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A Iaretti la delega all’Identità piemontese

Dal Piemonte / VILLAMIROGLIO

Il sindaco  Paolo Monchietto ha firmato da alcuni giorni il decreto di nomina con il quale conferisce al capogruppo della lista ‘Progetto Villamiroglio MPP’ Massimo Iaretti a delega alla ‘Identità Piemontese’

 

Si tratta di una delega pressoché unica in tutta la regione subalpina, finalizzata a valorizzare i valori, la storia, la cultura la tradizione, la lingua delle genti del Piemonte.

E non è un caso che venga attribuita in un comune di piccolissime dimensioni, al centro di una zona rurale e collinare, proprio in uno di quei luoghi dove i caratteri della ‘piemontesità’ si sono meglio conservati, pur tra mille difficoltà ed il mutare della società. “Ringrazio innanzitutto il sindaco Monchietto per questa opportunità – dice Massimo Iaretti – adesso si tratterà di lavorare per realizzare iniziative, che saranno concretizzate nelle prossime settimane, di carattere culturale, di recupero della memoria, di salvaguardia della lingua, che vadano a mantenere quel carattere identitario che deve essere proprio di ogni comunità, locale e regionale, e che in Piemonte sta rischiando di andare perento più che in altre realtà. Tutto questo dovrà avvenire senza dimenticare che il Piemonte è una regione d’Italia e l’Italia appartiene all’Europa e che viviamo in una società che è diventata multietnica, multiculturale e multireligiosa, tutti elementi di confronto che sono sicuramente un’opportunità, a patto di non dimenticare chi siamo e da dove veniamo, anziché negarli come si è fatto troppo spesso in passato. L’auspicio è che altri comuni provvedano ad istituire l’assessorato o la delega all’Identità Piemontese”. Massimo Iaretti è anche consigliere delegato alla cultura e turismo dell’Unione dei comuni della Valcerrina e fondatore e presidente del Movimento Progetto Piemonte, ed è profondamente innamorato dell’intero Piemonte, dalle fonti del Toce a Ceva, da Moncenisio al confine tra Monferrato e Lomellina.

Pinerolo, votato il bilancio di previsione

Riceviamo e pubblichiamo

 

Anche quest’anno, ormai è prassi, il Bilancio di Previsione è stato predisposto e votato in dicembre, dando la possibilità all’Amministrazione del Comune di Pinerolo di partire con un quadro operativo chiaro e finanziato. Come sempre  elementi positivi si accompagnano alcune criticità.

 

Per quanto riguarda la spesa corrente, ed in particolare i servizi a domanda individuale (mense, servizi scolastici, pedibus, Istituto Corelli, Teatro Sociale) il 2020 è improntato sulla continuità  sia sotto l’aspetto qualitativo che quello economico. Infatti le tariffe non sono state toccate, sebbene la qualità dei servizi ci sia stata riconosciuta ufficialmente come per quanto riguarda le mense scolastiche, qui la notizia.

La scelta è stata politica: stante la coperta finanziaria corta, a parità di tasse e di qualità dei servizi offerti chi continuerà a soffrire un po’ saranno le manutenzioni delle strade e del verde. E’ stato però predisposto un nuovo contratto e l’inserimento di personale presso gli uffici dei LLP che seguono queste attività: maggiore capacità organizzativa e di controllo sopperiranno, ci si augura, alle ristrettezze finanziarie.

Sul lato della riorganizzazione della macchina comunale quest’anno toccherà alla Polizia Urbana, recentemente rimpinguata di 8 nuovi agenti.

Sul lato investimenti invece l’attenzione è posta a realizzare le opere per cui si è tanto lavorato in questi 3 anni e mezzo.

L’elenco è lungo, qui vengono elencati solo le opere più significative:

Opere già finanziate nel 2019 da realizzare nel 2020:

LAVORI DI ADEGUAMENTO CAVALLERIZZA CAPRILLI 208’000.00
ADEGUAMENTO SISMICO SCUOLA COLLODI 723’000.00
EFFICIENTAMENTO ENERGETICO SCUOLA COLLODI 766’000.00
ADEGUAMENTO SEDE NINO COSTA 141’000.00
MESSA IN SICUREZZA TRATTO DI CANALE ZONA CASCINA SANTO STEFANO 200’000.00
EX2105000 – COSTRUZIONE LOCULI CIMITERO URBANO IX AMPLIAMENTO E CANALE SCOLMATORE SUL LEMINA 377’000.00

