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Ambiente, la Regione bonifica 16 siti inquinati in Piemonte

“Siti orfani”, sette milioni di euro per la bonifica di 16 siti

Via libera dalla Giunta per i finanziamenti relativi a bonifica e ripristino ambientale dei siti inquinati. Il presidente Cirio e l’assessore all’Ambiente, Marnati: “Con queste prime risorse riusciamo a bonificare siti abbandonati da troppo tempo riportando alla vita aree territoriali importanti per il loro riutilizzo”

In arrivo quasi 7 milioni di euro per la messa in sicurezza dei primi 16 siti orfani sul territorio regionale. La Giunta ha infatti approvato lo schema di accordo con il Mite (Ministero per la Transizione Ecologica) per i finanziamenti relativi agli interventi di bonifica e ripristino ambientale dei “siti orfani”, ovvero di quei siti potenzialmente contaminati per i quali o non è stato possibile individuare i responsabili della contaminazione, o se individuati, non hanno provveduto, né siano intervenuti il proprietario o altri soggetti interessati, ad avviare o concludere gli interventi previsti.

In base alla ricognizione dei siti, sorta di “censimento” effettuata nei mesi scorsi dai settori tecnici regionali dopo il via libera della Giunta, sono stati individuati quelli che rispondessero sia ai criteri di cantierabilità dando la priorità a quelli con l’indice di rischio più alto.

È stato quindi stilato un elenco che comprende i 16 siti – 6 in provincia di Torino, 3 in provincia di Alessandria, 3 in provincia di Cuneo, 3 in provincia di Novara e 1 a Vercelli individuati per i finanziamenti nell’ambito del programma nazionale di bonifica definito con il decreto del 29 dicembre 2020.

“Con queste prime risorse riusciamo a bonificare siti abbandonati da tanto e troppo tempo – commentano il presidente Cirio e l’assessore regionale all’Ambiente Matteo Marnati – Riportiamo alla vita e nella disponibilità ai cittadini, alle imprese e ai comuni, aree territoriali importanti. Una vera rigenerazione del suolo. Nel frattempo, abbiamo fatto altre richieste nel PNRR per continuare a bonificare altri siti in Piemonte”

Accanto ai fondi che discendono dal decreto ministeriale, vi sono infatti poi quelli del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che mette a disposizione, a livello nazionale, 500 milioni di euro per interventi che siano portati a compimento entro il primo semestre del 2026 e che consentano un recupero e riqualificazione del suolo.

Un nuovo bosco urbano in strada del Portone

Il verde pubblico di Torino si arricchisce di un nuovo bosco urbano in strada del Portone, grazie all’intervento realizzato da alcune aziende – Bitron, Lyreco, Saint Gobain, Sekurit e Collins – con il coordinamento di Rete Clima, ente non profit che supporta le Aziende in progetti di Corporate Social Responsibility, di sostenibilità e di decarbonizzazione.

 

Alla presenza dell’assessore al Verde della Città di Torino, Francesco Tresso, nei giorni scorsi si è svolta un’attività di piantagione sulle banchine del tratto di strada interessato, nell’ambito di un intervento che prevede la realizzazione di fasce di forestazione urbana e la messa a dimora di alberi all’interno delle aiuole e rotatorie verdi in prossimità di strada del Portone. Con l’aiuto dei professionisti di Rete Clima, i volontari delle aziende coinvolte hanno ultimato la messa a dimora di 600 piantine forestali e di 30 alberi ad alto fusto, in un’area che è stata identificata insieme ai responsabili dell’Unità Operativa Alberate dell’Area Verde della Città di Torino.

Obiettivo del progetto, oltre che abbellire l’area, è di ridurre l’inquinamento legato al traffico veicolare e beneficiare dei “servizi ecosistemici” forniti dal verde, come lo stoccaggio di CO2, la riduzione delle temperature e l’aumento della biodiversità urbana.

