POLITICA- Pagina 537

Disabili: dalle opportunità di lavoro nasce l’inclusione

“Purtroppo talvolta gli enti pubblici non rispettano le quote di assunzione riservate ai disabili. Dobbiamo essere noi i primi a dare l’esempio e pretendere che anche i privati seguano quanto prescritto dalla legge in questa materia. Mi sono già attivato presso la Regione Piemonte affinché noi si adempia integralmente alle disposizioni nelle future assunzioni, in modo che le quote siano precisamente rispettate”. Così Roberto Rosso, assessore ai Diritti civili in occasione della Giornata mondiale delle persone con Disabilità.

“E’ pur vero che il 49,7 per cento delle persone disabili sono impiegate nel pubblico, ma in generale sono ancora troppe le barriere fisiche e morali da abbattere per permettere a questi cittadini una vita più inclusiva e integrata. In questi mesi come assessore ai Diritti civili ho potuto incontrare molte persone che convivono con enormi difficoltà e ho conosciuto realtà virtuose come l’Anglat, Cas’Aglea e la Fand che si adoperano per dare voce a chi tutti i giorni si scontra con la discriminazione, ma anche per trovare soluzioni ai numerosi problemi, dai parcheggi all’accesso al lavoro”.

Il rapporto Istat ‘Conoscere il mondo della disabilità’, presentato  a Roma, “ci fa capire – aggiunge Rosso – quanto ancora ci sia da fare e quali siano le sfide che ci aspettano per garantire una vita dignitosa a queste persone che dimostrano di essere un esempio di forza per tutti”.

Dai dati emerge infatti che oltre tre milioni di persone in Italia sono disabili, più di seicentomila vivono in situazioni di isolamento. In due milioni di famiglie c’è una persona con limitazioni gravi e molto spesso questi nuclei familiari fanno fronte ai bisogni di assistenza e alle spese da soli. Famiglie che faticano a conciliare vita lavorativa e cura della persona, che si appoggiano spesso a una rete informale di aiuti i cui servizi sono però a pagamento. Anche dal punto di vista lavorativo la situazione non presenta dati confortanti, infatti solo il 31,3% dei disabili tra i 16 e i 64 anni ha un impiego.

“Su questo fronte – spiega l’assessore – mi sono sincerato che le Apl (Agenzie per il lavoro) possano inviare le comunicazioni in merito a concorsi e opportunità di lavoro per le categorie protette alle associazioni preposte, in modo da far circolare il più possibile le informazioni. Inoltre, da pochi giorni sul sito ‘Piemonte lavoro’ sono state inserite le voci su titoli di studio e qualifiche posseduti dagli iscritti alle categorie protette, due criteri che possono rivelarsi particolarmente utili alle imprese in cerca di personale”.

Regione, varato l’assestamento di bilancio

Più risorse per l’edilizia scolastica e le borse di studio universitarie, per le persone in situazione di fragilità e il riassetto idrogeologico, per le province e i commercianti vicini a cantieri a lungo termine, per gli studenti dei comuni montani.

Sono solo alcune delle decisioni assunte nell’assestamento di bilancio approvato  in Consiglio regionale con i voti della maggioranza.

Su proposta della Giunta regionale e della maggioranza sono stati stanziati 12,5 milioni a sostegno delle persone in situazione di fragilità (extralea); 1 milione per l’edilizia scolastica, cui si sono aggiunti altri 3 milioni su proposta di Fratelli d’Italia; 600 mila euro a sostegno delle cooperative e altrettanti a favore delle proloco; 1,65 milioni per le province; 1 milione per le consulenze alle aziende in difficoltà; 1,1 milioni per rimborsare i danni causati dai selvatici, cui sono stati aggiunti altri 800 mila con un emendamento del Pd.

E’ stato anche approvato un emendamento della Lega di 400 mila euro per finanziare gli abbonamenti ai mezzi pubblici degli studenti delle scuole superiori che vivono nei comuni montani;

Su proposta delle opposizioni sono state incrementate di tre milioni le risorse per il riassetto idrogeologico; altrettanti sono stati proposti da Luv per garantire la copertura di tutte le borse di studio universitarie; 500 mila euro, con un emendamento del M5s, vanno ai commercianti danneggiati dai cantieri a lungo termine; 150 mila sosterranno il Sacro monte di Oropa su iniziativa della Lega.

