“E’ una buona notizia l’avvio dei nuovi treni sulla linea Torino Modane”. Lo dichiarano i consiglieri regionali del Pd, Antonio Fermentino e Raffaele Gallo, che nei mesi scorsi hanno presentato un ordine del giorno in Consiglio regionale con il quale si chiedeva l’implememtazione della linea ferroviaria Torino Bardonecchia Modane. E’ stato comunicato che dal 10 settembre partiranno i nuovi collegamenti da Torino Porta Nuova a Modane, “un buon risultato anche se parziale – continuano – perché viene svolto solo la domenica. Ci auguriamo che almeno per la stagione sciistica la sperimentazione avviata diventi per l’intero fine settimana. Proseguiremo con il lavoro avviato dall’aula consiliare dove è stato approvato il documento di indirizzo sulla linea ferroviaria che punta al raggiungimento più esteso rispetto alla sperimentazione avviata. L’ordine del giorno – proseguono i consiglieri Pd – chiedeva di ripensare il collegamento con un’area turistica importante, non solo in funzione dei passeggeri della neve, ma anche dei pendolari che quotidianamente usano il treno per recarsi al lavoro o a scuola”. “Proseguono – sottolineano – i lavori di rifacimento delle stazioni di Oulx e Bardonecchia per le quali sono stati stanziati dalla Regione Piemonte 4 milioni di euro, dove entro il 2018 si offriranno servizi ai passeggeri migliori con standard di sicurezza più alti. Questo risultato –concludono – è il frutto di un iter lungo e condiviso con i sindaci dei Comuni interessati e con i referenti di Rfi, Trenitalia e dell’Agenzia per la mobilità e l’Assessorato regionale ai trasporti”.
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
I Consiglieri Alessi (Fratelli d’Italia) e Giovannini (Direzione Italia) della Circoscrizione 7 sono solidali con gli studenti che protestano contro la nuova zona blu in attivazione da Ottobre 2017. La nuova zona blu non colpirà solo la zona universitaria ma anche la zona dell’ospedale Gradenigo. La zona blu che sarà attiva da ottobre riguarderà il quadrilatero tra Corso XI Febbraio, Corso Regina Margherita, Lungo Dora Savona, Lungo Dora Siena e Corso Tortona. Oltre a sostenere che anche questa volta è una nuova vessazione verso i cittadini, gli studenti e coloro che vanno a trovare i parenti in Ospedale, siamo fortemente contrati alla creazione di nuove are di zona blu senza in alcun modo creare nuovi parcheggi in quelle zone. Non si può pretendere di non attivare nuovi parcheggi, vessando solamente i cittadini. E’ inoltre andato in scena un vero accordo tra il Movimento 5 Stelle del Comune di Torino e la maggioranza della Circoscrizione 7, la quale aveva chiesto la modifica dell’are di zona blu togliendo dalla nuova area Corso Tortona e guarda caso poche settimane dopo la Commissione del 20 luglio 2017 apprendiamo che la nuova zona blu sarà attivata a partire dal mese di ottobre ma senza Corso Tortona. La scelta di istituire nuove zone blu fu presa dopo un cammino intrapreso nel 2016 dalla Giunta del precedente mandato rappresentata da una forte componente PD che prese come incipit delle petizioni firmate da cittadini. A poco sono valse le giustificazioni dell’Assessore La Pietra che motivava la nuova zona blu poiché erano già stati acquistati parcometri per un milione di euro circa, non capiamo quindi, noi Consiglieri, perché per un errore della precedente giunta e proseguito dalla nuova giunta i cittadini debbano sempre pagare. Secondo i Consiglieri Alessi e Giovannini della Circoscrizione 7 tale scelta non risolverà assolutamente la problematica dei parcheggi ma creerà nuove zone di maggior affollamento nelle are bianche posizionate ai bordi della nuova zona blu. Noi pensiamo che questo non sia il modo di gestire e di risolvere il problema dei parcheggi sulla Circoscrizione 7 e che inoltre le nuove tariffe annuali siano state aumentate in modo esagerato, questa per noi è una staffetta che passa dalla maggioranza Fassino alla nuova maggioranza Appendino, nulla cambia se non i soli nomi dei soggetti attori.
