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Guerra Taxi/Uber e limite a 30 km orari, cambio di stile nei trasporti e nella viabilità a Torino

tram colori

taxitraffico centropedoni via romaRivoluzione dei costumi nel traffico cittadino: i pro e contro

 

La guerra tra Taxi tradizionali, che hanno proclamato sciopero in città, e il nuovo servizio di trasporto di persone Uber, e la proposta tornata attuale di limitare la velocità delle auto a 30 km l’ora in tutto il centro cittadino. Abbiamo chiesto le opinioni dei nostri lettori attraverso la pagina Facebook del “Torinese”. Ecco alcuni dei loro commenti.

 

 

TAXI VS UBER
Pierpaolo Garofalo Esistono leggi che regolamentano il trasporto pubblico in italia…o le rispettano tutti o nessuno!!!!!
Non ci si puo’ improvvisare driver da un giorno all’altro senza sotto stare a tutte le regole…
TUTTO CIO’ E’ ASSOLUTAMENTE ILLEGALE…oltre tutto non offre alcuna garanzia e sicurezza agli utilizzatorI
Danilo Moratti Capisco. Un po’ di parte il giudizio….o sbaglio.
Comunque esiste un piccolo segreto per vincere la concorrenza,in tutti i settori,calmierare i prezzi.
Ciò che nessuno è disposto a fare,e allora ci si arrangia come si può….
Marta Giletti Non sono di parte ma il semplice fatto che uber non abbia regole e chiunque possa trasformarsi in autista rende uber inaccettabile
Armando Sacco abbassare i costI

Antonio Cerchio Ai taxisti dovrebbero obligarli a prendere le licenze in comuni se’ disponibili e a restituirle a fine carriera perche altri ne possano beneficiare (basta al giro vizzioso e speculativo delle licenze.)

Bambi Bambi Abbassare i costi dei taxi
Sabrina Irmici Esatto! Troppo cari!

 

LIMITE DI VELOCITA’ A 30 KM

 

Lina Pascuzzi Contrari….anche xche non verrebbe rispettato

Ilaria Gagliardi Ottima direi … Favorevole !!

Antonietta Liberati favorevole

Marziana Salvato Contrario perché il limite di qui si parla e’ massimo, quindi a 31 km all’ora scatta la multa, mi sembra eccessivo

Maria Tummillo Favorevole

Maria Rossignoli Buona idea , speriamo che venga rispettata
Silvia Brusaschetto Il problema non è imporre dei limiti ma farli rispettare!
(Foto: il Torinese)

 

No Tav, dal maxi processo al maxi corteo: manifestazione nazionale a Torino il 21 febbraio

tav manifesto

Sono stati predisposti bus e viaggi in treno da Roma, Bologna, Firenze, Milano

 

Il prossimo 21 febbraio si svolgerà a Torino  la manifestazione nazionale programmata dal movimento No Tav. Sono già numerose le adesioni al corteo, provenienti da ognu parte d’Italia. Sono stati predisposti bus e viaggi in treno da Roma, Bologna, Firenze, Milano, Fano, Napoli.

 

Ecco quanto scrive il sito no tav. info: “Non potendoci sconfiggere con altri mezzi, da oltre due anni è la magistratura a portare avanti con più determinazione gli interessi del “sistema Tav”, ingaggiando una campagna senza precedenti contro i No Tav, che ha visto solo negli ultimi due anni oltre mille indagati, decine di arresti, capi d’imputazione fantasiosi, risarcimenti esorbitanti, accuse di terrorismo, e solo poche settimane fa a 46 No Tav sono toccati 140 anni di prigione, ben 130 anni in più degli autori della strage del Vajont. 3 ragazzi sono ancora in carcere, 4 ai domiciliari e in decine non possono frequentare la Valle di Susa a causa dei fogli di via (…).Se siamo colpevoli di batterci contro quest’immondo (quanto consapevole) spreco di denaro pubblico a favore di interessi di pochi non abbiamo problemi a dirlo: siamo tutti colpevoli, dal più anziano al più giovane, ed è per questo che invitiamo tutti alla manifestazione che si terrà sabato 21 febbraio a Torino”.