Commenta l’assessore Tresso: “Ringrazio tutti i soggetti coinvolti in questo progetto, le volontarie e i volontari che sono oggi presenti per questa attività. La nostra amministrazione continua nel suo impegno di coinvolgimento di partner e di aziende del territorio su azioni e iniziative concrete di sostenibilità ambientale. Le sfide ambientali sono una priorità da affrontare nell’immediato, e iniziative come questa sono un tassello importante di una strategia più ampia, che mira a valorizzare e incrementare la ‘foresta urbana’ con l’obiettivo di mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici nei centri urbani”.

L’attività è inserita all’interno del Protocollo tecnico Forestazione Italiana® di Rete Clima, che prevede l’utilizzo di specie arboree ed arbustive autoctone, coltivate in vivai italiani e attività di cura post impianto per tre anni.

Per la Città di Torino, da tempo attenta e sensibile alle tematiche di adattamento e mitigazione ai cambiamenti climatici, è una opportunità di riqualificazione della zona e di sviluppo del verde che va ad arricchire un patrimonio arboreo importante costituito da circa 147 mila piante su alberate urbane e in parchi e giardini, e da oltre 233 mila alberi presenti nei boschi collinari di proprietà della Città.

Per le aziende coinvolte l’iniziativa climate-friendly è l’occasione per contribuire, in modo concreto, agli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs 13 e 15) fissati dall’Agenda 2030 che, insieme al Protocollo di Kyoto, mirano a proteggere e ripristinare gli ecosistemi terrestri, mitigando l’impatto umano sull’ambiente, contrastando il cambiamento climatico e tutelando la salute delle persone.

Il progetto prevede l’utilizzo di piante scelte nei vivai italiani, di provenienza certificata, accompagnate dal nuovo Passaporto delle piante, in vigore dal 2019, che garantisce il controllo e la salute delle piante. In questo modo, oltre che a promuovere la filiera florovivaistica italiana, si ostacola l’introduzione e la diffusione di malattie e organismi nocivi particolarmente pericolosi per i vegetali, che potrebbero causare danni ecologici, sociali ed economici

Cambiamenti climatici, la Regione riqualifica fiumi e laghi piemontesi

 13 i progetti finanziati 

L’assessore all’Ambiente, Marnati: “Sono interventi fondamentali per prevenire quanto sta accadendo anche nella nostra regione per effetto dei cambiamenti climatici”

Dalla riqualificazione dell’ecosistema fluviale al ripristino della vegetazione perifluviale, dalla creazione di fasce arboree “tampone”, per contenere gli inquinanti, alla riqualificazione di ambienti umidi: sono 13 i progetti ammessi al finanziamento, relativamente al bando di riqualificazione dei corpi idrici del 2021, per un totale di 2 milioni 871mila euro, importo superiore a quanto inizialmente stanziato dalla Giunta regionale che prevedeva una somma di 2 milioni e 700mila euro.

“Preservare lo stato ecologico dei fiumi e dei laghi piemontesi– ha affermato l’assessore all’Ambiente Matteo Marnati nell’introdurre i lavori del webinar “Programma di interventi su fiumi e laghi. Esiti anno 2021 e lancio bando 2022” – per abbassare il rischio idraulico e migliorare la resilienza ai cambiamenti climatici: Regione Piemonte è particolarmente attenta e dal 2018 ad oggi sono stati erogati circa 9 milioni di euro per realizzare progetti di riqualificazione. Somma alla quale si aggiungono 2 milioni e 900mila euro che verranno stanziati per l’edizione del bando 2022. L’intento è quello di affrontare le criticità di fiumi e laghi piemontesi individuate anche con il Piano di Tutela delle Acque, strumento di pianificazione che era fermo al 2007 e che, completamente revisionato alla luce dei cambiamenti climatici, recentemente è stato approvato in Consiglio regionale. Il tema dell’acqua è uno dei più importanti, bisogna velocizzare questi interventi, fondamentali per prevenire quanto sta accadendo nel mondo, ma anche nella nostra regione, per effetto dei cambiamenti climatici”

Sono 46 i progetti complessivamente finanziati dal 2018 ad oggi che hanno interessato 3 laghi, 30 corsi d’acqua e 1 canale, interventi tutti modulati su cinque direttrici: la riqualificazione morfologica, le scale di risalita dei pesci, il contenimento delle specie vegetali invasive, la verifica del deflusso in alveo e le fasce tampone agroforestali.