Da oneri di urbanizzazione:

ADEGUAMENTO SISMICO CASA DEL BALILLA 491’460.00
EX2042000 – RIMOZIONE ETERNIT SCUOLA ELEMENTARE/MATERNA RIVA 200’000.00
EX1455000 – BENI MOBILI PER SCUOLE 20’000.00
PALAGHIACCIO – SPESE DI GESTIONE – MANUTENZIONE STRAORDINARIA 50’000.00
EX2016000 – MESSA A DIMORA NUOVI ALBERI 56’186.00
EX1127000 – MANUTENZIONE STRAORDINARIA SU IMPIANTI ILLUMINAZIONE PUBBLICA 68’500.00
COFINANZIAMENTO “PERCORSI CICLABILI SICURI” 559’416.00

Finanziati con alienazioni:

BILANCIO PARTECIPATIVO 100’000.00
SOSTITUZIONE GIOCHI NEI PARCHI 30’000.00
EX6062000 – INTERVENTI SU IMPIANTI SPORTIVI 59’516.00
EX1487000 – ARREDO URBANO 30’000.00
manutenzione straordinaria alloggi erp 30’000.00
MANUTENZIONE STRAORDINARIA STRADE E MARCIPIEDI 300’000.00

Finanziati con mutui:

ADEGUAMENTO AUDITORIUM CORSO PIAVE 350’000.00
ADEGUAMENTO LOCALI EX SUMI PER NUOVA SEDE CISS 757’560.00
EX1029000 – RIQUALIFICAZIONE PIAZZA ROMA 950’000.00

Come al solito tantissima scuola con i fiori all’occhiello dello spostamento del CISS (Consorzio Intercomunale Servizi Sociali) presso l’ex università, la nuova Piazza Roma, l’adeguamento per una migliore fruibilità della Cavallerizza Caprilli, Auditorium di c.so Piave e finalmente copriamo il ritardo sul programma elettorale alla voce piantumazione di nuovi alberi e verde in generale.

Con tutto ciò “in cantiere”, far quadrare il bilancio non è stato facile. Le minori entrate superano i 200.000 € (mancati proventi da concessioni cimiteriali e la mancanza, rispetto allo scorso anno, di entrate straordinarie come il basso fabbricato fronte Ipercoop) e le maggiori uscite (incremento del fondo crediti di dubbia esigibilità, nuovo bando mense, spese CED) per 150.000 €.

A fronte di quanto sopra la decisione del gruppo consigliare è stata quella di non dare seguito all’ipotesi di un modesto aumento strutturale sull’addizionale IRPEF. Si trattava di ottenere fra i 300.000 ed i 400.000 €/anno grazie ad un aumento della percentuale dei addizionale IRPEF sugli scaglioni medi e medio-alti che sarebbero costati ai cittadini fra i 20 ed i 30€/anno.

Sebbene l’ipotesi sia stata vagliata con attenzione in quanto avrebbe consentito la certezza di veder finanziate tutte le varie iniziative fin da gennaio (anche quelle che, finora, sono state coperte in corso d’anno come le iniziative per le feste natalizie) si è chiesto all’Amministrazione di proseguire nella virtuosa ricerca di risparmi o aggressione dell’evaso. In sostanza la linea, certamente più faticosa, è quella di operare come fatto per il nuovo regolamento dei mercati e fiere che ha portato nelle casse del comune 75.000€ di tasse non pagate negli anni precedenti dai mercatali nel primo anno di applicazione.

Pertanto l’intera consiliatura 2016-2021 si avvia ad essere, nella sostanza, a carico fiscale invariato.

Per riassumere i punti di forza di questo bilancio sono:

  • Si è fatto fronte ad una riduzione importante delle entrate e ad un incremento di alcune voci di spesa senza ricorrere all’aumento della tassazione (IRPEF)
  • eliminazione completa del contributo discarica
  • indebitamento fortemente ridotto negli anni
  • buona disponibilità di cassa.

Mentre quelli critici sono:

  • Forte incidenza degli oneri di urbanizzazione sulla parte corrente (650.000 €), che inevitabilmente limitano la disponibilità di risorse sul titolo II (investimenti)
  • necessità di reperire risorse nell’arco dell’anno per coprire alcune spese nel secondo semestre del 2020
  • bilancio che necessiterebbe di un incremento delle entrate di tipo strutturale.

