POLITICA- Pagina 614

Vaccini Piemonte, Grimaldi (SEL-SI): No mor(e)billo!

Entro giugno un nuovo piano regionale per i dodici vaccini obbligatori

 

Il 20 maggio è stato annunciato il decreto per rendere i vaccini obbligatori nelle scuole italiane. I bambini da 0 a 6 anni non potranno essere iscritti nei nidi e nelle scuole dell’infanzia se non vaccinati. Obbligatori anche i vaccini nelle scuole elementari, ma in questo caso la violazione della norma prevede sanzioni e non il divieto di iscriversi alla scuola dell’obbligo. Le misure del decreto entreranno in vigore dal prossimo anno scolastico.
Nel dettaglio, salgono a 12 i vaccini obbligatori cui i bambini dovranno essere sottoposti. Si tratta dei vaccini contro polio, difterite, tetano, epatite b, (già obbligatori) pertosse, emofilo b, meningococco b e c, morbillo, rosolia, parotite e varicella, finora solo raccomandati. Dai 6 anni in poi si prevede che la scuola abbia l’obbligo di riferire alla Asl la mancata vaccinazione: la Asl a sua volta chiamerà la famiglia e le darà qualche giorno per mettersi in regola. Se questo non avverrà scatteranno le sanzioni

“Credo che la legge regionale della quale sono primo firmatario possa essere superata da questa normativa (qualora venga ratificata dal Parlamento) e vorrei tranquillizzare il Movimento 5 Stelle: siamo solo contenti di non dover ascoltare per un altro mese menzogne a scopi ostruzionistici” – dichiara il Capogruppo di SEL Marco Grimaldi. – “Abbiamo dato la disponibilità a mantenere i testi qualora fosse necessario da subito garantire la copertura economica, informativa e organizzativa del decreto convertito in legge: innanzitutto le Asl avranno bisogno di almeno 50 dipendenti in più e di una copertura economica di più di 10 milioni di euro; bisognerà far partire una massiccia campagna di informazione verso tutti i pediatri e tutte le scuole; servirà un numero verde e si dovrà vincolare, per il primo anno di applicazione, l’iscrizione a scuola alla sola prenotazione del vaccino, viste le inevitabili liste d’attesa. Se sono fra i 1600 e i 1700 i bambini non vaccinati ogni anno, moltiplicati per 16 cicli si tratterebbe di almeno 280.000 vaccini in più. Insomma, non dimentichiamoci del nostro ruolo e facciamo in modo che la legge diventi realtà”.

Marino (Pd), imprese piemontesi colpite dall’alluvione del 1994: “intervenire per porre fine ad una situazione paradossale”

“È oggi fondamentale intervenire per porre la parola fine alla paradossale situazione in cui si trovano le aziende piemontesi colpite dall’alluvione del 1994.” Ad affermarlo è Mauro Maria Marino, Presidente della Commissione Finanze e Tesoro del Senato “A partire dal 2011, quando l’Inps ha bloccato l’erogazione dei rimborsi a cui avevano diritto le imprese alluvionate, abbiamo assistito ad una serie di decisioni, in sede giurisdizionale, spesso contraddittorie. Ora, l’ennesimo colpo di scena: nonostante una decisione della Commissione Europea risalente al 2015, in cui si riconosceva l’inopportunità del recupero dei rimborsi elargiti alle imprese alluvionate del 1994, nelle ultime settimane l’Inps, anche a seguito di una sentenza della Corte di Cassazione, ha inviato alle aziende alluvionate delle ingiunzioni di pagamento, entro 30 giorni, aventi oggetto i rimborsi ottenuti, maggiorati degli interessi e delle spese legali. Molte delle aziende coinvolte si trovano, dopo anni di crisi economica, in situazioni tali per cui, la restituzione di tali aiuti comporterebbe, quasi certamente, il fallimento immediato. È un’emergenza che seguo personalmente – conclude il Presidente Marino -, in riferimento alla quale ho provato ad intervenire anche nella manovrina con un emendamento e, proprio in queste ore, ho sollecitato ulteriormente il Ministero attraverso un’interrogazione: ma alla luce dei recenti e preoccupanti sviluppi è fondamentale un intervento estremamente rapido, non possiamo più rimandare. Mi auguro che, nei prossimi giorni, il tema possa essere portato sui banchi del Governo”.

