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Zone della movida torinese, più di cento persone identificate nei controlli di polizia

Nella scorsa notte hanno avuto luogo i controlli congiunti, svolti delle Forze dell’ordine, nelle aree cittadine interessate dal fenomeno della “movida”.

Il servizio coordinato dalla Polizia di Stato, si è svolto con l’ausilio dei militari dell’Arma dei Carabinieri, una unità cinofila antidroga dei Carabinieri, dalla Guardia di Finanza, nonché di personale della Polizia Municipale; lo stesso ha avuto inizio intorno alle ore 20.00 di sabato sera e si è concentrato nelle aree di maggiormente concentrazione e flusso di persone: principalmente al Quadrilatero Romano, San Salvario, Piazza Santa Giulia, Piazza Vittorio Veneto e zone limitrofe.

Nel corso del servizio sono stati controllati 3 locali pubblici dove sono state riscontrate diverse violazioni di carattere amministrativo e igienico sanitario sanzionate per quasi 3000 euro.

Sono state identificate di 119 persone e soggetto è stato denunciato per violazione del Foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno a Torino per tre anni, emesso dal Questore di Torino a novembre di quest’anno.

I servizi di polizia nelle aree frequentate dalla movida cittadina continueranno con cadenza regolare.

Piemonte, turismo al top: in crescita le presenze straniere

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+ 11% NEI PRIMI 9 MESI DELL’ANNO

Crescita trainata prevalentemente dalla componente estera. Si allunga anche il tempo di permanenza. Torino con la prima cintura registra un aumento sia negli arrivi (+16%) sia nelle presenze (+6,7%)

 

Il bilancio del turismo in Piemonte nei primi 9 mesi dell’anno registra complessivamente +8,4% di presenze +11% di arrivi rispetto allo stesso periodo del 2022.  I movimenti turistici risultano in crescita anche rispetto al 2019+12,8% di arrivi +7,2% di presenze.

Questi, in sintesi, i dati dell’Osservatorio turistico della Regione Piemonte raccontati dal Presidente Alberto Cirio in occasione del Forum Internazionale del Turismo la cui prima giornata ha preso il via ieri a Baveno sul Lago Maggiore.

Il Piemonte è la dimostrazione della capacità di un territorio di cambiare pelle. Oggi più che mai la nostra regione ha acquisito la patente turistica e può accogliere a pieno titolo grandi eventi come le ATP, il Giro d’Italia, il Tour de France per citarne alcuni, o un forum importante come questo. – dichiara il Presidente Albero Cirio – Il turismo è un patrimonio trasversale ed è importante che ognuno faccia bene la propria parte. La Regione è impegnata per la promozione del turismo e per rendere questo territorio sempre più attrattivo e i numeri ci dicono che la strada è quella giusta. E di questo voglio ringraziare chi lavora ogni giorno insieme a noi per rendere possibile questi successi”.

Questi primi dati dimostrano come ancora una volta il Piemonte si conferma una meta di livello e molto ambita dal turismo estero – afferma Vittoria Poggio, Assessore al Turismo della Regione Piemonte -. Il mio intento, sin dal mio insediamento, è di creare il più possibile una destagionalizzazione dell’offerta. I dati di quest’anno stanno testimoniando che stiamo andando nella giusta direzione.”

L’aumento delle presenze è trainato dal turismo estero+16,2% di arrivi +14,6% di presenze rispetto al 2022. La componente nazionale cresce del 6,9% negli arrivi e di 1,8% nei pernottamenti. I commenti nelle recensioni online riflettono la soddisfazione del cliente del prodotto turistico piemontese, maggiore rispetto al dato complessivo del prodotto Italia87,3/100 vs 86,8/100.

turisti italiani crescono sia in termini di arrivi (+6,9%) che in termini di pernottamenti (+1,8%), come anche i movimenti dall’estero+16,2% negli arrivi +14,6% nelle presenze, portando la quota dei pernottamenti dei turisti stranieri a oltre il 54%.

La Germania continua a essere il primo mercato estero per arrivi presenze, in crescita rispetto al 2022, seguita da BeneluxFranciaSvizzera che superano tutti i valori del 2022Quinto posto occupato dal Regno Unito in aumento di oltre il 10% nei pernottamenti. Da segnalare la sesta posizione degli Stati Uniti che registrano una crescita di oltre il 30%.

Analizzando le diverse aree del territorio piemontese si evidenzia che il lago registra nei primi 9 mesi del 2023 +9,9% di arrivi +8,7% di presenze rispetto allo stesso periodo del 2022. Migliora risultati del 2019: quasi +24%.