I 13 progetti selezionati dalla commissione tecnica e ammessi al finanziamento relativamente al bando 2021, hanno coinvolto complessivamente 30 Comuni, sia singoli che associati, 1 provincia (Asti) e 2 Parchi. Tra questi ultimi l’Ente di Gestione delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore che ha presentato un progetto che si presenta come una proposta pilota per sperimentare una manutenzione delle sponde del canale Roggia Molinara con un approccio innovativo che permetta di mantenerne il valore ecologico.

Nello specifico il finanziamento ha riguardato le fasce boscate agroforestali lungo il torrente Scrivia, la riqualificazione dell’ecosistema fluviale dell’Orba da Casal Cermelli a Rocca Grimalda, la riqualificazione delle sponde del canale Roggia Molinara, il ripristino degli ambienti umidi perifluviali e apertura di nuovi rami fluviali, il miglioramento della biodiversità del lago d’Orta con il ripristino del canneto e il miglioramento della vegetazione lungo le sponde di fiumi nei centri urbani di 4 Comuni (Santo Stefano Belbo, Canelli, Venaria, Villafranca Piemonte).

Iren promuove una campagna contro l’abbandono dei rifiuti

In occasione della Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR), Amiat Gruppo Iren promuove una campagna contro l’abbandono dei rifiuti, presentando tre divertenti spot ispirati ad altrettante fiabe tradizionali. Obiettivo è sensibilizzare i cittadini verso comportamenti più rispettosi dell’ambiente e contrastare il fenomeno dei rifiuti abbandonati, in particolare quelli ingombranti.

Amiat ha quindi ideato tre video pillole che verranno divulgate attraverso i canali social del Gruppo e che si ispirano ad altrettante favole famose: Raperonzolo, la Bella Addormentata nel bosco e Aladdin. Ogni scena, tuttavia, ha un epilogo diverso e del tutto inaspettato rispetto a quello tradizionale, proprio a causa di rifiuti abbandonati.

Il perché arriva nel finale: se tutti adottassero un comportamento responsabile, potremmo vivere davvero in un mondo da favola.

Al fine di valorizzare e diffondere la campagna, d’intesa con il Comune di Torino, si è dato corso ad alcuni flash mob nel centro storico nei quali è stata riproposta, grazie alla presenza di alcuni attori professionisti, la scena de “La Bella addormentata”, con momenti interattivi che hanno coinvolto cittadini e studenti.

A fianco del lavoro che tutti i giorni dobbiamo mettere in campo per migliorare il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti, è fondamentale promuovere campagne di sensibilizzazione sul tema. Migliorare l’attenzione all’ambiente e alla sostenibilità è un obiettivo che la Città di Torino si prefigge insieme ad Amiat, agli istituti scolastici e ad altri enti e associazioni che già lavorano sul tema” dichiara Chiara Foglietta, assessora alla Transizione Ecologica e Digitale della Città di Torino. “Un’operazione trasversale che va e andrà a intercettare tutte le fasce di popolazione. Le città svolgono un ruolo fondamentale nella mitigazione dei cambiamenti climatici. La gestione dei rifiuti è uno dei settori con il maggior potenziale per ridurre l’aumento della temperatura e, quindi, contenere il riscaldamento globale. La Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti ci dà la possibilità di ricordare i comportamenti responsabili da tenere e ci indica la strategia delle 3R – riduzione, riuso, riciclo – come la strada da seguire e incentivare.”

Con questa campagna vogliamo sensibilizzare i cittadini in merito agli abbandoni di rifiuti, un comportamento scorretto, ma purtroppo diffuso, utilizzando un approccio ironico e accessibile che si rivolge anche alle nuove generazioni. Un’azione che rientra nel più ampio panorama di attività che realizziamo per supportare i territori non solo nella fornitura dei servizi ma anche nella costruzione di politiche ambientali che coinvolgano la cittadinanza” ha sottolineato Christian Aimaro, Presidente Amiat Gruppo Iren. “A Torino la raccolta differenziata è in continua crescita e dal 2020 ha superato il 50%: questo risultato, raggiunto grazie all’impegno di cittadini ed istituzioni e supportato dalla progettualità di Amiat, è la migliore testimonianza di come tutti possano contribuire a ridurre i rifiuti e a fungere da esempio virtuoso”.

