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Focus Covid, l’incidenza in Piemonte è la più bassa in Italia

FOCUS SETTIMANALE SULLA SITUAZIONE EPIDEMIOLOGICA E VACCINALE

Il valore del Piemonte, con un’incidenza di 245,9 casi ogni 100.000 abitanti (diagnosi settimana 16-22 maggio), a fronte del valore nazionale di 313,8 si conferma come il più basso in Italia con la provincia autonoma di Trento.

L’occupazione dei posti letto ordinari alla data del 23 maggio si attesta al 6,3 (il valore nazionale è al 9,9%) e quella delle terapie intensive al 2,7% ( il valore nazionale è 2,9%), mentre la positività dei tamponi è al 5,1%.

SEQUENZIAMENTO ACQUE REFLUE: DOMINANZA DELLA VARIANTE OMICRON BA.2

Dai dati diffusi da Arpa oggi, gli esiti delle analisi di sequenziamento delle acque reflue riferiti ai campioni dell’ultima settimana (prelevati il 16 maggio nei depuratori di Castiglione Torinese, Alessandria, Cuneo e Novara) hanno evidenziato tutti la dominanza della variante Omicron BA.2.

Continuano a non essere rilevate mutazioni specifiche appartenenti alla sottovariante Omicron BA.3.

Per quanto riguarda le ricombinanti (ad esempio XA, XB, XC, XD, XE, XF) riscontrate in singoli tamponi nasofaringei, non se ne riscontra ancora una dominanza nei campioni di acque reflue dei depuratori piemontesi controllati.

VACCINAZIONI

L’84,5% dei cittadini piemontesi oltre i 5 anni di età ha concluso il ciclo primario con monodose o doppia dose (il 96,3% di coloro che hanno aderito, ovvero 3,7 milioni su 4,2 di platea complessiva).

Gli immunizzati naturalmente, cioè le persone che non hanno aderito ma hanno avuto il Covid negli ultimi sei mesi, sono 175.000, tra cui 47.000 tra i 5 e gli 11 anni e 41.000 over50.

I non aderenti sono al momento 358.000, tra i quali 113.000 nella fascia tra 5 e gli 11 anni e 104. 000 over50.

QUARTE DOSI, PIEMONTE IN TESTA ALLA CLASSIFICA NAZIONALE

Il Piemonte è nettamente la prima Regione in Italia ( fonte: Covid 19 vaccini open data) per le quarte dosi.

Sono oltre 200 mila quelle somministrate ad oggi e 346 mila gli sms di convocazione già inviati dalle Asl a tutti coloro che hanno maturato i tempi per ricevere la 4^dose tra le categorie autorizzate a livello nazionale.

In particolare 257 mila sms sono stati inviati agli over80 e 88 mila ai fragili over 60 con specifiche patologie, ovvero circa l’80% della platea piemontese a cui, al momento, può essere somministrato il secondo booster.

La risposta continua a essere positiva: più del 70% degli over 80 che hanno ricevuto l’appuntamento lo ha rispettato, presentandosi per ricevere la quarta dose.
L’obiettivo del Presidente della Regione Piemonte e dell’Assessore alla Sanità è di convocare entro maggio tutti coloro che possono già ricevere la quarta dose, oltre a over 80 e fragili over 60, anche gli immunodepressi e gli ospiti delle Rsa.

In farmacia, invece, dal 26 aprile sono state somministrate oltre 4000 quarte dosi agli over80. Le prenotazioni sono 1700.

FOCUS CONTAGI NELLE PROVINCE

In Piemonte nel periodo dal 16 al 22 maggio i casi medi giornalieri dei contagi sono stati 1.501.

Suddivisi per province: Alessandria 121, Asti 62, Biella 83, Cuneo 204, Novara 92, Vercelli 51, VCO 52, Torino città 299, Torino area metropolitana 484.