A proposito delle barriere anti-sfondamento installate nel centro di Torino, con un post su Facebook la sindaca Chiara Appendino interviene, facendo riferimento all’iniziativa di abbellire i dissuasori attraverso l’opera di artisti.”Posto che la sicurezza viene prima di tutto, anche l’impatto visivo merita attenzione, – afferma la prima cittadina – specie in una Città che ad agosto ha fatto segnare record di visitatori, nei prossimi giorni verrà dunque promossa un’iniziativa volta a coinvolgere writers e allievi dell’Accademia per dimostrare come la risposta della Città di Torino al terrorismo non sia la paura ma l’arte, i colori e la voglia di guardare avanti. In questi giorni in alcune delle zone più frequentate di Torino sono comparsi diversi dissuasori per il traffico come fioriere, piramidi e barriere jersey, che hanno come obiettivo quello di garantire la sicurezza di chi frequenta quei luoghi”.
(foto: il Torinese)
18 giorni di Festa de l’Unità
Saranno 18 i giorni di Festa de l’Unità, ad incominciare dal 1° settembre, nella nuova location allo Sporting Dora di corso Umbria, dove le serate proseguiranno con tanto di dj set dopo i dibattiti. Circa 70 gli incontri in programma. Sarà allestito anche un ‘giardino delle idee’ dal quale dovrebbe emergere il contributo che il Pd intende dare al rilancio di Torino. Previsti gli interventi di sei ministri: quello dell’Agricoltura Maurizio Martina, vicesegretario del Pd, il 4 settembre. Il 5 il ministro dell’Istruzione, Valeria Fedeli. Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi, il 6 settembre, l’8 il ministro dell’Interno Marco Minniti, il 9 quello della Difesa, Roberta Pinotti. Il 15 settembre chiusura con il ministro della Giustizia, Andrea Orlando.
“La montagna si tutela anche andando incontro alle esigenze della gente che la abita, compresi molti anziani, come i proprietari delle baite: spesso sono impossibilitati ad occuparsi delle pratiche e dei pagamenti relativi alla regolarizzazione dei fabbricati rurali e si vedranno così costretti all’abbattimento, depauperando irrimediabilmente il patrimonio storico e culturale delle nostre montagne”. E’ la preoccupazione della vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte, Daniela Ruffino (FI), che sulla vicenda degli avvisi di pagamento inviati dall’Agenzia delle Entrate a migliaia di contribuenti proprietari delle baite e delle altre strutture interessate chiede “una ferma alzata di scudi da parte di Anci. In particolare Anci Piemonte deve far sentire la sua voce con più forza e continuità, così come Uncem. Per quanto riguarda la Regione mi farò portavoce dei tanti sindaci della Val Sangone e di altre zone che ho sentito in questi giorni, e coinvolgerò la Città Metropolitana”. “Le azioni che tutti – dai Comuni, alle associazioni culturali, alle categorie economiche- stiamo portando aventi da tempo e con fatica per la valorizzazione della montagna torinese e piemontese- aggiunge la vicepresidente dell’Assemblea regionale – rischiano di fallire se, dallo Stato, si esigono tributi eccessivi e si producono nuova burocrazia e costi per i cittadini. In molti casi si tratta di edifici pericolanti e in disuso, che rappresentano però le radici della nostra cultura: bisogna salvarli e con essi salvare il futuro della montagna”. “Si sospenda, dunque, la richiesta dei pagamenti e si provveda ad un serio esame della questione – conclude Ruffino – così da invogliare i proprietari a non abbattere le baite ma, anzi, a renderle nuovamente fruibili attraverso incentivi che si riveleranno preziosi per lo sviluppo dell’economia delle nostre montagne”.
Festa de l’Unità dal 1° settembre
Lunedì 28 agosto, alle ore 12.00, presso la sede del Partito Democratico, in Via Masserano 6/A, a Torino, conferenza stampa di presentazione della FESTA DE L’UNITÀ, che si svolgerà presso lo Sporting Dora (Corso Umbria 83) dal 1 settembre al 18 settembre. Alla conferenza stampa interverranno il Segretario Provinciale del PD Torino Fabrizio MORRI, il responsabile organizzativo Saverio MAZZA, il tesoriere Gioacchino CUNTRÒ e il responsabile della Festa Roberto GENTILE che illustreranno il programma dell’edizione 2017.Venerdì 1 settembre è prevista la presenza del Presidente del Gruppo dei Socialisti e Democratici al Parlamento europeo On. Gianni PITTELLA che affronterà il tema dei populismi, mentre sabato 2 settembre sono in programma l’incontro con il Presidente nazionale dell’ANPI Carlo SMURAGLIA e la tavola rotonda sul Jobs Act alla quale interverranno i rappresentanti di CIGL, CISL e UIL.
