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Allarme bomba vicino alla sinagoga di Torino

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Nel pomeriggio di oggi in via Sant’Anselmo a Torino, nei pressi  della sinagoga di piazzetta Primo Levi si è registrato un allarme bomba. È stata trovata una borsa frigo chiusa sopra una cassetta delle lettere e sono intervenuti gli artificieri dei Carabinieri. La zona è stata isolata e i militari hanno verificato che non era un ordigno. Effettuata la bonifica l’area è stata riaperta alla viabilità.

Trapianti, l’efficienza del modello Piemonte

Trapianti, la cultura del “dono prezioso da non sprecare” recepita alla lettera da  Piemonte-Valle d’Aosta: nei primi 9 mesi del 2023, su 74,2 donatori segnalati per milione di abitanti, 41,1 sono gli effettivi e 40,9 quelli utilizzati

 

All’evento online di OMaR dibattito aperto tra pazienti, clinici e istituzioni sulle necessità soprattutto nella delicata fase post-operatoria, sia dal punto di vista psicologico che nella gestione del rischio di infezioni come il Citomegalovirus

 

Correlazione complessa tra malattie genetiche rare e insufficienza d’organo: il trapianto spesso unica alternativa terapeutica possibile

 

 

Roma, 18 ottobre 2023227 di rene, 145 di fegato, 23 di cuore, 22 di polmone e 5 di pancreas: non sono numeri a caso, ma i trapianti di organo registrati in Piemonte e Valle d’Aosta nei primi nove mesi del 2023. Numeri che continuano a crescere, come ha testimoniato Antonio Amoroso, Direttore CRT – Centro Regionale Trapianti della Regione Piemonte e Direttore Dipartimento Trapianti, AOU Città della Salute e della Scienza di Torino: “In Piemonte sono stati superati complessivamente i 6.000 trapianti di rene e stiamo per raggiungere il traguardo di 4.000 trapianti di fegato e più di 1.200 tra trapianti di cuore e di polmoni. Un lavoro costante che portiamo avanti dal 1981: il nostro è stato infatti il primo Centro Trapianti a fornire diagnosi e consulenza genetica in Italia e continua a rappresentare un punto di riferimento nazionale, in particolare per i trapianti di fegato e reni”. Antonio Amoroso è intervenuto nel corso dell’evento online dedicato proprio all’importanza della donazione di organi, tessuti e cellule staminali, organizzato da OMaR – Osservatorio Malattie Rare – con il patrocinio non oneroso di ADMO Onlus – Associazione Donatori Midollo Osseo, AIDO Piemonte – Associazione Italiana per la Donazione di Organi, Tessuti e Cellule, AMR – Alleanza Malattie Rare, Centro Nazionale Trapianti e CRT Piemonte – Centro Regionale Trapianti Piemonte – con il contributo non condizionante di Takeda Italia. L’incontro, oltre a evidenziare casi di eccellenze come quello piemontese, è stato l’occasione per parlare con pazienti, clinici e istituzioni, della delicata fase post-operatoria e della prevenzione e gestione delle infezioni opportunistiche come il Citomegalovirus (CMV).

 

Il modello Piemonte è un modello molto efficiente. “Su 74,2 donatori segnalati per milione di abitanti nei primi nove mesi di quest’anno, 41,1 sono gli effettivi e 40,9 quelli utilizzati. La differenza così esigua dimostra come il sistema sia in grado di valutare con efficacia l’idoneità degli organi prima del prelievo, evitando sprechi di tempo e di risorse, ma anche limitando i disagi emotivi per le famiglie”, ha sottolineato Anna Guermani, Responsabile del Coordinamento Regionale delle Donazioni e dei Prelievi di Organi e Tessuti Piemonte e Valle d’Aosta – AOU Città della Salute e della Scienza di Torino – PO delle Molinette. Questo scenario, però, non è presente su tutto il territorio nazionale: al contrario, le disparità tra Regione e Regione sono rilevanti e a segnalarlo sono spesso anche le associazioni di pazienti. “Sappiamo tutti quanto è importante promuovere la cultura del dono, perché una maggiore disponibilità di organi, tessuti e cellule staminali può garantire a un numero superiore di persone l’accesso a questo percorso salvavita e in tempi più brevi. Allo stesso tempo, però, occorre mettere in atto delle strategie per supportare i pazienti, e con loro le famiglie, che si trovano ad affrontare il lungo percorso trapiantologico che quasi sempre prevede una lunga permanenza fuori casa e la migrazione in una diversa Regione – ha dichiarato la Sen. Elisa Pirro, Intergruppo Parlamentare Donazione e Trapianto di Organi, Tessuti e Cellule – Esistono, ancora oggi, differenze di trattamento e di comportamento a livello regionale: non c’è, ad esempio, una regolamentazione univoca per l’accesso ai Centri Trapianti e questo può influenzare molto la scelta di chi richiede l’accesso alla lista che, pur essendo parte di un sistema nazionale, prevede l’iscrizione presso un solo Centro Trapianti sul territorio a libera scelta del paziente. La prima, tra le tante, necessità da concretizzare è allora quella di garantire l’uniformità di accesso ai Centri Trapianti nell’intero Paese”.

 

Il Centro Nazionale Trapianti (CNT) riporta che in Italia, nel 2022, è stato registrato un incremento delle donazioni e quindi un aumento di trapianti di organo: il numero complessivo di trapianti è stato di 3.887, quasi 100 in più rispetto al 2021 (+2,5%). Nello specifico 2.038 di rene, 1.474 di fegato, 254 di cuore, 138 di polmone e 38 di pancreas. Numeri significativi anche per l’attività di donazione di tessuti: i prelievi sono stati 11.031, soprattutto per quanto riguarda le cornee e il tessuto muscolo-scheletrico, in leggero calo invece i trapianti (20.459, nel 2021 sono stati 20.979). Secondo il report del CNT, il 2022 è stato un anno da record per l’attività inerente a midollo osseo e cellule staminali emopoietiche: sono state 329 le donazioni effettive realizzate e 961 i trapianti, miglior risultato di sempre in entrambi i casi. A proposito di trapianti di cellule staminali emopoietiche, il Centro Regionale Trapianti della Regione Piemonte-Valle d’Aosta ha registrato, nei primi sei mesi del 2023, 60 trapianti allogenici (ossia provenienti da un altro organismo) e 86 autologhi (cioè appartenenti allo stesso organismo del soggetto).

