
AGGIORNAMENTO Una nota di palazzo Chigi smentisce “ricostruzioni apparse questa mattina su alcuni quotidiani. Il Presidente Conte non ha mai anticipato nessun giudizio mentre ha sempre ribadito e ancora ribadisce che verrà presa, nella massima trasparenza, la migliore decisione possibile nell’interesse esclusivo del Paese e dei cittadini”
***
Mentre il premier Giuseppe Conte annuncia la propria disponibilità ad esaminare una nuova analisi costi – benefici, il ministro dei trasporti Danilo Toninelli non è contrario alla pubblicazione dei bandi per il tunnel di base della Torino-Lione: “non mi preoccuperei se partissero i bandi di Telt, sarebbe soltanto una ricognizione di mercato aperta per sei mesi e sempre revocabile”, commenta il ministro. E aggiunge: “il governo prenderà una decisione entro la prossima settimana e se arriverà una decisione definitiva sulla Tav, non sarà necessario pubblicare i bandi”. Il presidente del Consiglio ha comunque aperto alla realizzazione della linea ferroviaria, ma dopo una profonda revisione dell’opera.
Stefano ucciso ai Murazzi per una fotografia?
Il testimone interrogato dai carabinieri ha tracciato un identikit dell’assassino di Stefano Leo, il giovane di 33 anni ucciso nei giorni scorsi ai Murazzi da un feroce assassino che gli ha tagliato la gola con un coltello. L’uomo che ha parlato con gli inquirenti ha detto che mezz’ora prima del delitto, quello che poi si sarebbe rivelato l’omicida, descritto alto circa un metro e ottanta, forse nordafricano, era seduto su una delle panchine lungo il viale che costeggia il Po, e temendo di essere fotografato (forse perché spacciatore di droga) si è lamentato violentemente con il passante. Dunque un possibile pusher che potrebbe avere ucciso Stefano per lo stesso motivo: il timore di essere immortalato con un cellulare. L’assassino sarebbe comunque stato inquadrato dalle telecamere della zona. I funerali del giovane si terranno domani nel Biellese.
Donald Trump ha ringraziato su Twitter Fiat Chrysler per il nuovo piano in Michigan, che dovrebbe creare più di 6.500 posti di lavoro, “raddoppiando la forza lavoro oraria come parte degli investimenti da 4,5 miliardi di dollari”. Il presidente Usa ha twittato: “Grazie, Fiat Chrysler. Stanno tutti tornando indietro negli Usa”. Mentre a Torino ci si interroga sul futuro dei lavoratori del gruppo automobilistico.


La Regione torna a discutere sulla storia infinita della Tav. “C’è una deadline, l’11 marzo, quando il cda di Telt dovrà decidere sui bandi di gara. Se per quella data il governo non invierà una lettera per sbloccarli, chiedo che il Consiglio regionale individui un modo per dare la parola ai piemontesi – magari in concomitanza con le elezioni regionali – per chiedere cosa pensino non della Tav, sulla quale si sono già espressi favorevolmente, ma sul fatto che il governo Conte, Di Maio, Salvini intende bloccare l’opera”. E’ intervenuto così in Consiglio regionale il presidente della Giunta, Sergio Chiamparino, per chiedere di verificare la fattibilità di una consultazione popolare sulla Torino-Lione. “Non so quanti posti di lavoro si perderebbero se non si facesse la Torino-Lione, quello che so con certezza, è che se si bloccano i cantieri mille persone che oggi vi stanno lavorando, andranno in cassa integrazione”, ha concluso il governatore.
Rivoluzione Ztl: per entrare si dovrà pagare
Sarà a pagamento l’accesso alla ztl centrale di Torino, senza più divieti, ma dalle 7.30 alle 19.30 nei giorni feriali si dovrà pagare una tariffa che dovrebbe essere pari al costo di due ore di sosta, ovvero 5 euro, come stabilito da una delibera della giunta comunale. L’obiettivo è quello di scoraggiare il semplice attraversamento del centro città in auto. La “rivoluzione” partirà però soltanto dopo l’arrivo dei nuovi autobus che potenzieranno il trasporto pubblico in centro città. I commercianti sono già sul piede di guerra.
Clelia Ventimiglia

Atp tennis, la sindaca: "Siamo ancora in gara"
La sindaca Chiara Appendino ha risposto in Consiglio comunale, alla richiesta di comunicazioni presentata dal capogruppo del Pd, Stefano Lo Russo, sulla situazione della candidatura della Città ad ospitare le ATP finals di Tennis 2021-2025. La prima cittadina ha detto che “siamo ancora in gara. La candidatura della Città di Torino ad ospitare le ATP finals avanzata da parte della FIT è ancora in essere e lo sarà fino a che non sarà ufficializzato il contrario. Il tema dirimente sono le garanzie finanziarie richieste da ATP nei confronti del governo nazionale, a copertura parziale delle spese da sostenere nei cinque anni in cui la manifestazione viene ospitata. Ad oggi, tali garanzie non sono ancora state date nonostante una lettera sottoscritta dal sottosegretario Giorgetti in cui il Governo, rispondendo implicitamente ad ATP, si rende disponibile ad accompagnare il percorso”. Ha aggiunto Appendino: “Le finals sono una manifestazione dal carattere internazionale con la città protagonista e rappresentano un’occasione importante a livello economico e di visibilità per il territorio. Una sfida complicata ma la Città ha bene impressionato e noi lavoreremo fino all’ultimo giorno disponibile per portare a Torino questo evento. La candidatura si basa sulla qualità della città, che si presenta come modello trasversale e protagonista dell’evento; sull’innovazione, la possibilità di sperimentare nuove tecnologie con Torino citylab; sulla sostenibilità, con la possibilità di prestare particolare attenzione all’ambiente, ai trasporti, ai rifiuti”.
