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Tragedia di Brandizzo, la Regione: “La sicurezza sul lavoro non è negoziabile”

Ad un anno esatto dalla tragedia ferroviaria che costò la vita a Giuseppe Aversa, Kevin Laganà, Saverio Giuseppe Lombardo, Giuseppe Sorvillo e Michael Zanera, oggi a Brandizzo è stata la giornata del ricordo.
In piazza della stazione si è svolta la commemorazione davanti alla lapide in memoria dei cinque operai. Presenti il Vicepresidente della Regione Piemonte Elena Chiorino in rappresentanza di tutta la Giunta Regionale, il viceprefetto di Torino, una rappresentanza del Consiglio Regionale e del Comune di Torino oltre alla direzione di Inl, Inail Piemonte, i sindacati, i sindaci del territorio ed i famigliari delle vittime.
“Le morti sul lavoro feriscono il nostro animo, annientano il diritto alla vita e il sacro diritto al lavoro – ha commentato Chiorino – La sicurezza sul lavoro non è negoziabile: è un diritto come un dovere ed è un tema che il Piemonte, in sintonia con il Governo, considera di massima priorità e per questo si lavora in costante raccordo con le organizzazioni datoriali e sindacali. La linea da seguire è chiara: controlli più stringenti, pene più severe per chi viola le norme ed una cultura della prevenzione che deve diffondersi a partire dalle scuole”.
Il vicepresidente Chiorino, nel corso del convegno svoltosi a margine della cerimonia, ha sottolineato come “il Piemonte ha adottato il documento strategico per i dipartimenti di prevenzione ‘Tutela della Salute e Sicurezza sul Lavoro’, per rafforzare le azioni di contrasto agli infortuni gravi e mortali, le malattie professionali e migliorare le condizioni di lavoro attraverso specifici finanziamenti. Entro fine si mese chiuderà l’affidamento all’Accademia delle Costruzioni per le attività di formazione con il coinvolgimento di circa 800 imprese e 6.000 lavoratori, per oltre 4.000 ore di formazione da realizzare entro la fine del 2025, per un contributo di Inail di poco meno di 800.000 euro. A partire dall’anno accademico 2024/25 la Giunta ha previsto esoneri contributivi anche per i figli delle vittime di infortuni sul lavoro della tassa regionale per il diritto universitario con la copertura dei costi di servizi didattici, scientifici e amministrativi per la frequenza di corsi di studio alle università di tutto il Piemonte”.
A livello nazionale il vicepresidente ha ricordato l’azione del Governo Meloni che, sotto la guida del ministro al Lavoro e alle Politiche sociali Marina Calderone ha disposto l’assunzione di 1.400 ispettori tra il 2024 e il 2025 raddoppiando il numero delle ispezioni già quest’anno, cui si aggiungeranno 50 carabinieri del Comando per la Tutela del Lavoro e le 514 posti posizioni ispettive Inail e Inps: “E’ stata introdotta la cosiddetta ‘patente a crediti’ per le imprese e i lavoratori e la lista di conformità per le imprese, che dimostrano comportamenti corretti e rispettosi delle regole. Inail ha raddoppiato, rispetto al 2023, le risorse a disposizione dei datori di lavoro per aumentare i livelli di sicurezza, raddoppiando lo stanziamento e superando la quota di oltre 1 miliardo e mezzo di euro. Inoltre è stato previsto un intervento anche sul piano delle sanzioni, sia amministrative che penali. Evidenzio che è stato reintrodotto  il reato penale di somministrazione illecita di lavoro, depenalizzato con il Jobs Act, ma che è risultato essere la fattispecie di reato cresciuta di più nel tempo. Ancora, grazie all’intervento del ministro della Giustizia Carlo Nordio e del sottosegretario Andrea Delmastro vi sono in atto concorsi, ed altri già completamente finanziati, finalizzati a coprire interamente la pianta organica della magistratura entro il 2025 con la nomina di altri 1520 magistrati ordinari. Un traguardo mai avvenuto nella storia della Repubblica – ha sottolineato Chiorino – La tragedia è accesa nei nostri cuori e ci stringiamo con affetto alle famiglie coinvolte: non dobbiamo dimenticare quanto accaduto, ma trasferirlo alle generazioni future. Ai sindaci del territorio direttamente coinvolti va il grazie più sincero per l’impegno delicatissimo con il quale hanno seguito in prima persona questa tragedia”.

Torino sarà Capitale europea dell’innovazione?