Discorso diverso riguarda la TARILa legislazione in materia prevede infatti che l’intero preventivo di spesa presentato dall’azienda che raccoglie e smaltisce i rifiuti vada caricato al contribuente.

In questo preventivo (chiamato Piano Tecnico Finanziario) l’adeguamento di alcune voci comporta un aumento dei costi pari all’adeguamento ISTAT. A pesare è stato però anche l’intervento di un nuovo fattore. Stante la rigidità delle tariffe imposte dall’Autorità, l’anno scorso si era operato col fine di evitare o quantomeno abbassare l’utile (cosa che se da un lato dimostra una buona gestione dell’azienda, dall’altro non è politicamente corretto il far utili sulle tasche dei contribuenti) facendo accollare a quest’ultima le spese di trasporto dei rifiuti all’inceneritore. Quest’anno, con l’approssimarsi di uno stravolgimento del sistema tariffario da parte dell’Autorità preposta, l’azienda non ha cautelativamente ripetuto l’operazione contabile portando così un aumento della tariffa del 3,16%.

Al di là di questo punto oggettivamente problematico, sul quale si inserisce anche il discorso di un adeguato “controllo analogo” (ossia il controllo che l’Amministrazione Comunale deve poter eseguire su un’azienda che opera “in house” esattamente come se operasse lei direttamente) di cui si riparlerà in futuro, il dibattito in Consiglio s’è svolto in piena tranquillità e con l’astensione di due gruppi di minoranza. E’ interessante infatti notare come più che del merito dell’atto che si andava a votare, si sia parlato del futuro del Sindaco… ci piace pensare che l’evidente assenza di criticità fornisca pochi spunti di critica.

Come sempre noi ce la mettiamo tutta e il bilancio sano con un indebitamento sempre più basso a fronte di grandi investimenti in patrimonio pubblico e scuola lo dimostrano… non ci resta che farvi i migliori auguri di buon Natale e felice 2020!

 

M5S Pinerolo

Patto per la Salute, Nursing Up: “Urgente incontro in Regione”

Riceviamo e pubblichiamo

 

Il nuovo Patto per la Salute apre alle assunzioni e crea la preziosa figura dell’infermiere di famiglia

 

Delli Carri: “Urgente un confronto in assessorato per programmare le ricadute sulla sanità del Piemonte”

Con il nuovo Patto per la Salute firmato lo scorso 18 dicembre tra Stato e Regioni, si è giunti ad un accordo che avrà ricadute in diversi ambiti della vita lavorativa e professionale di coloro che operano nell’ambito della Sanità Basti pensare che è previsto un aumento ai tetti di spesa, per poter dare seguito a nuove assunzioni, del 5%, arrivando quindi al 10% della spesa contro il 5% di qualche tempo fa, anche arrivando ad un graduale aumento che potrà toccare il 15% sul lungo periodo.

Non solo, nel nuovo Patto per la Salute vengono specificati importantissimi principi come quello della necessaria valorizzazione delle professioni sanitarie, siano essi infermieri, Ostetriche o professionisti della riabilitazione, e si torna anche a parlare di sblocco del trattamento accessorio.

Sono temi fondamentali che è necessario discutere quanto prima in un tavolo di confronto con l’assessorato alla Sanità, per programmare in modo puntuale e proficuo le ricadute che tali decisioni avranno sul sistema sanitario Piemontese.

Per questo il Nursing Up Piemonte e Valle d’Aosta, sindacato degli Infermieri Italiani e delle professioni sanitarie, domanda all’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi di programmare quanto prima una convocazione dei rappresentanti degli infermieri, con i quali iniziare a tracciare un percorso costruttivo e appropriato, per dare seguito alle indicazioni del nuovo patto per la Salute, soprattutto per quel che riguarda le irrimandabili assunzioni, la gestione dei reparti che sono sempre più congestionati e in alcuni casi a rischio chiusura a causa delle razionalizzazioni imposte in questi anni dai direttori generali.

Claudio Delli Carri, segretario regionale del Nursing Up, spiega: “Il nuovo Patto per la Salute porta con sé diverse novità che vanno approfondite in modo adeguato con l’assessorato.

Vi sono importanti aperture ai tetti di spesa che permettono finalmente nuove assunzioni; c’è l’introduzione della figura dell’infermiere di famiglia che crea quel ruolo chiave nella sanità del domani in cui la preparazione dei nostri professionisti potrà essere messa a frutto per i pazienti, soprattutto nelle cronicità, al fianco dei medici di medicina generale. Un ruolo prezioso che permetterà agli utenti di sentirsi meno soli, avendo beneficio dalla grande preparazione degli infermieri.

