamento con i comuni limitrofi, rappresentano una delle principali sfide per il futuro. Il tutto con fini educativi legati alla sicurezza e al rispetto ambientale.

Non meno rilevante l’impatto della nuova mobilità a livello occupazionale: dall’apertura delle attività in Italia, Helbiz ha già assunto quasi 200 dipendenti per la gestione delle operation, con una proiezione di crescita direttamente proporzionale alla diffusione del servizio sul territorio. La smart mobility, infatti, oggi è una realtà che trova sempre più spazio per le Pubbliche Amministrazioni che stanno investendo sempre più nel processo di rinnovamento nelle città. Il supporto sia al servizio pubblico che a quello privato è un pilastro della micromobilità targata Helbiz.

Il noleggio dei monopattini resta disponibile al costo di 1 euro allo sblocco e 0,25 euro al minuto, con la possibilità per i sottoscrittori dell’opzione Helbiz Unlimited di usufruire di una tariffa flat di 29,99 euro al mese per effettuare un numero di corse illimitato, della durata di 30 minuti, durante le 24 ore, purché tra la chiusura di una corsa e la successiva siano passati 20 minuti. Oltre ai monopattini, Helbiz propone il noleggio delle e-Bike (0,25 euro per lo sblocco e 0,10 euro al minuto) e quello degli scooter elettrici di MiMoto (0,26 euro al minuto).

Ad oggi Helbiz è attiva in 17 comuni italiani, fra questi Milano, città, anch’essa che ha prorogato il servizio recentemente con i 750 monopattini elettrici Helbiz e che sta lavorando per portare il concetto di micromobilità su tutto il territorio extra-urbano, a favore di una mobilità integrata.

Al Mirafiori Motor Village domenica green gratuita dedicata ai bambini

Il Mirafiori Motor Village di Piazza Cattaneo si tinge di verde e organizza una domenica green gratuita dedicata alle famiglie e ai bambini. Perché la sfida della nuova mobilità va nella direzione della sostenibilità e non c’è futuro che non parta dalle nuove generazioni.

Domenica 16 maggio la grande terrazza del Mirafiori Motor Village si trasformerà in un vivaio a misura di bambino: i piccoli partecipanti saranno coinvolti nella realizzazione di un MINI TERRARIUM, un vero e proprio ecosistema autosufficiente in miniatura in cui l’ossigeno emesso dalle foglie attraverso la fotosintesi diurna viene utilizzato dalle piante per la respirazione, mentre le foglie che invecchiano e cadono contribuiscono a concimare il terreno.

Ogni bambino sarà dotato di un kit workshop completo di strumenti e decorazioni e porterà a casa con sé il proprio mini giardino sotto vetro realizzato durante il workshop.

Il laboratorio è dedicato ai bambini tra i 5 e i 9 anni e ha una durata di 45 minuti circa.

Per iscriversi ad uno dei 4 turni (10 – 11,30 -15 – 16, 30) sarà necessario consultare la pagina Facebook del Mirafiori Motor Village. https://www.facebook.com/MirafioriMotorVillage

Il laboratorio si svolgerà in totale sicurezza, nel pieno rispetto delle normative anti contagio e del distanziamento sociale. Gli arredi e tutti i materiali impiegati nello svolgimento dei laboratori saranno sanificati ad ogni turno.

Partecipazione gratuita su prenotazione sino ad esaurimento posti.

Per maggiori informazioni è possibile telefonare al numero: 035-3230714.

 

 

Susa, giardino a cielo aperto con Agriflor

Domenica 16 maggio, dalle 9 alle 19, Via Palazzo di Città, nel cuore della cittadina piemontese, si trasformerà in un giardino a cielo aperto ospitando le eccellenze floreali dei migliori vivaisti piemontesi e alcune specialità dei piccoli produttori agroalimentari

SUSA SI FA “GREEN” CON LA PRIMA EDIZIONE DI AGRIFLOR

Dopo aver conquistato Torino, diventando un irrinunciabile appuntamento mensile, il mercatino di Agriflor arriva a Susa con la promessa di riempire di colori e profumi il centro della cittadina piemontese.

Saranno intorno alla trentina infatti i vivaisti e i piccoli produttori che metteranno in mostra le proprie eccellenze floreali e agroalimentari, domenica 16 maggio, dalle 9 alle 19 nella centralissima Via Palazzo di Città, per una giornata all’insegna di fiori, piante e bellezza.

Come avvenuto tutte le edizioni torinesi, Agriflor sarà organizzata in totale sicurezza, con il controllo delle temperature, ingressi scaglionati e contingentati e con la garanzia e il controllo del giusto distanziamento tra i banchi e tra le persone per evitare assembramenti.

Nata da un’idea di Società Orticola del Piemonte, già organizzatrice di Flor a Torino e di numerosi eventi floreali in tutta Italia, Agriflor è un’occasione molto importante per i florovivaisti e i piccoli produttori piemontesi di mettere in mostra le proprie varietà ed eccellenze, in una situazione estremamente complessa per le loro attività a causa delle limitazioni imposte alle loro attività nell’ultimo anno e mezzo.