 

Link ai filmati:

La Bella Addormentata: https://www.youtube.com/watch?v=7_gWM_r0_XU

Raperonzolo: https://youtu.be/D-dasmdzmk0

Aladino: https://youtu.be/ZDm2weIXwUQ

La Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti nasce all’interno del Programma LIFE+ della Commissione Europea con l’obiettivo primario di sensibilizzare le istituzioni, i consumatori e tutti gli altri stakeholder circa le strategie e le politiche di prevenzione dei rifiuti messe in atto dall’Unione Europea, che gli Stati membri devono perseguire, anche alla luce delle recenti disposizioni normative (direttiva quadro sui rifiuti, 2008/98/CE).

Nei parchi e nei viali torinesi migliaia di alberi. Sono tutti in sicurezza? Al via i controlli

Verde pubblico, operativo il nuovo appalto di controllo della stabilità 

 

Da alcune settimane è operativo il nuovo appalto triennale di controllo fitostatico del patrimonio arboreo della Città di Torino. Con una dotazione economica di 1 milione e 100 mila euro interesserà gli alberi di viali, parchi, giardini scolastici e di ogni ambito di proprietà comunale.

Entro il mese di marzo 2022 le imprese aggiudicatarie effettueranno una prima tranche di controlli su circa 15 mila alberi: si tratta degli ambiti interessati da controlli meno recenti e ritenuti maggiormente prioritari in base alla tipologia di piante e al tipo di frequentazione delle aree in cui sono inserite.

Il nuovo appalto fornirà importanti informazioni sulle piante, che aggiunte all’attività costante e regolare di gestione del patrimonio arboreo pubblico, consentiranno di individuare le situazioni più problematiche in modo da intervenire e da ridurre il rischio, con la consapevolezza che non sempre le analisi fitostatiche possono essere sufficienti ed efficaci in termini preventivi e che, come in qualsiasi altro campo, il rischio non potrà mai essere pari a zero.

Uno degli effetti più evidenti dei cambiamenti climatici è infatti l’aumento degli eventi meteo estremi, che in ambiente urbano possono portare ad allagamenti e alla caduta di alberi, o di loro porzioni. Sono fenomeni sempre più violenti e frequenti, che possono accentuare le fragilità dei patrimoni arborei pubblici e privati caratterizzati da piante adulte, cresciute in un ambiente urbano non sempre favorevole. È il caso ad esempio del tiglio caduto lo scorso 17 novembre al parco della Tesoriera in occasione di un evento di pioggia intensa (circa 45 mm caduti in una sola giornata il 15 novembre) che si è verificato dopo settimane di siccità. L’albero era stato sottoposto a controlli nel 2019 (la Tesoriera è tra i parchi della città maggiormente controllati, sia per le caratteristiche del patrimonio arboreo, sia per la sua elevata frequentazione) e non erano state segnalate problematiche di stabilità. I tecnici della Città stanno verificando con i professionisti addetti al controllo degli alberi del parco se la pianta in questione avesse problematiche occulte, il tipo di relazione intercorso tra lo schianto e la pioggia intensa, e se sarà necessario avviare approfondimenti urgenti o meno sugli alberi limitrofi, secondo una prassi consolidata che viene attivata dopo ogni schianto in qualche modo anomalo e/o con danni.

Al tempo stesso gli alberi rappresentano una delle soluzioni più efficaci ed economiche di adattamento e mitigazione ai cambiamenti climatici, soprattutto in un ambiente urbano. Ciò si traduce nella necessità di aumentare la loro presenza nelle nostre città, creando nuovi boschi urbani in corrispondenza dei parchi per potenziare i corridoi ecologici, introducendo isole verdi in quartieri fortemente urbanizzati, anche adottando soluzioni innovative. Il progetto “Valdocco Vivibile”, i cui lavori partiranno il prossimo anno, sarà a tal proposito un esempio concreto di adattamento ai cambiamenti climatici di un tessuto urbano “resiliente”.

