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Un pianeta, molte visioni. Incontro con il fotografo Andrea Galvani

Venerdì 8 ottobre, ore 18.30, in presenza nel Gymnasium di CAMERA (Via delle Rosine, 18 – Torino)

Venerdì 8 ottobre, alle ore 18.30 nel Gymnasium di CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia il direttore del centro espositivo, Walter Guadagnini, e il direttore organizzativo di Biennale Democrazia, Alessandro Isaia, incontrano il fotografo Andrea Galvani – collegato in remoto – autore dell’immagine guida di Biennale Democrazia che CAMERA ha selezionato in sinergia con Biennale.

Nell’incontro, Andrea Galvani ripercorrerà le tappe salienti del suo percorso artistico caratterizzato da una commistione fra arte e scienza che si traduce nell’impiego di differenti strumenti e linguaggi attraverso cui registrare esperienze, tentativi e fallimenti. Con azioni concrete all’interno dei luoghi in cui opera, come l’inserimento di elementi che impediscono la vista, che riflettono o che trasfigurano i soggetti, l’artista crea delle fratture con la situazione preesistente innescando dei meccanismi in grado di moltiplicare i livelli di lettura sul mondo, ridefinendo i limiti della nostra percezione.

Per produrre la fotografia il cui titolo è La morte di un’immagine #4 – un albero reso luminoso da tre specchi che riflettono la luce del sole -, scattata in aperta campagna alle periferie di Atene nel 2005, Galvani ha infatti stabilito una relazione trigonometrica tra il Sole, la sua macchina fotografica e alcuni piccoli specchi che ha fisicamente installato tra i rami di un albero. Tramite l’utilizzo di staffe montate su unità motorizzate per telescopi a inseguimento lunare, gli specchi e la fotocamera sono stati programmati per mantenersi allineati al Sole. Come girasoli che rispondono all’intensità della luce, gli specchi contrastano il movimento del pianeta ed il risultato è un riflesso perpetrato, una costellazione di luce continua.

L’incontro si inserisce nel programma pubblico di Biennale Democrazia.

Social Innovation Academy: nuove soluzioni per rispondere alle sfide sociali

La Città di Torino e la Camera di commercio di Torino sono partner del progetto europeo ASIS “Alpine Social Innovation Strategy” nell’ambito del programma europeo Interreg Alpine Space. Il progetto, che mira a sviluppare e promuovere una nuova visione dell’innovazione sociale nello Spazio Alpino, aumentandone la capacità di proporre politiche pubbliche a supporto dell’innovazione sociale, ha coinvolto 10 partner da Austria, Francia, Germania, Italia e Slovenia.

Le due giornate di Social Innovation Academy, organizzate nella cornice di Torino Social Impact e con la collaborazione di Biennale Democrazia, affronteranno il tema del ruolo del settore pubblico come stimolo per l’attivazione di progetti di innovazione sociale e welfare generativo, oltre alle norme innovative a disposizione per le PA per sperimentare e innovare e alla misurazione dell’impatto sociale come chiave di lettura per la promozione di progetti e di azioni positive per la comunità.

Queste giornate di formazione hanno lo scopo di guidare i partecipanti alla scoperta degli output generati dal progetto e stimolare la discussione, approfondendo le sfide e i temi emersi declinandoli a livello locale.

La SI Academy sarà strutturata in 3 moduli ed organizzata in modalità online.

Mercoledì 24 marzo 2021

Ore 10 – 13 “Il ruolo delle comunità e del settore pubblico nello stimolo e nel supporto a progetti di Innovazione Sociale e Welfare generativo”

Ore 15 – 17.30 “Innovazione Sociale nelle pubbliche amministrazioni. Stato dell’arte degli strumenti normativi e organizzativi”

Giovedì 25 marzo 2021

Ore 10 – 12.30 “Impatto sociale tra metodologie, misurazione e applicazione concreta nelle PA”

Il programma dettagliato è consultabile su Eventbrite, dove sono attive le iscrizioni:

https://www.eventbrite.it/e/142474680605

Sarà possibile anche per i non iscritti poter seguire la diretta sul canale Youtube di Torino Social Impact.

Il progetto Asis chiuderà i lavori il primo Aprile con una ulteriore giornata dedicata all’innovazione sociale, l’Alpine Social Innovation Day. Dopo una sessione plenaria, la giornata si articolerà in 6 workshop, interrogandosi su come l’innovazione sociale cambi la cooperazione e l’azione pubblica, sulla base di testimonianze, sperimentazioni pilota europee e alcuni dei risultati del progetto ASIS. Inoltre, saranno organizzate diverse sessioni di networking, per stimolare le conversazioni e dare ai partecipanti l’opportunità di incontrarsi virtualmente e condividere opportunità.

Il workshop 5 è dedicato all’impatto sociale:  “Impatto sociale, metodologie, misurazioni e applicazioni concrete”.

L’evento conclusivo internazionale – 1 aprile –  è aperto al pubblico.

Programma dettagliato e le iscrizioni:

https://www.to.camcom.it/alpine-space-innovation-day

Ulteriori informazioni sul progetto ASIS e sulla SI Academy

https://www.alpine-space.eu/projects/asis/en/home

www.socialinnovationstrategy.eu

https://socialinnovationstrategy.eu/event/the-social-innovation-academy-italy/

Dove Portano i Venti, la programmazione culturale 2021 del Polo del ‘900 di Torino

Crisi, transizioni, opportunità del nuovo decennio Decidere oggi come abitare il decennio che verrà. Con Dove portano i Venti, il Polo del ‘900 di Torino e i 22 Enti partner presentano il programma culturale 2021.

Un’ampia articolazione di progetti, iniziative, formati, linguaggi, luoghi e strumenti che attorno ai Venti costruisce una narrazione tra passato e futuro, per intercettare e rispondere a crisi, transizioni, opportunità del nuovo decennio.

Gli Anni Venti suggeriscono diverse dimensioni che verranno esplorate attraverso i numerosi progetti 2021 in partenza a marzo.

