A cura di Laura Goria- Pagina 4

L’isola del libro. Speciale Amos Oz

L’appuntamento di oggi è dedicato ad Amos Oz, un grande della letteratura che ci ha lasciati nel 2018 e di cui resteremo orfani nel futuro; unica consolazione leggere o rileggere i suoi capolavori

Il grande scrittore israeliano se n’è andato a 79 anni stroncato da un male bastardo ma ci ha lasciato migliaia di pagine da leggere, tra romanzi e saggi. Era nato a Gerusalemme il 4 maggio del 1939, figlio unico, segnato dal suicidio della madre quando aveva solo 12 anni. Poi la sua vita spesa a lavorare in un kibbutz, insegnare all’università e soprattutto… scrivere. Per la risoluzione del conflitto arabo-israeliano caldeggiava l’idea dei due Stati e il suo paese travagliato è lo sfondo dei suoi scritti.

Qualche suggerimento di lettura in ordine sparso tra i suoi libri, pubblicati in Italia da Feltrinelli:

 

“Una storia di amore e di tenebra” è il romanzo autobiografico in cui racconta la sua infanzia e giovinezza, la storia della sua famiglia, la nascita dello Stato di Israele, gli attacchi terroristici dei Feddayin e la vita nel kibbutz. Soprattutto, qui affronta la tragica morte della madre, che si tolse la vita proprio alla vigilia del suo bar mitzwah nel 1952, elabora il lutto e narra dei contrasti col padre che lo spingeranno fuori casa. Considerato il suo capolavoro, è davvero un grande affresco familiare e storico.

“Una pace perfetta” è ambientato alla vigilia della Guerra dei Sei Giorni, nel 1967, nel Kibbutz Granot, e ruota intorno alla coppia formata da Yoni e Ramona. Lei amareggiata dagli aborti e dall’insoddisfatto desiderio di maternità; lui lavora in officina dove ripara trattori, ma sogna l’ampio orizzonte del deserto e la fuga. Intorno alla loro malinconia un avvicendarsi di altri personaggi e la vita nel kibbutz, perfettamente incastonata nella storia israeliana.

 

“Michael mio” è il secondo romanzo scritto da Oz nel 1968, quando non era ancora famoso, e pubblicato in Italia nel 1975. Ambientato nella Gerusalemme degli anni 50 è il racconto in prima persona del matrimonio di Hannah e del suo fallimento. Una narrazione al femminile, dolce-amara, in cui lo scrittore sonda e svela emozioni, sentimenti e passioni della protagonista con delicatezza e sensibilità fuori dal comune.

 

“Conoscere una donna” è uno dei capolavori della letteratura israeliana e racconta una storia d’amore sorprendente. Yoel, uomo dei servizi segreti israeliani deve affrontare la morte della moglie fulminata in un incredibile incidente. Ripercorrendo a ritroso il suo matrimonio si trova a fare i conti non solo con l’assenza di Ivria, ma anche con piccoli dettagli che svelano ombre nel loro rapporto. Chi era la donna che aveva sposato e quale mistero racchiudeva? Poi c’è anche il complicato rapporto con la loro figlia Neta.

 

“Tocca l’acqua, tocca il vento” racconta la fuga degli ebrei dallo sterminio nazista. In Polonia nel 1939, mentre i tedeschi avanzano inesorabilmente, Elisha Pomerantz, piccolo orologiaio ebreo, appassionato di matematica e musica, fugge nella foresta per mettersi in salvo. Invece sua moglie Stefa, insegnante di filosofia in un liceo, sottovaluta il pericolo e resta nel suo appartamento. Anche lei finirà per essere travolta dalla guerra, deportata in Unione Sovietica e trasformata in spia al servizio di Stalin. Intanto c’è il vagare di Elisha tra boschi, Grecia e infine l’approdo in un kibbutz in Israele dove si mette a riparare orologi. Il romanzo è la storia della separazione dei due personaggi e il loro sogno di potersi ritrovare.

 

“Scene dalla vita di un villaggio” ovvero misteri, segreti, amori e sparizione nel pittoresco villaggio israeliano Tel Ilan. Amos Oz -a cui piacevano le storie che restavano irrisolte come la vita stessa- ci conduce nei meandri dell’anima in questo romanzo inquietante, suddiviso in otto capitoli o “scene” indipendenti tra loro, ma accomunate dal senso di solitudine che avvolge il villaggio.

 

“Non dire notte” è ambientato a Tel Kedar, piccola cittadina nel deserto del Negev. Vi abitano Theo, urbanista 60enne di successo, e sua moglie Noa, professoressa di lettere che ha15 anni meno di lui, ed è un’idealista sempre pronta a buttarsi con entusiasmo in nuove sfide. Dopo 7 anni di matrimonio il loro è un rapporto che si sta sfilacciando. La storia viene narrata in prima persona dai due protagonisti, che raccontano gli stessi fatti ma decodificati con occhi diversi. E sullo sfondo vite, tragedie e speranze degli altri abitanti della piccola città.

 

“La scatola nera” romanzo epistolare con cui Oz racconta di nuovo un matrimonio, questa volta finito. E’quello di Alec e Ilana che non si parlano da 7 anni. Lui è un apprezzato studioso di fanatismo religioso trasferitosi in America; lei è rimasta in Israele e si è risposata. Hanno avuto un figlio che ora in piena adolescenza mette a dura prova la madre. Non sapendo più cosa fare, Ilana ricontatta l’ex marito chiedendogli aiuto. Il titolo richiama la scatola nera che racchiude le cause degli incidenti aerei, allo stesso modo nelle lettere scambiate dai personaggi il lettore troverà le cause di questa catastrofe familiare.

 

“La vita fa rima con la morte” scritto da Oz quando aveva 69 anni, non rientra nel suo collaudato filone del racconto familiare sullo sfondo della storia israeliana, ma affronta una serie di domande sulla scrittura. Siamo a Tel Aviv in un’afosa serata estiva in cui l’autore è ospite d’onore di un incontro letterario. Annoiato e distante dalle voci dei relatori, punta invece il pubblico e mette a fuoco facce e piccoli dettagli che gli ispirano curiosità. Diventano gli spunti per nuove storie che si diverte ad imbastire e raccontare, dando libero sfogo alla sua immaginazione.

“Finché morte non sopraggiunga” da poco tradotto in Italia, risale al 1971. Narra due storie molto diverse e distanti tra loro. Dapprima i pensieri, i rimpianti e i ricordi di un anziano conferenziere malato che, di fronte all’inesorabile declino, constata le occasioni perdute di una vita. Nella seconda parte invece l’autore ripercorre le avventure di una sgangherata banda di crociati che non arriveranno mai in Terra Santa. Trait d’union dei due capitoli è l’incessante ricerca di un senso da dare alla vita.

