Per la prima volta sul fronte dell’inquinamento da smog sono stati indagati amministratori pubblici. E’ l’inchiesta di Torino riguardante la qualità dell’aria negli anni dal 2015 al 2020. I sindaci di allora, Piero Fassino e Chiara Appendino, Sergio Chiamparino presidente della Regione, gli assessori Alberto Unia, Stefania Giannuzzi, Enzo Lavolta e Alberto Valmaggia vanno a processo. L’attuale governatore del Piemonte Alberto Cirio e il suo assessore regionale Matteo Marnati sono stati invece stralciati e inseriti in un secondo filone ancora in corso di indagine relativo a un successivo arco temporale. Oggi si tiene l’udienza pre-dibattimentale. I magistrati Vincenzo Pacileo e Gianfranco Colace contestano agli amministratori di non avere adottato misure adeguate per contrastare il costante sforamento dei limiti di concentrazione degli inquinanti nell’aria previsti dalla legge. L’inquinamento avrebbe provocato, in base alle valutazioni dei consulenti tecnici della Procura della Repubblica, più di mille morti premature e numerosi ricoveri ospedalieri. Si tratta del primo processo penale del genere in Italia. L’esposto che ha fatto partire le indagini fu presentato dal comitato “Torino Respira”.
I giudici di Cassazione hanno stabilito un processo di appello per l’ex sindaca di Torino, Chiara Appendino per la tragedia di piazza San Carlo del 3 giugno 2017. È stato disposto che la responsabilità penale dell’ex prima cittadina è irrevocabile ma verrà ricalcolata l’entità della pena riducendola. L’allora sindaca era stata condannata a 18 mesi di reclusione nel procedimento in cui si ipotizzano, a seconda delle posizioni, i reati di disastro, omicidio e lesioni in forma colposa. In quella tragica serata l’ondata di panico durante la partita di Champions tra Juventus e Real Madrid provoco’ 1500 feriti e due vittime.
Pubblichiamo, di seguito il commento postato da Chiara Appendino sui social
Poco fa i giudici della Corte di Cassazione hanno rigettato il mio ricorso contro la sentenza di condanna per la tragedia di Piazza San Carlo, seppur stabilendo che la pena inflitta dalla Corte d’Appello dovrà essere diminuita.
Ancora oggi, a oltre 7 anni di distanza, porto con me il dolore e l’angoscia per quella maledetta notte in cui quattro rapinatori armati di spray urticante scatenarono il panico in piazza. Un gesto scellerato per il quale stanno scontando una pena di 10 anni per omicidio preterintenzionale.
Da allora non ho mai smesso di rivolgere i miei pensieri alle persone coinvolte e alle loro famiglie e credo che il dolore che provo non potrà mai scomparire.
Per rispetto di chi quella sera ha perso la vita o è rimasto ferito, oltre che delle istituzioni che ho rappresentato e rappresento, mi sono sempre difesa nel processo e mai dal processo. E oggi accetto la decisione della Cassazione ma, nel contempo, non posso nascondervi un senso di amarezza.
A iter giudiziario sostanzialmente concluso, penso di poter dire quello che penso, soprattutto per quanto riguarda la ripartizione delle responsabilità tra le istituzioni.
Da questo processo emerge infatti che l’unico ente ritenuto responsabile per quegli incidenti è il Comune (e io in quanto Sindaca), mentre tutti gli altri soggetti istituzionali coinvolti a vario titolo nell’organizzazione e nella gestione della pubblica sicurezza, ovvero Questura e Prefettura, sono stati archiviati o assolti nei vari gradi di giudizio.
È uno squilibrio che faccio fatica a comprendere ed accettare: il Comune e i Sindaci non possono continuare a essere il capro espiatorio di tutto, dalla pubblica sicurezza fino allo smog (per il quale, fra poche ore, dovrò affrontare un nuovo processo).
La domanda che mi pongo è: chi, a fronte di questo precedente, sarà ancora disposto a mettersi a disposizione della sua comunità come primo cittadino?
Ciò che auspico è che su questo punto si possa avviare una sana riflessione fra tutte le forze politiche e il governo. Ad oggi, gli innumerevoli moniti di Anci e l’appello sottoscritto da migliaia di sindaci di ogni colore politico sono rimasti inascoltati.
