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Torino nel reality tv cinese da un miliardo di spettatori

cinaIniziano le riprese televisive di ‘Il mio matrimonio in giro per il mondo’

 

La Cina scopre Torino. I protagonisti del reality verranno presentati allo Juventus Stadium, e le prove  si terranno nelle vie del centro città, con i partecipanti travestiti da panda. Previste riprese alla Mole Antonelliana e la cena sul Ristotram. Iniziano le riprese televisive di ‘Il mio matrimonio in giro per il mondo’, il reality dell’emittente nazionale cinese Beijing Satellite Tv. sono sei i 6 set, dalla Nuova Zelanda alla Malesia, fino a Torino e alle Langhe e Roero. La tv, che ha una copertura di oltre un miliardo di persone in 700 città cinesi, resterà in Piemonte fino al 31 gennaio per girare 2 delle 12 puntate della trasmissione, molto popolare in Cina. I concorrenti devono superare diverse prove per vincere un matrimonio da sogno proprio nelle Langhe. “Il programma – dice all’Ansa il regista Li Jianran – vuole far conoscere paesaggi e culture di altri Paesi e da quando sono qui ho scoperto che gli italiani sono molto calorosi”. “Per noi è una grande occasione”, sottolinea l’assessore comunale alla Cultura Maurizio Braccialarghe

A CACCIA DI ANTIMATERIA CON IL PRESIDENTE ASI

battistonGiovedìScienza: Aula Magna della Cavallerizza Reale,  Via Verdi 9. Dentro un enigma del Big Bang

 

Che cosa ne è stato dell’antimateria primordiale uscita dal Big Bang? Che cosa costituisce la massa invisibile dell’universo? Risponderà a questi e altri affascinanti interrogativi Roberto Battiston, docente di Fisica sperimentale dell’Università di Trento e Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, ospite di GiovedìScienza il 28 gennaio.

 

La conferenza “A caccia di antimateria. Dentro un enigma del Big Bang” inaugura gli appuntamenti “in trasferta” nelle sedi degli Atenei torinesi, novità della trentesima edizione della rassegna, tradizionalmente ospitata al Teatro Colosseo.GiovedìScienza fa tappa quindi all’Aula Magna della Cavallerizza Reale dell’Università di Torino, in via Verdi 9,sempre alle 17,45.

 

La teoria che all’origine dell’universo ci sia il Big Bang ha trovato molte conferme, dalla radiazione cosmica di fondo, nota da cinquant’anni e misurata con estrema precisione dal satellite europeo “Planck”. Rimane però un enigma: nel Big Bang dovrebbero essersi formate in uguale quantità materia e antimateria, mentre oggi viviamo in un universo dominato dalla materia. Le particelle di antimateria, invece, sono rarissime eccezioni.

Vari esperimenti indagano su questo problema. Uno dei più spettacolari – ideato proprio da Battiston – è AMS (Alpha Magnetic Spectrometer), un rivelatore di particelle installato sulla Stazione Spaziale Internazionale, dove è stato portato nel 2011 con l’ultima missione dello Shuttle “Endeavour”. I dati più recenti sono per certi versi sorprendenti, ma non hanno risolto il problema. Il Big Bang lascia quindi alcuni enigmi ancora da svelare.

 

Il calendario completo degli appuntamenti e la diretta streaming su:

www.giovediscienza.it

"Il labirinto del silenzio" al cinema per il Giorno della Memoria

LABIRINTO SILENZIOUn film intenso sui giorni in cui i tedeschi hanno scoperto gli orrori dei lager nazisti e hanno dovuto iniziare davvero a fare i conti con la propria storia più recente. Il giovane protagonista, il procuratore Johann Radmann, scopre che alcune istituzioni di primo piano e dei rami del governo sono immischiati in un complotto per coprire i crimini dei nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale

 