Il riconoscimento è prestigioso, Capitale europea dell’Innovazione (iCapital), ma anche il premio è significativo: 1 milione di euro destinati alla città capace, meglio e più di altre, di aprire le proprie pratiche di governance alla sperimentazione e di proporsi come modello, spingendo i confini della tecnologia a beneficio dei loro cittadini.

C’è anche Torino tra queste eccellenze tecnologiche, selezionata insieme ad altre 11 città come semifinalista alla decima edizione dei Premi Capitale Europea dell’Innovazione (iCapital), prestigiosa competizione sostenuta dal Consiglio Europeo per l’Innovazione (Eic) nell’ambito del programma Horizon Europe che designerà anche la Città innovativa emergente europea.

Con Torino, in lizza per il titolo di ‘Capitale Europea dell’Innovazione’, le britanniche Bristol e West Midlands Combined Authority, l’estone Tallin, le finlandesi Espoo e Tampere, mentre a competere come ‘Città innovativa emergente europea’ sono la portoghese Braga, la belga Bruges, l’olandese Leiden, l’austriaca Linz, la finlandese Oulu e l’estone Tartu.

A settembre queste città parteciperanno a un’udienza privata online con i membri della giuria. Durante queste sessioni, ogni città avrà l’opportunità di presentare la propria candidatura e rispondere a domande relative ai criteri del premio. Alla fine di questo processo, la giuria selezionerà tre città finaliste per ciascuna categoria.

Il 13 novembre 2024, durante la cerimonia di premiazione che si terrà a Lisbona, Portogallo, città vincitrice del premio iCapital 2023, verranno annunciati un vincitore e due secondi classificati per ciascuna categoria.

Oltre al prestigioso riconoscimento, il vincitore della categoria European Capital of Innovation riceverà un premio di 1 milione di euro, mentre i due secondi classificati otterranno ciascuno 100mila euro. Il vincitore della categoria European Rising Innovative City sarà premiato con 500mila euro, con due città seconde classificate che riceveranno 50mila euro ciascuna.

Tra i vincitori delle edizioni passate figurano città come Barcellona (2014), Amsterdam (2016), Parigi (2017) e Atene (2018), mentre nella categoria Rising Innovative City spiccano Vantaa (2021), Haarlem (2022) e Linkoping (2023).

Attraverso iCapital, l’Unione Europea premia le città con ecosistemi di innovazione inclusivi. Il premio identifica le città che riescono a connettere i cittadini con il mondo accademico, il settore privato e quello pubblico per migliorare il benessere dell’intera società, promuovendo allo stesso tempo l’innovazione rivoluzionaria.

Tutti i finalisti saranno invitati a unirsi alla prestigiosa rete Alumni iCapital, composta dai precedenti finalisti degli iCapital Awards, creando così un ecosistema di città all’avanguardia nell’innovazione.

Il premio iCapital è uno dei quattro premi Eic concessi nell’ambito di Horizon Europe, il programma quadro dell’Ue per la ricerca e l’innovazione. La gestione del premio è affidata all’Agenzia Esecutiva del Consiglio Europeo per l’Innovazione e delle Pmi, con i vincitori scelti a seguito di una valutazione condotta da due giurie di esperti indipendenti.

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Strage di Brandizzo, la commemorazione e gli eventi della Settimana del Lavoro Sicuro

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Entra nel vivo la Settimana del Lavoro Sicuro con gli eventi in programma venerdì 30 agosto 2024, giorno del primo anniversario della strage ferroviaria di Brandizzo (Torino) in cui morirono cinque operai edili: Giuseppe Aversa, Kevin Laganà, Saverio Giuseppe Lombardo, Giuseppe Sorvillo, Michael Zanera.

Alle ore 9.30 nella piazza della Stazione di Brandizzo, è prevista la commemorazione ufficiale davanti al monumento dedicato alle vittime, alla presenza dei gonfaloni di Comune di Brandizzo, Città Metropolitana di Torino e Regione Piemonte. Prenderanno la parola la sindaca di Brandizzo, Monica Durante, il direttore di Sicurezza e Lavoro, Massimiliano Quirico, e familiari delle vittime.