In totale, su base regionale, i casi degli ultimi 7 giorni sono stati 10.509 (-4.337 rispetto alla settimana precedente). Questa la suddivisione per province: Alessandria 844 (-460), Asti 435 (-259), Biella 578 (-276), Cuneo 1425 (-627), Novara 645 (-329), Vercelli 358 (-280), VCO 364 (-304 ), Torino città 2092 (-449), Torino area metropolitana 3.385 (-1354).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NEGLI ADULTI

Nella settimana dal 16 al 22 maggio l’incidenza regionale (ovvero l’incremento settimanale di nuovi casi di Covid per 100.000 abitanti) è di 245.9, in forte diminuzione (-29,2%) rispetto ai 347.4 della scorsa settimana.

Nella fascia di età 19-24 anni l’incidenza 280.1 ( +11%).

Nella fascia 25-44 anni è 281.3 (-24,2%).

Tra i 45 ed i 59 anni si attesta a 254.2 (-29,2%).

Nella fascia 60-69 anni è 248.4 (-27,3%).

Tra i 70-79 anni è 233.4 (-35,6%).

Nella fascia over80 l’incidenza risulta 212.9 (-38,8%).

INCIDENZA DEL CONTAGIO NELLE FASCE DI ETÀ SCOLASTICHE

In età scolastica, nel periodo dal 16 al 22 maggio, l’incidenza rispetto alla settimana precedente registra un netto calo in tutte le fasce di età.

Nella fascia 0-2 anni l’incidenza è di 159.5(-39,7%).

La fascia di età 3-5 anni registra un’incidenza di 121.1 (-52,7%).

Nella fascia tra i 6 ed 10 anni l’incidenza è 182.8 (-48.2%).

Nella fascia 11-13 anni l’incidenza è 251.4 (-30,6%).

Nella fascia tra i 14 ed i 18 anni l’incidenza è 226.8 (-31,2%).

Salone del libro: un successo? Qualche riflessione controcorrente

IL COMMENTO Di Pier Franco Quaglieni

E’ stato sicuramente un successo il Salone del libro del Lingotto, ma dire che ha superato il numero di visitatori del Salone di ottobre non significa certo un buon risultato perché il Salone di ottobre, fatto in condizioni di reale emergenza, non è stato sicuramente un successo, al di là dei numeri che a Torino sono sempre stati un po’ ballerini con eccesso di presenze di scolaresche e di invitati,  cosa che e’ finita anche in tribunale. Sono stato al Salone per qualche evento e debbo dire che le impressioni raccolte sono contraddittorie. Molta folla ( forse troppa se guardiamo alle norme di sicurezza ampiamente violate sia per mancanza di mascherine al chiuso, sia per mancanza del ricambio d’aria) ad esempio, sabato pomeriggio, scarsa partecipazione domenica pomeriggio. I taxisti che mi hanno accompagnato, mi hanno tutti detto che il lavoro per il salone non era significativamente aumentato rispetto alla quotidianità. E’ davvero un Salone internazionale? Se vogliamo dire la verità, non lo è mai stato. Le grandi case editrici europee sono assenti, per non parlare di quelle extra europee. Quando leggo che il direttore Lagioia dichiara in modo trionfale che il Salone “e’ una cosa unica a livello mondiale“ mi viene da sorridere. E quando leggo che il presidente del circolo dei lettori dichiara “di sapere di aver lavorato al meglio” e che attende la rielezione, vorrei consigliare un po’ di modestia. Neppure il presidente “storico“ Rolando Picchioni era così sicuro di se’. Nessuno ricorda quando il Salone chiudeva alle 23, mentre da anni chiude alle 21. Ci sono stati intoppi organizzativi per la lettura dei biglietti e dei pass agli ingressi che hanno provocato code sfaticanti dovute a cattiva organizzazione e incapacità di porre rimedio rapidamente a dei banali guasti tecnici. Il personale avventizio reclutato non è stato fatto oggetto di una benché minima preparazione preventiva. Ragazzi magari volenterosi,  ma digiuni del lavoro loro assegnato. Ci sono stati molti incontri di ottimo livello che non hanno però garantito un vero pluralismo perché la parte del leone e’ stata fatta dai soliti vip di un certo orientamento politico che sono stati privilegiati dai giornali, per quanto possa contare oggi una marchetta giornalistica. Che certi personaggi vengano ancora considerati a Torino degli oracoli rivela un provincialismo culturale subalpino che si riflette anche sul Salone. Certo non si può dire che il Salone sia internazionale perché è stato a presentare il suo ennesimo libro un giornalista americano che ha trovato l’America in Italia ed e’ andato prima del Salone a presentare la sua nuova opera a Chieri. L’internazionalità del Salone resta un obiettivo lontano che nessun Lagioia o suo successore sarà in grado di perseguire. Occorrebbero ben altre risorse e, se posso dirlo, ben altri uomini o donne. Se penso alle vicende legate all’assessore regionale Parigi, finite in tribunale, vedo che i problemi del salone sono di altra natura. Onore al merito agli editori piccoli e grandi che si sono rimboccati le maniche e hanno pagato a caro prezzo gli stand forse senza ottenere i risultati sperati.  Un elemento informativo che manca è il volume degli affari. Girando, ho notato pochi acquirenti e molti curiosi.

