Al Regina Margherita migliorano di ora in ora le condizioni di Kelvin, il bimbo di 7 anni ferito sabato nella serata da incubo in piazza San Carlo. Ora il piccolo è sveglio e cosciente, respira senza l’ausilio di strumentazioni mediche. Nei prossimi giorni dovrebbe uscire da Rianimazione per essere ricoverato in un reparto di degenza, anche se per motivi precauzionali la prognosi è ancora riservata. Invece restano gravi le condizioni di Erika, la 38enne di Domodossola che sabato, nella calca, è andata in arresto cardiaco per schiacciamento. Si trova in ipotermia in prognosi riservata al San Giovanni Bosco di Torino. Tra i feriti ancora in ospedale la situazione della donna è la più preoccupante.
Un
abusivismo di bevande fin dal mattino, l’assenza di un’ordinanza di divieto del vetro, aspetti di pubblica sicurezza e il ruolo della polizia municipale”. Lo dichiarano i segretari regionale e provinciale del Partito democratico, Davide Gariglio e Fabrizio Morri,
sicurezza urbana, sarebbe bastato porre la priorità al Comitato per l’ordine e la sicurezza che la stessa Sindaca presiede insieme al Prefetto di Torino”.
Dopo il dramma in Piazza San Carlo è inevitabile la serie di commenti, reazioni e polemiche
dovremmo preoccupare come classe politica, per il resto indagherà la Questura e la Magistratura”.
al peggio e il rischio-panico è più urgente del solito, fare errori è ancora più grave e imperdonabile”, è il commento di
doveva essere un gioioso ritrovo collettivo dei tifosi juventini in occasione della finale di Champions si è trasformato in una tragedia con più di mille feriti di cui alcuni in gravissime condizioni. Stando ai primi accertamenti la causa scatenante del ferimento di centinaia e centinaia di persone travolte dalla folla di tifosi sarebbe stata la paura per un attentato terroristico che non c’è stato. Ecco il punto. Com’è stata possibile una tragedia di così grandi proporzioni in assenza di un pericolo reale? Quali sono le misure adottate per prevenire incidenti o danni alle persone in una piazza dove si sono accalcate trentamila persone? Sia detto, a scanso del solito gioco delle parti politiche che è in corso in queste ore tra esponenti Pd e M5S, non è da oggi che la Piazza San Carlo viene data per queste iniziative, più o meno alle stesse condizioni e con gli stessi rischi. Prima lo faceva Fassino, adesso l’ha fatto la sindaca Appendino. Il fatto è che non si può sempre rammaricarsi e piangere il giorno dopo, a tragedie avvenute. Come minimo vanno date delle risposte, vanno accertate responsabilità”.
orinoinMovimento ed ex presidente del coordinamento comitati spontanei torinesi CCST. “Ci chiediamo come mai in questa occasione era autorizzata la vendita di bottiglie di vetro e non di plastica che sicuramente hanno provocato le ferite di molti essendo la piazza diventata un tappeto di vetro nella corsa frenetica. Ci chiediamo se data la situazione che stiamo vivendo, ossia la psicosi da attentati ,non era meglio allestire lo stadio anziché una piazza per vedere la finale della Champions League. I controlli sono sicuramente più gestibili allo stadio. Più di mille feriti di cui un bimbo grave ed un arresto cardiaco. Si poteva evitare tutto questo? Un plauso alle forze dell’ordine ed ai soccorritori che si sono trovati a gestire l’imprevedibile. Un pensiero a chi ha vissuto una notte di follia ed un pensiero alla sicurezza . Resta il ricordo di una pagina molto triste per Torino a prescindere dal risultato della partita”
evento in piazza di quelle dimensioni, alla sicurezza e alla prevenzione. Nulla può essere lasciato all’improvvisazione o al caso.Le vie di fuga vanno predeterminate e , se esse non ci sono, va cambiata piazza o va evitato l’evento. Viviamo in tempi eccezionali e non possiamo fingere che non sia così. Chi finge è un illuso o ,meglio, un irresponsabile. Il numero dei feriti è agghiacciante. Torino si è rivelata impreparata. Ad essere battuta 4 a zero non è tanto la 

fiducia tra la gente, nella squadra, questa volta eravamo tutti convinti, e invece no… altra delusione, altra finale persa (questa volta diciamolo pure… meritatamente) e il sogno che svanisce all’ultimo, a Cardiff.
violenza della folla impaurita, scene di panico, gente ferita a terra. Le prime notizie parlano di oltre 200 feriti, forse di più ancora, una cosa inaudita, un drammatico bollettino di guerra causato da una sorta di psicosi collettiva che oramai ci pervade, basta uno scherzo, una battuta, un evento improvviso e il panico si scatena in maniera incontrollabile.
telefonato a casa per dire che stavo bene, ma poi… ho passato il resto della serata a sentire testimonianze di gente che aveva visto di tutto: una bomba, un uomo con la pistola in mano, un altro con una bomba nello zainetto, una signora mi dice che un’auto era entrata in piazza da via Lagrange, che tra l’altro non mi risulta neanche confluisca in piazza San Carlo, un altro ancora ecc. ecc., che fantasia ragazzi!

forse un petardo esploso ha fatto scattare la paura delle migliaia di persone presenti . Due ondate successive della gente che cercava di fuggire hanno provocato una calca infernale. Sono cedute delle griglie del parcheggio sotterraneo della piazza, ci sono 


feriti ma non gravi. Ambulanze e vigili del fuoco sono intervenuti immediatamente. Escluso un attentato terroristico. Pare che un ragazzo sia stato prelevato dalla polizia. Alle 23 molti presenti in piazza stavano ancora cercando amici e parenti e gli effetti personali persi durante la fuga. Numerosi i contusi trasportati con le ambulanze. Dagli altoparlanti l’invito a lasciare la piazza con calma. Forse la griglia del parcheggio sotterraneo ceduta ha provocato un forte rumore che ha spaventato la folla.
La polizia ha fermato un 20enne accusato di essere responsabile dell’uccisione delle tre sorelline nomadi morte nel rogo del camper nel parcheggio di un centro commerciale di Centocelle a Roma
La programmazione strategica di Finpiemonte consentirà di sbloccare 100 milioni per le piccole e medie imprese.
I fumatori sono in calo a Torino e in Piemonte, anche se l’uso di tabacco e sostanze e l’abuso di alcool sono pur sempre responsabili di una quota significativa della mortalità e del carico di malattia della popolazione regionale
Decine e decine di mini – isole ecologiche, sono 134 in tutto, per la raccolta differenziata di plastica, vetro, metalli, organico, carta e rifiuti indifferenziati.