Se, dunque, le tante sfaccettature introdotte dal nuovo patto della salute hanno fatto parlare lo stesso assessore Icardi di un ‘nuovo inizio per la sanità anche in Piemonte’, è imprescindibile che tale nuovo inizio abbia un percorso di condivisione chiaro, con tempi certi e appropriatezza di applicazione. Per fare ciò è evidente che il primo passo concreto è un confronto con chi rappresenta coloro che ogni giorno negli ospedali piemontesi si scontrano con le tante necessità da affrontare. Facciamo in modo che questa non sia un’occasione sprecata.

Chiediamo dunque, il più velocemente possibile, che l’assessorato ci convochi per creare un piano di applicazione regionale del Patto per la Salute, partendo da assunzioni e appropriatezza degli interventi, che possa davvero aprire un nuovo futuro per la nostra sanità”.

Parella, “Perché in giunta non c’è parità di genere?”

Lo chiede il capogruppo di Progetto Parella MPP, Bruno Tegano, con una interpellanza che è stata depositata in vista del consiglio comunale

Perché l’amministrazione comunale di Parella non rispetta il principio della parità di genere ? Lo chiede il capogruppo di Progetto Parella MPP, Bruno Tegano, con una interpellanza che è stata depositata in vista del consiglio comunale che è convocato domenica 29 dicembre.

L’intervento parte dal presupposto che il Testo Unico degli Enti Locali prevede che i componenti della giunta siano nominati dal sindaco garantendo la presenza di entrambi i sessi. Tale parità a Parella era stata effettivamente rispettata con la nomina di un assessore uomo e di un assessore donna, ma dopo le dimissioni di quest’ultima, con decreto di nomina del 7 ottobre 2016 è subentrato il past sindaco Roberto Comitini. Tegano, pur spiegando che “non c’è nulla di personale sulla persona di Comitini, amministratore capace ed onesto”, tuttavia rivolge una serie di interrogativi all’esecutivo parellese ed al sindaco Marco Bollettino. Innanzitutto per quale motivo la giunta attuale sia formata soltanto da uomini senza rispettare la parità di genere prevista dalla legge, perché non è stato nominato un assessore donna scelto tra i due consiglieri donna eletti nella maggioranza e non è stata comunque presa in considerazione l’opzione di un assessore esterno di genere femminile, come è invece previsto dallo Statuto comunale. Inoltre il capogruppo di Progetto Parella MPP domanda all’esecutivo per quale motivo, dopo la sua domanda su tale tema non si sia provveduto a ristabilire la parità di genere in giunta, se il sindaco, pertanto, intende, perseguire in questa situazione e “se giunta e sindaco non ritengano valide le deliberazioni o gli altri atti votati da questa giunta come attualmente composta”.

“Non vuole essere una presa di posizione ad personam – precisa Massimo Iaretti, già consigliere a Parella sino al 2014 e presidente di Movimento Progetto Piemonte – tra l’altro con Roberto Comitini in tutti questi anni si è sviluppato un rapporto di amicizia vera ed è stato un sindaco assolutamente trasparente e coinvolgente anche della minoranza, ma si vuole fare chiarezza sulle modalità o meno di applicazione della legge, cosa che potrebbe essere utile anche per molti altri piccoli e piccolissimi comuni che si possono trovare in una situazione analoga a quella di Parella”.

IdV cerca simpatizzanti

Riceviamo e pubblichiamo

“In Piemonte stiamo cercando persone disponibili ad entrare nella nostra squadra”

“Italia dei valori” c’è e continua a fare politica nel territorio. Nonostante le difficoltà siamo presenti e ci stiamo rinnovando. Crediamo che il nostro partito possa con le proprie battaglie ancora dire qualcosa. Oggi ancor di più rispetto al passato. La situazione politica incerta ci dice che c’è ancora uno spazio per noi. Noi da sempre riteniamo opportuno la lotta contro le illegalità e vogliamo continuare a farlo. Se intendente darci una mano contattateci