L'isola del libro. Speciale Amos Oz

L’appuntamento di oggi è dedicato ad Amos Oz, un grande della letteratura che ci ha lasciati nel 2018 e di cui resteremo orfani nel futuro; unica consolazione leggere o rileggere i suoi capolavori
Il grande scrittore israeliano se n’è andato a 79 anni stroncato da un male bastardo ma ci ha lasciato migliaia di pagine da leggere, tra romanzi e saggi. Era nato a Gerusalemme il 4 maggio del 1939, figlio unico, segnato dal suicidio della madre quando aveva solo 12 anni. Poi la sua vita spesa a lavorare in un kibbutz, insegnare all’università e soprattutto… scrivere. Per la risoluzione del conflitto arabo-israeliano caldeggiava l’idea dei due Stati e il suo paese travagliato è lo sfondo dei suoi scritti.
Qualche suggerimento di lettura in ordine sparso tra i suoi libri, pubblicati in Italia da Feltrinelli:
 
“Una storia di amore e di tenebra” è il romanzo autobiografico in cui racconta la sua infanzia e giovinezza, la storia della sua famiglia, la nascita dello Stato di Israele, gli attacchi terroristici dei Feddayin e la vita nel kibbutz. Soprattutto, qui affronta la tragica morte della madre, che si tolse la vita proprio alla vigilia del suo bar mitzwah nel 1952, elabora il lutto e narra dei contrasti col padre che lo spingeranno fuori casa. Considerato il suo capolavoro, è davvero un grande affresco familiare e storico.

“Una pace perfetta” è ambientato alla vigilia della Guerra dei Sei Giorni, nel 1967, nel Kibbutz Granot, e ruota intorno alla coppia formata da Yoni e Ramona. Lei amareggiata dagli aborti e dall’insoddisfatto desiderio di maternità; lui lavora in officina dove ripara trattori, ma sogna l’ampio orizzonte del deserto e la fuga. Intorno alla loro malinconia un avvicendarsi di altri personaggi e la vita nel kibbutz, perfettamente incastonata nella storia israeliana.
 
“Michael mio” è il secondo romanzo scritto da Oz nel 1968, quando non era ancora famoso, e pubblicato in Italia nel 1975. Ambientato nella Gerusalemme degli anni 50 è il racconto in prima persona del matrimonio di Hannah e del suo fallimento. Una narrazione al femminile, dolce-amara, in cui lo scrittore sonda e svela emozioni, sentimenti e passioni della protagonista con delicatezza e sensibilità fuori dal comune.
 
“Conoscere una donna” è uno dei capolavori della letteratura israeliana e racconta una storia d’amore sorprendente. Yoel, uomo dei servizi segreti israeliani deve affrontare la morte della moglie fulminata in un incredibile incidente. Ripercorrendo a ritroso il suo matrimonio si trova a fare i conti non solo con l’assenza di Ivria, ma anche con piccoli dettagli che svelano ombre nel loro rapporto. Chi era la donna che aveva sposato e quale mistero racchiudeva? Poi c’è anche il complicato rapporto con la loro figlia Neta.
 
“Tocca l’acqua, tocca il vento” racconta la fuga degli ebrei dallo sterminio nazista. In Polonia nel 1939, mentre i tedeschi avanzano inesorabilmente, Elisha Pomerantz, piccolo orologiaio ebreo, appassionato di matematica e musica, fugge nella foresta per mettersi in salvo. Invece sua moglie Stefa, insegnante di filosofia in un liceo, sottovaluta il pericolo e resta nel suo appartamento. Anche lei finirà per essere travolta dalla guerra, deportata in Unione Sovietica e trasformata in spia al servizio di Stalin. Intanto c’è il vagare di Elisha tra boschi, Grecia e infine l’approdo in un kibbutz in Israele dove si mette a riparare orologi. Il romanzo è la storia della separazione dei due personaggi e il loro sogno di potersi ritrovare.
 
“Scene dalla vita di un villaggio” ovvero misteri, segreti, amori e sparizione nel pittoresco villaggio israeliano Tel Ilan. Amos Oz -a cui piacevano le storie che restavano irrisolte come la vita stessa- ci conduce nei meandri dell’anima in questo romanzo inquietante, suddiviso in otto capitoli o “scene” indipendenti tra loro, ma accomunate dal senso di solitudine che avvolge il villaggio.
 
“Non dire notte” è ambientato a Tel Kedar, piccola cittadina nel deserto del Negev. Vi abitano Theo, urbanista 60enne di successo, e sua moglie Noa, professoressa di lettere che ha15 anni meno di lui, ed è un’idealista sempre pronta a buttarsi con entusiasmo in nuove sfide. Dopo 7 anni di matrimonio il loro è un rapporto che si sta sfilacciando. La storia viene narrata in prima persona dai due protagonisti, che raccontano gli stessi fatti ma decodificati con occhi diversi. E sullo sfondo vite, tragedie e speranze degli altri abitanti della piccola città.
 
“La scatola nera” romanzo epistolare con cui Oz racconta di nuovo un matrimonio, questa volta finito. E’quello di Alec e Ilana che non si parlano da 7 anni. Lui è un apprezzato studioso di fanatismo religioso trasferitosi in America; lei è rimasta in Israele e si è risposata. Hanno avuto un figlio che ora in piena adolescenza mette a dura prova la madre. Non sapendo più cosa fare, Ilana ricontatta l’ex marito chiedendogli aiuto. Il titolo richiama la scatola nera che racchiude le cause degli incidenti aerei, allo stesso modo nelle lettere scambiate dai personaggi il lettore troverà le cause di questa catastrofe familiare.
 
“La vita fa rima con la morte” scritto da Oz quando aveva 69 anni, non rientra nel suo collaudato filone del racconto familiare sullo sfondo della storia israeliana, ma affronta una serie di domande sulla scrittura. Siamo a Tel Aviv in un’afosa serata estiva in cui l’autore è ospite d’onore di un incontro letterario. Annoiato e distante dalle voci dei relatori, punta invece il pubblico e mette a fuoco facce e piccoli dettagli che gli ispirano curiosità. Diventano gli spunti per nuove storie che si diverte ad imbastire e raccontare, dando libero sfogo alla sua immaginazione.

“Finché morte non sopraggiunga” da poco tradotto in Italia, risale al 1971. Narra due storie molto diverse e distanti tra loro. Dapprima i pensieri, i rimpianti e i ricordi di un anziano conferenziere malato che, di fronte all’inesorabile declino, constata le occasioni perdute di una vita. Nella seconda parte invece l’autore ripercorre le avventure di una sgangherata banda di crociati che non arriveranno mai in Terra Santa. Trait d’union dei due capitoli è l’incessante ricerca di un senso da dare alla vita.

