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Ars Captiva 2024 – To take care of – all’ex Scalo Valdocco

 

L’undicesima edizione biennale di Ars Captiva apre ai giovani artisti in mostra

Sono gli spazi dell’ex Scalo Valdocco, luogo che parla della felice realizzazione di un importante progetto di architettura del paesaggio in ambito urbano, ad ospitare l’undicesima edizione biennale di Ars Captiva 2024 che propone la mostra To take care of, visitabile da venerdì 22 Novembre al 1° Dicembre. In esposizione opere di arti visive che spaziano in vari ambiti del vasto mondo dell’arte, dalla pittura alla scenografia, dalla scultura alla fotografia per raggiungere la street art con i suoi interessanti risvolti sociali ed urbanistici.


Si tratta di lavori nati dalle esperienze degli allievi di dieci scuole che fanno parte dell’Associazione CREO Ars Captiva, nata nel 2007 con l’intento di promuovere, sostenere e sollecitare, tra le scuole di indirizzo artistico di Torino e Piemonte, la condivisione e la divulgazione di progetti comuni su temi che spaziano dalla cittadinanza alla democrazia ed oltre. Sono presenti opere di giovani artisti dell’Accademia Albertina di Belle Arti, dei Licei Artistici e Istituti di Grafica e Comunicazione visiva di Torino e Provincia. Il tema dell’edizione 2024 è  decisamente interessante e coinvolgente, “ prendersi cura di ” che ha stimolato riflessioni, idee e contributi da parte degli allievi su temi e situazioni da loro stessi individuati ed evidenziati nell’ambito delle varie criticità del vivere quotidiano.

Trova spazio in cinque tematiche principali che vanno dalla cura della socialità, alla scuola che cura, a quella del patrimonio artistico, al curare la vita in città per giungere forse al più difficile e coinvolgente, il prendersi cura di sé, al fine di coinvolgere pienamente i giovani in un discorso di nuove consapevolezze e progettualità. Un’esperienza questa che rende i giovani artisti protagonisti oltreché divulgatori di nuove propositive soluzioni per la città che vivono, capaci anche di coinvolgere i visitatori in un percorso di riflessione su tematiche sociali di grande attualità visibili e tangibili nella quotidianità della vita cittadina con un invito quindi ad uscire dai propri spazi e confini per raggiungere gli altri, favorendo l’ascolto ed il confronto.

L’undicesima biennale di arti visive, architettura e design è dunque una bella realtà torinese. “ Ars Captiva da sempre veicola un messaggio di fiducia nelle nuove generazioni – ha detto l’Architetta Luisa Lidia Amico, Direttore artistico Ars Captiva, sezione Architettura e Design – e le esperienze condotte dal 2007 ad oggi hanno suscitato molto interesse nel territorio cittadino, accrescendo la capacità di formazione ed orientamento nei giovani under 25. Lo dimostrano numerosi esempi di successi personali di giovani partecipanti che da anni lavorano per importanti Istituti e Fondazioni.

 

L’Associazione Creo Ars Captiva – ha concluso – con la partecipazione di artisti in formazione, propone attività per la diffusione capillare dell’arte, mostrando attenzione a luoghi socialmente significativi anche attraverso la riscoperta di spazi differenti dai consueti circuiti artistici tradizionali, contribuendo così alla valorizzazione di territori densamente abitati ed attirando l’attenzione di un pubblico sempre più vasto”.

Patrizia Foresto                                                                   

                                 

ARS CAPTIVA 2024 – TO TAKE CARE OF

EX SCALO VALDOCCO

Via Caserta angolo Via Ceva – Torino

Apertura mostra dal 22 Novembre al 1° Dicembre 2024

 Orari : 10 – 13  e  16 – 19, ingresso libero

Inaugurazione :  21 Novembre h. 17 – 20

Politecnico, nuova piattaforma: Prometeo Tech Cultures

La tecnologia ha assunto un ruolo sempre più decisivo nello sviluppo sociale e in tutti gli ambiti della vita umana, dalla formazione al lavoro, dall’ambiente alla salute.

Il Politecnico di Torino, ampliando e potenziando l’esperienza di Biennale Tecnologia (la grande manifestazione a cadenza biennale che l’Ateneo realizza e promuove con successo dal 2019), arricchisce la sua offerta di contenuti culturali finalizzati alla condivisione di conoscenza con il pubblico e all’approfondimento del rapporto tra tecnologia e società con una nuova piattaforma per la produzione di contenuti culturali nell’ambito del rafforzamento della strategia di Public Engagement dell’Ateneo: Prometeo – Tech Cultures.

Prometeo alimenterà le attività di Biennale Tecnologia, dando continuità all’iniziativa tra un’edizione e la successiva, e sarà il contenitore culturale all’interno del quale si svilupperanno diversi filoni di attività: l’ideazione e la produzione di spettacoli teatrali, cortometraggi, libri di saggistica, pubblicazioni a fini didattici, podcast, video, lezioni per studenti della scuola e dell’università, eventi di intrattenimento e dialogo con esperti/e, mostre, contenuti per i social network e molto altro.

Per raggiungere l’obiettivo di produzioni di qualità e d’impatto, Prometeo potrà contare su uno staff dedicato e sulle idee, le competenze e la creatività di chi lavora quotidianamente in Ateneo, e promuoverà in ogni possibile occasione la collaborazione con le istituzioni culturali di riferimento, a livello cittadino, nazionale e internazionale.

La prima iniziativa realizzata sotto l’egida di Prometeo sarà un programma di lezioni in presenza e online rivolto alle scuole superiori di secondo grado di tutta Italia da novembre 2024 ad aprile 2025. Questo calendario, che amplia e arricchisce le attività di Biennale Tecnologia per le Scuole, vede i/le docenti del Politecnico condividere con i/le studenti delle scuole gli sviluppi e i risultati delle ricerche più innovative in ambiti che vanno dall’energia, alle tecnologie per l’innovazione, l’Intelligenza Artificiale, la mobilità, la matematica e l’informatica, le tecnologie applicate alla sanità, le nuove tecniche costruttive e i materiali sostenibili, con un’attenzione anche alla tecnologia proposta ai e alle giovani come palestra di democrazia. Le iscrizioni per le scuole saranno aperte dal prossimo 20 novembre.

Tutte le iniziative di Prometeo saranno volte a intensificare la produzione di contenuti culturali dell’Ateneo, filone sul quale il Politecnico ha negli ultimi anni costruito con Biennale Tecnologia un percorso riconosciuto a livello nazionale e internazionale, una dimensione quest’ultima che viene ora ulteriormente rafforzata. Biennale Tecnologia lancia infatti una manifestazione di interesse promossa in Italia e all’estero per la selezione di progetti curatoriali ospiti per la prossima edizione 2026.

La manifestazione di interesse invita esperti (accademici e non) che operino in Italia o all’estero, a proporre – individualmente o in team – dei progetti culturali per la prossima edizione di Biennale Tecnologia. Sulla scorta delle proposte ricevute alcuni progetti verranno invitati a partecipare a una seconda fase di selezione, da cui emergeranno le proposte progettuali individuate. Connotate da una linea interpretativa riconoscibile, le proposte individuate dovranno prevedere la realizzazione, a cura dell’Ateneo, di almeno 15 eventi. I/le guest curator opereranno in stretta collaborazione con l’Ateneo e in particolare con la governance di Biennale, composta dal Rettore Corgnati, dal Vicerettore Sacchi e dal Curatore Saracco.

Prometeo e Biennale Tecnologia costituiscono dei tasselli fondamentali per la dimensione culturale della nuova strategia di public engagement del Politecnico di Torino, che verrà articolata in occasione del lancio del nuovo piano strategico di Ateneo per il mandato del Rettore Corgnati. Assieme alla dimensione di divulgazione e di outreach, l’Ateneo adotterà importanti innovazioni nella sua missione di servizio alla società, con un’enfasi sul rapporto tra tecnologia, governance e politiche pubbliche che farà perno sul Centro di Ateneo Theseus su Tecnologia, Società e Umanità.

“Biennale Tecnologia, nel nuovo format, si pone l’obiettivo di essere un evento diffuso nei luoghi e nel tempo, con attività permanenti durante l’anno e con forti connessioni con la città e il territorio. Con questa nuova impostazione, si rafforza lo slancio del Politecnico di Torino nel diventare punto di riferimento nel dibattito pubblico, centrando uno degli obiettivi della sua terza missione, il coinvolgimento e il trasferimento verso la società. La manifestazione e gli eventi continueranno a stimolare le riflessioni urgenti che sono necessarie per dare risposte concrete al futuro della società e lo farà in modo corale e continuo, coinvolgendo in primis la nostra comunità politecnica, i cittadini e le cittadine, il mondo delle istituzioni e quello delle imprese, con uno sguardo vicino ma lontano allargando la nostra visione anche a livello internazionale”, commenta il Rettore del Politecnico Stefano Corgnati.