Gli stranieri registrano quasi +12% di arrivi +10% di presenze, e superano ampiamente i dati del 2019 (+26% di arrivi +28% di presenze). La quota dei pernottamenti ospitati dall’area prodotto è di circa il 30% del totale regionale.

Andamento positivo per la montagna che registra un incremento del 3,7% negli arrivi e del 8,2% nei pernottamenti rispetto al 2022Crescono gli stranieri+11,7% di arrivi +18,4% di presenze. La quota dei pernottamenti ospitati dall’area prodotto è di circa il 21% del totale regionale.

Le colline piemontesi crescono nei primi 9 mesi dell’anno, registrando un aumento degli arrivi dell’9,9% e del 8,8% delle presenze. In crescita anche rispetto al periodo pre-pandemico: +17% di arrivi +23% di presenze. La quota dei pernottamenti ospitati dall’area prodotto è di circa il 13% del totale regionale.

Torino con la prima cintura registra un aumento sia negli arrivi (+16%) sia nelle presenze (+6,7%). Supera anche i valori del 2019+13% di arrivi +7% di pernottamenti. La quota delle presenze ospitate dall’area prodotto è di oltre il 29% del totale regionale.

Rispetto all’anno precedente, i movimenti turistici della Città di Torino crescono sia in termini di arrivi (+17,6%) sia in termini di presenze (+6,4%). I valori sono in aumento anche in confronto al 2019+18% di arrivi +7% di pernottamenti. La crescita è fortemente trainata dai movimenti dall’estero+23%, che quotano circa il 44% dei turisti totali della Città.

Dal monitoraggio delle offerte sui canali online delle OTA – Online Travel Agency – si trova conferma del differente utilizzo dei canali da parte degli operatori delle diverse aree – prodotto del Piemonte. A livello di tasso di saturazione sulle OTA3, per i primi 9 mesi del 2023, il territorio di Torino e prima cintura ha registrato un dato pari al 35,9% in crescita del 1,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, la montagna35,2%, le colline38,1%, mentre il territorio dei laghi44,5%.

In Piemonte è stato venduto il 37,5% delle offerte veicolate sulle Online Travel Agency – OTA – con una crescita dello 0,2% in confronto al medesimo periodo del 2022.

 

Distretto dei Laghi

Il territorio del Distretto Turistico dei Laghi è di primaria importanza per il turismo in Piemonte, rappresenta il 26% degli arrivi e il 33% delle presenze turistiche regionali con una forte internazionalizzazione. Sul territorio del Distretto Turistico dei Laghi è concentrata la maggior offerta dei posti letto open-air, circa la metà. Si trovano circa 21.800 posti letto in 49 campeggi su un totale regionale di quasi 46.000 posti letto distribuiti in 160 strutture. In particolare, il 34% dei posti letto open-air del Piemonte si trova nei comuni di Verbania, Cannobio, Castelletto Sopra Ticino, Baveno e Dormelletto.

In Piemonte quest’anno oltre all’apertura del primo campeggio a 5 stelle (a Verbania) quelli a 4 stelle sono passati da 4 a 6 (2 dei quali a Baveno) e quelli a 3 stelle da 22 a 24.

L’andamento dei movimenti turistici complessivi in quest’area è molto positivo. Nei primi 9 mesi si è registrato un incremento di circa il 10% di arrivi e circa il 9% di presenze rispetto all’anno precedente in cui si erano registrati oltre 1 milione di arrivi e quasi 4 milioni di pernottamenti, con incrementi di ben oltre il 20% sui movimenti del 2019. I campeggi del Distretto Turistico dei Laghi hanno decisamente contribuito al risultato: ospitano infatti circa il 20% degli arrivi e il 33% delle presenze dell’area.

A fronte dei risultati positivi dell’estate siamo già proiettati alla prossima stagione invernale. In Piemonte, nei mesi invernali – novembre, dicembre 2022 e gennaio, febbraio, marzo e aprile 2023 – si sono registrati oltre 2 milioni e 300 mila arrivi e oltre 5 milioni e 700 mila presenze.

