POLITICA- Pagina 532

Mpp e Autonomia Piemont dicono “no” alle fusioni dei Comuni

Dal 2013 ad oggi in Piemonte sono state approvate 21 fusioni di Comuni, tutte operative. Tra le ultime, 5, sono state approvate senza il si unanime di tutti i comuni interessati. Sono le fusioni di Lu e Cuccaro Monferrato, Cassano Spinola e Gavazzana (Alessandria), Gattico-Veruno (Novara), Varallo (Vercelli) e Valchiusa (Torino). In sostanza il percorso prevede che, dopo la delibera dei consigli comunali, si debba indire un referendum consultivo e, qualunque sia il risultato, la Regione può proseguire nel cammino della fusione. Nel caso dei due comuni alessandrini, a Cuccaro Monferrato ed a Gavazzana si era avuta una pronuncia nettamente contraria alla fusione (nel caso di Gattico e di Veruno addirittura in tutti e due i comuni) e nonostante tutto oggi non esistono più come singole entità. Per questo il Movimento Progetto Piemonte ed il Comitato Autonomia Piemont, dopo una serie di incontri con i comitati contrari alla fusione, sia di Cuccaro che di Gavazzana, hanno elaborato una lettera, inviata al presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, al vice ed assessore agli enti locali, Fabio Carosso ed al presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia, nella quale si chiede alla Regione di modificare la legge sul punto della consultazione referendaria, prevedendo che, qualora la popolazione di un comune si esprimesse contrariamente alla fusione, per quel comune il procedimento verrebbe ad interrompersi, analogamente a quanto avviene in altre realtà regionali come Lombardia, Campania e Lazio. La lettera è sottoscritta dal presidente di MPP, Massimo Iaretti, da Emiliano Racca (Comitato Autonomia Piemont), Carlo Maranzana (Presidente Comitato No alla fusione con Lu), Andrea Riva e Pietro Pabis (già consiglieri comunali a Cuccaro), Mario Vaccari (fondatore del Comitato No alla fusione di Gavazzana) e Anna Maria Bergo (capogruppo di minoranza a Cassano Spinola).

Arriva la Festa in rosso

SI TERRA’ A TORINO DAL 6 AL 14 SETTEMBRE

“Un altro mondo è possibile” è il titolo dato alla Festa in Rosso organizzata dal Partito della Rifondazione Comunista di Torino. La Festa si terrà dal 6 al 14 settembre  presso il Circolo Arci Anatra Zoppa, Via Curmayeur  5, a Torino. Nove giorni di musica, spettacoli, intrattenimenti vari ma anche tanti dibattiti con molti ospiti di rilievo. Per citarne alcuni: Mimmo Lucano, ex Sindaco di Riace, Giorgia Lunardi, portavoce italiana Sea Watch, Livio Pepino, ex Magistrato al dibattito sui temi che riguardano immigrazione, diritti sociali. Guido Montanari, ex vicesindaco di Torino, farà la sua prima uscita pubblica in città, dopo la revoca della deleghe da parte di Chiara Appendino, in un confronto con Eleonora Artesio, Consigliera Comunale. Corradino Mineo, già direttore di Rai News 24 si confronterà con Paolo Ferrero, Vicepresidente della Sinistra Europea sui tempi politici di attualità legati alla crisi di governo e alle alternative politiche. Enrica Valfrè, segretaria della Camera del Lavoro di Torino  si confronterà con Maurizio Acerbo, Segretario Nazionale Prc-Se sui temi del lavoro. Alla prima serata, dedicata alla situazione dell’America Latina, interverrà Lianio Gonzales Perez, console Generale della Repubblica di Cuba a Milano. E poi tanti interventi ancora. La chiusura politica sarà di Ezio Locatelli, segretario provinciale Prc-Se di Torino.

FdI con Cirio per le richieste sull’alluvione

Riceviamo e pubblichiamo
MONTARULI-MARRONE (FDI) : AL FIANCO DEL PRESIDENTE  A SOSTEGNO DI RICHIESTE REGIONE A GOVERNO
“Ho voluto essere presente oggi a Chieri per ribadire l’impegno di Fratelli d’Italia, anche a Roma, a sostegno delle richieste della Regione Piemonte – ha dichiarato l’onorevole di Fdi Augusta Montaruli in visita alle zone recentemente colpite dal maltempo, insieme al Capogruppo regionale di Fratelli d’Italia Maurizio Marrone.

 

“Il Presidente Cirio – ha proseguito l’on. Montaruli – si è fatto portavoce della tutela dei nostri territori colpiti dall’alluvione. Le richieste giacciono però sul tavolo di un Consiglio dei Ministri uscente. Se si formerà un Governo la priorità deve essere una delibera per dichiarare lo stato di emergenza”.