Le risorse recuperate dalla capitalizzazione di Finpiemonte e destinate al 2021, pari a 56 milioni di euro, sono state anticipate al 2019 e 2020, su proposta del Pd, a sostegno del sistema economico; 66 mila euro andranno, grazie a un emendamento di Fi, al soccorso alpino per ricostituire la spesa storica. Procedure più snelle, proposte sempre da Fi, permetteranno l’utilizzo più veloce di risorse del fondo di riserva per la protezione civile e per sostenere gli interventi di emergenza delle province nell’esercizio delle funzioni trasferite dalla Regione, ad esempio in seguito a frane sulle strade, a viabilità alluvionata, e altre emergenze; 4 milioni, infine, sono stati destinati alle Atc con un emendamento del Pd.

Il presidente del Consiglio Stefano Allasia ha ringraziato consiglieri e funzionari per l’andamento del dibattito: “L’assestamento del bilancio è un traguardo importante per il Consiglio, spero che sia di buon auspicio per una dialettica futura tra maggioranza e opposizione sempre più  costruttiva”.

Il capogruppo Pd Domenico Ravetti ha stigmatizzato l’assenza del presidente Cirio al momento del voto e attribuito all’assessore al bilancio Andrea Tronzano “una condizione di solitudine dalla sua stessa maggioranza. Noi non abbiamo fatto ostruzionismo sul provvedimento”, ha aggiunto, annunciando una opposizione più dura su altri temi come l’ “allontanamento zero”, la ludopatia e l’ambiente.

“Non mi sono mai sentito solo, ho sempre avuto l’apprezzamento della maggioranza e della giunta”, ha risposto Tronzano. “Con questo assestamento si conclude un periodo di assopimento della Regione e si apre l’era del centrodestra”,  ha aggiunto.

Apprezzamento è venuto dal capogruppo della Lega Alberto Preioni: “Sono soddisfatto del lavoro prodotto dal nostro Gruppo, grazie al quale sono ora previsti, nel prossimo biennio, investimenti pesanti in settori nevralgici che tradizionalmente soffrono, quali l’edilizia scolastica, lo sport, con una nuova attenzione alle zone montane”.

“Grazie al nostro lavoro, sono stati raggiunti importanti risultati”, commenta la capogruppo del M5s Francesca Frediani. “Tuttavia riteniamo il provvedimento nel suo complesso poco soddisfacente: In sede di bilancio di previsione ci daremo l’obbiettivo di finanziare adeguatamente tutti i temi importanti per i piemontesi”.

L’esame degli ordini del giorno collegati è stato rinviato alla prossima seduta del Consiglio regionale.

Traffico e viabilità in zona Stadio Olimpico: quali soluzioni?

Riceviamo e pubblichiamo

Giovedì 5 dicembre ore 21. Sala dei Centomila – c.so Orbassano 192/a, Torino

Lista civica “La Piazza”

Ne parliamo nel nuovo appuntamento de “I giovedì de La Piazza”, con i cittadini interessati insieme a Stefano Manelli (esperto di Ingegneria dei Grandi Eventi per Citec Italia). Sono stati invitati a partecipare Maria Lapietra (Assessore ai Trasporti, Infastrutture e Mobilità, Città di Torino), Luisa Bernardini (Presidente Circoscrizione 2) e Davide Ricca (Presidente Circoscrizione 8).

Oltre 350 cittadini di Santa Rita e dintorni attraverso una petizione presentata e illustrata a luglio 2019 in Commissione Urbanistica e Ambiente, hanno chiesto al Comune di realizzare uno studio di fattibilità relativo alla gestione del traffico locale, per rendere più fruibili i luoghi e per ridurre l’inquinamento ambientale in occasione dei grandi eventi allo Stadio Olimpico e PalaAlpitour.

Ma ad oggi non è ancora stata avviata alcuna azione.

