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Covid, il Piemonte è tra le poche regioni “verdi” d’Europa

“ll Piemonte è tra le poche regioni verdi nella mappa europea della diffusione del Coronavirus”

Lo spiega su Facebook il governatore Alberto Cirio, citando lo studio del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, che inserisce  la regione tra le aree a minor rischio.

“È un risultato importante frutto dei buoni risultati della nostra campagna vaccinale, del potenziamento del contact tracing e di tutte le misure adottate dalla Regione Piemonte – aggiunge Cirio -. Dobbiamo continuare così”.

Vaccini over 60, le Asl scriveranno una lettera per cercare di convincere gli indecisi

 LA REGIONE HA DATO INDICAZIONE ALLE ASL DI CONVOCARE I 158 MILA CHE NON HANNO ANCORA ADERITO

Nella consueta riunione del lunedì dell’Unità di Crisi, alla presenza del Presidente della Regione, si è nuovamente affrontato il tema degli over 60 non ancora vaccinati. Al momento in Piemonte, su una popolazione di oltre 1,4 milioni rientranti in questa classe di età, ha già aderito il 90% e di questi oltre il 95% ha già completato il ciclo vaccinale. Ne mancano all’appello ancora 158 mila, inclusi 6 mila che hanno contratto il Covid negli ultimi 6 mesi. Come ulteriore tentativo per convincere gli indecisi, la Regione ha dato indicazione alle Asl di competenza di inviare a ciascuno di loro una lettera a casa, con una prenotazione (data, ora e luogo) per essere vaccinati, specificando che, pur non esistendo un obbligo, la vaccinazione rappresenta uno strumento di prevenzione fondamentale. Lo confermano i dati sui ricoveri in terapia intensiva che attualmente in Piemonte interessano per il 74% persone non vaccinate. L’iniziativa spiegano il Presidente e l’Assessore alla Sanità va ad aggiungersi alle altre che la Regione ha già messo in campo negli ultimi mesi (dagli accessi diretti alla scelta del vaccino) per ampliare il più possibile la platea degli over 60, la più esposta alle forme gravi della malattia.

Il bollettino Covid di lunedì 27 settembre

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 16.15

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 118 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 45 dopo test antigenico), pari allo 0.7% di 17.625 tamponi eseguiti, di cui14.287 antigenici. Dei 118 nuovi casi, gli asintomatici sono 79 (66,9%).

I casi sono così ripartiti: 57 screening, 53 contatti di caso, 8 con indagine in corso.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 382.464,così suddivisi su base provinciale: 31.365 Alessandria, 18.200 Asti, 12.074 Biella, 55.111 Cuneo, 29.737 Novara, 203.756 Torino, 14.266 Vercelli, 13.650 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.574 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.731 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 25 (+2 rispetto aieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 208 (+9rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3.517.

I tamponi diagnostici finora processati sono 7.038.779(+17.625 rispetto a ieri), di cui 2.161.998risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.758

Due decessi di persona positiva al test del Covid-19 (0 di oggi) sono stati comunicat1 dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa 11.758deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia:1.572 Alessandria, 717Asti, 434 Biella, 1.462 Cuneo, 947 Novara,5.619 Torino, 532 Vercelli, 375 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

366.796 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 366.956(+160rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 29.440 Alessandria, 17.269 Asti, 11.524 Biella, 53.166 Cuneo, 28.618 Novara, 196.159 Torino, 13.603 Vercelli, 13.174 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.492 extraregione e 2.511 in fase di definizione.

Paura alle poste: rapinatori tentano di sfondare le barriere Gli impiegati si rifugiano nell’ufficio del direttore

Nell’ufficio  postale di via Parella in Barriera di Milano a Torino, due uomini  sono entrati a volto coperto e hanno colpito con forza più volte  il plexiglas che protegge gli sportelli ordinando di aprire le casse e consegnare i contanti. Gli impiegati si sono rifiutati e i due rapinatori hanno cercato si aprirsi un varco. I dipendenti sono quindi entrati nell’ufficio del direttore da dove hanno chiamato il 112. Giunte le volanti della Polizia i malviventi  sono scappati tentando  di non rendersi riconoscibili cambiando gli abiti: ma sono stati riconosciuti poco dopo e arrestati.

(Foto archivio)

Giorgetti: impegno per Embraco, ma ad oggi nessuna proposta concreta

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Il ministro Giancarlo Giorgetti ieri  a Torino ha incontrato una rappresentanza dei lavoratori dell’ex azienda di Riva presso Chieri.