Le nuove soluzioni per incrementare la dotazione di verde si aggiungono alla consueta cura e attenzione della Città nella gestione del patrimonio arboreo consolidato, necessaria ad assicurare la salute degli alberi e a garantire la sicurezza dei cittadini, con potature regolari e controlli di stabilità costanti, nel rispetto delle migliori conoscenze di biomeccanica.

La Città di Torino sottopone a controllo fitostatico il proprio patrimonio arboreo da oltre vent’anni (maggiori informazioni al seguente link), rivolgendosi a professionisti selezionati con appalti, nel rispetto dei protocolli e delle procedure riconosciute a livello nazionale ed internazionale e che premiano competenze, esperienze specifiche e aggiornamento professionale.

Il nuovo appalto si pone l’obiettivo di estendere i controlli a tutto il patrimonio arboreo, anche nei parchi collinari, puntando sulla loro diversificazione a livello di tipologia e tempistica, in funzione delle caratteristiche dell’ambito e della fruizione con un approccio basato non solo sulla valutazione della pericolosità potenziale dell’albero ma anche sulla vulnerabilità del contesto. È l’ennesimo tassello di un percorso di transizione dalla valutazione del pericolo da cedimenti arborei ad una valutazione del rischio, che sarà affrontato a livello procedurale con l’avvio della certificazione ISO9001:31.000 in modo da contestualizzare il processo dei controlli di stabilità in un processo codificato e riconosciuto.

I controlli di stabilità, come per i precedenti appalti, saranno sottoposti al coordinamento ed alla supervisione dei tecnici comunali, che potranno chiedere approfondimenti di indagini in caso di dubbi o schianti. Il calendario degli interventi colturali necessari a seguito dei controlli (potature, consolidamenti o abbattimenti) verrà pubblicato nella sezione Verde Pubblico sul portale della Città di Torino.

Gli appalti di stabilità sono anche un’occasione per aggiornare il censimento degli alberi, con dati disponibili nel GeoPortale e – per la prima volta – anche interrogabili in loco. Il cartellino posizionato sull’albero, oltre a riportare il numero identificativo, sarà infatti dotato di un QR Code che fornirà informazioni di massima sulla pianta e sui benefici apportati da quell’albero e dall’insieme di cui fa parte. È una novità frutto del lavoro di calcolo dei servizi ecosistemici prodotti dalle aree verdi della Città, e dalla volontà di comunicare ai cittadini queste importanti informazioni che dovrebbero aiutare a comprendere il ruolo fondamentale svolto dagli alberi, soprattutto in un contesto urbano.

Cambiamenti climatici, qualcuno è più colpevole. Ma non si dice

A cura di lineaItaliapiemonte.it

Ammesso che la CO2 sia responsabile dei cambiamenti climatici, ciò che viene sempre taciuto è che non tutti Paesi sono responsabili in modo uguale. E, guarda caso, su quelli che inquinano di più si tace. Arrivando ad equiparare una mucca con una megafabbrica in Cina

Leggi l’articolo:

https://www.lineaitaliapiemonte.it/2021/11/22/mobile/leggi-notizia/argomenti/messaggi-in-bottiglia/articolo/cambiamenti-climatici-qualcuno-e-piu-colpevole-ma-non-si-dice-di-marco-corrini.html

Qualità dell’aria: 7 milioni di euro per la mobilità sostenibile delle imprese

Apre lunedì 22 novembre il bando per la concessione di contributi a fondo perduto per lo sviluppo sostenibile della mobilità aziendale. L’assessore Marnati: “Un’ulteriore misura per il miglioramento della qualità dell’aria, problema che va risolto il prima possibile”

Accelerare il rinnovo del parco veicoli delle imprese piemontesi per migliorare la qualità dell’aria anche alla luce delle limitazioni più restrittive alla circolazione: la nuova misura con una dotazione finanziaria complessiva di 7 milioni è rivolta alle Micro, Piccole e Medie imprese che abbiano una unità operativa attiva in Piemonte e che siano iscritte al registro delle imprese.