La Piazza, che ha per prima promosso la petizione, intende riportare l’attenzione sul tema organizzando una serata di confronto tra cittadini, esperti e istituzioni.

Taglio fondi regionali? Appendino dice no

Dall’ufficio stampa di Palazzo Civico

MINACCIA TAGLIO AL COMUNE: LA SINDACA DIFFIDA GLI ASSESSORI REGIONALI A RETTIFICARE DICHIARAZIONI

“E’ un goffo tentativo di pressione politica non rispettoso delle istituzioni che rappresentiamo e soprattutto delle legittime autonomie degli organi eletti. Le minoranze hanno perso un’occasione per ribadire l’autonomia dell’ente locale che rappresentiamo. Qui siamo in presenza di una minaccia, non alla sindaca o alla maggioranza 5 Stelle, ma dell’autonomia degli enti che rappresentiamo. E’ un precedente grave che mette in discussione l’autonomia di enti democraticamente eletti ricattati con un abuso forte politico. Siccome penso sia grave, io ho il dovere di tutelare l’ente che rappresento e procederò formalmente con un atto di diffida invitando a rettificare le espressioni ritorsive che sono state poste dagli assessori Ricca e Tronzano. Invito quindi Ricca a specificare quali risorse intenda sottrarre a un ente che legittimamente porta avanti una politica che può essere non condivisa, ma minacciare i tagli è lesivo di un ente che certamente non appartiene al sindaco”.

Così la sindaca Chiara Appendino è intervenuta nel dibattito che si è svolto questo pomeriggio in Consiglio Comunale a seguito dell’interpellanza generale (primo firmatario Fabio Versaci) relativa all’autonomia politica del Comune di Torino e alla possibilità che “si possano tollerare ricatti e ritorsioni in termini di destinazione delle risorse a discapito dell’autonomia politica degli organi democraticamente eletti dai cittadini”.

L’interpellanza nasce in seguito a quanto riportato da alcuni organi di stampa secondo i quali l’Assessore regionale Fabrizio Ricca avrebbe presentato una mozione per chiedere il blocco dei fondi regionali sul trasporto pubblico che vengono erogati alla Città di Torino, con la finalità di bloccare il progetto di revisione della ZTL centrale.

Il dibattito è stato aperto dallo stesso Fabio Versaci (M5S): questa interpellanza non ha lo scopo di far discutere il Consiglio sulla ZTL. L’obiettivo è che, pur salvaguardando il legittimo dibattito politico, il Consiglio si esprima sul fatto se non ritenga grave che un ente minacci un altro ente dotato di autonomia propria. Un atto come quello annunciato dal consigliere Ricca sarebbe un precedente gravissimo.

Secondo la capogruppo del M5S, Valentina Sganga, si tratta di una minaccia ridicola e vergognosa ed è necessario rivendicare l’autonomia e l’indipendenza delle decisioni di chi amministra. Damiano Carretto (M5) ha parlato di “bullismo politico” da parte degli assessori Ricca e Tronzano che non avrebbero compreso il loro ruolo e che, dovrebbero invece preoccuparsi di riportare a 140 milioni il fondo destinato al trasporto pubblico.

Fabrizio Ricca (Lega Nord) ha evidenziato come la Regione abbia previsto 180 milioni a favore del miglioramento della qualità dell’aria ma occorre che l’Amministrazione comunale chiarisca se la nuova ZTL abbia questo, come finalità, o abbia l’obiettivo di fare cassa, confermando la disponibilità a trovare un progetto condiviso mentre per Marina Pollicino (Connessione Civica), il ritardo dell’Amministrazione, espressione di una debolezza con la quale la maggioranza ha voluto attivare uno dei suoi punti forti del programma, non ha permesso ai cittadini di essere accompagnati in questo accompagnamento strutturale dell’uso degli spazi urbani.

Il capogruppo del PD, Stefano Lo Russo non c’è traccia nel progetto della nuova ZTL di dati utili a sostenerne l’utilità a vantaggio della qualità dell’aria considerando “una truffa” la ZTL utile a far entrare nelle casse comunali 3,8 milioni nel 2020 e 6,8 nel 2010, e ha invitato M5S e Lega a risparmiare “lezioni sul galateo istituzionale”.