Il  Salone più grande di sempre chiude con 168.732 visitatori

La giornata di oggi, lunedì 23 maggio, chiude ufficialmente la XXXIV edizione del Salone Internazionale del Libro. Nonostante siano passati solo sette mesi dalla scorsa edizione, tenutasi eccezionalmente in autunno, lettori e lettrici, scrittrici e scrittori, editori, insegnanti, studenti, famiglie, ragazzi, bambini non hanno potuto fare a meno di tornare a Lingotto Fiere; sono tornati a casa.

 

A fare un bilancio di questo Salone, questo pomeriggio in Sala Oro, sono stati: Silvio Viale, Presidente dell’Associazione Torino, La Città del Libro; Giulio Biino, Presidente della Fondazione Circolo dei lettori; Rosanna Purchia, Assessore alla Cultura della Città di Torino; Piero Crocenzi, Amministratore delegato di Salone Libro s.r.l.; Nicola Lagioia, Direttore editoriale del Salone Internazionale del Libro di Torino.

 

Oltre una fiera, oltre una manifestazione culturale, un vero e proprio villaggio delle arti vissuto con intensità durante questa edizione da oltre 168.000 visitatori che hanno fatto propri non solo i padiglioni 1, 2, 3 e Oval del centro polifunzionale Lingotto e il Centro Congressi ma anche e con entusiasmo l’ampia area esterna. Grazie ad una meticolosa organizzazione degli spazi è stato possibile per i lettori e lettrici godersi l’evento anche nella giornata di sabato 21 in cui è stato registrato il picco di affluenza al Salone del Libro nella sua storia.

 

Il Salone del Libro ha preso vita grazie alle 1000 persone che ci hanno lavorato – tra staff e macchina organizzativa che include allestitori e fornitori – ma anche grazie alle oltre 1000 piante del Bosco degli Scrittori.

Un Salone tanto denso non può non essere accompagnato da un racconto altrettanto ricco: è stato immortalato in 60.000 scatti realizzati dal team fotografi, raccontato in più di 4000 pagine di rassegna stampa e 450 passaggi tra radio e televisione. Anche gli accrediti sono aumentati: un 58,57% in più per la stampa rispetto ad ottobre e addirittura un aumento del 100,61% per i blogger.

La piattaforma SalTo+ ha registrato 14.407 nuovi iscritti (dal 29 aprile) per un totale, a oggi, di 71.941 utenti. Per i 1466 eventi ospitati nelle quasi 50 sale della Fiera sono quasi 90mila le persone che hanno partecipato agli incontri; oltre 25.000 posti sono stati prenotati tramite il servizio offerto agli utenti SalTo+. Sono oltre 200 gli eventi che hanno fatto registrare il sold out.

 

Annunciati anche i vincitori della XIII edizione del Premio Nazionale Nati per Leggere. Il comunicato completo è disponibile nel presskit digitale, dove sono a disposizione anche i materiali stampa del Premio Strega Europeo e del Concorso Lingua Madre.

 

La XXXV edizione. L’appuntamento è per la prossima primavera: la XXXV edizione si terrà a Torino tra il 18 e il 22 maggio 2023. Arriveranno nuove storie, nuove idee, nuovi cuori selvaggi.

 

Cede l’alta pressione: piogge e grandine in arrivo

Cede in queste ore  l’anticiclone africano che da venerdì  ha fatto salire le temperature massime a 35 gradi, ieri 32 rilevati dalla stazione meteo di Smi -Società meteorologica italiana.