  • Venti sono gli anni del decennio che si apre con la sfida ecologica da vincere, modelli e approcci da ridefinire, dal sistema dei diritti al concetto di democrazia, dagli sviluppi dell’ingegneria genetica e dell’intelligenza artificiale, ai rischi di conflitti nucleari o biologici, dal rapporto tra lavoro e lavoratori fino ai crescenti squilibri in termini di accesso alle opportunità tra aree e popolazioni del pianeta, resi ancora più acuti dalla Pandemia.
  • Venti gli anni passati dall’inizio del nuovo millennio, segnato dall’attacco alle Torri Gemelle, cresciuto di pari passo con la rivoluzione digitale e l’esplosione di Internet, fratturato dalla crisi finanziaria del 2008.
  • I Venti del secolo scorso, un decennio denso di avvenimenti e fatti storici a livello nazionale e internazionale, generativo di visioni, ideologie, modelli di società e di sviluppo che hanno influenzato e informato in modo significativo gli anni a seguire. Un decennio che nasceva dopo una pandemia.
  • I venti sono anche i ventenni, la generazione Z, nata con il nuovo millennio, portatrice di modelli comportamentali, aspirazionali e visioni di futuro radicalmente diverse rispetto ai millennials e ai boomers. Non meri destinatari delle varie iniziative ma protagonisti attivi.
  • Questi anni Venti che ci apprestiamo a vivere portano anche verso il bilancio dell’Agenda ONU per lo sviluppo sostenibile, countdown che si chiude nel 2030 quando saremo chiamati a valutare la capacità di risposta di ognuno alle sfide globali.

Le dimensioni che i Venti suggeriscono costituiscono l’architettura di Dove portano i Venti, programma dall’ambizione biennale, che si svilupperà a livello regionale, dal vivo e in streaming, con format consolidati e proposte inedite, per mobilitare l’opinione pubblica sulle sfide più urgenti, locali e globali, con uno sguardo privilegiato al mondo della formazione e alle nuove generazioni.

FEBBRAIO

A cominciare dai Progetti Integrati 2021, frutto della filosofia collaborativa degli Enti partecipanti del Polo, come Polo Internazionale. Avere Vent’anni in…, cinque appuntamenti per approfondire lo stato dei diritti umani attraverso lo sguardo dei ventenni in cinque stati: Turchia, Egitto, Balcani, Siria e Libano – coordinato dalla Fondazione Vera Nocentini e dall’Istituto di Studi Storici Gaetano Salvemini.

Il progetto si apre questa settimana (22 febbraio), con un’azione a sostegno dei diritti umani: a un anno dalla carcerazione di Patrick Zaky – attivista e ricercatore all’università di Bologna detenuto in Egitto – negli spazi del Polo del ‘900 troverà posto l’installazione #unasediaperZaky dell’artista Gianluca Costantini, immagine scelta da Amnesty International come simbolo della campagna per la sua liberazione. L’immagine di Zaky accompagnerà tutti gli eventi della programmazione 2021. A partire da maggio, si entrerà nel vivo delle attività con il primo appuntamento Avere vent’anni nei Balcani.

 

MARZO

Il mese di marzo si apre su due temi centrali per la programmazione 2021 del Polo: futuro e ambiente.

Con VentiTrenta. Aspirazioni, capacità e progetti per cambiare il prossimo decennio verranno esplorati una vasta gamma di “scenari futuri”: da rappresentazioni e interpretazioni su trend, scenari e previsioni possibili alla dimensione progettuale a breve e medio termine.

Un percorso, coprogettato dal Polo del ‘900 e Forwardto – Studi e competenze per scenari futuri, fatto di talk, laboratori, workshop in partenza il 16 marzo con Visioni 2040 e strategia 2025, tra riflessioni e risultati a partire da un esercizio di immaginazione di futuri desiderabili condotto con metodi di foresight da parte di un centinaio di cittadini di Torino, da seguire sui canali del Polo – nell’ambito del progetto Felicità Civica in collaborazione con ass. Nessuno/Lombroso16.

Con I Venti dell’ambiente, invece, avrà inizio un percorso di meteorologia sociale, volto a indagare il tema della sostenibilità, interconnesso a economia, società, ambiente e cultura.

Nel workshop di apertura, 24 marzo alle ore 17.30, coprogettato con Nesta ItaliaArts and technology for Climate Change, a confronto arte e tecnologia per sensibilizzare e mobilitare sui temi del cambiamento climatico, in una diretta streaming da seguire sui canali social del Polo e di Nesta Italia, con l’intervento di Joseph GrimaMarco ScotiniOlga KisselevaSalvatore Iaconesi e Oriana Persiconell’ambito del progetto S+T+ARTS.

Molti altri progetti di Dove portano i Venti si attiveranno progressivamente nel corso dell’anno.

 

Come Dirittibus, che a partire dal mese di aprile trasformerà un bus in un museo itinerante arricchito con oltre 150 libri sui diritti, uno spazio aperto a eventi educativi, ludici, performativi in dialogo con i quartieri della città – guidato dal Museo Diffuso della Resistenza, in collaborazione con le Biblioteche Civiche.

Lo sport diventerà un prisma per interpretare le sfide attuali, ripercorrendone l’epopea dagli anni Venti del Novecento fino a oggi, con Sfide Sconfinate. Lo sport che cambia il mondo – coordinato dall’Unione Culturale Franco Antonicelli. Lo sport sarà anche il focus di N, magazine del Polo del ‘900, con un numero dedicato in uscita a maggio.

Con 9Cento Storie. Le culture politiche alla prova del tempo presente, un’indagine sulle culture politiche del Novecento e del loro significato oggi, attraverso sette protagonisti del Novecento d’ispirazione per i giovani – coordinato dal Centro Studi Piero Gobetti (settembre).