Le autorità che hanno confermato la partecipazione alla commemorazione e che successivamente prenderanno la parola alconvegnoBrandizzo un anno dopo”, in programma subito dopo, intorno alle ore 10.30, nella vicina Sala Consiliare, in piazza Carlo Ala 5 a Brandizzo, sono: Michele Lastella, vice prefetto di Torino; on. Chiara Gribaudo; Elena Chiorino, vicepresidente della Regione Piemonte; ValentinaCera, consigliera regionale; Monica Durante, sindaca di Brandizzo; Mario Demagistri, sindaco di Borgo Vercelli; Claudio Castelli, sindaco di Chivasso; Roberto Scheda; sindaco di Vercelli; Marco Porcedda, assessore alla Sicurezza della Città di Torino; Angelo Serina, direttore Ispettorato di Area Metropolitana di Torino e Aosta – Ispettorato nazionale del Lavoro (Inl); Fabio Lo Faro, direttore Inail Piemonte; Massimiliano Quirico, direttore di Sicurezza e Lavoro, Claudio Papa (FenealUil), Carlo Rivellino (Filca Cisl) e Stefano Ponzuoli(Fillea Cgil).

Il convegno, introdotto dalla sindaca di Brandizzo Monica Durante e moderato dal direttore di Sicurezza e Lavoro Massimiliano Quirico, sarà un’opportunità per confrontarsi sulla situazione della salute e sicurezza sul lavoro in Piemonte e in Italia, insieme alle Istituzioni, all’Ispettorato Nazionale del Lavoro, all’Inail, ai sindacati e alla presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, sullo sfruttamento e sulla sicurezza nei luoghi di lavoro,Chiara Gribaudo.

Nell’occasione ci sarà l’inaugurazione del nuovo allestimento della mostra fotografica sulla strage ferroviaria di Brandizzo “Morire sui binari”, realizzata da Sicurezza e Lavoro, in esposizione fino al 4 settembre 2024 (dal 5 al 30 settembre 2024, la mostra sarà poi esposta presso l’atrio del Palazzo Comunale, in via Torino 121 a Brandizzo).

Nella serata dello stesso venerdì 30 agosto, alleore 20.30, nella Chiesa parrocchiale di San Giacomo Apostolo, in piazza Vittorio Veneto 11 a Brandizzo, verrà officiata una Santa Messa in ricordo delle cinque vittime. A seguire, intorno alleore 21.30, si svolgerà una fiaccolata sino alla stazione ferroviaria.

«La tragedia di Brandizzo è una grave ferita per il Piemonte e per l’Italia – dichiara MassimilianoQuirico, direttore di Sicurezza e Lavoro – e solleva, a un anno di distanza, questioni ancora irrisolte, nel settore delle costruzioni, ma non solo, che cercheremo di affrontare nel convegno ‘Brandizzo un anno dopo’ e nelle altre iniziative in programma nella prima edizione della ‘Settimana del Lavoro Sicuro’: il dilagare dei subappalti, la mancata applicazione dei contratti collettivi nazionali, la mancanza di formazione e di controlli adeguati nei cantieri e nei luoghi di lavoro e, più in generale, la dignità del lavoro».

La Settimana del Lavoro Sicuro è promossa dall’associazione Sicurezza e Lavoro, in collaborazione con Comune di Brandizzo, Città Metropolitana di Torino e Consiglio Regionale del Piemonte (che hanno concesso il patrocinio all’iniziativa), Ispettorato Nazionale del Lavoro, Inail, sindacati edili FenealUil, Filca Cisl e Fillea Cgil di Torino e del Piemonte, Ente Unico Edile del Vercellese e della Valsesia, Istituto scolastico Iis Cavour di Vercelli e familiari delle vittime.

È possibile scaricare qui il programma completo delle iniziative della Settimana del Lavoro Sicuro (28 agosto/4 settembre 2024).

Il Piemonte è un modello che funziona nella lotta al caporalato

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Il prefetto Maurizio Falco, Commissario straordinario del Governo per l’attuazione della misura del Pnrr finalizzata al superamento degli insediamenti abusivi per combattere lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura, è stato ieri in Piemonte per vedere da vicino uno di quelli che ha classificato tra i migliori esempi italiani.

Due i momenti della visita:

– dapprima a Torino al Grattacielo Piemonte per incontrare il vicepresidente della Regione Elena Chiorino e gli assessori all’Immigrazione e Sicurezza Enrico Bussalino, all’Agricoltura Paolo Bongioanni e alla Montagna Marco Gallo, con il viceprefetto di Torino Michele Lastella in qualità di coordinamento delle Prefetture piemontesi, il prefetto di Cuneo Mariano Savastano e il vice prefetto di Cuneo Maria Antonietta Bambagiotti.