Ha annunciato che intende riunire  al Mise un tavolo ex Embraco dopo le amministrative “per evitare strumentalizzazioni elettorali e per  fare un’operazione di verità. Bisogna mettere un punto a pseudo soluzioni che non hanno mai avuto una concretezza, a cominciare dal cosiddetto progetto Italcomp. Continuo a cercare – ha aggiunto- investitori interessati a riassorbire la manodopera ex Embraco e che siano compatibili con il settore. Ma ad oggi nessuno si è fatto avanti con una proposta concreta”.

Smog, impianti termici: più di uno su tre non in regola

In Piemonte il 35% degli impianti termici controllati da Arpa -Agenzia regionale per la protezione ambientale  non era in regola.

E nell’80% dei casi l’irregolarità  era il superamento dei limiti delle emissioni di ossidi di azoto. Nel bilancio di un anno di ispezioni, pubblicato dall’agenzia, si evidenzia che su 524 impianti controllati, corrispondenti a 24 mila unità abitative, considerando anzianità e potenza termica superiore a 100 kw, 185 non erano in regola (di questi 140 in Torino e Città metropolitana) per le emissioni, nel 28% dei casi, o non erano rispondenti  ai programmi di manutenzione o di installazione dei sistemi di termoregolazione e contabilizzazione.

(Foto Fabio Liguori)

“Il mondo del cibo che guarda alla ripartenza” Al via il festival del giornalismo alimentare

Diretta streaming su www.festivalgiornalismoalimentare.it e sulla pagina facebook del Festival del Giornalismo Alimentare (foodjournalismfest)

 

Prende finalmente il via la sesta edizione del Festival del Giornalismo Alimentare, in programma lunedì 27 e martedì 28, per la prima volta nella sua storia, in diretta streaming sul sito web www.festivalgiornalismoalimentare.it e sulla pagina facebook del Festival.

E’ stato raggiunto il massimo di presenze consentite all’interno del Circolo dei Lettori, sede fisica del Festival, e quindi lo streaming permetterà a tutti gli interessati che non possono partecipare fisicamente, di assistere in remoto ai lavori, porre domande ai relatori e sentirsi parte integrante della manifestazione anche a distanza.

Tema di questa edizione è “il mondo del cibo che guarda alla ripartenza”. 

Saranno 30 i panel di lavoro per circa 120 relatori. Mai come quest’anno il Festival sarà ricco di spunti e approfondimenti di interesse per la platea di addetti ai lavori, dai giornalisti ai blogger, dai comunicatori enogastronomici alle aziende alimentari, così come per le istituzioni e per i cittadini particolarmente sensibili al tema. Al centro del dibattito sarà, naturalmente, il mondo del cibo oltre la pandemia, attraverso analisi, ricerche commissionate e racconti di esperienze dirette. Ma anche l’informazione sulla ricerca scientifica e sulla salute in ambito alimentare e le tendenze di consumo che si stabilizzeranno dopo la pandemia. Sono numerose le ricerche che saranno presentate durante la due giorni al Circolo dei Lettori: strumenti utili per analizzare cambiamenti e reazioni di tutto il mondo food durante il periodo della pandemia e ipotizzare gli scenari futuri di un settore in costante divenire.

lunedì 27 settembre

Particolarmente interessanti saranno le ricerche che verranno presentate, alcune di queste in esclusiva, per il Festival: il report “Media & Food” realizzato in esclusiva per il Festival con la collaborazione del Master Alimentazione e Dietetica Applicata e il master Cibo & Società dell’Università Bicocca di Milano, grazie ai dati forniti da L’Eco della Stampa, e finalizzato a comprendere quanto e come i media italiani abbiano informato sul mondo alimentare durante il periodo di pandemia, misurandone l’impatto, intercettando i temi più discussi e analizzando le modalità di informazione.

Altroconsumo presenterà in anteprima i risultati della propria ricerca dedicata alle nuove abitudini alimentari che rimarranno dopo la pandemia.

Il turismo enogastronomico dopo la crisi è invece oggetto dell’interessante relazione di Roberta Garibaldi (da remoto), docente universitaria e autrice del Rapporto annuale sul Turismo Enogastronomico Italiano: tema centrale del suo intervento sarà la sostenibilità in ambito turistico

nelle sue tre accezioni – ambientale, sociale ed economica – un trend in continua ascesa, di cui verranno presentati i dati emersi dal Rapporto sul Turismo Enogastronomico Italiano.