 

“Il lancio di Prometeo è una pietra miliare per la strategia di public engagement di Ateneo, rafforzandone la dimensione di outreach culturale. Una strategia improntata alla riflessione su ruolo e significato della tecnologia nel nostro tempo, rispetto all’umanità e all’ambiente. Le considerazioni sulla tecnologia non possono prescindere dalle preoccupazioni e dalla cura per la diversità delle forme di vita sul nostro pianeta, così come per la sopravvivenza della democrazia, sfidata dalle disuguaglianze che lo sviluppo delle tecnologie può esacerbare, o a cui può contribuire a porre rimedio. Tutto questo coinvolge una focalizzazione delle nostre attività di public engagement rivolta all’analisi del governo delle tecnologie e dei loro impatti, che verrà messa a punto nel piano strategico di Ateneo attraverso la costruzione di iniziative di respiro internazionale. Quel respiro internazionale che vediamo sempre più presente nella nave ammiraglia del dialogo dell’Ateneo con la cittadinanza: Biennale Tecnologia, che dalla prossima edizione prevede la curatela di progetti specifici da parte di esperti selezionati attraverso una manifestazione di interesse internazionale.”, aggiunge il Vicerettore per la Società, la Comunità e per l’Attuazione del programma Stefano Sacchi.

 

“Mi accingo a svolgere il ruolo di curatore della Biennale Tecnologia e della piattaforma di produzione culturale Prometeo con l’entusiasmo e la motivazione indispensabili per il livello di ambizione che il Politecnico di Torino pone in queste iniziative. Mi conforta in tal senso la determinazione del Rettore Corgnati, che ringrazio della fiducia, nel rafforzare l’azione dell’Ateneo nel public engagement, ma soprattutto il patrimonio di idee, competenze e creatività che il personale tutto ha dimostrato in più occasioni di volere mettere a disposizione. Sono altrettanto certo che Biennale Tecnologia e Prometeo sapranno essere alleati ideali delle istituzioni culturali del territorio e del Paese in azioni collaborative volte a coinvolgere efficacemente i cittadini, dando loro fiducia che la scienza e la tecnologia, se indirizzate eticamente, saranno decisive per affrontare le grandi sfide dell’umanità.”, continua il Curatore Guido Saracco.

“La piattaforma Prometeo rappresenta un punto di svolta non solo per l’offerta culturale del nostro Ateneo, ma anche per l’identità stessa della nostra istituzione. Valorizzando le nostre esperienze e sostenuti da una chiara visione politica, compiamo un significativo passo in avanti che ci permetterà di affermarci con sempre maggiore autorevolezza e unicità sia a livello nazionale che internazionale. Questo slancio dà vita a un progetto di identità visiva e comunicativa forte e distintivo. Il nostro Ateneo sta intraprendendo un percorso di cambiamento che trasformerà le nostre eccellenze spesso trascurate in elementi distintivi. Ci attende un futuro in cui il Politecnico farà scelte audaci, consolidando la propria identità di istituzione riconoscibile e riconosciuta”, conclude la Vicerettrice per la Comunicazione e la Promozione Silvia Barbero.

Gli appuntamenti della Fondazione Torino Musei

10 – 16 maggio 2024

 

VENERDI 10 MAGGIO

 

Venerdì 10 maggio ore 18:00

LE FORZE CHE CI ORIENTANO

GAM – Evento conclusivo per “Accademia della Luce” – Luci d’Artista 2023

Il 10 maggio alle ore 18.00 in piazza Carlo Alberto si conclude il progetto Le forze che ci orientano del Dipartimento Educazione GAM per la XXVI edizione di Luci d’Artista.

Le cinque classi coinvolte, degli Istituti Gino Strada, Carlo Collodi, Russell Moro e Aldo Passoni, agiranno la poesia di Francesco Balsamo attraverso un coro poetico orchestrato da Alessandra Racca. I ragazzi con i taccuini realizzati dall’Archivio Tipografico saranno disposti lungo le direzioni dei punti cardinali segnati dall’installazione luminosa Orizzonti di Giovanni Anselmo, in un’azione collettiva dal forte impatto visivo. In questa occasione saranno distribuiti i testi realizzati dagli studenti, sulle quattro parole chiave emerse durante i laboratori.

Tutte le info: https://www.gamtorino.it/it/evento/le-forze-che-ci-orientano-accademia-della-luce/

 

SABATO 11 MAGGIO

 

Sabato 11 maggio ore 11

IL CONCERTO DEL SABATO

Palazzo Madama – con l’orchestra del Liceo Classico Musicale C. Cavour

Nell’ambito della mostra Liberty. Torino Capitale i Servizi Educativi di Palazzo Madama presentano il concerto a cura delle classi della sezione musicale del Liceo C. Cavour di Torino, che immergerà il pubblico nelle musiche prodotte a cavallo di Otto e Novecento, con una riscoperta della musica da camera.

Il programma presenterà ascolti tratti dalla musica europea, in un excursus che va dal Barocco all’Ottocento.

Ingresso gratuito fino a esaurimento posti disponibili

 

Sabato 11 maggio ore 16

IL CONO D’OMBRA: DOVE TERMINA LA DEMOCRAZIA E INIZIA LA CENSURA

MAO – conferenza nell’ambito del festival Exposed

Nell’ambito della prima edizione del festival EXPOSED, il MAO propone una talk con Shahidul Alam, fotoreporter, insegnante e attivista sociale bengalese, e Yasmine Eid-Sabbagh, artista e attivista franco-libanese, che si confronteranno con Davide Quadrio sui temi della libertà e della censura in ambito artistico e sul percorso di rapido cambiamento di significato del binomio democrazia=libertà: se il concetto di libertà sembra sgretolarsi e corrodersi progressivamente, messo in crisi dall’inarrestabile ascesa dell’equazione libertà=privilegio, l’autonomia di pensiero può essere esercitata unicamente entro limiti chiaramente stabiliti e saldi.

Il dialogo si snoderà attraverso riflessioni che hanno a che vedere con il mondo post globale, con le possibili pratiche di resistenza sul campo, con le aree di libertà espressiva e lo sviluppo di modelli artistici e intellettuali che provengono da contesti sociali, culturali e politici non propriamente democratici e non occidentali.
Quali sono le implicazioni che questo spostamento d’asse democratico comporta e quali rivelazioni ci attendono?

La necessità di un confronto su tali tematiche nasce da due eventi che hanno visto coinvolti Alam ed Eid-Sabbagh e che hanno segnato uno spartiacque fra un prima e un dopo, dando vita a un cambiamento antropologico particolarmente evidente e rilevante.

Nel 2023 Yasmine Eid-Sabbagh è stata fra i partecipanti a documenta 15, curata dal collettivo Ruangrupa, manifestazione al centro di una crisi provocata dalla messa in discussione della libertà espressiva e artistica senza precedenti dal secondo dopoguerra a oggi; Shahidul Alam avrebbe invece dovuto essere uno dei curatori della Biennale di fotografia 2024 in Germania: l’appuntamento è stato cancellato a causa delle posizioni pro-Palestina dello stesso Alam.

In occasione dell’incontro, all’interno del t-space, al MAO verrà presentata in un’ottica archivistica e documentale la loro pratica artistica: non una vera e propria mostra, quanto piuttosto un tentativo di avvicinare il pubblico a due modalità differenti di fare arte e attivismo politico.
Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili.

Sabato 11 maggio ore 16

INCONTRO CON COSTANTINO D’ORAZIO

Palazzo Madama – appuntamento nell’ambito del Salone OFF – in collaborazione con Piemme editore e Il Battello a Vapore

Anteprima della pubblicazione del nuovo libro “Detective dell’arte”.

Cosa ci fa un drago tenuto al guinzaglio da una principessa? Perché Michelangelo ha raffigurato Mosè con le corna? Come mai Venere sta in piedi su una conchiglia in mezzo al mare?

Ogni opera d’arte è un mistero da svelare, pieno di indizi da analizzare e investigare per capire le intenzioni dell’artista, la sua tecnica e la sua epoca. Grazie alla capacità divulgativa dell’autore indagheremo opere di Michelangelo, Caravaggio, Pollaiolo, Dürer, Botticelli, Picasso, Monet e tanti altri, in un viaggio artistico appassionante come un giallo.