L’isola del libro

Rubrica settimanale delle novità librarie

***

John Grisham “La resa dei conti”   – Mondadori – euro 22,00

 

L’ultimo libro di Grisham è di nuovo all’altezza dei suoi primi best seller “Il rapporto Pelican” e “Il socio”. Bellissimo, avvincente, da stare col fiato sospeso fino all’ultima pagina e poi pensare…peccato che sia finito. In realtà sono tre storie correlate, architettate e scritte divinamente. Siamo nella contea di Ford nel Mississippi, a Clanton, nel 1946. Un giorno, all’improvviso, il 43enne Pete Banning – cittadino in vista, discendente di una famosa famiglia di coltivatori di cotone, eroe di guerra e fedele seguace della chiesa metodista- spalanca la porta dello studio del reverendo Dexter Bell e lo fa secco con tre colpi di pistola. Poi si consegna alla polizia. La prima parte del romanzo racconta –senza mai annoiare- il processo. Banning rifiuta di svelare la ragione del suo gesto, si dichiara non colpevole, ma rinuncia a difendersi. Accetta imperturbabile la condanna alla sedia elettrica che verrà puntualmente eseguita. Una fine orribile …e il segreto di quell’omicidio sembra calare nella fossa per sempre. Ma chi era Pete Banning? Ce lo svela la seconda parte “Il campo d’ossa” in cui Grisham racconta dapprima come Pete aveva incontrato la splendida moglie Lisa, da cui avrà i figli Joel e Stella. Poi le agghiaccianti pagine in cui viene richiamato dall’esercito nel 1941 e spedito a combattere contro i giapponesi che avevano invaso le Filippine. Qui pagine di storia si intrecciano alla vicenda privata del protagonista. Combattimenti disperati, fame, malattie, morte e orrore…e la resa all’esercito nipponico la cui crudeltà non ha limiti. Marce forzate a 40° senza acqua né cibo, decapitazioni e torture, il campo di prigionia in cui continua lo spietato “trattamento del sole” e i prigionieri che muoiono come mosche. A Pete e ai pochi superstiti tocca scavare le fosse per chi non ce l’ha fatta. Scene da fare impazzire anche i più tosti. Pete finirà per trascorrere tre interminabili anni nella giungla. Dopo la spericolata fuga dal campo si unisce a un gruppo di guerriglieri americani e filippini che ordiscono piani pericolosi per sabotare i convogli del nemico. Fino al rimpatrio di Pete che torna a casa devastato nel fisico e nell’anima. Terza ed ultima parte è quella dedicata a “Il tradimento”. E già perché mentre Pete lottava per restare vivo, a Clanton era già stato dato per morto e Liza si era ritrovata sola a mandare avanti la fattoria e crescere i figli. Pare che le sia stato di grande conforto il pastore della sua chiesa Dexter Bell che con lei passava molto tempo. Riprendere il matrimonio da dove l’avevano lasciato sembra difficile, la passione non è più la stessa e Pete a un certo punto fa internare Liza in un ospedale psichiatrico per curare un’oscura depressione. Intanto un pesante fardello è ricaduto sui giovani figli Joel e Stella. La vedova del pastore, sobillata dal viscido amante, intenta causa ai due giovani per portargli via tutto: casa, terreni, soldi, passato e futuro. Un risarcimento milionario. Di più non vi dico per non togliervi il gusto della lettura fino all’epilogo… insospettabile.

 

Tayari Jones “Un matrimonio americano” -Neri Pozza- euro 18,00

Quando si mette di mezzo un destino bastardo ecco che la vita, di colpo, vira in peggio. E’ quello che accade in questo 4° libro della scrittrice 48enne Tayari Jones, nata ad Atlanta in Georgia, “Un matrimonio americano”, che Oprah Winfrey ha incluso tra le pietre miliari del suo book club. Un romanzo che innesta una tragica vicenda privata sullo sfondo dei pregiudizi razziali e l’ineguaglianza della legge a seconda del colore della pelle. E’ l’allucinante evento che sconvolge una coppia afroamericana in cui il marito viene arrestato per un reato che non ha commesso. Roy e Celestial si sono conosciuti all’università e sono sposati da poco: lei è un’artista che crea bambole-opere d’arte; lui si atteggia a playboy e non ha grandissime aspirazioni nella vita. Una sera dopo una visita alla madre di lui i due decidono di passare la notte in un motel: qui Roy rivela un segreto a Celestial e scoppia una lite. Lui esce dalla stanza per calmarsi, incontra una signora in difficoltà per un braccio bendato e cavallerescamente l’aiuta. Peccato che nella notte lei venga violentata e punti il dito accusatorio proprio contro il giovane afroamericano. Fine della parte felice di una vita con alti e bassi ma comunque tranquilla. Inizio dell’incubo. Roy finisce in carcere e “innocente o no, la prigione ti cambia, ti fa diventare un detenuto”. Il romanzo racconta attraverso le voci e le lettere dei vari personaggi gli anni difficili in cui Roy fa i conti con la detenzione; mentre nella vita di Celestial si affaccia un certo successo e, soprattutto, diventa sempre più presente ed importante l’amico d’infanzia Andre. Ci sarà ancora un matrimonio a cui tornare dopo che le porte della prigione si sono spalancate per Roy? Scopritelo da soli e buona lettura…

 

Dacia Maraini “Corpo felice” -Rizzoli- euro 18,00

E’ illuminante e a tratti sconvolgente l’ultimo libro di Dacia Maraini il cui sottotitolo recita “Storie di donne, rivoluzioni e un figlio che se ne va”. L’accento è proprio sull’ultima parte, ovvero la traumatica esperienza di cui l’autrice non aveva ancora mai parlato così apertamente. La perdita del figlio al settimo mese di gravidanza a causa della placenta previa. E’questo il leitmotiv sotteso a tutte le pagine. “Quando ho perso mio figlio, con cui conversavo sotto le coperte e a cui raccontavo del mondo aspettando che nascesse; quando a tradimento quel bambino con cui giocavo segretamente e che già tenevo in braccio prima ancora che avesse aperto gli occhi è morto, sono stata sul punto di morire anch’io”.Ecco quello che ha segnato la vita della scrittrice che si chiede perché “..un utero caldo e accogliente doveva trasformarsi in una tomba gelata?”. Esperienza straziante. Però lei ha una forza interiore sovrumana e quel dialogo con la vita ha sempre continuato a tenerlo vivo. Così immagina i passi del figlio mai venuto al mondo, lo pensa mentre cresce e scopre il mondo, anche se solo nei suoi pensieri. In “Corpo felice” c’è tutta la caratura della Maraini, una delle più sensibili, delicate ma potenti voci della narrativa contemporanea. Qui parla anche di ribellione all’ingiustizia, anelito all’indipendenza, etica e senso della vita, anima e rapporto con Dio e la Chiesa…insomma si pone tutte le grandi domande che avvolgono l’esistenza, sonda con intelligenza e grande cultura il mistero della nascita e della morte. Ma non vorrei che pensaste a un libro triste o pesante, “Corpo felice” non è cos’; piuttosto è un grandissimo inno alla vita, scritto con ineguagliabile maestria.