Ogni giorno il web e i giornali ci dilettano con polemiche a distanza tra esponenti del Pd locale e nazionale. Siamo ancora in periodo di congresso. Ed è quasi logico polemizzare, visto che ci sono più candidati alle segreterie. Insomma, chi dovrebbe essere il numero uno della provincia o della Regione. Ma il congresso non c’ è già stato? Il nazionale…non quelli locali. Non ho capito come si vota ed è irrilevante al fine di una interna vita democratica. Ma probabilmente essenziale per la scelta dei 100 capolista che saranno sicuramente parlamentari, visto che per loro non varrà la preferenza. Renzi ha già fatto sapere che deciderà solo lui, facendo intendere che premierà soltanto i fedelissimi. Gli altri, se vogliono correre, si devono sbattere nel cercare le preferenze tra il popolo. Si capisce in questo modo perché ci sono candidature provenienti dalla stessa componente renziana. Ma c’ è dell altro? Speriamo, con la consapevolezza che i cosiddetti contenuti politici abbiano qualche valenza . Il che vuol dire che l’ iscritto pd scelga in base, appunto, anche ad una proposta. Il tutto ripropone una domanda: qual è la filosofia politica proposta? Francamente non so e non capisco. Ma desidero raccontarvi ciò che mi è successo tre settimane fa. L’ onorevole Anna Rossomando mi ha invitato ad un dibattito a Villadossola, Festival de l’Unità. Con lei scherzo : ma Renzi ha dato il permesso? La risposta: qui ha vinto la mozione Orlando. 160 km e siamo arrivati. Mi ritrovo catapultato in una enclave di comunisti rigorosamente iscritti al Pd. Effigie di Enrico Berlinguer, Stelle Rosse con relativa grigliata. Tanti, vi assicuro, tanti ma tanti volontari con magliette rosse che ricordano il 70° dalla fondazione della casa del popolo. Insomma mi ritrovo catapultato nel passato di un festival del Partito comunista Italiano.
Proprietà della struttura la locale Fondazione Ds presieduta da Pippo Calandra, iscritto attivista e dirigente del PCI della Vall Ossola. Patrizio, che ci fai qui? Cerco qualcosa che forse ho trovato. Una novità che arriva dal passato. Piuttosto che ci fai tu iscritto al Pd? Alternative per chi vuole fare politica di sinistra in questo nostro paese. Iscritti,Pippo? Dimezzati da 1200 a 600. Qui a Villa teniamo duro e lavoriamo 5 mesi all’anno per questo Festival .Del resto Patrizio hai alternative?
No, faccio notare che non è compito mio trovarle: io al massimo spettatore. Spettatore che vorrebbe assistere alla commedia del congresso con un maggiore coinvolgimento politico. Francamente non vedo tutto ciò in queste polemiche agostane. Si dice che le speranze sono le ultime a morire. Affievoliscono ed aumenta l’astensione.