Storico dell’arte, scrittore e professore, nei suoi libri racconta agli appassionati le vite dei più grandi artisti e i segreti nascosti nelle loro opere. Tra gli altri, ha scritto Caravaggio segretoLeonardo svelatoRaffaello segreto, Michelangelo. Io sono fuocoIl mistero Van Gogh (tutti pubblicati da Sperling & Kupfer). Potete vederlo in tv su Raiuno e Rainews24 oppure seguirlo su Instagram (@costantinodorazio).

Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili.

DOMENICA 12 MAGGIO

 

Domenica 12 maggio ore 15:00

APRITI MUSEO!

Gam – Attività per le famiglie in occasione dei Kid Pass days

In occasione dei Kid Pass Days la GAM accoglie le famiglie nelle proprie sale proponendo un’attività dedicata ai bambini.

Il percorso di visita all’interno delle collezioni del ‘900 permetterà di approfondire il lavoro che da anni il museo porta avanti nel campo dell’accessibilità e dell’apertura della cultura ad ogni individuo rivolgendosi a un pubblico il più ampio possibile, per età e abilità, con una particolare attenzione alle persone con difficoltà sensoriali. A questo scopo verranno utilizzate le 10 schede multisensoriali finanziate dalla Fondazione CRT e realizzate come progetto nell’ambito del workshop itinerante “Operatori museali e disabilità” sostenuto e ideato con la Fondazione Paideia. Attraverso accorgimenti di natura multimediale e multisensoriale, questi 10 supporti sono in grado di comunicare l’opera d’arte in modo semplice e inclusivo e diventeranno il punto di partenza per una visita che coinvolgerà i bambini in modo inusuale.

Durante l’attività pratica nelle sale dell’Educational Area i bambini saranno chiamati a realizzare lavori multisensoriali lasciandosi ispirare da quanto sperimentato durante la visita guidata, un modo per ragionare sulle molteplici possibilità di fruizione delle opere d’arte.

Costo bambini: Euro 7 (biglietto d’ingresso al museo gratuito)

Costo aggiuntivo: adulti accompagnatori biglietto di ingresso ridotto; gratuito per i possessori di Abbonamento Musei Torino Piemonte e Valle d’Aosta

Informazioni e prenotazioni: 011 5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

Domenica 12 maggio ore 16.30

TRA ANTICHI RACCONTI E PREZIOSI MANOSCRITTI. Suggestioni letterarie nelle collezioni del MAO

MAO – visita guidata a cura di Theatrum Sabaudiae in occasione del Salone del Libro

I visitatori verranno guidati in un itinerario dedicato all’ambito letterario, ai libri e alla scrittura attraverso alcune testimonianze presenti in museo, a partire dai miti e racconti evocati dalla statuaria che si incontra nella collezione dell’Asia Meridionale e Sud-est Asiatico, passando per i riferimenti letterari legati alla collezione cinese, curiosando tra le colorate xilografie nella galleria dedicata al Giappone, fino alle raffinate pagine di manoscritti finemente decorati della Regione Himalayana e dei Paesi Islamici dell’Asia. Il percorso propone ai partecipanti una particolare chiave di lettura delle collezioni permanenti del MAO raccontando le opere che meglio esemplificano la relazione tra i mondi dell’immagine e della parola nelle diverse culture dell’Asia rappresentate in museo.

Info e prenotazioni: 011.5211788 – prenotazioniftm@arteintorino.com (da lunedì a domenica 9.30 – 17.30)

Costo: 6 € a partecipante

Costi aggiuntivi: biglietto di ingresso al museo; gratuito per possessori di Abbonamento Musei.

Appuntamento 15 minuti prima dell’inizio.

 

 

GIOVEDI 16 MAGGIO

Giovedì 16 maggio ore 16:30

AL MAO SI PRESENTANO I PRIMI RISULTATI DEL PROGETTO ASBA DEDICATO AL BENESSERE MUSEALE

MAO – conferenza

Il MAO ospita la conferenza di presentazione di ASBA (Anxiety, Stress, Brain-Friendly Museum, Approach – il museo alleato del cervello contro ansia e stress), progetto interdisciplinare volto alla promozione del benessere del personale museale.

Durante l’incontro verranno presentati i risultati emersi dallo studio sperimentale coordinato da Annalisa Banzi del Centro di Studi sulla Storia del Pensiero Biomedico (CESPEB) e svolto – con la collaborazione del personale del MAO negli spazi del museo – da un team di ricercatori dell’Università degli Studi di Milano e dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca insieme a istruttori certificati.

È ormai noto e scientificamente provato che i musei offrano grandi benefici ai visitatori: frequentare un museo permette infatti di alleviare lo stress e l’ansia, di ridurre l’isolamento sociale, di aumentare il livello di autostima.

Per le loro proprietà terapeutiche però, gli spazi culturali possono e devono essere messi al servizio anche di chi lavora al loro interno: la creazione di un ambiente accogliente e stimolante anche per il personale è uno degli obiettivi del Progetto ASBA.

Ingresso libero fino a esaurimento posti.

Interverranno:

Davide Quadrio, Direttore Museo d’Arte Orientale

Claudio Lucchiari, Psicologo e Docente presso Università degli Studi di Milano

Lorenza Guidotti, Insegnante di Mindfulness e Giornalista di Starbene

Michela Rolandi, Arte Terapeuta

Maria Elide Vanutelli, Psicologa, Istruttrice di yoga e Ricercatrice presso Università degli Studi di Milano-Bicocca

Giulio Corrado, Psicoterapeuta

Annalisa Banzi, Storica dell’arte e Ricercatrice presso Centro di Studi sulla Storia del Pensiero Biomedico (CESPEB)

 

 


Theatrum Sabaudiae
 propone visite guidate in museo
alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO.
Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html
https://www.arteintorino.com/visite-guidate/mao.html
https://www.arteintorino.com/visite-guidate/palazzo-madama.html

“Expanded With” in “EXPOSED Torino Foto Festival”

Anche il “Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea” omaggia la prima edizione del “Festival” che si terrà sotto la Mole per tutto il mese di maggio

Fino al 25 agosto

Rivoli (Torino)

Un labirintico tappeto di uova. Anzi tre. E quattro gambe (presumibilmente) femminili che coraggiosamente ne sfidano il passaggio, facendo ben attenzione a non trasformare i suddetti tappeti in enormi frittate. Il primo pare essersela, più o meno (più meno che più), cavata. Sugli altri due stendiamo un pietoso velo.

L’uovo scelto “come perfetta metafora della coesistenza di vita e di morte diventa anche simbolo di speranza e rinnovamento”. A raccontarlo in un possente trittico fotografico in bianco e nero, dal titolo “Entrevidas” (“Tra le vite” – della serie “Fotopoemação”1981-2010) è Anna Maria Maioli (“Leone d’Oro” alla carriera alla “Biennale di Venezia” di quest’anno), in quella che può considerarsi la sua prima performance, avvenuta a Rio de Janeiro nel 1981 e presentata come installazione, nello stesso anno, a San Paolo del Brasile. Dietro ci sta tutta l’incertezza dell’allora situazione politica brasiliana, determinata dalla scarsa fiducia di gran parte della popolazione rispetto alla promessa di un ritorno alla democrazia da parte del presidente brasiliano, João Figueiredo. La Maiolino, calabrese di Scalea, trasferitasi da bambina con la famiglia prima in Venezuela e poi in Brasile (dove vivrà gli anni del regime militare che segneranno profondamente tutta la sua attività artistica articolatasi ecletticamente attraverso la performance, l’installazione e la fotografia) decide di riempire lo spazio di uova, invitando poi gli spettatori a “camminare tra le uova, trovandosi così in una situazione che richiede cautela e concentrazione e potendo direttamente esperire questo senso di indefinita precarietà”. “Precarietà” neppur tanto “indefinita”, ma ben chiara agli occhi di chi osserva l’opera, sicuramente fra quelle più interessanti scelte dalla curatrice Marcella Beccaria per la mostra collettiva “Expanded With”, pensata, insieme ad Elena Volpato(conservatore e curatore presso la “GAM” torinese), in occasione di “Exposed”, il Festival Internazionale della Fotografia di Torino.

 

 

Allestita al piano terra, piano ammezzato e terzo piano della “Manica Lunga”, la mostra raccoglie, fino al 25 agosto, opere di 23 artiste e artisti, attivi in più Paesi, nelle quali il “medium fotografico” è il punto di partenza per indagare in “campo allargato” – citando gli scritti della teorica dell’arte americana Rosalind Krauss – diversi tipi di relazione con il paesaggio. Dalle “azioni performative” degli anni 60-70, la mostra comprende opere di pionieri della “Land Art” (Dennis Oppenheimer, su tutti), dell’“Arte Povera” (Giulio Paolini e Mario Merz, fra gli italiani) e della “Body Art” (suggestiva quella “silhouette di fuochi d’artificio” della cubana Ana Mendieta), includendo inoltre l’uso della fotografia come strumento concettuale, per arrivare a ulteriori esperienze più contemporanee. E che dire, allora, di quell’inquietante ma pure ironico e divertente “LeonArdo”, fra i “tableaux vivants” (intrisi di passato e presente, occidente e oriente) del bolognese di Grizzano Morandi, Luigi Ontani?