ANCHE IN PIEMONTE PRESENTE IL MOVIMENTO ANIMALISTA

RESPONSABILE REGIONALE LORENZO BELLINO, AL SUO FIANCO LA RETE DEI REFERENTI PROVINCIALI

Strenua difesa dell’ambiente, degli animali e dei loro diritti. Lotta ai maltrattamenti, all’abbandono, agli zoo, ai circhi e alla sperimentazione animale, approvazione di leggi più severe per tutelare gli animali e consentire loro l’accesso a tutti i luoghi pubblici e la massima mobilità su tutto il territorio nazionale. Sono questi alcuni dei punti cardine nel programma del Movimento Animalista che è presente anche in Piemonte con un responsabile regionale l’avvocato Lorenzo Bellino e una rete di delegati locali.

Si tratta di persone qualificate e che vantano già anni di impegno in prima linea a difesa di tutti gli esseri viventi .Insieme con la presidente nazionale Michela Vittoria Brambilla, fondatrice della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, e del direttivo nazionale, sarà cura del coordinamento del Piemonte interloquire con le autorità locali per migliorare la legislazione a tutela dei nostri amici a quattrozampe, garantire loro il diritto alla vita e all’integrità fisica, combattere l’odioso fenomeno della caccia, chiedere maggiori diritti per gli animali rinchiusi negli allevamenti intensivi, e aiutare le persone in difficoltà economica a provvedere alle quotidiane esigenze dei loro amici animali.

“L’idea di fondare il Movimento animalista – spiega l’on. Brambilla – viene dal basso, nasce dalla presa d’atto della generale insensibilità per la tutela dei diritti degli animali da parte di chi, a tutti i livelli, ci governa. Assistiamo ad un paradosso: mentre la società civile è sempre più attenta ai temi animalisti, politici e amministratori quando va bene li ignorano e quando va male prendono la direzione contraria, in ossequio a lobby controinteressate che si presumono portatrici di voti. Ebbene, noi siamo qui per dare al nostro impegno, finora di natura sociale, un chiaro sbocco politico”. Politico non vuol dire partitico. “Il Movimento – specifica l’on. Brambilla – non è legato ad alcun partito ed è assolutamente indipendente, presenterà il proprio simbolo, sosterrà i propri candidati, con l’obiettivo di portare “gente nostra” nelle istituzioni e quindi cambiare realmente le cose”. Il Movimento Animalista è stato presentato nei giorni scorsi a Milano con un’Assemblea Costituente, alla quale ha partecipato anche il presidente Silvio Berlusconi che, a titolo personale, è tra i fondatori del nuovo partito.

“In particolare la nostra prima azione sarà la battaglia contro la riapertura dello zoo a Torino. Il prossimo 27 maggio saremo presenti al corteo di protesta organizzato nel capoluogo piemontese. – spiega Lorenzo Bellino – Al suo fianco la vice responsabile Paola Scarsi, attivista e membro del consiglio direttivo della Lega nazionale per la Difesa del cane, sezione di Torino. Avremo inoltre, come nelle altre regioni, una capillare organizzazione territoriale. Ad Asti Marina Mazzari, rappresentante della Leal e guardia zoofila per quasi venti anni. Sempre ad Asti il vice Roberto Brognano, presidente di International animal protection league Italia. A Cuneo Simona Borgogno, imprenditrice e animalista, nella veste di vice responsabile. A Novara Marco Negrini, consigliere nazionale di Enpa. A Torino Cinzia Alice, membro del consiglio direttivo Enpa di Torino e futura guardia zoofila. Sempre a Torino come vice Loredana Geremia, presidente e fondatrice associazione Animalissimi onlus di Torino.