L'isola del libro

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John Grisham “La resa dei conti”   – Mondadori – euro 22,00
 
L’ultimo libro di Grisham è di nuovo all’altezza dei suoi primi best seller “Il rapporto Pelican” e “Il socio”. Bellissimo, avvincente, da stare col fiato sospeso fino all’ultima pagina e poi pensare…peccato che sia finito. In realtà sono tre storie correlate, architettate e scritte divinamente. Siamo nella contea di Ford nel Mississippi, a Clanton, nel 1946. Un giorno, all’improvviso, il 43enne Pete Banning – cittadino in vista, discendente di una famosa famiglia di coltivatori di cotone, eroe di guerra e fedele seguace della chiesa metodista- spalanca la porta dello studio del reverendo Dexter Bell e lo fa secco con tre colpi di pistola. Poi si consegna alla polizia. La prima parte del romanzo racconta –senza mai annoiare- il processo. Banning rifiuta di svelare la ragione del suo gesto, si dichiara non colpevole, ma rinuncia a difendersi. Accetta imperturbabile la condanna alla sedia elettrica che verrà puntualmente eseguita. Una fine orribile …e il segreto di quell’omicidio sembra calare nella fossa per sempre. Ma chi era Pete Banning? Ce lo svela la seconda parte “Il campo d’ossa” in cui Grisham racconta dapprima come Pete aveva incontrato la splendida moglie Lisa, da cui avrà i figli Joel e Stella. Poi le agghiaccianti pagine in cui viene richiamato dall’esercito nel 1941 e spedito a combattere contro i giapponesi che avevano invaso le Filippine. Qui pagine di storia si intrecciano alla vicenda privata del protagonista. Combattimenti disperati, fame, malattie, morte e orrore…e la resa all’esercito nipponico la cui crudeltà non ha limiti. Marce forzate a 40° senza acqua né cibo, decapitazioni e torture, il campo di prigionia in cui continua lo spietato “trattamento del sole” e i prigionieri che muoiono come mosche. A Pete e ai pochi superstiti tocca scavare le fosse per chi non ce l’ha fatta. Scene da fare impazzire anche i più tosti. Pete finirà per trascorrere tre interminabili anni nella giungla. Dopo la spericolata fuga dal campo si unisce a un gruppo di guerriglieri americani e filippini che ordiscono piani pericolosi per sabotare i convogli del nemico. Fino al rimpatrio di Pete che torna a casa devastato nel fisico e nell’anima. Terza ed ultima parte è quella dedicata a “Il tradimento”. E già perché mentre Pete lottava per restare vivo, a Clanton era già stato dato per morto e Liza si era ritrovata sola a mandare avanti la fattoria e crescere i figli. Pare che le sia stato di grande conforto il pastore della sua chiesa Dexter Bell che con lei passava molto tempo. Riprendere il matrimonio da dove l’avevano lasciato sembra difficile, la passione non è più la stessa e Pete a un certo punto fa internare Liza in un ospedale psichiatrico per curare un’oscura depressione. Intanto un pesante fardello è ricaduto sui giovani figli Joel e Stella. La vedova del pastore, sobillata dal viscido amante, intenta causa ai due giovani per portargli via tutto: casa, terreni, soldi, passato e futuro. Un risarcimento milionario. Di più non vi dico per non togliervi il gusto della lettura fino all’epilogo… insospettabile.
 
Tayari Jones “Un matrimonio americano” -Neri Pozza- euro 18,00
Quando si mette di mezzo un destino bastardo ecco che la vita, di colpo, vira in peggio. E’ quello che accade in questo 4° libro della scrittrice 48enne Tayari Jones, nata ad Atlanta in Georgia, “Un matrimonio americano”, che Oprah Winfrey ha incluso tra le pietre miliari del suo book club. Un romanzo che innesta una tragica vicenda privata sullo sfondo dei pregiudizi razziali e l’ineguaglianza della legge a seconda del colore della pelle. E’ l’allucinante evento che sconvolge una coppia afroamericana in cui il marito viene arrestato per un reato che non ha commesso. Roy e Celestial si sono conosciuti all’università e sono sposati da poco: lei è un’artista che crea bambole-opere d’arte; lui si atteggia a playboy e non ha grandissime aspirazioni nella vita. Una sera dopo una visita alla madre di lui i due decidono di passare la notte in un motel: qui Roy rivela un segreto a Celestial e scoppia una lite. Lui esce dalla stanza per calmarsi, incontra una signora in difficoltà per un braccio bendato e cavallerescamente l’aiuta. Peccato che nella notte lei venga violentata e punti il dito accusatorio proprio contro il giovane afroamericano. Fine della parte felice di una vita con alti e bassi ma comunque tranquilla. Inizio dell’incubo. Roy finisce in carcere e “innocente o no, la prigione ti cambia, ti fa diventare un detenuto”. Il romanzo racconta attraverso le voci e le lettere dei vari personaggi gli anni difficili in cui Roy fa i conti con la detenzione; mentre nella vita di Celestial si affaccia un certo successo e, soprattutto, diventa sempre più presente ed importante l’amico d’infanzia Andre. Ci sarà ancora un matrimonio a cui tornare dopo che le porte della prigione si sono spalancate per Roy? Scopritelo da soli e buona lettura…
 
Dacia Maraini “Corpo felice” -Rizzoli- euro 18,00
E’ illuminante e a tratti sconvolgente l’ultimo libro di Dacia Maraini il cui sottotitolo recita “Storie di donne, rivoluzioni e un figlio che se ne va”. L’accento è proprio sull’ultima parte, ovvero la traumatica esperienza di cui l’autrice non aveva ancora mai parlato così apertamente. La perdita del figlio al settimo mese di gravidanza a causa della placenta previa. E’questo il leitmotiv sotteso a tutte le pagine. “Quando ho perso mio figlio, con cui conversavo sotto le coperte e a cui raccontavo del mondo aspettando che nascesse; quando a tradimento quel bambino con cui giocavo segretamente e che già tenevo in braccio prima ancora che avesse aperto gli occhi è morto, sono stata sul punto di morire anch’io”.Ecco quello che ha segnato la vita della scrittrice che si chiede perché “..un utero caldo e accogliente doveva trasformarsi in una tomba gelata?”. Esperienza straziante. Però lei ha una forza interiore sovrumana e quel dialogo con la vita ha sempre continuato a tenerlo vivo. Così immagina i passi del figlio mai venuto al mondo, lo pensa mentre cresce e scopre il mondo, anche se solo nei suoi pensieri. In “Corpo felice” c’è tutta la caratura della Maraini, una delle più sensibili, delicate ma potenti voci della narrativa contemporanea. Qui parla anche di ribellione all’ingiustizia, anelito all’indipendenza, etica e senso della vita, anima e rapporto con Dio e la Chiesa…insomma si pone tutte le grandi domande che avvolgono l’esistenza, sonda con intelligenza e grande cultura il mistero della nascita e della morte. Ma non vorrei che pensaste a un libro triste o pesante, “Corpo felice” non è cos’; piuttosto è un grandissimo inno alla vita, scritto con ineguagliabile maestria.

L’isola del libro

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Raffaello Mastrolonardo “Gente del Sud. Storia di una famiglia” –Tre60- euro 22,00

Sullo sfondo la Storia e al centro le vicende della famiglia Parlante: quella del giovane autore pugliese che si è immerso nei documenti di casa sua, risalenti addirittura al Regno delle Due Sicilie. Una grande saga familiare che è anche affresco storico e umano appassionante. Mastrolonardo ha lavorato per anni sulle carte, mescolando amori e passioni, lotte politiche e imprese, ambizioni, guerre e ostinazione del suo ramo materno e di quello paterno, dosando abilmente fantasia e realtà. Il libro è corposo –più di 700 pagine- che però ci stanno tutte per dipanare i destini dei vari personaggi, a partire dall’agosto 1895 in cui a Napoli il colera è tornato a mietere vittime. Il giovane dottore Romualdo Parlante, che corre da un malato all’altro, ha ben chiaro il senso del pericolo ed impone alla moglie, incinta del loro 4° figlio, di allontanarsi dai miasmi velenosi. La rispedisce nel loro paese di origine in Puglia, dai genitori di lui, Bastiano e Checchina. Ed ecco accendersi i riflettori sulla famiglia Parlante, epicentro del romanzo fluviale in cui si avvicendano personaggi memorabili. A partire dalla coraggiosa intraprendenza del patriarca Bastiano, poi via via le vite di uomini e donne della famiglia. C’è l’affresco degli albori del 900, l’avventura coloniale e la prima guerra mondiale. Una tragedia che trascinerà nelle trincee non solo i giovani della famiglia “…partiti ragazzi e tornati uomini….qualcosa di cambiato nei loro sguardi che non sapevano più di gioventù ma d’esperienza, consapevoli ormai della vita e della morte”, ma segnerà anche la dolorosa attesa di mogli, madri e sorelle. Altre pagine di storia con il fascismo, la seconda guerra mondiale, per arrivare al boom economico del dopoguerra. Allontanamenti e ritorni nella dura ma magica terra del sud.