 

Sebbene attualmente in Italia i pazienti in lista d’attesa per un organo siano più di 8.000 – un fattore da non sottovalutare – è opportuno lavorare sugli aspetti organizzativi e di coordinamento, considerando la delicatezza di tutte le fasi del trapianto: dall’immissione in lista d’attesa al follow up del paziente, che deve essere strettamente monitorato dopo il trapianto per allontanare i rischi connessi al rigetto e alle infezioni opportunistiche, come il CMV, che possono impattare drammaticamente sul paziente trapiantato. “I pazienti trapiantati devono ‘rinunciare’ all’efficienza completa del proprio sistema immunitario con la somministrazione di immunosoppressori, con conseguente attento bilancio tra immunosoppressione e suscettibilità alle infezioni sia comuni che opportunistiche, che in persone sane non comporterebbero pericoli, mentre per i trapiantati rappresentano la principale causa di morbilità e mortalità – ha affermato Francesco De Rosa, Responsabile Infettivologia Presidio Ospedaliero delle Molinette di Torino – Uno di questi è il Citomegalovirus, un virus appartenente alla famiglia degli Herpesviridae e molto comune: una volta contratto, il CMV rimane nascosto e latente all’interno dell’organismo per tutta la vita, ma può riattivarsi in caso di indebolimento del sistema immunitario, come appunto nel post-trapianto, oltre che essere acquisito con l’organo trapiantato. È opportuno tanto fare prevenzione, ad esempio attraverso l’igiene personale, quanto formare una equipe di esperti capace di gestire le complicanze dovute all’infezione”.

 

“Tutelare il paziente è da sempre un obiettivo prioritario per Takeda. Un impegno che guida tutte le nostre attività, a partire dalla ricerca. Nel caso delle persone che hanno ricevuto un trapianto e che sono quindi maggiormente a rischio di infezioni che ne possono compromettere l’esito, come quella da CMV, , appare quanto mai necessario individuare delle soluzioni a tutto tondo: tra queste vi sono ovviamente le terapie, ma anche tutti i possibili ‘strumenti’ di prevenzione e cura. L’attenzione deve essere su ogni snodo del percorso paziente, che possa dare benefici a lungo termine e migliorare la qualità di vita dei pazienti – ha sostenuto Andrea Degiorgi, Rare Business Unit Head Takeda Italia – Quindi oltre a investire nella ricerca, è fondamentale instaurare un dialogo con tutti i soggetti facenti parte del sistema: ci interfacciamo, dunque, con istituzioni, associazioni pazienti , caregivers e medici per sensibilizzare sulle criticità e sui rischi connessi all’intero processo, dalla donazione alle complicanze post-trapianto, condividendo la fragilità di questi pazienti, l’esigenza di non sprecare il valore della donazione, e sostenendo che debbano avere una propria voce, e informata, al riguardo”.

 

Fondamentale è anche tutelare il paziente dal punto di vista psicologico ed emotivo. “Il trapianto è una procedura medica straordinaria sotto molti punti di vista e il paziente trapiantato rappresenta un esempio di fragilità complessa che deve essere salvaguardata al meglio – ha detto Marco Borgogno, Presidente AITF – Associazione Italiana Trapiantati di Fegato – Il supporto, però, non va garantito solo post-trapianto, ma anche prima e nella fase di degenza post-operatoria. Inoltre, è necessario farlo tanto alla persona che dovrà subire il trapianto quanto all’intero nucleo familiare: insomma, bisogna sempre considerare la soggettività, la prevenzione e la cura del distress psichico di tutti coloro che sono coinvolti nel percorso trapiantologico a partire dalla proposta di prelievo di organi, tessuti o midollo, anche nel caso di tumori, senza tralasciare l’assistenza ai familiari dei donatori deceduti”.

 

Infine, all’evento di OMaR, l’attenzione è stata rivolta anche alla complessa correlazione tra le malattie genetiche rare e l’insufficienza d’organo che vede nei trapianti spesso l’unica alternativa terapeutica possibile sia per i bambini che per gli adulti. Un recente studio pubblicato su Orphanet Journal of Rare Diseases ha infatti confermato che in Italia, dal 2002 al 2019, hanno ottenuto un trapianto di cuore, polmone, fegato o rene 49.400 pazienti e a causare la necessità del trapianto sono state 128 patologie, di cui 117 erano malattie rare. “Può accadere anche che un paziente arrivi all’intervento senza avere una diagnosi, cioè senza sapere il nome della propria malattia – ha concluso Ilaria Vacca, Caporedattrice OMaR – Osservatorio Malattie Rare e moderatrice dell’incontro – Sarebbe allora auspicabile prevedere un iter diagnostico genetico prima del trapianto almeno per alcune categorie di pazienti. Considerando poi che per una piccola parte di questi esistono nuovi approcci terapeutici che possono rappresentare una valida alternativa al trapianto, la necessità di una diagnosi precisa in presenza di insufficienza acuta d’organo risulta quantomai necessaria”.

 

All’evento online “Il trapianto è un dono prezioso da non sprecare: il Piemonte come case study” sono stati invitati anche: Carlo Marzi, Assessore alla Sanità, Salute e Politiche Sociali, Regione Autonoma Valle d’Aosta; Lorenzo Angelone, Direttore Sanitario AOU Città della Salute e della Scienza di Torino – PO delle Molinette; Massimo Cardillo, Direttore Generale Centro Nazionale Trapianti; Stefano Balma, Presidente ADMO Piemonte ODV; Renato Romagnoli, Direttore SC Centro Trapianti di Fegato, AOU Città della Salute e della Scienza di Torino; Luigi Biancone, Direttore Centro Trapianti di Rene, AOU Città della Salute e della Scienza di Torino; Vanesa Gregorc, Direttore Centro Trapianti di Cellule Staminali I.R.C.C.S. di Candiolo (TO); Daniela Cilloni, Direttore CFMT – Centro Trapianti Midollo Osseo Metropolitano Torino; Fabrizio Carnevale Schianca, Coordinatore del Programma Trapianti e Terapia Cellulare IRCCS Istituto di Candiolo; Alessandro Busca, SSD Trapianto Cellule Staminali, AOU Città della Salute e della Scienza, Torino; Federica Maria Galleano Gariglio, Presidente AIL Torino; Rodolfo Brun, Coordinatore Servizio Psicologia Medica per i Trapianti CRT – Centro Regionale Trapianti di Torino; Sen. Beatrice Lorenzin, Intergruppo Parlamentare Donazione e Trapianto di Organi, Tessuti e Cellule.

 

Il futuro è in gioco: alle Ogr le sfide e opportunità del mondo del gaming

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18 ottobre – OGR Torino

5G, Tecnologie Immersive e Gaming

 

IL FUTURO È IN GIOCO

A Torino le sfide e le opportunità per le imprese e i territori nel settore del “Digital & Interactive Gaming”.Panel di discussione e tante demo concrete.

 

Nel 2022 il mercato dei videogiochi in Italia ha sviluppato un giro d’affari pari a 2,2 miliardi di euro. 3 italiani su 10 giocano ai videogiochi per un totale di 14,2 milioni di persone. Oltre l’80% dei videogiocatori italiani sono adulti, con un’età media di 30 anni e il 70% gioca almeno un’ora alla settimana, il 20% almeno un’ora al mese e il 10% almeno una volta all’anno*.