– quindi i rappresentanti della Regione, il commissario Falco e il prefetto Savastano si sono recati nel Municipio di Saluzzo, capofila del progetto beneficiario delle risorse Pnrr, per incontrare il sindaco Franco Demaria e fare il punto sullo stato di avanzamento della progettualità e del piano di azione locale con i sindaci e rappresentanti dei Comuni di Savigliano, Manta, Scarnafigi, Verzuolo, Lagnasco, Busca e Tarantasca, che ne sono enti attuatori esterni

“Oggi abbiamo avuto la dimostrazione tangibile di quanto sia alto il livello di attenzione che il Governo Meloni ha, insieme ai ministri Calderone, Lollobrigida e Piantedosi, nel contrasto al caporalato. Ringrazio il commissario Falco per l’attenzione che dedica al nostro territorio e per la determinazione nell’attuazione del suo mandato – ha affermato il vicepresidente Chiorino – divenuto esempio di buona pratica grazie al lavoro che ha saputo fare il Saluzzese. Ricordo anche che la Regione ha istituito un tavolo di coordinamento per la lotta al caporalato, fortemente voluto dal presidente Cirio, proprio per garantire la dignità di queste forme di occupazione, oltre alla sicurezza dei lavoratori con l’ordinanza anti-caldo”.

“Ho trovato in Piemonte un modello virtuoso che merita di essere d’esempio a livello nazionale. Un sistema che si muove in modo sinergico e in chiave di prospettiva – ha sottolineato il commissario Falco – Saluzzo e il suo territorio saranno quindi in prima fila per ottenere le risorse adeguate per la realizzazione delle strutture ancora necessarie ad aumentare i posti a disposizione per i lavoratori, ergendo così un muro contro l’illegalità e creando una sponda verso lo sviluppo economico. D’intesa con il ministro Calderone e con l’Unità di missione Pnrr di Palazzo Chigi l’intenzione è di mettere queste risorse in sinergia strategica con le diverse iniziative già sul campo a valere su diverse fonti di finanziamenti italiani ed europei. E chi è già pronto potrà vedersi assegnare i fondi non utilizzati da altri enti. Sono felice di aver riscontrato di persona tutto quello che avevo letto nelle carte e il desiderio anche culturale di dare dignità a quei lavoratori che vivono in questo momento in condizioni non accettabili”.

Per l’assessore Enrico Bussalino “la presenza del Commissario testimonia l’attenzione costante del Governo su un tema di fondamentale importanza, su cui la nostra Regione pone da sempre la massima attenzione. Il Protocollo Saluzzo sta mostrando risultati positivi e proseguiremo su questa strada”.

L’assessore Paolo Bongioanni ha condiviso “la scelta di andare in visita sui territori per capirne le problematiche e individuare le soluzioni per risolverle” ed ha elogiato quanto finora fatto per dare una soluzione abitativa a questa tipologia di lavoratori stagionali”. Ha poi detto che è “fondamentale contrastare il fenomeno e coloro che agiscono nell’illegalità nel rispetto dei lavoratori e anche delle tante aziende serie e d’eccellenza che contribuiscono ogni giorno alla crescita del Piemonte e dell’Italia”.

L’assessore Marco Gallo ha ricordato quanto vissuto in prima persona come sindaco di Busca “per arrivare ad elaborare soluzioni che hanno portato risultati importanti” ed ha auspicato che accettino di essere coinvolti anche gli altri 30 Comuni del distretto della frutta.

“Io mi sono insediato da poche settimane e non ho potuto che prendere atto dell’ottimo lavoro svolto in questi anni, non soltanto dalle istituzioni e dalle forze dell’ordine ma da tutto il sistema territoriale – ha dichiarato il prefetto Savastano – Quello del caporalato e dello sfruttamento in agricoltura è un fenomeno che purtroppo esiste, ma su questo territorio si sono gettate le basi concrete per fronteggiarlo e superarlo. Continueremo a lavorare potenziando ciò che è stato già fatto con grande efficacia in questi anni e già nei prossimi giorni convocherò due incontri, a Saluzzo e ad Alba, per fare il punto sui protocolli messi in atto con l’obiettivo anche di ampliare la platea dei comuni che vi aderiscono”.