Saranno variegate le bellezze “floreali”, provenienti esclusivamente dal Piemonte, che si potranno ammirare e odorare girando per i banchi di Agriflor: dalle aromatiche ai bonsai, dalle rose alle peonie fino a una grande varietà di coloratissime orchidee. Un piccolo focus sarà poi dedicato alle piante di montagne, con protagonisti alcuni vivaisti della Val di Susa come, per esempio, il vivaio Piantagrane di Susa.

Un vero e proprio tripudio di colori per allietare il pubblico amante della natura e delle piante. Insieme alla proposta florovivaistica, Agriflor ospiterà anche alcune eccellenze agroalimentari piemontesi con i prodotti tipici del nostro territorio, come i formaggi, il miele, vino, grappe e genepy, ma anche le farine e i biscotti.

Dal reale al virtuale, sempre sotto il segno dei fiori. Per scoprire il sempre più ampio e rigoglioso mondo florovivaistico di FLOR, infatti, tutti gli appassionati potranno continuare a collegarsi su eflor (www.eflor.it) la prima piattaforma floreale italiana che mette in contatto gli amanti del verde con gli esperti del settore e i florovivaisti.

Un luogo di incontro virtuale dove sarà possibile “visitare” i vivai, ammirare le foto delle piante, conoscere tutte le loro caratteristiche, scambiarsi opinioni “green”, chiedere suggerimenti e, naturalmente, acquistare fiori di ogni tipo ma anche oggettistica per il giardinaggio, libri, sementi e prodotti naturali, decorazioni per la casa e il giardino.

Ad Agriflor aprile sarà presente un banco eflor dove poter ritirare le piante ordinate sulla piattaforma e fare quattro chiacchiere con gli organizzatori per avere suggerimenti e farsi indirizzare verso la pianta migliore per le proprie esigenze.

Organizzato da Società Orticola del Piemonte, Agriflor Susa ha ricevuto il patrocinio della Città di Susa.

Valorizzare le strade di montagna

Promuovere la valorizzazione delle strade storiche di montagna di interesse turistico con l’obiettivo di mantenere le stesse in condizioni ottimali, favorendo così lo sviluppo del turismo outdoor.

Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la Proposta di legge di Paolo Bongioanni (FdI) “Interventi per la valorizzazione delle strade storiche di montagna di interesse turistico”. L’emendamento di Sarah Disabato (M5s) ha anche aggiunto “ambientale e paesaggistico”.

“Le strade storiche di montagna generano un notevole indotto per i Comuni all’interno dei quali sorgono: si tratta di itinerari spettacolari in luoghi impervi, creati dalla forza degli uomini e utilizzate fin da tempi antichi” ha spiegato Bongioanni. Il provvedimento, diventato legge regionale, prevede che venga istituito un apposito Catasto regionale e che siano realizzati progetti di manutenzione, recupero e promozione. Sono previsti interventi in capo alla Regione, volti a valorizzare le stesse strade e i soggetti competenti a gestire e regolamentare la fruibilità di tali itinerari. Sugli undici articoli insisteva una trentina di emendamenti, presentati sia dai Gruppi di Maggioranza che di Opposizione, presentati anche per cercare il più possibile la convergenza tra le varie forze politiche.

La prima Commissione aveva licenziato l’emendamento alla norma finanziaria 2021-2023, che stanzia per l’anno 2021 1,5 milioni (500 mila per spese correnti e 1 milione per spese in conto capitale) a sostegno della valorizzazione delle strade di montagna di interesse turistico.

La legge intende avviare interventi e progetti dedicati alle strade storiche di montagna che vanno dalla promozione del loro valore culturale, ambientale e turistico, alla loro mappatura, la loro gestione ordinaria, la realizzazione degli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, la riqualificazione delle strutture ricettive o degli edifici e dei manufatti di pregio storico che insistono su tali itinerari, la promozione dei servizi turistico-sportivi correlati alla loro fruizione.

Nel corso delle varie sedute consiliari dedicate all’esame e all’approvazione della Pdl, i Gruppi di maggioranza (sono intervenuti Alberto PreioniValter MarinMauro Fava e Paolo Demarchi della Lega, e Paolo Ruzzola di Fi) hanno sostenuto la proposta, necessaria per il rilancio dell’economia e dell’agricoltura nelle Terre Alte. Pur apprezzando l’iniziativa, l’opposizione ha espresso alcune critiche. Per Monica Canalis (Pd), la legge sarebbe appiattita solo sul turismo, senza guardare ai risvolti culturali e soprattutto a quelli della tutela ambientale. La stessa ha chiesto di valutarne l’efficacia anche alla luce del Regolamento che verrà redatto. Promuovere e proteggere all’interno di un gusto equilibrio, è quanto ha chiesto con i suoi emendamenti il M5s con Sarah Disabato, preoccupata che gli eventuali ampliamenti delle strade possano snaturare il senso della loro conservazione.

“Quando si parla di ampliamento delle strade lo si intende limitato alla messa in sicurezza di  quelle esistenti, non va inteso con riferimento a strade nuove” ha ribadito più volte Bongioanni.