Secondo Monica Amore (M5S), che ha invitato tutti a far politica con i contenuti e non i ricatti, si è in presenza di una minaccia inaccettabile mentre Francesco Tresso (Lista civica per Torino) è inaccettabile il richiamo alla correttezza da parte della maggioranza quando, sulla ZTL, l’Amministrazione si è comportata scorrettamente per mancanza di dialogo su un provvedimento che tutti avrebbero voluto rivedere.

Maria Grazia Grippo (PD) ha evidenziato come il fatto che il PD consideri ricattatoria la mozione presentata in Regione sui tagli non significhi affiancarsi al Movimento 5 Stelle che nella realtà ha dato dimostrazione di incapacità di dialogo. Per Mimmo Carretta (PD) invece, l’interpellanza rappresenta una domanda retorica con la risposta scontata, “una scenetta da asilo” fatta da coloro che, mentre oggi invocano rispetto istituzionale, in passato avevano un atteggiamento di ammutinamento guidato dalla sindaca nei confronti del Presidente della Repubblica.

Per Antonio Fornari (M5S) quella di oggi dovrebbe essere un’occasione per ribadire i principi costituzionali che dovrebbero unire e la minaccia non risponde ai criteri di buona gestione e imparzialità mentre per Giovanna Buccolo (M5S) le minoranze non hanno compreso l’oggetto dell’interpellanza, che mette in evidenza il mancato rispetto di un diritto del Comune, ente democraticamente eletto.

Chiara Foglietta (PD) ha evidenziato come, a proposito di correttezza, la sindaca abbia invocato gli stessi pieni poteri invocati da Salvini, sottolineando come in commissione Bilancio, a sostegno dell’ambiente, abbia chiesto fondi maggiori per la realizzazione di piste ciclabili. Federica Scanderebech (Gruppo misto di minoranza Rinascita Torino), invece, ha ribadito il suo “No” per ogni provvedimento vessatorio come la Ztl a pagamento, il T red o l’incremento delle multe mentre, secondo Federico Mensio (M5S), ha evidenziato come nessuno dalle opposizioni abbia sottolineato come i provvedimenti delle ZTL a pagamento in città come Milano, Madrid abbiano portato benefici.

Infine l’assessore all’Ambiente, Alberto Unia, ha ribadito come il piano della Regione Piemonte preveda la ZTL allargata e come sia evidente che, riducendo il traffico, si migliora la qualità dell’aria.

Ci vuole coraggio!

PAROLE ROSSE  di Roberto Placido

Tra i tanti motivi delle evidenti difficoltà della Sinistra nel nostro paese, oltre ai programmi, in alcuni casi quasi liberisti, al distacco dai propri riferimenti sociali, alla mancanza di leadership, né carismatiche e spesso nemmeno considerate in quanto tali, elemento non secondario è l’incapacità di usare dei nomi e dei simboli che siano riconosciuti e riconoscibili.