Nel post pandemia +19% di adolescenti al Centro antiviolenza del Sant’Anna di Torino

Il Centro Soccorso Violenza Sessuale (S.V.S.) dell’ospedale Sant’Anna di Torino, attivo da maggio 2003, è parte integrante del Centro Esperto Sanitario contro la violenza della Città della Salute di Torino.
Il Centro S.V.S. di Torino è Centro sanitario di riferimento pubblico, sia a livello regionale che nazionale, per la presa in carico clinica psicologica e sociale di donne vittime di violenza, con pronta disponibilità ginecologica h24.
L’équipe multidisciplinare del Centro SVS è costituita da personale dedicato e formato (ginecologhe, ostetrica,  psicologa, assistente sociale) ed anche durante la pandemia da COVID 19 il Centro è stato regolarmente aperto e si è mantenuta la reperibilità h24 del personale dedicato.
Scopo del Centro SVS di Torino è quello di offrire soccorso alle donne di età uguale / superiore ai 14 anni, che hanno subito violenza sessuale o maltrattamento in gravidanza, sia nell’emergenza sia nelle fasi successive all’evento traumatico, con interventi clinici, psicologici e sociali personalizzati, garantendo la continuità assistenziale.
L’assistenza sanitaria offerta è altresì rivolta alle donne che hanno subito violenza sessuale, torture, mutilazioni genitali nei Paesi d’origine, spesso assoggettati alle guerre civili, o durante i percorsi migratori e richiedenti asilo politico nel nostro Paese.
Il Centro SVS collabora con i Servizi territoriali di interesse per la prosecuzione della presa in carico della persona assistita, ove necessario. Mantiene direttamente i contatti e collabora con la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino, Gruppo Fasce Deboli, con le altre Procure Ordinarie piemontesi e nazionali, la Procura presso il Tribunale per i Minorenni del Piemonte e Valle d’Aosta, con le Forze dell’Ordine.
In questi 20 anni di servizio sono state accolte presso il Centro S.V.S. 2.250 donne, 48% italiane e 52% straniere. L’età media delle donne visitate è stata di 28 anni con un 47% di adolescenti (età compresa tra 14 e 24 anni) .
Sul totale di donne accolte il 7% ha riferito un maltrattamento in gravidanza prevalentemente perpetrato dal partner (78% dei casi).
Le donne migranti sono state il 14% del campione e di esse il 23% ha subito una mutilazione genitale femminile.
I dati post pandemia del Centro S.V.S. indicano chiaramente un incremento del 19% delle adolescenti di età compresa tra i 14 ed i 18 anni che subiscono violenza fino a raggiungere il 52% del totale di donne visitate negli anni 2021-2022.
Nel 51% dei casi le aggressioni sono avvenute da parte di soggetti conosciuti dalla donna anche per quanto riguarda le violenze di gruppo che si attestano all’11% dei casi.
Il luogo in cui si è verificata più frequentemente una violenza sessuale è l’abitazione privata (58.1%)
Negli ultimi tre anni si è anche assistito, inoltre, ad una recrudescenza del tipo di aggressioni con incremento dell’uso di corpi contundenti e di armi bianche con conseguente aumento di lesioni extragenitali.
Relativamente alla distribuzione delle lesioni, le sedi maggiormente colpite sono il distretto del capo e del collo (18%), gli arti inferiori (12,3%), i genitali e le zone erogene (11,5%), il tronco (4%) e gli arti superiori (8%).
L’ospedale Sant’Anna della Città della Salute di Torino e Fondazione Onda, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, lanciano la terza edizione dell’(H) Open Week con l’obiettivo di incoraggiare le donne vittime di violenza a rompere il silenzio ed avvicinarle alla rete di servizi antiviolenza che può offrire percorsi di accoglienza protetta e progetti di continuità assistenziale e di sostegno, fornendo strumenti concreti ed indirizzi a cui rivolgersi per chiedere aiuto.
L’ospedale Sant’Anna, con il Centro antiviolenza, offre alla popolazione un evento con l’obiettivo di avvicinare le donne alla rete di servizi antiviolenza. Martedì 28 novembre 2023 dalle ore 8,30 alle ore 16,30, presso l’Aula Dellepiane dell’ospedale Sant’Anna (piano terra – via Ventimiglia 3), si terrà l’evento formativo regionale “Alza lo sguardo…” – Giornata di sensibilizzazione regionale sulla violenza di genere, durante il quale interverranno Manuela Ceccarelli (medico di Direzione Sanitaria P.O. Sant’Anna), Paola Castagna (ginecologa responsabile del Centro S.V.S.), Antonella Canavese (ostetrica Centro S.V.S.), Alessandra Sena (psicologa Centro S.V.S.), Cecilia Griffey (assistente sociale Centro S.V.S.), Franncesco Lupariello (medico legale), Laura Ruggiero (IRES Piemonte) e Zahra Ohuami (operatrice e mediatrice Piam Onlus).

Giornata sulla violenza contro le donne: gli eventi in programma e i numeri da chiamare se hai bisogno di aiuto

Il 25 Novembre è la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Torino e il Piemonte fanno la loro parte con eventi, dibattiti e flash mob.