“In cima alle nostre priorità in Consiglio regionale – ha annunciato il capogruppo di Fdi Maurizio Marrone – ci sarà un deciso intervento di semplificazione per tagliare tutte quelle norme regionali che legano le mani ai sindaci sulla cura del territorio, e la pulizia dei rii e fiumi, ostacolandoli nel prevenire simili danni”.

FdI Piemonte: “Pronti a scendere in piazza  contro governo farlocco”

“Fratelli d’Italia Piemonte è pronto a scendere in piazza accanto a Giorgia Meloni per dire no al governo degli incollati alla poltrona”. Lo dichiara il portavoce di Fratelli d’Italia Piemonte, Fabrizio Comba. “È necessario andare subito al voto – aggiunge -. Ogni inciucio che impedisca agli italiani di esprimersi alle urne è una truffa alla democrazia, fatta solo per calcoli di parte. Per questo dovesse formarsi un governo tra due partiti che si odiano a vicenda, entrambi grandi sconfitti alle europee e amministrative, oltretutto con il Pd già punito alle politiche 2018, scenderemo in piazza Montecitorio a fianco di Giorgia Meloni”.

In piazza con gli ombrelli per la Democrazia

Hong Kong: 29 Agosto Presidio promosso da Radicali Italiani, +Europa E Associazione radicale Adelaide Aglietta
 

Radicali Italiani, +Europa Torino e l’Associazione Radicale Adelaide Aglietta, hanno organizzato un presidio a sostegno delle proteste pro-democrazia che da tre mesi scuotono la Regione Amministrativa Speciale Cinese di Hong Kong. La manifestazione si terrà il 29 agosto in Piazza Palazzo di Città (di fronte al comune di Torino) dalle ore 18. I partecipanti avranno con sè un ombrello (simbolo delle proteste del 2014, durante le quali gli ombrelli erano serviti come mezzo di difesa contro i gas lacrimogeni lanciati dai poliziotti sui manifestanti).
Hanno aderito all’iniziativa il PD Regionale e il PS provinciale di Torino.

I coordinatori dell’Associazione radicale Aglietta, Patrizia De Grazia e Daniele Degiorgis e il Coordinatore del Gruppo +Europa Torino Igor Boni, dichiarano:

“Siamo molto preoccupati per ciò che sta avvenendo a Hong Kong: al confine con la Cina, nella città di Shenzhen, sono stati convogliati centinaia di mezzi militari e paramilitari cinesi, tra cui anche carri armati. Siamo riusciti a prendere contatti con alcuni residenti di Hong Kong (che intervisteremo subito dopo la manifestazione, giovedì sera), che ci dicono di essere molto spaventati e i riferimenti al massacro di Piazza Tienanmen nelle loro parole sono costanti. Negli ultimi giorni le proteste sono tornate a essere violente, contro chi protestava è stato usato il gas, i cannoni d’acqua e sono state puntate le pistole sulla folla. Ancora decine e decine di manifestanti arrestati, tra cui ci sono anche ragazzini minorenni di 12 e 13 anni.
I manifestanti, centinaia di migliaia di manifestanti, scendono in piazza giorno e notte in nome di qualcosa che noi in Italia e in Europa abbiamo da settant’anni e di cui troppo spesso dimentichiamo il valore: la democrazia. Giovedì scenderemo in piazza per loro. Insieme a loro. E anche per noi stessi. Perché i Diritti e la lotta per la Democrazia è una responsabilità di tutti, soprattutto di chi, come noi, l’ha avuta in regalo e ha il preciso dovere di difenderle. Ringraziai il Partito Democratico Provinciale e Regionale per aver aderito alla manifestazione, nella speranza che altre forze politiche e civiche si uniscano nei prossimi giorni. Perché possiamo assumere posizioni differenti su molti argomenti, ma sulla Democrazia, per il bene di questo nostro Paese malato, occorre restare convintamente e saldamente dalla stessa parte”