Così dopo avere esaurita tutta la botanica tra querce, garofani, rose, ulivi, e disconoscendo i tradizionali nomi e simboli della sinistra siamo arrivati agli ultimi simboli e nomi. L’elenco dei nomi sono talmente tanti che di molti se n’è persa, fortunatamente, anche la memoria ma che denotano la mancanza di sintesi e di unità a sinistra. Prevalgono litigiosità e personalismi che fanno da contraltare ai risultati spesso modesti se non fallimentari. Per sinteticità mi soffermo su uno degli ultimi filoni che in questo momento esprime anche importanti uomini e donne del governo Conte 2. Dalla fuoriuscita dal PD, era il lontano febbraio 2017, nasceva Articolo Uno – MDP ( Movimento Democratico e Progressista). Alla domanda su come si faceva a scegliere un nome del genere mi risposero con un ragionamento non sintetizzabile se non che graficamente su una scheda elettorale Articolo Uno si distingueva bene. Avrei dovuto capire che era un infausto presagio, nonostante l’entusiasmo che , inizialmente, in molti aveva creato, Articolo Uno non si è praticamente mai presentato da nessuna parte, non è mai diventato un partito e mai lo diventerà. Così in un crescendo rossiniano tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018, Articolo Uno-MDP con Sinistra Italiana, nata quasi clandestinamente dalle ceneri di SeL (Sinistra Ecologia Libertà) e Possibile, il movimentino di Pippo Civati ex “socio” di Matteo Renzi e fuoriuscito anche lui dal PD, un precursore, danno vita a Liberi e Uguali (LeU). Simbolo, graficamente presentabile ma nome incredibile. La mente degli italiani andò subito al ricordo di un famoso shampoo….. liberi e belli… magari!, per non dire altro. Alla domanda, ma come si fa a chiamare un partito così?! Quelli del PD sono piddini, di Forza Italia, forzisti, della Lega, leghisti e così via quelli di LeU, cosa sono leuini?! In un convegno nazionale ricordai che, oltre alle cose scritte sopra, in Piemonte la Leu, è la lepre, sic!! Così nonostante le scelte, nella stesura del programma e delle liste, a dir poco discutibili, alle elezioni politiche LeU prende poco più del 3% e comunque oltre un milione di voti con un drappello di dodici deputati e cinque senatori. Un fallimento che porta alla, prematura, scomparsa della stessa formazione che sopravvive, per mera necessità, come gruppo parlamentare. In Piemonte si da così vita alla Lista di LUV (Liberi Uguali Verdi) che nel disastroso risultato del candidato Presidente, uscente, Chiamparino e di tutto il centrosinistra con il 2,43% e solo per lo 0,15% riesce ad eleggere un consigliere, Marco Grimaldi. Più recentemente, altro disastroso risultato, in Umbria con un simbolo impresentabile, mi chiedo a chi li fanno fare e come li scelgono, ed un nome all’altezza del simbolo, Umbria Civica Verde e Sociale, raggranella un modestissimo 2,1%. Così il prossimo gennaio nelle elezioni regionali dell’Emilia Romagna, che avranno ricadute anche sugli equilibri nazionali, si presenterà la lista “Coraggiosa”. Emilia Romagna Coraggiosa Ecologista Progressista. I riferimenti della lista sono l’ex Presidente della Regione Vasco Errani, l’ex parlamentare europea, la giovane e simpatica, Elly Schlein. Simbolo a parte, uno studente dello IED (Istituto Europeo di Design) avrebbe fatto meglio, mi domando come si fa a chiamare una lista elettorale Coraggiosa?! Il primo pensiero va ad una nave della Costa Crociere, come Costa Fascinosa, Favolosa, Luminosa e così di seguito. Per pensare e presentare dei nomi e dei simboli così ci vuole proprio coraggio. Se la sinistra avesse lo stesso coraggio nel riappropriarsi dei propri simboli, della propria storia, dei riferimenti sociali, adeguandoli naturalmente al terzo millennio, si presenterebbe con maggiori strumenti ad affrontare una destra sovranista, rozza e pericolosa.

 

Come nel teatro dell’assurdo

Amo il teatro dell’ Assurdo, Ionesco, Ibsen. Teatro del paradosso e dell’ allegoria.