È stato fatto specifico cenno alle vie del sale tra Piemonte e Liguria, che erano terre di passaggio di pastori, pellegrini, mulattieri, commercianti e viaggiatori che dal Ponente ligure e dalla vicina Provenza raggiungevano, tramite i passi alpini, il Piemonte ed il Nord Europa dando vita a fitte reti di scambi. A queste si sono affiancate le scenografiche ex militari, accompagnate nel loro sviluppo da fortificazioni e opere di ingegneria.

L’arte di Go Goals together per un futuro più sostenibile

Con la mostra Go Goals togetherdal 27 maggio al 17 luglio, l’artista Sabrina Rocca affronta il tema dei Sustainable Development Goals, i 17 obiettivi interconnessi definiti dall’ONU nell’Agenda 2030 per ottenere un futuro migliore e più sostenibile per tutti https://sdgs.un.org/goals.

Rocca non si accontenta solo di farci uscire dalla nostra comfort zone portandoci letteralmente in giro per il mondo all’interno del Campus ONU, ma ci mette di fronte agli obiettivi sottoscritti dai 193 Paesi per realizzare un mondo più a misura d’uomo, sottolineando così che, esattamente come nel caso di questa pandemia da Covid-19, i risultati si raggiungono soltanto con l’impegno collettivo.

Aperta da Martedì – Domenica dalle 10 alle 19 su appuntamento scrivendo una mail a gogoalstogether@gmail.com

Organizzazione Nazioni Unite ONU, Viale Maestri del Lavoro 10,, Torino (TO)

Arrivano le ecoisole smart a Borgo Vittoria e Madonna di Campagna

Parte in questi giorni la campagna informativa di Amiat Gruppo Iren per l’attivazione del nuovo sistema di raccolta differenziata ad accesso controllato tramite “Ecoisole Smart” nella porzione dei due quartieri Borgo Vittoria e Madonna di Campagna a sud di corso Grosseto.

L’avvio del nuovo servizio interesserà un totale di oltre 50 mila torinesi residenti nell’area compresa tra corso Grosseto, corso Venezia, via Verolengo, corso Toscana e corso Potenza.

La nuova raccolta prevede, nello specifico, la sostituzione delle attuali attrezzature stradali con nuovi cassonetti “smart” utilizzabili solo dai residenti tramite una personale tessera elettronica. Si tratta di un altro tassello per incrementare sul territorio cittadino l’estensione della raccolta domiciliare con lo scopo di accrescere ulteriormente la percentuale di raccolta differenziata della Città.

I nuovi contenitori collocati su suolo pubblico costituiscono le cosiddette ecoisole, ognuna composta da 4 nuovi cassonetti con accesso controllato per la raccolta del vetro e degli imballaggi in metallo, degli imballaggi in plastica, del rifiuto organico e del residuo non recuperabile. La raccolta di carta e il cartone verrà invece gestita e potenziata tramite raccolta “porta a porta” con apposite attrezzature collocate nei cortili condominiali. In tutta l’area interessata verranno installate circa 200 nuove ecoisole.

Come da consuetudine l’attivazione del servizio viaggerà parallelamente e in stretta correlazione con le attività di comunicazione collegate. Nei prossimi giorni, quindi, tutte le utenze interessate – domestiche, commerciali o produttive – riceveranno nella cassetta postale, a cura degli incaricati Amiat Gruppo Iren, materiale informativo dedicato.

A seguire, gli addetti consegneranno porta a porta gratuitamente a ogni famiglia lo starter kit per la raccolta domiciliare composto da una biopattumiera, sacchi per la raccolta del rifiuto organico, 2 rotoli di sacchi per il non recuperabile, un dépliant informativo e 2 tessere elettroniche.

Per consentire ai residenti di familiarizzare gradualmente con il nuovo sistema, inoltre, nella fase di avvio del servizio, i cassonetti elettronici saranno mantenuti ad accesso libero, per poter conferire i rifiuti senza l’uso della tessera.

Dal 29 settembre, si procederà con la chiusura dei contenitori e si potrà accedere ai cassonetti solo tramite la propria Ecocard. Per limitare i possibili disagi e rendere più semplice il passaggio da accesso libero ad accesso tramite tessera, nel periodo di transizione operatori incaricati Amiat Gruppo Iren saranno a disposizione presso le diverse isole ecologiche per aiutare i cittadini a utilizzare le nuove attrezzature.

 

Infine, per chiarire qualsiasi dubbio del cittadino e permettere agli utenti non trovati e/o non identificati a Tari durante il passaggio porta a porta di ritirare tessere e starter kit, dal 3 giugno al 31 luglio e dal 2 settembre al 16 ottobre verrà attivato anche un punto info distributivo presso la “Casa delle Associazioni Madonna di Campagna” via Stradella 205 A.

Per ulteriori dettagli e aggiornamenti si invita a visitare il sito www.amiat.it e a seguire la relativa pagina Facebook dedicata “Porta a Porta Torino: nuove attivazioni”.