Mercoledì 27 gennaio, in occasione delle celebrazioni dei  Giorno della Memoria, in dieci sale cinematografiche piemontesi verrà proiettato in contemporanea – alle 10,30 –  il film “Il labirinto del silenzio” di Giulio Ricciarelli.  Due le sale in città a Torino: il cinema Ambrosio (Corso Vittorio Emanuele II) e la Multisala Reposi (Via XX Settembre). L’iniziativa, gratuita e riservata agli studenti delle scuole secondarie, è promossa dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte in collaborazione con Agiscuola. Il film sarà preceduto da un breve messaggio in streaming del Presidente del Consiglio, Mauro Laus, e del Vicepresidente Nino Boeti che parleranno dell’importanza della ricorrenza del 27 gennaio, data destinata a cambiare la storia del Novecento, che ricorda il giorno del 1945 in cui le  truppe sovietiche dell’Armata Rossa, nel corso dell’offensiva in direzione di Berlino, arrivarono a Oświęcim (in tedesco Auschwitz), abbattendo i cancelli del campo di concentramento nazista, sormontati dalla scritta “Arbeit macht frei”(Il lavoro rende liberi). Candidato tedesco ai prossimi Oscar nella categoria Miglior Film in lingua straniera, “Il labirinto del silenzio” è satto girato in Germania dal regista italiano naturalizzato tedesco, Giulio Ricciarelli. Un film intenso sui giorni in cui i tedeschi hanno scoperto gli orrori dei lager nazisti e hanno dovuto iniziare davvero a fare i conti con la propria storia più recente. Il giovane protagonista, il procuratore Johann Radmann, scopre che alcune istituzioni di primo piano e dei rami del governo sono immischiati in un complotto per coprire i crimini dei nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale. Il film si ispira a fatti realmente accaduti, ma poco noti come quelli che portarono la Germania alla scoperta della vera realtà di Auschwitz, ricostruiti accuratamente dal punto di vista storico, ma anche con una maestria che genera una narrazione potente, emozionante, profondamente coinvolgente.

 

Marco Travaglini

E' tornata la farmacia a Riva di Pinerolo

farmaciaNel piccolo borgo ha  visto finalmente la luce il nuovo ed elegante esercizio in pieno centro

 

Dal 16 gennaio la frazione Riva di Pinerolo ha nuovamente una farmacia. In quella data la popolazione di Riva di Pinerolo si è raccolta felicemente in occasione dell’inaugurazione della nuova farmacia “Farmacia Riva”. Era almeno dal 2007 che i residenti della frazione pinerolese, anche grazie all’impegno del locale Comitato Spontaneo Rivese attraverso raccolte firme e diverse riunioni con l’amministrazione, ne chiedevano l’apertura.

 

Nel piccolo borgo ha quindi visto finalmente la luce il nuovo ed elegante esercizio in pieno centro, dando nuova linfa alla “vita”  comunitaria non solo a quello che oggi risulta essere un quartiere della città, ma anche alle frazioni vicine come Pascaretto, e agli abitanti della campagna circostante. Utilissimo a quegli anziani che non dovranno necessariamente spostarsi in macchina per effettuare piccoli esami o semplicemente per acquistare un farmaco.

 

Così a Riva si sollolinea che “Sicuramente è grazie al cambiamento delle leggi regionali e alla forte volontà di due medici intraprendenti che tutto questo ora è possibile. Un po’ di merito, va però dato anche ai quei cittadini che in modo volontario regalano parte del proprio tempo libero per il benessere di tutti.”

 

Massimo Iaretti

Willie Peyote in concerto a Torino per il lancio di "Educazione Sabauda"

Nichilista, sfrontato e ironico, il giovane artista torinese rinnova con questo album il suo proposito di rimanere fuori dagli schemi e dalle limitazioni di genere

 

willie peyotePronto a presentare il suo nuovo disco, dopo il successo del singolo “C’era una vodka”, che si è guadagnato il primo posto tra i brani più condivisi su Spotify, Willie Peyote sarà in concerto a Torino il 22 gennaio al Cap10100 di corso Moncalieri. Nichilista, sfrontato e ironico, il giovane artista torinese rinnova con questo album il suo proposito di rimanere fuori dagli schemi e dalle limitazioni di genere. Sul palco insieme a lui ci saranno anche Frank Sativa e alcuni musicisti di riferimento come Tormento e Paolito coi loro featuring live.

 

Veronica Bosco

BIG ACTION MONEY IN ILLUSIONI

30 e 31 Gennaio 2016 – Ore 21.00 – (alla scoperta del tempo e dello spazio, in cui fluttuano le nostre vite)

 

CUBO TEATRO2La stagione teatrale SCHEGGE prosegue il suo cartellone con la compagnia italo-russa Big Action Money in  ILLUSIONI, sottotitolo “alla scoperta del tempo e dello spazio, in cui fluttuano le nostre vite” dal testo di Ivan Vyrypaev (Primo premio al XXII Festival Internazionale del Cinema di Varsavia per il film Euforia) considerato una delle personalità più complete a livello teatrale, in ambito russo.