 

Jonathan Coe “Middle England” – Feltrinelli- euro 19,00

Dell’autore inglese abbiamo amato molti libri, a partire da”La famiglia Winshaw” (1995). Ora, in questo romanzo ambientato nell’Inghilterra dell’ultimo decennio, ritroviamo alcuni personaggi de “La banda dei brocchi” (2002) e “Circolo chiuso” “(2005). Coe, con abilità, incrocia vita pubblica e privata in Gran Bretagna dal 2010 al 2018 e racconta -con verve a tratti anche comica- lo stato della nazione e personaggi messi all’angolo da Brexit e insicurezze varie Della storia pubblica narra gli anni di transizione che vanno dal primo governo di coalizione del paese fino al terremoto del Referendum per rimanere o meno nell’Unione Europea, passando per le rivolte, le Olimpiadi… arrivando all’oggi …che mica si sa ancora bene cosa comporti e dove condurrà la Brexit. Come tutti questi avvenimenti pubblici incidano sul privato ce lo racconta seguendo le vite dei Trotter, tipica famiglia delle Midlands inglesi. Ed ecco reazioni, sentimenti, desideri, ambizioni e frustrazioni dei personaggi attraverso i quali racconta il ”sentire del tempo”. Torniamo ad appassionarci alle vicende di Benjamin e Lois Trotter, dei loro amici e dei parenti più giovani. Spicca soprattutto Sophie (figlia di Lois Trotter), storica dell’arte, progressista, alle prese con la sospensione dall’insegnamento per un “misunderstanding” con un’allieva e il difficile . matrimonio con Ian, belloccio appassionato di golf. Alla base della loro separazione anche la divergenza di opinioni sulla Brexit. A nulla varranno gli incontri con la terapeuta che conferma come anche altre coppie siano saltate sulla spinosa questione. A Sophie proprio non va giù che Ian abbia votato per l’uscita; mentre per lui, lei avrebbe voluto restare, ma più che altro per ingenuità e un atteggiamento di superiorità morale. A voi gustarvi le vicende degli altri personaggi.

 

Golnaz Hashemzadeh Bonde “Un popolo di roccia e vento” –Feltrinelli- euro 16,00

Titolo bellissimo per raccontare una storia drammatica. Quella della protagonista Nahid, sullo sfondo dei tormenti dell’Iran. E’un caso editoriale questo secondo romanzo della 35enne scrittrice iraniana fuggita in Svezia con i genitori quando era ancora bambina; un libro che vi afferra, vi fa conoscere una realtà durissima e non vi molla più. Voce narrante è quella di Nahid che, al capolinea della vita, con pochi mesi concessi da un cancro, rivive le drammatiche tappe della sua esistenza. L’incontro a 18 anni, nel 1978 a Teheran -quando la rivoluzione sta infiammando gli animi- con il coetaneo Masood. Lei è l’unica tra7 sorelle che pensa di studiare ed è appena stata ammessa alla facoltà di Medicina; lui a quella di agraria. S’innamorano, ma per loro nulla sarà facile. Sono giovani, passionari, inneggiano a libertà democrazia, parlano di rovesciare lo Scià. Rischiano di essere ammazzati nelle rivolte in cui la polizia spara sulla folla, giustizia i dissidenti ed imprigiona Nahid. Terrorizzata nel corso dell’interrogatorio, per salvarsi la vita, firma di giurare fedeltà alla rivoluzione islamica…e la lasciano andare. Ma non è solo la politica a rovinarle la vita; c’è anche la dannazione di essere donna in Iran. Una realtà durissima: sua madre è andata in sposa a solo 9 anni al padre 27enne, e a 12 partoriva la prima figlia. Lei che sembra camminare verso l’emancipazione finisce per essere ripetutamente picchiata in modo selvaggio da Masood che, divorato da una rabbia senza fondo, arriva quasi a strangolarla davanti alla figlia di pochi anni. Una vita d’inferno in cui solo sua piccola Aram le dà la forza per sopportare tutto. Una vita da esule perché dovranno scappare dall’Iran e, dopo lo squallore di un campo profughi, arriveranno in Svezia. Rifugiati politici in fondo alla scala sociale, anche se finalmente in un paese di pace, democrazia e libertà. Ma è solo un nuovo indirizzo dell’inferno. Per Nahid, le angherie familiari e le botte continueranno nei tristi casermoni destinati a chi è in fuga ….come sabbia trasportata dal vento.

 

L’isola del libro. Speciale Natale

Panoramica settimanale sui libri

Natale è alle porte e tra i tanti regali perché non infilare anche dei libri? Ecco qualche spunto…

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Donato Carrisi “Il gioco del suggeritore” –Longanesi- Euro 22,00.

 

Il re del thriller italiano Donato Carrisi, torna con un’altra storia mozzafiato “Il gioco del suggeritore”. Fresco di stampa e a distanza di 10 anni dal successo internazionale “Il suggeritore” Rispunta la poliziotta cacciatrice di persone scomparse Mila Vasquez, che ha lasciato il lavoro e con la figlioletta Alice si è rifugiata in una vita più tranquilla sulle rive di un lago. Ma l’incubo ricomincia con questa nuova indagine, a cui non può sottrarsi, perché la riguarda da vicino più di quanto immagini. Questa volta il male viaggia al limite tra mondo reale e quello virtuale, perché oggi l’avvento di Internet ha sparigliato le carte della comunicazione planetaria e spalancato la porta su un terreno di caccia che può rivelarsi pericolosamente insidioso. Dunque uno scenario decisamente contemporaneo che ci riguarda un po’ tutti. Nel thriller compare un killer subliminale che usa la rete per manipolare le emozioni altrui. Di più non vi dico per non togliervi la suspense che la lettura vi garantirà. Però, per chi ancora non avesse letto i suoi libri, vale la pena ricordare che Carrisi -specializzato in criminologia e scienza del comportamento- maneggia con estrema abilità le sue trame e mette a frutto la sua esperienza di sceneggiatore (per cinema e serie tv) scrivendo con ritmo e verve quasi cinematografiche. Non è un caso che abbia debuttato anche come regista e vinto il David di Donatello con il film “La ragazza nella nebbia” tratto dal suo romanzo omonimo (del 2015) interpretato da Tony Servillo, Alessio Boni e Jean Reno.

