“Le mascherine distribuite dalla Regione Piemonte sono sociali, lavabili ben dieci volte. Non sono certificate perché se avessimo dovuto aspettare l’ok da Roma avremmo rischiato di perdere mesi e mesi”.
A scriverlo in una nota, dopo la polemica sollevata dal sindaco di Ornavasso Cigala Fulgosi, è il Presidente del Gruppo Lega Salvini Piemonte, Alberto Preioni.
“Il sindaco del piccolo centro ossolano, che non perde occasione di sollevare inutili polveroni, non è nuovo a queste sparate – commenta Preioni – forse perché alla ricerca di un po’ di visibilità perduta. Vale chiarire a Cigala Fulgosi – sottolinea il Presidente del Gruppo Lega Salvini Piemonte – che sarebbe stato sufficiente che si fosse il letto il Dpcm dello scorso 26 aprile (“possono essere utilizzate mascherine lavabili, anche auto prodotte, in materiali multistrato idonei a fornire un’adeguata barriera”) per evitarsi questa brutta figura. Quanto alla certificazione: bussi alla porta del Governo, dove imperano le lungaggini burocratiche.
Nella lettera giunta ieri anche negli uffici torinesi, il sindaco di Ornavasso annuncia dunque di non voler procedere alla distribuzione delle mascherine della Regione. Gli consigliamo di aggiornarsi – conclude Preioni – e poi di rimboccarsi le maniche per il bene dei suoi concittadini. Noi stiamo lavorando per superare l’emergenza socio-sanitaria del Piemonte, Cigala Fulgosi che fa?”.
Ogni giorno il Presidente del Consiglio annuncia una nuova “poderosa” iniziativa di sostegno, alle imprese, ai professionisti, alle famiglie salvo poi scordarsene il giorno dopo. Si sa, la memoria dell’italiano è corta ma, come dicono a napoli “cà nisciuno è fesso!”. Rinfreschiamo: era il 5 aprile e il governo annunziava prestiti da 25.000 per le piccole imprese e gli esercenti arti e professioni, erogati dalle banche a totale garanzia dello stato attraverso un fondo di garanzia finanziato con fondi della cassa depositi e prestiti. Faceva eco Patuanelli, ministro per lo sviluppo economico, “prestiti attivi in qualche giorno; nessuna valutazione del merito del credito; non ci sarà alcun costo di istruttoria della pratica!” Al contrario, chi è andato in banca ha saputo che: dopo la presentazione del “solito” modulo, la banca fa una istruttoria, farà pagare per questo e sul prestito si pagheranno pure gli interessi! Non solo, non farà alcuna erogazione fino a quando il fondo di garanzia, gestito dallo Stato, non avrà dato parere favorevole. Oggi è il 5 maggio, è passato un mese e nessuna impresa, nessun esercente arte o professione, ha ricevuto un euro, altro che i 25.000 promessi! Presidente Conte, basta annunci giocando sulla buona fede e sul bisogno dei cittadini, dica pubblicamente se e quando i prestiti verranno erogati e renda noti i nomi di quelli che li hanno avuti, annesso che, dopo un mese, qualcuno ci sia.
E’ quanto dichiara l’eurodeputata della Lega Luisa Regimenti, che auspica una “riduzione del carico fiscale a vantaggio di una categoria che non ha lesinato impegno e sacrificio, pur trovandosi in un ambito lavorativo di forte precarietà, dovuto alla scarsa dotazione dei dispositivi di protezione individuale e a un’azione politica inefficace, subendo inevitabili disagi nella sfera familiare. Seguire magari l’esempio dell’ENPAM, l’Ente nazionale di previdenza e assistenza medici, che verserà con propri fondi un’indennità di mille euro a tutti i medici e odontoiatri che svolgono libera professione e che hanno avuto un calo del reddito importante a causa del Covid-19”.
Noi siamo a disposizione per approvare in tempi rapidi i provvedimenti. Affronteremo questa fase con responsabilità, ma alla Giunta e alla maggioranza chiediamo correttezza perché non ci è piaciuto che le misure per la Fase 2 siano diventate strumenti di propaganda politica ” dichiara il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Domenico Ravetti, in occasione della conferenza stampa del Partito Democratico del Piemonte.