“Expanded With” è parte di “Expanded”, una mostra in tre capitoli pensata per valorizzare il nucleo fotografico della “Collezione della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT” in comodato al “Castello di Rivoli” e a “GAM- Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino”. Proponendo un unico percorso coerente, la mostra è quindi articolata nelle sedi del “Castello di Rivoli”, della “GAM” e delle “OGR” Torino, e presenta la fotografia da tre angolature speciali, “Expanded With” al “Castello di Rivoli”, “Expanded Without” presso le “OGR” e “Expanded – I Paesaggi dell’arte” presso “GAM” a Torino.

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In concomitanza con “Expanded With”, nella “Sala 18” al secondo piano del Museo sarà inoltre possibile visitare (fino all’8 settembre) la mostra “Paolo Pellion di Persano. La semplice storia di un fotografo”, a cura di Marcella Beccaria e Andrea Viliani, che riunisce per la prima volta un importante corpus di fotografie dell’artista (Castagneto Po, Torino 1947-2017), tra cui molti inediti, restituendo uno straordinario racconto dal quale emerge la vitalità artistica di Torino (a partire dai fermenti sociali anni ’70) e del suo territorio, oltreché la lunga relazione di Pellion con lo stesso “Castello di Rivoli”, di cui documenta l’inaugurazione nel 1984 e che segue con continuità fino al 2012 e oltre.

Gianni Milani

“Expanded With”

“Castello di Rivoli”, piazzale Mafalda di Savoia 2, Rivoli (Torino); tel. 011/9565222 o www.castellodirivoli.org

Fino al 25 agosto

Orari: dal merc. al ven. 10/17; sab. dom. e festivi 11/18

Nelle foto: Anna Maria Maiolino, “Entrevidas”, 1981-2010; Ana Mendieta, “Senza titolo- Anima, silhoutte di fuochi d’artificio”, 1976; Luigi Ontani, “LeoNardo”, 1970. Paolo Pellion: “Marisa Merz”, 1973

Turin Confidential. Cosa succede a Torino: informazioni per chi arriva in città

What’s on in Turin: events and attractions for tourists, occasional visitors and expats

The cold season is gently approaching and we can say goodbye to swimwear and light clothes. For me, this means sweaters, warm jackets and scarves. And of course, indulging on food a bit more since the terrible bikini season is quite far now. While waiting for the Panettoni fest on 4 and 5 December, the city, as well as the entire Piedmont region, is giving space to festival and events where food is the main protagonist. So, let’s wear comfortable shoes and garments and go food hunting.

 

Events and festivals

Until Sunday 10, at Docks Dora there is the Tripel B Fest, an amazing occasion to taste Belgian Beers, while in various locations of the city you can find the Play With Food Festival, with a program of theatre and performing arts that revolve around food.

From 9 to 10 October the Hunting Residence of Stupinigi hosts Floreal, the festival dedicated to flowers and plants. The program also includes conferences, book presentations, exhibitions, workshops and… food. In fact, you can find cooking lessons, chefs as well as the stand of Costadoro, renowned coffee roaster from Turin and Birra Exit, artisanal beer producer.

From 14 to 18 October, the international book fair awaits you at Lingotto. The program includes also events all around the city.

From 8 to 10 October, Torino Stratosferica presents the Festival entitled Utopian Hours, a gathering for visionary and creative people.

 

Music

Oscar Giammarinaro, leader of the iconic ska and Turin-based band Statuto, will perform at Caffè Neruda Saturday 9 October. The artist with a 30-year long career is presenting his solo project marked by a refined style, intimate songs and elegant atmosphere.

 

Museums and Exhibitions

At Fondazione Merz  the exhibition dedicated to Marisa and Mario Merz continues, while, from October 12,  one of Merz’s iconic igloo can be seen near Fontana del Cervo, the deer fountain, inside Reggia di Venaria.

 

On October 14, Gam opens the exhibitions dedicated to Giovanni Fattori, with masterpieces of the 20th Century.

From October 7, Palazzo Madama hosts the exhibition dedicated to the European Renaissance of Antoine de Lonhy.

Few days remain to visit the  exhibition entitled Un acquario sotto la città, which is part of Biennale di Democrazia  at Accademia Albertina, Turin’s fine arts academy. The exhibitions is open until October 10, but from 8 to 24 October you can find Persistenze, an exhibition included in the Biennale of Ars Captiva. The location is the enchanting Rotonda Talucchi, that is worth a visit even only for its architectural structure.

And how about taking a ride out of town? At Torre Pellice, the Tucci Russo art gallery hosts an exhibition dedicated to Tony Craig, from Sunday 10 October to January 30. A great occasion also to visit the town famous for the Waldensian community and taste traditional delicacies such as bunet or bollito misto.

 

And for a moment of little pleasure…

Autumn is knocking at our doors, and so is the Piedmontese anti-vampire dish called bagna cauda. This sauce prepared with garlic (a lot of garlic) can be found in traditional restaurants and it is generally paired with vegetables and potatoes. But let me warn you: this is not the right dish for a romantic first dinner or if you have a business meeting the next day. Try bagna cauda with your long-term partner, family or friends. Or, as I said before, if you need to fight against Dracula.

 

Lori Barozzino

Take a look at the last articles HERE as many events are still taking place.

Lori is an interpreter and translator who lives in Turin. If you want to read more, here’s her blog.

Turin Confidential. Cosa succede a Torino: informazioni per chi arriva in città

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What’s on in Turin: events and attractions for tourists, occasional visitors and expats

The Italian Constitution states that our country guarantees school for, that art and science are free and so is their teaching. The European Heritage Days are a beautiful occasion to open cultural places and welcome all sorts of visitors. All inclusive is this year shared theme, thus encouraging discussion and participation of all races, religions, ethnicities, genders, abilities and sexual orientations. Last month our city has welcomed Afghan refugees to remind us that it is our job to open up doors and allow better life chances to people escaping from wars, hunger and unacceptable human conditions.

Thanks to the European Heritage Days, Saturday 25 and Sunday 26, many museums and galleries will open their doors at the cost of 1 euro, offering guided tours and digital initiatives. Some locations will remain open during the evening too. A great occasion to discover Villa della Regina or the sumptuous Palazzo Carignano.

Events and festivals

From 21 to 26 September, Festival delle Migrazioni reminds us that humans are migrating creatures. We have moved for centuries, we will always do. Concerts, meetings, workshops and even dinners shall remind us that frontiers cannot stop men and women from moving and discovering our beautiful planet.

Until September 26, Graphic days, the festival dedicated to visual design, proposes a program rich in performances, workshops, exhibitions under the main theme “Touch”.  A clear invitation to stop experiencing life from our homes.

Art site fest is a festival that takes place in several castles, residences and company museums until November 7. The lovely program spans over theatre, visual art and dance performances. A great way to experience enchanting locations such as Palazzo Madama or the Historical State Archive.

Saturday 25 September you can jump on an electric bus that will connect Turin to Rivoli together with artists and a renowned Italian art critic, Achille Bonito Oliva. The bus will bring you to the Rivoli Castle and then back to Turin. The event has a cost of 15 euros and will be repeated once a month until December.

Music

 

Mito is the festival that takes place both in Milan and Torino. The 15th editions include concerts spanning all around the city, from Mozart to Schubert with the classic repertoire that now and then melts with a more contemporary sound.

Not only theatres and traditional concert halls, the section entitled Mito for the city brings concerts into schools, recoveries and vaccination hubs.

 

Corso Parigi is a club near Porta Nuova station with an interesting cultural program.  Friday 24 you can find a duo proposing Italian music and Saturday 25 a Beatles tribute band. Generally, a small contribution for the artists is requested but, to enter, you also need the ARCI card, that you can subscribe there. Booking a table is strongly recommended and, of course, do not forget your green pass (or a 2-day old Covid-19 negative test).

Movies

 

Monday 20, the movie Dune by Denis Villeneuve will be screened in English  (with Italian subtitles) at 6.30 pm at Ideal, at 9.30 pm at Due Giardini and Fratelli Marx.  A good occasion also for those who love movies in original language or need to boost their English.