 

Alberto Angela “Cleopatra. La regina che sfidò Roma e conquistò l’eternità” -HarperCollins-

Euro 20,00.

Di Alberto Angela siamo tutte un po’ innamorate: pochi sanno raccontare immensamente bene e in modo accattivante storia, scienza, cultura ad ampio spettro come lui e suo padre Piero Angela. Bella riscossa della cultura in TV. L’esempio più recente? Il suo programma di altissimo livello “Meraviglie, la penisola dei tesori”(prime time di oltre 5 milioni e mezzo di telespettatori). E’ il divulgatore per eccellenza: che lo faccia dallo schermo o nei libri…..riesce sempre ad appassionare. (C’è anche chi lo vorrebbe Ministro dei Beni Culturali: sarebbe una gran bella mossa perché finalmente ecco chi ne capisce …).In “Cleopatra” racconta –tra saggio e romanzo- luci ed ombre di una delle sovrane che hanno fatto la storia. Vissuta in un’epoca storica cruciale. Nata tra il 69 e il 70 a C., salita sul trono dei faraoni a soli 18 anni. Morirà poco prima di compierne 40, dopo aver regnato per 21 anni e conquistato nuove terre e ricchezze. Ultima regina d’Egitto, destinato al tramonto sotto il giogo di Roma (nuova potenza del mondo, in via di trasformazione da Repubblica ad Impero).Chi era questa gran donna, alta solo 1 metro e 55, sinuosa, esperta di profumi e veleni, sensualissima? Alberto Angela cerca di capire come questa figura “…minuta e sola, in un mondo dominato dagli uomini, sia riuscita a portare il Regno d’Egitto a una delle sue massime espansioni di tutti i tempi”. E come abbia conquistato alcuni tra gli uomini più potenti di Roma, come Cesare e Marco Antonio. Non è stata solo abilità ammaliatrice da alcova…Cleopatra fu incredibilmente moderna, intelligente, audace, coltissima, forte e indipendente, una stratega eccezionale che sapeva come muoversi sullo scacchiere internazionale. Regina, moglie, amante e madre capace di grandi innamoramenti e sfuriate di gelosia. Alberto Angela (con la cognizione di chi ha puntigliosamente consultato documenti e fonti attendibili) entra nei palazzi del potere e cerca di descrivere anche gli stati d’animo dei protagonisti. Ed ecco un grandioso affresco storico che diventa piacevole racconto; a partire dal 44 a.C sul viale del tramonto della Repubblica romana …fino alla morte di Antonio e Cleopatra (la cui tomba non è mai stata ritrovata).

 

Tara Westover “L’educazione” –Feltrinelli- Euro 18,00

Opera prima della giovane scrittrice americana narra le vicende di una singolare famiglia mormone che vive sulle montagne dell’Idaho, i cui capisaldi sono la religione, l’isolamento, l’autosufficienza e l’attesa della fine del mondo. Il padre, mormone fino al midollo, è rigido al confine della follia; la madre fa quello che può, ma non riesce a smarcarsi dalla sottomissione femminile ancestrale. I figli Tara, Audrey, Luke e Richard non sono stati registrati all’anagrafe, non si sono mai seduti sui banchi di scuola, né hanno mai visto un medico. Niente libri e nessuna cognizione della storia o di tutto il mondo che sta fuori. Il padre esaltato ed opprimente ha instaurato una vita autarchica in cui i figli fin da piccoli vengono arruolati nei mille lavori (anche pesanti) della fattoria. Lui recupera metalli: la madre diventa, suo malgrado, ostetrica della comunità, abilissima nel preparare medicamenti a base di erbe. Un microcosmo lontano 1000 miglia dalla vita a cui noi siamo avvezzi. Inimmaginabile, eppure esiste davvero e la Westover lo racconta benissimo, con una notevole capacità di introspezione. Poi ecco lo spiraglio e la salvezza: Tara scopre l’educazione e con essa gli strumenti per emanciparsi, per svoltare e riannodare i nuovi fili del suo futuro. Un romanzo che parla di legami familiari, atteggiamenti borderline, volontà di cambiamento e la forza per attuarlo.

 

Giorgio Caponetti “Riccardo Gualino” – UTET – Euro 17,00

Soprattutto per i torinesi è affascinante leggere la biografia che racconta vita, imprese, raffinatezza, spregiudicatezza…e tutto quello che ha costellato la vita dell’imprenditore e principesco mecenate Riccardo Gualino e di sua moglie Cesarina. Il libro ripercorre l’incredibile avventura terrena di uno dei più ricchi e visionari uomini italiani del 900. Nato a fine 800 in una ricca famiglia di imprenditori biellesi, si lancia giovanissimo in un’ascesa vertiginosa in cui acquisisce aziende, banche, tantissime altre imprese, fonda la Snia in società con Giovanni Agnelli (che però poi gli farà un bello sgambetto). Nel 1928 la sua fama è alle stelle, tra i 5 uomini più ricchi d’Europa. Perché vede lontano, sogna in grande e anticipa i tempi, si occupa di Radio, cinema, trasporti, commerci vari ….di tutto un po’. Per lo più ha successo; a volte invece cade rovinosamente. Come quando acquista un immenso terreno sulla Nieva per costruire di sana pianta una nuova San Pietroburgo ispirata a Manhattan. Peccato non abbia avvertito le folate della Rivoluzione di Ottobre che gli sequestra tutto. Ma se c’è una cosa in cui Gualino è maestro è saper bypassare le sconfitte. La sua sarà una parabola tra ascesa, caduta e risalita. Ascendente: tra affari di successo, viaggi, amicizie importanti con i massimi personaggi del 900 (tra cui i Kennedy), ricchezza e mecenatismo a dismisura, dall’arte alla danza, al teatro. Poi discendente: con l’arresto nel 1931 “per aver nuociuto all’economia nazionale”, il sequestro di tutti beni, il carcere e il confino a Lipari decretato da Mussolini. La risalita: quando negli anni 50 lo ritroviamo a capo della Lux che produce i film nientemeno che di Visconti, Lattuada…. Tra alti e bassi avrà sempre al fianco la moglie Cesarina. La viziava comprandole tutto quello che voleva, soprattutto quadri -di Cimabue, Tiziano, Giotto….e poi Renoir, Modigliani e via così- creando la famosa e pregiatissima collezione Gualino. A stroncare quest’uomo unico è un ictus, a 85anni, il 6 giugno 1964. Cesarina gli sopravvive per 28 anni. Muore centenaria (a quota102) dopo aver vissuto da gran signora e sperperato abbondantemente nel periodo della vedovanza. Ai nipoti preoccupati rispondeva “Non mi importa quello che ho. Mi basta quello che avuto”.

 

E poi, in ordine sparso ecco i libri più belli dell’anno, da leggere se ancora non l’avete fatto.

 

Joël Dicker “La scomparsa di Stephanie Mailer” – La nave di Teseo – Euro 22,00

In realtà sono appassionanti tutti i suoi libri, a partire da quello che l’ha lanciato nell’Olimpo dei migliori giovani scrittori oggi sulla piazza “La verità sul caso Harry Quebert” (2013). Personalmente ho amato soprattutto “Il libro dei Baltimore” (2016).“La scomparsa di Stephanie Mailer” ruota intorno alle indagini per scoprire chi, nella cittadina di Orphea, nello stato di New York, ha massacrato la famiglia del sindaco, mentre vicino alla casa viene ritrovato anche il cadavere di una ragazza. Ma il mistero è ben più fitto…..