 

I promotori danno appuntamento alle 14 in piazza Statuto.

Strategie aeree sotto la Mole, Vittoria di Pirro per Caselle dopo la fuga di Ali-taglia

CASELLE 2IL GHINOTTO DELLA DOMENICA 

Il ruolo strategico di Caselle sarebbe riconosciuto solo a condizione che si integri con Malpensa, l’elefantiaco scalo internazionale, mancato “hub” italiano, perché ora Alitalia arabizzata punta su Fiumicino

 

“L’aeroporto di Caselle ha registrato nel 2014 una crescita del 18,1% del traffico internazionale mentre l’incremento complessivo è stato dell’8,6%”. Questa dichiarazione dell’amministratore delegato di Sagat, la società che gestisce l’aeroporto di Caselle, dimostra come una persona esperta possa giocare con i dati. Infatti, è sufficiente riflettere un momento che, se l’aumento del traffico totale è stato di circa 8 punti rispetto ai 18 del traffico estero, allora i voli interni sono letteralmente crollati! Ed è questo indubbiamente l’effetto del cambio di strategie di Alitalia, che ha abbandonato buona parte delle rotte verso il Sud Italia nell’ultimo trimestre del 2014.

 

Ora, se i viaggi internazionali sembrano tirare di più di quelli interni – come conferma anche l’apertura di tre voli di Vueling per Spagna e Grecia – perché si dovrebbe salutare come un gradissimo successo l’integrazione con Malpensa? Nei giorni scorsi, ricorderanno le persone più attente, i politici torinesi di ogni colore si sono sbracciati per accaparrarsi il merito di aver riportato il “Pertini” nella categoria degli scali strategici, dopo che era stato inopinatamente declassato dal ministero. A parte il fatto che le valutazioni del governo non appaiono – oggettivamente, è triste dirlo – così sballate, se il nostro bell’aeroporto si piazza solo al 14° posto in Italia come numero di passeggeri, superato da scali che fino a pochi anni fa nessuno considerava, resta il dubbio che anche questo decantato recupero sia una “vittoria di Pirro”.

 

Il ruolo strategico di Caselle sarebbe infatti riconosciuto solo a condizione che si integri con Malpensa, l’elefantiaco scalo internazionale, mancato “hub” italiano, perché ora Alitalia arabizzata punta su Fiumicino. La divisione del lavoro, ha ribadito il sindaco Fassino, sarebbe dunque: voli europei a Torino, rotte intercontinentali a Malpensa. Dimenticando che lo scalo lombardo è ampiamente sottoutilizzato – non è necessario essere esperti per accorgersene, basta passeggiare un’oretta nell’immenso terminal – e potrebbe benissimo curare gli uni e le altre.

 

Se poi si considera che Caselle dovrebbe, nell’ottica della Regione, trascinarsi dietro la “palla al piede” di Cuneo-Levaldigi – al quale Chiampa ha dato il benservito appena eletto, nonostante i suoi supporter cuneesi più scaldati, Dardanello e Quaglia, sostengano da sempre a spada tratta le magnifiche e progressive sorti della piccola pista tra i campi – ben si comprende come la liason con i lombardi sia destinata a produrre tante chiacchiere e poco arrosto.

 

Andrà a finire che, per ora, Piero e Sergio si godranno l’effimero riconoscimento “strategico”, mentre Malpensa continuerà a usare il Piemonte come bacino da cui attrarre traffico, con il beneplacito dei politici locali, e Levaldigi sopravvivrà alla meno peggio, in attesa di un fantomatico “cavaliere bianco” di incerta nazionalità, sempre annunciato e mai arrivato.

 

E la conferma di questo schema viene dal fatto che mentre Malpensa piu Caselle più Levaldigi –come improbabili matrioske – dovrebbero fare squadra e coprire tutto i nord-ovest, nessuno chiede ai milanesi di imporre il medesimo schema anche allo scalo di Linate, il cui ridimensionamento era il presupposto della costruzione di Malpensa e ne sarebbe il vero viatico. Ma poi qualche sciura dovrebbe spendere due o tre volte di taxi per andare da via Montenapoleone a prendersi il volo per Roma.