Concludo ringraziando di cuore la mia famiglia, i miei legali e tutte le persone che mi sono state vicine in questo difficile percorso e ribadendo la mia sincera vicinanza e solidarietà alle famiglie delle vittime che resteranno per sempre nel mio cuore.
Ex colonia di Loano, pubblicato l’avviso per la gestione del complesso immobiliare
La Città di Torino ha pubblicato un avviso di consultazione del mercato per poter individuare gli interventi necessari e le modalità di realizzazione più adeguate per riattivare il complesso immobiliare dell’ “ex colonia marittima” di Loano e valutare attività, funzioni e strategie economiche capaci di sostenere la rifunzionalizzazione dell’immobile e delle sue pertinenze nel tempo.

L’avviso è finalizzato esclusivamente ad acquisire delle informazioni utili alla pianificazione e alla preparazione della futura azione amministrativa per il riutilizzo della struttura di Loano.
Le ipotesi di gestione ricevute, serviranno ad orientare l’attività dell’Ente riguardo la fattibilità, nonché la convenienza e opportunità, di procedere alla valorizzazione dell’immobile di cui è proprietario, dando ad esso “nuova vita”, e indicare le possibili modalità di realizzazione a fronte del contesto attuale e dei possibili sviluppi nei confronti di diverse tipologie di destinatari, tra cui sono da ricomprendere bambine, bambini, ragazze, ragazzi e giovani che sono residenti o che fruiscono di servizi sociali e/o educativi nella Città di Torino.
Le soluzioni tecniche e gestionali dovranno, inoltre, guidare la Civica Amministrazione verso una scelta futura che abbia il carattere della sostenibilità sociale ed economica nel tempo e, quindi, garantire un costante equilibrio tra il soddisfacimento dell’interesse pubblico e il rispetto dei vincoli finanziari.
L’edificio della ex colonia marittima di Loano è uno dei gioielli del nostro patrimonio immobiliare oltre a rappresentare un importante pezzo di storia dei servizi educativi della nostra Città- sottolinea la Vicesindaca Michela Favaro. Decine di migliaia di torinesi sono passati da questa struttura in quasi 100 anni di soggiorni marittimi. I tempi attuali impongono nuovi modelli di gestione di questi spazi che soddisfino sostenibilità economica, utilità sociale, servizi educativi e ricreativi di qualità. Vogliamo tornare ad offrire ai nostri cittadini opportunità di soggiorno, formazione e crescita anche al mare”.
“La scelta di consultare il mercato sulla struttura di Loano – afferma l’assessora alle Politiche Educative Carlotta Salerno – mantenendo come caposaldo le attività per ragazze e ragazzi, conferma ancora una volta la volontà dell’Amministrazione di ampliare quanto più possibile il ventaglio di offerte educative e ludiche a giovani cittadine e cittadini e, di conseguenza, essere di supporto anche per le famiglie. Ci aspettiamo suggerimenti e proposte concrete con le quali rendere nuovamente l’ex colonia un autentico punto di riferimento per la nostra Città.”
Le proposte dovranno pervenire entro le ore 12 dell’8 lugliovia PEC a centri.cultura@cert.comune.torino.it indicando in oggetto “Istanza di partecipazione all’avviso di consultazione preliminare di mercato ex art. 77, comma 1, d.lgs. 36/2023 relativo all’immobile ex Colonia marittima “Città di Torino” in Loano”.
Il complesso è situato nella parte occidentale dell’abitato di Loano, al civico 446 della via Aurelia, è costituito da una palazzina indipendente elevata a 3 piani fuori terra e porzione di seminterrato, della superficie catastale di circa 2.300 metri quadrati. Ne costituiscono pertinenze due bassi fabbricati, l’uno adibito a servizio igienico, l’altro a deposito ed un villino indipendente utilizzato quale “palazzina di custodia”. Tali immobili insistono su un’area della superficie catastale di 3.980 metri quadrati, adibita, per la parte libera da costruzioni, parte ad area verde, parte a cortile. La palazzina principale, per lunghissimo tempo adibita a colonia ha ospitato il Laboratorio Didattico sull’Ambiente Mediterraneo della Città di Torino. L’edificio maggiore, che presenta una forma a L riflessa ospita un refettorio e relativi servizi, gli uffici, una sala giochi, la sala medica, l’infermeria e la portineria. Ai piani primo e secondo sono collocate le camere della ex colonia, con i relativi servizi ed un paio di sale giochi per piano. E’ inoltre presente, nel parco circostante, un villino di custodia a due piani fuori terra.