Mail  ignaziomessinaidv@gmail.com

Le mafie al Nord, un fenomeno preoccupante

Non c’è mai da essere contenti quando una persona finisce agli arresti prima del processo le indagini della Procura di Catanzaro che hanno portato in carcere mafiosi e politici presunti collusi collusi fanno luce su due aspetti inequivocabili, al di là delle responsabilità personali delle persone coinvolte che saranno accertate in sede processuale.
Ma è preoccupante il livello di operatività che le cosche mafiose hanno raggiunto nelle regioni del Nord; da tempo sappiamo ormai che la mafia non è più “lupara e coppola” ma soprattutto al di fuori delle regioni storiche del Sud è a tutti gli effetti una organizzazione di “colletti bianchi”; enormi profitti derivanti dalle attività criminali storiche come spaccio di droga e usura vengono reinvestiti in appalti soprattutto nelle regioni del Nord e all’estero.
Le preziose indagini di questi anni della Dia milanese hanno mostrato come il settore della raccolta e smaltimento rifiuti sia enormemente infiltrato da ‘ndrangheta e camorra; la Lombardia , tanto per fare un esempio, ha superato la Terra dei fuochi per reati riconducibili alle ecomafie.
Le organizzazioni criminali in generali e quelle mafiose nello specifico sono inserite ai massimi livelli per quello che riguarda gli appalti nei servizi e nei lavori pubblici; non bastano codici disciplinari, aumenti delle pene, centrali uniche di committenza ed autorità anti corruzione a frenare i reati di corruzione nella sanità, nei servizi sociali e nei lavori pubblici; anche in Monferrato negli ultimi anni, pur non trattandosi di presenza mafiosa, si sono verificati episodi di corruzione con tanto di arresti proprio negli appalti di servizi.
Inoltre l’aspetto meno trattato dai media ( che strano….) relativamente a questa inchiesta che tanto fa discutere in questi giorni, è quello delle accertate connivenze tra ‘ndrangheta e massoneria; si, proprio i fratelli col grembiulino che tutti si sforzano di elogiare come filantropi, presenti ai massimi livelli della vita politica ed economica, sono spesso e volentieri in combutta con le cosche, ma su questo aspetto accertato dalle indagini di Catanzaro quasi non si parla
Occorre che ad ogni livello, dallo Stato, alle regioni fino ai più piccoli Comuni si presti il massimo controllo, non si può più escludere che gli appalti di lavori e servizi che passano dalle nostre amministrazioni locali non siano sotto il controllo di questi personaggi poco raccomandabili.

Gigi Cabrino – Consigliere comunale di San Giorgio Monferrato

Quando Verrà Natale tutto il Mondo cambierà

Quando Verrà Natale tutto il Mondo cambierà. Titoli e unica strofa di una canzone di Antonello Venditti. Primi anni ’70. Si ripete come una dolce ossessione per significare che nulla sarà diverso

Mi sa che in questo 2021 nulla cambierà. Anzi dobbiamo augurarci che rimanga tutto come è stato. Per ora cerchiamo di trascorrere un buon Natale in famiglia e ( per quanto possibile ) in serenità.

