Rubrica settimanale a cura di Laura Goria
Alicia Giménez – Bartlett “Autobiografia di Pedra Delicado” – Sellerio – euro 15,00
Molte le cose che scopriamo a partire dal passato più remoto, in capitoli che delineano il rapportoAndrea Baiani “Il libro delle case” -Feltrinelli- euro
L’autore ha dichiarato che l’idea di questo libro è scaturita quando un signore gli ha concesso di
immaginario. La prigionia, l’assassinio e il ritrovamento del cadavere di Aldo Moro nel 1978,Matsumoto Seicho “Un posto tranquillo” – Adelphi- euro 18,00
potere- è stato successo immediato ed ora è un classico.Adele Cavalli “Scrittrici in giardino” -Youcanprint Self Publishing. euro 15,00
Inizia con Colette, nata in una dimora della campagna della Borgogna, che cura il suo giardino con i
Noi che tra i primi abbiamo sostenuto la legge istitutiva del Giorno del Ricordo avremmo mille motivi infatti per denunciare il fatto che amministrazioni pubbliche e scuole statali snobbano la data e non organizzano nessuna iniziativa in proposito. Forse la data scelta del 10 febbraio 1947 ,quando venne firmato l’iniquo Trattato di pace la cui ratifica venne osteggiata da uomini come Benedetto Croce, fu errata perché non realmente rappresentativa del dramma degli italiani dell’Adriatico orientale. Croce, all’Assemblea Costituente tenne una vera e propria grande lezione di storia che fece comprendere il dramma della guerra in una dimensione che pochi avevano capito, travolti dagli eventi o accecati dalle ideologie. Il filosofo, che aveva combattuto il fascismo ed aveva espresso ovviamente la sua contrarietà all’ingresso in guerra nel 1940, non esitò a sostenere che quella guerra sciagurata l’avevano perduta tutti gli italiani ,anche quelli che vennero perseguitati dal regime, perchè quella guerra, ”impegnando la nostra patria impegnava, senza eccezioni, anche noi che non possiamo distaccarci dal bene e dal male della nostra patria, né dalle sue vittorie né dalle sue sconfitte“. Il patriota Croce prevaleva su tutto il resto, ma il filosofo contestava, dopo aver ricordato che ”la guerra è una legge eterna del mondo che si attua al di là da ogni ordinamento giuridico“, contestava la legittimità di umiliare i vinti con un Trattato di pace che metteva l’Italia in ginocchio . Egli si espresse anche contro il Tribunale di Norimberga. Un discorso che certamente i firmatari del manifesto odierno non solo non hanno mai letto, ma non ne conoscono neppure l’esistenza. Oggi c’è chi afferma che fu un grave errore non aver fatto una Norimberga anche in Italia, dimenticando, ad esempio, l’amnistia voluta da Togliatti nel 1946 per fascisti e partigiani. Ma non basta. Va ricordato che anche in Italia ci furono Tribunali militari (oltre a quelli improvvisati del popolo che avallarono fucilazioni senza processo) che affrontarono il tema dei crimini di guerra commessi da italiani. Nel 1951la Procura Generale Militare archiviò le istruttorie non in base a cavilli, come è stato scritto, ma al fatto che la Jugoslavia di Tito rifiutò la reciprocità nel perseguire i crimini di guerra contro cittadini italiani, in primis le foibe. In questi decenni, scomparsa la Jugoslavia dopo una guerra civile mostruosa che ha rivelato ancora una volta la violenza atroce di quelle genti, tutto è stato fatto a livello internazionale per sanare le ferite di tanti anni fa. Oggi le vicende di quel passato sono superate da una prospettiva europea che, per quanto faticosa e contraddittoria, ci ha liberati dai nazionalismi nefasti di 80 anni fa. Solo gente un po’ fanatica e del tutto priva di quel senso della storia di cui parlava Omodeo, può sostenere come fa Gobetti, che i fatti della seconda guerra mondiale “pesano come un macigno sulla memoria collettiva italiana“. Come ha ricordato Gianni Oliva, uno storico che fra i primi ha scritto di foibe e delle atrocità commesse dal nostro esercito durante la seconda guerra mondiale , con gli ultimi due nostri Presidenti della Repubblica è stato fatto tutto quanto era possibile per un’opera di pacificazione tra italiani, croati e sloveni. Addirittura nel 2020 è stata conferita la più alta onorificenza dello Stato ad un poeta ultracentenario che continua a negare le foibe. Ma se ci mettiamo sul piano delle contrapposizioni frontali, io non posso allora dimenticare, ad esempio, che la Medaglia d’Oro al V. M . , conferita motu proprio dal Presidente Ciampi nel 2001 , al libero comune in esilio di Zara, la Dresda d’Italia per i bombardamenti subiti e città martire per le vittime provocate da Tito , non venne mai consegnata per l’opposizione del tutto illegittima del governo croato. L’Italia ha chiuso quei conti dopo il Trattato di pace del 1947, dopo il martirio di Trieste tornata italiana solo nel 1954, con il Trattato di Osimo che sancì per sempre la cessione a Tito di altro territorio italiano. L’antifascista originario di Fiume Leo Valiani definì infame quel trattato voluto dalla peggiore diplomazia democristiana. Speravamo che fosse più o meno da tutti considerato in qualche modo superato il dramma di una storia lacerante. Invece non è così e gli italiani che non negano la loro storia dovranno continuare a presidiare il Giorno del Ricordo messo in discussione dai nostalgici di Tito. Le chiassate polemiche di Eric Gobetti non sono storia, ma sono gli ultimi residuati di una ideologia che pensavamo finita proprio perché condannata dalla storia. E’ triste doversi intrattenere a discutere di un omonimo di un grande con il quale condivide soltanto casualmente il cognome.

Don Winslow è uno dei più affermati autori di crime e nel corso della sua lunga carriera ha creato
Come dice il sottotitolo questa è una storia del mondo attraverso la cruna dell’ago, e svela come a
Questo romanzo della giovane scrittrice e autrice televisiva Rebecca Serle -che vive tra New York e
Ricordo però con turbamento la storia di un nostro contadino sfociata in un ricovero da cui non uscì vivo. Ero bambino, ma le parole dei grandi mi lasciarono ricordi che non ho mai dimenticato.


Il solito Speranza, causa di tanti errori commessi che hanno aggravato la pandemia in Italia. Per farci digerire gli arresti domiciliari a Pasqua, ci annunciano l’immunità di gregge in luglio, una boutade propagandistica che non fa onore al governo Draghi. Ma l’idea di poter andare con facili due tamponi all’estero supera ogni immaginazione ed è una presa per i fondelli per gli albergatori e i ristoratori italiani. Una vera provocazione per gente che non riesce più ad andare avanti . Pensiamo a Venezia, Firenze, Roma diventate un deserto.Anche l’idea di riaprire prima le scuole e dopo i ristoranti appare una stupidaggine perché ormai l’anno scolastico è compromesso e nulla si è fatto per garantire trasporti e distanziamento degli studenti. Io continuo ad avere grande fiducia in Draghi, ma continuo a richiedere le dimissioni di Speranza,un piccolo politicante senza arte né parte a cui scioccamente qualcuno ha affidato le nostre vite . Quest’anno l’agnello da sacrificare a Pasqua in modo simbolico e incruento e’ il piccolo lucano che ci ha provocato guai infiniti.Questa dei viaggi concessi all’estero non può passare come l’uovo di Pasqua che il proletario ministro della Salute concede agli italiani con i soldi ,come avrebbe detto il ministro stesso, quando imparava il mestiere di demagogo alla scuola di Bersani.