Alfabeto civico. Parole in gioco, un inedito percorso di didattica, rivolto a studenti dai 14 ai 19 anni, porterà il Polo del ‘900 e i suoi Enti all’interno delle scuole, per studiare l’educazione civica attraverso il gaming – capofila Fondazione Carlo Donat-Cattin, nell’ambito del Bando Civica di Compagnia di San Paolo (marzo).

Proseguiranno nel corso dell’anno importanti collaborazioni con Biennale Democrazia e con i festival Archivissima, CinemAmbiente, Lovers, Salone Internazionale del Libro di Torino e Festival delle Colline Torinesi sui temi dell’ambiente, dei diritti e delle nuove generazioni.

Continueranno i lavori di integrazione e valorizzazione dei patrimoni culturali custoditi dal Polo del ‘900 e dagli Enti partner grazie a 9centRo, hub degli archivi digitali del Polo, che nel 2021 amplia l’offerta integrando i patrimoni archivistici storici del Politecnico di Torino. L’importanza di valorizzare i patrimoni custoditi si concretizza in un progetto integrato dedicato: Archivi Con-nessi, con inediti percorsi di storytelling digitale per avvicinare nuovi destinatari alle fonti d’archivio – coordinato dall’Istituto Piemontese Antonio Gramsci (aprile).

Gli archivi saranno protagonisti anche della mostra 50 anni Fuori!, ospitata dal Polo del ‘900, curata dal Museo della Resistenza in collaborazione con la Fondazione Penna / Fuori! in occasione del cinquantesimo anno dalla nascita del Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano (settembre).

Altri percorsi espositivi abiteranno il Polo del ‘900 nel corso del 2021, a cominciare da “75 anni dopo. La liberazione di Torino nelle fotografie di Felix de Cavero (in corso), “Ricordati di non dimenticare. Nuto Revelli, vita per immagini” (aprile), “Dai medici condotti al Sistema Sanitario Nazionale” (maggio), e dal percorso multimediale “Amazonia. The deep breath of the world” (ottobre).

Continuano anche per tutto il 2021 i contest creativi Accendi la Resistenza dell’Istituto Piemontese per la Storia della Resistenza, Filmare la Storia dell’Archivio Nazionale della Resistenza, HOME – House of Memory & Engagement dell’Istituto Gramsci, il Club dei Creativi del Centro Pier Giorgio Frassati e i progetti didattici Linguaggi della Contemporaneità con la Fondazione per la Scuola della Compagnia di San Paolo, e Novecento: storie di passaggi e di diritti – 1920-2020: Diritti conquistati, diritti negati, dell’Istoreto. Si avvia, inoltre, una collaborazione con la rivista Doppiozero su tutto il programma dei Venti. Continuano anche per il 2021 le attività di animazione territoriale in collaborazione con la Portineria di Comunità della Rete Italiana di Cultura Popolare. Il tema dell’Europa verrà sviluppato nell’ambito di un progetto promosso da Fondazione Compagnia di San Paolo sui giovani e l’Europa.

Tre progetti speciali completano il programma 2021 con numerosi momenti di approfondimento che avranno luogo nella seconda metà dell’anno: Colonialismo, a cura dell’Archivio Nazionale della Resistenza; Tra guerra e dopo-guerra: una tregua, un nuovo inizio dedicato a Primo Levi, a cura del Centro Internazionale di Studi Primo Levi, e infine DuemilaVenti. Retrospettiva, critica generazionale sul 2020, a cura del Centro di Studi Piero Gobetti.

Dove portano i Venti, programmazione 2021 del Polo del ‘900 e dei suoi 22 Enti partner, in collaborazione con una fitta rete di realtà nazionali e non, è stata pensata in forma doppia e ibrida, da seguire in presenza in Via del Carmine, 13 e 14 a Torino, secondo le norme di sicurezza in vigore, e online sui canali web del Polo del ‘900.

Per tutti gli aggiornamenti: www.polodel900.it.

Sergio Soave, presidente della Fondazione Polo del ‘900: “Ho temuto, in questi mesi, che la pandemia costituisse un ostacolo per la vita e l’identità del Polo del ‘900, e ho tante volte pensato che il malefico virus avesse ahimè ridotto il “treno ad alta velocità” con cui si procedeva speditamente. Per fortuna non è andata così e, sebbene fortemente rallentata da tutti i vincoli delle chiusure, la nostra attività ha saputo trovare nuove vie che ci hanno permesso di ripartire con tutta l’energia, l’inventiva e la passione con cui ci si è mossi nei tre anni precedenti. Ne è un esempio questo programma “Dove portano i venti”, costruito grazie all’apporto e al confronto reciproco di tutte le fondazioni afferenti al Polo che sentitamente ringrazio. Chi avesse pensato che per noi i venti, cioè gli anni Venti, significassero solo una rimemorazione del decennio fatale del secolo scorso, sarà forse sorpreso dalle molteplicità di significati e di indicazioni che quel semplice titolo comporta. Certo sarà importante recuperare e ridiscutere la memoria di eventi, personaggi, esperienze del passato, ma, come si vede, lo si farà per affrontare i temi cruciali che questo decennio del nostro secolo pone alla cultura e, conseguentemente, alla politica, all’economia, alla società. Lo spettro molto ampio di argomenti e di tematiche sarà inoltre affrontato cercando linguaggi nuovi adatti all’incontro con le giovani generazioni, primario obiettivo del nostro quotidiano impegno. Qualcuno ha detto che, per parlare con loro, dovremmo intanto definirci “Polo del 2000”. Si vedrà, ma intanto, senza rinnegare origini e vocazioni, “i venti del 2000” soffieranno proprio in quella direzione”.