Piogge  associate a grandinate e raffiche di vento, sono previste in particolare martedì e fino alla prima parte di mercoledì. Le  massime in pianura e bassa collina torneranno nella media del periodo, tra 24 e 27 gradi.

Da ieri è iniziata l’instabilità  destinata a crescere oggi, con i primi temporali, come prevede Arpa, Agenzia regionale per la protezione ambientale.

 

Weekend bollente a 35 gradi

A Torino e in Piemonte il weekend del 21 e 22 maggio sarà ricordato come uno dei più caldi degli ultimi trent’anni in periodo primaverile. Arpa Agenzia regionale per la protezione ambientale prevede che nelle pianure le massime  raggiungeranno i 33-35 gradi e lo zero termico salirà oltre quota 4.000. Nessuna pioggia in vista. La siccità torna a preoccupare.

In piazza i giovani sognano la nuova Europa

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CONSIGLIO D’EUROPA, FLASH MOB CON GIOVANI IN PIAZZA A TORINO ARRIVATI DA TUTTA EUROPA: “IL TEMPO STA PER FINIRE. L’EUROPA FACCIA GLI INTERESSI DEI POPOLI EUROPEI” 
“Crisi, sanzioni, sudditanza, cancel culture: il tempo sta finendo. Ora serve l’Europa” è questo il grido lanciato ieri, con un flashmob in Piazza Bodoni a Torino, da cento giovani arrivati da tutto il continente in occasione del Consiglio d’Europa. Italiani, francesi, spagnoli, tedeschi… riuniti dal coordinamento giovanile OraEuropa, nato nelle scuole torinesi, che si propone di dare nuova spinta all’idea europea. “Mentre i Ministri degli Esteri discutono alla Reggia di Venaria, abbiamo scelto di dare vita ad un flash mob per svegliare la politica e lanciare le parole d’ordine per la nuova Europa che sogniamo – spiegano Riccardo Combina, membro di giunta della Consulta provinciale degli studenti, ed Enrico Parigi rappresentante degli studenti di Giurisprudenza -. Crediamo che il cambiamento possa passare soltanto dalle giovani generazioni, che negli scorsi mesi si erano mobilitate per la sicurezza scolastica e ora vedono alle porte un futuro oscuro. È necessario che l’Europa torni ad essere il Faro che è sempre stato, tutelando i propri cittadini e dando una speranza ai giovani europei. Per questo motivo, oggi, dopo il flash mob abbiamo dato vita ad un’assemblea che ha ribadito le nostre parole d’ordine: Coraggio, Pace, Libertà e Radici. Da contrapporre come risposta a Crisi, Sanzioni, Sudditanza e Cancel culture, prima che il tempo per l’Europa si esaurisca. Il Consiglio in atto, che sulla carta dovrebbe tutelare le identità e i diritti dei popoli europei, paga purtroppo una mancanza di autonomia e rischia di essere influenzato da interessi di paesi che Europa non sono, primi tra tutti gli Stati Uniti e la Turchia. I governi europei devono invece essere in grado di fare fronte comune e perseguire finalmente gli interessi dell’Europa e dei propri cittadini. Sogniamo di vivere su una terra che promuova le identità, contrasti lo sfruttamento economico e sociale imposto dalla globalizzazione, dia opportunità di sviluppo e futuro alle nuove generazioni e renda i giovani orgogliosi dell’eredità culturale millenaria che portano sulle spalle”. “L’unico modo affinché ciò avvenga proseguono i manifestanti – è che l’Europa sappia diventare finalmente un soggetto politico, dotato di una propria autonomia strategica e di una visione comune sulle grandi sfide del nostro tempo. Difficile non vuol dire impossibile. Noi giovani saremo in prima fila per far trionfare la nuova Europa di domani, in nome della Pace della Libertà”.

Venaria Reale per un giorno Capitale d’Europa

Lo straordinario scenario della Reggia di Venaria ha ospitato venerdì oggi l’incontro intergovernativo dei Ministri degli Esteri del Consiglio d’Europa, confermando il complesso monumentale barocco alle porte di Torino come sede ideale per grandi eventi e summit contemporanei.

