Buone notizie in relazione al terzo trimestre 2016: l’export dei distretti del Piemonte è tornato a crescere, con un +2,8% tendenziale, segnando un’evoluzione migliore rispetto al manifatturiero piemontese (+0,6% tendenziale), e alla media dei distretti italiani che segna un -1,2% tendenziale. La fotografia è scattata dal Monitor dei Distretti del Piemonte, realizzata dalla Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo. Secondo i dati il Piemonte è la prima regione in termini di aumento delle esportazioni in valore assoluto. 52 milioni di euro in più, quindi, per le esportazioni, rispetto al terzo trimestre 2015, passando da 1.876 a 1.928 milioni di euro tra luglio-settembre. Scendono l’Oreficeria di Valenza (-4,6%) e il Riso di Vercelli (-4,7%), salgono gli altri settori, soprattutto il distretto del Caffè, confetterie e cioccolato torinesi (+18,5%), molto influente anche in termini assoluti (+17 milioni di euro). Francia, Germania, Stati Uniti e Australia sono i mercati in cui più è cresciuto in valori assoluti l’export piemontese.
Il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino, è fiducioso “che nei prossimi giorni, al massimo in un paio di settimane, il Cipe potrà approvare la procedura stabilita per la linea Fermi-Collegno della metropolitana di Torino”:. Potrebbero, infatti, esserci importanti novità per il completamento della metropolitana, dopo che l’assessore ai Trasporti, Francesco Balocco, ha partecipato giorni fa a un incontro pre-Cipe nel quale è stata affrontata la questione del finanziamento del primo lotto della linea Fermi-Cascine Vica: costo totale circa 123 milioni di euro. Sarà finanziato per 90 milioni dal decreto Sblocca-Italia e per 33,7 milioni con gli Fsc gestiti direttamente dalla Regione. Chiamparino ha inoltre annunciato che la Regione interverrà con 28,6 milioni dei fondi di sviluppo e coesione sulla tratta fino a piazza Bengasi laddove il Comune di Torino non riesce a reperire le risorse necessarie per il completamento dei lavori.
(foto: il Torinese)
Parole forti, quelle del presidente della Corte d’appello di Torino, Arturo Soprano, all’inaugurazione dell’anno giudiziario. Nella nostra regione, secondo il magistrato, sono presenti “solide e incontrastate cellule malavitose bene inserite nel tessuto economico e sociale”, ci sono poi molti affiliati e anche alcuni soggetti della pubblica amministrazione e della politica compiacenti. Il magistrato sostiene l’esistenza di ” coinvolgimenti di spavaldi criminali nella realizzazione di grandi opere e nella ristrutturazione di importanti edifici a Torino e in altre città”. Grazie alle operazioni delle forze dell’ordine contro la ‘ndrangheta in Piemonte molto è stato fatto anche se “la ‘ndrangheta è “un’araba fenice” che può risorgere, Bisogna dunque continuare in una lotta che richiede ” interventi mirati sul piano legislativo”.
(foto: il Torinese)
Dice di essere pagato, sui 1400 euro al mese, “per non lavorare”, per leggere il giornale in sala professori. Per Daniele Costantino, insegnante del liceo classico Alfieri di Torino, l’unica possibilità è restare in attesa di qualche sostituzione. Afferma sconsolato di sentirsi umiliato, dopo 11 anni di servizio, a 42 anni, “Mi vergogno a parlare di quello cha faccio – dice al quotidiano Repubblica – Mi vergogno a dirlo a chi fatica ogni giorno per guadagnarsi da vivere”. La storia ha inizio quando il professore ottiene da Biella il trasferimento al liceo torinese sulla classe di concorso A036, materie filosofia, psicologia e scienze dell’educazione. Un incarico non in classe ma sul “potenziamento”, in forza al “contingente di docenti aggiuntivi introdotto nel 2015 dalla “Buona scuola” per attività di recupero, ampliare e migliorare l’offerta. Ma, a quanto pare, si tratta solo di parole e il professore deve rimanere a disposizione per 18 ore a settimana senza però alcun compito o progetto da realizzare. Il preside replica dicendo che a Costantino sono state fatte diverse proposte, rifiutate. Ma l’insegnante conferma la sua versione.