TORINO CLICK
Tempi duri per Mirafiori? Da tempo Stellantis usa un giorno il bastone e l’altro la carota. Agli annunci di cassa integrazione seguono promesse di nuovi investimenti. Ma cosa accadrà davvero? Dopo la manifestazione del 12 aprile i lavoratori di Mirafiori sono tornati in piazza pochi giorni fa. Con loro l’arcivescovo di Torino, il sindaco e idealmente tutta la città preoccupa il futuro dello storico stabilimento e di tutto il comparto automotive. I metalmeccanici torinesi hanno evidenziato con forza che la novità della 500 ibrida non è sufficiente per rilanciare la fabbrica torinese. Sotto la mole ci vuole altro modello e altre produzioni. Dopo 15 anni di cassa integrazione le 200 mila auto all’anno grazie alla 500 elettrica e ibrida, non bastano. Si attendono nuove proposte dall’azienda che al momento propone incentivi (relativi allo stabilimento di Cassino, per il momento) a chi si sposta a lavorare in Francia. La nuova Fiat Panda, progettata a Torino, verrà prodotta in Serbia, il nuovo modello di Doblò in Algeria mentre la 600 si fa in Polonia. Così i lavoratori devono scegliere tra cassa integrazione o stipendio pieno, ma, appunto, in Francia alla Peugeot di Sochaux. Le preoccupazioni per lo stabilimento di Torino non mancano. L’anno scorso ha raggiunto la produzione di 80mila unità, ma quest’anno con il crollo dei numeri della Fiat 500 elettrica e la chiusura della produzione della Maserati Levante, i volumi potrebbero scendere tra le 30 e le 40mila unità: quasi il minimo storico registrato tra il 2013 e 2016 e nel 2019.
(ilTorinese.it)
Per celebrare i 300 anni del “Museo di Antichità”, ai “Musei Reali” di Torino un ricco programma di musica, teatro e svago
Da giugno a ottobre
Gli spazi sono quelli dei “Giardini Reali”(Piazzetta Reale, 1) e del “Teatro Romano”(nell’area del “Parco Archeologico” di via XX Settembre, 88). Sarà questo il grande palcoscenico di “Estate Reale”, la tradizionale rassegna multiculturale organizzata, come da tradizione, dai subalpini “Musei Reali” e quest’anno volta a celebrare il 300° anniversario del “Museo di Antichità”, fra le più longeve Istituzioni d’Europa. Con il sostegno del Ministero della Cultura e la collaborazione di Enti e Associazioni locali (nell’ottica di rendere i “Musei Reali” sempre più “un vivace polo culturale ed un sicuro luogo di aggregazione nel cuore della città”), la Rassegna ruoterà attorno a tre filoni d’iniziative che s’appaleseranno “sul calar della sera”: “Torino Crocevia di Sonorità”,“Notti Sonore” ed “Echi di Antichità”. A queste si aggiunge una ricca serie di manifestazioni diurne incentrate sull’intreccio fra archeologia, musica, danza e teatro.
Dal 28 giugno al 30 agosto, “Torino Crocevia di Sonorità” (alla sua quarta edizione) vedrà i musicisti del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino, in collaborazione con quelli dei Conservatori di Cuneo e di Novara e con gli artisti dell’“Accademia Albertina di Belle Arti” – riuniti in un autentico network artistico – impegnati a condurre il pubblico in un viaggio che da Torino raggiungerà le capitali della “musica europea” e oltre, da Vienna a Zurigo, da Parigi a Londra, fino agli Stati Uniti e alla Corea. I concerti si terranno al “Teatro Romano”, tutti i venerdì alle ore 21 (in caso di maltempo, nel “Salone delle Guardie Svizzere” in “Palazzo Reale”). Nella stessa sera, ci sarà la possibilità di visitare alcuni percorsi dei “Musei Reali”, aperti straordinariamente dalle 19,30 alle 23,30(ultimo ingresso ore 22,45).