 

Il testo è stato scritto da Ivan Vyrypaev  nel 2012  e rappresentato per la prima volta al Teatro Praktika di Mosca. La compagnia Big Action Money, in esclusiva nazionale, lavora su questo testo già noto in paesi come Inghilterra, Polonia e Stati Uniti.

 

Il testo fa parte di “Cantiere Vyrypaev“, un progetto di approfondimento sul drammaturgo Ivan Vyrypaev, iniziato nel 2013 e promosso da L’arboreto – Teatro Dimora di Mondaino; il progetto viene fatto conoscere a un vasto pubblico, dalla compagnia italo-russa Big Action Money, lo spettacolo fa riferimento al testo originale.

 

Quattro anziani di 84 anni scoprono di non sapere chi sia la persona con la quale hanno vissuto tutta la vita. 

ILLUSIONI è un’opera che appare come un gioco di scatole cinesi che coinvolge attivamente il pubblico in uno scambio continuo di personaggi e con continui ribaltamenti di punti di vista. Il pubblico può percepire i flashback che fanno affiorare alla mente dei personaggi ricordi di viaggi, visioni e attimi di condivisione tra le loro quattro vite; inoltre, tramite gli attori, lo spettatore viene avvicinato ai dubbi e alle insicurezze che colpiscono i quattro protagonisti.

ILLUSIONI. Niente è come sembra.

Siamo costretti quindi a lasciarci coinvolgere e stupire, a trasportare dall’immaginazione e scoprire un mondo incerto e disordinato

 

La compagnia Big Action Money dal 2010 a oggi ha attuato una ricerca teatrale verso un teatro popolare e contemporaneo vicino al mondo della performance. I loro lavori consistono anche  in: musica dal vivo e sperimentazioni elettroniche. www.bigactionmoney.com

 

Di Ivan Vyrypaev

Traduzione e regia: Teodoro Bonci del Bene

con Carolina Cangini, Kristina Likhacheva, Jacopo Trebbi, Teodoro Bonci del Bene

 

 

“..Ogni albero cresce al suo posto, ogni fiore cresce al suo posto, ogni uccello vola seguendo la sua traiettoria.

Anche l’uomo deve trovare il suo posto sulla terra.”

Tratto da Illusioni di  Ivan Vyrypaev

 

 

Biglietti  INTERO 10 €| RIDOTTO 8€ (studenti e tess. Arci)

PROMOZIONE FEDELTA’  Acquista 3 o più biglietti di spettacoli diversi a 7€ l’uno

(da scegliere al momento dell’acquisto)

 

PROMOZIONE,  SPETTACOLO  del  30/31 gennaio: Se siete in coppia,  paghi il biglietto ridotto  a 8€. 

L’INGRESSO AGLI SPETTACOLI NON RICHIEDE LA TESSERA ARCI ma se fai la tessera ARCI con noi la sera del tesseramento paghi 17€ in totale (10€ tessera + 7 spettacolo)

 

CUBO TEATRO Via Pallavicino 35 – Torino |

Prenotazioni Martina Tomaino:   prenotazioni@cuboteatro.it      Mob. 346.4739049

Direzione Artistica Silvia Limone / Girolamo Lucania:

Ufficio Stampa Silvia Limone:  ufficiostampa@cuboteatro.it – Mob. 3398201037

“Possiamo essere eroi, anche solo per un giorno”

BOWIE 2BOWIE 32“We can be Heroes,We can be Heroes,Just for one day We can be Heroes” ? Un testo bellissimo, che racconta una storia d’amore in una Berlino sul finire degli anni ’70

 