 

Diverse inoltre ormai le applicazioni di gaming, non più unicamente legate all’intrattenimento, ma anche sempre più diffuso l’utilizzo di tecniche di gamification in ambito culturale e turistico, sociale, ambientale ed educativo.

 

professionisti impiegati nella produzione di videogiochi in Italia nel 2022 sono stati oltre 2.400, in crescita del 50% rispetto ai 1.600 registrati nel 2021. Il 24% degli addetti del settore è donna e l’83% ha un’età inferiore ai 36 anni con impieghi in campi diversi che richiedono elevate competenze specialistiche, come arte (30%), tecnologia (29%), design (18%), oltre a management (12%) e a supporto (11%)*.

 

In questo quadro si inserisce “5G, Tecnologie Immersive e Gaming”, evento che si terrà a Torino il 18 ottobre e che nasce dalla sinergia tra il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) e la Casa delle Tecnologie Emergenti di Torino – CTE NEXT, IIDEA (Italian Interactive Digital Entertainment Association), MIA (Mercato Internazionale Audiovisivo) e in collaborazione con laViewConference 2023, che aprirà una finestra sul futuro del settore del “Digital & Interactive Gaming”.

 

Ospitato alle OGR di Torino , l’evento si articola su mezza giornata densa di ospiti e dimostrazioni pratiche delle tecnologie immersive abilitate dal 5G nel settore del “Digital & Interactive Gaming”: dal focus sulle competenze necessarie per lo sviluppo del settore allo sguardo sulle novità normative.

 

L’evento principalmente rivolto a imprese, ma anche a soggetti operanti nel settore pubblico e privato, connesso alla promozione di competenze e esperienze di applicazioni di gaming in svariati settori, segna l’interesse congiunto del MIMIT e della Città di Torinotramite la sua Casa delle Tecnologie CTE Next di mettere una lente su un settore economico promettente, ormai in grado di influire, almeno in termini di approccio, anche su policy di interesse pubblico ed urbano e dove il potenziale delle tecnologie emergenti abilitate dal 5/6G può essere dirompente.

 

Forte in questo senso il legame fisico e tematico con la ViewConference che si svolge negli spazi attigui in OGR: CTE Next ha promosso la partecipazione della propria community e ha messo a disposizione di imprese e altri soggetti tecnici a lei vicini alcuni ingressi per entrare nel vivo di una manifestazione di estremo rilievo su scala nazionale ed internazionale.

 

«Torino considera le tecnologie emergenti una delle leve dello sviluppo della città che ha tra le sue vocazioni proprio quella di sperimentare e sviluppare soluzioni tecnologiche innovative – ricorda l’assessora all’Innovazione e alla Transizione Digitale Chiara Foglietta – Sulla frontiera più avanzata di questa innovazione si colloca il gaming, un settore che concentra in sé opportunità economiche, occupazionali, didattiche, relazionali, di entertainment. Sviluppare competenze, conoscere le novità normative, approcciarsi ai linguaggi ed alle esperienze di un media in continua crescita consente a imprese, cittadini e istituzioni di cavalcare le trasformazioni in atto. L’aumento delle attività che fin dal prossimo futuro beneficeranno dell’utilizzo delle nuove tecnologie coinvolgerà, infatti, un numero sempre maggiore di persone e determinerà, di conseguenza, effetti sul nostro modo di vivere. 5G, Tecnologie immersive e Gamingrappresentano un potente volano per lo sviluppo socio-culturale ed economico e uno strumento utile a contribuire alla Sicurezza sociale, al Welfare e la Protezione civile dei cittadini, favorendo lo sviluppo della cosiddetta Economia sociale.  Le potenzialità sono tante, dalla Transizione ecologica all’Istruzione fino alla Ricerca e alla Salute, ma è importante governare i nuovi strumenti. Quella delle nuove tecnologie è una rivoluzione che va governata e accompagnata anche dal punto di vista normativo e di policy perché ci siano garanzie per le persone, semplicità, sicurezza, rispetto della privacy, corretta gestione dei dati».

 

Il programma è suddiviso in tre parti che approfondiscono il mondo del gaming da tre prospettive diverse in altrettante sessioni: “Sfide e opportunità nel settore gaming tra competenze e novità normative”; “L’industria del gaming dal punto di vista tecnico-industriale”; “I videogiochi come strumento per il cambiamento socio-educativo”. Il tutto in un alternarsi di tavole rotonde e key note speaker italiani e stranieri.

 

Accanto agli interventi dei panel importanti contributi di keynote speaker di rilievo, tra i quali Francesco de Rugeriis (studio legale indipendente LCA), che interviene su “La tutela giuridica del videogioco: evoluzione e novità normative del digital and interactive entertainment”, ed Elisabetta Rotolo (CEO & Founder MIAT Multiverse Institute For Arts and Technology), con un contributo su “Entertainment, media, audiovisivi e innovazione. Nuovi linguaggi ed esperienze nell’era delle tecnologie”.

 

Il MIMIT animerà inoltre il confronto con le imprese del settore, evidenziando il ruolo centrale delle tecnologie emergenti abilitate dal 5G e lancerà, in collaborazione con il Competence Center nazionale Cyber4.0, il contest “Let’s Cyber Game!”, il concorso nazionale rivolto alle squadre di studenti degli ITS italiani specializzati in ICT. L’obiettivo principale è sviluppare un videogioco che utilizzi il gaming per diffondere la conoscenza sulla sicurezza Informatica. Il programma mira a promuovere l’innovazione, l’auto-imprenditorialità giovanile e le idee legate all’Industria 4.0, all’inclusione sociale e alla transizione digitale sicura. Il contest si sviluppa in due fasi, con una preselezione entro gennaio 2024 e una fase finale in maggio 2024, dove arriveranno in finale 10 progetti e tre saranno premiati.

 

Infine, è prevista una sessione di “demo” sulle soluzioni più innovative nel settore gaming, dove aziende e centri di ricerca come Hive Division, Novis Games, Dramatic Iceberg, Nerdo, Febucci, Monka Games, Impersive e Links Foundation presentano giochi, tecnologie e progetti. Fra questi, ad esempio, saranno presentati gli ottimi risultati del progetto pilota “Musei nel Metaverso” sviluppato da Links Foundation, partner di CTE-NEXT, che mira a creare spazi digitali innovativi per comunicare l’arte e la cultura ed avvicinare il pubblico più giovane al mondo dei musei ,sfruttando il potenziale delle nuove tecnologie immersive e del Metaverso. Il progetto si focalizza in particolare sul contesto di Palazzo Madama di Torino e sulla sua prestigiosa collezione di Medaglie Rinascimentali, con due nuove esperienze interattive immersive fruibili in Realtà Virtuale: gruppi di studenti potranno cimentarsi persino nella creazione della propria moneta e le migliori potranno essere stampate in 3D ed esposte a Palazzo Madama. Questo per creare un legame forte fra reale e virtuale, tema imprescindibile nel settore dell’educazione.