Come diceva il Mahatma Gandhi “la grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali”. Oggi ci siamo anche noi, dalla parte dei più deboli, per un’Italia migliore”

Nella fotografia, da sinistra a destra:

Roberto Brognano

Lorenzo Bellino

Onorevole Michela Vittoria Brambilla

Gianmarco Prampolini

Cinzia Alice

THINK DIFFERENT, PAY IN ITALY

 CONTRO L’ELUSIONE FISCALE DELLE MULTINAZIONALI DELL’ECONOMIA DIGITALE

 Giovedì 1 giugno ore 18,00 area pedonale di via Roma angolo via Bertola

 RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

Da oggi parte la campagna di Sinistra Italiana “Think different, pay in Italy”, che si inserisce all’interno della mobilitazione “Robin Hood, i giorni della redistribuzione”, che vedrà l’organizzazione impegnata ogni primo del mese davanti ai luoghi simbolo della diseguaglianza e dell’elusione fiscale.

 

Cominceremo il 1 giugno a Torino, in collaborazione con Possibile, con un’iniziativa in via Roma in cui interverranno Marco Grimaldi (Segretario regionale di Sinistra Italiana), Misha Maselnikov (Oxfam Italia), Elly Schlein (europarlamentare, Possibile) e Nicola Fratoianni (Segretario nazionale di Sinistra Italiana).

 

 

Secondo le stime di Oxfam International, il costo annuale dell’elusione fiscale delle multinazionali a danno dei Paesi in tutto il mondo ammonta a duecentoquaranta miliardi di dollari

 

Secondo altre valutazioni, la perdita totale per gli Stati dell’Unione Europea derivante da pratiche di evasione ed elusione da parte di singoli e multinazionali ammonterebbe a quasi mille miliardi. Le pratiche di abuso fiscale di individui e grandi corporations rappresentano inoltre un elemento di rafforzamento delle disuguaglianze, a livello nazionale e internazionale, e fanno perdere ai Paesi poveri 170 miliardi di dollari l’anno in entrate di cui hanno disperatamente bisogno. 

 

Recenti scandali, come Panama Papers e Luxleaks, hanno portato di fronte agli occhi dei cittadini europei la gravità e l’enorme dimensione dei fenomeni di evasione ed elusione fiscale, che aumentano le disuguaglianze, sottraggono risorse necessarie agli Stati per investimenti e servizi pubblici e alimentano una situazione di concorrenza sleale verso le imprese oneste e responsabili. 

 

Questa situazione riguarda in maniera evidente alcune grandi multinazionali dell’economia digitaleI rapporti di UE, OCSE ed enti indipendenti dicono che tali imprese versano in Italia meno dello 0,1% di tasse, a fronte di un mercato e-commerce che vale più di 11 miliardi, in cui sono egemoni.

 

Significa che di fatto a pagare le tasse siamo noi lavoratori, partite IVA, piccoli e medi imprenditori, che non possiamo spostare la nostra sede legale o fiscale all’estero.

 

Perché loro pagano meno di noi?

 

Perché queste aziende utilizzano meccanismi di elusione fiscale, per esempio attraverso forme di “tax rulings” e società di facciata dislocate nei cosiddetti “paradisi fiscali”, che non sono solo località lontane (come Panama, le isole Cayman o le Bermuda) ma anche Paesi che fanno parte della nostra stessa Europa (per esempio Regno Unito, Irlanda, Lussemburgo, Olanda e Malta).


Chiediamo che l’UE istituisca al più presto l’obbligo per le multinazionali di rendicontare pubblicamente le tasse che pagano Paese per Paese nelle giurisdizioni in cui sono presenti e norme comuni per la tassazione delle imprese. 

 

Chiediamo che i governi europei devono inoltre definire sanzioni efficaci contro i paradisi fiscali e contro le imprese che vi sono stabilite e smettere di competere tra di loro abbassando artificialmente le tasse per singoli e multinazionali, per sottrarre proventi fiscali ad altri Paesi. In questo senso l’Italia ha offerto recentemente un esempio molto negativo: la vergognosa “Flat tax” introdotta dal governo italiano per i residenti stranieri ad alto reddito, una misura profondamente sbagliata, dannosa per i normali contribuenti e sleale verso gli altri Paesi e i partner europei. 