Una tra le più belle canzoni di David Bowie è senz’altro Heroes. Usata in mille occasioni per spot pubblicitari, filmati e ascoltata ovunque, Heroes (gli eroi) è davvero un pezzo straordinario. Chi non ha mai sentito questo ritornello, “We can be Heroes,We can be Heroes,Just for one day We can be Heroes” ? Un testo bellissimo, che racconta una storia d’amore in una Berlino sul finire degli anni ’70. Basta un brano della traduzione per rendersene conto: “Io, io mi ricordo.In piedi sotto al Muro. E i fucili spararono sopra le nostre teste. E ci baciammo, come se niente potesse accadere. E la vergogna era dall’altra parte. Oh,possiamo batterli, ancora e per sempre. Allora potremmo essere Eroi, anche solo per un giorno. Possiamo essere Eroi. Solo per un giorno,possiamo essere Eroi”. Bowie dichiarò che il testo della canzone gli fu ispirato da una giovane coppia che si incontrava segretamente sotto la torretta di guardia del Muro di Berlino e che lui spiava dalla finestra dello studio di registrazione che si affacciava proprio sul “muro della vergogna”. All’epoca Bowie disse che i due amanti erano una coppia immaginaria, ma Visconti, che era il suo produttore ed era a quel tempo sposato, confessò che il cantante inglese stava probabilmente proteggendo il suo segreto. Cosa che lo stesso “Duca bianco” confermò nel 2003. La musica, scritta a due mani da Bowie ed Eno, è un crescendo “epico ed eroico” di chitarre, percussioni e sintetizzatori, in sintonia con il testo. In occasione del venticinquesimo anniversario della caduta del muro di Berlino, il 9 novembre 2014, Heroes  venne interpretata da Peter Gabriel davanti alla porta di Brandeburgo. David Bowie ci ha lasciati ma la sua musica resta e, ascoltandola, chiudendo gli occhi, anche noi possiamo sentirci, magari solo per un giorno,come degli eroi.

 

Marco Travaglini

L'Arialda, incontro al Gobetti

ARIALDAIncontro in occasione del debutto alle Fonderie Limone di Moncalieri, dal 19 al 31 gennaio 2016 in Prima Nazionale, dello spettacolo L’ARIALDA di Giovanni Testori con la regia di Valter Malosti, nuova produzione del Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, organizzato dal Centro Studi del Teatro Stabile

Per RETROSCENA, il progetto realizzato dal Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale con l’Università degli Studi di Torino/Dams, in collaborazione con Circolo dei Lettori, Torinodanza Festival, Torino Spiritualità e Museo Nazionale del Cinema

al TEATRO GOBETTI – Sala Colonne (Via Rossini 8 – Torino)
venerdì 15 gennaio 2016, ore 17,30

Sulla nuova produzione L’Arialda di Giovanni Testori

Valter Malosti dialoga con la prof. Federica Mazzocchi (DAMS Università di Torino), autrice del recentissimo libro Giovanni Testori e Luchino Visconti, L’Arialda 1960, Ed. Scalpendi, Milano 2015

Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti in sala.

Attenzione: l’incontro si svolge venerdì 15 gennaio e non giovedì 21 gennaio come precedentemente annunciato sul pieghevole dell’iniziativa.

2015: Italiani cicale o formiche?

sole-24-oreferrareseL’angolo del Private Banker /

di Fabio Ferrarese

 

Immaginate di poter trasformare la spesa che una coppia con figli compie in un anno solare. È quello che ogni anno, Il Sole 24 Ore fa, commissionando al Centro Studi Sintesi un’interessante elaborazione sulle modalità di utilizzo del reddito delle famiglie italiane

 

Immaginate di poter trasformare la spesa che una coppia con figli compie in un anno solare. È quello che ogni anno, Il Sole 24 Ore fa, commissionando al Centro Studi Sintesi un’interessante elaborazione sulle modalità di utilizzo del reddito delle famiglie italiane, che ci aiuta a comprendere meglio lo stato di salute dei nostri nuclei familiari. La ricerca, denominata “Consumer end day 2015”, prende in considerazione soltanto quei casi in cui entrambi i genitori lavorano ed il reddito dichiarato è superiore ai 26.000 euro, limite oltre il quale il bonus di ottanta euro, deliberato dal Governo Renzi, non è previsto e poi analizza distintamente i casi in cui sia presente soltanto un figlio da quelli con due.

 

Quello che balza immediatamente all’occhio dai dati del Consumer end day 2015 è la notevole discesa della spesa destinata ai consumi da parte delle famiglie. L’analisi esprime i propri risultati in giornate lavorative: la parte di reddito prodotta che è stata dedicata ai consumi nel 2015 per le coppie con un figlio è pari a 218 giorni (erano 247 nel 2008) mentre si sono attestati a 226 giorni quelli per le coppie con due figli (erano 248 nel 2008). E le giornate avanzate dove sono finite?