Nella foto di copertina (Facebook Non una di Meno) il corteo di questa mattina a Torino

C’è un albero in Corso Francia a Torino sui cui non sbocciano fiori. Ad ogni femminicidio viene annodato un fiocco rosso. L’albero conta il numero di donne ammazzate per mano di un uomo e si trova in Corso Francia davanti a Villa Raby, la palazzina che ospita l’ordine dei Medici Chirurghi degli Odontoiatri. L’iniziativa è partita a marzo 2023. Quei fiocchi sono come macchie che non possono e non devono lasciarci indifferenti. Rappresentano le nostre madri, le nostre sorelle, le nostre figlie. Potrei essere io che scrivo, potresti essere tu che leggi. Sono tante, troppe e non devono essere ricordate solo durante una qualsiasi giornata di novembre, ma tutto l’anno.

A tal proposito, l’ordine dei medici, sabato 25 dalle 17 alle 18.30 proprio davanti alla sede in corso Francia 8, organizza un flash mob. Ci saranno testimonianze, letture, distribuzione di materiale informativo, saranno presenti il coro “Ora è tempo di gioia” e l’avvocata Anna Ronfani del Telefono Rosa Piemonte. I partecipanti indosseranno abiti scuri e una sciarpa o un nastro di colore rosso. E purtroppo saranno aggiunti altri due fiocchi, quello in memoria di Virginia Petricciuolo, il cui corpo è stato ritrovato il 10 Novembre 2023, e di Rita Talamelli, uccisa dal marito il 20 Novembre 2023.

Come negli scorsi anni, la sede di Villa Raby sarà illuminata di rosso. E proprio dall’Ordine che parte un monito, come spiegano: “La violenza di genere mina la salute, la dignità, la sicurezza e autonomia delle sue vittime. Nei confronti delle donne si esprime in modo cruento con il femminicidio, ma anche limitando o negando alle donne libertà di movimento, di accesso all’istruzione, al lavoro, all’autodeterminazione, costringendole a mutilazioni genitali o ad essere spose bambine, a sparire sotto abbigliamenti mortificanti o muri soffocanti.

Il codice di deontologia medica, in particolare negli articoli 5 e 32, stabilisce in modo chiaro e netto l’obbligo di medici e odontoiatri nel tutelare i soggetti fragili e nel contrastare ogni tipo di abuso e violenza. Ecco perché l’Ordine è in prima fila anche questa volta per ricordare e riaffermare che come mediche e medici, odontoiatre e odontoiatri, siamo impegnati nel fornire aiuto alle vittime di violenza e a concorrere a quel cambiamento culturale senza il quale le donne in Italia e nel mondo saranno sempre vittime.

Senza rispetto per le donne, senza il riconoscimento dei diritti fondamentali, senza parità sociale, politica ed economica, senza l’emancipazione delle donne la salute psicofisica è un miraggio e democrazia è una parola vuota.”

Noi del Torinese ci uniamo a queste parole ricordando gli strumenti messi a disposizione di tutte e di tutti. A partire dal 1522, il numero di emergenza Antiviolenza e Stalking. È gratuito da qualsiasi telefono ed è stato istituito dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento delle Pari Opportunità. È possibile anche collegarsi a questa pagina e chattare nell’apposito spazio, un’operatrice risponderà immediatamente.

Scaricate sul telefono cellulare l’applicazione del 112 “Where are you”. Premendo il pulsante centrale per chiamare il numero di emergenza, si potrà selezionare il servizio di cui si ha bisogno e inviare automaticamente la propria posizione.

Esistono anche le App YouPol della Polizia di Stato e l’App Erica della regione Piemonte.

Telefono Rosa Torino è un centro antiviolenza e di orientamento per i diritti delle donne. Si trova in Via Assietta 13/A ed è aperto nei seguenti orari:

Lunedi dalle 09:30 alle 13:30 e dalle 15:00 alle 19:00
Martedì dalle 9:30 alle 13:30 e dalle 14:00 alle 18:00
Mercoledì dalle 09:30 alle 13:30 e dalle 14:00 alle 18:00
Giovedì dalle 9:30 alle 13:30 e dalle 14:00 alle 18:00
Venerdì dalle 09.30 alle 13.30 e dalle 14:00 alle 18:00

Il centro ha attivato anche un punto di ascolto alla stazione Porta Nuova, presso il binario 20 dal lunedì al venerdì dalle 19.30 alle 23.30. Il numero di telefono da contattare è 327-3275692. Sul sito di Telefono Rosa Torino è possibile anche consultare i progetti attivi, effettuare donazioni e prendere parte come volontaria alle attività del centro.