Forzatura della realtà per rendere più esplicite le critiche sociali e politiche.
Andava forte negli anni ’50. Ora la realtà ha letteralmente superato quella fantasia. Di fatto un
intero nostro paese follemente incasinato, oramai dentro ad una crisi di nervi. Ultima vicenda il
cosiddetto salva Stati. Ora Di Maio e Salvini si oppongono. Gualtieri e pd sbigottiti replicano.
“Eravate voi al governo quando sono iniziate le trattative. Ora cosa volete?” E qui comincia
il Teatro dell Assurdo. L’Ex Ministro Tria conferma di aver trattato e di aver informato l’ allora
Presidente del Consiglio Conte il quale ha informato con un Whatsapp i vice Presidenti Di Maio e
Salvini. Follia con una sua tragica razionalità. Logica avrebbe voluto un consiglio dei Ministri
apposito. Evitato solo per un motivo, evitare di bisticciare
Hanno fatto finta di niente sperando non si sa bene cosa. In questo mese si pagano le tasse.
Precisamente si paga l’ anticipo delle tasse del 2020. Contemporaneamente notificate multe
ed accertamenti multi milionari a nullatenenti che sorridono ed alzano spallucce. Tanto non
rischiano nulla.
Viene in mente la storia dei famosi 49 milioni di Euro che la Lega di Salvini dovrebbe ridare in 89 anni.
Complimenti a tutti.
Sapete il perché di queste sceneggiate ?
Finzioni per spingere più in là la bancarotta del nostro Stato. Tragicamente semplice no? Uno
Stato indebitato ma senza patrimonio e contemporaneamente con un patrimonio privato più
alto del mondo.
E visto che non vogliamo farci mancare nulla abbiamo (hanno) letteralmente buttato via 9
miliardi per il reddito di cittadinanza. Vorrei conoscere una persona, solo una persona che è stata
avviata al lavoro o quanti hanno avuto delle proposte di lavoro dai centri dell’impiego. Con 200
mila persone ( in particolare al Sud) soggetti a controlli per dichiarazioni false. Appunto, altra
follia. Ma anche noi piemontesi diamo il nostro piccolo contributo alla totale ingovernabilità e
dunque follia del sistema. Torino non ha nulla sotto controllo. Trasporti nel marasma più totale.
Personale, non esiste una pianta organica. Ora pure i pentastellati ( gruppettari di nistrorsi) che si
oppongono alla presenza sul nostro territorio di start up perché israeliane.
Sconsolante epilogo del dopo no Tav ed esaltazione di tutti gli antagonisti del mondo per poi
dare il maggior numero di concessioni per supermercati. Anche qui, sapete perché? Fingere di
incassare i soldi delle urbanizzazioni per rimandare la bancarotta del Comune di Torino.
Con Appendino che colleziona avvisi di garanzia. Con Italia e Piemonte che letteralmente
sprofondano nella melina e non in forma figurata . Ultima ed inquietante domanda? Sanno che
cosa sta accadendo? Tragica riposta: no!
Non sanno , o perlomeno fanno finta di non sapere che è l Italia che ha bisogno dell’Europa e non
viceversa. Nel quadro l’Urlo di Munch è rappresentata l’ impotente angoscia dell’ umanità di fronte
alla potenza della natura. Tra le cose che mi hanno sempre stupito, l’ attualità di un’ opera
concepita prima della fine dell’Ottocento. Una fotografia esistenziale attuale. Ora i nostri conti
economici non tornano come non tornano i conti esistenziali. Non c’ è mai stata crisi lacerante
complicata con una classe dirigente così incapace e totalmente inadeguata.

Patrizio Tosetto

Riorganizzazione scolastica, discussione in Sala Rossa

Dall’ufficio stampa di Palazzo Civico

Oggi pomeriggio il Consiglio comunale si è aperto con la discussione di un’interpellanza generale sul tema della riorganizzazione scolastica (primo firmatario, Stefano Lorusso, PD) che chiede il rinvio di un anno delle proposte di “gigantismo scolastico” previste dal piano di riorganizzazione 2020/2021 approvato nel 2017.

L’assessore all’istruzione, Antonietta Di Martino, ha spiegato di aver operato, in congruenza con gli indirizzi comunali e regionali, l’operazione di dimensionamento che è stata orientata alla valorizzazione dei modelli degli istituti comprensivi. Le proposte pervenute sono scaturite da un percorso partecipato e sono state tutte elaborate dalle scuole, compresa quella riguardante l’Istituto comprensivo Alberto Salgari (che avrà 1.777 alunni e non 1.850 come indicato nell’interpellanza generale). La richiesta di rinvio di un anno della riorganizzazione è inopportuna se consideriamo che è già rimasto sospeso per un anno, ma il Consiglio comunale è libero di approvare la revisione dell’atto di indirizzo.