L’Associazione Comunicazione Pubblica e l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli presenteranno invece la ricerca sull’informazione e il cibo nell’anno della pandemia, strumento utile per comprendere quali siano state le informazioni in ambito alimentare più ricercate dagli utenti durante la pandemia.

Un ampio focus sarà dedicato al riso con due panel specifici, uno dei quali “Le nuove frontiere della ricerca al servizio della sostenibilità” vedrà tra gli altri la presenza di GianMarco Centinaio, sottosegretario di Stato al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.

Molto stimolante sarà la presentazione della ricerca dell’Associazione italiana Ambasciatori del Gusto, alla presenza della sua Presidente Cristina Bowerman, incentrata sulla “Psicologia a servizio della ristorazione” che indaga sullo stress lavorativo nelle cucine

Attesissimo, poi, l’intervento di Maurizio Martina (da remoto), Vicedirettore della FAO, dedicato a “La fame e gli sprechi”.

Anche il tema della salute alimentare sarà al centro del dibattito, con l’intervista a Guido Giustetto, Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri per capire come “comunicare la salute dopo il COVID”, mentre in un altro panel ci si chiederà come “Comunicare il microbiota ai ragazzi”.

Ben due i panel dedicati al vino per parlare del “Sistema delle enoteche regionali del Piemonte”, alla presenza tra gli altri di Marco Protopapa, Assessore Agricoltura e cibo della Regione Piemonte, e dell’attualissimo tema del “Vino e cambiamenti climatici” con diversi ospiti tra cui la Camera di commercio di Torino e provincia, la Confederazione Italiana Agricoltori,  l’Arpa Piemonte e la Società Meteorologica Italiana. Spazio anche a un focus sulle “Politiche agroalimentari nel piano nazionale di ripresa e resilienza”.

Verrà anche fatto il punto sulla candidatura della cucina italiana a patrimonio dell’Unesco e non mancheranno, come sempre, dibattiti sul ruolo dei comunicatori del cibo in questo periodo così delicato come quello che stiamo vivendo.

martedì 28 settembre.

 

Il Consorzio della Mozzarella di Bufala Campana DOP porterà i risultati dello studio commissionato a Nomisma inerente alle tendenze di consumo dei prodotti italiani all’estero, primi tra tutti la mozzarella di bufala campana.

Grande attenzione sarà dedicata agli sprechi del cibo, argomento delicato per cui il Festival si è speso fin dalla prima edizione, alla transizione ecologica dal punto di vista alimentare, l’innovazione green in agricoltura, all’ambiente e alla sicurezza dell’acqua che beviamo

 Momenti di confronto verteranno sulla salute e la ricerca scientifica per capire quale sia la comunicazione più adatta per informare il pubblico su questi temi così importanti, con l’interessante esempio della campagna europea verso i consumatori #EUChooseSafeFood.

Anche la salute delle piante, minacciate dai virus, finirà sotto la lente d’ingrandimento del Festival, mentre l’EFSA porterà una propria testimonianza sul “Dialogo tra scienza e cittadini”

 

La Case history di FICO (Fabbrica Italiana Contadina”) sarà utile per parlare di come “Rilanciare il turismo del cibo grazie al Made in Italy”mentre grandissima attenzione sarà dedicata al ruolo sempre più delicato del giornalista e del foodwriter dopo il Covid alla presenza di Marina Macelloni (da remoto) Presidente dell’Istituto Nazionale di Previdenza dei giornalisti italiani e di rappresentanti dell’FNSI (Federazione Nazionale Stampa Italiana)

Il programma completo è disponibile su www.festivalgiornalismoalimentare.it

 

PATROCINI, SPONSOR E PARTNER

Il Festival del Giornalismo Alimentare è realizzato con il supporto della Camera di commercio di Torino e della Fondazione Circolo dei Lettori, con il contributo di Fondazione CRC e Fondazione CRT. Ha ottenuto il patrocinio del Dipartimento editoria e informazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Ministero della Salute, Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino, Comune di Torino, Consiglio Nazionale

dell’Ordine dei Giornalisti, Ordine dei Giornalisti del Piemonte, Federazione Nazionale Stampa Italiana, Associazione Stampa Subalpina. Sponsor: Corteva Agriscience, Iren, Amiat, Consorzio di Tutela Mozzarella di Bufala Campana DOP, Insalata dell’Orto.  Con il supporto scientifico di Crea, EFSA, Fondazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Fondazione Umberto Veronesi, Ambasciatori del Gusto, Laboratorio Chimico della Camera di commercio di Torino, Altroconsumo, Associazione Italiana della Comunicazione Pubblica e Istituzionale, Università Campus bio-medico di Roma, ADA (Master in alimentazione e dietetica applicata), Master Cibo & Società, Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri di Torino.