 

Alessandro Bollo, direttore della Fondazione Polo del ‘900: “Un programma di eventi e attività di respiro biennale, che delle grandi sfide del nuovo decennio fa il suo focus centrale. Dove portano i Venti è il risultato della collaborazione e del lavoro corale del Polo e dei suoi 22 Enti partner; un percorso che ha coinvolto moltissimi compagni di viaggio del panorama nazionale e internazionale grazie ai quali il tema dei Venti troverà espressione in numerose forme e linguaggi. Sarà un programma ibrido, pensato non solo per (r)esistere alla prova del Covid-19, ma per sperimentare nuove modalità di fruizione, dal vivo e online e che coinvolgerà numerosi spazi aperti del territorio a Torino e in Piemonte. La componente digital rimarrà molto viva, nel corso del 2020 abbiamo avuto la possibilità di sperimentare numerosi format digitali che viaggiano molto oltre le mura del Polo: maratone online, podcast e contenuti on demand, accolti con grande interesse dai nostri interlocutori abituali e non, che miglioreremo ulteriormente per permettere ai nostri pubblici, vicini e lontani, di partecipare alle tante iniziative pensate per loro. Per cominciare un percorso insieme che indaghi i problemi più urgenti del presente e che con la stessa urgenza trovi delle risposte per spostare anche di un solo centimetro la direzione in cui vogliamo che vada il decennio a venire”. 

Master in Giornalismo “Giorgio Bocca”, proseguono le iscrizioni

Digital first, economia e finanza, giornalismo scientifico, internazionalizzazione, sostenibilità editoriale

È aperto il bando di partecipazione al 9° biennio del Master in giornalismo “Giorgio Bocca” dell’Università di Torino, dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti e dell’Ordine dei Giornalisti del Piemonte. Il Master è oggi la principale porta di accesso alla professione giornalistica: la frequenza equivale al praticantato e permette, terminato il percorso, di sostenere l’esame di Stato e di essere iscritti all’Albo dei professionisti.  

Fino al 3 settembre p.v. è possibile presentare la domanda di ammissione al biennio 2020/2022 che inizierà a novembre. Tutte le informazioni sulla procedura di iscrizione sono disponibili qui: www.mastergiornalismotorino.it

Le parole chiave di questa nuova edizione del Master sono: digital first, economia e finanza, giornalismo scientifico, internazionalizzazione, sostenibilità editoriale.

Il Master sarà diretto da Marco Ferrando, caporedattore  responsabile della sezione Finanza e Mercati de “Il Sole 24 Ore“, selezionato da apposito bando ora in attesa del parere dell’Ordine necessario alla nomina formale.

Come di consuetudine, oltre a docenti e tutor competenti ed esperti, le studentesse e gli studenti potranno incontrare e interagire con giornalisti e professori nazionali e internazionali.

Il programma di formazione integra studio e pratica professionale nelle modalità previste dalla convenzione con l’Ordine. Prevede 300 ore di lezioni accademiche per la cultura del giornalismo contemporaneo (88 Crediti Formativi Universitari); 1700 ore di laboratori giornalistici per apprendere l’utilizzo dei tools e dei metodi di lavoro; attività redazionale quotidiana su portale web e social network, carta stampata, tv e radio grazie a tutor professionisti esperti; 5 mesi di stage (2 nel primo anno, 3 nel secondo) presso le più prestigiose testate nazionali; una prova finale per conseguire il titolo.

Come candidarsi?

Possono candidarsi tutte le studentesse e gli studenti in possesso di titolo di laurea triennale appartenente a tutte le classi di laurea o i laureandi e le laureande se in condizione di conseguire il titolo entro la scadenza prevista per il perfezionamento dell’immatricolazione. I posti disponibili sono 20.

Una prima selezione avverrà sulla base del curriculum vitae e dei titoli delle candidate e dei candidati. Seguiranno prove scritte e orali.

Il costo del Master è di 13.000,00 Euro per i due anni. Si tratta di una riduzione di circa il 30% rispetto ai bienni precedenti. L’obiettivo è di contenere quanto più possibile eventuali diseguaglianze all’ingresso, una necessità urgente tanto più in tempi di crisi per pandemia. In questa prospettiva sono garantite dal Master borse di studio o in alternativa, esenzioni dei costi, pari al 20 per cento delle somme totali versate dagli studenti.

Le lezioni, il praticantato e il Covid-19 

In caso di ritorno della pandemia da Covid-19 e di rinnovate misure per il distanziamento interpersonale, le attività saranno comunque assicurate. Le lezioni potranno svolgersi, se necessario, in modalità blended, ovvero integrando momenti di formazione in presenza con altri da remoto mediante streaming in simultanea, con disponibilità di registrazione della videolezione. Anche le attività redazionali e gli stage si svolgeranno regolarmente, sempre nel rispetto delle misure vigenti in ogni momento.

Le testate del Master

Il Master è pienamente inserito nella realtà culturale e informativa locale. Le sue testate sono “Futura Magazine”, quindicinale in formato pdf; il portale d’informazione quotidiana “Futura News” www.futura.news.

laboratori radiotelevisivi realizzano notiziari tradizionali (registrati negli studi di Cinedumedia) e format sperimentali come i podcast tematici “I viaggi di Futura”. Il laboratorio televisivo dispone di un proprio canale YouTube mentre il notiziario e le trasmissioni speciali radiofoniche sono realizzate anche in collaborazione con l’emittente di Ateneo Radio 110.

Inoltre gli studenti frequentano un laboratorio dedicato al lavoro del giornalista negli uffici stampa e nella comunicazione istituzionale, che poi viene messo in pratica sul campo grazie ad accordi di sponsorizzazione o di partnership. Negli anni il Master ha collaborato con Compagnia di San Paolo, Fondazione Crt, Eni, Città Metropolitana di Torino, Salone del Libro, Circolo dei Lettori, Biennale Democrazia, Festival della Tecnologia, Festival del Giornalismo Alimentare, Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia, Festival della Tv e dei Nuovi Media di Dogliani.

PER INFORMAZIONI

Segreteria Master in Giornalismo di Torino ‘Giorgio Bocca’

Via Roero di Cortanze 5, 10124 Torino

Phone: (+ 39) 011 6704888

Info-mail: giornalismo@corep.it | formazione@corep.it

Un “Mondo nuovo” (online) per il Primo Maggio torinese

L’idea arriva via Web da Arci Torino e Comunet / Venerdì primo maggio come giornata dedicata per tradizione ai temi del “ lavoro” (oggi più che mai nella morsa di incertezze e aspettative sempre più oscure e preoccupanti), ma anche come giornata per riflettere on line sugli scenari futuri prospettati dalle nuove emergenze sanitarie e, di riflesso, economiche e sociali per le quali il mondo che ci attende dovrà essere gioco forza un “mondo nuovo”.