 

 (Foto: Sagat)

Ghinotto

L'addio a Michele Ferrero, piemontese doc e papà della Nutella: era l'uomo più ricco d'Italia

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Era figlio di Pietro, il fondatore dell’azienda nel 1946, subito dopo la guerra, simbolo della rinascita di Alba e del paese

 

Michele Ferrero è morto a Montecarlo, aveva 89 anni. Proprietario della  multinazionale Ferrero SPA, la grande industria dell’alimentare con sede ad Alba. La rivista Forbes,  stimando un patrimonio di circa 20 miliardi di euro, aveva indicato in  Ferrero l’uomo più ricco d’Italia e il 29esimo più ricco del globo.

 

Michele Ferrero era figlio di Pietro, il fondatore dell’azienda nel 1946, subito dopo la guerra, simbolo della rinascita di Alba e del paese. Nel 1949, quando morì il padre, Michele prese le redini al suo posto. Fu proprio grazie a lui che, nel 1964, venne inventata la Nutella, divenuto uno dei prodotti più celebri della società, un pezzo di storia del costume italiano. Alla guida dell’azienda da alcuni anni c’è la terza generazione della famiglia.

 

L’amministratore delegato è  oggi Giovanni Ferrero, secondogenito di Michele. Il primogenito, Pietro, morì drammaticamente nel 2011 a causa di un arresto cardiaco mentre correva in bicicletta. “Lavorare, creare, donare”, sono le tre parole che campeggiano  nel logo della Fondazione del Gruppo industriale, conosciuto in tutto il mondo non solo per i suoi prodotti alimentari ma pure per le iniziative sociali, culturali e filantropiche, rivolte anche ai dipendenti aziendali.

 

Malasanità, 29 medici dell'Asl "Torino 1" si facevano rimborsare visite mai effettuate

sanita 

Le abitazioni e gli studi dei professionisti coinvolti sono stati perquisiti dai carabinieri

 

E’ già stata battezzata la “rimborsopoli” della Sanità. Ventinove medici si facevano rimborsare le visite mediche a domicilio, visite che non venivano però effettuate. I medici di famiglia appartengono al bacino dell’Asl Torino 1 e sono stati indagati nell’ambito di una inchiesta in cui i reati ipotizzati sono truffa ai danni dello Stato e falso ideologico. Le abitazioni e gli studi dei professionisti coinvolti sono stati perquisiti dai carabinieri.

 

In materia di disfunzioni nell’ambito della Sanità oggi vengono alla luce anche i dati sugli esami medici in Piemonte:  se ne registrano 15.94 per abitante, rispetto allo standard nazionale di 12. L’assessore regionale alla Sanità, Antonio Saitta parla di un “eccesso di diagnostica che non comporta solo costi vistosi per la sanità, ma rischi per i pazienti”. Senza esami inutili si dimezzerebbero le liste di attesa. 

Torre di Fuksas, la procura apre un'inchiesta: perquisizioni negli uffici della Regione

palazzo regione

grattacielo regioneLe Fiamme gialle vogliono fare luce sulla regolarità delle procedure con cui la Regione Piemonte ha aggiudicato la gara e ha approvato una variante del progetto

 

Dopo i rilievi mossi dalla Corte dei Conti anche la procura di Torino ha aperto un fascicolo sulla costruzione del grattacielo di Massimiliano Fuksas al Lingotto, destinato ad ospitare gli uffici della Regione Piemonte. Sarà la sede unica dell’apparato regionale che, fino ad oggi, contava una dozzina di sedi sparse per la città. I dipendenti dovrebbero entrare nel nuovo grattacielo in autunno.

 

La guardia di finanza ha effettuato perquisizioni in alcuni uffici regionali, nelle abitazioni private degli indagati e in diversi studi professionali. Le Fiamme gialle vogliono fare luce sulla regolarità delle procedure con cui la Regione Piemonte ha aggiudicato la gara e ha approvato una variante del progetto. All’esame dei finanzieri anche la regolarità dei subappalti. Sono sei gli indagati, tra i quali alcuni funzionari regionali, per turbativa d’asta.