“Una misura per l’acquisto di nuovi veicoli a basse emissioni – commenta l’assessore all’Ambiente, Matteo Marnati – che si inserisce nel solco delle tante misure messe in campo da Regione Piemonte per il miglioramento della qualità dell’aria per rientrare nei limiti delle polveri sottili e degli ossidi di azoto. Un problema quest’ultimo che va risolto prima possibile sia sotto il profilo delle misure sanitarie, sia per le imprese che non saranno più soggette ad eventuali limitazioni”.

Il bando apre lunedì 22 novembre e prevede tre linee di finanziamento: Linea A per i veicoli, Linea B per ciclomotori e motocicli e Linea C per velocipedi.

Nello specifico:

Per quanto riguarda la Linea A, sono ammessi al finanziamento per l’acquisto, previa rottamazione, veicoli aziendali per il trasporto di merci e persone almeno di classe Euro 6 (appartenenti alle classi emissive 6D TEMP e 6D). Nello specifico sono acquistabili: elettrico puro, idrogeno, ibrido (benzina/elettrico, Full Hybrid o Hybrid Plug In); metano esclusivo, Gpl esclusivo, Gnl esclusivo; benzina, metano o Gpl bifuel (ovvero benzina-metano o benzina-Gpl). Possono essere oggetto di rottamazione i veicoli alimentati a benzina fino ad Euro 3 incluso, ibridi (benzina/metano o benzina/Gpl fino ad Euro 3 incluso e Diesel fino ad Euro 5 incluso.

Per quanto riguarda la Linea B Sono ammessi al finanziamento per l’acquisto, previa rottamazione, motocicli e ciclomotori a esclusiva trazione elettrica a fronte di rottamazione di un ciclomotore o motociclo alimentato a miscela, benzina o diesel fino ad Euro 2 incluso, oppure di un veicolo a 4 ruote a benzina fino a Euro 3 incluso, ibridi (benzina/metano o benzina/Gpl) fino ad Euro 3 incluso e Diesel fino ad Euro 5 incluso.

Per la Linea C sono ammessi a beneficiare delle agevolazioni per l’acquisto di bicicletta a pedalata assistita, bicicletta cargo o triciclo da carico assimilabile ad un velocipede, bicicletta cargo o triciclo da carico a pedalata assistita assimilabile ad un velocipede.

I contributi sono stabiliti sulla base delle emissioni dei principali inquinanti da parte del singolo veicolo (sia per il trasporto di merci che di persone)

Per ulteriori dettagli è possibile consultare la determina, pubblicata sul Bollettino ufficiale della Regione Piemonte, al seguente link:

www.regione.piemonte.it/governo/bollettino/abbonati/2021/46/attach/dda1600000721_10300.pdf

o sul sito di Unioncamere Piemonte al link

http://www.pie.camcom.it/Page/t04/view_html?idp=1487

 

Sicurezza del territorio: contributi ai Comuni

Assegnati dal Ministero dell’interno ai Comuni più di 1,6 miliardi di euro di contributi per la realizzazione di opere pubbliche per la messa in sicurezza di edifici e del territorio per l’anno 2021. Sono assegnati ai Comuni, in seguito alla procedura di scorrimento della graduatoria nell’allegato 2 del decreto 25 agosto 2021, contributi pari a 1.696.722.093,37 euro per interventi riferiti a opere pubbliche di messa in sicurezza degli edifici e del territorio. Qui tutti i Comuni beneficiari del contributo: https://dait.interno.gov.it/documenti/decreto-fl-08-11-2021-all-a_0.pdf
Qui invece il Decreto del DAIT complessivo, con tutti i doc: https://dait.interno.gov.it/finanza-locale/documentazione/decreto-8-novembre-2021
Con successivo provvedimento si procederà all’ulteriore scorrimento della graduatoria, per assegnare le risorse residue per l’anno 2022, pari a 52.394.933,02 euro, nonché quelle che si rendono disponibili in seguito a rinunce e/o revoche.