Questo il contenuto e l’idea di base che stanno dietro all’iniziativa lanciata da Arci Torino e da Comunet – Officine Corsare (associazione mutualistica non profit, con sede in via Pallavicino a Torino) di una manifestazione di piazza digitale lunga un giorno, che parte con i comizi dei lavoratori per proseguire con dibattiti vari fino a giungere all’immancabile concertone. Il tutto,ovviamente, in chiave virtuale e alla vigilia dell’incombente “Fase 2” (tappa di mezzo per l’uscita graduale – si spera – dall’attuale drammatica crisi pandemica) e con il Paese più o meno pronto alla ripartenza: ma, si chiedono gli organizzatori, “per andare dove?”. La pandemia, che da più di due mesi ha sconvolto il Paese, ha messo a nudo contraddizioni dell’attuale modello di sviluppo, giudicato insostenibile da un punto di vista sociale, ecologico, economico, culturale e politico.
“Per questo motivo, Arci e Comunet organizzano un primo maggio di convergenze e riflessioni per far emergere le urgenze dell’oggi e tracciare i sentieri da percorrere domani – spiega Andrea Polacchi, presidente del Comitato Arci Torino. In attesa di poterci rincontrare, abbiamo raccolto l’adesione di gran parte della comunità culturale e ricreativa del nostro territorio e non solo. Faremo un corteo virtuale, con alla fine gli interventi liberi dal palco. Daremo la parola ad un mondo che dovrà essere protagonista della ripartenza”.
“Protesta e celebrazione si fondono nello spirito del primo maggio. Siamo partiti da qui e dalla necessità di una costruzione condivisa, alla base anche del nostro progetto mutualistico, per elaborare collettivamente nuove visioni e programmi di collaborazione, in una cornice di festa – afferma Anita Marafioti di Comunet. Al centro il mondo del lavoro perché un mondo nuovo è possibile soltanto se poggia sul rafforzamento delle tutele delle lavoratrici e dei lavoratori e del contesto socioeconomico e ambientale che li circonda”.

La maratona va in onda sulla pagina Facebook del Comitato Arci Torino e di Comunet – Officine Corsare e verrà rilanciata dai partner dell’iniziativa.

Questo il programma

Il via alle 10, la chiusura a mezzanotte. Si parte dalla Costituzione, con la costituzionalista Alessandra Algostino e il responsabile scientifico di “Biennale Democrazia” Massimo Cuono che dialogano sul bilanciamento delle libertà costituzionali.  A seguire, un comizio digitale con rappresentanti sindacali, portavoce dei lavoratori, del terzo settore, del mondo della cultura, del mondo della scuola e con una prospettiva di genere. Al termine, un inno al lavoro, con la musica del direttore del “Jazz Festival” Li Calzi e il duo Righeira e Carlone.
La seconda parte della manifestazione è dedicata alle visioni per un mondo nuovo.  Ad aprire, la lettura inedita della poetessa Mariangela Gualtieri, cui segue il dibattito su arte e cultura come strumenti di democrazia: partecipano Michela Murgia, Tomaso Montanari e Nicola Lagioia.
Nel pomeriggio Cecilia Strada, Enrica Valfrè e Walter Massa rifletteranno sulla tutela dei lavoratori e sul terzo settore con l’architetto e presidente di “Triennale” Stefano Boeri, i Friday for Future e il filosofo Leonardo Caffo. Infine, un focus sulle idee globali in movimento, elaborate dalle redazioni di Che fare?, Jacobin, e Il Tascabile moderato da Irene Dionisio.
Dopo l’interpretazione di Michele Di Mauro tratto da “Le ceneri di Gramsci”, si chiude con un dialogo con il direttore di “Club to Club”, Sergio Ricciardone sul futuro dei concerti ai tempi del Covid 19 e con la musica del tradizionale concertone del primo maggio, a cura di Maurizio Pisani con nomi quali Sud Sound System, Africa Unite, Eugenio in Via di Gioia,  Bluebeaters, The Sweet Life Society, Bandakadabra e moltissimi altri.

g. m.

 

(Nella foto in alto un Primo Maggio degli anni precedenti in piazza San Carlo)

Intesa Sanpaolo apre il nuovo museo della fotografia in piazza San Carlo

A gennaio sarà presentato il progetto della quarta sede delle Gallerie d’Italia

Sarà Palazzo Turinetti, storico edificio e sede legale di Intesa Sanpaolo a ospitare il nuovo museo delle Gallerie d’Italia – Piazza San Carlo a Torino.

Si allarga così al capoluogo torinese la rete delle sedi espositive della Banca, già fortemente radicate a Milano, Napoli e Vicenza. Il progetto delle Gallerie d’Italia in Piazza San Carlo sarà illustrato il 14 gennaio prossimo dal Presidente Emerito di Intesa Sanpaolo Giovanni Bazoli, dal Presidente Gian Maria Gros-Pietro e da Carlo Messina, Consigliere Delegato e CEO, alla presenza della Sindaca di Torino Chiara Appendino, del Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e di altre autorità istituzionali. Il progetto architettonico, firmato da Michele De Lucchi, prevede una destinazione di 6.000 metri quadri complessivi di cui 3.000 riservati alle attività espositive. Il cantiere sarà avviato nei prossimi mesi e avrà una durata di un paio di anni.