 

Mary Lynn Bracht “Figlie del mare” – Longanesi – Euro 18,60

Romanzo di esordio della scrittrice americana, di origine coreana, che vive a Londra. Nel 2002 ha voluto visitare il villaggio dov’era nata sua madre e scoperto la drammatica storia delle “comfort women”. Le donne che in Corea nel 1943 venivano catturate dai soldati giapponesi, deportate in Manciuria e rinchiuse in bordelli gestiti dall’esercito. Una brutale pagina storica rimossa dalla memoria dell’Occidente, ma che ha distrutto intere vite.

 

 

Pierre Lemaitre “I colori del’incendio” – Mondadori – Euro 20,00

E’ il secondo romanzo della trilogia inaugurata con “Ci rivediamo lassù”che è valso allo scrittore francese il Premio Goncourt nel 2013. In “I colori dell’incendio” il dramma si scatena nel 1927, giorno del funerale del banchiere Marcel Pericourt, che lascia le redini del colossale impero finanziario alla figlia Madeleine. Ma proprio durante le esequie il suo piccolo di 7 anni sembra compiere un gesto inspiegabile che cambierà per sempre le loro vite. Lemaitre con la sua maestria mette a fuoco la difficile lotta contro le avversità e ci racconta un indimenticabile personaggio femminile.

 

Christopher Bollen “Orient” – Bollati Boringhieri – Euro 20,00

Semplicemente splendido questo romanzo scritto dal talentuoso americano 43enne. Un thriller di altissimo livello ambientato negli Hamptons, dove molti artisti newyorkesi hanno comprato case- rifugi per i week end e c’è una certa tensione tra i nuovi arrivati e chi da sempre vive ad Orient. Gli abitanti guardano con sospetto gli stranieri, in modo particolare l’arrivo di un giovane orfano appena uscito dalla dipendenza dalla droga. Da quando c’è lui la tranquillità del paesino viene completamente sconvolta da una serie di omicidi. Ed ecco un magnifico affresco e un’indagine dell’animo umano. Bollen si destreggia abilmente tra segreti, frustrazioni, oscurità della vita interiore, sorrisi, lacrime e aggressività repressa.

 

Jeffrey Archer i primi 2 libri della sua saga dei Clifton. “Solo il tempo lo dirà” e

”I peccati del padre” – HarperCollins

L’autore è un personaggio poliedrico. Scrittore, saggista, drammaturgo, per 25 anni deputato della Camera dei Lord e membro del Parlamento Europeo. Nella sua trilogia (aspettiamo con ansia il 3° volume) narra l’epica storia di Harry Clifton e dei suoi discendenti a partire dal 1920. Tra Inghilterra ed America sullo sfondo della grande Storia ecco il dipanarsi di vite avventurose, privilegiate ma anche difficili, con oscuri segreti, scandali, avventure che emozionano e drammi familiari.

 

L’isola del libro

Panoramica settimanale sul mondo dei libri

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Federica Bosco “Il nostro momento imperfetto” – Garzanti- Euro 17,90

 

Il sottotitolo “…Perché non è mai troppo tardi per ricominciare” è la chiave di lettura di questo piacevolissimo romanzo che vi terrà incollati fino all’ultima pagina ….perché vorrete sapere come va a finire e un po’ potreste riconoscervi nella protagonista e nei suoi salti mortali per ottenere la tanto sospirata stabilità affettiva. L’autrice, che è anche sceneggiatrice ed ha al suo attivo successi come “Ci vediamo un giorno di questi” (2017) e vari manuali di self –help, torna con un romanzo dedicato alle seconde chance…quelle che si presentano dopo che le certezze e il trend di vita in cui ci si era barcamenati sono deflagrati in mille schegge di delusione lasciando il cuore in frantumi. La protagonista Alessandra ha quasi 40 anni, è docente universitaria di fisica e si culla sicura nel menage consolidato e quotidiano con Nicola…convinta di avere la vita sotto controllo. Gran bello sbaglio! Perché -galeotto un messaggio sul telefonino del fedifrago- scopre che in realtà è un traditore seriale. Il mondo crolla in un attimo. Ma il destino mette sulla strada della protagonista Lorenzo. Uomo sensibile e affidabile, ridotto in semi-povertà da un velenoso divorzio, un’ex moglie avida, opportunista, e spietata (da non augurare neanche al peggior nemico) e… dulcis in fundo ha pure una figlia insopportabile e carognetta. Certo, date queste premesse per Alessandra nulla sarà facile…ma alla fine…e non sveliamo di più.

 

 

 

Benedetta Cibrario “Il rumore del mondo” –Mondadori- Euro 22,00

 

Della scrittrice fiorentina, che vive a Londra, abbiamo amato soprattutto il libro di esordio “Rossovermiglio” (Feltrinelli) che le valse il Premio Campiello nel 2007. Oggi ci cattura con questo corposo romanzo storico -sullo sfondo c’è il Risorgimento- e un’altra sua eroina, l’inglese Anna Bacon, figlia 18enne di un ricco mercante inglese. Nel 1838 sposa il nobile piemontese Prospero Carlo Carando di Vignon. Ma nel viaggio da Londra a Torino contrae il vaiolo che le deturpa il viso. All’arrivo, il marito non ritrovando la splendida fanciulla impalmata a Londra, reagisce con distacco e freddezza. E’ l’avvio di una difficile e penosa vita coniugale. Solitudine e spaesamento sono all’ordine del giorno per Anna, che col tempo si avvicinerà sempre più al burbero suocero Casimiro. Sarà lui a lanciarle un’ancora di salvezza, coinvolgendola nella gestione del Mandrone, storica proprietà di famiglia a cui è legatissimo e per la quale sogna un futuro. Mentre il marito è sempre più inafferrabile e coinvolto in altre liaisons dangereuses, tra Anna e Casimiro nascerà invece una bellissima complicità che l’aiuterà ad adattarsi alla sua nuova vita appartata, ma operosa.

 

 

 

Paula McLain “Amore e rovina” – Neri Pozza- Euro 18,00

 