Dalla Regione 20 milioni per le foreste

Anche alla luce della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, la Regione Piemonte dovrà gestire in modo sostenibile il suo milione di ettari di foreste. Ci sono 20 milioni a disposizione per questo obiettivo.

È quanto ha sottolineato l’assessore regionale alle Foreste e alla Montagna Fabio Carosso in Terza commissione (presidente Claudio Leone) che si è riunita per l’espressione del parere consultivo sul Documento di economia e finanza 2022-2024 (Defr).

I boschi diventeranno anche motore di sviluppo grazie alle attività imprenditoriali come quelle legate alla filiera del legno, alla produzione di castagne e nocciole e al settore tartufigeno, vero e proprio ambasciatore del “made in Italy” nel mondo.

Come ha ricordato Carosso, si agirà con i fondi europei e con il Piano di Sviluppo rurale (Psr), in sinergia con il mondo agricolo e all’insegna della semplificazione. L’assessore ha poi riassunto la ripartizione economica: 500 mila euro è l’introito dei tesserini del settore tartufigeno reinvestiti, 250 mila euro per la convenzione con i Carabinieri forestali mentre i 20 milioni per i progetti arrivano dai fondi del Psr per il biennio di transizione.

Per quanto riguarda le politiche a sostegno della montagna e del suo ripopolamento, Carosso ha ricordato il bando che stanzia contributi per trasferirsi in un paese d’alta quota, la cui scadenza il prossimo 15 dicembre. Ci sono 10 milioni di euro per consentire a chi risiede in un Comune italiano non montano e intende acquistare o recuperare in un paese montano del Piemonte con meno di 5.000 abitanti un immobile da rendere prima casa, trasferendovi la propria residenza, di ottenere un contributo da 10.000 a 40.000 euro. I Comuni montani con meno di 5.000 mila abitanti sono 465 (48 in provincia di Alessandria, 12 in provincia di Asti, 48 in provincia di Biella, 132 in provincia di Cuneo, 3 in provincia di Novara, 132 in provincia di Torino, 66 nel Verbano-Cusio-Ossola, 24 in provincia di Vercelli).

Sono intervenuti per delucidazioni Marco Grimaldi (Luv), Valter MarinAngelo DagoMatteo GagliassoAndrea CanePaolo Demarchi (Lega Nord), Francesca Frediani (M4o) e Carlo Riva Vercellotti (FdI).

 

Politiche del lavoro

La commissione ha poi trattato i contenuti del Defr relativi alle politiche del Lavoro e della Formazione professionale, che sono stati illustrati dall’assessore Elena Chiorino.

Si sta predisponendo una vera e propria “rivoluzione”, sia con l’avvio delle Academy entro il 2022, sia attraverso il potenziamento della formazione continua e professionale, rendendola più snella e flessibile. Le Academy  sono scuole di alta formazione che avranno il compito di preparare e aggiornare le competenze di diverse figure professionali legate a determinati comparti, come ad esempio il tessile e l’automotive.

Maggiore importanza sarà data ai Centri per l’impiego, poiché rappresentano le sentinelle del territorio in grado di costruire una rete integrata intorno alla persona, per rinforzarne quelle abilità che si rivelano determinanti da un punto di vista dell’integrazione sociale, oltre che professionale.

“I dati parlano di una ripresa, ma compito della politica oggi è creare le condizioni affinché anche le categorie più in difficoltà – giovani, donne, over 50 – possano avere adeguate opportunità. Sono proprio loro, insieme a chi ha necessità di up skilling e reskilling, i destinatari della nuova formazione i cui corsi saranno definiti tramite un dialogo stretto serrato e puntuale con il mondo dell’impresa” ha concluso l’assessore.

