POLITICA- Pagina 535

Mai così tanti emendamenti in 50 anni di storia della Regione

Sono saliti a 1.942 – nel giro di una manciata di ore – gli emendamenti al provvedimento sulla semplificazione, ovvero il Disegno di legge 83, “Disposizioni collegate alla legge di stabilità regionale 2020”.

Un record nel record, se si pensa che già ieri mattina in apertura di seduta, presieduta da Stefano Allasia, gli emendamenti depositati erano quasi 1.350, il numero più alto nei cinquant’anni di storia dell’Assemblea legislativa piemontese. Il gruppo Luv ne ha presentati un migliaio, circa ottocento il M5s e una novantina il Pd. Alcuni emendamenti sono poi della Giunta.

Nella seduta pomeridiana, dopo il respingimento da parte della maggioranza di una serie di questioni preliminari e pregiudiziali alla discussione del provvedimento, poste dalle forze di opposizione, l’esame dell’articolato è entrato nel vivo con la presentazione degli emendamenti all’articolo 1, proposti – oltre che dalla Giunta regionale – dal Pd (primo firmatario Maurizio Marello) e dal M5s (prima firmataria Francesca Frediani).

La discussione sul provvedimento proseguirà nelle sedute del Consiglio già convocate oggi e giovedì.

Mussolini si è fermato a Nichelino

FRECCIATE  Nessuno se lo ricordava, ma Benito Mussolini è ancora un cittadino onorario di Nichelino. La scoperta è del capogruppo democratico Carmen Bonino e del primo firmatario del relativo odg, consigliere Gianluca Crimaldi. Il prossimo consiglio comunale provvederà a revocare l’onorificenza. Un provvedimento secondo la Costituzione italiana, ma aggiornare le lancette della Storia?

L’arciere

Costanzo (M5S): “A fianco del sindaco di San Mauro”

“Nel momento del bisogno – afferma la deputata Jessica Costanzo (M5S) dopo l’esondazione del Rio Sant’Anna a San Mauro Torinese – si mettono da parte gli screzi, le divergenze e ci si aiuta.

O almeno così dovrebbe avvenire in qualunque ambito della convivenza civile. Evidentemente ciò non avviene in politica, dove nel momento delle disgrazie si fa puro sciacallaggio mediatico, e  poco importa se delle famiglie hanno perso tutto, se in questo momento l’amministrazione dovrebbe essere aiutata per sostenere al meglio le persone in difficoltà: è più importante paragonare la frana di San Mauro all’hotel Rigopiano, pur di avere un po’ di visibilità. Poi per fortuna, spenti i riflettori e le telecamere, ci sono le immagini e la riconoscenza dei san mauresi, che dicono tutto” conclude Costanzo.

Lega: “Senza incentivi seri il settore automotive rischia crisi profonda”

“Se non ci pensa il Governo, allora tocca alla Regione dare l’impulso giusto”

Fra i vari settori, e sono tanti, che sono stati colpiti duramente dal prolungato lockdown per l’emergenza Coronavirus, c’è sicuramente quello dell’auto. Le vendite e le immatricolazioni di nuovi veicoli sono colate a picco, provocando un effetto a catena che coinvolge tutta la filiera, dalla rete di vendita alle aziende di componenti e ricambistica, alle officine e alle aziende di autonoleggio.

«Senza incentivi veri e concreti, rischiamo il tracollo: se non ci pensa il Governo, allora tocca alla Regione fare la sua parte per sostenere questo settore, strategico per il nostro territorio – commenta il consigliere regionale della Lega Mauro Fava, che ha presentato un ordine del giorno proprio sull’argomento, in discussione giovedì 18 giugno a palazzo Lascaris – Invece di pensare a sciocchezze come il bonus monopattini, a Roma dovrebbero dedicarsi alle cose serie, ma nel Decreto rilancio ci sono solo un mare di mancette e aiutini che non servono a nulla. Io che provengo dal settore dell’automotive, so bene quali problemi sta attraversando il settore e sto raccogliendo timori e preoccupazioni di molti imprenditori, che vivono nell’incertezza più assoluta e rischiano da un momento all’altro di dover cessare l’attività, lasciando a casa tanti lavoratori».

E mentre a Roma si perde tempo inutilmente, i dati ISTAT mostrano una realtà preoccupante. Infatti, secondo le misurazioni relative al mese di marzo 2020, la produzione del settore automotive nel suo insieme ha registrato un calo del 55,8% rispetto al 2019, mentre la fabbricazione di autoveicoli è scesa del 62,6% e quella di carrozzerie per auto, rimorchi e semi-rimorchi del 64,4%, mentre quella di componentistica e accessori è calata del 48,7%.