Duretta, ma non impossibile. Fino alla fine messi alla prova i nostri già fragili nervi. In Regione la
fa da padrone l’ arresto di Roberto Rosso. Pochi i difensori e i più arrabbiati sono i suoi,
anzi, precisamente, gli ex suoi. Marrone chiede la sua destituzione dal Consiglio Regionale e
Cirio e la Giunta non lo vogliono più vedere. La Storia si incaricherà di spiegare il perché si è ficcato
in questo ginepraio da cui difficilmente ne uscirà.
Vero che saranno i giudici che decideranno, ma noi rimaniamo basiti del perché persona così
esperta come Roberto Rosso abbia accettato di frequentare simili soggetti. Alberto Cirio è
esasperato: ieri ho fatto quello che voi Fratelli d’Italia mi avete chiesto di fare…ora faccio di
testa mia. E Furia segretario regionale PD chiede di far decadere l’ intero consiglio e rivotare.
Manco i suoi ci credono e rimandano al mittente la proposta. La Giunta e la maggioranza
reggeranno. Non ci sono dubbi o speranze in proposito. Una maggioranza che andrà
avanti e, certamente, verrà giudicata per ciò che farà o non farà. In giunta poi ci sono
galantuomini come Andrea Tronzano. Una giunta che non può essere collusa con la ‘ndrangheta. Ad oggi la regione ha
un punto a suo favore sulle autonomie con relativo accordo con le minoranze tranne che  con i
pentastellati, ma si sa’ che loro sono un altra cosa. Ed un punto a sfavore: caos sulle nomine
degli Enti come l’Atc o FinPiemonte. Ma si sa, la perfezione è di un altro pianeta. Chi persevera
sono i pentastellati. Tra un monopattino e l’altro e mezzi pubblici allo sbando il caos è assicurato. Ed
abbiamo finalmente capito perché la Pisano è diventata Ministro della Ricerca. Sarà perchè amica  e
sodale di Casaleggio junior? Pinzillacchere, e se mai avessimo dei dubbi ora abbiamo la certezza. Non volevano
cambiare il sistema , volevano solo sostituire gli altri con loro. La classe non è acqua e Grillo
urla: ora tocca a noi. Poveri quelli del PD che gli fanno da stampella. E Zingaretti corre dietro
Franceschini: fermiamoli, dopo sarà troppo tardi. Se poi arriva l’evanescente Toninelli il disastro
è assicurato. Forse a Torino qualche novità ci sarà. Dipenderà dalle elezioni politiche anticipate.
Viceversa i pentastellati non ce li schiodiamo fino a fine legislatura. Comunque vada una sola certezza:
Chiara Appendino, come nelle migliori tradizioni grilline non sarà più sindaca nella nostra
città. Pizzarotti è l’unico riconfermato al secondo giro perché non più pentastellato. Tutto qui,
semplicemente. Se poi il PD vorrà dare  una mano a Chiara con improbabili alleanze è libero di fare. Il
suicidio assistito è un reato in Italia. Ma anche ciò, penso , credo non avverrà. Pensiamo a
trascorrere un sereno Natale. Come cantava Venditti non cambierà nulla ma almeno diamoci un po di giorni di serenità e,
perché no, di spensieratezza. Male non fa.

 

Patrizio Tosetto

La vignetta di Mellana

In un’ epoca e in un paese in cui tutti si fanno in quattro per proclamare opinioni o giudizi, il signor Palomar ha preso l’abitudine di mordersi la lingua tre volte prima di fare qualsiasi affermazione. Se al terzo morso di lingua è ancora convinto e della cosa che stava per dire, la dice; se no sta zitto. Di fatto, passa settimane e mesi interi in silenzio.
(da Palomar di Italo Calvino)
 
Dopo essermi morso la lingua tre volte mi sento ancora di dire che tutto questo neoliberismo  é un efficace  ricostituente per il  neofascismo.
Claudio Mellana

Caso Rosso, il dibattito in Consiglio regionale

Dall’ufficio stampa di Palazzo Lascaris

 

A conclusione dei lavori d’aula seguiti alle comunicazioni del presidente Alberto Cirio sull’indagine che coinvolge l’ex assessore Roberto Rosso, il Consiglio regionale del Piemonte ha approvato due ordini del giorno

 

Il numero 157, a prima firma Maurizio Marrone (Fdi) invita “il presidente del Consiglio dei ministri, il ministro degli affari regionali e quello dell’interno a dare seguito con la massima tempestività agli atti e provvedimenti previsti dal Dl 235/12, alla sospensione di Roberto Rosso dalla carica di consigliere regionale”, impegna “il presidente del Consiglio regionale, l’Udp e il Consiglio regionale tutto a emettere immediatamente il provvedimento di sospensione, appena ricevuta notifica del relativo Dpcm e invita infine il Presidente della Regione, quando le accuse vengano confermate con l’avvio del processo, a formalizzare la costituzione di parte civile della Regione Piemonte nel procedimento penale. Il provvedimento è passato con 31 sì e 17 non votanti.

Il numero 160, primo firmatario Alberto Preioni (Lega), impegna “il presidente del Consiglio regionale ad assegnare il testo della legge” sul gioco d’azzardo “oltre alle Commissioni terza e quarta, anche alla Commissione Legalità”. Il documento ha ottenuto 31 sì, 16 non votanti e 1 no.

Sono stati invece respinti, con l’astensione della maggioranza, due altri Odg, entrambi a prima firma Marco Grimaldi (Luv). Il 158 che invitava tra l’altro “i presidenti di Commissione a sospendere l’esame della proposta di legge” sulle slot machine “al fine di permettere una riflessione dedicata sul tema in Commissione legalità”. Il 159, poi, chiedeva di “dare mandato all’avvocatura di seguire la fine delle indagini e le eventuali successive richieste di rinvio a giudizio degli indagati dell’operazione Fenice, nonché alla Regione e ai singoli consiglieri di costituirsi parte civile nell’eventuale processo, se sarà celebrato”.