Ricchissimo il programma de “Le Notti Sonore”, con iniziative che accompagneranno l’estate torinese da venerdì 14 giugno – in occasione delle “Giornate Europee dell’Archeologia” – fino alla tradizionale “Festa celtico-pagana” di “Samonios” (giovedì 31 ottobre), festa conosciuta anche come “Capodanno celtico” e che segna il passaggio all’orario invernale dei “Giardini Reali”. La rassegna si comporrà di appuntamenti differenziati per offerta artistica e musicale, con particolare riguardo ad alcune Giornate Internazionali promosse dal “Ministero della Cultura e dall’Unione Europea”. Fra i momenti clou: sabato 15 giugno, le visite con laboratorio animato, a cura dei “Servizi Educativi” dei “Musei Reali”, rivolte a famiglie con bimbi fino ai sei anni per poi passare alla “Festa della Musica”, in programma venerdì 21 giugno (con apertura straordinaria dei Musei dalle 19 alle 24). Per l’occasione nel “Giardino Ducale”, a cura di “Club Silencio”, si terrà il “Ratfest” con il set di “Stump Valley” che unirà groove diversi per creare un vero e proprio viaggio tra i generi. Il Collettivo “Guerrilla Spam” proporrà invece una vera e propria caccia al tesoro per scoprire curiosità sulla Collezione del “Museo delle Antichità”, attraverso piccole installazioni di arte contemporanea diffuse nel percorso museale. La serata culminerà nel “Teatro Romano” con lo spettacolo “Avilliana” che verterà sulla fondazione di colonie divenute città come la “Colonia Julia Augusta Taurinorum”, l’antica Torino. Serata unica sarà quella di sabato 10 agosto, notte di San Lorenzo, allorché i“Giardini” dei “Musei Reali” si animeranno con una serata unica dedicata all’arte e alla cultura. Il pubblico potrà visitare la “Galleria Sabauda” con la sua collezione permanente e la mostra “La Scandalosa e la Magnifica – 300 anni di ricerche su industria e sul culto di Iside in Piemonte”, oltre al “Museo di Antichità” e al “Teatro Romano”, mentre i “Giardini” ospiteranno musica, performance di artisti del territorio e giochi culturali a tema. Altro appuntamento chiave, la “Notte Europea dei Ricercatori e delle Ricercatrici”, manifestazione organizzata in collaborazione con l’“Ateneo” e il “Politecnico” di Torino, per venerdì 27 e sabato 28 settembre, volta a creare occasioni di incontro tra ricercatori e cittadini per diffondere la cultura scientifica e la conoscenza delle professioni della ricerca in un contesto informale e stimolante. Evento finale, come detto, giovedì 31 ottobre, dalle 19 alle 24, “Samonios: la vera storia di Halloween”,
rievocazione storica che permetterà di conoscere e raffrontare la Cultura dei Celticon le altre antiche civiltà.
Di grande interesse anche il terzo filone della Rassegna, “Echi di Antichità”: variegato palinsesto di rappresentazioni teatrali ospitato nel “Teatro Romano”, esplorerà connessioni tra storia antica e contemporanea, valorizzando il patrimonio dei “Musei Reali”. Il via sabato 31 agosto e domenica 1° settembre (con “Sguardi a Corte” a cura dell’ “Associazione Teatro Europeo”) e chiusura sabato 21 settembre, con uno spettacolo di “arti circensi” tenuto nei “Giardini” da “Cirko Vertigo”.
Per info, programma in dettaglio e costi relativi a tutte le iniziative consultare il sito ufficiale dei “Musei Reali”: https://museireali.beniculturali.it/
g.m.
Nelle foto: immagini di repertorio
Due cittadini marocchini di 24 e 29 anni, gravemente indiziati di tentato furto in abitazione e di resistenza e minaccia a P.U., sono stati arrestati dalla Polizia di Stato nel quartiere Barriera Milano: hanno minacciato gli agenti brandendo un machete è uno scalpello acuminato.
L’intervento è nato dalla segnalazione al 112 NUE, alle prime luci dell’alba, di un uomo che riferiva di aver udito dei rumori sospetti provenire dalla strada e di aver visto due soggetti entrare all’interno del condominio di fronte.
Giunti celermente sul luogo indicato, gli agenti del Comm.to di P.S. Barriera Milano sorprendono due uomini all’interno dell’appartamento segnalato, la cui porta d’ingresso si presenta vistosamente forzata e danneggiata.