 

(Foto: il Torinese)

Indagine Arpa con sorpresa: oggi la qualità dell'aria di Torino è migliore di dieci anni fa

grattacielo

cielo sopra torinoGrazie al clima piovoso dell’estate scorsa, anche la concentrazione di ozono è stata di 95 mg/m cubo nella stazione di Baldissero e di 68 in zona Lingotto (erano rispettivamente 128 e 87 nel 2003, 104 e 70 nel 2013)

 

Nessuno lo avrebbe detto, dopo la querelle delle polveri sottili che ha tenuto banco per mesi e mesi. Ma i dati parlano chiaro: diminuisce l’inquinamento atmosferico a Torino. A sostenerlo è l’Arpa Piemonte i cui tecnici hanno illustrato alla commissione Ambiente del Comune, presieduta da Maurizio Trombotto, alcuni riscontri  sui principali fattori inquinanti in città. I dati del 2014, non ancora completi e non ancora certificati, evidenziano comunque un trend positivo rispetto alla riduzione di elementi inquinanti proponendo un quadro di valori complessivamente migliore rispetto alla situazione di dieci o quindici anni fa.

 

Riduzione del traffico e nuove motorizzazioni combinate con le condizioni meteo hanno permesso di ridurre i giorni di sforamento del PM 10: nel 2013, ad esempio, i giorni di sforamento del valore di 50mg/metro cubo, previsto per legge, delle centraline Torino Consolata e Torino Grassi sono stati rispettivamente di 100 e di 126. Le stesse centraline, nei primi dieci mesi del 2014 hanno registrato rispettivamente 75 e 77 sforamenti, indice comunque di una riduzione dei valori, riscontrabile anche nel sostanziale rispetto della media annuale di 40 mg/per metro cubo. (Nel 2000, la media annuale nella centralina Torino Consolata è stata di circa 70 mg/metro cubo, Grassi oltre 80 mg/metro cubo).

 

Grazie al clima piovoso dell’estate scorsa, anche la concentrazione di ozono, solitamente critica nei mesi caldi è stata di 95 mg/m cubo nella stazione di Baldissero e di 68 nella centralina in zona Lingotto (erano rispettivamente 128 e 87 nel 2003, 104 e 70 nel 2013). La settimana prossima la Commissione ha previsto l’audizione dei rappresentanti di Legambiente.

 

(Fonte: F.D’A. – Ufficio stampa Consiglio comunale – Foto. il Torinese)

Blitz delle Fiamme gialle nel parlamentino subalpino, ma stavolta è quello di Cavour

risorgimento museo

risorgimento museo 3I reati ipotizzati sono  peculato e turbativa in pubbliche forniture. Accertamenti anche su rimborsi spese, premi e incentivi al personale

 

Perquisizioni della Guardia di Finanza negli uffici del Museo nazionale del Risorgimento, sede del Parlamento subalpino (non l’attuale Consiglio regionale, una volta tanto, ma  l’antico parlamento risorgimentale) e in alcune aziende fornitrici dell’ente museale. Si tratta di un’inchiesta su gare d’appalto e forniture di materiali relativi alle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità nazionale. 

 

I reati ipotizzati sono  peculato e turbativa in pubbliche forniture. Accertamenti anche su rimborsi spese, premi e incentivi al personale, cifre percepite dai vertici dell’ente.

 

Il Nucleo di Polizia Tributaria di Torino ha sotto la lente anche le gare d’appalto per gli impianti elettrici del Museo e la fornitura delle bandiere del 150° anniversario dell’unità d’Italia. E’ stata sequestrata documentazione contabile e informatica.

 

(Foto: il Torinese)

 

Via Roma pedonale, sì o no? Parlano i cittadini nel sondaggio su Fb del "Torinese"

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pedoni via romaEcco, di seguito, una selezione non censurata delle opinioni che potrete trovare integralmente sulla nostra pagina Fb

 

I commenti dei nostri lettori sulla pagina Facebook del “Torinese” potranno, a volte, anche essere coloriti e pungenti. Ma rappresentano uno stato d’animo su problemi che toccano da vicino la vita della città. E’ il caso di questo nuovo mini-sondaggio (dopo quello sui grattacieli) dedicato alla pedonalizzazione del centro storico, ad incominciare da via Roma. Ecco, di seguito, una selezione non censurata delle opinioni che potrete trovare integralmente sulla nostra pagina Fb.

