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Marchio aggiudicato, il Salone del libro resta qui

Librolandia rimane a  Torino. Il marchio è stato aggiudicato all’asta da Torino città del libro, l’ associazione dei fornitori della rassegna,  per la cifra di 600 mila euro. La busta è stata aperta nello studio del notaio Bima, era l’unica offerta. Il finanziamento dell’asta è avvenuto da parte di Fondazione Crt, con 200 mila euro e  Compagnia di San Paolo,  400 mila euro. I privati organizzeranno la manifestazione e gli eventi culturali saranno curati dalle istituzioni pubbliche. La kermesse libraria è in programma dal 9 al 13 maggio 2019.

Dalla sindaca auguri a chi lavora durante le feste

La sindaca Chiara Appendino ringrazia su Facebook chi  lavora nei giorni di festa e augura buon Natale a chi sta attraversando momenti difficili. Un augurio a chi “nei giorni di festa lavorerà al servizio della comunità per garantire la sicurezza e i servizi essenziali che consentiranno a chi potrà godere delle feste di farlo con serenità e tranquillità. Un  abbraccio soprattutto  a chi non ha magari amici, parenti, una famiglia con cui condividere i momenti di festa. A loro  va la nostra solidarietà e vicinanza con un grandissimo abbraccio di buon Natale ma soprattutto di vicinanza e sostegno”. La prima cittadina auspica che il  2019 possa essere un anno  ricco di “speranza, serenità e ottimismo in cui lavorare per la nostra straordinaria comunità”.

 

(foto: il Torinese)

Smog, Appendino: “Tuteliamo la salute pubblica”

La sindaca Chiara Appendino replica alle critiche dei commercianti a proposito del blocco ai diesel Euro 4 fino alla vigilia di Natale. “Si tratta di un protocollo noto – dice la prima cittadina all’Ansa- il problema dello smog pure. Abbiamo derogato  per Natale e Santo Stefano e negli altri giorni rispettiamo le misure previste”. Per la sindaca ” l’ obiettivo è tutelare la salute pubblica ed  è la prima volta che i Comuni si coordinano nella Città metropolitana, per affrontare il problema. Andiamo avanti”.

 

(foto: il Torinese)

Blocco traffico, commercianti sul piede di guerra

Secondo la presidente Ascom di Torino Maria Luisa Coppa è grave la decisione  di bloccare i veicoli Euro 4 diesel fino alla vigilia di Natale: “non c’è attenzione e sensibilità verso il mondo delle imprese cittadine da parte del Comune e della Regione. I nostri operatori commerciali patiscono per primi provvedimenti che rischiano di penalizzare l’economia dell’area metropolitana”. Coppa invita gli  amministratori “alla ragionevolezza” e chiede la sospensione del provvedimento che “sui consumatori rischia di avere anche un effetto psicologico negativo al di là delle auto effettivamente coinvolte”. A Natale e Santo Stefano il blocco è invece sospeso.

“Scippo” olimpico: ricorso del Piemonte?

A proposito del cosiddetto “scippo” dei 29 milioni di euro del tesoretto dei Giochi olimpici invernali del 2006 la Regione Piemonte sta valutando la possibilità di un ricorso di costituzionalità per “indebita intromissione del Governo nelle politiche regionali” . Lo prospetta il governatore Sergio Chiamparino in Consiglio regionale: “ci hanno scippato i soldi delle Olimpiadi che servivano per le valli olimpiche e le politiche di sviluppo della montagna estiva e invernale”, il tutto attraverso un emendamento alla manovra di bilancio che toglie all’ Agenzia 2006 la somma appunto di 29 milioni. Tali risorse sommate a quelle per la Fondazione XX marzo, erano riservate alla Regione per interventi di  salvaguardia delle montagne olimpiche. Chiamparino ha aggiunto che dovrebbe chiedere un appuntamento al Governo ma: “Toninelli e il premier Conte non mi rispondono da mesi e quindi mi sentirei ridicolo. Il governo dimostra di lavorare solo per filiere di appartenenza salvo alcune eccezioni”.

 

Clelia Ventimiglia

Bloomberg: “Tav bocciata”. Toninelli: “Smentisco”

Secondo l’agenzia Bloomberg l’analisi costi-benefici per valutare la Tav boccerà il progetto, sostenendo che non è  sostenibile economicamente.  Mario Virano, direttore generale della Telt, la società incaricata di realizzare  la Torino-Lione invita alla prudenza su tali affermazioni che per ora non hanno riscontri. Aggiunge il ministro delle infrastrutture Danilo Toninelli: ” smentisco che sia stata completata l’analisi. Quando sarà portata a termine e sarà stata condivisa con gli interlocutori interessati verrà  pubblicata”.

E anche l’Iren se ne va…

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Ma Torino deve per forza far rima con declino?

di Ibis

E anche l’Iren se ne va …si potrebbe cantare, malinconicamente, parodiando una canzone di Adriano Celentano. La notizia è di fine novembre ma è stata ripresa in questi giorni da più organi di informazione: la Finanziaria Città di Torino Holding (FCT) ” ha completato con successo il collocamento di complessive n. 32.931.830 azioni ordinarie di Iren, pari al 2,5% del capitale sociale“, come dice un comunicato ufficiale. L’incasso è di 61 milioni di Euro. E’ la vendita di un ulteriore 2,5% dei titoli del colosso dell’energia da parte del comune di Torino per fare quadrare i conti della città. La giunta Appendino continua una pratica , poco virtuosa, iniziata nel 2011, quella di cedere i gioielli di famiglia, quindi in piena continuità con le giunte precedenti, tanto contestate. I comuni emiliani hanno mantenuto le loro partecipazioni, Genova è salita dal 16,3 al 18,8%, diventando il primo socio pubblico, ci ricorda Andrea Rossi ,in un preoccupato articolo sulla Stampa. E’ un altro segnale di un declino che sembra davvero inarrestabile , con la città che continua a perdere abitanti, posti di lavoro, reddito dei cittadini: oggi buona parte del Pil torinese è sostenuto da pensioni  percepite da chi ha potuto usufruire degli anni “belli” della Torino capitale industriale e sostiene figli e nipoti . Non vogliamo fare del pessimismo lanciando questi allarmi , ma guardare in faccia la realtà per far sì che dalle classi dirigenti ci sia un sussulto d’orgoglio e di responsabilità che oggi scorgiamo in pochi organismi economici e politici (uno fra tutti, la Fondazione CRT grazie all’attivismo di un torinese di adozione , ma cuneese di nascita e mentalità, il prof. Giovanni Quaglia).