Il sindaco di Saluzzo Demaria ha sostenuto che “i lavoratori stagionali per noi sono una risorsa e non un problema in un territorio dove il tempo della raccolta della frutta si è allargato da maggio a novembre, pertanto si deve continuare ad offrire loro una sistemazione adeguata. Entro fine settembre predisporremo al Commissario la documentazione richiesta. Stiamo lavorando per allargare la rete dell’accoglienza, che oggi coinvolge solo 10 Comuni dei 44 che costituiscono il distretto frutticolo. E potremo anche pensare di aumentare i numeri delle accoglienze e dei progetti già esistenti. Pertanto non solo confermiamo il progetto, ma rilanciamo chiedendo ulteriori risorse per i nuovi ingressi”.

Il Piemonte da anni è al lavoro per il contrasto al caporalato e per garantire condizioni adeguate di accoglienza dei lavoratori stagionali soprattutto nella stagione estiva e autunnale. Il coinvolgimento in prima fila nel protocollo Cuneo, con la regia della Prefettura ha consentito di avviare un sistema integrato di accoglienza diffusa per il personale regolare, a cui è garantita anche assistenza sanitaria e supporto nell’incrocio tra la domanda e l’offerta di lavoro. Il protocollo coinvolge non solo le forze dell’ordine e le istituzioni, con dieci Comuni, la Regione Piemonte e la Provincia di Cuneo, ma anche le Associazioni datoriali di categoria del lavoro agricolo, le organizzazioni sindacali ed enti del terzo settore.

In particolare, a supporto del protocollo sono state messe in campo dalla Regione le risorse del progetto nazionale Common Ground, che per il Piemonte vale 5,2 milioni di euro in 30 mesi, che ha già consentito di allestire circa 250 posti letto e di garantire una ampia rete di servizi per l’assistenza e l’accoglienza dei lavoratori. Per quando riguarda poi nello specifico la misura del Pnrr destinata al superamento degli insediamenti abusivi per combattere lo sfruttamento dei lavoratori in agricoltura, di cui il prefetto Falco è commissario, il finanziamento è di 1,7 milioni di euro.

Dopo un mese di pausa per lavori lunedì riprende il servizio della metropolitana

Dal 2 settembre, la metropolitana riprenderà il servizio con l’orario attuale: dal lunedì al giovedì e nei giorni festivi, chiusura alle 22.00 (ultima partenza alle 21.30), con bus sostitutivi attivi dalle 22.00 a fine servizio. Il venerdì e il sabato la metropolitana sarà in servizio fino alle 1.30 (ultima partenza alle 1.00).

Fino ad oggi, esclusa la pausa di agosto,  i lavori si sono svolti principalmente in orario notturno per non interferire con il servizio quotidiano. Tra questi si annoverano in ordine di portata: la migrazione del sistema di segnalamento da analogico VAL a digitale CBTC, le opere connesse al prolungamento della linea verso Cascine Vica incluso il nuovo deposito treni, il comprensorio tecnico di Collegno e gli interventi di manutenzione.

Questi interventi sono tutti finalizzati a rendere l’attuale metropolitana più efficiente e moderna. L’implementazione del nuovo sistema di segnalamento rappresenta un importante investimento per il futuro, volto a migliorare la mobilità dell’area metropolitana: maggiore capacità di trasporto con transiti dei treni in stazione più ravvicinati, orari di esercizio prolungati, riduzione degli interventi manutentivi e quindi dei costi. Il cambio di tecnologia si è reso necessario per poter immettere in linea il nuovo materiale rotabile necessario per coprire il prolungamento fino a Cascine Vica.

L’obiettivo è completare entro la fine del 2025 le opere infrastrutturali per mettere in esercizio la linea nel Itrimestre 2026 con ulteriori 3,4 km e 4 nuove stazioni (Certosa, Collegno Centro, Leumann e Cascine Vica a cui sarà annesso un parcheggio di interscambio interrato in prossimità della tangenziale) rinnovando al tempo stesso il sistema di segnalamento dell’intera linea in modo da poter accogliere il nuovo materiale rotabile di produzione Alstom (4 unità da 52m).

Torna l’allerta caldo, nelle Circoscrizioni aree di accoglienza climatizzate e attrezzate

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Dopo alcune giornate con temperature nella norma, in questi giorni a Torino è prevista un’accentuazione di afa e caldo.

Secondo l’ultimo bollettino emesso da arpa Piemonte,  giovedì 29 agosto, è prevista un’allerta caldo di livello 2 (bollino arancione), con temperatura percepita di 35°. Secondo le previsioni, venerdì 30 agosto dovrebbe essere una giornata da bollino rosso a segnalare un forte disagio bioclimatico. Con simili e persistenti condizioni di disagio aumentano i rischi per la salute, in particolare per i soggetti più fragili come bambini e anziani.