 

Sempre in area ‘demo’ Impersive offrirà un’esperienza immersiva con 10 visori e i contenuti in realtà virtuale realizzati a Torino nell’ambito del progetto 5G “Audiovisual Broadcast Broadband Network”, vincitore del bando “5G Audiovisivo 2022” del MIMIT per far scoprire in maniera giocosa a ospiti e relatori le bellezze di Torino in un viaggio fra cultura e innovazione.

 

Per partecipare è sufficiente iscriversi qui

https://www.eventbrite.at/e/biglietti-5g-tecnologie-immersive-e-gaming-719029535697?aff=oddtdtcreator

 

Controlli in zona Porta Nuova, sequestro di quasi un chilo e mezzo di droga

Nella serata fra venerdì/sabato, ha avuto luogo un servizio di controllo straordinario del territorio nell’area esterna alla stazione Porta Nuova, lato via Sacchi e vie limitrofe.

All’attività, congiunta fra varie forze di Polizia, ha partecipato personale del Commissariato di P.S. San Secondo, della Polizia Ferroviaria, unità cinofile dell’UPGSP, equipaggi del Reparto Prevenzione Crimine Piemonte,  personale dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia Municipale, nonchè personale GTT.

Sono stati controllati dieci esercizi pubblici, a uno è stata contestata una sanzione amministrativa di 2000€ da personale dell’Arma dei CC .

Sono stati, inoltre, effettuati diversi controlli a bordo dei tram della linea 4 GTT su via Sacchi, anche al fine di prevenire atti di microcriminalità e aggressioni agli autisti.

Le vetture GTT sottoposte a controllo sono state 13, quasi 400 i passeggeri; di questi, 87 sono stati sanzionati per mancanza di titolo di viaggio, per  oltre 6000 €.

In tale contesto, personale della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza ha tratto in arresto un passeggero per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. L’uomo, un cittadino nigeriano di 37 anni, è stato segnalato a bordo del tram 4, in modo certo, dal cane Iron dell’unità cinofila; di fatti, all’interno di un marsupio che aveva con sé, venivano rinvenute 11 sigarette artigianali contenenti marijuana e 70 palline contenenti cocaina ed hashish, per un peso complessivo di 71 grammi. Ritenendo verosimile che il 37enne potesse detenere in casa ulteriore stupefacente, gli agenti della Polizia di Stato e della GdF procedevano ad un’accurata perquisizione del suo domicilio, rinvenendo altre sigarette di marijuana, ovuli di cocaina e 14 panetti di hashish nascosti nella camera da letto, per un peso di circa 1400 grammi, oltre alla cifra di oltre 2000 € in contanti. In considerazione dei gravi indizi di colpevolezza emersi a suo carico, il 37enne è stato tratto in arresto per detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente. L‘indagato è da considerarsi non colpevole fino a sentenza di condanna divenuta irrevocabile.

Un cittadino marocchino, inoltre, è stato accompagnato in Questura per accertamenti sulla sua posizione in materia di immigrazione; al termine degli stessi, per lui è stata decretata l’espulsione dal territorio nazionale.

I controlli continueranno con cadenza regolare.

 

Casa, la Regione Piemonte sostiene i genitori separati o divorziati

Approvato un finanziamento di più di 2milioni e mezzo di euro per sostenere locazioni e mutui a chi è separato e si trova a grave rischio di indigenza. I contributi verranno gestiti dai Comuni attraverso appositi sportelli che valuteranno l’Isee dei richiedenti. Cirio e Caucino: «Tutelare i diritti evitando o limitando l’emergere delle nuove povertà».
Uno dei problemi più importanti, se non il più grave, per i genitori separati, è quello sostenimento dei costi per la propria abitazione, che sia essa in affitto o soggetta al pagamento di un mutuo. Proprio per sostenere queste persone – spesso in grave difficoltà, in quanto devono provvedere al pagamento di più abitazioni, essendo appunto separate –  la Regione ha deciso di sostenere gli affitti e i mutui per i genitori separati o divorziati in situazione di grave difficoltà.
La decisione è stata confermata dalla giunta regionale che, su proposta dell’assessore regionale alle Politiche per la Casa, Chiara Caucino, ha deciso di assegnare ai Comuni interessati le risorse regionali pari a 2.590.000 euro complessivi per il 2023 e di confermare il sostegno per i mutuatari, in linea con le «Disposizioni in materia di sostegno ai mutui destinati alla prima casa», che prevede che i contributi stanziati dalla Regione per la misura «Agenzie Sociali per la Locazione» siano anche destinati a contenere il disagio sociale connesso ai problemi abitativi e di concorrere a mantenere la proprietà della prima casa di abitazione, mediante la concessione di contributi a favore dei mutuatari in difficoltà nel pagamento delle rate del mutuo per sopravvenute e temporanee situazioni che incidono negativamente sulla situazione economica del nucleo familiare.
Le «Agenzie Sociali per la Locazione» sono sportelli comunali a cui è affidato il compito di promuovere, attraverso un sistema di incentivi, la sottoscrizione di contratti di locazione a canone concordato mettendo in contatto i proprietari degli alloggi con famiglie in condizioni di svantaggio economico e sociale, destinando a tale misura risorse proprie del bilancio regionale: i Comuni che nel 2023 hanno manifestato il loro interesse ad aderire a queste misure erogabili sono 51.
L e risorse regionali disponibili saranno ripartite tra i Comuni interessati prevedendo l’accesso dei beneficiari attraverso domande a sportello da presentare al Comune di riferimento, stabilendo quale criterio ragionevole per determinarne l’entità del contributo da riconoscere l’ISEE ed la durata del contratto di locazione dell’interessato.
L’adozione di tutti gli atti necessari all’attuazione del presente provvedimento è stato demandato al Settore Politiche di Welfare abitativo della Direzione regionale Welfare.
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«Si tratta di un contributo molto importante – spiegano il Presidente della Regione, Alberto Cirio e  l’assessore regionale alle Politiche per la Casa, Chiara Caucino – in quanto un genitore separato o divorziato, a meno che non disponga di entrate cospicue o di importanti risorse proprie, è da considerarsi a tutti gli effetti un soggetto fragile in quanto deve far fronte, praticamente, a un incremento spesso non sostenibile delle spese, in particolare per quanto riguarda quelle abitative. Con questa misura, che vede l’adesione di 51 Comuni, offriamo contributi importanti alle persone in difficoltà. Un sostegno fondamentale, che tutela i diritti delle persone e che, allo stesso tempo, evita o limita il formarsi di nuove drammatiche povertà».