Per quanto riguarda la vendita di auto, secondo i dati diffusi dall’UNRAE, nel mese di maggio 2020 la contrazione è stata del 49,61% rispetto ad un anno fa. Tutto ciò ha prodotto ovviamente pesanti ripercussioni anche a livello lavorativo, visto che nella sola Provincia di Torino 714 aziende hanno messo in cassa integrazione 53mila dipendenti.

«E’ necessario un intervento importante per stimolare la ripresa del mercato, per questo riteniamo che gli incentivi all’acquisto di nuove auto non possano essere limitati ai soli veicoli elettrici, ma debbano essere estesi a tutti quelli a motore termico di categoria Euro 6 – aggiunge ancora Fava – Perché gli incentivi siano funzionali, occorre che la platea dei possibili beneficiari sia la più ampia possibile. La nostra proposta è che possano usufruirne tutti quelli che acquistano un’auto nuova, usata o km 0, purchè Euro 6, permutandone una di categoria inferiore (da Euro 5 a scendere). Chiediamo alla Giunta di farsi portavoce di questa richiesta, assieme ad altre Regioni, nei confronti del Governo, perché abbandoni insensate ed ottuse politiche pseudo-ambientaliste in favore del buonsenso e della tutela delle tante aziende italiane legate alla filiera dell’auto. In caso contrario, chiediamo al presidente Cirio di avviare una misura di questo genere con le risorse che potrà mettere in campo la Regione».

Montanelli: Lagioia reticente, ma non basta Meloni a risolvere la questione femminile

FRECCIATE  Nicola Lagioia, direttore del Salone del Libro, sulla statua di Indro Montanelli imbrattata di vernice rossa, è stato evasivo… anzi reticente con il suo commento “sessantottino” sulla parità di genere nell’anno 2020. Ma basta dire, come sostiene la parlamentare torinese di Fratelli d’Italia, Augusta Montaruli, che la questione femminile a destra è già risolta con Giorgia Meloni unica leader donna del panorama politico italiano? 

L’arciere

Fase 3, Ruffino (Fi): “Ritardi cig ingiustificabili”

“GOVERNO E TRIDICO NON NASCONDANO POLVERE SOTTO TAPPETO”
“E’ assurdo che ci siano ancora migliaia di lavoratori che attendono ormai da tre mesi di ricevere la cassa integrazione. Con quali soldi dovrebbero vivere queste persone? I ritardi dell’Inps non sono più tollerabili e per tutto quanto visto in questa fase emergenziale, dal sito bloccato, ai bonus erogati in ritardo o non elargiti affatto, passando per mancata corresponsione della cassa integrazione, il presidente dell’ente Pasquale Tridico dovrebbe rimettere il mandato. Mi auguro che il governo affronti anche questa questione agli Stati Generali, senza provare a nascondere, come sempre, la polvere sotto al tappeto. Qui non sono in ballo solamente i diritti dei lavoratori in un momento di estrema difficoltà, in gioco c’è la loro stessa dignità. Chi è responsabile di questi ingiustificabili ritardi faccia ammenda e si comporti di conseguenza”. Così, in una nota, le deputata di Forza Italia Daniela Ruffino.

Presidio di Rifondazione davanti all’UI

Martedì 16 giugno, alle ore 11, Rifondazione Comunista terrà un presidio conferenza stampa davanti alla sede dell’Unione Industriale di Torino in via Fanti, 17 per presentare i contenuti della campagna che il partito ha intrapreso a livello torinese e nazionale in tema di lavoro, di reddito, di rilancio dell’intervento pubblico.  

Un presidio conferenza stampa che si tiene non casualmente davanti alla  sede dell’Unione Industriale di Torino per denunciare l’assurdità di tutta una serie di richieste avanzate nel corso dell’ultima settimana dai rappresentanti degli industriali col pretesto di favorire una ripresa economica: libertà di licenziamento, decontrattualizzazione, incentivi alle imprese, sgravi fiscali, sblocco degli appalti Tav in Valsusa. Tutte ricette destinate ad aggravare la situazione di crisi, a scaricarla sui lavoratori, sulle persone meno abbienti, più che risolverla.

Contro questa offensiva di parte confindustriale Rifondazione Comunista protesta e prende parola. Secondo uno studio Torino è la città metropolitana più colpita dal punto di vista economico dall’epidemia Covid19. Per uscire da questa crisi occorre cambiare radicalmente rotta, occorre puntare a un modello di economia sostenibile dal punto di vista sociale e ambientale. Sarà presente tra gli altri Ezio Locatelli, segretario provinciale e membro della direzione nazionale Prc-Se.

Valle (Pd): “Commissione congiunta Regione e Comune sul Regio”

“Chiedo nuovamente all’Assessora Poggio di venire a riferire sulla questione Teatro Regio in una Commissione cultura congiunta Regione Piemonte – Città di Torino da convocare prima possibile” afferma il Consigliere Regionale PD Daniele VALLE.