INFORMAZIONI UTILI

Per assistere ai panel in streaming basterà accedere alla home page del sito www.festivalgiornalismoalimentare.it e scegliere di seguire uno dei due panel in contemporanea. In alternativa si può seguire la diretta di alcuni panel selezionati sulla pagina Facebook del Festival del Giornalismo Alimentare.

La diretta ufficiale della sesta edizione del FESTIVAL DEL GIORNALISMO ALIMENTARE sarà accessibile anche tramite i siti dei nostri MEDIA PARTNER: Funny Vegan, FoodAffairs, GustoH24, Il Giornale del Cibo, Informacibo, La Gazzetta del Gusto, Radio Beckwith, Radio-Food, Sapere Ambiente

Il bollettino Covid di domenica 26 settembre

COVID PIEMONTE: IL BOLLETTINO DELLE ORE 15.30

LA SITUAZIONE DEI CONTAGI

Oggi l’Unità di Crisi della Regione Piemonte ha comunicato 145 nuovi casi di persone risultate positive al Covid-19 (di cui 36 dopo test antigenico), pari allo 0.8% di 19.072 tamponi eseguiti, di cui15.265 antigenici. Dei 145 nuovi casi, gli asintomatici sono 73(50,3%).

I casi sono così ripartiti: 42 screening, 79 contatti di caso, 24 con indagine in corso; nessuno importato.

Il totale dei casi positivi diventa quindi 382.346, così suddivisi su base provinciale: 31.354 Alessandria, 18.196 Asti, 12.070 Biella, 55.097 Cuneo, 29.728 Novara, 203.636 Torino, 14.263 Vercelli, 13.646 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.575 residenti fuori regione, ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 2.731 sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.

I ricoverati in terapia intensiva sono 23 (invariati rispetto a ieri).

I ricoverati non in terapia intensiva sono 199 (+6 rispetto a ieri).

Le persone in isolamento domiciliare sono 3.572.

I tamponi diagnostici finora processati sono 7.021.154 (+19.072rispetto a ieri), di cui 2.159.062 risultati negativi.

I DECESSI DIVENTANO 11.756

Un decesso di persona positiva al test del Covid-19 (0 di oggi) è stato comunicato dall’Unità di Crisi della Regione Piemonte (si ricorda che il dato di aggiornamento cumulativo comunicato giornalmente comprende anche decessi avvenuti nei giorni precedenti e solo successivamente accertati come decessi Covid).

Il totale diventa 11.756 deceduti risultati positivi al virus, così suddivisi per provincia: 1.572 Alessandria, 717 Asti, 434 Biella, 1.461 Cuneo, 947 Novara, 5.618 Torino, 532 Vercelli, 375Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 100 residenti fuori regione ma deceduti in Piemonte.

366.796 GUARITI

I pazienti guariti diventano complessivamente 366.796 (+172rispetto a ieri), così suddivisi su base provinciale: 29.420 Alessandria, 17.251 Asti, 11.519 Biella, 53.152 Cuneo, 28.610Novara, 196.069 Torino, 13.598 Vercelli, 13.171 Verbano-Cusio-Ossola, oltre a 1.492 extraregione e 2.514 in fase di definizione.Cronaca 

I medici di medicina generale con la Regione per la campagna vaccini autunnale

PROSEGUE ATTIVITA’ DI COUNSELING DEI MEDICI PER CHI NON HA ANCORA DECISO DI VACCINARSI.

DAL MESE DI OTTOBRE ATTIVO IN TUTTE LE FARMACIE IL SERVIZIO DI PRENOTAZIONE DELLE VISITE, PAGAMENTO TICKET E RITIRO REFERTI DI LABORATORIO.

Prosegue l’impegno della Regione Piemonte sul fronte della campagna di vaccinazione, con la collaborazione dei medici di medicina generale.