Urlava “Allah akbar”, uomo armato di coltello bloccato con il taser davanti alla sinagoga di Torino

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Mentre la tensione è alta a Bruxelles per gli attentati in corso, oggi anche a Torino si sono registrati momenti di paura a San Salvario. La polizia ha bloccato con il taser un uomo armato di coltello. Probabilmente extracomunitario e ubriaco ha percorso un tratto di via Madama Cristina e si è recato davanti alla Sinagoga, dove  è stato arrestato. Esagitato urlava “Allah akbar”. Alcuni passanti si sono rifugiati nei negozi.

Inaugurato l’Anno Accademico 2023/2024 del Politecnico di Torino

DAL POLITECNICO NUOVA LINFA PER IL FUTURO

 

Nel corso della cerimonia di inaugurazione, proposta quest’anno con un format inedito, il Rettore ha tracciato un bilancio del suo mandato, dialogando con diversi ospiti: il rappresentante degli studenti Simone Canevarolo, la docente Barbara Caputo, il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo, i CEO di Newcleo e Argotec Stefano Buono e David Avino, il Direttore Generale Vincenzo Tedesco. Hanno partecipato, inoltre: Gabriella Greison, Divulgatrice scientifica, attrice e drammaturga e Deniz Kivage, Avvocata e attivista iraniana.

 

Il Ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha raccolto le suggestioni proposte per lo sviluppo del territorio.

 

È stato inaugurato oggi l’Anno Accademico 2023/2024 del Politecnico di Torino. Non è stata una cerimonia tradizionale, ma un racconto quasi teatrale in cui il dialogo del Rettore Guido Saracco con diversi interlocutori – rappresentanti delle diverse anime della comunità politecnica, ma anche della società civile – ha restituito il quadro del Politecnico di oggi, cresciuto negli ultimi cinque anni e mezzo in modo esponenziale e multiforme, in tutte le missioni proprie di un’università pubblica, e di un’università tecnica in particolare.

A cinque mesi dalla conclusione del suo mandato, il Rettore Guido Saracco ha colto l’occasione per tracciare un bilancio delle tante azioni intraprese, partendo dal profondo cambiamento operato nella didattica“Nei primi cent’anni della sua storia il Politecnico è stato un’università di élite, con numeri di studenti bassi. Molti nostri ex allievi hanno letteralmente fatto la storia del nostro Paese. Poi il mondo è diventato più complesso e le università sono state frequentate da numeri di studenti in crescita esponenziale. La risposta è stata da un lato l’iper-specializzazione, la parcellizzazione della conoscenza, e dall’altro l’incremento di studenti per classe, con conseguente perdita del rapporto discente-docente, della discussione che alimenta il senso critico, del lavoro di gruppo. Oggi abbiamo avviato un processo di revisione dei percorsi formativi che, senza nulla togliere alle basi scientifiche e metodologiche dei nostri tecnologi, conferisca loro la capacità di intervenire subito in un mondo che è profondamente cambiato”, ricorda il Rettore, che ha discusso di questi temi con il Rappresentante degli studenti in Senato Accademico Simone Canevarolo. Il potenziamento dei percorsi formativi innovativi, della partecipazione alle attività di team e associazioni studenteschi, ma anche l’attenzione al diritto allo studio e all’alloggio per gli studenti sono stati i temi cardine toccati da questo dialogo.

Il secondo tema trattato ha riguardato invece la ricerca, con un focus su quella interdisciplinare con l’esperienza della professoressa Barbara Caputo, docente dell’Ateneo ed esperta internazionale di Intelligenza Artificiale, che ha affrontato proprio gli aspetti multidisciplinari di una materia come l’AI: “Unaltra Intelligenza Artificiale sta già nascendo. Come tutte le grandi rivoluzioni tecnologiche, avrà un impatto profondo sulle nostre vite, su come impariamo, come lavoriamo e come viviamo. È inevitabile chiedersi come governare il suo sviluppo, in modo da sfruttarne le potenzialità per lo sviluppo economico tutelando al contempo i diritti umani. È una sfida enorme, la sfida di questo secolo. Dobbiamo essere pronti”, ha specificato la professoressa Caputo.

Terza Missione dell’Università e terzo aspetto affrontato nel corso dell’inaugurazione, è stato l’impatto dell’azione dell’Ateneo sulla società, vero tema chiave del mandato rettorale che si sta concludendo, che non a caso ha varato nel 2018 un Piano Strategico intitolato “PoliTO4Impact”. Nell’impatto sociale il Politecnico in questi anni ha dato davvero il meglio di sé – ricorda il Rettore – All’inizio non è stato facile anche solo percepirlo come una necessità. In molti, dentro o fuori dal Politecnico, si chiedevano se fosse davvero opportuno o nostro compito uscire dal seminato della nostra storia precedente. Eppure, il mondo sta cambiando e noi abbiamo interpretato prima di tanti altri questo necessario cambiamento. Ne dobbiamo essere orgogliosi”.

È stata quindi data la parola ai partner del Politecnico – istituzioni e aziende – per raccontare come, dal loro punto di vista, la collaborazione con il Politecnico è stata importante. Il Sindaco della Città di Torino Stefano Lo Russo ha presentato un progetto dalle grandi potenzialità: il Digital Twin della città, “un modello digitale ad alta risoluzione sviluppato insieme al Politecnico che servirà a innovare e a cambiare l’approccio rispetto alle problematiche di Torino, dalle piccole alle grandi questioni, dalla mappatura delle buche, al taglio dell’erba, alla grande trasformazione del nuovo piano regolatore, alle analisi dei fabbisogni energetici per accompagnare la trasformazione nell’ottica della transizione ecologica. Proprio da questa ibridazione di approccio accademico, di ricerca, di trasferimento tecnologico di una pubblica amministrazione che si innova e cambia la modalità di affrontare le questioni che si gioca la sfida del futuro”.

Ha poi portato la visione delle aziende e dell’ecosistema dell’innovazione cresciuto attorno all’Ateneo Stefano Buono, CEO di NewCleo, che ha ricordato la sua esperienza come Presidente della società di Venture Capital LIFT-T, nata insieme alla fondazione Links per “aiutare il trasferimento tecnologico della città”“Ora LIFTT ha raccolto più di 100 milioni, fatto investimenti in più di 50 società e ha realmente creato quella bella sinergia con il territorio e l’università che sognavamo”, ricorda Buono.