Una location davvero fantastica. Tutti i Ministri si sono congratulati apprezzando la bellezza della Venaria: sono davvero soddisfatto anche per l’organizzazione dell’evento“: con queste parole il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha commentato le impressioni dei suoi colleghi europei sulla Reggia di Venaria, prima dell’inizio del summit odierno.

Tanti selfie e sguardi sorpresi hanno in effetti accompagnato l’ingresso delle delegazioni alla Reggia, accolte anche dal Sindaco di Venaria Fabio Giulivi e dal Direttore del Consorzio Guido Curto.

A pochi giorni dall’Eurovision Song Contest, Venaria è stata di nuovo protagonista di un grande evento internazionale, con i suoi saloni che hanno rivissuto fasti e protocolli cerimoniali attualizzati ad oggi.

Il turismo riparte anche grazie ai grandi eventi

Il settore del turismo che riparte nel Nord Ovest è il focus d’apertura del prossimo numero del Rapporto Nord Ovest del Sole 24 Ore in edicola venerdì 20 maggio in Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta.

Sono almeno 16mila gli addetti che il settore turistico ha perso nelle tre regioni del Nordovest secondo l’elaborazione curata da Unioncamere Piemonte. Si tratta di un settore che sta ancora recuperando la frenata del 2020 per tornare a presenze e arrivi della fase pre-Covid. Gli albergatori piemontesi, che faticano a trovare personale, stimano una crescita di presenze nella prossima stagione primavera-estate del 10% rispetto all’anno scorso, anche sulla scia degli eventi di primavera a Torino: dall’Eurovision al Salone del Libro. In Liguria, si legge ancora sul Rapporto Nord Ovest del Sole 24 Ore, la stagione è partita bene. Rispetto allo scorso anno è iniziata due mesi in anticipo. Nel 2021, a causa della pandemia i primi visitatori erano arrivati nella regione a giugno, quando il Covid aveva allentato la presa. Adesso invece si è già registrato un ponte di Pasqua col tutto esaurito, un buon afflusso di turisti per il 25 aprile e un weekend del 1° maggio positivo quanto a visitatori. Per quanto attiene ai porti turistici, quelli liguri stanno vivendo un momento di crescita, con un aumento del giro di affari che ha una media del +5%, in linea con quella nazionale, con punte del 10-15% per alcuni scali. Ma i margini sono colpiti dalla crescita del costo di materiali, carburanti ed energia e dalla spinta inflattiva. Per quanto riguarda l’estate, in Liguria tornano gli stranieri e sono risalite le prenotazioni – spiega il Rapporto Nord Ovest di venerdì 20 maggio – ma l’impatto delle ultime annate non si può dire ancora del tutto recuperato.

Torino al centro della diplomazia internazionale, in città i ministri degli Esteri di 46 Stati

RIUNIONE DEI MINISTRI DEGLI ESTERI DEL CONSIGLIO D’EUROPA

Torino e il Piemonte continuano a essere protagoniste di grandi eventi internazionali. Il 19 e 20 maggio la città ospita la riunione dei Ministri degli Affari Esteri dei 46 Stati membri del Consiglio d’Europa. L’incontro, evento conclusivo del semestre di Presidenza italiana, rappresenta un’occasione importante per ribadire l’unità dei Ministri verso i valori del Consiglio d’Europa: pace, democrazia, stato di diritto e diritti fondamentali, nonché la convinzione della necessità di una cooperazione multilaterale fondata su questi.

L’evento rappresenta anche l’opportunità per ricordare la lunga tradizione diplomatica di Torino e del Piemonte, ascesi fin dall’800 a un importante ruolo internazionale. Per l’occasione, oggi e domani i colori del consiglio d’Europa illumineranno, nelle ore notturne, la Mole Antonelliana, simbolo del capoluogo piemontese.

Prima capitale d’Italia, Torino è un gioiello barocco dalla storia bimillenaria sulle rive del Po. Città Creativa per il Design UNESCO, con oltre 50 musei e simboli del Made in Italy nel mondo quali il vermouth e il celebre cioccolato Gianduja, Torino è una metropoli di frizzante vitalità, ingegno avveniristico e cultura di caratura internazionale, che spazia dalla musica all’arte contemporanea.