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Eletta un anno fa la sindaca di Torino ha sempre detto e ripetuto : datemi un po’ di tempo e sarò una sindaca migliore di Piero Fassino. Il tempo mi serve per capire e poi farò. Se abbiamo compreso bene il 30 Agosto scadono i termini per presentare il progetto per i fondi per la metro linea 2. Progetto prontamente sospeso più di sei mesi fa. Risulta la convocazione di una riunione del Consiglio comunale il 4 settembre per decidere come definire il progetto che scade ad Agosto.Nel mentre il Ministro Delrio fa la spola da Roma e dopo il Chiampa nazionale ha incontrato la Chiara imbarazzata che supplica : ci sono anche io. Ripetendo: datemi del tempo. Ignavia, approssimazione? Qui non stiamo parlando di politica…cerchiamo di essere logici e non capiamo. Non capiamo perché il progetto è stato sospeso 6 mesi fa. Ma probabilmente essendo il loro grande capo un guitto, sicuramente un grande uomo di spettacolo, tutto con pentastellati diventa spettacolo. Ma qui la tragedia si è trasformata in farsa. Torino piange, non può ridere. E l’unica consolazione è che le ferie agostane rendono tutto ovattato. Resta la tragica domanda: che sarà del futuro di Torino? Non vi preoccupate, è già pronta la risposta: vedremo, è colpa delle scelte fatte in passato dal Pd. Noi ci limitiamo ad osservare: quando i fatti, ripetendosi, confermano le paure, la paura diventa terrore che quello che si temeva stia avvenendo. Venaria, anche un po’ arrabbiata, si è dovuta sostituire a Torino per il G 7. Ora si perdono finanziamenti e possibilità di realizzare linee metropolitane. Cara Chiara Appendino, non c è limite al peggio. E se non si farà la colpa è solo sua, perché il tempo per imparare è finito.
Patrizio Tosetto
Come gli altri capigruppo ho ricevuto anch’io la tardiva convocazione della Sindaca Chiara #Appendino per la riunione del 4 settembre sul tema del salvataggio dei fondi ministeriali per la progettazione della #Linea2 della metropolitana che i colpevoli e irresponsabili ritardi dell’amministrazione del #M5S hanno messo a rischio. Ormai credo, salvo miracoli, praticamente in modo definitivo. Ovviamente auspico che l’iniziativa della Sindaca, di cui cercherò di capire nei prossimi giorni i profili di effettiva concretezza (che adesso mi sfuggono un po’) possa avere successo. Per motivi politici di interesse della Città e, me lo si consenta, anche un po’ per ragioni personali. Quando infatti nel 2015 grazie all’azione del Governo e dei parlamentari del PD ottenemmo dal Ministero i fondi per la progettazione della Linea 2, con il collega Assessore Claudio Lubatti e gli uffici di Viabilità e Urbanistica della Città avviammo l’iter della gara di progettazione, con la convinzione che questa fosse un’opera fondamentale per la Città. I consueti “benaltristi” dentro e fuori i palazzi della politica, tra cui tutto, in blocco, il #M5S (ma non solo loro), ci criticarono dicendo che “ben altre” erano le priorità della Città, anche sul trasporto pubblico. A quelle critiche, talvolta feroci e personali, anche animate dell’imminente campagna elettorale, rispondemmo andando avanti, consapevoli che tra il progetto e la realizzazione di opere così complesse occorrono comunque anni e convinti che un buon progetto infrastrutturale è condizione essenziale per ottenere i fondi per realizzare l’opera, anche in termini di credibilità istituzionale verso il ministero. E lavorando cercando di accelerare al massimo l’avvio della progettazione. È con un grande rammarico quindi che abbiamo osservato come #Appendino e la sua squadra di Assessori siano riusciti per semplice sciatteria a portare la Città a questo punto. In questi mesi bastava ascoltare i nostri consigli e andare semplicemente avanti e non fermare la gara, già avviata. In questo quadro e con il massimo spirito di collaborazione istituzionale possibile, andremo alla riunione formato conferenza (saranno decine i presenti), ascolteremo cosa ha da dire la Sindaca, come giustificherà il suo comportamento e su chi stavolta proverà a scaricare le sue responsabilità e le ribadiremo cosa ininterrottamente e coerentemente dal luglio 2016 abbiamo sostenuto in Sala Rossa sull’importanza di concludere la gara e, arrivati a questo punto, provare almeno a evitare i ricorsi di chi sarà escluso. Noi non abbiamo mai cambiato opinione sulla Linea 2 e sulla sua importanza per Torino. Noi mai. Riteniamo la progettazione dell’opera fondamentale per la Città, arrivati a questo punto anche a prescindere dai fondi del ministero, e pensiamo che si debba comunque andare avanti nella gara anche qualora il finanziamento ministeriale venisse revocato a causa dei colpevoli ritardi dell’amministrazione, rimodulando, se necessario, le previsioni finanziarie del Comune già a partire dal prossimo assestamento di bilancio. Speriamo di non vedere anni di lavoro buttati alle ortiche.