Il Centro Antiviolenza del Comune di Torino segnala tutte le associazioni che si occupano di accogliere le donne in difficoltà e mette a disposizione uno sportello di orientamento. Il numero per prendere appuntamento è 011-011 31500.

Infine, sabato 25 novembre dalle 15,30 l’Associazione Cerchio degli Uomini sarà in piazza San Carlo per un altro Flash mob di sensibilizzazione contro ogni violenza maschile sulle donne. Gli uomini si siederanno sulla piazza, proprio sotto il monumento ad Emanuele Filiberto e verrà distribuito materiale informativo rivolto a coloro che stanno cercando di mettersi in discussione e di modificare i propri atteggiamenti violenti. Perché questa non è una battaglia di donne contro uomini, ma di vittime contro tiranni. Ed è una lotta che non mette a tacere la violenza con altra violenza, ma utilizza la conoscenza, la cultura, l’informazione e la condivisione.

Lasciamo che sugli alberi spuntino fiori. Rossi, ma sempre fiori.

LORI BAROZZINO

La 41° edizione del Torino Film Festival parte dalla Reggia di Venaria

Nella prestigiosa cornice della  Reggia di Venaria ieri sera ha preso il via la 41° edizione del Torino Film Festival, diretta per il secondo anno consecutivo da Steve Della Casa e in programma fino al 2 dicembre 2023.

La serata è stata trasmessa in diretta su Rai Radio3 all’interno dello storico programma Hollywood Party, ospite d’onore uno dei maestri indiscussi del cinema italiano, Pupi Avati.

Ad accompagnarlo sul palco Micaela Ramazzotti, Neri Marcoré e Lodo Guenzi, intervenuto in video messaggio, che nella loro carriera hanno lavorato con il maestro, oltre a Steve Della Casa, Claudio De Pasqualis, Alberto Anile e Vittorio Sgarbi.

Madrina della cerimonia d’apertura la bellissima Catrinel Marlon, che al festival presenta anche il suo esordio alla regia, Girasoli, interpretato da Gaia Girace e Monica Guerritore.

GIULIANA PRESTIPINO

 

Cgil e Uil in piazza a Torino

Cgil e Uil ha portato in piazza i lavoratori questa mattina a Torino nel giorno in cui i sindacati manifestano  nelle regioni del Nord per chiedere di cambiare la proposta di legge di bilancio e le politiche economiche e sociali del governo. Nel capoluogo piemontese si tiene una delle cinque manifestazioni del Piemonte, con un corteo da Porta Susa a piazza Castello, chiude il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini che prima della manifestazione ha incontrato i lavoratori della Lear e della Te Connectivity, aziende che vedono a rischio 600 posti di lavoro.

Le Molinette di Torino sulla vetta d’Europa con 4 mila trapianti di fegato

4000 trapianti di fegato: un traguardo record in Italia ed in Europa per l’ospedale Molinette di Torino. Una storia lunga 33 anni, da quando il 10 ottobre 1990 il professor Mauro Salizzoni eseguì il primo trapianto di fegato presso l’ospedale Molinette di Torino, dopo essersi formato insieme con tutta l’équipe presso le Cliniques Universitaires Saint-Luc di Bruxelles in Belgio. Un’attività che dai suoi albori è andata sempre più consolidandosi, parallelamente alla crescita delle attività di trapianto d’organo, in particolare di fegato, in Italia. Condotto per 28 anni dal suo fondatore, il Centro Trapianto Fegato di Torino è attualmente diretto dal 2018 dal professor Renato Romagnoli. In questi 33 anni l’équipe di Torino ha saputo affrontare e vincere tutte le sfide che le si sono poste di fronte, essendo anche capace di offrire insegnamento e supporto alla nascita e sviluppo di altri programmi di trapianto di fegato in Italia e nel Mondo.