Aria (per ora) più pulita. Via libera agli Euro4
Nelle ultime 48 ore sono migliorati i valori delle micropolveri, scesi sotto la soglia dei 50 mcg/mc, indicata dalla Commissione europea quale limite massimo per la salvaguardia della salute. Da martedì saranno di nuovo applicate solo le misure a carattere permanente, fino ai rilevamenti del prossimo controllo di giovedì 28 febbraio. Tornano a a circolare autoveicoli e furgoni diesel euro4.
Calano in Piemonte i matrimoni religiosi, oggi sono poco più della metà di quelli civili : 4472 contro 8029. Nel 2018 ne sono stati annullati 122 rispetto a 132 richieste. Il quadro è tracciato dalla Relazione sull’attività dell’anno giudiziario 2018 del Tribunale ecclesiastico interdiocesano piemontese, illustrata dal vicario giudiziale don Ettore Signorile. “Si è verificata una tendenza a evitare i matrimoni, – così l’Ansa riporta le sue parole – optando per le convivenze. Tale tendenza si è tanto radicata da porre l’Italia al penultimo posto in Europa, davanti soltanto alla Slovenia” . Nel 2018 a fronte di 132 decisioni di primo grado del tribunale , le negative sono state però solo 10, pari al 7,6%. Nel 2008 le negative erano state il 26,9% del complesso.
I drammatici fatti del 6 dicembre 2007, quando si verificò il rogo alla ThyssenKrupp di corso Regina Margherita in cui persero la cita sette operai – Antonio Schiavone, Roberto Scola, Angelo Laurino, Bruno Santino, Rocco Marzo, Rosario Rodinò, Giuseppe Demasi – è una ferita ancora aperta a Torino. Anche se le condanne dei responsabili non li riporteranno in vita è però una giustizia dimezzata il fatto che i due manager Harald Espenhann e Gerald Priegnitz, che si trovano in Germania, non abbiano ancora iniziato a scontare quanto dovuto. Qualcosa però sta cambiando. Il Tribunale di Essen ha infatti finalmente dato il via libera all’esecuzione in Germania della pronuncia emessa dalla Cassazione italiana il 13 maggio 2016, che ha confermato le pene inflitte dalla sentenza del 29 maggio 2015 dalla seconda Corte di Assise di Appello di Torino. I due manager tedeschi, però, hanno fatto ricorso: la sentenza è quindi eseguibile in terra tedesca, ma per ora la sua applicazione è sospesa sino ad un nuovo pronunciamenti delle magistratura tedesca. “Il percorso giudiziario si sta finalmente chiudendo – dice l’ex operaio scampato al rogo, Antonio Boccuzzi – Manca l’ultimo tassello per avere una piena giustizia. Aspettiamo da tanti anni giustizia per i miei sette compagni di lavoro e per i loro familiari: ci auguriamo che la Germania rispetti il nostro dolore e la decisione della Suprema Corte. A undici anni dal rogo è ora di fare giustizia”. “La vicenda giudiziaria sembra non avere fine – dichiara Laura Rodinò, sorella di Rosario, ex operaio dell’acciaieria morto nell’incendio – Siamo disgustati e ci aspettiamo una rapida esecuzione della condanna da parte della giustizia tedesca. Mentre due dirigenti italiani (Pucci e Cafueri) sono addirittura già usciti dal carcere, in Germania i principali responsabili della strage di Torino non hanno ancora fatto neanche un giorno di galera: è una vergogna per i lavoratori di tutta Europa e uno schiaffo ai familiari di tutte le vittime sul lavoro”. “La giustizia italiana sta per diventare giustizia europea – ha detto Massimiliano Quirico, direttore di Sicurezza e Lavoro, che ha seguito passo passo tutta la vicenda – Se persone, lavoro e merci possono circolare liberamente in Europa, lo stesso deve avvenire per i diritti alla salute e alla sicurezza dei lavoratori e dei lavoratrici, che devono essere garantiti e resi effettivi allo stesso modo in tutto il continente. Attendiamo con fiducia la concreta esecuzione della sentenza ThyssenKrupp anche in Germania per poter riaffermare con orgoglio la nostra europeità”.
Massimo Iaretti
(foto A. Preteroti)
E’ un vero e proprio giallo. L’ uomo di 34 anni ucciso, accoltellato, in strada sabato mattina a Torino è Stefano Leo, originario di Biella. Lavorava nel capoluogo piemontese preso il negozio di abbigliamento K-Way. E’ stato ucciso con una coltellata alla gola. Secondo il racconto di alcuni testimoni, la vittima è sbucata in corso San Maurizio, all’angolo con via Napione, uscendo dal lungo Po dei Murazzi, e ha cercato di fermare una macchina quando è stato visto accasciarsi a terra. Sul posto i
carabinieri e la polizia municipale, che ha bloccato il traffico per consentire gli accertamenti. Si stanno esaminando le immagini delle telecamere di sorveglianza della zona e i militari dell’Arma sarebbero sulle tracce di un ragazzo con i capelli rasta. Forse un ubriaco che, senza motivo, ha aggredito l’uomo? Chi conosceva la vittima dice che era una persona tranquilla e metodica.