Alle consuete raccomandazioni e ai consigli per limitare il disagio per le persone più fragili (evitare di bere alcolici, caffè, bevande gassate o zuccherate; bere molta acqua e mangiare frutta fresca; nelle ore più calde evitare di uscire di casa e nella propria abitazione utilizzare tendaggi o chiudere le imposte), ricordiamo che il Comune di Torino ha predisposto l’apertura nelle varie Circoscrizioni di aree di accoglienza climatizzate, attrezzate con condizionatori o ventilatori, a libero accesso.
Qui di seguito l’elenco dei centri aperti nel mese di agosto, con relativi orari e giorni di chiusura:

– Centro d’incontro corso Orbassano 327/A: aperto dal lunedì al sabato dalle 14.30 alle 18.00, domenica e festivi dalle 14.30 alle 18.30 (chiuso 11/25 agosto)
– Centro d’incontro Rignon corso Orbassano 200: aperto dal lunedì alla domenica dalle 14.30 alle 18.00
– Centro d’incontro via Filadelfia 242: aperto dal lunedì al sabato dalle 14.00 alle 19.00 (chiuso 15 agosto)
– Centro d’incontro via Rubino 86/A: aperto dal lunedì alla domenica dalle 15.00 alle 18.30 (chiuso 15 agosto)
– Centro d’incontro via Negarville 8/3: aperto dal lunedì alla domenica dalle 15.00 alle 18.30 (chiuso 15 agosto)
– Centro anziani via Millio 20: aperto dal lunedì al venerdì dalle 09.00 alle 12.00 e dalle 15 alle 17.30
– Centro anziani via Osasco 80: aperto dal lunedì al venerdì (ad esclusione del mercoledì) dalle 14.30 alle 19.00
– Spazio anziani via Pilo 50: aperto dal lunedì al venerdì dalle 14.30 alle 18.00 (chiuso 15/18 agosto)
– Centro d’incontro via Ponderano 20: aperto dal lunedì al sabato dalle 14.30 alle 19.00, domenica dalle 16.00 alle 19.00
– Centro d’incontro piazza Stampalia 85: aperto dal lunedì alla domenica dalle 16.00 alle 19.00 (chiuso 15 e 16 agosto)
– Centro d’incontro via Cuneo 6 bis: aperto dal lunedì al sabato dalle 15.00 alle 18.00
– Centro d’incontro corso Belgio 91: aperto dal lunedì alla domenica dalle 14.30 alle 19.00 (chiuso 15/18 agosto)

Ricordiamo inoltre che è attivo anche il Servizio Aiuto Anziani, una vera e propria “sentinella telefonica” per fornire informazioni utili sull’allerta meteo o accogliere richieste di aiuto, grazie alla collaborazione di una rete di associazioni di volontariato che possono anche fornire, in particolare agli anziani soli, servizi di accompagnamento per visite mediche, piccole commissioni, ritiro della pensione e qualche ora di compagnia al domicilio. Il Servizio è disponibile ai numeri 011.81.23.131 e 011.011.33.333, ed è operativo tutti i giorni feriali dalle ore 9.00 alle 17.00 (dopo quest’orario e nei fine settimana risponde il centralino della Polizia Municipale).

I bollettini sulle ondate di calore per la città di Torino sono disponibili con aggiornamento quotidiano sul sito di Arpa Piemonte, mentre sul sito del Ministero della Salute si può consultare il vademecum con regole e consigli utili per difendersi dal caldo.

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Fermato il minore indagato per l’omicidio del giovane accoltellato al cuore

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Gli agenti di polizia della squadra mobile della questura di Torino hanno fermato all’aeroporto di Malpensa il sedicenne marocchino indagato per l’assassinio di Hamza Moutik, il giovane di 26 anni pugnalato in strada con una coltellata al cuore venerdì  e morto poi  in ospedale domenica a Torino. Il minorenne era sceso da un volo in arrivo dal Marocco, Dove si era recato sabato scorso.

Rissa in corso Vercelli, arrestato 21enne. Quattro agenti di polizia contusi

Gli agenti del Commissariato di P.S. Dora Vanchiglia hanno arrestato un cittadino ivoriano di 21 anni gravemente indiziato di resistenza e lesioni aggravate a P.U.