From punk to the love parade, the Seeyousound festival proposes a documentary entitled B-movie- Lust and sound in South Berlin. Tickets only online here.

Exhibitions

From Friday 24 to October 10, Accademia Albertina, Turin’s fine arts academy, inaugurates a new exhibition entitled Un acquario sotto la città, which is part of Biennale di Democrazia. Next to the academy, you can also find the Pinacoteque, with its precious collection of paintings and drawings.

Until October 3, Gam hosts an exhibition entitled On the principle of contraddiction. Five artists present works were at least two elements seem to contradict one another.

For children (and food lovers)

 

Until October 10, Zoom organizes a Street Food festival and if you enter after 4pm, you can buy the ticket at a discounted price.

From 18 to 25 September, in Moncalieri children can find Open-T, a Festival to promote theatre and reading.

 

And for a moment of little pleasure…

 

This is the best period to visit food festivals, wineries and taste the new wine. But September is also the month where a real jewel of the Piedmontese food tradition is prepared: cugnà. This jam is made with the last fruit of summer cooked in the wine must and is generally paired with meat and cheese. You can find it in traditional restaurants or trattorias or even in shops selling Piedmontese delicacies. Try it with a Toma or a Raschera cheese, and then let me know.

Lori Barozzino

Take a look at the last articles HERE as many events are still taking place.

Lori is an interpreter and translator who lives in Turin. If you want to read more, here’s her blog.

“Oh donna chi sei”, mostra-evento contro la violenza sulle donne 

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Nella Sala Trasparenza del Palazzo della Regione Piemonte, a Torino a cura di Niccolò Lucarelli

L’inaugurazione mercoledì 15 settembre, alle ore 17.30

Visitabile dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 17.30, fino all’8 ottobre

TORINO – Loriano Aiazzi e Sergio Monari, entrambi scultori di lungo corso e dal curriculum internazionale, con partecipazioni anche alla Biennale di Venezia, saranno i protagonisti della mostra-evento “Oh donna chi sei”, contro la violenza sulle donne, che verrà inaugurata mercoledì 15 settembre, alle ore 17,30, nella Sala Trasparenza del Palazzo della Regione Piemonte, in piazza Castello 165 a Torino. Il titolo è ispirato ad un verso del poeta siriano Nizār Tawfīq Qabbānī. «Dalla mitologia della Grecia classica alla società contemporanea, la figura della donna è sempre stata centrale per il progresso civile dell’umanità – spiega il curatore della mostra, Niccolò Lucarelli -. Nonostante il suo indubbio contributo, la donna ancora oggi non gode del dovuto rispetto, così come non esiste la democrazia di genere e, nei fatti, le pari opportunità sono soltanto un concetto retorico, mentre la vergognosa piaga della violenza sulle donne occupa le pagine dei quotidiani. Con violenza non s’intende soltanto quella fisica, ma anche quella, più subdola, psicologica e morale». Per questo progetto, che sin dal titolo vuole indagare la personalità femminile, il curatore della mostra ha voluto due scultori, anziché due scultrici, per sottintendere che è l’uomo a dover cambiare atteggiamento e mentalità, a mettersi in gioco e ad ammettere le proprie responsabilità. Loriano Aiazzi e Sergio Monari interpretano Euriclea e Medea, due differenti, ma fondamentali, espressioni della personalità femminile, grazie ai quali l’umanità ha potuto progredire nei secoli. “Oh donna chi sei” ha dunque l’obiettivo di stimolare riflessione di carattere sociale attraverso l’arte. Come nota ancora il curatore Lucarelli, «dalle sculture di Aiazzi e Monari scaturisce l’immagine di una donna fiera e libera, dolce e appassionata, un’amazzone e una vestale, che alberga in sé molteplici potenzialità, intuizioni, entusiasmi, sentimenti, sempre pronta a donarli agli altri in nome di un istinto materno esteso alla sua massima portata. Eppure, nella mancata alleanza fra uomo e donna risiedono problematiche che l’umanità si trascina da almeno due millenni, e la violenza sulle donne – non soltanto quella fisica, ma anche quella, più subdola, psicologica e morale – è purtroppo una tematica di vergognosa attualità». La mostra è accompagnata da una brochure a cui ha collaborato il critico d’arte Luca Sposato, che sottolinea come «effigiare la Donna sia un rituale, un atto spirituale che affonda le radici all’origine della Coscienza, alla nascita dell’arte: perpetuarlo significa intimamente evocare il principio dell’umanità stessa, concetto troppo spesso diluito nell’attuale società individualista e misogina, macchiata spesso di inadempienza. Proprio per sopperire questa mancanza, la rilettura del mondo classico è la chiave di volta indispensabile a predisporre un futuro compiuto e stabile, caricando l’eredità di un passato che non vuole essere oggetto nostalgico ma supporto di consapevole responsabilità, sia artistica, sia sociale». La mostra, ad ingresso gratuito, si potrà visitare dal lunedì al venerdì, dalle ore 9,30 alle 17,30, fino all’8 ottobre.

Tutti gli appuntamenti del Festival della Tecnologia

Nel 160° anniversario della sua fondazione, dal 7 al 10 novembre 2019, il Politecnico di Torino organizza la prima edizione del Festival della Tecnologia, che avrà luogo a Torino da giovedì 7 a domenica 10 novembre 2019.

Il Politecnico, infatti, considerando il ruolo decisivo che la tecnologia ha assunto in tutti gli ambiti della vita umana – dalla salute all’ambiente, dai rapporti personali alla stessa democrazia – ha deciso di organizzare una rassegna di ampio respiro per offrire alla cittadinanza una riflessione articolata, inclusiva e accessibile sul sempre più importante tema del rapporto tra tecnologia e società. Durante il Festival, oltre a discutere delle più recenti innovazioni tecnologiche, si metteranno in luce le radici tecnologiche dell’Italia (con l’auspicio che i grandi risultati del passato, oltre che del presente, possano essere d’ispirazione per il futuro), si discuterà delle implicazioni  – ambientali, etiche, sociali, economiche e geopolitiche – di scelte riguardanti grandi temi tecnologici come l’intelligenza artificiale, l’energia, i trasporti e le telecomunicazioni, e più in generale ci si interrogherà su come governare la tecnologia nell’interesse della collettività.

Il Festival coinvolgerà oltre trecento relatori che parteciperanno a un ricchissimo calendario di incontri – lezioni, dibattiti, laboratori e mostre – caratterizzati da un approccio fortemente interdisciplinare a cui contribuiranno anche i linguaggi della narrativa, del cinema, della musica e delle arti figurative. Verranno inoltre offerti laboratori e momenti didattici, alcuni dei quali specificamente pensati per le scuole primarie e secondarie.

Il Festival si configura come iniziativa non solo dell’Ateneo e delle sue molteplici e consolidate relazioni nazionali e internazionali, ma anche di un’ampia rete di collaborazioni instaurate ad hoc, rete che comprende istituzioni pubbliche come il Comune di Torino e la Regione Piemonte, la Camera di commercio industria artigianato e agricoltura di Torino, l’Ufficio Scolastico Regionale, associazioni di categoria come l’Unione Industriale e molti enti culturali tra cui il Museo Egizio, il Museo dell’Automobile di Torino, il Museo Nazionale del Cinema, il Museo Storico Nazionale d’Artiglieria, il Museo della Radio e della Televisione Rai, il Circolo dei Lettori e la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo. Sono stati inoltre coinvolti – considerati i temi trattati dal Festival – il Ministero per l’Istruzione, l’Università e la Ricerca, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali e il Ministero per lo Sviluppo Economico, ed è stato chiesto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

 

Il programma di venerdì 8 novembre 2019

 

Il Festival della Tecnologia 2019 entra nel vivo dopo la giornata inaugurale di ieri proponendo i primi 45 incontri, che si svolgeranno nella sede centrale dell’Ateneo (in C.so Duca degli Abruzzi 24), al Castello del Valentino (V.le Mattioli, 39, collegato per l’occasione da un servizio di navetta gratuito con la sede centrale), all’Energy Center del Politecnico (Via Paolo Borsellino 38/16) e al Circolo dei Lettori (via Bogino, 9). Anche i partner del Festival organizzano un ricco programma di eventi per il Festival OFF.

Tra gli eventi di maggior richiamo:

Politecnico di Torino (C.so Duca degli Abruzzi, 24)

Ore 10.00 – Aula Magna

Conoscenza, innovazione e intraprendenza per cambiare il mondo

L’ex allievo del Politecnico di Torino John Elkann dialoga con gli studenti e con la giornalista Barbara Carfagna sull’università e la rivoluzione tecnologica nell’industria automobilistica e non solo. Il fumettista Joshua Held animerà l’incontro con disegni dal vivo.