Uno di questi, il ventinovenne, esce precipitosamente dall’alloggio e per guadagnarsi dello spazio per fuggire minaccia uno dei poliziotti con uno scalpello di ferro appuntito della lunghezza di circa 30 cm.
Viene comunque raggiunto poco dopo dall’operatore di polizia che, nonostante subisca nuovamente un’aggressione, stavolta a mani nude, da parte del soggetto, riesce a neutralizzarlo e fermarlo.
Anche il secondo uomo, di 24 anni, è armato e minaccia con un machete l’altro poliziotto, che però lo disarma e riesce a bloccarne la fuga a dispetto di alcuni calci e pugni ricevuti dallo stesso. I due vengono arrestati.
E’ partito da corso Principe Eugenio il corteo del Torino Pride, si contano migliaia di persone e una ventina di carri all’insegna dello slogan “d’amore e di lotta”.
Per il sindaco Stefano Lo Russo, presente alla sfilata è “una grande festa dei diritti nella nostra città che è all’avanguardia. Vogliamo riaffermare i diritti: non sono un privilegio ma una condizione che caratterizza l’essere cittadini europei”
“La manifestazione – aveva commentato alla presentazione dell’iniziativa il coordinatore del Torino Pride, Luca Minici – è il culmine di una serie di iniziative che si sono svolte nel corso dell’anno, tra le quali la partecipazione al Salone internazionale del Libro e la festa delle famiglie”.
Il Torino Pride si inserisce in una rete che coinvolge Piemonte e Valle d’Aosta, per dare più forza alle rivendicazioni e alla proposte, tra le quali la candidature all’Euro Pride del 2027, con il supporto del Comune di Torino.
“In tempi brevi – ha detto Alessandro Battaglia – sarà ultimato il dossier per la candidatura al Pride europeo per Torino, che dovrà vincere la “concorrenza” delle città di Torremolinos (Spagna), Gloucestershire (Inghilterra) e Vilnius (Lituania).
Intanto nel giorno del Pride torinese e nell’ultimo giorno di G7 in Puglia, Extinction Rebellion dipinge con i colori della bandiera arcobaleno le strisce pedonali davanti al grattacielo della Regione Piemonte.
“Una protesta per difendere diritti e clima verso chi “calpesta diritti, mentre il mondo brucia” e per evidenziare il legame tra la protezione del clima e degli ecosistemi e il diritto di ciascuno a vivere una vita dignitosa”, commentano gli attivisti climatici.
Nella notte lungo il percorso del corteo sono apparsi adesivi con la scritta: ”unico orgoglio è quello nazionale”, firmati dal gruppo identitario di estrema destra La Barriera. Sugli adesivi anche una bandiera italiana e quella arcobaleno coperta da una X.
FOTO LORI BAROZZINO
Torino, la tassa rifiuti aumenta del 6,7%
La Giunta comunale, riunita in seduta straordinaria, ha approvato, su proposta dell’Assessora al Bilancio Gabriella Nardelli, un adeguamento del 6,67% della Tassa comunale sui rifiuti insieme a nuove agevolazioni rivolte ad utenze domestiche e non domestiche per l’anno 2024.

Il metodo tariffario introdotto dall’autorità di Regolazione Energia Reti e Ambiente (Arera) dal 2020, in generale, e gli ultimi interventi normativi del 2023, in particolare, hanno portato a redigere il Piano Economico Finanziario (Pef) biennale 2024-2025 con rilevanti aumenti rispetto al biennio precedente. Le motivazioni sono molteplici, a partire dalla crescita dell’inflazione che ha causato consistenti aumenti nei costi del servizio e che porta alla previsione, da parte di ARERA, di un possibile aumento totale nel biennio fino al 13,3%.
“Si tratta di adeguamento – spiega l’assessora al Bilancio Gabriella Nardelli – reso necessario dell’aumento dei costi dovuto all’inflazione e senza il quale per i Comuni non sarebbe possibile garantire per il futuro la totale copertura dei costi del servizio e la conseguente messa in sicurezza degli equilibri di bilancio. Tuttavia, con la delibera approvata garantiremo anche il finanziamento di agevolazioni complessive per oltre 7milioni di euro, 5,7 dei quali destinati ai nuclei in condizione di difficoltà economica.