 

Chiediamo infine che i redditi di impresa delle multinazionali del digitale siano tassati nei Paesi in cui vengono generati, per esempio attraverso una “web tax” o “digital tax”, che farebbe recuperare all’Italia fra i 2 e i 3 miliardi di euro.

 

Vi aspettiamo il 1 giugno, per dire: “think different, pay in Italy!”

STORACE – VIGNALE (MNS): SE GOVERNASSIMO IL PIEMONTE LA PRIMA DELIBERA SAREBBE RIVEDERE LA RETE OSPEDALIERA E SALVARE L’OFTALMICO

Ieri il Presidente nazionale del Movimento nazionale, Francesco Storace, e il Consigliere regionale Gian Luca Vignale hanno visitato l’Ospedale Oftalmico di Torino per significare, ancora una volta, la propria contrarietà rispetto alla chiusura e allo smembramento del Presidio e per esprimere la loro vicinanza agli operatori sanitari.

“Chiudere un’eccellenza italiana ed europea come l’ospedale oftalmico dichiara Francesco Storace, già Ministro alla Salute- non è solo l’ennesimo taglio alla sanità piemontese che il centrosinistra assesta ai piemontesi, ma un vero errore di programmazione sanitaria e un significativo spreco di denaro pubblico”.

“Continuare a far cassa sulla Sanità continua Storace- è un colpo durissimo portato ai cittadini più deboli che non possono permettersi assicurazioni o cure private, infatti anche in Piemonte il 10% dei cittadini rinuncia a cure per problemi economici.”

“Sono orgoglioso di poter dire afferma Storace- che il massimo finanziamento alla Sanità è avvenuto quando ero Ministro, rammentando che la Sanità non è solo cura, ma anche la principale azienda del Piemonte”.

“Chi pensa di poter chiudere l’Oftalmico in silenzio con un progressivo svuotamento dell’Ospedale si sbaglia denuncia Gian Luca Vignale, Presidente del gruppo consiliare in Regione del MNS. La nostra presenza, ancora una volta, oggi all’Oftalmico è utile a non far vincere la rassegnazione”.

“Se nel 2019 vinceremo le elezioni regionali conclude Vignale- la prima delibera che voteremo sarà la riorganizzazione della Rete ospedaliera salvando i presidi che il centrosinistra vuole chiudere primo fra tutti l’Ospedale Oftalmico”.

 

Dal Consiglio regionale nuove norme per ridurre l’inquinamento luminoso

Nuove norme per combattere l’inquinamento luminoso. La quinta Commissione (Ambiente e Territorio) nella seduta del 25 maggio ha votato a maggioranza tutto l’articolato della proposta di legge 71, che modifica le disposizioni “per la prevenzione e lotta all’inquinamento luminoso e per il corretto impiego delle risorse energetiche”.

Il provvedimento è stato condiviso non solo dai gruppi di maggioranza ma anche dal Movimento 5 stelle, che hanno approvato molti emendamenti comuni prima di giungere all’approvazione dell’intero articolato. Perplessità sono state espresse dagli altri Gruppi di minoranza che hanno ravvisato nella normativa un potenziale aumento, non solo in termini di costi per i cittadini ma anche per aspetti burocratici.

Con le modifiche licenziate oggi, si prevede che gli impianti di illuminazione esterna pubblica e privata siano dotati di progetto illuminotecnico, realizzato da progettisti iscritti ad ordini e collegi professionali e dei dati fotometrici certificati dal responsabile del laboratorio, oltre a dettare limiti più rigorosi per la costruzione e installazione degli impianti d’illuminazione, promuovendo nuove soluzioni con apparecchi per l’illuminazione anti abbagliamento, efficienza degli impianti, nuove tecnologie quali sistemi per la riduzione del flusso luminoso ed il telecontrollo degli impianti e sistemi a led di nuova generazione.

La proposta di legge, inoltre, contempla specifiche deroghe per singoli casi, come gli impianti di modesta entità, nonché gli impianti che siano impiegati per grandi strutture sportive e monumenti artistici e storici prevedendo tuttavia, in quest’ultima fattispecie, modalità di illuminazione particolari e limitate nelle ore notturne.