Il nuovo museo sarà dedicato principalmente alla fotografia, un’arte che, coniugando l’elemento creativo con la più avanzata tecnologia, gode dell’interesse pieno del pubblico per la sua capacità di rappresentare la storia le trasformazioni della società. Sarà uno spazio dove fotografia e video arte potranno esprimere il loro significato oltre il valore estetico, affrontando i temi cruciali della storia e della contemporaneità. Esporrà una selezione di opere dalle collezioni della Banca, tra cui l’Archivio Publifoto, costituito da circa 7 milioni di scatti fotografici su eventi, personalità, luoghi realizzati dall’inizio degli anni Trenta agli anni Novanta del ‘900 e acquisito di recente da Intesa Sanpaolo.

A questo si aggiungerà un’attività di mostre temporanee di grandi fotografi di respiro internazionale in sinergia con le istituzioni culturali italiane e straniere, in primis quelle torinesi come Camera – Centro Italiano per la fotografia di cui Intesa Sanpaolo è Socio fondatore, il mese del Contemporaneo a novembre e i molti eventi che la Banca sostiene in città, tra cui Teatro Regio, Salone del Libro, Torino Film Festival, MITO Settembre Musica, Torino Jazz Festival, Biennale Democrazia, Torinodanza e altri.

 

(La foto di piazza San Carlo è di Andrea Cherchi)

Il sostegno di Intesa Sanpaolo al Salone del Libro

Intesa Sanpaolo conferma anche per l’edizione 2019 e per il dodicesimo anno consecutivo il proprio sostegno al Salone Internazionale del Libro di Torino. Quest’anno all’interno della manifestazione verrà valorizzata la mostra inaugurata di recente a CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia – “Nel mirino – L’Italia e il mondo nell’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo 1939-1981”. Prima organica ricognizione sullo straordinario patrimonio dell’Agenzia Publifoto, acquisito nel 2015 da Intesa Sanpaolo che, attraverso il proprio Archivio storico, lo conserva, restaura, studia e valorizza, l’esposizione racconta attraverso 240 immagini alcuni degli episodi cruciali della storia e della cronaca italiane e mondiali, realizzate dai fotografi di quella che è stata per un lungo periodo l’agenzia fotogiornalistica più importante del paese. In contemporanea l’Archivio Publifoto Intesa Sanpaolo è promosso e condiviso con il pubblico attraverso una selezione di immagini anche nella mostra NOI …non erano solo canzonette”, in programma alla Promotrice delle Belle Arti di Torino fino al 7 luglio.Il sostegno di Intesa Sanpaolo al Salone del Libro si affianca a quello per altre importanti iniziative culturali torinesi, fra cui Biennale Democrazia, Torino Jazz Festival, MITO SettembreMusica, TorinoDanza, l’apertura della Stagione d’Opera e Balletto del Teatro Regio e il Torino Film Festival. Questa collaborazione conferma ancora una volta la centralità del rapporto di Intesa Sanpaolo con Torino e il contributo attivo con cui partecipa alla crescita culturale e civile della città. La partnership tra il Salone e la Banca, nell’ambito del suo Progetto Cultura, rientra nel più ampio sostegno alla promozione del libro e della lettura che si concretizza nel contributo a iniziative culturali collegate all’editoria in tutta Italia.

 

Luci che accecano, realtà invisibili

lunedì 8 ottobreDiego Bianchi a Torino

martedì 16 ottobreFederico Rampini a Cuneo

mercoledì 31 ottobreFabio Viola a Torino

giovedì 22 novembreGad Lerner e Igiaba Scego a Torino

 

 

Tra ottobre e novembre 2018, Torino e Cuneo ospitano la rassegna Spotlight. Luci che accecano, realtà invisibili, un ciclo di incontri che anticipa i temi della sesta edizione di Biennale Democrazia dal titolo Visibile Invisibile, in programma a Torino dal 27 al 31 marzo 2019. I quattro incontri – con Diego Bianchi, Federico Rampini, Fabio Viola, Gad Lerner e Igiaba Scego – intendono offrire un’occasione di riflessione sul paradosso di una società, come la nostra, che seppure “ad alta visibilità” si ritrova contornata da fenomeni che i riflettori della comunicazione lasciano invece in ombra, rendendoli opachi alla vista e alla comprensione. Bianchi esplorerà quindi il potere delle immagini; Rampini racconterà, mappandole, le trasformazioni del nostro mondo; Viola svelerà le nuove applicazioni della cultura del gioco, tra finzione e realtà; infine, a ottant’anni dalle leggi razziali, Gad Lerner e Igiaba Scego dialogheranno sulle forme contemporanee del rigetto dell’altro. Le sedi degli incontri torinesi, realizzati assieme a 900Giovani, lo Young Board del Polo del ‘900, saranno la Sala ‘900 del Polo e l’Aula Magna della Cavallerizza Reale; l’incontro cuneese avrà invece luogo al Teatro Toselli, con la preziosa collaborazione della Città di CuneoTutti gli appuntamenti sono a ingresso libero e gratuito, fino ad esaurimento posti. La rassegna è un progetto della Città di Torino, realizzato dalla Fondazione per la Cultura Torino e dal Polo del ‘900, in collaborazione con Fondazione Artea e CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia. L’iniziativa è sostenuta dalla Compagnia di San Paolo nell’ambito del “Bando Polo del ‘900”, destinato ad azioni che promuovono il dialogo tra ‘900 e contemporaneità usando la partecipazione culturale come leva di innovazione civica, e vede Intesa Sanpaolo come main partner. Spotlight gode inoltre del patrocinio dell’Università degli Studi di TorinoSpotlight non è solo un ciclo di incontri: il progetto prevede infatti anche il rafforzamento delle attività di formazione svolte da Biennale nelle scuole superiori di Torino e, da quest’anno, anche di Cuneo, grazie alla collaborazione con il CeSPeC – Centro Studi sul Pensiero Contemporaneo

 

(foto: archivio il Torinese)

Corpi attraverso i confini

Una bandiera accoglie i visitatori. In tinta arancio interrotta da una sola implacabile struggente striscia nera, è la “bandiera dei rifugiati”, disegnata dall’artista siriana Yara Said (fatta sventolare per la prima volta dal Team dei Rifugiati ai Giochi di Rio 2016) e che vuole essere un chiaro riferimento al giubbotto salvagente indossato dai migranti durante le tragiche traversate sulle sgangherate “carrette del mare”. Siamo all’ingresso della “Fondazione Merz” di via Limone a Torino, una delle nuove e decentrate sedi pensate per gli eventi di Biennale Democrazia 2017, dedicata quest’anno alle “Uscite di emergenza” e conclusasi, con una vera e propria “maratona del pensiero” (oltre 100 appuntamenti e 246 relatori nazionali e internazionali) domenica 2 aprile scorso.