 

  • Louise Cypher certo, proprio una bella idea. Era ora di chiudere al traffico una via a corsie larghe e con i portici larghi in una zona a ZTL e coi fondi ai mezzi di trasporto tagliati allo stremo, con una metropolitana che alle 11 massimo mezzanotte finisce le corse e i parcheggi sotterranei che per pagarli ci vuole il mutuo…..ma fatevi furbi! E’ una delle cose più MENTECATTE che si poteva fare! Giunta di IMBECILLI INCOMPETENTI e un “sindaco” più vergognoso di quello precedente! Stanno devastando Torino sti mentecatti!
  • Maddalena Gordini Tutte le iniziative che inventano sono negative!!! Io abito in centro e vi posso assicurare che inquino molto di più cercando parcheggio e tentando di arrivare a casa. Teste di c…..
  • Maria Luisa Mura Martire Quello che guasta è cambiare idea in continuazione, intanto il degrado aumenta, e lo spreco pure.
  • Gabriella Vitale xche qst persone che vogliono le vie chiuse al traffico nn vanno a vivere nella giungla????
  • Gabriella Vitale no anche xche ci sono i portici x camminare.Non pensate ai negozianti e agli autisti che devono consegnare???? Li aiuta il Sindaco???
  • Antonio Cerchio Si era ora
  • Lorena Marangon Assolutamente d’accordo con Louise
  • Francesca Di Bella Bella idea !!!
  • Iriss Leuzzi Fanno pietà vedere pzza San Carlo Via Roma è una tristezza unica solo dei dementi fanno queste schifezze
  • Aurora Dutto Finalmente , era ora che si chiudesse anche via Roma. Se si hanno soldi da spendere per fare le vasche in auto in via Roma, ci si può pagare il parcheggio o meglio ancora organizzarsi usando la metro e tornando con il taxi collettivo! La cosa vergognosa sono gli orari della metropolitana che il wk deve essere allungato , non parliamo poi del lunedì che chiude talmente presto che lo definirei un orario part-time!
  • Luca Frangella Le auto inquinano, si muore di tumore a Torino più che in altre città! Qualsiasi iniziativa che costringe i torinesi a rinunciare all’auto è da apprezzare. In primis bisogna potenziare il trasporto pubblico e poi man mano chiudere al transito delle auto il centro e le arterie più trafficate della città.
  • Enrica Mortara Condivido le osservazioni di Louise….!
  • Alessandra Vescio Spedale Bellissima idea!!! Soprattutto x i residenti che hanno due opzioni: rinchiudersi in casa, perché uscire con l’auto è un’impresa, dovendo fare zigzag tra le persone, oppure farsi coraggio, prenderla e farsi insultare da tutti i pedoni che non capiscono come mai passi da lì con la macchina!!
  • Erli Popa Una Grandissima Str******ta !!! Questo colpo di genio che è venuto in mente a quei deficenti che purtroppo ci rappresentano invece di ridurre l’inquinamento lo HA SOLO PEGGIORATO !!! In quanto per trovare parcheggio o anche semplicemente passare per raggiungere un posto vicino ci impieghi delle ore !!! Per non parlare dei commercianti e residenti !!!! Non ne azzeccano una insomma ….
    (Foto: il Torinese)

Maxi operazione di polizia contro lo sfruttamento delle prostitute nei quartieri di Torino

aurora polizia

Interessate in particolare le zone di Pozzostrada e San Salvario

 

Maxi operazione antiprostituzione della polizia di Torino che sta eseguendo diversi arresti nei confronti di cittadini romeni e albanesi. Questi sono accusati di controllare il mercato della prostituzione in vari quartieri cittadini, in particolare Pozzostrada e San Salvario. Sono 100 gli agenti impegnati. I reati contestati sono sfruttamento della prostituzione e associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento e al favoreggiamento della prostituzione.