Per il licenziamento all’Aula definitivo sull’intero testo, verrà richiesto parere al Consiglio Autonomie Locali e alla Commissione europea.

Nel prosieguo dei lavori, i commissari M5s hanno proposto alla Commissione che prevede l’obbligo dell’esposizione sul parabrezza degli autoveicoli privati di una vetrofania per facilitare l’identificazione dell’alimentazione della classe di emissione.

Il documento ha trovato accoglimento da parte dell’assessore all’Ambiente che si è reso garante – in vista del prossimo 9 giugno, quando a Bologna vi sarà la sottoscrizione dell’accordo del Bacino padano – dell’inserimento della richiesta scritta all’interno del testo comune.

È poi ripresa l’attività emendativa del disegno di legge numero 217 sui rifiuti urbani – tralasciata al momento la trattazione dell’articolo 6, all’interno del quale dovrà essere esplicitata la tariffazione puntuale – conclusasi con l’approvazione dell’articolo 7.

 

dbarattin – www.cr.piemonte.it

PD: CABINA DI REGIA TRA COMUNE E REGIONE PER FARE OPPOSIZIONE

“Daremo vita a una cabina di regia che con cadenza quindicinale si riunirà per impostare priorità e comunicazione dell’azione dei gruppi, anche prevedendo un più incisivo coinvolgimento del livello nazionale del partito”. Lo dichiarano i Segretari di Torino e del Piemonte del Partito democratico, Fabrizio Morri e Davide Gariglio, nella riunione di ieri sera delle segreterie, insieme ai gruppi consiliari del Comune di Torino e della Regione, con lo scopo di coordinare al meglio l’azione politica e amministrativa degli eletti del Pd.

“In particolare – proseguono i segretari –  è emersa forte preoccupazione per gli evidenti limiti e la mancanza di progettualità dell’amministrazione torinese, che stanno condannando la città ad un pericoloso immobilismo. Inoltre – sottolineano – tocca prender atto dei ripetuti cambi di posizione rispetto ai programmi e ai proclami, l’ipocrisia delle dichiarazioni cui non corrispondono mai atti amministrativi; dopo tanta retorica sulla condivisione delle scelte  – rimarcano –  in questo primo anno non si è mai aperto alcun confronto pubblico con la città. E’ quindi su queste contraddizioni che il PD – sottolineano i segretari dem –  porteremo all’attenzione pubblica, rimarcando il ruolo che la Regione sta svolgendo per supplire i deficit dei pentastellati”. La riunione ha poi stabilito l’impegno del Partito in un grande sforzo organizzativo, di elaborazione e di relazione con la comunità torinese, che partirà dai circoli e dai territori, per arrivare alla Festa dell’Unità di settembre, che si concluderà con un incontro pubblico con le forze sociali e produttive e la redazione in autunno di un Libro Bianco. “Il tempo stringe – concludono –  perché è ormai evidente che le scelte scellerate sul bilancio del 2017, interamente riconducibili ad Appendino, stanno aprendo di fronte a noi il baratro del dissesto finanziario”.

 

(foto: il Torinese)

AGRICOLTURA, PICHETTO (FI): IL GOVERNO E LE REGIONI STUDINO SOLUZIONI AD ABOLIZIONE VOUCHER

“Il Governo nazionale e le Regioni devono studiare al più presto come ovviare all’abolizione dei voucher. Ci stiamo approssimando al momento in cui il comparto agricolo ha necessità di assumere lavoratori stagionali e ad oggi non é stato offerto loro uno strumento alternativo ai voucher”. A sostenerlo Gilberto Pichetto, il coordinatore regionale di Forza Italia in Piemonte.

Spiega l’esponente di Forza Italia: “Il fatto che i voucher costituissero – per questo comparto – una via preferenziale é evidente, in particolare se guardiamo ai dati dell’ultimo mese nei quali potevano essere comprati: le aziende ne hanno fatto incetta“.