La consigliera Lorenza Patriarca (PD) ha precisato che un grande istituto comprensivo è formato da non oltre 1.300 studenti (e non 1.800 come il Salgari). I temi cruciali sono due, ha detto; non c’è stata la possibilità di approfondire un tema vitale del mondo scolastico in sede di Commissione consiliare. E occorre un dialogo maggiore fra le scuole e le pubbliche amministrazioni, il piano non può funzionare con un Istituto comprensivo formato da 1.800 alunni, con vari gradi scolastici

Il consigliere Stefano Lorusso (PD) ha dichiarato che le decisioni prese dall’Amministrazione sono state prese senza nemmeno convocare una Commissione con i consiglieri comunali. La questione, al di là degli indirizzi, è soprattutto una questione di buon senso: un nuovo istituto comprensivo con 1.777 studenti è un’enormità. E questa giunta dovrebbe valutare maggiormente la natura dei problemi e atteggiarsi con meno spocchia. Su questa vicenda sono state raccolte oltre mille firme di genitori contrari al dimensionamento e non sono stati presi in considerazione.

La consigliera Marina Pollicino (Misto di minoranza – Con.Ci) ha spiegato come ci siano due termini che hanno un diverso significato: efficienza ed efficacia. E occorre andare nella direzione dell’efficacia, non deve vincere l’efficienza come nel caso del dimensionamento scolastico. E su questo tema si sta andando verso l’involuzione culturale, perchè che il risultato è un mostro dalla forma di un apparato elefantiaco.

La consigliera Daniela Albano (M5S) ha detto che si è sviluppato un percorso virtuale tra gli insegnanti che ha generato un buon progetto per le famiglie e si è detta soddisfatta della direzione intrapresa in tema di dimensionamento scolastico.

La consigliera Barbara Azzarà (M5S) ha detto il progetto che sta alla base delle scelte in tema di dimensionamento parte da indicazioni volute a suo tempo dal Partito Democratico regionale, recepite nella delibera approvata dal Comune di Torino. Tutto quanto sta alla base del dimensionamento scolastico è un progetto educativo a tutti gli effetti.

La consigliera Deborah Montalbano (Misto di Minoranza – DemA) ha ricordato di non aver votato la delibera all’origine della discussione e come, nonostante le tante proteste dei genitori, non sia mai stata convocata una Commissione sul tema. Il risultato di questi accorpamenti, ha detto, è la formazione di ‘classi pollaio’ e di spazi sacrificati per gli studenti. Mi auguro, ha concluso, che non ci si avvii nella stessa direzione per la scuola Gianelli alle Vallette.

Manovra, Ruffino (FI): “Governo vicino ai piccoli Comuni? Garantisca risorse”

“Le fusioni tra comuni devono essere innanzitutto volontarie e, in secondo luogo, il governo deve garantire la vita di questi enti locali, senza dimenticare le Unioni dei Comuni, anche qui, formate in prevalenza da piccole realtà.
Le unioni da tempo sono in sofferenza perché prive di risorse adeguate al loro funzionamento ed efficientamento. Molte di queste, per carenza di personale e fondi si sono sciolte, disperdendo un patrimonio di servizi e di esperienze. Prevedere esclusivamente finanziamenti atti a favorire le fusioni, come previsto dal governo nella manovra, è gettare fumo negli occhi delle amministrazioni locali che saranno semplicemente destinate a fallire”. Così, in una nota, la deputata di Forza Italia Daniela Ruffino.

Clima, i Verdi e gli studenti

“Venerdì 29  è stato il giorno del cosiddetto ‘black friday’ (il venerdì nero) momento dell’anno in cui i consumatori possono trovare offerte e sconti su ogni tipo di prodotto nei locali commerciali e sui siti di e-commerce. E’ stato però anche il giorno in cui si è svolto il 4° sciopero per il clima. Moltissimi giovani a Torino, provenienti dai tantissimi centri del Piemonte, hanno nuovamente manifestato nelle piazze del capoluogo per ribadire al mondo della “politica” e della “finanza” che è necessario prendere provvedimenti contro il cambiamento climatico, gli attuali modelli di sviluppo basati sul consumismo sfrenato e sulle energie fossili. Tra gli studenti con gli striscioni c’erano anche tantissime persone con un’età elevata, a dimostrazione che la salute del pianeta riguarda tutti, non solo i più giovani. Noi di ‘Europa Verde – Verdi Piemonte’ eravamo presenti con un nostro striscione con la scritta <<Non c’è un pianeta B>> per far capire che per salvaguardare la nostra salute, le nostre economie, i nostri territori, dobbiamo salvaguardare la salute del pianeta. Siamo dunque convinti, come partito ecologista, che in futuro una politica di sviluppo basata sulla sostenibilità ambientale, su un uso più moderato e rispettoso delle risorse della terra ci può e ci deve essere in Italia come nel resto del mondo.”