“Ero presente questa mattina al presidio insieme ai lavoratori del Teatro Regio che sono giustamente preoccupati per i loro contratti, ma sono anche profondamente amareggiati da questa soluzione ‘scaricabarile’ del commissariamento” precisa Valle “per questo è necessario come ho già chiesto, fin dal giorno in cui è esplosa la questione Graziosi, che le istituzioni principali, Regione Piemonte e Città di Torino, prendano in mano la faccenda e ne parlino faccia a faccia con tutte le parti sociali”.

“Il Teatro Regio è stato per anni un simbolo di Torino, un ambasciatore che ha portato l’orgoglio sabaudo fino in Giappone nel 2010 e ad Edimburgo nel 2017, né questa istituzione né tutti i suoi lavoratori meritano questa fine” conclude il Consigliere VALLE.

Verdi-Europa Verde: “Liberare Torino dallo smog”

“In questi giorni uno studio del comitato Torino Respira , che noi ringraziamo, mette in luce la gravissima situazione della nostra città per quanto riguarda la qualità dell’aria.

Infatti è emerso che in 70 scuole torinesi su 71, e in diversi parchi e ospedali, ci sono concentrazioni di biossido di azoto ben oltre i limiti raccomandati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ed in alcuni casi addirittura oltre i limiti di legge.

Ciò comporta un maggior rischio per tutti i cittadini di sviluppare malattie respiratorie, oltre ad un aumento delle morti premature.

Purtroppo la classe politica torinese non si sta facendo carico del problema, ignorandolo completamente o mettendo in campo iniziative blande.

Come Verdi – Europa Verde Torino crediamo che si debba intervenire istituendo zone #carfree nelle aree più sensibili, l’attuazione del bici Plan in modo che in tutta la città ci si possa spostare utilizzando forme di mobilità dolce, oltre ad un deciso intervento di #riforestazioneurbana.

Crediamo che sia arrivato il momento di smetterla di giocare sulla salute dei cittadini, anche in vista dalle elezioni #comunalitorino2021 ci batteremo affinché l’emergenza climatica diventi una priorità per la #politica torinese”

I Co- Commissari dei Verdi-Europa Verde della Provincia di Torino Angela Plaku e Antonio Fiore
(foto Paolo Liguori)

“No alla liberalizzazione della caccia in Piemonte”

“Le Associazioni aderenti al Tavolo Animali e Ambiente chiedono ai Consiglieri Regionali di non autorizzare il massacro della fauna selvatica della nostra Regione”

Il Tavolo Animali e Ambiente, cui aderiscono le Associazioni ENPA, LAC, LAV, Legambiente L’Aquilone, LIDA, OIPA, Pro Natura e SOS Gaia, ha inviato ai Consiglieri della Regione Piemonte una lettera contenente l’invito a votare contro le modificazioni sulla legge venatoria che verranno portate in settimana all’approvazione del parlamento subalpino.

In particolare, le Associazioni chiedono che si ascolti il parere del mondo scientifico (possibilmente prima che i danni siano ormai irreversibili, come la recente pandemia di Coronavirus ci insegna), unanimemente schierato contro le modifiche. In particolare, per quanto riguarda l’estensione della possibilità di caccia a ben 15 specie attualmente protette, quasi tutte di uccelli. Tutte specie in evidente sofferenza numerica e presenti nel nostro territorio spesso con numeri molto limitati. Emblematico il caso dell’allodola, piccolo uccello insettivoro che pesa meno della cartuccia con cui verrebbe disintegrato, la cui popolazione in Piemonte negli ultimi 20 anni si è dimezzata. Lo stesso vale per pernice bianca, moriglione e pavoncella. Di lepri variabili nessuno sa con esattezza quante siano, anche se il numero è certamente esiguo: in queste condizioni un banale ed ovvio principio di precauzione suggerirebbe il blocco immediato di ogni prelievo venatorio. Nessuna di queste 15 specie è responsabile di danni all’agricoltura o ad altre attività antropiche degni di rilievo: il loro prelievo venatorio, quindi, assume unicamente finalità di tipo ludico e nessuna giustificazione di riequilibrio ambientale o faunistico può essere addotta in suo appoggio.

Il Tavolo Animali e Ambiente, nel caso in cui i consiglieri decidessero comunque di appoggiare le modifiche, ha posto una semplice domanda: “perché consentire ai cacciatori di sterminare piccoli uccelli come merli ed allodole e specie a rischio di estinzione?”.

Il Tavolo Animali & Ambiente ha inoltre promosso la petizione online “FERMIAMO LA STRAGE DI UCCELLI IN PIEMONTE”.
E’ possibile firmare qui:
https://www.change.org/p/fermiamo-la-strage-di-uccelli-in-piemonte

Per il Tavolo Animali & Ambiente
Piero Belletti
PRO NATURA Piemonte