La Direzione regionale dell’Assessorato alla Sanità ha comunicato ai rappresentanti delle organizzazioni sindacali dei medici di medicina generale che la campagna di vaccinazione in atto negli studi dei medici proseguirà nei prossimi mesi con l’utilizzo dei vaccini a mRna Pfizer e Moderna, mentre il vaccino Astra Zeneca sarà utilizzato unicamente per i richiami.

Il Piemonte ha siglato nel mese di gennaio di quest’anno un accordo integrativo con i medici di medicina generale per la vaccinazione, accordo che poi a luglio, primi in Italia, è stato ulteriormente integrato con la finalità di incrementare l’adesione alla vaccinazione della popolazione over 16, con particolare attenzione per gli over 60.

Proseguirà fino al 31 ottobre, ed eventualmente anche oltre, qualora fosse necessario, l’attività di counseling attivo agli assistiti che intendono ricevere maggiori informazioni sui vaccini, in modo da promuovere la scelta consapevole di vaccinarsi.

Attività che, unita all’estensione del certificato verde Covid per tutti i lavoratori, dovrebbe contribuire ad un forte aumento del numero di persone che si vaccinano.

Attualmente in Piemonte sono circa 700.000 coloro che non hanno ancora aderito, dei quali 284.000 over 50 ( e di questi 160.000 sono over 60).

Per il presidente della Regione Alberto Cirio e per l’assessore alla Sanità Luigi Icardi è fondamentale proseguire con il grande sforzo che ha consentito di raggiungere ottimi risultati nella campagna di vaccinazione. Medici di medicina generale e farmacisti fin dall’inizio sono stati con la Regione in questa battaglia e lo saranno anche nei prossimi mesi e a loro va il ringraziamento più sincero per l’impegno costante.

Per quanto riguarda le farmacie, anch’esse da mesi impegnate nell’attività di vaccinazione e nell’effettuazione dei test rapidi antigenici che da ieri sono a prezzo calmierato per tutti, dal 1° ottobre partirà il servizio di prenotazione delle visite ambulatoriali e delle prestazioni specialistiche, del pagamento dei ticket e del ritiro dei referti di laboratorio.

Saranno coinvolte tutte le 1.600 farmacie del Piemonte, aderenti a Federfarma ed Assofarm, in virtù dell’accordo sottoscritto il 10 agosto e recepito dalla Giunta regionale la scorsa settimana.

Le Regioni Italiane e la sfida della neutralità climatica: ancora lunga la strada per il Piemonte

Con Puglia, Emilia Romagna, Toscana, Umbria, Lombardia e Veneto in coda alla classifica

 

È quanto emerge dal primo ranking regionale sul clima pubblicato da Italy for Climate, un’iniziativa della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile promossa da imprese e associazioni di imprese.

 Per sette Regioni italiane è ancora lunga la strada per il raggiungimento dell’obiettivo della neutralità climatica. È quanto emerge da “La corsa delle Regioni verso la neutralità climatica: il primo ranking delle Regioni italiane sul clima”, iniziativa realizzata in collaborazione con Ispra, che ha misurato e valutato le performance delle Regioni in termini di impatto sul clima. Lo studio è stato condotto da I4C – Italy for Climate, la cui mission è quella di promuovere l’attuazione di una Roadmap climatica per l’Italia in linea con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi. I4C è un’iniziativa promossa da Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile in collaborazione con  Chiesi, ConouDavines, Edison, ErgillyItalian Exhibition GroupH+K Strategies.

 

Dallo studio emerge che in Italia il gruppo delle Regioni che presenta performance meno incoraggianti rispetto la media nazionale è composto da Puglia, Emilia Romagna e Piemonte, chiudono la classifica due Regioni del Centro (Toscana e Umbria) e due del Nord (Lombardia e Veneto).

 

La classifica è stata elaborata in base a tre parametri chiave, emissioni di gas serra, consumi di energia e fonti rinnovabili prendendo in considerazione i più recenti dati consolidati e ufficiali al 2019 e analizzando i trend di miglioramento conseguiti nel biennio considerato. La classifica conclusiva per gruppi è stata stilata sulla base del numero di indicatori in cui ciascuna Regione presenta valori migliori della media nazionale.