“Per sostenere l’occupazione si ritiene indispensabile una formazione adeguata che non può esistere senza un orientamento completo per il quale è stata avviata una misura da 7 milioni di euro. Per le imprese è indispensabile difenderne l’orgoglio manifatturiero, valorizzare il made in Italy ed il rischio di svendita a basso costo sostenendole con provvedimenti mirati per sostenerne la competitività sia attraverso un Fondo finalizzato ad acquisire temporaneamente quote di aziende in crisi, ma con un business plan sostenibile, sia mettendo a disposizione un gruppo per rilanciarle e metterle al riparo da eventuali attacchi speculativi” ha spiegato Chiorino.

Sono intervenuti nell’ordine Monica Canalis (Pd),  Riva VercellottiFrediani e Cane.

Consumo del suolo in crescita. Ma in Piemonte meno rispetto al dato nazionale

In Piemonte (dati 2020) il consumo del suolo ammonta a 169.400 ettari, pari al 6,67% della superficie totale regionale (2.540.000 ettari); l’incremento 2019/2020 è stato di 439,40 ettari, in termini percentuali pari allo 0,26%; il suolo procapite per abitante è di 392 metri quadri con un incremento procapite nello stesso periodo considerato equivalente a 1,02 mq/abitanti/anno.

In quinta Commissione (Ambiente) – presieduta da Angelo Dago – è stata audita l’Agenzia regionale per la protezione ambientale del Piemonte (ARPA) sul monitoraggio del consumo del suolo in Piemonte.

Il direttore dell’Agenzia Angelo Robotto ha spiegato che Il consumo di suolo è definito come la variazione da una copertura non artificiale a una copertura artificiale del suolo mentre il sistema di monitoraggio prevede un ampio utilizzo di tecniche di telerilevamento satellitare e di sistemi informativi geografici per l’analisi e la classificazione semiautomatica delle aree interessate.

Il valore percentuale del Piemonte risulta inferiore al dato nazionale, che si colloca al 7,1% e tra i più bassi del Nord Italia e in particolare rispetto alle regioni limitrofe: Lombardia (12,1%), Emilia Romagna (8,9%) e Liguria (7,2%).

Nello specifico, il processo di consumo di suolo segue l’espansione delle aree urbanizzate con caratteri distintivi nelle varie aree della regione, da quelle della conurbazione di Torino e delle altre realtà urbane dei capoluoghi di provincia e dell’eporediese, a quelle a moderata urbanizzazione in molti settori di pianura, nei margini collinari, lungo gli assi vallivi e delle principali vie di collegamento e di comunicazione.

Nel 2020 il monitoraggio ha evidenziato come si sia registrato un incremento di consumo di suolo di 439 ettari rispetto al 2019, terzo valore di crescita nel periodo dal 2015 al 2020. Tale indicatore rivede le stime effettuate nel precedente rapporto incrementandone significativamente i valori.

L’incremento netto  assoluto registrato è stato pari a oltre 400 ettari, il quarto tra quelli misurati su scala nazionale (gli incrementi maggiori sono avvenuti nelle regioni Lombardia, Veneto e Puglia).

A livello provinciale l’incremento maggiore l’ha fatto registrare la provincia di Torino con 162 ettari di nuova impermeabilizzazione dei suoli, secondo maggior incremento rispetto al periodo 2015-2020.  Segue la provincia di Novara con 112 ettari, che ha registrato la variazione maggiore del periodo di studio mentre quella di Cuneo con 80 ettari presenta una controtendenza rispetto alle altre province, così come Asti, Vco e Vercelli.

Sul piano percentuale gli incrementi rilevati vedono le province di Torino e Cuneo rispettivamente allo 0,28% e 0,22%, mentre Asti, Alessandria, Biella e Verbano Cusio Ossola risultano tutti inferiori allo 0,2%. Novara con lo 0,77%  conferma l’andamento rilevato in valore assoluto e si pone come la provincia con maggior aumento del consumo nel periodo 2019-2020.

Nel corso dell’audizione sono intervenuti i consiglieri Alberto AvettaDomenico RavettiDomenico Rossi e Diego Sarno (Pd), Marco Grimaldi (Luv) Sean Sacco (M5s), Valter MarinGianluca Gavazza e Matteo Gagliasso (Lega).