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La vicenda Iren è significativa: perché nessun privato torinese o piemontese sembra si sia fatto avanti e sia stato sollecitato dal Comune a comprare la sua quota ( se proprio si doveva venderla), per salvaguardare la quota di ” torinesità” del gruppo . L’Iren è una azienda sana che dà utili, ha un piano di investimenti da mille miliardi nel Nord Ovest per i prossimi 5 anni , assumerà mille persone e garantirà fino a 300 milioni l’anno di utili ai suoi azionisti.  Con la vendita della quota, il comune rinuncerà nei prossimi anni a cospicui dividendi: possibile che non si potesse mantenere la proprietà presso consolidate e radicate famiglie della finanza o dell’industria di questo territorio?

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Ammonisce giustamente Andrea Rossi ; La natura della società non la rende indifferente al peso dei suoi azionisti: finché Torino era il comune più “presente” poteva influenzarne le scelte. Negli anni scorsi Iren è andata in soccorso del Comune più volte, acquistando Amiat e l’inceneritore, sostenendo tutto il comparto della cultura. Il comune di Torino dimostra ancora una volta la sua visione di corto respiro: è disponibile ha rinunciare a 2 miliardi e 900 milioni di investimenti sul territorio per la Tav , però, parole del sindaco, si candida agli ATP di Tennis : come se potessero sostituire un investimento strutturale. Insomma “panem et circenses” si sarebbe detto, sommando i giochi sportivi al cosiddetto reddito di cittadinanza tanto caro all’attuale maggioranza. Obbedienti ai voleri del partito ( 5 stelle) il sindaco e i rappresentanti piemontesi in parlamento del movimento , nulla dicono sulla “ecotassa” sulle auto (vero, sottosegretario Castelli?) : sono stati valutati i rischi per la produzione e l’occupazione? Quella che è ancora una grande area industriale (ma che sta perdendo i pezzi) non può vivere solo di cultura, turismo e food: tutti vedono il proliferare di ristoranti o luoghi dedicati al cibo. Quanto reggeranno in una città in crisi? E si può incentivare il turismo rinunciando ai grandi collegamenti veloci come il Tav e con un aeroporto (a proposito il comune non ha più nessuna partecipazione , venduta anche quella) di terza fascia? Caselle risulta al 14 esimo posto per numero di passeggeri, preceduto anche da Bari, Pisa , Cagliari e ha visto calare i passeggeri del 3% da gennaio a novembre 2018. L’unico fra i grandi e medi aeroporti italiani.

 

(foto grande di Mario Alesina)

 

Fico: “La Tav non serve più”

Il presidente della Camera Roberto Fico giudica positivamente sia le piazze Si Tav che quelle No Tav, ma – così l’ansa riporta le sue parole – “non è che da presidente della Camera ho cambiato idea da quella prima manifestazione nel 2005 con Grillo e Casaleggio”. Si riferisce alla posizione no-Tav “oggi più forte: i flussi progettati allora, – aggiunge Fico – come quello sul ferro, di 17 milioni originariamente, di 8 milioni negli anni ’90 e ora  siamo invece a 3 milioni di tonnellate, meno che nel 1994. La Torino-Lione sulla base di quei dati oggi non serve più, non è una priorità”.

Rinvio a giudizio per la banda dello spray

Dalla Procura di Torino è stato chiesto il rinvio a giudizio per i quattro giovani della banda dello spray al peperoncino accusati di aver provocato il panico durante la finale Champions proiettata su maxischermo in piazza San Carlo, il 3 giugno 2017. Il reato ipotizzato – confermato di recente dalla Cassazione –  è omicidio preterintenzionale.  Il 20 dicembre, nell’aula bunker delle Vallette, si terrà l’udienza preliminare per l’altro procedimento su piazza San Carlo, relativo alle  responsabilità amministrative. E’ indagata anche la sindaca Chiara Appendino. Probabilmente i due procedimenti saranno riuniti e in caso di rinvio a giudizio,  tutti gli imputati si dovranno presentare di fronte alla Corte d’Assise.

Smog alle stelle, torna il blocco del traffico

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Sono nuovamente sopra la soglia d’attenzione dei 50 mcg al mc le condizioni dell’aria a Torino. Il Comune conferma fino a giovedì 19 dicembre il blocco delle auto più inquinanti. Se il peggioramento dello smog proseguisse giovedì potrebbe tornare il livello arancione dei provvedimenti antismog, che blocca la  circolazione ai veicoli Euro 4 diesel dalle 8 alle 19. Al momento sino a giovedì non possono viaggiare i mezzi diesel fino ad Euro 3 e le auto di classe emissiva euro0  a benzina, gpl e metano. Il blocco resta in vigore per tutta la giornata in relazione ad automobili e ciclomotori euro0 e dalle ore 8 alle ore 19 per quelli ad alimentazione diesel euro 1, 2 e 3.

 

(foto: il Torinese)