Non so voi, ma io vado pazza per autobiografie e biografie, ed eccomi a consigliavi questo libro che racconta la storia d’amore, umana e professionale tra il gigante Hernest Hemingway (scrittore e giornalista, vincitore del Premio Pulitzer nel 53 con “Il vecchio e il mare” e Premio Nobel per la letteratura nel 54) e la sua terza moglie, la giornalista Martha Gellhorn. L’autrice californiana Paula McLaine aveva già scritto nel 2011 “Una moglie a Parigi” (Neri Pozza) in cui ricostruiva il primo matrimonio di Hemingway, a Parigi, con Hadley Richardson che gli darà il primo figlio Bumby. Sono gli anni “poveri e felici” in   cui vivono in un appartamento mal riscaldato e fama e successo devono ancora arrivare. Poi -secondo un copione ricorrente- ecco le altre donne nella vita di Hemingway. Mentre è ancora sposato si innamora della ricca newyorkese, amica di Hadley, Pauline Pfeiffer (detta Fife) che glielo soffierà sotto il naso, gli darà due figli e con lui vivrà a Key West. La biografia romanzata della McLain “Amore e rovina” racconta il profilarsi all’orizzonte della coraggiosissima Martha Gellhorn, che diventerà una delle più importanti corrispondenti di guerra del XX° secolo. Hemingway è il suo eroe e quando per caso lo incontra in un bar di Key West ecco un nuovo inizio. I due condividono la passione per il giornalismo e le trincee, lei lo raggiunge a Madrid, insieme rischiano, raccontano conflitti e imbastiscono la loro storia. “Amore e rovina” racconta gli anni in cui la Gellhorn ristruttura la Finca Vigia, a Cuba, in cui si rifugia con Hemingway, tra il sole dell’Avana, le gite in barca sul Pilar e tanta scrittura. Ma vivere all’ombra di un genio è tutt’altro che facile, soprattutto se hai grandi ambizioni e vuoi solcare il mondo. La storia non finisce bene, lei è l’unica delle sue moglie a lasciarlo e lui non la perdonerà mai per questo. Il libro della McLuan si ferma lì, ma Hemingway sposerà ancora Mary Welsh che gli resterà al fianco fino alla fine, nell’Idaho, quel maledetto 2 luglio 1961, in cui esplode il colpo di fucile con cui lui si uccide. Fine della storia e inizio della leggenda.

 

Se amate Hemingway e volete saperne di più ecco altri consigli di lettura:

 

1) Naomi Wood “Quando amavamo Hemingway” (De Agostini) euro 14,36.

In questo romanzo la giovane scrittrice inglese ripercorre le storie delle 4 donne amate -e tradite- dallo scrittore. Tra la Parigi anni 20, Key West, Cuba e l’America della guerra fredda -passando dalla Guerra Civile Spagnola- traccia anche il profilo dello scrittore: tormentato, passionale, ambizioso e pieno di sfaccettature. Le 4 notevoli Mrs Hemingway si passano il testimone della narrazione e dimostrano che dietro un grande uomo c’è sempre una grande donna…in questo caso più di una.

 

2) Paula McLaine “Una moglie a Parigi” (Neri Pozza) euro 17.00

 

3) Marcelline Hemingway Sanford “Un ritratto di famiglia e mio fratello Ernest Hemingway” (Gingko edizioni). Lo trovate su Amazon a 11,05 euro.

Pubblicato dalla sorella maggiore nel 1962 racconta Hemingway dietro le quinte. Gli anni della formazione all’interno di una grande famiglia di Oak Park, le avventurose vacanze nel nord del Michigan, le prime passioni, gli albori della scrittura e tragedie come il suicidio del padre (1928).

 

4) Amanda Waill “Hotel Florida” Einaudi euro 20,00. Come in un romanzo narra gli anni in cui l’albergo madrileno sulla Gran Via è in piena zona di guerra durante l’assedio della capitale da parte delle truppe nazionaliste. Nelle sue stanze s’incrociano storie e destini di cronisti, spie, fotoreporter, scrittori e militari. Tra loro anche Hemingway e Martha Gellhorn, e gli ebrei in fuga dal nazismo Robert Capa e Gerda Taro che reinventeranno il fotogiornalismo di guerra.

L’isola del libro

Panoramica settimanale sul mondo dei libri

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Alessia Gazzola “Il ladro gentiluomo”  Longanesi- Euro 18,60

Ottava avventura per Alice Allevi, l’anatomopatologa più simpatica d’Italia creata da Alessia Gazzola, autrice inarrestabile (800.00 copie vendute solo nel nostro paese) e reduce anche dallo strepitoso successo della fiction tv ispirata alla sua “Allieva”, che ha fatto man bassa di share su Rai 1, interpretata da Alessandra Mastronardi e Lino Guanciale. Questa volta la giovane anatomopatologa -pasticciona ma intuitiva che risolve casi intricati- è finalmente diventata specialista in Medicina Legale. Un punto segnato sul piano professionale; mentre su quello affettivo è ancora nebuloso il rapporto con l’affascinante medico legale Claudio Conforti. Dopo un altalenante corteggiamento sembrava cosa fatta e invece, in un momento di sconforto, Alice chiede il trasferimento. Detto fatto…. eccola dirottata a Domodossola dove non ha certo il tempo di annoiarsi. Un nuovo caso l’attende e inizia con il ritrovamento di un prezioso diamante nello stomaco del cadavere a cui ha fatto l’autopsia. Peccato che ingenuamente lo consegni a un finto ufficiale giudiziario….

 

Antonio Caprarica “Royal baby”–Sperling&Kupfer – Euro 18,50

Con l’annunciata gravidanza di Megan Markle è più attuale che mai il provocatorio “Royal Baby”, ultima fatica letteraria del giornalista Antonio Caprarica che, sulla scorta di 30 anni di reportage televisivi dall’estero, inclusa una lunga corrispondenza da Londra, è voce autorevole in materia di faccende regali, in primis quelle anglosassoni. Il libro-pamphlet uscito quasi in contemporanea con la nascita di Louis Arthur Charles Principe di Cambridge, 3° erede di William e Kate, lancia una tesi very hard. Secondo Caprarica è un paradosso che molte società decidano di affidare il loro futuro a una guida che è il frutto di una sorta di lotteria genetica. Sostiene che di solito gli eredi designati in realtà sono degli alieni: disadattati, convinti della loro superiorità ed ossequiati in modo servile, tanto che faticano spesso a venire a patti con il mondo reale. Rivelandosi per lo più estranei alle emozioni, ai sentimenti e alle passioni dei loro sudditi. Leggere per credere.

 

Antonella Boralevi “La bambina nel buio” –Baldini +Castoldi- Euro 20,00

La giornalista, scrittrice, saggista e sceneggiatrice è tornata in libreria con un thriller che si legge tutto d’un fiato (nonostante le 587 pagine) e gronda introspezione psicologica dei vari personaggi, descritti con la consueta bravura dell’autrice. L’avvio della storia, nella campagna veneta, è datato 1985 quando i coniugi parvenu (modeste origini ma grande riscossa economica) Paolo e Manuela Zanca danno una festa per i 20 anni di matrimonio nella loro sontuosa villa, circondati da nobili e buona società veneziana. Appuntamento nefasto col destino perché proprio quella sera scompare la loro unica figlia ed erede, l’undicenne Moreschina, di cui non si saprà più nulla. Salto temporale 32 anni dopo, nel 20017, a Venezia con l’arrivo della trentenne inglese Emma Thorpe che cela un segreto e finisce ospite nel palazzo sul Canal Grande di un conte più misterioso ancora di lei. Introspezione e antichi misteri da svelare la fanno da padroni in questa seconda parte del libro. Risolutivo sarà l’incontro di Emma con il commissario di polizia sciupa femmine, Alfio Mancuso, sullo sfondo di una Venezia memorabile, in un crescendo di suspence e colpi di scena …fino all’epilogo che finalmente mette un punto fermo e tragico al mistero di tanti anni prima. Da segnalare: l’editore ha da poco riportato in libreria il primissimo romanzo della Boralevi “Prima che il vento”. Un felice ritorno per chi ama questa scrittrice o per chi vuole conoscerla meglio.