È seguito l’intervento di David Avino, CEO di Argotec, che si è concentrato sul ruolo dei giovani per l’innovazione: “Istituzioni, università e industria, tutti assieme, abbiamo un’enorme responsabilità civile e sociale. Voi qui formate le future generazioni di ingegneri, invece noi dobbiamo rendere le nostre aziende sempre migliori non solo per vincere la competizione, ma soprattutto per attrarre loro, i giovani”.

Proprio attorno all’importanza delle persone è ruotato l’ultimo blocco di interventi. Il dialogo tra il Rettore e il Direttore Generale Vincenzo Tedesco ha consentito di ricordare i temi della riorganizzazione dell’Ateneo, delle azioni di welfare, conciliazione e pari opportunità rafforzate in Ateneo in questi ultimi anni. Temi che hanno fornito lo spunto per gli ultimi due contributi: Gabriella Greison – fisica, scrittrice, performer teatrale, drammaturga e divulgatrice scientifica – ha ricordato quattro figure di scienziate che hanno fatto la storia, mentre l’avvocata e attivista iraniana Deniz Ali Asghari Kivage ha parlato di uguaglianza e libertà, per le donne ma non solo.

Il racconto è stato chiuso dal Rettore Saracco che, prima di dare la parola al Ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, ha voluto lasciare un messaggio rivolto anche a chi prenderà il suo posto nei prossimi mesi: “Il Politecnico ha affrontato un grande cambiamento per dare linfa al futuro con passione, energia, fiducia e reattività. Senza perdere nulla della sua forza e tradizione, ha deciso di intraprendere la nuova strada dell’impatto sociale, ha dato nuovi strumenti ai propri studenti per incidere nel mondo del lavoro, ha aperto alla interdisciplinarità nella ricerca, ha supportato imprese e enti territoriali con l’innovazione come mai prima, ha condiviso conoscenza con la gente comune, per sconfiggere la paura del futuro e tramutarla in fiducia. Fiducia, che con la scienza, la tecnologia e l’umanità potremo vincere le grandi sfide che di attendono”.

Inaugurazione dell’Anno Accademico del Politecnico di Torino, Saracco presenta i risultati 

Nel corso della cerimonia di inaugurazione, proposta quest’anno con un format inedito, il Rettore dialogherà con diversi ospiti: il rappresentante degli studenti Simone Canevarolo, la docente Barbara Caputo, il Sindaco di Torino Stefano Lo Russo, i CEO di Newcleo e Argotec Stefano Buono e David Avino, il Direttore Generale Vincenzo Tedesco. Parteciperanno inoltre: Gabriella Greison, Divulgatrice scientifica, attrice e drammaturga e Deniz Kivage, Avvocata e attivista iraniana. Interverrà il Ministro delle imprese e del Made in Italy Adolfo Urso.

 

A cinque mesi dalla conclusione del suo mandato, il Rettore Guido Saracco ha presentato i temi chiave dell’Inaugurazione dell’Anno Accademico 2023/2024 del Politecnico di Torino che si tiene oggi lunedì 16 ottobre, occasione per tracciare un bilancio degli ultimi cinque anni.

In un dialogo con diversi interlocutori – rappresentanti delle diverse anime della comunità politecnica, ma anche della società civile – il Rettore proporrà nel corso della cerimonia uno spaccato dei principali risultati ottenuti in ciascuna delle missioni fondamentali dell’università, che ha anticipato questa mattina ai giornalisti nel corso di una conferenza stampa.

LA DIDATTICA

In primo luogo, il Rettore ha sottolineato che dal 2018 a oggi la popolazione studentesca del Politecnico è cresciuta da 34.000 unità a oltre 39.000 e quasi il 20% proviene da oltre 100 Paesi del mondo.

Studenti seguiti nel loro percorso universitario con ancora maggiore attenzione, grazie a un rapporto studenti/docenti passato da 34,7 a 30,6 e iniziative di tutoraggio e verifiche in itinere che hanno ridotto i tempi di laurea e attività di placement e accompagnamento al lavoro che contribuiscono a uno dei tassi di occupazione dei laureati a un anno dalla laurea magistrale più alti d’Italia (90,7%, contro una media nazionale del 78,5%; interessante notare anche come il tasso occupazionale PoliTo sia cresciuto negli ultimi cinque anni nonostante la crisi e la pandemia, rispetto all’86,4% dell’indagine Almalaurea del 2018).

Oggi l’Ateneo propone percorsi formativi fortemente aggiornati, con l’introduzione nella formazione politecnica delle scienze umane, sociali e della sostenibilità, puntando così allo sviluppo di soft skills, senso critico, visione sistemica, leadership adattiva e creatività.

Sono nati nuovi percorsi per preparare meglio laureati e laureate al mondo del lavoro: una laurea professionalizzante, lauree magistrali per la rivoluzione digitale e la sostenibilità, percorsi di doppia laurea magistrale accelerata, master sull’impatto delle tecnologie su varie figure professionali, percorsi su temi di giustizia sociale e intergenerazionale, percorsi di upskilling e reskilling col Competence Centre CIM4.0.

Sono state anche costruite nuove aule per decine di migliaia di metri quadri, in modo da poter dare migliori servizi agli studenti e studentesse e avere la possibilità di espandere ancora la popolazione studentesca.

Quello che abbiamo avviato in questi anni al Politecnico è un processo di revisione dei percorsi formativi che, senza nulla togliere alle basi scientifiche e metodologiche dei nostri tecnologi, conferisca loro la capacità di intervenire subito in un mondo che è profondamente cambiato da quando il Politecnico è nato e sta cambiando ancora più velocemente”, commenta il Rettore. “Abbiamo bisogno di professionisti impavidi, coraggiosi e sicuri di sé, che cavalchino il cambiamento, portino innovazione nelle imprese o negli enti che li assumeranno o nelle attività che faranno essi stessi nascere; che sappiano comunicare con efficacia e partecipare a gruppi di lavoro indifferentemente da leader o follower, perché solo insieme oggi si può progredire; che riconoscano la assoluta necessità di aggiornarsi continuamente per alimentare questo fuoco, questo ruolo fondamentale che andranno a ricoprire nella società una volta lasciata la loro alma mater; che, finanche, siano capaci di inventarsi il lavoro che faranno”.

LA RICERCA

L’attività di ricerca al Politecnico continua a crescere. I proventi da finanziamenti competitivi vinti a bando sono passati da 30 milioni di euro all’anno a oltre 40 e i contratti per ricerca e formazione sono passati da 18 milioni all’anno a oltre 26, grazie a 60 nuovi accordi di partenariato. Nel 2023, grazie al successo nei bandi PNRR, i proventi esterni per ricerca del Politecnico supereranno i 100 milioni di euro: un record storico per l’Ateneo.

Sempre in ambito PNRR, il Politecnico coordina il Partenariato Esteso nazionale sulle Attività Spaziali e l’Ecosistema di innovazione interregionale NODES e partecipa a oltre 20 progetti, grazie anche al successo dei 13 centri di ricerca interdipartimentali e alle 14 infrastrutture di ricerca applicata finanziate dalla Regione Piemonte e dallo stesso PNRR.