 

Ecco il dibattito che si è svolto in Aula

 

“Quello che questa storia deve insegnarci è non solo che la mafia esiste, perché di questo siamo consapevoli, ma che può entrarci in casa senza che ce ne accorgiamo. E per impedirlo non abbiamo difese sufficienti. Dobbiamo crearle insieme, usando lo strumento della Commsisione legalità, valutando anche l’opportunità di accrescerne i poteri: mi appello all’aiuto di tutti. Chiedo venga convocata con urgenza, io vi parteciperò in prima persona – queste le parole del presidente della giunta Alberto Cirio sui fatti che hanno portato nei giorni scorsi all’arresto dell’assessore regionale Roberto Rosso – Auguro a Rosso di poter dimostrare l’estraneità ai fatti ma di fronte ad accuse così gravi e immagini che dimostrano l’esistenza di determinate frequentazioni non si può restare fermi e in silenzio. È il motivo per cui, ho immediatamente predisposto la sua revoca da assessore. Da giorni mi chiedo: “Abbiamo colpe?” – ha detto il presidente – Ha colpe Fratelli d’Italia per aver candidato Roberto Rosso? Ha colpa il Consiglio per averlo insediato come consigliere? Ha colpa la Giunta per averlo scelto come assessore? Ma la candidatura ha seguito tutte le procedure e verifiche di legge e la lunga carriera di Rosso non ha mai destato sospetti di questo tipo. Se solo avessi avuto un dubbio non solo non lo avrei nominato assessore, l’ho già detto e lo ribadisco, non ci sarei andato neanche a bere un caffè. Perché se le accuse saranno confermate, Rosso non avrà fatto solo un danno a se stesso ma al concetto stesso di rappresentanza delle istituzioni e di democrazia. Condivido la preoccupazione di queste ultime ore, ma non possiamo permettere che il caso singolo mini la legittimità e credibilità complessiva delle istituzioni. Anzi oggi più che mai dobbiamo lavorare insieme. Trasformiamo la nostra legislatura, malgrado quest‘ombra, in quella che ha cambiato davvero le regole di controllo, per sviluppare vaccini e anticorpi, ma anche argini e barriere contro ogni infiltrazione mafiosa. Una grande sfida che voglio cogliere e che non ha maggioranza e opposizione”.

Sulla vicenda è intervenuto anche Maurizio Marrone capogruppodi Fratelli d’Italia. “Non intendo cavarmela solo prendendo le distanze da quanto accaduto ma dobbiamo chiederci come mettere argine a questi tentativi di avvicinamento della criminalità organizzata. Una delle soluzioni è tenere a mente la propria identità di partito, la propria coerenza e serietà.  Non riteniamo sufficiente l’esclusione di Rosso da Fratelli d’Italia o dalla maggioranza. Attendiamo dimissioni volontarie da consigliere e, nel caso non arrivino, proponiamo unOdg che richiama la legge nazionale (legge Severini) chiedendo ai nostri presidenti Allasia e Cirio di svolgere pressione politica per evitare lungaggini burocratiche. La giunta Cirio ha ottenuto oltre 1 milione di preferenze, Fratelli d’Italia ha conquistato sul campo, con i suoi 100 mila voti, la legittimità dei suoi consiglieri. Ora si tratta di difendere la credibilità dell’istituzione e la sana volontà popolare”.

Per Domenico Ravetti, capogruppo del Pd, “per proteggere le istituzioni dalle infiltrazioni mafiosi occorrono diversi anticorpi: lotta alla mafia come espressione di responsabilità; una cultura che individui il fine della lotta;  l’Europa, come spazio minimo di tale battaglia antimafia; convincere i giovani che scorciatoie e furbizie hanno sempre un prezzo; essere dalla parte della magistratura non nell’indossare la stessa divisa ma garantendo le condizioni per  prevenire e reprimere fatti di mafia; la Politica intesa come il posto dei migliori; valutare il bene e il male delle leggi elettorali e strumenti più equi e liberi, lontano dall’ambizione dei singoli; dare operatività alla Commissione antimafia regionale; infine, perseguiamo unità: le mafie ci vogliono  divisi superficiali e ambiziosi”.