I poliziotti sono intervenuti, poco prima delle sette del mattino, in corso Vercelli, nei pressi di un bar dove era stata segnalata una rissa. Sul posto si portavano diversi equipaggi, cosa che faceva disperdere la maggioranza delle persone presenti tranne alcune che continuavano ad aizzarsi a vicenda. Una di queste cercava di colpire un altro individuo, ma l’aggressione veniva impedita dagli agenti. L’uomo però, in condizione di alterazione psicofisica, continuava nella sua condotta violenta opponendo una resistenza attiva e arrivando a colpire al volto un poliziotto, prima di essere messo in sicurezza. Nella circostanza quattro agenti rimanevano contusi con prognosi dai 3 a i 7 giorni.

Il ventunenne ivoriano veniva anche denunciato in stato di libertà per rissa.

Estate, tempo di truffe. La Polizia Locale in campo: consigli per gli anziani in un video

Chi ritenesse di essere rimasto vittima di una truffa può denunciare alla Polizia Locale anche telefonicamente chiamando il numero dedicato 011.011.30000.

La Polizia Locale di Torino, da sempre impegnata in campagne di sensibilizzazione per rendere più sicura la vita dei cittadini e delle cittadine, ha realizzato un video che da alcune settimane  è divulgato attraverso i canali social della Città di Torino per aiutare gli anziani a proteggersi dalle truffe.

Questi crimini odiosi, perpetrati con modalità inattese, invasive della sfera personale, si realizzano molto spesso approfittando della solitudine degli anziani – commenta l’assessore alla Sicurezza Marco Porcedda-. Si tratta di un fenomeno in crescita, soprattutto d’estate quando queste persone restano spesso sole in città, senza una rete di contatti su cui contare, e che non va ignorato. Iniziative come queste accrescono la consapevolezza del problema ed essere consapevoli dei rischi è il primo strumento per prevenire e affrontare possibili truffe”.

Il video fa parte del più ampio progetto di prevenzione “Più informati, più sicuri” nato nel 2023 con l’obiettivo di sensibilizzare su quanto possano essere subdole le modalità che i criminali utilizzano per circuire le persone facendo leva sugli aspetti più cari come figli e nipoti, raccontando di loro inesistenti incidenti o guai giudiziari, o spacciandosi addirittura per agenti delle forze dell’ordine.

A tal fine, dallo scorso anno, personale del Corpo della Polizia Locale appositamente formati ha dato vita a una serie di incontri in luoghi di aggregazione come uffici postali, centri Asl, bocciofile, mercati, parrocchie e parchi cittadini, sensibilizzando gli over 65 sul pericolo delle truffe, mettendoli in guardia dalle innumerevoli strategie adottate dai truffatori – che possono presentarsi al citofono di casa, al telefono, in strada o, come accade sempre più spesso, su internet – e dando loro indicazioni su come affrontare comunicazioni con individui che destano sospetti. Sono stati oltre 60 gli appuntamenti in tutta la città che proseguiranno anche durante l’estate soprattutto nei mercati e negli esercizi commerciali più frequentati, come le farmacie.

Il progetto ha previsto inoltre la consegna nelle abitazioni di circa 70 mila persone anziane over 80 di materiale informativo specifico per le tipologie di truffe più insidiose, oltre all’impegno operativo di agenti in servizi di vigilanza in borghese nei luoghi dove solitamente le persone anziane si recano per ritirare la pensione.

Chi ritenesse di essere rimasto vittima di una truffa può denunciare alla Polizia Locale anche telefonicamente chiamando il numero dedicato 011.011.30000.

(Torino Click)

Torino città accessibile? Ferrero (Cpd):  “è un passo avanti, ma non basta, servono risposte immediate”