In quest’anno 2023, durante il quale l’attività di trapianto d’organi in Italia segnerà il suo record di sempre (con una previsione di incremento del 15% rispetto all’anno 2022), il Centro Trapianto Fegato di Torino infrange tutti i record, raggiungendo il traguardo dei 4000 trapianti totali (primo in Italia e in Europa) ed abbattendo il suo precedente record stabilito nel lontano 2005 di 166 trapianti di fegato eseguiti in un anno. Si stima infatti che per la fine del 2023 verrà superato il muro dei 180 trapianti di fegato in un anno, ovvero un trapianto ogni due giorni (con un incremento netto del 25% rispetto all’anno 2022).
Nel dettaglio, ad oggi sono 3993 i trapianti di fegato eseguiti presso l’ospedale Molinette di Torino. Si è trattato in 3806 casi di pazienti adulti ed in 187 casi di pazienti pediatrici. Tra questi, 16 trapianti di fegato sono stati eseguiti da donatore vivente (12 casi adulti e 4 casi pediatrici) ed 8 trapianti sono stati eseguiti con tecnica ‘domino’. In 144 casi si è trattato di trapianti di fegato eseguiti con organi ‘split’, ottenuti dividendo in due parti un fegato di un donatore cadavere. In 117 casi il fegato è stato trapiantato in combinazione con altri organi, principalmente il rene (96 casi), ma anche il polmone, il pancreas e il cuore. I riceventi che hanno beneficiato di tali trapianti sono stati non solo pazienti provenienti da tutte le 20 regioni italiane, ma anche pazienti provenienti da altri 29 Paesi del Mondo intero (Europa, Asia, Africa e le 2 Americhe). Si aggiungono nel computo totale almeno altri 12 trapianti supervisionati in regime di convenzione dal professor Salizzoni nel 1996 a Pisa e nel 2004 a Cagliari e, più recentemente, dal professor Romagnoli nel 2022 a Bari.
Anche i risultati di sopravvivenza pongono al primo posto in Italia il Centro di Torino (come recentemente certificato nel Report del Centro Nazionale Trapianti di Roma pubblicato nel luglio ultimo scorso). In particolare, considerando i primi trapianti di fegato eseguiti in riceventi adulti nel periodo 2014-2020, le sopravvivenze dei pazienti ad 1 ed a 5 anni dal trapianto raggiungono gli straordinari valori di 95,5% ed 87,6% (migliorando rispettivamente di 3,6 e di 7,9 punti percentuali i risultati ottenuti nel periodo 2000-2013). Stesso discorso vale per i trapianti eseguiti nei bambini, in cui il Centro di Torino primeggia con valori di sopravvivenza globale del 96% ad 1 ed a 5 anni dal trapianto.
Per celebrare il raggiungimento dello storico traguardo, sabato 25 novembre 2023 si terrà, presso la Centrale Lavazza di Torino (via Ancona 11), sotto l’egida dell’Associazione Italiana Trapiantati di Fegato, un’intera giornata dedicata alla diffusione della cultura della donazione degli organi ed al confronto tra riconosciuti esperti del settore trapiantologico ed un pubblico costituito non solo da addetti ai lavori. Condurranno la mattinata i professionisti del Coordinamento Regionale delle Donazioni e dei Prelievi di Organi e Tessuti del Piemonte e della Valle d’Aosta, mentre nel pomeriggio dalle ore 14 si svolgerà una sessione scientifica che affronterà i temi più attuali nel campo del trapianto di fegato con la partecipazione di Luigi Genesio Icardi, Michela Favaro, Stefano Geuna, Giovanni La Valle e Massimo Cardillo (Direttore Centro Nazionale Trapianti), seguita poi dalle ore 16,30 da un’ultima parte di spettacolo, durante la quale interverranno Luciana Littizzetto, Andrea Zalone (spalla ed autore di Maurizio Crozza), il musicista Alessandro Casalis ed il Sunshine Gospel Choir. In particolare, verrà presentato il progetto di una campagna mediatica per la promozione della donazione degli organi dal titolo ‘Dichiarati donatore’.

Black Friday, tutti in cerca di regali da fare a Natale

Ecco il Black Friday, sei italiani su dieci faranno shopping e il 53,7% approfitterà delle offerte per acquistare in anticipo i regali natalizi.  Il budget medio sarà di  236 euro a persona e il 92,4% di quello che compreranno  spenderà fino a 500 euro. Almeno da quanto emerge dalla ricerca realizzata da Confcommercio in collaborazione con l’istituto Format Research. 

Ad assaltare” i negozi e a utilizzare internet alla ricerca di prodotti scontati saranno soprattutto le donne ( il 63,2%), i giovani fino a 34 anni, e chi abita nelle regioni del Nord Ovest e del Mezzogiorno. Il 55% delle farà acquisti online, invece il 40% si recherà nei negozi di quartiere e nei centri commerciali.  A Torino iniziative legate al Black Friday sono in corso ad esempio alla Rinascente, al Torino Outlet Village, da Decathlon e in tutti i grandi store di elettrodomestici e telefonia.

DRIVE DIFFERENT, 50 anni di politiche sulla mobilità e di ricerca a Torino città dell’auto

24 novembre 2023 – 7 aprile 2024, Museo Nazionale dell’Automobile

 

Dal 23 novembre del 1973 – data in cui il Governo Rumor vara misure restrittive e divieti per contenere i consumi di energia – ai giorni nostri: cinquant’anni di politiche sulla mobilità, di ricerca tecnologica sui motori, di progettazione delle nuove aree urbane, di innovazione nel trasporto pubblico e di invenzioni futuristiche.