Cosi in una nota i due portavoce dei Verdi del Piemonte, Tiziana Mossa e Alessandro Pizzi.

Il cerino alla politica mentre l’Italia sprofonda

Piemonte, Liguria e Italia vanno a pezzi e i politici scaricano sulla burocrazia. La burocrazia dice di
aver paura della magistratura e la magistratura dice d’intervenire dopo il reato e di non essere
responsabile della prevenzione ambientale.

Gli imprenditori dicono di applicare le leggi non chiare
e farraginose. Il cerino torna alla politica che ammette che lo Stato non ha soldi e l’ eventuale
indebitamento non è permesso dall’ Europa. Circolo vizioso da cui non se ne esce con Venezia
che va a fondo, con Alessandria e Genova irraggiungibili. Poi sia il centro che il sud non stanno
sicuramente meglio.
Italia  che sprofonda nel senso letterale del termine. Ma anche pezzi di società civile hanno le loro
responsabilità . Dopo appelli a non uscire di casa si deve intervenire per salvare chi è
addirittura transitato in strade chiuse al traffico. Proprio così, nulla se non poco non funziona. Tra
le poche cose che funzionano l’abnegazione di protezione civile, Vigili Urbani o del fuoco che
fanno il possibile.
Ma si è difronte ad una valanga , ora inarerstabile. Saremmo ingenerosi se imputassimo tutte le
responsabilità alla attuale classe dirigente. Il tempo fa la sua tragica parte. La responsabilità di
chi non ha voluto prevenire i fenomeni.L’ esempio più eclatante sono i terremoti.
Non sono prevedibili ma quando avvengono ci sono comportamenti e comportamenti. Viceversa c’è
l’ italico metodo di trovarsi sempre stupiti. Dopo che ci si riprende, le successive ed inutili
polemiche sulle altrui responsabilità.
Per una volta non sono i pentastellati i principali responsabili. Manco due anni che governano.
Molti nel passato hanno sperato in una loro vittoria sapendo che li avrebbero presi in
mezzo. Cosi Lega e Forza Italia che hanno governato per almeno 15 anni.
Con il PD secondo in questa classifica, circa 10 anni. Sulle crisi aziendali si ripete il copione.
Sono solo tre le regioni non interessate: Lombardia, Trentino e Calabria. Prova palese che è il
sistema Italia che non funziona. Molti sostengono che siamo vittime della globalizzazione.
Probabile ma (appunto) non unica spiegazione. Molti nel dire che sono le multinazionali cattive.
Probabile ma (appunto) nemmeno qui l’ unica spiegazione. Da decenni non esistono politiche industriali,

sia per mancanza di soldi, sia per incapacità di gestire. Lontani, remoti i tempi di quando si
costituiva l’Iri , acronimo di Istituto Ricostruzione Industriale. O di quando il Governo Parri mandò
Enrico Mattei liquidatore dell Agip. Contravvenendo al mandato fece grande l’industria di Stato
pagando con la vita. Non possiamo vivere sugli allori.
Nessuna sospensione delle regole democratiche. Soluzioni a più livelli: aiuto dall’Europa, commissario europeo
con ruolo nazionale e singoli commissari regionali.
Come non può essere un italiano commissario dell’ Europa non possono essere commissari
regionali coloro che operano in regione. A situazioni di emergenza risposte di emergenza. Di fatto l’Italia è
fallita e solo delle convenzioni ed interessi internazionali possono dare speranza. Non sto sta parlando o vaneggiando.
Sono consapevole che è difficilmente realizzabile, ma francamente non vedo altre vie d’uscita credibili.

 

Patrizio Tosetto