Uno dei punti focali degli investimenti in ricerca degli ultimi cinque anni è stato il Dottorato di ricerca. Dal 2018, i dottorandi e le dottorande sono passati da 700 a 1500, con un compenso superiore al minimo di legge per 300 euro netti al mese.

Sempre come risultato di un investimento sulle persone (nel 2021 è arrivata la conferma dell’HR Excellence in Research Award da parte della Commissione Europea) e attrazione di talenti, sono oggi attivi al Politecnico oltre 20 ERC e Marie Curie Grantees, e in questo modo dal 2018 sono raddoppiati i proventi su progetti ERC. Ma si è lavorato molto anche sull’ampliamento della base di discipline rappresentate, in modo da poter fornire la nuova didattica dell’Ateneo di tutte le componenti necessarie e poter ampliare gli ambiti di ricerca: il Politecnico – pioniere in Italia – ha assunto un nucleo di umanisti e di scienziati sociali, base per il centro interdisciplinare Theseus su tecnologia, umanità e società.

Cresce infine la qualità delle pubblicazioni scientifiche generate dalla ricerca fondamentale, che hanno portato a riflessi positivi sulla quota premiale del Fondo di Finanziamento Ordinario e sul posizionamento nei ranking nazionali e internazionali.

“Da fucina di pubblicazioni scientifiche e di quando in quando di scoperte radicali proprie della ricerca fondamentale, il Politecnico di Torino è diventato anche luogo dove si elaborano soluzioni pratiche per i problemi reali e si vincono sfide di innovazione. Da qui l’interesse crescente che il mondo dell’industria e degli enti territoriali ci riserva”.

“L’interdisciplinarità non deprime affatto il progresso nelle singole discipline, anzi lo esalta – continua il Rettore – perché spesso è dalle interfacce tra più discipline che nascono le maggiori ispirazioni per nuove fondamentali scoperte scientifiche”.

LA TERZA MISSIONE

Lo slancio del Politecnico verso l’impatto sociale a supporto di enti, imprese e cittadini è una delle cifre caratteristica dell’intero mandato rettorale, come definito nel Piano Strategico Polito4Impact del 2018 e come è confermato dall’ottenimento nel 2022 del riconoscimento come migliore università pubblica italiana nella Terza Missione da parte dell’Agenzia Nazionale per la Valutazione dell’Università e della Ricerca.

Da una parte, si sono infatti rafforzate le realtà che operano nell’ambito del trasferimento tecnologico e dell’innovazione, come l’Incubatore I3P, che nel 2019 è risultato il miglior incubatore al mondo a partenariato pubblico per la UBI Global. Con almeno 30 nuove start-up all’anno, nel 2023 raggiungerà il suo record storico con oltre 50 milioni di euro di capitale di rischio raccolto.

Inoltre, nel 2021l’Agenzia Spaziale Europea ha scelto il Politecnico, I3P e Fondazione Links per il lancio dell’ESA Business Incubator Centre Turin, che creerà almeno 65 start-up nella space economy.

Dal punto di vista della valorizzazione della ricerca, il Politecnico ha quadruplicato i proventi dallo sfruttamento della proprietà intellettuale.

Spostandosi invece sul terreno della seconda faccia della Terza Missione, cioè il coinvolgimento della società e la messa a servizio degli Atenei nel trovare soluzioni alle grandi sfide del presente, il Politecnico ha assunto una posizione di primo piano a livello nazionale, con numerose iniziative, tra cui si possono ricordare la guida della Rete delle Università per lo Sviluppo Sostenibile (dal 2019), la stipula di accordi di collaborazione con la Presidenza del Consiglio per la security energetica del Paese, con la Direzione Investigativa Antimafia e con altri enti governativi e il focus sul Terzo Settore posto dall’iniziativa “Polito per il Sociale”.

L’Ateneo è poi riconosciuto come uno dei principali attori culturali cittadini. Basta citare la manifestazione Biennale Tecnologia, prossima ormai alla sua quarta edizione.

Come segno anche visibile di un desiderio di apertura alla società, il Politecnico ha rinnovato la sua identità, con un nuovo logo e un nuovo sito web, ma anche servizi digitali e app aggiornati; questa attenzione alla comunicazione online è valsa all’Ateneo nel 2023 il riconoscimento del CENSIS quale miglior Politecnico per comunicazione e servizi digitali.

“Abbiamo cercato di essere a fianco della società e credo che ci siamo riusciti, dai progetti che abbiamo portato avanti per il contrasto alla pandemia, ai grandi eventi che hanno coinvolto migliaia di cittadini come Biennale Tecnologia, ai progetti che stanno nascendo a Torino e che mettono insieme università, imprese e portatori di interessi attorno a temi imprescindibili, come la Città dell’Aerospazio, o della Salute. È tempo che tutti gli attori della propulsione di questo territorio, dalle banche alle associazioni imprenditoriali pubbliche e private, dagli enti governativi alle università e gli istituti di formazione, condividano un unico menù di servizi offerti a chi si vorrà insediare da noi. Parleremo una stessa lingua e coopereremo ancor di più. È la nostra grande occasione. Facciamo decollare compiutamente l’economia della conoscenza in questo nostro territorio, ispiriamo altrettanto nel resto del Paese”, è l’augurio del Rettore Saracco.

            LE PERSONE E I LUOGHI

L’espansione del Politecnico è multidimensionale, anche in considerazione dello stretto legame tra aumento degli studenti, dei docenti e del personale e necessità di nuovi spazi per la didattica, i servizi e la ricerca.

Dal 2018 il personale docente e ricercatore è salito da 980 a oltre 1286 unità e quello tecnico, amministrativo e bibliotecario è passato da 887 a oltre 1000 unità. Per porre al centro le persone e le loro competenze, è stato realizzato un esteso piano di ricollocazione interna grazie a una revisione dell’organizzazione del lavoro, basata su nuovi strumenti di data intelligence. Ma non solo: l’Ateneo è ai vertici nazionali negli investimenti in welfare, nella semplificazione procedurale e nell’uso dello smart working, ha investito nell’analisi del benessere organizzativo e nel supporto psicologico e promuove la parità di genere in attuazione del Gender Equality Plan del 2021.

Nello stesso tempo, è stato avviato un piano di interventi edilizi prossimo ai 500 milioni di euro, oltre 300 legati a investimenti nelle principali missioni del Politecnico e circa 160 in infrastrutture di ricerca e innovazione del PNRR. Inoltre, l’azione del Green Team ha aumentato la qualità, vivibilità e sostenibilità dei luoghi, come testimonia anche il Ranking Green Metric dove, su 1000 università censite, Il Politecnico passa dal 103° al 20° posto. Nel 2040 Il Politecnico azzererà le proprie emissioni di CO2 ma, conscio della dimensione collettiva di questa sfida, collaborerà anche sempre di più al conseguimento della neutralità climatica del contesto cittadino e territoriale.