Sempre per fronteggiare le dinamiche di spesa e per sostenere il mondo dell’associazionismo sportivo e del Terzo Settore, abbiamo previsto una ulteriore misura agevolativa a favore degli Enti iscritti agli appositi registri per circa 500mila euro. Sono inoltre allo studio misure più incisive per le attività di riscossione e contrasto all’evasione fiscale”.
L’adeguamento sarà applicato in sede di saldo con il bollettino che gli utenti riceveranno a fine anno.
Per citare qualche esempio su quanto impatteranno gli aumenti: un nucleo famigliare composto da una sola persona in un’abitazione di 50 metri quadrati pagherà 7,6 euro in più, passando da 113 a 121 euro annui; per una famiglia di due persone in 70 metri quadrati l’aumento sarà invece di 16,2 euro, passando così da 242 a 258 euro l’anno; una famiglia di 4 persone in una casa fino a 120 metri quadrati pagherà 25,9 euro in più, da 388 a 413,9 euro.
TORINO CLICK
Associazione Aglietta: un manifesto di estrema sinistra
L’organizzazione ebraica queer Keshet Italia non partecipa al Pride di Torino domani perchè troppo rischioso per le persone queer ebree: “Non potevamo che fare un passo indietro dopo le diverse minacce ricevute“. Solidale l’Associazione Adelaide Aglietta e i giovani di Forza Italia, Mauceri, responsabile politiche giovanili: “Stop alla caccia all’ebreo, anche nelle università”
“Siamo a fianco delle comunità LGBTQIA+ di tutti i paesi in guerra, e particolarmente vicini alle comunità palestinese, ucraina e russa così come siamo a fianco delle comunità coinvolte dai conflitti in ogni parte del mondo. Chiediamo un cessate il fuoco immediato che ponga fine al massacro che sta sterminando la popolazione di Gaza e condanniamo l’occupazione illecita che, fin dai primi insediamenti, Israele porta avanti nei territori palestinesi”. Così recita un passo del documento politico che accompagna il Gay Pride 2024 che si svolgerà domani per le strade di Torino, un documento ritenuto esclusivo dall’Associazione Adelaide Aglietta, che stamattina nel corso di una conferenza stampa ha stigmatizzato la “politicizzazione” della manifestazione che secondo il coordinatore dell’associazione Lorenzo Cabulliese, si presenta come “un manifesto politico sempre più somigliante a quello di un partito di estrema sinistra”. E la conseguenza, per chi crede nel diritto di tutti di poter manifestare liberamente, può essere una sola: alla manifestazione non si partecipa: “Il Coordinamento Torino Pride non cita né riconosce solidarietà alle persone LGBT ebree e israeliane e annovera solamente quelle palestinesi, facendo ancora sentire gli ebrei non graditi anche a una manifestazione come questa che dovrebbe essere di tutti.
Solidarietà ai queer ebrei di Keshet
Anche per solidarietà con l’organizzazione ebraica queer Keshet Italia che ha diramato un comunicato stampa in cui annuncia che parteciperà a nessun Pride sul territorio nazionale, per timori di aggressioni dovute al clima d’odio sviluppatosi attorno alla loro partecipazione. Per Ruben Piperno, responsabile di Keshet Italia la decisione di non partecipare al Pride “è una decisione estremamente sofferta, ma mossi da un senso di responsabilità non potevamo che fare un passo indietro dopo le diverse minacce ricevute, al fine di garantire l’incolumità delle persone queer ebraiche. Prendiamo il giorno del Pride come un giorno di denuncia e di riflessione ringraziando tutti coloro che non scenderanno in piazza come segno di protesta per un Pride che include tutti ma non proprio tutti.”