Torino oggi si presenta come una città dinamica e inclusiva, erede di storici e importanti primati sociali, e soprattutto paladina dei diritti, ma sebbene siano stati compiuti progressi significativi in ambiti strategici come la mobilità sostenibile e l’organizzazione di grandi eventi, molti dei quali di respiro internazionale, sul suo territorio persiste una giungla impenetrabile di barriere architettoniche che limitano la vita di molti cittadini.
La città da una parte si distingue per una maggiore sensibilità verso i temi dell’accessibilità, dall’altra parte però vanta dati molto negativi rispetto agli spazi non accessibili. Guardando ad altri contesti metropolitani, se muoversi con una carrozzina a Milano o Roma è spesso un’impresa ardua, a Torino lo è forse un po’ meno, ma siamo ancora lontani dall’attuazione di un piano che elimini tutte le barriere esistenti.
È particolarmente frustrante notare che, sulla carta, la città ha tutte le potenzialità per diventare un modello di riferimento a livello nazionale visto che Torino è, per molti aspetti, un passo avanti rispetto ad altre realtà urbane e mancherebbe davvero poco per compiere l’ultimo miglio e diventare un esempio per tutto il Paese.
Per fare il salto di qualità definitivo, è urgente passare dalle buone intenzioni all’azione, creando una città realmente adatta non solo a chi ha limitazioni di qualunque genere, ma a tutte le stagioni della vita. Gli ultimi dati Istat evidenziano che gli under 30 rappresentano il 20,3% e gli over 65 il 25,9% della popolazione, un dato che rende ancora più urgente un intervento complessivo.
Torino, grazie all’organizzazione continua di grandi eventi e all’impegno in iniziative già radicate che l’hanno posta al centro dell’attenzione nazionale e internazionale, non può che porsi obiettivi sempre più ambiziosi. Tra questi, l’obiettivo primario deve essere quello di diventare una città per tutti, per qualunque età e condizione. È necessario guardare oltre i confini nazionali, ma anche fare i conti con il presente.
In questo senso, è importante segnalare alcuni campanelli d’allarme che non possono essere ignorati.
Recentemente, la CPD ha rilevato che il 75% degli esercizi commerciali torinesi è totalmente inaccessibile, con scale ripide, porte strette e marciapiedi dissestati che rappresentano ostacoli quotidiani per migliaia di persone. Immaginate di non poter entrare in un negozio, di dover rinunciare a un caffè con gli amici o di dover chiedere aiuto per attraversare la strada. O ancora, immaginate cosa significhi per una persona con difficoltà motorie avere un ascensore non funzionante per mesi, come recentemente denunciato da Luciana Littizzetto riguardo alla situazione della propria madre.
Le testimonianze dei torinesi che evidenziano una città che fatica a essere inclusiva e accogliente purtroppo si sprecano.
Questa è la triste realtà per molte persone con disabilità, anziane o con difficoltà motorie, ma ancora più preoccupante è il silenzio dell’amministrazione locale, delle istituzioni, delle organizzazioni di settore e dei rappresentanti del commercio, che non hanno fornito alcuna risposta né si sono espressi pubblicamente riguardo a questa grave situazione.
La CPD chiede quindi che queste risposte arrivino al più presto e che finalmente si mettano in atto iniziative concrete. Per trasformare Torino in una città realmente a misura di tutti, è necessario l’impegno di ogni componente delle istituzioni e della società civile, con un approccio multidisciplinare che dia vita a soluzioni fondamentali, sintetizzabili nei seguenti punti:
Mobilità per tutti: investire in infrastrutture accessibili, come percorsi pedonali sicuri, trasporti pubblici efficienti e servizi di bike e car sharing inclusivi.
Spazi pubblici inclusivi: rendere accessibili musei, parchi, biblioteche e altri spazi pubblici, garantendo l’uso di tecnologie assistive e la presenza di personale qualificato.
Eventi per tutti: organizzare eventi culturali e sportivi che tengano conto delle esigenze di tutte le persone, con servizi di assistenza e informazioni chiare.
Turismo accessibile: promuovere Torino come destinazione turistica inclusiva, offrendo pacchetti turistici accessibili e formando il personale degli alberghi e dei ristoranti.
Collaborazione tra pubblico e privato: coinvolgere aziende, associazioni e cittadini nella creazione di una rete di servizi e iniziative a favore dell’accessibilità.
Solo attraverso l’applicazione di queste soluzioni, Torino può cogliere l’opportunità unica di diventare un modello per il Paese e per altre città europee, sviluppando un processo che metta al centro la persona, in tutte le sue sfaccettature.
Torino può e deve fare di più.
Il mio appello, insieme a quello della CPD, è rivolto a tutta la città: è ora di dire basta ai limiti alla libertà di movimento e di investire in una città davvero accessibile a tutti, dove ognuno possa sentirsi a casa.
Come diceva Paolo Osiride Ferrero, storico presidente della CPD: “Cosa mi dà più fastidio? Chi, potendo migliorare la vita delle persone con disabilità, non lo fa per indifferenza o pigrizia.”
Giovanni Ferrero, Direttore CPD – Consulta per le Persone in Difficoltà