 

In primis sicuramente, questo campione di italiani ha visto crescere la quota di reddito destinata al pagamento di imposte e contributi anche a causa dell’aumento delle imposte locali. La nuova fotografia scattata ci dice che dal punto di vista dell’erario per la coppia con un figlio le giornate sono diventate 108 (erano 102 sette anni fa) e per la coppia con due figli sono diventate 106 (contro le 99 del 2015). Infine, il risultato finale di questi due aspetti, consumi ed imposte combinati tra loro, ha portato ad un aumento notevole della quota destinata al risparmio e probabilmente la motivazione di questa inversione di tendenza è da ricercarsi nell’incertezza per il futuro, di fronte alla quale le famiglie hanno preferito tutelarsi diminuendo le risorse destinate alla spesa.

 

Questa ricerca di sicurezza e stabilità ha dato nuova linfa ai depositi bancari ed alla previdenza integrativa: secondo quanto pubblicato da Banca d’Italia i depositi bancari sono cresciuti tra settembre 2011 e settembre 2015 del 18,2%, mentre secondo la Covip (Organismo di Vigilanza sui Fondi Pensione), negli ultimi sette anni il numero di iscritti alla previdenza complementare è aumentato del 39% con una crescita delle risorse per tali prestazioni del 121%

 

Il conto pagato per il 2015 si potrebbe simpaticamente sintetizzare in un mese di shopping in meno fatto ed una settimana in più lavorata per pagare imposte e contributi.

 

Per curiosità ed approfondimenti potete scrivere a fabio.ferrarese@yahoo.it

Maria Crocco: "Hora fugit"

foto horaVenerdì 11 dicembre dalle 19.00 presso HulaHoop Gallery Torino  sede del Museo d’Arte Urbana in via Rocciamelone 7 c Torino

 

Il titolo della mostra a cura di Togaci ed Edoardo Di Mauro  è in latino, lingua prediletta dall’artista per la sua capacità di evocazione, ed è “Hora fugit”, che si traduce in “Fugge l’ora”. Quelli di Maria Crocco sono angeli e messaggeri della nostra contemporaneità, scelti per l’esemplarità delle loro vite e delle loro azioni : danzatori, artisti, transgender. Titolo quanto mai esemplare della dimensione del transito e del passaggio, come in fondo lo fu quel 1999 in cui le foto vennero realizzate, anno che ci condusse verso la dimensione di un nuovo millennio in cui, per l’appunto, siamo sospesi ed incerti sulla direzione da prendere, ma convinti della necessità di agire ed operare”. La mostra chiude gli eventi dedicati ai “Vent’anni del Museo d’Arte Urbana”, inseriti nel cartellone 2015 di Contemporary Art Torino Piemonte

 

Mostra visibile sino al 31/12/2015 ,dal lunedì al sabato ore 15.00-19.00

Patrocinio : Regione Piemonte, Compagnia di San Paolo, Fondazione CRT

Info : 335 6398351 320 3542037 info@museoarteurbana.it www.museoarteurbana.it 

Ufficio stampa Roberta Ughetti

 mail : uff.stampahulahoopgallery@gmail.com

Grafica : Chiara Luzi

 

Quanto mi è dato vedere nel panorama artistico, a partire dalla metà degli anni Novanta, è un atteggiamento in bilico tra realtà ed allegoria, tra un’ adesione estrema verso una rappresentazione icastica della realtà, fino a sovrapporvisi quasi del tutto, ed una fuga consapevole verso i territori magici del simbolo, effettuata sia con il tramite della pittura, che con un uso intelligente e consapevole delle nuove tecnologie, e, come nel caso di Maria Crocco, con la fotografia adoperata nella sua versione analogica, ricorrendo prevalentemente all’impiego del bianco e nero, visto come strumento atto ad esaltare la dimensione espressiva.