“Stop alla caccia all’ebreo”
Alla conferenza stampa presente, cosa non scontata, anche Forza Italia, con il responsabile del dipartimento delle politiche giovanili Alessandro Mauceri che ha portato solidarietà alla comunità ebraica: “La posizione di volere cacciare l’ebreo così come quello che sta succedendo all’interno delle università in cui l’ebreo non ha diritto di parola, la situazione di voler impedire di parlare a qualcuno perché ebreo, di impedire di esprimere il proprie posizioni perché ebreo porta la comunità politica di Forza Italia non solo a non partecipare al Pride ma probabilmente anche ogni singolo membro si esimerà dal farlo. Vogliamo boicottare il Gay Pride di quest’anno perché il messaggio che passa è totalmente errato”. Forza Italia ha sempre lasciato libertà di coscienza sulla partecipazione al Pride, ha sottolineato Mauceri,”ma è innegabile che il messaggio che da alcuni anni viene mandato nel documento politico del Torino Pride si è sempre più estremizzato ponendo molte più cose, anche non afferenti a tematiche LGBT, su cui non possiamo essere a nostro agio. In particolare quest’anno con punti come quello relativo all’ordine pubblico e alla violenza della polizia e sulla situazione di politica estera, in particolare sul conflitto russo-ucraino e israelo-palestinese”.
“Israele, unica democrazia mediorientale che permette alle persone LGBTQIA+ di vivere”
Alla conferenza stampa è intervenuto anche Francesco Adile, coordinatore regionale del Piemonte dell’Istituto Liberale: “Ribadiamo il diritto ad esistere dello stato di Israele, unica democrazia mediorientale che permette alle persone LGBTQIA+ di vivere ed esprimersi e condanniamo il crescente clima d’odio antisemita e antisionista alimentato dall’estrema sinistra”.
Chi non ci sarà
Non aderiranno al documento politico né parteciperanno al Torino Pride anche le seguenti organizzazioni, che hanno espresso solidarietà con le preoccupazioni e evidenze espresse dall’Associazione Aglietta: +Europa Torino; Radicali Italiani; Italia Viva Torino; Associazione Marco Pannella di Torino; Associazione Italia Israele; Gruppo Sionistico Piemontese.
È arrivato anche il supporto della Comunità Ebraica di Torino e dell’UGEI – Unione Giovani Ebrei d’Italia.
PATRIZIA CORGNATI lineaitaliapiemonte.it
“Guerre e paci”, torna Biennale Democrazia
Il conflitto, il “tutti contro tutti”, la violenza nelle sue molteplici forme e la guerra, alla luce della persistente minaccia di scontri interni alle società democratiche e dell’attuale scenario di crescente tensione globale sono alcuni dei temi della nona edizione di Biennale Democrazia, dal titolo “Guerre e Paci”, che torna a Torino da mercoledì 26 a domenica 30 marzo 2025, con un ricco programma che anche quest’anno coinvolge i giovani e le scuole, dall’infanzia alla secondaria, grazie al progetto Torino Futura.

“Mentre crescono nel mondo le guerre e aumenta il rischio che gli scontri armati si allarghino senza controllo – sostiene Gustavo Zagrebelsky – all’interno delle società democratiche assistiamo al risveglio di conflitti e rivendicazioni spesso accompagnati da una rinnovata sensibilità politica nelle giovani generazioni. Biennale Democrazia non può, allora, che ripartire dalla democrazia come tecnica di gestione pacifica del conflitto. Rifletteremo sulle molte guerre dentro e fuori i nostri confini e sulle tante possibili paci, spesso ancora tutte da progettare. La nona edizione di Biennale Democrazia si articolerà in quattro percorsi tematici: violenze e dissenso nelle società democratiche; geopolitica della guerra e della pace; conflitti globali, conflitti locali; immaginare la pace, tra utopia ed eresia.”
Al centro del dibattito sarà la democrazia, intesa anche come tecnica di convivenza pacifica tra individui, nazioni, specie. Se il conflitto e il dissenso sono connaturati al carattere plurale delle nostre società, le istituzioni democratiche devono recuperare la loro funzione di mediazione e di risoluzione pacifica delle controversie. Tutto ciò, però, è possibile solo in un contesto di pace, da intendere non come il frutto della presunta bontà dell’essere umano, ma piuttosto come il risultato di equilibri precari spinti dalla necessità di trovare accordi che salvaguardino la sopravvivenza dei singoli, degli Stati, del pianeta.
Biennale Democrazia è un progetto della Città di Torino, realizzato dalla Fondazione per la Cultura Torino, in collaborazione con il Polo del ’900, l’Università di Torino e il Politecnico di Torino. Sin dai suoi esordi, Biennale Democrazia si svolge sotto il patrocinio dell’Alto Patronato del Presidente della Repubblica e gode del sostegno di Intesa Sanpaolo, Fondazione Compagnia di San Paolo e Fondazione CRT e da numerosi altri partner, tra i quali Reale Mutua, Smat, Camera di Commercio.