“Noi siamo con voi” per Hong Kong

Il Coordinamento interconfessionale del Piemonte “Noi siamo con voi” aderisce
convintamente alla manifestazione “ Hong Kong: Un ombrello per la democrazia e la
non violenza” che si terrà giovedì 29 agosto in Piazza Palazzo di Città a partire dalle h 17.30
.
L’iniziativa – meritoriamente promossa dall’ Associazione Radicale Adelaide Aglietta
e altri – riveste un significato ed un’importanza particolare. Dimostrarci vicini e
solidali con la popolazione di Hong Kong che si batte per la democrazia e il
pluralismo, ha un valore specifico per loro, ma anche una portata universale.
Infatti accettare un mondo nel quale le uniche forze dominanti, siano quelle del
potere economico e militare, vuol dire rinunciare alla nostra storia e alla nostra
dignità umana.
La libertà di pensiero, la libertà religiosa, i principi enunciati dalla Dichiarazione
Universale dei diritti umani, non possono essere gettati da parte in nome di logiche
di profitto, di convenienza, di ideologie di fanatismo e di potere. Nella fattispecie
della crisi di Hong Kong, osiamo chiedere alle Organizzazioni Internazionali – a partire
dalle Nazioni Unite – agli Stati Nazionali, iniziando dalle maggiori potenze, di
rapportarsi col gigante cinese tramite un dialogo che punti a un futuro di pace e
benessere, ma che non dimentichi di porre come primaria e ineludibile la questione
dei diritti umani, cosa che invece è vergognosamente e colpevolmente accaduta nei
confronti della Repubblica Popolare Cinese molte, troppe, volte.
,
Giampiero Leo
Portavoce del Movimento interconfessionale “Noi siamo con Voi”

5 stelle come la Dc? Non siamo ridicoli

Con inusitata leggerezza un noto editorialista della Stampa nei giorni scorsi ha scritto che i “5
stelle potrebbero diventare la nuova Democrazia Cristiana”.
Ora, chiunque abbia letto quelle singolari e curiose parole credo che abbia fatto un sobbalzo o,
addirittura, si è chiesto se c’è ancora un senso e una logica nel commentare la politica italiana di
oggi. E questo, come ovvio, nel pieno rispetto di tutte le opinioni. Anche di quelle espresse dal noto
editorialista della Stampa.
E questo per 3 semplici motivi, al netto della profonda diversità storica e della scontata irripetibilità
della politica, delle sue dinamiche e dei suoi strumenti concreti, cioè dei partiti.
Innanzitutto la Dc era un partito profondamente democratico al suo interno. Certo, articolato per
correnti organizzate perche’ rappresentative dell’interclassismo della società italiana ma che
garantivano, al contempo, un vero ed autentico pluralismo politico e culturale. Un partito che
contava molti leader e grandi statisti ma che non tollerava al suo interno né i capi, né i guru e
tantomeno i padroni. I 5 stelle? Semplicemente l’esatto contrario.
In secondo luogo la cultura politica del partito. La Dc, certamente in un’altra epoca storica, aveva
un chiaro riferimento culturale. Era un partito di ispirazione Cristiana si’ ma, soprattutto, era un
partito con una solida e riconosciuta cultura politica alle spalle. Il popolarismo sturziano, la
tradizione del cattolicesimo sociale e popolare e il filone cattolico democratico erano i fari che
illuminavano il suo progetto politico e di governo. Certo, era una stagione politica e culturale
dominata dalla contrapposizione ideologica ma sicuramente la Dc non poteva essere accusata di
essere un partito liquido, ovvero privo di qualsiasi riferimento ideale e definito. I 5 stelle? Anche
qui, l’esatto contrario di quella esperienza storica, politica e culturale.
Ma e’ sul terzo aspetto che emerge una radicale separazione. E riguarda la collocazione del partito
nello scenario politico. A prescindere dalle fasi storiche a confronto. La Dc e’ stato un partito di
“centro che guarda a sinistra”, per dirla con De Gasperi. Sicuramente è stato un partito riformista,
profondamente democratico, con una spiccata cultura di governo, centrale nello schieramento
politico e con una linea chiara per quanto riguarda il campo delle alleanze. Ora, confrontare il
ruolo, la funzione e soprattutto la collocazione di quel partito con i 5 stelle ci vuole una porzione di
fantasia e di spensieratezza alquanto elevati. Non è il caso di infierire. Ma governare saldamente
con la destra leghista per 18 mesi e, nell’arco di una manciata di ore, pensare di dar vita ad una
alleanza opposta, alternativa e nettamente divaricante rispetto a quella praticata sino a qualche
giorno prima – cioe’ con il nuovo partito della sinistra italiana di Zingaretti e con ciò che resta del
vecchio Pci – credo che non meriti ulteriori commenti.
L’elenco delle diversità potrebbe continuare all’infinito. Come, ad esempio, il confronto tra le classi
dirigenti dei rispettivi partiti. Ma su questo terreno i 5 stelle, oggi, sono in buona compagnia con le
classi dirigenti degli altri partiti. Ma è sufficiente fermarsi qui. Per arrivare ad una semplice
conclusione. E cioè, qualunque confronto o parallelismo tra la Democrazia Cristiana e il partito dei
5 stelle può albergare solo nella mente di qualche marziano o di qualche osservatore distratto e
del tutto avulso da ciò che è stata la politica italiana ieri e ciò che è oggi.
Per dirla con termini ancora più semplici e comprensibili, tra la Democrazia Cristiana e i 5 stelle
non è possibile alcun confronto perché sono su pianeti diversi. Ogni altro commento e’ puramente
superfluo.