Ore 10.00 – Aula 2

Spazio e superpoteri

Ersilia Vaudo Scarpetta, astrofisica e Chief Diversity Officer dell’Agenzia Spaziale Europea parlerà del futuro della ricerca scientifica e di come rinnovare l’interesse verso questi temi soprattutto tra le studentesse, che sono ancora una minoranza.

Ore 11.30 – Aula 1

La rete e i suoi demoni

Geert Lovink indagherà il lato oscuro del web, dove la diversificazione e l’empowerment lasciano il posto all’iper-conformismo e al diffondersi di rabbia e sconforto. L’incontro approfondirà il fenomeno della “tecno-tristezza” che i social media dominanti producono spingendo i propri utenti a un utilizzo compulsivo delle app. Introduce Stefano Quintarelli.

Ore 14.00 – Spazio Prometeo

Crisi climatica e ambientale: dimensioni e soluzioni, tecnologia e filosofia

Luca Mercalli climatologo, direttore della rivista Nimbus e presidente della Società Meteorologica Italiana parlerà di come diventare più sostenibilie contrastare il riscaldamento globale.

Ore 15.30 – Aula 1

Etica, politica, formazione, scienza e tecnologia nella lotta ai cambiamenti climatici

Il Rettore del Politecnico Guido Saracco parlerà della sfida posta dai cambiamenti climatici: servono cambiamenti paradigmatici e l’avvento di tecnologie che riutilizzano l’anidride carbonica come materia prima o l’idrogeno come vettore energetico.

Ore 16.00 – Aula Magna

Il grande gioco digitale

Lo scrittore Alessandro Baricco autore del saggio The game, dialogherà con Juan Carlos De Martin, docente di Ingegneria informatica al Politecnico e curatore scientifico del Festival.

Ore 18.00 – Aula Magna

Coffee Sapiens – comprendere per innovare

Lo Chef Ferran Adrià, insieme a Marcello Arcangeli – Direttore del Training Center Lavazza presenta Coffee Sapiens, un progetto multimediale creato da elBullifoundation e Lavazza con lo scopo di promuovere la sperimentazione e l’innovazione in campo gastronomico.

Castello del Valentino

Ore 14.30

“Di uomini e ferro”

Luigi Cantamessa propone un viaggio emozionante nel mondo delle Ferrovie Italiane, attraverso le immagini dell’Archivio della Fondazione FS.

Ore 16.00

Infrastrutture (im)materiali per il Paese

Il Presidente del Consiglio di Amministrazione del Gruppo FS Gianluigi Castelli descriverà come  la convergenza digitale abbatte la tradizionale distinzione tra infrastrutture materiali e immateriali.

Ore 18.00

Le vie tecnologiche della seta

A cura del China Center del Politecnico di Torino e del Comitato “La Nuova Via della Seta”

Jacques Gounon, Luigi Lusuriello, Michele Mezza, Paolo Emilio Signorini, Mario Virano, insieme all’ex ambasciatore Alberto Bradanini, parleranno della Nuova Via della Seta, o Belt and Road Initiative: il progetto strategico lanciato nel 2013 dalla Cina per il potenziamento dei collegamenti terrestri e marittimi tra i paesi dell’Eurasia.

 

Circolo dei Lettori

Ore 14.00

Come sarà il giornalismo del futuro?

Il giornalista e scrittore Mario Calabresi e la docente dell’Università degli Studi di Bologna Elena Lamberti dialogheranno sull’impatto delle nuove tecnologie sui media.

Energy Center

Ore 14.00

Transizione energetica: quali scenari?

Giuseppe Bergesio, Gian Piero Celata, Manlio Coviello, Camilla Palladino, Francesco Profumo, Paolo Quaini, Carlo Tamburi, Giuseppe Tannoia, Francesco Vetrò tratteranno delle visioni strategiche e prospettiche che importanti attori nel settore energetico hanno rispetto al tema della transizione energetica.

Gli appuntamenti di sabato 9 novembre 2019

 

Il programma del fine settimana di questa prima edizione del Festival della Tecnologia è sicuramente il più nutrito e variegato: proseguono le proposte per i ragazzi con i laboratori del Villaggio della Tecnologia di Piazza Duca d’Aosta, così come gli incontri e i dibattiti – che saranno ben 50 nell’arco della giornata – e che vedranno coinvolti tutti i luoghi del festival. Sabato a partire dalle ore 21 e per tutta la notte verrà proiettata la rassegna Notte da brivido al Museo del Cinema, con ingresso a tariffa ridotta di 5 euro, unico evento a pagamento del Festival.

Tra gli eventi di maggior richiamo segnaliamo:

Politecnico di Torino

Ore 10.00 – Aula 3

Onde elettromagnetiche, salute, 5G e competitività

Alessandro Polichetti, esperto di effetti dei campi elettromagnetici sulla salute dell’Istituto Superiore di Sanità e Stefano Da Empoli, economista e presidente di I-Com, Istituto per la Competitività, parleranno delle paure degli effetti delle onde radio per la salute umana.

Ore 11.00 – Aula 7

Le città intelligenti: viaggio Torino-Barcellona

Nel “primo secolo urbano della storia”, le città sono catalizzatori di sperimentazioni tecnologiche per migliorare problemi quali l’inquinamento, il traffico, lo smaltimento rifiuti. Questo ha indotto molti a parlare di “città intelligente”, espressione evocativa ma vaga. Cosa caratterizza le città “intelligenti”? In che modo la tecnologia le può rendere luoghi in cui la gente ami davvero vivere? Tra le altre riflessioni, Francesca Bria illustrerà il progetto Decode, pensato per rispondere a queste domande e dialogherà con Marco Pironti e Roberto Saracco.

Ore 12.30 – Aula 1

Gli occhi della città

Grazie ai più recenti progressi della tecnologia, lo spazio urbano sta acquisendo la piena capacità di “vedere”. Immaginiamo che qualsiasi stanza, strada o negozio della città possa riconoscerci e rispondere autonomamente alla nostra presenza: non solo le persone, ma anche gli edifici stanno acquisendo la capacità di osservare e reagire, mentre la vita urbana si svolge di fronte a loro. Carlo Ratti, architetto, ingegnere e docente del MIT di Boston, Antoine Picon, docente e direttore dei programmi di dottorato presso la Harvard Graduate School of Design e Zhang Li, docente di architettura alla Tsinghua University in Cina parleranno dei temi della mostra della Shenzhen Bi-City Biennale of Architecture\Urbanism 2019 curata dal Politecnico di Torino (South China-Torino Lab, con l’università cinese SCUT) e dallo studio Carlo Ratti Associati.

Ore 14.30 – Aula 1

Se le macchine sanno chi sei

Qualunque dispositivo dotato di una telecamera e di un software specializzato ci può riconoscere. Lo stesso può fare un algoritmo, a partire da una nostra foto. Le applicazioni sono molte, dalla sicurezza al marketing, dalla domotica ai servizi. Ma il prezzo può essere alto, in termini di privacy, invasività e controllo delle nostre azioni. Cosa può fare chi detiene il potere di riconoscerci, sempre e in ogni luogo? Come ci possiamo difendere? Perché sviluppiamo e utilizziamo queste tecnologie?

Con Simone Arcagni, Ugo Pagallo, Niculae Sebe (uno dei massimi esperti di riconoscimento facciale al mondo).

Ore 14.30 – Aula 3

Donne, tecnologia e innovazione

Agnese Chiattidottoranda al Knowledge Media Institute, Roberta Fulci, redattrice e conduttrice di Radio3Scienza e l’ingegnera Elisa Martinotti parleranno di stereotipi di genere all’interno delle cosiddette discipline STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica).

Ore 15.00 – Aula Magna

Laurea ad honorem in Ingegneria Aerospaziale a Samantha Cristoforetti

L’astronauta terrà una lectio magistralis sulle sfide tecnologiche per l’esplorazione dello spazio.

Ore 16.00 – Aula 2

Giganti digitali e competizione

Tommaso Valletti, professore di economia all’Imperial College Business School di Londra e all’Università di Roma Tor Vergata, parlerà dell’abuso di mercato da parte dei colossi multinazionali di internet e di come ripensare la crescita in modo responsabile.

Ore 16.30 – Aula 3

Veicoli a guida autonoma: a che punto siamo e cosa ci aspetta?

Marco Pavone, docente di Aeronautica ed Astronautica alla Stanford University, parlerà di nuovi modelli di mobilità urbana e di macchine che si guidano da sole.

Ore 17.00 – Aula Magna

Uno e uno fa tre

L’artista Michelangelo Pistoletto parlerà di come conciliare lo sviluppo tecnologico col rispetto della natura.