Qui alla “Merz” proseguirà invece, fino al 30 aprile, la mostra “Corpi attraverso i confini: memorie dell’Europa di oggi”, fra gli eventi sicuramente più interessanti e collaterali alla quinta edizione della Biennale voluta dalla Città di Torino, realizzata dalla Fondazione per la Cultura e presieduta da Gustavo Zagrebelsky. Allestita su un progetto di Melina Mulas e con il coordinamento espositivo di Luisa Passerini, la mostra vuole riflettere e, soprattutto, far riflettere su una delle crisi emergenziali e dai risvolti spesso drammatici del nostro tempo: la condizione dei migranti o meglio delle “persone in mobilità” come in molti amano definirsi. Vite seriamente problematiche, storie spesso di profonda disperazione ma anche di salvezza e di inattese rinascite. Iniziate tutte da un “viaggio”. Da strazianti e insicure “fughe” dalla guerra, dalla fame, da massacri e miserie senza limiti; in balia di destini che hanno spesso il volto dell’indifferenza, di muri d’acqua mortali o di terre “altre” ben lontane da quella ricercata “geografia emotiva” (il vero luogo d’origine) che tutti sperano di incontrare; addosso e nei cuori solo incertezze per un futuro in molti casi privo di solidarietà e d’ogni sentore di pietas umana. Tutto questo può essere letto nella toccante mostra allestita alla “Merz”, che nasce dal progetto di ricerca BABE (“Bodies Across Borders: Oral and Visual Memory in Europe and Beyond”), finanziato dal Consiglio Europeo della Ricerca presso l’Istituto Universitario Europeo di Firenze, e diretto da Luisa Passerini. Avviato quattro anni fa, il progetto è scrupolosamente documentato in rassegna attraverso un variegato e toccante materiale – fatto di interviste, filmati, disegni e fotografie – raccolto in Italia e in Olanda. Le interviste riportano anche le riflessioni di studenti e docenti delle scuole dedicate all’insegnamento della lingua italiana e olandese; altre, di grande interesse, sono state realizzate all’interno delle comunità di migranti più numerose in Europa (come quella peruviana) o di maggior peso per la storia del colonialismo italiano ed olandese, come quelle del Corno d’Africa e dell’Indonesia. Narrazioni e immagini “che incrociandosi con le nostre possono costruire nuove memorie europee”. Per questo motivo, i visitatori sono anche invitati a interagire attivamente, lasciando su lunghi tavoloni predisposti all’occorrenza le loro riflessioni e i loro personali disegni. Perché in fondo “le emergenze – come sottolinea Gustavo Zagrebelsky – ci chiedono, affinché non se ne sia semplicemente travolti, di cercare parole e categorie per affrontare il mondo e sperimentare nuove forme di azione comune”.

Gianni Milani

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“Corpi attraverso i confini: memorie dell’Europa di oggi”

Fondazione Merz, via Limone 24, Torino; tel. 011/19719437 – www.fondazionemerz.org

Fino al 30 aprile

Orari: mart. – dom. 11 / 19; lunedì chiuso

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Le foto:La “bandiera dei rifugiati”

– Leslie Hernàndez: “Manifestazione internazionale contro la violenza di genere in Perù”, Barcellona 2016
– Killa: “Traiettorie migratorie”, Barcellona 2016
– Visitatori “al lavoro”

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Sempre correlate al programma di “Biennale Democrazia 2017”, sono altre due le mostre a tema ancora visitabili a Torino

  • – Fino al 20 maggio, presso la “Film Commission”, in via Cagliari 40-42, prosegue “Esodi e conflitti, il diritto alla speranza”. Curatela artistica di Patrizia Bottallo ed organizzazione a cura di Associazione martin-Martini Arte Internazionale, la rassegna documenta le conseguenze dei conflitti nel mondo mettendo a confronto i linguaggi dell’arte e del foto-reportage.
  • – E fino al 5 giugno, presso Urban Center Metropolitano, in piazza Palazzo di Città 8/f, è visitabile “Abitare in Italia, Emergenze, Politiche, Nuove Pratiche”, mostra fotografica dedicata ai progetti innovativi di “social housing” realizzati negli ultimi anni

 

 

URBAN CENTER PRESENTA IL NUOVO PROGRAMMA DI ATTIVITÀ

urban-periferieParole chiave del palinsesto che Urban Center Metropolitano presenta per i prossimi mesi saranno ascolto e coinvolgimento: due concetti che sono alla base di tutto il programma, che partirà con i primi appuntamenti delle prossime settimane e proseguirà fino all’estate

Urban Center Metropolitano si propone infatti sempre più come soggetto terzo rispetto all’Amministrazione e ai cittadini.

Cuore delle attività sarà, accanto ai consolidati rapporti con gli addetti ai lavori, il dialogo sempre più stretto con i cittadini rispetto ai temi della trasformazione urbana, sociale ed economica dell’area metropolitana. UCM, infatti, compirà un percorso d’ascolto e confronto, i cui esiti saranno messi a disposizione dell’Amministrazione, nell’ottica di sviluppare un dibattito multidisciplinare sulla città.

Il calendario si articola in tre tipologie di appuntamenti: mostre, convegni e dibattiti. A queste attività si aggiungono quelle ordinarie, come l’informazione ai cittadini e le visite guidate, e la partecipazione ai bandi europei come sostegno delle attività e sviluppo delle relazioni a livello locale, nazionale e internazionale.