 

Il gruppo composto da Puglia, Emilia Romagna e Piemonte presenta solo due indicatori migliori della media nazionale, collocandosi poco prima del gruppo di coda. Nel periodo considerato Emilia Romagna e Piemonte presentano valori peggiori della media nazionale sia per le emissioni di gas serra sia sui consumi di energia, con l’Emilia-Romagna in particolare che si conferma tra le Regioni più energivore d’Italia (2,8 tep pro capite). Sul fronte delle fonti rinnovabili non è positiva la performance l’Emilia-Romagna si colloca al 17° posto per quota di consumi coperti da rinnovabili (appena l’11,3%,mentre va meglio il Piemonte con una quota del 19%, di poco superiore alla media nazionale.

La Puglia registra elevate emissioni di gas serra pro capite (9,3 tCO2eq per abitante), in parte riconducibili alle specificità del settore produttivo (prima Regione in Italia per consumo di carbone). Anche se si conferma leader nel fotovoltaico con oltre 700 Watt per abitante installati, (il doppio della media nazionale), seppure i consumi da rinnovabili si sono ridotti mediamente di quasi il 2% ogni anno nel biennio considerato.

 

Più allarmanti le performance delle Regioni che fanno parte del gruppo di coda (Lombardia, Toscana, Umbria, Veneto) con un solo indicatore migliore della media nazionale e ben cinque peggiori, con consumi energetici ben sopra la media nazionale che nell’ultimo biennio risultano addirittura aumentati, anche in modo significativo (dal +1% annuo della Toscana al +3,2% del Veneto).

Per quanto riguarda gli altri indicatori la situazione invece è più differenziata. Umbria, Lombardia e Veneto presentano emissioni di gas serra pro capite superiori alla media nazionale e solo la Lombardia le ha ridotte in modo significativo nell’ultimo biennio (-2,4% in media ogni anno), mentre l’Umbria le ha addirittura aumentate (+3%).

Sul fronte delle rinnovabili complessivamente tutte le Regioni di questo gruppo mostrano un trend piuttosto negativo, solo l’Umbria si attesta con una quota di consumi puliti (23%) superiore alla media nazionale, mentre la Toscana ed il Veneto si posizionano poco sotto (entrambe poco oltre il 16%) e la Lombardia è ancora ferma al 13%, nonostante sia la Regione che detiene il primato di consumi complessivi in Italia (grazie soprattutto alle rinnovabili termiche).

Tutte le Regioni di questo gruppo presentano una riduzione dei consumi da fonti rinnovabili nel biennio considerato che vanno dal –1,4% della Lombardia al -3,7% dell’Umbria; il Veneto è l’unica Regione ad attestarsi sopra alla media nazionale sul trend recente delle rinnovabili, pur registrando una stagnazione che conferma la performance complessiva critica di questa Regione.

 

Le performance climatiche complessive registrate da entrambi i gruppi riportano una fotografia differenziata a seconda delle singole Regioni ma che nel suo complesso desta preoccupazione, soprattutto se consideriamo i risultati complessivi emersi dal ranking. Secondo il report infatti tutte le Regioni italiane sono ancora molto lontane dal conseguire l’obiettivo della neutralità climatica così come dal centrare gli obiettivi intermedi al 2030. Tutte le Regioni italiane devono fare di più per raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica fissato dall’Unione Europea, comprese le Regioni in testa alla classifica che dovranno migliorare in modo sensibile le proprie performance per raggiungere il traguardo della carbon neutrality entro il 2050 e rendere l’Italia protagonista di questa sfida.

“La corsa delle Regioni verso la neutralità climatica: il primo ranking delle Regioni italiane sul clima” rappresenta un contributo fondamentale per il percorso dell’Italia verso gli obiettivi climatici ed energetici al 2030 e al 2050 soprattutto se consideriamo che ad oggi il Paese non dispone di una valutazione complessiva di quali siano i contributi delle singole Regioni al raggiungimento di questi obiettivi. Allo stesso modo non esistono ancora dei target regionali condivisi al 2030 e 2050 in materia di clima ed energia (se non quelli che alcune Regioni hanno voluto attribuirsi, ma senza poterne verificare la compatibilità con l’obiettivo nazionale della neutralità climatica).

“Anche in Italia, come già fatto in Francia, Germania, Spagna e Regno Unito, – ha dichiarato Edo Ronchi, Promotore di I4C- Italy for Climate  serve una “legge per il clima” che consenta di raggiungere gli obiettivi climatici ed energetici nazionali al 2030 e che assegni anche alle Regioni target specifici e vincolanti (tramite il c.d. burden sharing), direttamente connessi all’ effettiva realizzazione degli impianti e degli interventi necessari al loro conseguimento”.