Ore 17.30 – Aula 7

Le sfide della cybersecurity

Carlo Blengino, avvocato specializzato in proprietà intellettualee blogger del Post, e Fabiola Silvestri, primo dirigente della Polizia di Stato, affronteranno i temi della sicurezza informatica e della privacy.

Ore 18.30 – Aula 1

Tour tecnologico di Torino tra arte e innovazione

Bruce Sterling, scrittore noto soprattutto per Mirrorshades, un’antologia di racconti di fantascienza che ha contribuito a definire il filone cyberpunk, racconterà la storia tecnologica della città di Torino.

 

Circolo dei Lettori

Ore 14.00 – Sala Gioco

I Big Data e la lotta al crimine organizzato

Conversazione tra il fisico e informatico Jaean-Marie Le Goff, l’esperto di tecnologia e sicurezza Francesco Marelli e Giovanni Russo, procuratore aggiunto della Direzione Nazionale Antimafia.

Il programma completo è disponibile online al sito www.festivaltecnologia.it

Linea di confine. Spigolature di vita e storie torinesi

di Pier Franco Quaglieni

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Andare a votare, malgrado neve e freddo – Un’operazione poco felice e assai poco Gentile – Un libro molto discutibile sul ‘68 – Carlo Ripa di Meana intellettuale controcorrente

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Andare a votare, malgrado neve e freddo
E’ stato un grave errore indire elezioni politiche in inverno. Non c’era ,tra il resto, nessuna ragione per farlo perché, bene o male, c’è il governo Gentiloni che governa il Paese senza infamia con un ministro dell’interno degno di questo nome. Sarebbe bastato scaricare il ministro degli esteri fantasma Alfano che neppure di fronte alla prepotenza di Erdogan nei confronti dell’ENI a Cipro è stato capace di proferire parola. Ma non c’era ragione di votare il 4 marzo. La neve ha impedito una degna chiusura della campagna elettorale,il freddo può ostacolare la partecipazione al voto,già in pericolo per altri motivi di disaffezione,per non dire di chi vuole astenersi o annullare la scheda.  Un invito soltanto:Andiamo a votare, qualunque sia il tempo. Votiamo per chi riteniamo il meno peggio, perché il meglio non c’è. Forse il meglio non c’è mai stato.Votiamo i simboli perché gli uomini e le donne candidate sono spesso deludenti.Le candidature blindate sono troppe e di basso profilo. Ma non dobbiamo privarci di un diritto costituzionale. Il voto sarebbe anche un dovere civico,ma oggi è soprattutto un diritto. Per far sentire,malgrado tutto,la nostra voce di cittadini delusi,tartassati,amareggiati,ma pur sempre cittadini.  Nei collegi uninominali un voto, un solo voto in più o in meno, può decidere l’eletto. In questo senso anche la nostra scheda e la nostra croce è importante.

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Carlo Ripa di Meana intellettuale controcorrente

E’ mancato a Roma Carlo Ripa di Meana, politico e intellettuale controcorrente. Molti giornali lo hanno ricordato come marito di Marina, lo stravagante personaggio mancato due mesi fa  ,di cui Carlo fu profondamente innamorato per tutta la vita. Aveva avuto esperienze politiche diverse. Fu  ministro e deputato al Parlamento europeo. Fu socialista a fianco di Craxi, salvo poi abbandonarlo e riconoscerne, dopo la morte, il rilievo storico. Di lui si potrebbe dire e scrivere  molto, ma va ricordato soprattutto come presidente della Biennale veneziana  del dissenso che squarciò il velo dell’ipocrisia sul mondo comunista che calpestava i diritti umani più elementari. Gli intellettuali italiani allora erano quasi tutti comunisti o compagni di strada del Pci e fingevano di non sapere e di non vedere cosa fosse l’URSS .In quegli anni la tessera del Pci era il passaporto per il successo nei giornali, nell’università , nel mondo editoriale. Ripa di Meana steccò nel coro ed aiuto ‘ altri a farlo. Per questo suo coraggio va ricordato con gratitudine.

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Un’operazione poco felice e assai poco Gentile
Ho comprato il primo libro dedicato ai protagonisti della Grande Guerra messo in edicola dal Corriere della Sera. La collana veniva presentata come una nuova iniziativa editoriale, invece è la ristampa di libri già pubblicati nel 2015 per il centenario dell’ingresso in guerra. Un inganno. Ho sfogliato il volumetto dedicato a Vittorio Emanuele III ed ho subito notato che si tratta della mera riproposizione dell’infelicissimo libretto di Pierangelo Gentile, un giovane che non va confuso con il famoso storico Emilio Gentile.E’ un giovane di belle speranze,ma soprattutto con molti appoggi autorevoli che gli hanno consentito di emergere. Scrive anche bene,ma la ricerca storica è ben altra cosa.Sporcarsi le mani negli archivi è il duro mestiere che il divulgatore Gentile non conosce abbastanza.  Ha ripubblicato il medesimo libretto del 2015,senza neppure una variazione. Un’operazione da piccola casa editrice che cambia la copertina e ricicla libri vecchi ,facendoli passare per nuovi.  Gentile non ha neppure avuto il buon gusto di eliminare la pagina 79 nella quale cita una diceria infame e falsa :la regina Elena,donna di elette virtù,riconosciute da tutti,avrebbe avuto tradito il marito con il precettore del principe Umberto,l’ammiraglio Bonaldi. Una cosa del genere ad altri che non si chiamino Gentile non sarebbe stata permessa senza la sanzione della comunità scientifica.  Con i pettegolezzi e con le falsità non si fa la storia. Si può,al massimo, scrivere un articolo per “Novella 2000”.Ma il “Corriere della Sera” è il maggior quotidiano italiano!

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Un libro molto discutibile sul ‘68

Gian Vittorio Avondo ha pubblicato un libro per le edizioni del Capricorno dedicato al ’68 a Torino. Dopo cinquant’anni, ci sarebbero le distanze per tentare un discorso storico,ma il libro è di fatto un’apologia delle ragioni dei sessantottini. Un libro mal congegnato che parte da troppo lontano (i tafferugli di piazza Statuto del 1962) e non giunge ad analizzare il nesso che lega il ’68 al terrorismo attraverso i movimenti estremisti che nacquero dalla contestazione ,a partire da Lotta Continua. Che ci sia un rapporto tra le lotte operaie novecentesche con gli estremismi sessantottini e post sessantottini lo afferma Avondo ,ma è tutto da dimostrare. I ragazzi di buona famiglia che decisero di diventare contestatori non avevano nessun rapporto con la classe operaia torinese della prima metà del secolo scorso. Quelle che Avondo chiama le <<avvisaglie degli anni anni di piombo>> sono un qualcosa di molto più pesante ed evidente. Le grandi battaglia civili sono state certo anche il frutto del ’68,ma soprattutto dell’impegno di uomini come Marco Pannella che costrinse la sinistra ad impegnarsi,ad esempio, sul terreno del divorzio,mentre il Pci era molto tiepido per non turbare i rapporti con i cattolici. C’è un’osservazione nel libro di Avondo che merita di essere evidenziata:egli riconosce onestamente che i contestatori di cinquant’anni fa ebbero una certa cultura perché <<ultimi figli della scuola gentiliana>>. Di lì in poi la cultura e la scuola di massa,voluta dal ’68, provocarono il degrado. Infatti i ragazzi del ‘68 avevano una buona cultura perché formati nella scuola che vollero combattere e contribuire a distruggere. Quella generazione fu l’ultima a frequentare una scuola piena zeppa di esami e superò un esame di maturità che restava un incubo per molti anni. Se lo si superava, si era davvero maturi.

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LETTERE   scrivere a quaglieni@gmail.com

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Il castello di Moncalieri

Finalmente il castello di Moncalieri e’ di nuovo visitabile dopo troppi anni di chiusura.Perche ‘ abbia subito l’incendio ancora oggi resta un mistero. Sarebbe importante sapere il perché di tanti ritardi. Ma dobbiamo essere contenti della buona notizia .      Barbara Giuliani                                                                                                                                       
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E’ uno dei tanti misteri italiani e piemontesi. Ricordo che accusarono anche i Carabinieri di stanza nel castello in modo davvero fantasioso per l’incendio .Andrebbero anche ricordati i ritardi paurosi nei lavori di restauro. Anche in questo campo poco impegno e insufficienti risorse. L’importante è che oggi sia visitabile .Voglio evidenziare il ruolo positivo del Comune di Moncalieri e del suo assessore alla Cultura Laura Pompeo che adesso sta anche cercando di recuperare l’arredo disperso un po’ al Quirinale,un po’ a Stupinigi ,un po’ in altre sedi. E’ una reggia sabauda importante, per troppi anni trascurata .Laura Pompeo e’ persona colta e sensibile. Simile a lei vedo l’assessore alla cultura di Venaria Reale Antonella Bentivoglio d’Aflitto .Settimo torinese che rappresentava un ‘eccellenza e’ invece decaduta . Troppa politica ideologica uccide .