 

Il curatore Giosuè Boetto Cohen: “Il racconto di questa mostra indica che le risposte a una sfida epocale devono essere diverse e complementari, perché così sono gli scenari in cui l’uomo vive e i suoi bisogni”.

 

Il sogno generalizzato di possedere un’automobile, un parco circolante che quadruplica negli anni Sessanta, lo sconvolgimento delle città che si riempiono di auto, la viabilità nei centri storici che si congestiona e le piazze artistiche che si trasformano in immensi parcheggi. Poi, nel 1973, il conflitto in Medio Oriente con gli eserciti di Egitto e Siria che attaccano a sorpresa Israele. E il prezzo del petrolio che sale da tre a dodici dollari al barile. E così il 23 novembre del 1973 l’avvio di una fase storica nota come Austeritysancita dal Decreto Legge 304 del Governo Rumor con nuovi e improvvisi divieti e restrizioni per contenere i consumi di energia: proibito l’uso delle auto la domenica, ridotti i termostati nelle case, l’illuminazione nelle strade e i limiti di velocità; cinema, teatri e attività commerciali costretti ad abbassare le serrande anticipatamente e le pompe di benzina chiuse dalle ore 12 del sabato e per tutta la domenica.

A partire da questo 50° anniversario, la mostra “DRIVE DIFFERENT. Dall’Austerity alla mobilità del futuro”, al Museo Nazionale dell’Automobile dal 24 novembre 2023 al 7 aprile 2024, propone una riflessione sulle sfide della mobilità e sulle domande che è necessario porsi perché la ricerca tecnologica, da una parte, e le abitudini individuali, dall’altra, convergano sull’obiettivo comune di salvaguardare il pianeta. Un racconto multimediale, unico nel suo genere, che parte dalla crisi petrolifera degli anni Settanta, ripercorre decenni di politiche sulla mobilità, di ricerca tecnologica sui motori, di progettazione delle nuove aree urbane, di innovazione nel trasporto pubblico e di invenzioni futuristiche, e attraverso scatti, documenti, filmati, modelli, installazioni si interroga sul passato e analizza le sfide della Future Mobility, indissolubilmente legate agli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile.

DRIVE DIFFERENT è ideata e curata per il MAUTO da Giosuè Boetto Cohen, realizzata in collaborazione con Stellantis Automobile Club Italia (ACI), con il supporto di EniPolitecnico di Torino, Senseable City Lab (Massachusetts Institute of Technology – MIT), e Quattroruote, e con il patrocinio del Ministero della Cultura, di Regione Piemonte Città di Torino.

 

Il percorso espositivo e le iniziative correlate

La mostra parte dall’automobile come simbolo del desiderio di autonomia e libertà negli anni Sessanta: tra il 1962 e il 1973 undici milioni di nuove automobili vengono immatricolate in Italia. Prodotta a ritmi mai visti nelle fabbriche da centomila operai, premiata dalle scelte politiche, infrastrutturali e di costume, l’automobile è una grande irresistibile promessa di libertà. Ma “l’auto per tutti” e il suo acquisto divenuto ormai abbordabile riserva effetti collaterali elevatissimi, che oggi tutti conoscono.

 

Tra l’Italia del boom economico e l’Italia dell’austerità c’è la Guerra del Kippur, che scatena la prima crisi petrolifera dell’Occidente. Infatti, l’influenza politica degli Stati Uniti per convincere lo Stato Ebraico a interrompere la sua marcia e accogliere le successive risoluzioni dell’ONU porta l’OPEC, l’associazione dei Paesi produttori, a quadruplicare il prezzo del petrolio e i Paesi occidentali iniziano ad adottare misure di razionamento dell’energia. In Italia il Governo Rumor vara il decreto legge 304: per la prima volta, dai tempi della guerra, le pompe di benzina vengono chiuse nei weekend, le città riducono l’illuminazione del 40%, gli uffici pubblici anticipano la chiusura alle 17.30, i negozi sono obbligati ad abbassare le serrande alle 19, ai locali notturni viene imposto di chiudere alle 23 e viene proibito l’uso delle auto la domenica.

 

Il percorso espositivo prosegue con fotografie dell’epoca, pagine dei giornali e servizi televisivi che testimoniano la reazione degli italiani ai provvedimenti sull’Austerity: pervasi da un certo ottimismo e confidando nella breve durata delle norme, cercano di trasformare le restrizioni in un diversivo. Nei weekend restano a casa o si spostano a piedi, in bicicletta, su tram e corriere; rispolverano pattini e monopattini. Anche cavalli e calessi ricompaiono nelle città, tra lo stupore generale. Poi in aprile, con lo spegnimento dei termosifoni, il divieto di circolazione diventa a targhe alterne. Nel frattempo, il prezzo della benzina raddoppia passando da 138 a 315 lire/litro e nel 1977 la Super arriva a costare 500 lire/litro, circa 2 euro, fatte le dovute proporzioni. Come oggi.