I Ministri degli esteri degli Stati membri del Consiglio d’Europa, oggi, sono stati ospiti a Palazzo Carignano, nel Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, il più antico e importante museo dedicato al Risorgimento italiano. Sito nel cuore di Torino è l’unico che abbia ufficialmente il titolo di “nazionale” per l’importanza e la ricchezza delle collezioni che custodisce. È stata offerta loro una visita straordinaria nell’aula originale della Camera dei deputati del Parlamento subalpino del 1848, quella in cui personalità come Camillo Cavour, Giuseppe Garibaldi, Lorenzo Valerio, Angelo Brofferio, Cesare Balbo e centinaia di altri patrioti posero le basi della democrazia e avviarono il cantiere dell’Italia.

La Camera Subalpina, dove i Ministri sono stati accolti dal Presidente del Museo Mauro Caliendo e dal Direttore Ferruccio Martinotti, è l’unica aula parlamentare rimasta integra in Europa tra quelle nate con le rivoluzioni del 1848 ed è riconosciuta come monumento nazionale dal 1898. Al Museo, che oggi affianca all’allestimento tradizionale una visione multimediale e interattiva, sono annessi il Gabinetto iconografico, gli Archivi storici e una Biblioteca specializzata in storia risorgimentale, secondo l’originario intento di raccogliere, ordinare e conservare documenti che possano contribuire allo studio della storia del Risorgimento italiano.

I Ministri saranno quindi in Prefettura e a Palazzo Madama, altro luogo simbolo del Piemonte, che riassume in sé tutta la storia della città di Torino: da Porta romana si trasforma nel medioevo in fortezza e poi nel castello dei principi d’Acaja. Tra il Seicento e Settecento le Madame Reali di Savoia ne fanno la propria residenza e nell’Ottocento Carlo Alberto vi colloca il primo Senato del Regno d’Italia. Dal 1934 il palazzo ospita le collezioni di arte antica del Museo Civico, un’esposizione permanente di oltre 60.000 opere di pittura, scultura e arti decorative che offrono un’importante panoramica creativa dal periodo bizantino all’Ottocento.

Domani, venerdì 20 maggio, i Ministri degli affari esteri si ritroveranno in uno dei luoghi simbolo del territorio: la Reggia di Venaria. Capolavoro architettonico e paesaggistico, da anni è tra i siti museali più visitati in Italia, dopo la chiusura dei lavori di restauro, durati 8 anni, promossi dall’Unione Europea e curati dal Ministero della Cultura e dalla Regione Piemonte.

Progetto culturale permanente, la Reggia, che fa parte del circuito seriale delle Residenze Reali Sabaude del Piemonte, Patrimonio UNESCO dal 1997, è stata ideata dai più grandi architetti di epoca barocca. Commissionata dal duca Carlo Emanuele II, che intendeva farne la base per le battute di caccia nella brughiera collinare torinese, oggi offre un vasto itinerario di visita che comprende l’incantevole Sala Diana, la solenne Galleria Grande, la Cappella di Sant’Uberto con l’immenso complesso delle Scuderie Juvarriane, le aree espositive temporanee e le notevoli opere d’arte contemporanea. L’imponente palazzo barocco si apre inoltre sugli splendidi Giardini Reali, che nel 2019 si sono aggiudicati il titolo di ‘Parco più bello d’Italia’.

 

Librolandia è un modello europeo. In sette mesi la magìa si è rinnovata due volte

Questa mattina sono intervenuti all’inaugurazione istituzionale del  Salone del Libro Silvio Viale, Presidente dell’Associazione Torino, la Città del Libro; Giulio Biino, Presidente della Fondazione Circolo dei lettori; Stefano Lo Russo, Sindaco della città di Torino; Alberto Cirio, Presidente della Regione Piemonte; Benedetto Della Vedova, Sottosegretario di Stato per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale; Patrizio Bianchi, Ministro dell’Istruzione; Dario Franceschini, Ministro della Cultura; Nicola Lagioia, Direttore del Salone Internazionale del Libro. Sarà letto un messaggio del Presidente della Repubblica.