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Democrazia e rigurgiti di violenza

Cosa pensa del militante di CasaPound massacrato a Livorno mentre attacca un manifesto? E’ un fatto gravissimo.                                                                                     Tiziana Faci
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Si’ , e ‘ un fatto gravissimo e su questi fatti ho scritto durante la campagna elettorale. La Legge Scelba che vieta la ricostituzione del disciolto partito fascista ,va applicata dalla Magistratura e non è pensabile che per vie brevi si voglia lo scioglimento di Casa Pound ricorrendo alla violenza e alla intimidazione . La democrazia ha regole ferree soprattutto in campagna elettorale. Se poi CasaPound avesse anche un solo eletto al Parlamento , il discorso si complicherebbe. La nostalgia del fascismo e’ causata anche dal malgoverno,dalla corruzione,dalla crisi economica e dal non governo in materia di immigrazione incontrollata . Affidare l’antifascismo ai teppisti incappucciati livornesi appare davvero una follia, come una follia e’ non equiparare ad ogni effetto l’estremismo dei centri sociali con l’estremismo opposto .La democrazia si difende con la legalità repubblicana e la fermezza dello Stato. Carlo Casalegno docet.

Linea di confine. Spigolature di vita e storie torinesi

di Pier Franco Quaglieni

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“Nell’intera  faccenda MOI  il grande assente appare lo Stato.  Se io parcheggio in sosta vietata vengo subito multato… mille clandestini occupano da anni una struttura pubblica ,senza che gli organi comunali e statali abbiano il coraggio di intervenire”

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Emanuele Artom

La Comunità israelitica torinese ha ricordato il giovane partigiano Emanuele Artom, fatto prigioniero e ucciso dopo atroci sofferenze il 7 aprile 1944.Anche lui, appartenente ad una nota famiglia ebraica torinese, si era formato in quella fucina di libere intelligenze che fu il liceo d’Azeglio. Sul sito del liceo si tende a ricordare soprattutto quel periodo eroico con Augusto Monti. Ci furono allora anche altri bravissimi professori ,come ci sono stati anche dopo il 1945.Artom fu catturato dai fascisti in val Pellice . Era insieme al suo amico Ugo Sacerdote, futuro alto dirigente industriale. Ugo si salvo’ , Emanuele venne fatto prigioniero. Sacerdote, uomo difficile, ma anche sincero amico che venne a rendere omaggio a Martini Mauri a cui nulla lo accomunava, se non il partigianato , pur con fazzoletti diversi, sentiva forte il legame con l’amico .Fu lui a indurmi a scriverne anni fa. Emanuele era soprattutto un intellettuale libero che avrebbe occupato sicuramente un posto di rilievo nella cultura italiana e nell’Universita’ nel dopoguerra. Una grande intelligenza perduta, una figura eroica che ha ancora molto da insegnare ai giovani d’oggi.

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Il MOI e i torinesi 

La  situazione del MOI ( ex Mercati Ortofrutticoli all’Ingrosso)  è  da tempo  insostenibile e grottesca: oltre mille clandestini occupano  una struttura pubblica , devastandola e commettendo svariati reati. Appare di tutta  evidenza l’ incapacità dello Stato e del Comune di Torino di risolvere la vergognosa questione, malgrado l’impegno del nuovo Prefetto di Torino Renato Saccone. Il sindaco/a  forse appare non rendersi pienamente  conto del degrado di un’intera zona della città. La nuova giunta 5S cerca di affrontare il problema a parole …, affidandosi a Cooperative, non ben precisati mediatori ed addirittura ai centri sociali (in qualità di consulenti???) . Da ultimo, si è fatto vivo come mediatore anche l’arcivescovo Cesare Nosiglia che apparirebbe  come una sorta di deus ex machina. Nell’intera  faccenda il grande assente appare lo Stato.  Se io parcheggio in sosta vietata vengo subito multato…mille clandestini occupano da anni una struttura pubblica ,senza che gli organi comunali e statali abbiano il coraggio di intervenire.  Il cittadino, per non dire chi abita nella zona del MOI non è più in grado di capire.

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Biennale, costi e tagli

In tre giorni di incontri quanto costa, anche solo di pubblicità, la Biennale della democrazia? Una pubblicita’ invadente che neppure una grossa attività commerciale si può permettere, si sarebbe detto un tempo, di stile berlusconiano. È lecito in democrazia pretendere un bilancio pubblico di una serie enorme di eventi, una vera e propria indigestione di parole, quasi tutte a senso unico? C’e’ la necessità di questa kermesse torinese ? Io ho dei forti dubbi. Persino un liceo di periferia ,l’Einstein, ha inserito nel suo orario di lezione una scuola di democrazia, per non parlare della scuola di buona politica del prof. Bovero , pupillo di Bobbio. La democrazia, direi ,si impara praticandola, votando, partecipando alla vita politica, più che ascoltando i soliti maestri, non sempre ottimi, a voler essere gentili. Nel contempo, dal Comune giunge la notizia di un taglio del 30% alla cultura, di fronte a cui i grandi enti, Regio, Stabile, Egizio ,quasi non hanno fatto una piega. La giustificazione è quella già tirata fuori da Chiamparino quand’era sindaco: gli asili hanno la priorità. Gabriele Ferraris su “Torino7” denuncia la mistificazione pubblicitaria che si rivela piuttosto vecchia. La mia esperienza mi induce a pensare che i tagli avvengano soprattutto sui piccoli ad alcuni dei quali, dai tempi di Chiamparino, è negato qualsiasi contributo. Una delle prime cose da tagliare ,o almeno da ridurre, sarebbe proprio la Biennale dell’ovvietà ideologica che anche quest’anno si è rivelata assai poco democratica ed assolutamente illiberale.

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Valdo Fusi e i morti di Salo’

Il 6 novembre 1956 Valdo Fusi, eroico combattente scampato alla fucilazione al Martinetto dei primi di aprile 1944, scriveva in una lettera pubblica : ” Dove sono sepolti i combattenti di Salo’ ? Se non hanno sepoltura ,dovremmo essere noi resistenti a provvedervi. Se sul piano delle idee nessuna conciliazione sara’ mai possibile (…) tra uomo e uomo è necessaria la più illuminata apertura dell’animo (…) . Dobbiamo cancellare ogni traccia della guerra civile ,sul piano umano . ” Che lezione umana, cristiana e civile ! Grande Valdo! Dalla Liberazione erano passati solo 11 anni. Ci sono idioti che hanno persino negato l’esistenza di una guerra civile in Italia. C’e’ voluto il libro di un partigiano e funzionario dell’Archivio di Stato ,Claudio Pavone, per incominciare a farlo capire.

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LETTERE (inviare a quaglieni@gmail.com)

Ho letto della morte del filosofo Armando Plebe ,alessandrino che studio’ a Torino.Fu eletto anche senatore a Torino. Perché nessuno ne ha scritto? Anche lei nel coro?

Ettore Filippi

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Non ne ho scritto perché Plebe si rivelò uno studioso non particolarmente degno di attenzione, se non per certi suoi scritti su Aristotele e prima su Marx. In Sicilia, dove ha insegnato, i giornali lo hanno ricordato, ma obiettivamente le sue giravolte politiche sono state troppe e poco credibili. Da marxista divenne saragatiano e poi missino. Poi voleva entrare nei radicali e poi ancora tornò a sinistra. Il diritto a cambiare idea è sacrosanto , per un filosofo è poi quasi un dovere d’ufficio perché la ricerca non ha mai fine. Ma le scelte politiche, specie se eletti in Parlamento, sono altra cosa. E un briciolo di coerenza ci vuole. I torinesi che incautamente lo votarono come missino, si sentirono traditi. E fece bene Pannella a non accoglierlo nel Partito Radicale. Forse qualcosa di lui resterà. Il convegno promosso a Torino nei primi anni Settanta contro una certa egemonia culturale fu un atto di coraggio e io mi rammarico di averlo attaccato in quell’occasione in modo troppo aspro. Ma il resto delle sue scelte non hanno dato seguito ad una buona intenzione perché l’idea di Plebe non era animata dalla libertà , ma dal gusto di stupire, dopo essere stato per tanti anni un marxista assolutamente acritico.

pfq