“La lega – ha spiegato nel suo intervento il capogruppo Alberto Preioni   – da sempre è contro la mafia. Ritengo dovute le dimissioni di Rosso e auspico si acceleri anche sulla sospensione da Consigliere. La mafia –ha aggiunto –  è insita in tanti ambiti dell’economia, ma non sarebbe giusto penalizzare interi settori. Penso al gioco legale, ingiustamente strumentalizzato e criminalizzato. Eventuali interferenze vanno ovviamente punite, ma senza puntare il dito su interi comparti”.

Per Marco Grimaldi (Luv), “qualunque cosa accadrà, questa legislatura sarà compromessa, macchiata, moralmente ed eticamente finita. Le dimissioni di Rosso non cancellano nulla, poiché resta il dubbio su quale fosse l’oggetto dello scambio. Quali le promesse concordate? Interrogativi a cui non sa rispondere né il presidente Cirio né la sua maggioranza.  Il voto elettorale è stato inquinato, una macchia indelebile. Per questo sfidiamo i presidenti Cirio e Allasia a giocare una nuova partita elettorale senza trucchi e inganni. I voti non si comprano, non si contano e non si restituiscono, per cancellarli l’unica soluzione è annullare le elezioni e tornare al voto”.

Forte senso di inquietudine ha espresso Paolo Ruzzola (Forza Italia), nel vedere l’intero paese colpito da numerosi arresti per infiltrazioni mafiose. “Pur nel rispetto del principio di non colpevolezza, dobbiamo difendere la dignità di tutti noi. Per questo Forza Italia ha sottoscritto l’Odg del consigliere Marrone in cui ribadiamo la necessità che la Regione si costituisca parte civile contro il consigliere Rosso e chiediamo la tempestiva sospensione dalla carica di consigliere. La Regione e la maggioranza sono parti lese in questa vicenda”.

“I fatti sono gravissimi -secondo la capogruppo cinque stelle Francesca Frediani (M5s)  -e gettano un’ombra pesante su tutta la maggioranza e di riflesso su tutta l’istituzione regionale. Il Tema legalità è da sempre tra le priorità del M5s, per questo abbiamo fortemente voluto l’istituzione di una Commissione legalità, che però fino a ieri è sempre stata subordinata all’istituzione della Commissione autonomia. Per fortuna oggi le priorità sembrano essere cambiate. Quando non basta il buon senso per prendere decisioni, arrivano i fatti a mettere in luce le reali priorità”.

“Politica e mafia o si fanno la guerra o si accordano – ha esordito in aula Silvio Magliano (Moderati), citando Borsellino –  Dobbiamo pensare a come condurre l’attività politica d’ora in avanti, è evidente che esista un problema educativo che deve partire dalla scuola. C’è un altro modo di essere cittadini. Un fatto come questo mette in discussione chiunque ma da oggi occorre alzare il livello di attenzione su tutti gli ambiti di interesse della criminalità: gioco d’azzardo, ambiente, rifiuti, urbanistica, mondo del no profit, commercio. Se vogliamo dare dignità alla politica dobbiamo farlo insieme. La lotta al crimine ci può unire.

Per Mario Giaccone (Chiamparino per il Piemonte – Monviso) “pur non essendoci diretto coinvolgimento della Giunta o del Partito, un’eventuale contrattazione con la criminalità tradisce il mandato, i sogni e le aspettative degli elettori che si sono affidati ai candidati. Non possiamo permettere che la criminalità si introduca in queste aule e che venga accettata come interlocutore”.

Cirio sull’ex assessore Rosso: “Sbagliato che un caso singolo possa infangare tutto e tutti”

Questa mattina a Palazzo Lascaris il delicato e atteso dibattito sulle comunicazioni del presidente della Regione Alberto Cirio sul caso dell’arresto dell’ex assessore Roberto Rosso

 

“Se solo avessi sentito anche un chiacchiericcio non sarei neppure andato a prendere un caffè con Rosso”, ha detto il governatore. “Abbiamo delle  colpe? Fratelli d’Italia ne ha ? Ha colpe il Consiglio regionale? Penso che a nessuno possano essere mosse colpe di superficialità e sottovalutazione: non c’è stata leggerezza da nessuno”. Ha proseguito il presidente:  “Noi siamo gente per bene, pensare che un caso singolo possa infangare tutto è sbagliato. In questi giorni sono stato male. Se le accuse saranno confermate Rosso avrà fatto un danno non solo a sé stesso ma al progetto di rappresentanza, alle istituzioni e alla democrazia. Da quando mi sono insediato ho sempre cercato di caratterizzare la mia azione di governo con la battaglia a favore della legalità”.