Stefano Lo Russo
Capogruppo Pd Comune di Torino
(da Facebook)
Legge elettorale, ora vediamo chi bluffa
Tra pochi giorni sapremo con certezza chi, sulla riforma della legge elettorale, fa sul serio e chi invece continua a bluffare. Non c’e’ una terza via rispetto a questa riflessione. Tutti sanno che andare al voto con un sistema elettorale che garantisce, nella concreta situazione politica italiana, la quasi scientifica ingovernabilita’ e’ una scelta irresponsabile ed avventurosa. Una scelta che, come hanno piu’ volte ribadito gli osservatori delle cose politiche del nostro paese, ricadrebbe esclusivamente sulle spalle di chi ha ostacolato, seppur in forme diverse, l’approvazione di una legge che garantisce la governabilita’ e permette ai cittadini di scegliersi i propri rappresentanti senza cancellare il pluralismo che caratterizza da sempre il nostro paese. Ora, sono almeno 3 i punti su cui si puo’ e si deve intervenire alla ripresa dei lavori parlamentari. Innanzitutto va inserito il premio di maggioranza alla coalizione. In Italia, del resto, la politica e’ sempre stata sinonimo di “politica delle alleanze”. Pensare di azzerare questo postulato essenziale e strutturale della politica italiana e’ semplicemente lunare. Rinnegare le alleanze, respingere le coalizioni e pensare che l’autosufficienza politica ed elettorale dei singoli partiti siano un toccasana per rinnovare la politica e rilanciare l’azione di governo e’ altrettanto fantasioso. Dunque, serve il premio di maggioranza alla coalizione, almeno per chi ha a cuore le sorti democratiche del nostro paese. In secondo luogo va inserita la possibilita’, concreta e non fittizia, per i cittadini di potersi scegliere i propri rappresentanti in Parlamento. E su questo versante non ci sono mille soluzioni. Ma solo 2. O le preferenze o i collegi uninominali. E’ noto a tutti che la rincorsa delle preferenze genera quel malcostume politico a tutti noto. Finalmente i grandi organi di informazione ne stanno parlando approfonditamente e senza retorica in queste ultime settimane. Le preferenze, accompagnate da campagne elettorali milionarie, non possono essere dipinte come il metodo migliore per ridare credibilita’ alla politica e, soprattutto, per dare la possibilita’ a chi non e’ ricco di poter partecipare attivamente alla vita politica nel proprio paese. E l’unica alternativa, appunto, alle preferenze sono e restano i collegi uninominali. La stagione politica, per intenderci, che ha caratterizzato il sistema elettorale denominato “mattarellum”. E’, questa, dunque, l’unica possibilita’ concreta per avvicinare l’eletto all’elettore, per risanare le campagne elettorali vista la dimensione dei collegi e per rimuovere alla radice la designazione centralistica dei candidati. E, in ultimo, evitare atti di forza nel varare la nuova legge elettorale. Ovvero, battere i tentativi, sempre latenti quando si parla di questi temi, di cucire una legge elettorale a propria immagine e somiglianza. Certo, non sono ammesse e non sono piu’ tollerabili le furbizie di alcuni partiti a cui abbiamo assistito nella recente discussione parlamentare. Su questo versante verificheremo anche il tasso di maturita’ e di serieta’ delle varie forze politiche in campo. Insomma, adesso siamo arrivati alla prova del nove. E non attorno ad una legge qualsiasi ma su quella legge che, da sempre, viene definita come “la madre di tutte le riforme”.
Giorgio Merlo
La sindaca Chiara Appendino annuncia così su Facebook l’estensione della raccolta differenziata porta a porta a San Salvario: ” Come anticipato qualche mese fa, grazie al grande lavoro dell’assessorato all’Ambiente della Città di Torino, di Amiat e di tutti gli uffici, la raccolta differenziata porta a porta diventa operativa anche a San Salvario. Come molti sanno si tratta di un quartiere importantissimo dove, per varie ragioni, il tema dei rifiuti è risultato talvolta delicato. In questo modo diamo una risposta concreta per una gestione più efficace, sostenibile ed ecologica. Voglio ringraziare sin da ora tutte le cittadine e i cittadini che si impegneranno a cambiare le loro abitudini per il bene di tutta la Comunità”.