Democrazia futura: le attività per i giovani e le scuole
Sin dalla sua prima edizione, nel 2009, Biennale Democrazia ha sviluppato un rapporto privilegiato con le istituzioni scolastiche. La collaborazione con il progetto Torino Futura, promosso e coordinato dagli assessorati alla Cultura e alle Politiche giovanili della Città di Torino, e il coinvolgimento di alcune importanti realtà culturali, ha permesso in questa nona edizione di rinnovare e rinforzare uno dei tratti distintivi di Biennale Democrazia: l’impegno nella formazione delle future cittadine e cittadini.
“Con Democrazia Futura, l’iniziativa nata dalla collaborazione tra Biennale Democrazia e la Città di Torino – dichiarano l’assessora alla Cultura Rosanna Purchia e l’assessora alle Politiche educative Carlotta Salerno – le nuove generazioni sono invitate a partecipare attivamente all’organizzazione della manifestazione e agli appuntamenti in programma. Solo attraverso il coinvolgimento diretto e significativo dei giovani, soprattutto su temi cruciali come la democrazia, possiamo contribuire a creare una società più inclusiva e responsabile, composta di cittadini pronti a sostenere e a difendere i valori democratici. Ringraziamo Biennale Democrazia, che ha raccolto la sfida e che quest’anno, per la prima volta, aprirà i suoi percorsi formativi non soltanto alle scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado, come già nella scorsa edizione, ma anche alle scuole dell’infanzia, grazie alla partnership strategica con Iter – Istituzione torinese per un’educazione responsabile.”
Anche quest’anno, infatti, le attività preparatorie per Biennale Democrazia coinvolgeranno le scuole di ogni ordine e grado. Un totale di 160 classi, per le quali saranno realizzati:
– 3 percorsi per le scuole primarie, in collaborazione con ACMOS APS, Fondazione TRG, Dipartimento Educazione Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea;
– 5 percorsi per le scuole secondarie di primo grado, in collaborazione con ACMOS APS, Fondazione TRG, Guitare Actuelle, Museo Nazionale del Risorgimento Italiano;
– 4 percorsi per le scuole secondarie di secondo grado: tre dei quali – a cura dei formatori di Biennale Democrazia – si svilupperanno seguendo i temi della manifestazione: uno sarà incentrato sui conflitti interpersonali, sulle relazioni e sui corpi; un secondo esplorerà le forme del conflitto sociale, delle mobilitazioni e del lavoro; il terzo indagherà gli effetti dei conflitti climatici, l’attivazione civica e le diseguaglianze prodotte dal Climate change. Un ulteriore percorso, in collaborazione con CCO-Crisi come Opportunità, sarà centrato sui temi della violenza interpersonale (vedi schedi dedicata);
– 1 percorso per i CPIA, Centri Provinciali per l’Istruzione degli Adulti, a cura dei formatori di Biennale Democrazia, in collaborazione con Polo del ’900;
Con la nona edizione, Biennale Democrazia compie un passo ulteriore, aprendosi per la prima volta anche alle scuole dell’infanzia, cui saranno rivolti laboratori specifici, pensati in collaborazione con Fondazione TRG.
Le iniziative di Democrazia Futura sono possibili grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo, alla collaborazione con ITER – Istituzione Torinese per una Educazione Responsabile, che pubblicherà i percorsi formativi sul catalogo Crescere in Città per l’a.s. 2024/2025, agli enti partner ACMOS APS, CCO-Crisi come Opportunità, Dipartimento Educazione Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, Fondazione TRG, Guitare Actuelle, Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, Polo del ’900.
Anche nel corso della manifestazione, il programma di Democrazia Futura sarà ricco di iniziative pubbliche per giovani e scuole: le classi coinvolte nei percorsi formativi saranno invitate a partecipare agli eventi e, come di consueto, a tutte le scuole sarà garantita la possibilità di prenotare in anticipo e gratuitamente i posti in sala. Grazie al Campus di Democrazia Futura, si riconferma inoltre l’opportunità per duecento giovani provenienti da tutta Italia di vivere da protagonisti gli incontri del programma.
Canali Biennale Democrazia:
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Informazioni: biennale.democrazia@fct.it
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Foto Biennale Democrazia