E’ finalmente arrivato, ufficiale, definitivo, il via libera del Senato francese all’accordo franco-italiano per la costruzione del tunnel transfrontaliero sulla linea ferroviaria ad alta velocità, la Tav Torino-Lione. Qui da noi, in Italia, il provvedimento è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il 12 gennaio ed è già legge. Il passaggio nel Senato parigino completa l’iter parlamentare nei due Paesi e possono così iniziare dopo anni i cantieri del tunnel di base del Moncenisio. E’ di fatto operativo anche il Regolamento Contratti: per la prima volta in Europa prevede l’applicazione della normativa antimafia indipendentemente dalla nazionalità dei cantieri. “Una decisione che scrive, con successo, l’ultimo capitolo di una storia ventennale, che racchiude impegno, lavoro e concertazione. Un’opera già in costruzione con 800 persone impegnate nei lavori. In Italia la fresa, arrivata negli ultimi metri del cunicolo esplorativo, supererà domani il confine”, dice soddisfatto Mario Virano, numero uno di Telt, la società che si occupa della realizzazione e futura gestione della Torino-Lione.
Il rimpatrio di oggi è l’ottavo del 2017
E’ un cittadino marocchino 38enne, detenuto per reati comuni, il 140° tra i soggetti gravitanti in ambienti dell’estremismo religioso espulsi dal gennaio 2015 ad oggi. E’ stato cacciato dal territorio nazionale su un volo diretto a Casablanca. L’uomo è giunto all’attenzione delle forze dell’ordine nell’ambito del monitoraggio all’interno delle carceri. Nel settembre del 2014, nel carcere di Ivrea, aveva guidato la “sommossa” di un gruppo di reclusi stranieri, minacciando la realizzazione di un’azione ostile nella stessa città. Dalle indagini svolte, era emerso che in alcune delle celle occupate dai responsabili dei disordini, erano state trovate scritte inneggianti al sedicente Stato Islamico. In prigione aveva dichiarato apertamente di volere “sgozzare americani ed inglesi” una volta uscito. Il rimpatrio di oggi è l’ottavo del 2017.
Incominciano a farsi sentire gli effetti del “panino libero”? Nelle casse comunali sono entrati 3 milioni in meno dalle mense. Secondo la Soris, società di riscossione, è proprio colpa del panino da casa. Per il “borsellino elettronico”, con cui i genitori pagano la mensa ai figli, il mancato incasso ha fatto calare le entrate da 30 a 27 milioni di euro. Ma l’assessore alle Risorse Educative, Federica Patti, sostiene che le minori entrate di 3 milioni sull’ anno finanziario 2016 sono dovute a diversi fattori, come il calo degli iscritti, la riduzione dei rientri, e una nuova distribuzione dell’utenza sulle fasce Isee, morosità distribuita tra tutte le fasce.Il panino inciderebbe solo per il 9 per cento dei mancati incassi. L’assessore afferma inoltre che non risponde al vero il fatto che il Comune paghi un fisso di 33 milioni: alle aziende di ristorazione vengono pagati esclusivamente i pasti consumati. C’è preoccupazione per il calo di lavoro delle aziende che preparano i pasti: la Camst aveva informato i sindacati per sollevare il problema dei possibili esuberi di personale. Intanto la questione sfocia anche nella politica. Il capogruppo di Forza Italia a Palazzo Civico, Osvaldo Napoli dice: “Fatta salva la’libertà di panino’, se il servizio mensa non fosse troppo caro e mantenesse un buon livello qualitativo, molti più genitori se ne servirebbero”.
Il presidente della Regione, Sergio Chiamparino, è intervenuto in Consiglio regionale sul tema migranti
“A differenza di quanto hanno sostenuto alcuni consiglieri regionali, credo di essere nel giusto nell’aver assunto una posizione radicalmente diversa sul tema migranti da quella dei presidenti di altre Regioni del Nord Italia, prima ancora che per ragioni politiche, per ragioni etiche e culturali”, ha esordito il presidente.
Una scelta di campo
“Sono onorato di essere il presidente della Regione in cui è stato accolto il rifugiato senegalese sepolto dalla frana all’hotel Rigopiano mentre svolgeva legalmente il suo lavoro, sono altrettanto onorato che la nostra Regione abbia accolto il gruppo di migranti africani che sono in Abruzzo per aiutare le popolazioni colpite da terremoti e maltempo, e che abbia accolto i richiedenti asilo che a Ormea a Garessio erano in prima fila a dare una mano a pulire i disastri dell’inondazione dello scorso novembre. Dire “Io sto dalla loro parte” è una scelta di campo, etica, che riguarda tutte le persone che hanno responsabilità nella cosa pubblica Per quanto riguarda le politiche nazionali, credo che il Ministro Minniti abbia indicato la strada maestra, quella che prevede di stringere intese con i Paesi da cui proviene o transita la maggior parte dei migranti, per costruire corridoi umanitari, e mi pare che l’aver ripreso in mano l’iniziativa diplomatica faccia ben presagire per il futuro”.