“Siamo l’unica università italiana a crescere sensibilmente negli ultimi anni sia sul finanziamento pubblico di base, legato al numero di studenti serviti, sia sulla quota premiale legata al merito nella ricerca e nella terza missione. Coniugare quantità e qualità è complicato, ma se il Politecnico è riuscito a farlo così bene lo deve prima di tutto al proprio personale”, conclude il Rettore.

L’attenzione alle persone è stato anche il tema introdotto in conferenza stampa dal Direttore Generale del Politecnico Vincenzo Tedesco“Abbiamo affrontato uno dei più importanti processi di revisione della nostra organizzazione che si ricordino al Politecnico, cercando di mettere le persone e le loro competenze al centro. Molti hanno potuto cambiare ruolo nel nuovo assetto organizzativo in base alle proprie competenze, attitudini, ambizioni; altri lo hanno avuto per la prima volta. Se le persone aderiscono convintamente a un processo come questo, porta a una loro crescita professionale e a ridare loro nuova linfa e motivazione”.

A scuola di sicurezza, chiusa la due giorni di “Io non rischio”

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Sabato 14 e domenica 15 ottobre anche il Piemonte ha aderito alle giornate nazionali della campagna “Io non rischio – Buone pratiche di protezione civile”. Per scoprire come ciascuno di noi può contribuire a ridurre rischi come terremoto, alluvione, maremoto, rischio vulcanico e incendi boschivi, i volontari di protezione civile hanno invitato la popolazione a partecipare agli appuntamenti in diverse piazze di tutto il territorio. Oltre al punto informativo, anche quest’anno i cittadini sono stati invitati a visitare le piazze digitali utilizzando l’hashtag #iononrischio2023.

La due giorni, che chiude la Settimana Nazionale della Protezione civile, ha portato migliaia di volontarie e volontari di protezione civile ad animare punti informativi in tutta Italia, in oltre mille piazze dalle grandi città alle isole minori, per diffondere quella cultura della prevenzione attraverso cui ciascuno può fare la differenza nella sicurezza propria e di chi gli sta intorno.

«La sicurezza dei cittadini è una priorità assoluta per la nostra Regione – sostengono il presidente Alberto Cirio e l’assessore regionale alla Protezione civile Marco Gabusi – e crediamo fermamente che l’informazione e la preparazione siano fondamentali per affrontare qualsiasi emergenza. Io non rischio fornisce risorse preziose per educare e preparare le famiglie, le scuole e le aziende ad essere pronti a fronteggiare situazioni di pericolo. Invitiamo pertanto tutti i cittadini del Piemonte a partecipare attivamente a questa campagna, adottando misure preventive e diffondendo la cultura della sicurezza. Siamo fermamente convinti che insieme possiamo ridurre i rischi e garantire un futuro più sicuro per tutti. Ringraziamo la Protezione civile e tutti coloro che si impegnano per la riuscita di questa iniziativa. La sicurezza è un impegno collettivo, e insieme possiamo fare la differenza».

Queste le piazze dove sono stati presenti i volontari:

Provincia di Alessandria

Acqui Terme – piazza Italia

Alessandria – piazzetta della Lega

Cantalupo Ligure – piazza Europa

Capriata d’Orba – piazza Garibaldi

Casal Cermelli  – piazza Marconi

Castelnuovo Scrivia – piazza Vittorio Emanuele II

Novi Ligure – via Niccolò Girardengo (il 14 di pomeriggio, e il 15 di mattina)

Sale – piazza Garibaldi

Sezzadio – piazza San Pio V

Strevi – piazza Gramsci

Tortona – piazza Duomo

Provincia di Asti

Asti – piazza Alfieri angolo Via Leone Grandi

Nizza Monferrato – piazza Martiri di Alessandria 19

Provincia di Cuneo

Cuneo –  piazza Foro Boario

Provincia di Novara

Novara – piazza della Repubblica

Gozzano – piazza Matteotti (il 14)

Grignasco – piazza Viotti

Provincia di Torino

Carmagnola – piazza S. Agostino (sabato e domenica mattina)

La Loggia – viale Garibaldi 7 (la domenica pomeriggio)

Ceresole Reale – (solo il 15) piazza Municipio

Chieri – piazza Cavour

Cuorgnè – piazza Martiri della Libertà (solo domenica)

Druento – via Case Sparse 1

Ivrea – piazza Ottinetti (orario 10-17)

Moncalieri- Borgo Mercato ex Foro Boario (il 15)

Trofarello – piazza San Giuseppe (il 15)

Orbassano – piazza Umberto 1

Pianezza – sabato piazza del Mercato, domenica piazza Leumann (davanti al Municipio)

Rivalta Torinese – Bicigrill, Parco Sangone di via Piossasco

San Maurizio Canavese – via Matteotti

Torino – piazza San Carlo 145

Torino – sabato piazza S. Rita 9, domenica Parco Rignon

Volpiano –  via Genova 32 (il 15) e corso Platone (il 14)

Provincia del VCO

Verbania Intra – piazza Ranzoni (il 14)

Baveno – piazza 4 novembre (il 14)

Cannero – piazza Alpini (il 15).

Cannobio – via Giovanola (il 14)

Stresa –  piazza Marconi (il 15)

Il futuro delle città. Alla Nuvola Lavazza l’utopia è realizzabile

Si è chiusa Utopian hours, la settima edizione del festival che riflette sul futuro delle nostre città.

Con oltre 4000 presenze si conclude la manifestazione che cerca di riprogettare la realtà che ci circonda.

Ieri tra i vari talk, Gabriele Vacis ha letto un estratto di “Città invisibili” di Italo Calvino in occasione del centenario della nascita dello scrittore.

E i torinesi sono accorsi per vivere una tre giorni fatta di talk, concerti, mostre e proiezioni cinematografiche.

Entusiasta il patron della kermesse Luca Ballarini che ci ha detto:
“Oltre ai numeri, anche per il feedback avuto da pubblico, media, ospiti e addetti ai lavori possiamo dire che quella di quest’anno è stata la migliore edizione di sempre. Il pubblico apprezza gli input provenienti da tutto il mondo. Utopian hours è un evento che nutre la mente.

Quest’anno abbiamo rinnovato format e oltre a talk, mostre e fiera abbiamo aggiunto eventi musicali e cinematografici. Noi vogliamo creare un festival multisensoriale che coinvolga tutte le arti.”

E allora non ci resta che darvi appuntamento al prossimo anno.

Lori Barozzino