Conclude Pichetto: “Comprendo che Renzi e Gentiloni abbiano dovuto disinnescare gli effetti di una nuova, probabile, sconfitta nel referendum sui voucher, dopo quella rimediata sulle riforme costituzionali. La troppa fretta ha però creato lo stato di disagio che stanno denunciando le organizzazioni degli agricoltori. Non si può infatti cancellare, in fretta e furia, uno strumento senza riflettere agli effetti che produce in tema di occupazione e di impatto su alcuni settori. Il pericolo é che questa situazione porti più nero e più caporalato nelle nostre campagne e questo risulta inaccettabile. Presenteremo come Forza Italia ordini del giorno nei vari enti locali chiedendo che le Regioni e il Governo attivino uno strumento capace di dare risposta agli agricoltori“.

 

(foto: il Torinese)

Piemonte. Lega Nord: subito legge su Referendum Consultivo per indire consultazione su autonomia

“La Lega vuole arrivare ad avere al più presto una legge regionale che disciplini il referendum consultivo, in modo da poter poi indire una consultazione sull’autonomia. Esattamente al pari di quello che sta succedendo in Lombardia e Veneto, vogliamo che possano essere i Piemontesi a decidere direttamente il futuro della nostra Regione”: così Riccardo Molinari, segretario nazionale della Lega Nord Piemont, sul referendum sull’autonomia del Piemonte. “A rassicurarci sui tempi e a condividere con noi la necessità di raggiungere l’obiettivo di una legge sul referendum consultivo – spiega Alessandro Benvenuto, consigliere regionale del Carroccio – è stato lo stesso presidente del consiglio regionale, a cui ho personalmente inviato una lettera in merito non più di qualche settimana fa. Dal presidente Laus abbiamo ottenuto un impegno che ci porta a vedere più vicino questo traguardo”. “Che il Piemonte oggi abbia bisogno di una maggiore autonomia – sottolineano Molinari e Benvenuto – è indiscutibile. Solo con essa una parte consistente di tasse e imposte, che oggi finisce nelle casse statali, rimarrebbe sul territorio, andando ad alimentare in modo significativo le possibilità di crescita della Regione stessa”. “La Lega vuole che siano i Piemontesi a poter decidere – concludono i due leghisti – e per farlo serve l’approvazione in tempi rapidi di una legge che conferisca loro questo diritto”.

Marino: no al divieto, per gli eletti nei comuni, di svolgere attività professionali negli altri enti locali della provincia

“Come sottolineato già dall’UNCEM e da molti comuni italiani, la previsione, inserita nel decreto legislativo 24 aprile 2017, numero 50, atta a vietare al detentore di cariche elettive comunali, qualsivoglia tipologia di incarico conferito da pubbliche amministrazioni della provincia o nell’area metropolitana di elezione, rappresenterebbe il configurarsi di una situazione insostenibile”. Ad affermarlo il Presidente della Commissione Finanze e Tesoro del Senato, che prosegue: “Comprendo il senso e i timori di fondo del legislatore nel prevedere tale normativa, che giunge anche dopo alcune interpretazioni, potremmo definire forzate, da parte della Corte dei Conti; ma seguire questa strada porterebbe a limitare oltremodo, soprattutto nei piccoli comuni, l’elettorato passivo, a discapito di quei professionisti, come architetti, ingegneri e geometri, che vedrebbero de facto l’impossibilità di continuare a praticare la propria professione se eletti. Non occorre dimenticare, inoltre, come già esista una normativa puntuale e precisa sull’incompatibilità rispetto alle cariche elettive, per quelle fattispecie che potrebbero creare gravi conflitti di interesse o distorsioni del sistema. Soprattutto con riferimento ai comuni sotto i 10 mila e i 30 mila abitanti – continua il Presidente Marino – si tratta di realtà nelle quali la carica elettiva è esercitata per passione e per senso del bene pubblico e in cui l’indennità, quasi simbolica, non può permettere in alcun modo l’autosostentamento. Per tali motivi – conclude Marino – mi sono impegnato perché potesse essere presentato, al testo in esame alla Camera, un emendamento correttivo della situazione: è importante che il Parlamento sia consapevole della problematica e intervenga quanto prima per apportare i dovuti correttivi”.