Sono cuori selvaggi, per riprendere il claim della 34^ edizione del Salone del libro, tutti coloro che hanno reso possibile con coraggio e dedizione la magia di questo importante appuntamento culturale per ben due volte in sette mesi dopo due anni duri. “Il Salone ha resistito e adesso ha tutte le carte in regola per essere un modello a livello europeo perché sollecita il dibattito e diffonde la cultura.”

È Silvio Viale ad aprire così i saluti istituzionali introducendo subito dopo Marco Pautasso direttore del Salone off che ha il compito di leggere la lettera di augurio del presidente Sergio Mattarella che cita Pasolini nell’anno delle celebrazioni del centenario della nascita: “Puoi leggere, leggere, leggere, che è la cosa più bella che si possa fare in gioventù: e piano piano ti sentirai arricchire dentro, sentirai formarsi dentro di te quell’esperienza speciale che è la cultura”. Il messaggio è che iI libri, la lettura restano la base imprescindibile della formazione intellettuale, scientifica e culturale, leggere è una risorsa fondamentale per la società perché rende liberi, favorisce lo scambio di conoscenze, la comprensione reciproca creando ponti.

Un ringraziamento speciale va “a tutti gli operatori economici del libro che devono continuamente misurarsi con nuove sfide, dal prezzo della carta e dei trasporti alla concorrenza dei nuovi media e delle grandi multinazionali di vendita e distribuzione. Sostenere la lettura pertanto significa sostenere l’intera filiera: stampatori, editori Stampatori editori, distributori e librerie.

Con una particolare attenzione per le librerie indipendenti che rappresentano una risorsa preziosa per tanti nostri concittadini.” Interviene a seguire Giulio Biino: “Ogni volta che si aprono i cancelli del Lingotto per il Salone del Libro è un rinnovarsi della magia e quest’anno la magia in soli sette mesi si è ripetuta ben due volte. Un’edizione eccezionale questa trentaquattresima che nella sua ritrovata normalità di normale non ha proprio nulla il salone ha indossato il vestito della festa per accogliere il pubblico nel migliore dei modi spazi più ampi aree esterne fruibili come la Casa della pace e il Bosco degli scrittori, ma soprattutto un numero di editori superiore a qualsiasi altra edizione.”

La storia con la S maiuscola è mossa soprattutto dalle parole. In ogni epoca e ad ogni latitudine alcuni uomini e donne hanno saputo indicare il futuro attraverso le parole, hanno parlato in nome della libertà, della giustizia in discorsi prima delle battaglie, in discorsi pre elettorali, di pace, discorsi politici, arringhe.

Questi uomini hanno saputo veicolare un sentire comune intorno a un’idea.” Biino ci invita perderci nel magico mondo delle parole come i nomadi del deserto, loro sì cuori selvaggi, che sanno perdersi ad ascoltare storie intorno al fuoco.

 

Negli altri interventi molta attenzione alla scuola e alle nuove generazioni come Cirio che ricorda un grande piemontese nel bicentenario della sua nascita, Michele Coppino, il ministro della pubblica istruzione che all’indomani dell’unità d’Italia decise per l’istruzione obbligatoria e gratuita per tutto il paese.

“Abbiamo un debito nei confronti dei nostri ragazzi e credo che il Salone, così come lo abbiamo strutturato quest’anno, può essere un buon modo per iniziare a ripagare questo debito.”

Per concludere l’intervento a sorpresa di Maria Falcone che saluta il pubblico con una frase intravista negli stand che l’ha colpita particolarmente “La lettura può creare indipendenza” e che l’ha riportata a quando da piccola insieme al fratello Giovanni riceveva per il compleanno libri da leggere. Falcone lesse di tutto da Salgari a D’Annunzio.

Per cinque giorni e cinque notti le menti più brillanti si ritroveranno sotto lo stesso cielo rendendo Torino capitale della cultura – commenta Nicola Lagioia, che per questa edizione sceglie come parola chiave “molteplicità”: “la letteratura moderna vive all’insegna dei mille punti di vista, della polifonia che abbatte ogni forma di violenza e prepotenza.”

A seguire la lectio magistralis di Amitav Ghosh che risponde alla domanda “I non umani possono parlare?”, riflettendo su come ci siamo condannati alla rovina rifiutando di ascoltare le altre voci della natura.

Giuliana Prestipino