“È un dato positivo che a Torino l’affluenza sia nettamente sopra la media nazionale”, dichiara la consigliera regionale Vittoria Nallo (Stati Uniti d’Europa per il Piemonte). “Torino si conferma una città viva, universitaria, con una forte voglia di partecipare. Siamo anche la provincia con il maggior numero di richieste di voto fuorisede per motivi di studio: un segnale importante, soprattutto da parte delle nuove generazioni”, prosegue Nallo. “Il quorum sappiamo che non sarà raggiunto, ma era prevedibile: i quesiti sul lavoro erano superati e ideologici. Ripartiamo però da chi ha comunque scelto di andare votare.”
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Referendum, alle 12 affluenza 9,61% a Torino
L’Ufficio Elettorale ha comunicato le affluenze degli elettori alle ore 12 per i cinque quesiti referendari:
Quesito numero 1: 9,61%
«Contratto di lavoro a tutele crescenti – Disciplina dei licenziamenti illegittimi: Abrogazione» – (Scheda di colore verde chiaro)
Quesito numero 2: 9,61%
«Piccole imprese – Licenziamenti e relativa indennità: Abrogazione parziale» – (Scheda di colore arancione)
Quesito numero 3: 9,61%
«Abrogazione parziale di norme in materia di apposizione di termine al contratto di lavoro subordinato, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi» – (Scheda di colore grigia)
Quesito numero 4: 9,61%
«Esclusione della responsabilità solidale del committente, dell’appaltatore e del subappaltatore per infortuni subiti dal lavoratore dipendente di impresa appaltatrice o subappaltatrice, come conseguenza dei rischi specifici propri dell’attività delle imprese appaltatrici o subappaltatrici: Abrogazione» – (Scheda di colore rosso rubino)
Quesito numero 5: 9,62%
«Cittadinanza italiana: dimezzamento da 10 a 5 anni dei tempi di residenza legale in Italia dello straniero maggiorenne extracomunitario per la richiesta di concessione della cittadinanza italiana» – (Scheda di colore gialla)
La precedente tornata elettorale di referendum (2022) si è svolta in una sola giornata e pertanto non è possibile fare un raffronto a livello di affluenze.
La prossima rilevazione delle affluenze è in programma alle ore 19.
TORINO CLICK
Referendum: votare sì, no o non votare
Andare a votare al referendum: una scelta consapevole
Perché votare SÌ
Chi sceglie il SÌ vuole cambiare lo stato attuale delle cose. Ritiene che la proposta del referendum rappresenti un miglioramento, una risposta concreta a un problema o un’opportunità di riforma.
Perché votare NO
Chi vota NO desidera mantenere la situazione attuale o non è d’accordo con i cambiamenti proposti. Votare no è comunque una forma attiva di partecipazione e una presa di posizione chiara.
Rispettare ogni scelta, anche chi sceglie di non votare
La democrazia si fonda sul diritto di scelta. Anche non recarsi alle urne può essere una forma di espressione politica, una scelta consapevole che merita rispetto.
Non votare può voler dire:
Rifiutare il quesito o il contesto in cui è proposto
Esprimere sfiducia nel sistema
Affermazione del diritto all’astensione
L’importante è informarsi, riflettere e rispettare.
Che si scelga di votare SÌ, NO o di non votare, è fondamentale riconoscere la legittimità di ogni decisione. La democrazia si rafforza con il confronto civile e con il rispetto reciproco.
Enzo Grassano
“Manifestare per i diritti civili è sacrosanto, ma usare certi eventi per dare spazio ad antagonisti pro Pal il cui principale credo è l’antisemitismo non è accettabile e non troverà mai il sostegno della Regione. Mi auguro che il Pride che si terrà domani pomeriggio a Torino non si trasformi nell’ennesima occasione per mettere a ferro e fuoco la città e per creare scontri e divisioni che poco hanno a che fare con i diritti della comunità Lgbtqi+. Sarebbe assurdo cedere il palcoscenico a chi legittima Hamas e un regime terroristico che, tra gli altri, azzera proprio i diritti degli omosessuali in Medioriente”. Così Fabrizio Ricca, capogruppo Lega in Piemonte.