 

Poi le soluzioni tecnologiche, le invenzioni sperimentali e le politiche sulla mobilità che emergono dagli anni dell’Austerity: la sfortunata avventura del motore rotativo Wankel, la concept car “Kar-a- sutra” (dissacrante veicolo esposto al MoMA di New York nel 1972, che anticipa, a suo modo, la vettura a guida autonoma), la prima metropolitana moderna a Milano, l’alta velocità ferroviaria; le criticità del traffico aereo e navale, le piste ciclabili in città.

 

Tra lezioni imparate e occasioni perdute, il percorso espositivo ci porta ai nostri giorni. Altre guerre minacciano le riserve energetiche e la stabilità politica ed economica dell’intero pianeta. E mentre questo accade, anche l’equilibrio ambientale della Terra si incrina: il 7 luglio 2023 l’ONU ha dichiarato che l’innalzamento termico è ormai “fuori controllo”. I termini del problema fanno un salto di scala: non più una crisi contingente, in un paese o un emisfero. Tutto il mondo, con le sue diseguaglianze, passa dall’Austerity agli obbiettivi della sostenibilità. I trasporti, che partecipano per una quota importante al generale dissesto, sono chiamati a fornire le risposte più urgenti. L’automobile, in particolare, a compiere scelte epocali. La direzione della produzione industriale viene guidata dalla transizione ecologica che porta nel mondo dell’automobile nuove tecnologie come i veicoli elettrici, le stazioni per la sharing mobility, le colonnine per la ricarica delle batterie, l’e-fuel e il bio-fuel, i motori a idrogeno.

 

Dove sta andando, allora, il futuro dell’auto? Proprio su questa domanda intende far riflettere l’ultima parte della mostra che inquadra il presente e prova a tracciare gli scenari futuri, con l’aiuto di esperti e ricercatori, dal Dipartimento Energia del Politecnico di Torino al Senseable City Lab del MIT- Massachusetts Institute of Technology. La speranza è che la libertà che l’automobile ci ha dato in passato sia ancora tutelabile. Adattata, intelligentemente, ai bisogni, alle situazioni, ai luoghi che cambiano.

 

La mostra sarà corredata da un ciclo di conferenze con autorevoli esperti per approfondire i temi della smart mobility e delle smart cities, della sharing mobility e dell’economia circolare, dei biocarburanti e

 

della guida autonoma. Oltre a un palinsesto di appuntamenti dedicati alle scuole e ai ragazzi che verranno coinvolti in attività di laboratorio, visite guidate con il curatore e tavoli di lavoro. Il calendario completo di tutti gli eventi sarà disponibile sul sito www.museoauto.com.

 

A dicembre una sezione satellite della mostra apre a Milano nelle gallerie dell’ADI Design Museum Compasso d’Oro: il tema è la micromobilità nella città che cambia, con quattro esempi di vetture di design: Topolino Giacosa (1936), Iso Isetta (1953), Topolino Elettrica e Microlino (2023).

 

Il Museo Nazionale dell’Automobile è aperto il lunedì dalle 10 alle 14 e dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19. Per informazioni e prenotazioni: info@museoauto.it o 011-677666.

A Mirafiori apre il nuovo hub di economia circolare targato Stellantis

Il primo hub di economia circolare è stato inaugurato da Stellantis a Torino, nello storico stabilimento di Mirafiori. Alla cerimonia di apertura il presidente John Elkann e il ceo Carlos Tavares. SusteinEra Circular Economy è il nome della struttura dedicata a rigenerazione, riparazione, riutilizzo e riciclo dei componenti e dei materiali delle auto, rispondente alla strategia delle 4R annunciata dal gruppo nel piano strategico Dare Forward 2030. Si tratta di 73.000 metri quadrati, di questi  55.000 recuperati  da uno stabilimento parzialmente inutilizzato. 40 i milioni di euro investiti con  l’impiego previsto di 550 dipendenti entro il 2025. Il nuovo nuovo hub si propone come un’alternativa sostenibile e conveniente nell’offerta dei ricambi di Stellantis. Si prevede di gestire oltre 50.000 ricambi rigenerati entro il 2025 e 150.000 entro il 2030. Sono intervenuti all’inaugurazione anche il sindaco di Torino Lo Russo e il presidente della Regione Cirio.