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MOSTRE

Grazie alla forza delle immagini, che meglio di altri mezzi riescono a raccontare con facilità anche temi complessi, le mostre sono tra le iniziative di Urban Center maggiormente apprezzate dal pubblico. Il duplice percorso espositivo si articola tra i portici di Piazza Palazzo di Città – dove sono appesi i maxi-teli – e la sede di UCM, in cui il tema della mostra viene sviluppato con contenuti di approfondimento, video e mappe.

Le fotografie sono spesso commissionate da UCM a grandi professionisti nel campo della fotografia urbana, e restano suo patrimonio, incrementando il già articolato archivio di testimonianze sulle trasformazioni, a disposizione per consultazioni da parte di cittadini, studenti e addetti ai lavori.

Spazi in attesa è la prossima esposizione: una mostra fotografica di Bruna Biamino con protagonisti i luoghi dismessi in attesa di riconversione a Torino e nella prima cintura dell’area metropolitana. In un percorso attraverso spazi sospesi tra memoria del passato e fissità del presente, l’esposizione esplora alcuni tra i principali edifici e spazi aperti torinesi in attesa di nuove destinazioni per stimolare una riflessione sui loro possibili modi di riuso.

Martedì 22 novembre alle 18 la mostra inaugura con l’incontro Spazi in attesa. Riusi temporanei per ricominciare.

UCM, tra le iniziative previste per il 2017, ha inoltre in programma l’allestimento delle sue mostre, dopo il periodo di esposizione sotto i portici di Piazza Palazzo di Città, in altri quartieri di Torino, così da raggiungere un pubblico più ampio.

L’attuale mostra in esposizione, dedicata agli orti urbani e realizzata in collaborazione con Slow Food, sarà esposta in piazza Palazzo di Città fino al 20 novembre e successivamente sarà presentata a Falchera.

Calendario 

Mostre a cura di Urban Center Metropolitano

Spazi in attesa– dal 22 novembre 2016 a marzo 2017, sotto i portici di piazza palazzo di Città e la sede di UCM. Da aprile 2017 in Piazza Crispi

La rivoluzione dell’orto, in collaborazione con Slow Food – gennaio 2017, Falchera

Nuovi modi di abitare, in occasione di Biennale Democrazia – marzo 2017, sotto i portici di piazza palazzo di Città e la sede di UCM

I- Media Cities. La città attraverso il cinema. – luglio 2017, sotto i portici di piazza palazzo di Città e la sede di UCM

Torino. Dalle Olimpiadi al futuro – settembre 2017, Mirafiori

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DIBATTITI IN PROGRESS. IDEE PER IL FUTURO.

Si intitola In progress il nuovo ciclo di incontri dedicato alle iniziative di trasformazione che interesseranno la città nei prossimi anni. Si tratta di un percorso, suddiviso in tappe, di informazione e confronto attorno a progetti che ancora attraversano le prime fasi del loro sviluppo, e che chiamano in causa alcune delle principali questioni urbane che riguardano la Torino di oggi e di domani.

Il format prevede una prima fase sul web in cui si struttura un documento informativo rivolto al pubblico. Il lavoro su ciascun tema si aprirà infatti con una discussione on-line – gestita in collaborazione con il social network civico FirstLife (www.firstlife.org) – attraverso la diffusione di un’istruttoria (una documentazione dettagliata sulla storia del progetto fino a questo momento),  a sua volta seguita da una visita sul luogo oggetto dell’approfondimento. In questo modo si potrà partecipare all’incontro, momento dedicato al confronto, per esprimere un parere informato e circostanziato, contribuendo fattivamente al dibattito. Quest’ultimo sarà gestito da un facilitatore esperto in processi partecipativi e gestione dei conflitti e vedrà il coinvolgimento di amministratori, developer, organizzazioni di cittadini, e tutti i soggetti che attraverso la fase istruttoria hanno deciso di prenderne parte. La fase finale sarà un report che Urban Center Metropolitano metterà a disposizione dell’amministrazione e dei cittadini.

Calendario 

Spazio MRF Mirafiori, 2 febbraio 2017

MOI, 23 febbraio 2017

Abbadia di Stura, 13 aprile 2017

Manifatttura Tabacchi, giugno 2017

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CONVEGNI

I convegni rappresentano un momento di riflessione rivolto agli addetti ai lavori, uno dei pubblici a cui Urban Center Metropolitano si rivolge.

Il primo appuntamento è previsto giovedì 15 dicembre e sarà dedicato proprio alla ridefinizione del ruolo degli UCM: a partire dall’esperienza di altre realtà simili, in Italia e non solo, ci si confronterà su quale modello e quali strumenti sono necessari per l’Urban Center di Torino, a dieci anni dalla sua nascita. A seguire, a fine marzo, si terrà un incontro dedicato alle emergenze abitative in occasione di Biennale Democrazia 2017.

Calendario 

Urban Center, istruzioni per l’uso – 15 dicembre 2016

Abitare in Italia. Emergenze politiche e nuove pratiche – marzo 2017

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LE ALTRE ATTIVITÀ

Urban Center Metropolitano prosegue anche l’abituale attività di informazione ai cittadini e turisti sul processo di cambiamento urbano passato e presente, presso la sede di Piazza Palazzo di Città 8f a Torino, aperta dal martedì al sabato dalle 11 alle 18.

Dall’apertura del suo spazio pubblico, Urban Center è un punto di riferimento per i vari soggetti che ospitano delegazioni internazionali e si pone in qualità di esperto ai vari interlocutori, alla narrazione sulla Città.

A questa si aggiunge il programma degli Itinerari urbani, percorsi tematici alla scoperta delle trasformazioni in cui il pubblico viene accompagnato da un giovane architetto. Gli itinerari sono aperti al pubblico e il calendario delle visite è costantemente aggiornato sul sito www.urbancenter.to.it

Infine una grande opportunità di apertura è offerta dai bandi europei, a cui da sempre Urban Center partecipa attivamente in partnership con altri soggetti del territorio, e che forniscono le risorse economiche per il suo funzionamento.

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www.urbancenter.to.it