

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO
Anche in occasione di queste elezioni l’Ucid, Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti sezione di Torino (www.ucidtorino.it), intervista i principali candidati alla Presidenza della Regione sui temi che più stanno a cuore ai propri aderenti: la centralità della persona umana, la dignità del lavoro, la gestione valoriale dell’impresa, il bene comune, la famiglia
Quest’anno abbiamo invitato i principali candidati alla presidenza regionale Bertola, Chiamparino e Cirio. Perchè solo loro? I sondaggi li indicano quali possibili eletti e noi imprenditori e dirigenti vogliamo conoscere la posizione sui temi sociali e del lavoro di chi sarà eletto.
Al candidato Boero è stato comunque riservato un posto in sala sia per un coinvolgimento attivo sia per essere eventualmente intervistato dalla stampa.
I nostri 100 soci, imprenditori, dirigenti e professionisti, ed i loro invitati hanno saturato in breve tempo la capienza del nostro “Salotto delle Idee” presso la nostra sede di c.so Palestro 14 a Torino all’interno del collegio Artigianelli.
Proprio da un confronto tra i soci sono emersi i temi che sottoporremo ai candidati, prima del dibattito libero:
Di Pier Franco Quaglieni
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Non sono mai stato socialista, anche se ho apprezzato Craxi, stando sempre lontano dal servo encomio e quindi anche dal codardo oltraggio ,quando cadde in disgrazia. Ma alcune volte ho votato socialista con convinzione: spesso votavo alla Camera socialista e liberale Senato, o viceversa, asseconda dei candidati proposti. La mia amicizia per un uomo come Aldo Viglione non poteva non portarmi ad essere almeno un simpatizzante socialista, malgrado le mie convinzioni liberali o forse proprio perché liberale : era infatti esistito il Socialismo liberale di Rosselli e il Liberalsocialismo di Calogero. De Michelis, pur provenendo dalla corrente lombardiana del PSI, fu un convinto sostenitore del dialogo tra liberali e socialisti – il cosiddetto lib- lab – dove sul versante liberale c’erano Zanone ed Altissimo, anche lui come De Michelis attratto dalle discoteche romane . Ho conosciuto Gianni De Michelis sia perché fui amico di suo fratello Cesare, docente ed editore, sia perché una volta lo incontrai insieme a Mario Soldati. Carattere esuberante, fu uomo di grande e scintillante intelligenza. Come ministro degli Esteri ebbe intuizioni molto significative e dimostrò lungimiranza. Nessun ministro italiano degli Esteri degli ultimi quarant’anni può essergli paragonato. Alla Farnesina ci furono ministri sterilmente allineati alla burocrazia del ministero o lanciati in avventure politicamente poco lucide e soprattutto poco utili agli interessi dell’Italia. De Michelis sui temi dell’Europa, dei Balcani, dell’Est, di Israele ebbe capacità di iniziativa. Fu, in una parola, uno statista capace di guardare lontano, un homo europeus come pochi altri. Spiace che alcuni giornalisti, tra cui Antonio Stella, giacobino fomentatore dei vari populismi antipolitica, non abbiano voluto cogliere la statura di De Michelis e si siano attardati a ricamare sulle sue vicende giudiziarie che pure sono esistite e che pure si conclusero, senza quasi lambire l’imputato che venne subito condannato in modo clamoroso sui roghi mediatici e televisivi in modo inqualificabile. Spiace che Vauro abbia disegnato un’immonda vignetta in cui evoca i nani e le ballerine.
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Fu certo una sorta di nuovo doge di Venezia ed amò vivere con un certo sfarzo. Amava andare in discoteca e tenere i capelli in disordine, amava e desiderava le belle donne e la convivialità, ma chi lo ricorda solo per questo è uno sciocco superficiale o e’ in malafede. Io so che ancora adesso stava pagando i debiti contratti durante la sua carriera politica, un po’ com’era accaduto al deputato socialista novarese ed eroe della Resistenza Corrado Bonfantini che per ,tenere in piedi il giornale “Sempre avanti!”, si era indebitato a vita. Si può dire che sia morto povero, dopo cinque anni di terribile e devastante malattia. Aveva anche aspetti indisponenti: lo ricordo una sera a cena con tutto il codazzo dei suoi sostenitori ai “Do Forni “ di Venezia . Fu una scena che diede l’idea di una certa arroganza che era propria di molti socialisti rampanti, ma sicuramente non solo dei socialisti, perché l’arroganza dei comunisti non era da meno e non si manifestava nelle cene, ma nella feroce egemonia culturale e politica esercitata in modo intollerabile per tanti decenni. Al di là delle apparenze, era un uomo di qualità, uno di quei politici di cui si è perso il conio. E un politico va giudicato in base a criteri politici e non etici od estetici. All’indomani della sua morte, va giudicato con criteri storici, come si addice a chi è passato dalla cronaca banale e sciatta alla storia di questo Paese.