La tematica del corpo, prediletta dall’artista, è elemento centrale al dibattito artistico contemporaneo. A patto che essa venga interpretata e divulgata nella sua corretta dimensione, che non è certo quella di una statica citazione delle esperienze estreme, ed all’epoca giustificate, tipiche di certa “body art” degli anni ’70, in cui il corpo era riscoperto nella sua funzione di elemento comunicante, nella fase in cui l’espressione artistica radicalmente si liberava, una volta per tutte, dall’involucro bidimensionale, andando ad abbracciare l’esterno partendo dalla propria interiorità.Ai giorni nostri i termini della questione, gli elementi dialettici, sono rinvenibili all’interno di un diffuso tentativo di ricostruire una identità individuale, sottraendola alla dispersione cui pare destinata dai molteplici effetti dell’innovazione tecnologica.

Quindi all’identità dispersa e frammentata, pura forma e significante ridotto a monade incapace di intrattenere rapporti con gli altri da sé, con cui si limita a fugaci ed effimeri contatti, eteree toccate e repentine fughe, in un perpetuo movimento, si sostituisce il contenuto capace di dare significato all’esistenza, di coniugare la “res cogitans” alla “res extensa” per approdare alla completezza di un essere pacificato in grado di fondersi con il mondo e l’ambiente esterni, di dare vita ad una materia inanimata ed inerte. Maria Crocco, di cui per l’occasione di questa personale, curata insieme a Togaci per HulaHoop Gallery e Museo d’Arte Urbana, si espongono una serie di lavori del 1999 di sconcertante attualità, ha da sempre usato la fotografia con l’attenzione rivolta in direzione del corpo, dei volti, dell’anatomia umana, scandagliati nella loro valenza simbolica e psicologica, senza però dimenticare la ricaduta in una dimensione sociale nella quale tutti siamo coinvolti.

Scopo dell’artista è proprio quello di confrontarsi con la realtà per coglierne aspetti riposti e non decifrabili a prima vista, per comunicare le proprie sensazioni ad un pubblico che vuole scuotere e coinvolgere.Le fotografie della Crocco, di cui ricordo un lavoro di grande rilevanza condotto a partire dal 2002 intitolato “Sic transit”, composto da oltre 50 scatti di uomini e donne divisi tra reclusi del carcere torinese delle Vallette e soggetti comuni, lasciando ai fruitori lo stimolante compito di avventurarsi nel vissuto delle persone rappresentate proiettandolo nel proprio, fanno parte di una serie, come scritto di fine anni Novanta, intitolata “Angeli”.

La letteratura sull’Angelo è sterminata. Questa figura mitica, messaggero tra il divino e l’umano, accompagna la storia della cultura sacra da molto tempo, a partire da religioni come lo zoroastrismo per proseguire con la triade monoteista di Ebraismo, Cristianesino, ed Islam. Il razionalismo moderno, imperante tra il Settecento ed il primo Novecento, cercò di relegare queste figure al rango di anticaglie, di superstizioni superflue. Il pensiero della post modernità, nuovamente attento alla sfera della ritualità e dell’inconscio, ha rivalutato il ruolo educativo dell’Angelo, perchè testimonia il mistero in quanto mistero, trasmette l’inivisibile in quanto invisibile, andando oltre la dimensione concreta della sensorialità. Come scrive Massimo Cacciari nel suo celebre saggio “L’Angelo necessario” : “L’Angelo è l’ermeneuta del movimento opposto, si oppone radicalmente al “daimon”, quello che guida fuori dalla lettera quello che non va, non già dall’idea alla cosa, dal segno al rappresentato, ma dalla cosa all’inivisibile”.

Quelli di Maria Crocco sono angeli e messaggeri della nostra contemporaneità, scelti per l’esemplarità delle loro vite e delle loro azioni : danzatori, artisti, transgender.Tutte persone detentrici di un corpo in trasformazione, di un divenire fisico ed esistenziale che li rende sospesi in una dimensione di transito, dove l’azione che conta è sempre quella successiva. Noi possiamo rispecchiarci in queste icone corporali, e trarre da loro esempio e conforto. Il titolo della mostra è in latino, lingua prediletta dall’artista per la sua capacità di evocazione, ed è “Hora fugit”, che si traduce in “Fugge l’ora”.

Titolo quanto mai esemplare della dimensione del transito e del passaggio, come in fondo lo fu quel 1999 in cui le foto vennero realizzate, anno che ci condusse verso la dimensione di un nuovo millennio in cui, per l’appunto, siamo sospesi ed incerti sulla direzione da prendere, ma convinti della necessità di agire ed operare.

Edoardo Di Mauro, novembre 2015.