Il piano di Gentiloni
“Quello messo a punto dal governo Gentiloni è un piano che sarà presentato domani, in sede di Conferenza delle Regioni, e, da quello che si dice, si dipana in un contesto internazionale, con un programma di interventi che punta a una accoglienza il più possibile diffusa sul territorio e che non mi sembra riducibile al modo in cui era stato presentato, vale a dire “Un CIE in ogni Regione”. È chiaro che non si può usare il lavoro dei migranti per sostituire altre attività lavorative, qualunque esse siano, ma tutti sappiamo quanti lavori sarebbero utili e necessari per rendere le nostre comunità più belle e pulite: io credo che ci sia uno spazio enorme per attività lavorative che compensino il sostengo che lo Stato offre ai migranti, senza che queste siano percepite come sostitutive. E mi vengono in mente molti esempi, in Piemonte, di Comuni di centro-sinistra e centro-destra dove i migranti svolgono attività integrative apprezzate da tutta la popolazione e che hanno contribuito significativamente a far “riconoscere il diverso”, e a integrarlo”.
A proposito di Cie
“Sui CIE bisogna ricordare che sono nati nel 1998, quasi 20 anni fa, in un periodo in cui i flussi migratori avevano modalità e intensità molto diverse da oggi, e necessitano di una radicale revisione: ma uno strumento che verifichi, controlli e eventualmente espella chi è migrante ma non è accoglibile, magari per appartenenze a reti criminali, sarà sempre necessario. Da questo punto di vista va decisamente abolito il reato di clandestinità che ha avuto effetti esattamente opposti a quelli che si proponeva, rendendo più complicato il controllo dei titoli per l’accoglienza, come, peraltro, dimostra il percorso del terrorista di Berlino. Dobbiamo oggi rivedere radicalmente tempi e criteri per l’accoglienza e per la definizione del diritto ad essere protetto e accolto: un anno e mezzo è un periodo troppo lungo, incompatibile con la possibilità di espellere chi non ha diritto di rimanere. Ma ancora più fondamentale è la ridefinizione dei criteri di accoglienza, perchè il confine della necessità fra negazione dei diritti umani e diritto a una vita socialmente ed economicamente dignitosa è troppo stretto. E’ doveroso quindi un salto di qualità complessivo nell’accoglienza, un salto di qualità che può e deve fare l’Europa, la comunità di Stati cui orgogliosamente apparteniamo ma che nella gestione di questa grande emergenza umanitaria è ancora dolorosamente troppo assente. “
(foto: il Torinese)
Tira ancora una brutta aria, con le concentrazioni di Pm10 che a Torino hanno raggiunto per sette giorni consecutivi il valore soglia di 50 microgrammi al metro cubo: domani, martedì torna il divieto alla circolazione delle auto diesel Euro 3 che vale per i veicoli diesel Euro 0,1,2 e 3 e benzina/gpl/metano euro 0. Questi non potranno circolare dalle 8 alle 19 per trasporto persone e dalle 8,30-14 e 16-19 per trasporto merci. In città e nell’area metropolitana la previsione di Pm10 elaborata dall’agenzia Arpa è di 77 microgrammi oggi, 85-86 nei due giorni successivi. Multe da 163 euro per i trasgressori
(foto: il Torinese)
I 23 operatori del Cnsas Piemonte (Soccorso Alpino e Speleologico Piemontese) partiti lo 19 gennaio hanno lasciato gli Abruzzi. A dare loro il cambio è il nuovo contingente di 24 uomini partiti questa mattina da Torino.
E domani sera a Farindola, località dove l’hotel Rigopiano è stato sepolto dalla valanga e negli altri Comuni colpiti da terremoto e dal maltempo arriverà il terzo contingente. I soccorritori piemontesi hanno svolto e svolgeranno con le sostituzioni di personale il lavoro di scavo e ricerca presso l’albergo, e gli interventi nelle frazioni del teramano rimaste isolate. Nell’area della valanga i soccorritori sono impegnati per individuare locali rimasti intatti. Matteo Gasparini, delegato dell’Ossola e nuovo referente del contingente piemontese in Abruzzo spiega all’agenzia Ansa: “stiamo tentando di attaccare i muri perimetrali dell’hotel nel tentativo di penetrare le pareti di cemento armato: dietro cui potrebbero trovarsi eventuali superstiti”.