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Dissentii aspramente da lui su Expo2000 a Venezia e sostenni che avrebbe distrutto quella città . Ne parlai anche con lui personalmente e non mi convinse . Voleva una Venezia viva e non città museo. Fu lui ad avere l’idea di rilanciare il Carnevale veneziano, diventato da allora un appuntamento imperdibile .Vedendo come e’ oggi la città della laguna, preda di orde di turisti e attraversata da grandi navi, forse le idee di De Michelis non erano tutte da gettare perché erano ragionamenti in grande, quelli di cui oggi non c’è più traccia. Se pensiamo all’ inesistenza dell’attuale ministro degli Esteri e alla totale mancanza di una politica estera italiana ,non possiamo non rimpiangere uomini e ministri come lui, corazzati di cultura e capacità di agire. Sbagliava grossolanamente Enzo Biagi, quando lo definì sprezzantemente “ un avanzo di balera “. Era uno di quegli uomini che ti restano impressi nel ricordo, al di là’ degli anni. De Michelis aveva previsto Tangentopoli e fu lucidamente consapevole degli errori commessi dai socialisti, ma non rinnegò mai le sue convinzioni politiche, dimostrando una coerenza che lo pone tra i grandi socialisti del secolo breve a livello europeo ed internazionale, oltre che ovviamente italiano . Il suo nome non sarà facilmente dimenticato.
scrivere a quaglieni@gmail.com
“Qualora la Città decida di non aderire alla sanatoria, dovrà spiegare ai Torinesi perché non dà esecuzione ad una misura del governo a sostegno dei contribuenti e preferisce conservare residui attivi il cui importo per sanzioni e interessi cresce ogni anno, ma che nei fatti sono difficilmente incassabili aumentando così le difficoltà finanziarie dell’ente”
Il Comune di Torino, come risulta dall’Allegato 10 alla delibera del Consiglio Comunale n.2019-01339/024, vanta residui attivi (per tasse, multe, sanzioni e interessi passivi) al 31 Dicembre 2017 per complessivi Euro 676.979.677 così ripartiti:
a) ICI Euro 10.983.709
b) TASI Euro 1.131.925
c) IMU Euro 39.152.647
d) TASSA SULLE AFFISSIONI 20.447.905
e) TASSA SMALTIMENTO RIFIUTI SOLIDI Euro 255.678.808
f) ENTRATE DA REPRESSIONE IRREGOLARITA’ STRADALI Euro 349.584.683
Alberto Morano
Consigliere comunale
“Alla sinistra sono rimaste solo le urla e gli insulti”, afferma Matteo Salvini, a Fossano per un comizio elettorale. “Abbiamo già vinto a Fossano come in Italia, perché quando vai in piazza – ha detto – devi proporre delle idee sulle tasse, sul lavoro e sull’Europa, sulle banche e sulla giustizia. Invece le uniche idee che hanno loro sono ‘fascisti’, ‘razzisti’ e ‘no no no’, ma noi abbiamo bisogno di una vagonata di sì”. Sul versante
politico opposto Nicola Zingaretti, segretario del Pd, è intervenuto a Torino, dove ha esortato a votare per Sergio Chiamparino: “Avere un buon governatore fa la differenza e non è vero che la crisi è stata affrontata da tutti nello stesso modo: c’è chi ha avuto buone amministrazioni e l’ha affrontata meglio. In Piemonte abbiamo un grande presidente, che ha difeso la regione non solo risanandola, ma ricollocandola in Europa. Difendete questa terra – ha concluso – Non fatela cadere in mano a chi sta distruggendo l’Italia”.
Molinari (Lega), su cannabis 5s e Pd stessa posizione per qualche voto in più?
“Oggi a Macerata chiusi altri tre cannabis shop. Siamo sulla buona strada. Il consumo di stupefacenti va bloccato in ogni modo. Se Pd e M5S per qualche voto in più decidono di incentivare l’uso, la vendita e la coltivazione di droga sappiano che avranno sempre il no della Lega. Non si tratta di una battaglia politica ma di buon senso. Preferiamo difendere i nostri ragazzi anche a costo di risultare impopolari per alcuni. E’ nostro dovere far capire ai giovani che l’uso di sostanze stupefacenti porta solo morte e devastazione. Lo Stato non può essere complice di chi vende prodotti che rovinano la vita dei nostri figli”. Lo dichiara Riccardo Molinari capogruppo alla Camera della Lega.
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Silvja Manzi (segretaria di Radicali Italiani e candidata nel listino di Sergio Chiamparino per “+Europa SI’ TAV”) e Silvio Viale (fra i capolista di +Europa SI’ TAV a Torino e provincia).
Dopo ogni sparata proibizionista di quel furbone di Matteo Salvini, si scatena la ridda di commenti e strepiti sul web, che serve a rilanciare le farneticazioni di chi non si è mai occupato seriamente di politiche sulle droghe ma sono di come speculare sulle paure dei cittadini. Le parole stanno a zero. Per i cittadini di Torino ma anche dell’intero Piemonte la risposta migliore alla propaganda di Salvini fatta sulla pelle delle persone consiste nella partecipazione a questi due prossimi appuntamenti:
– il corteo del “Fuma Parei” (traduzione per i non piemontesi: “Facciamo così”) per la legalizzazione della canapa, che partirà sabato 11 maggio alle ore 16:00 da Piazza Vittorio Veneto per raggiungere Piazza Castello e sostare sotto la Prefettura e sotto la Giunta Regionale;
– la “Festa antiproibizionista” che terremo martedì 14 maggio, alle ore 20:00, nella sede di “+Europa” di Torino (Via San Dalmazzo n. 9/bis/b), dove distribuiremo ai cittadini gli stessi prodotti disponibili nei “cannabis shop”. Sarà presente Antonella Soldo (tesoriera di Radicali Italiani).
Noi non siamo razzisti, può venire alla nostra festa anche Salvini!