AGGIORNAMENTO La procura della Repubblica di Torino ha aperto un’inchiesta per tentato omicidio e il compagno della donna (i due avevano litigato la sera dell’incidente) è stato iscritto nel registro degli indagati. le indagini sono guidate dai carabinieri di Mirafiori e coordinate dal pm Marco Sanini. La donna, che ha ripreso a parlare, seppur con fatica, non ha accusato il compagno ma ha detto di non volerlo più vedere.
Il 20 luglio scorso, a bordo della nave Costa Fortuna in viaggio tra i fiordi della Norvegia, è precipitata in mare
Torino, 2 settembre 2015 – E’ ancora un mistero la vicenda della torinese caduta dalla nave da crociera, un mese fa circa, in Scandinavia. Il giallo della signora di 53 anni che il 20 luglio scorso, a bordo della nave Costa Fortuna (nella foto) in viaggio tra i fiordi della Norvegia, è precipitata in mare, è al momento senza risposte. Quando venne trasferita alle Molinette, ferita in modo grave, dopo essersi risvegliata dal coma pare abbia detto: “Io non ho tentato il suicidio”. In procura a Torino è aperto un fascicolo per ‘tentato omicidio a carico di ignoti’, anche se non c’è una precisa pista investigativa.
“I profumi proiettano in un’altra dimensione. In un passato lontano. Nei posti che conservi nel cuore. Gli uomini sono in centinaia di luoghi nel corso della loro vita. Pochi luoghi lasciano il segno. Pochi luoghi si vivono e si amano veramente. Pochi luoghi restano impressi nella memoria. Per sempre. La salsedine e il salmastro sulla banchina del Borgo Saraceno di Varigotti, nelle rare giornate uggiose di agosto. Le onde di burrasca sugli scogli e il grigio scuro del mare e del cielo fusi all’orizzonte…”
salsedine e il salmastro sulla banchina del Borgo Saraceno di Varigotti, nelle rare giornate uggiose di agosto. Le onde di burrasca sugli scogli e il grigio scuro del mare e del cielo fusi all’orizzonte. Giornate tristi e malinconiche, in una vita di sole e di giochi. Nostalgia del calore di casa. Nostalgia delle proprie cose. Nostalgia di quotidianità. Torna il sereno. Torna l’infanzia. I profumi di mimose, salsedine, oleandri, palme e creme solari. Il lungomare ligure in un bicchiere di vino. Il profumo della focaccia. Indimenticabile per ogni bambino che abbia passato le sue estati su queste spiagge. Lievito, olio e sale, avvolti in una carta unta e bollente. La lieve punta dolce delle sfogliatelle di mele che ogni pomeriggio invadevano strade e vicoli. Il legno umido e salato degli splendidi gozzi che rientrano all’alba con il loro piccolo tesoro conquistato dopo ore di duro lavoro alla luce della luna. Poi la mente ritrova i mille profumi e colori della rosticceria tra pesto, cime e leccornie di ogni tipo. Le partite a biglie in circuiti tracciati con sederi bruciati dalla sabbia. I primi timidi colpi di fulmine per bambine troppo più grandi. Le infinite partite a calcio per realizzare il gol della vita tra due ciabatte piantate nella sabbia. “Non lo sai mai se certe cose te le ricordi perché sono veramente indimenticabili oppure perché hai dieci anni e tutto sembra possibile. E indimenticabile.” (Radiopirata Francesco Carofiglio). Al gusto il sapore salato e fresco delle lunghe nuotate verso le boe con la soddisfazione di aver raggiunto l’obiettivo. Un vino maturato e cresciuto come noi in quel mare. Il piacere di ritrovarsi oggi davanti ad un piatto di gamberoni. Sono luoghi e anni che non si dimenticano. Luoghi e anni che tornano in superficie. Gli occhi se ne accorgono attraverso un bicchiere che parla di quel mare. Un bicchiere di Abissi.




All’architetto Alberto Rolla è stata affidata la ristrutturazione dell’edificio: serviranno 130 milioni di euro per realizzare un centinaio di negozi, bar e ristoranti di elevato livello qualitativo: 18 mesi di lavori
Da Berbel il tempo si ferma. Tra i caldi muri della sala, oro e cioccolato, i tavoli sono allestiti con semplice eleganza: il design moderno, accostato a elementi tradizionali, rende l’ambiente confortevole dove si può già pregustare la proposta culinaria che verrà raccontata. Il regista è lo chef Nicola di Tarsia, capace di valorizzare gli ingredienti, eccellenti protagonisti, accompagnati dalla colonna sonora delle oltre 400 etichette della cantina. Spettatori, a cui non rimane che gustare ogni sapore con i cinque sensi, sono i clienti, coccolati durante tutto il servizio, in una separazione estetica (ed estatica) dalla realtà. Imperdibile la selezione di pesce crudo con dieci proposte tra ostriche, gamberi, pesci dalle carni pregiate accompagnate dal trittico di salse, soia, zenzero e acqua di mare distillata; tra gli antipasti il colpo di scena è l’uovo pochè, abilmente fritto, che sovrasta e amalgama l’insalata di cappesante su patate e salsa verde con scampo ligure e filetto di gallinella. E se la proposta di primi piatti vede la grande tradizione
piemontese, rivisitata ascoltando le esigenze performative degli ingredienti, con agnolotti col plin cotti in acqua e fieno al Castelmagno o ravioli di Roquefort con salsiccia di Bra, mandorle e pere, le atmosfere mediterranee si esprimono al meglio negli spaghetti aglio, olio, peperoncino e astice. Tra i piatti di agnelli “dei prati salati” bretoni e stinchi di vitello alla birra, il pesce mantiene un ruolo di spicco, come la cernia in guazzetto accompagnata dalla soppressata di Corigliano calabro oppure il rombo chiodato con leggeri fiori di zucchine fritti e ripieni alla mozzarella di bufala di Caraglio, orgoglio della provincia cuneese. Standing ovation per la selezione di dolci dal gelato artigianale al rotondeggiante cremoso al cioccolato Valrhona accompagnato da caramella mou, nocciole e olio extravergine con panna liquida da condire con sale e pepe. Un esempio in cui le origini professionali dello chef hanno messo le basi all’onestà e all’umiltà che vengono offerte al cliente. Estro e passione si trovano a Berbel. 


Occhio anche alle telecamere della Ztl, che da lunedì sono accese e non perdonano chi sgarra gli orari