Giorgio Merlo

Una continuità illiberale e populista che preoccupa

Di Pier Franco Quaglieni
Il governo giallo-  rosso, secondo Luca Ricolfi, sarebbe un governo di estrema sinistra, sicuramente il più a sinistra della storia repubblicana.
Sarebbe questo il risultato della crisi aperta da Salvini che non ha sbagliato solo i tempi della crisi,ma ha sbagliato  soprattutto nel considerarsi invincibile, manifestando un titanismo inquietante che lo ha portato incredibilmente  a sollecitare persino  i pieni poteri. L’estremismo leghista  potrebbe favorire le diverse anime della sinistra presenti nel Pd e nei 5 Stelle,per non parlare di Leu.
Il fatto che Zingaretti abbia proposto Fico come presidente del Consiglio indica in modo non equivocabile quali siano gli intenti del segretario del Pd che individua nell’esponente della sinistra grillina e ex esponente dei centri sociali  il suo premier. Renzi che ha  incredibilmente favorito l’ipotesi di questo governo rischia di esserne escluso, come i moderati del Pd che usciranno malconci dalla formazione di un governo di questo tipo. Nella storia italiana esso  sarebbe un unicum perché i governi di centro – sinistra con PDS -DS e Margherita avevano un equilibrio politico che il governo  giallo- rosso non avrebbe assolutamente perché la componente della Margherita del Pd verrebbe di fatto ignorata . Se poi pensiamo che c’è chi lavora per creare un governo che completi la legislatura e consenta di eleggere anche il nuovo presidente della Repubblica  ,avvalendosi di una maggioranza di questo tipo, abbiamo chiari i pericoli a cui siamo di fronte. Salvini si accrediterebbe così  come il politico più stolto e megalomane ,la vera “rana rupta” di cui parlava Fedro ,mente il bue ,anzi il toro ,rischia di diventare l’insieme delle forze che compongono  una maggioranza in cui il rosso sarà il colore prevalente. Ricolfi prevede una politica fiscale fatta di nuove tasse e forse di una patrimoniale e nuovi sbarchi. La demagogia potrebbe essere il collante tra i due o tre contraenti della coalizione a cui guardava Bersani in passato e che si realizzerebbe nei prossimi giorni.
Io mi auguro che Ricolfi sbagli perché queste sono le previsioni propagandistiche della Lega che pure cerca disperatamente un nuovo approccio con i 5 Stelle, consapevole del macroscopico errore politico che ha commesso ,aprendo la prospettiva di un governo fatto da un Pd sconfitto alle elezioni politiche e di un movimento 5 stelle che ha dimezzato i voti alle Europee. L’ingordigia di  Salvini, rivelatosi incapace di qualsivoglia strategia politica, rischia di provocare uno sbandamento a sinistra molto pericoloso anche per gli stessi equilibri europei. Infatti se il governo giallo- verde ci ha isolati  in Europa , quello giallo- rosso finirebbe per marginalizzarci da un’ Europa che non guarda, in larga maggioranza,  a sinistra. Salvini che ha  cercato  di cannibalizzare Forza Italia facendo il pieno di voti,sta incominciando anche a perdere consensi perché i discorsi a torso nudo in spiaggia non possono rappresentare una politica, ma solo propaganda. Se il governo giallo – verde era profondamente illiberale, il nuovo possibile governo, così  come appare dalle trattative e dalle dichiarazioni, neppure considera qualsivoglia politica liberale. Le democrazie illiberali non sono solo quelle a cui guarda con simpatia Salvini, ma anche quelle in cui il populismo di sinistra prevale.La storia ci indica in modo chiaro cosa e’ stato il populismo di destra e quello di sinistra.L’autunno caldo di cinquant’anni fa fu  in Italia una manifestazione di puro populismo di sinistra.
Magari sarà anche un governo discontinuo rispetto  al precedente, ma sicuramente avrà una precisa  continuità illiberale. Bisogna avere il coraggio di denunciare il pericolo che incombe.

Tesoretto Olimpico, la via Lattea centrale per le risorse

“Che il il cosiddetto ‘tesoretto olimpico’ resti in Piemonte dovrebbe essere un fatto scontato. Ma,
vivendo in una stagione politica sempre più allegra e sconclusionata, può capitare di tutto.
Comunque sia, e’ decisivo come si utilizzano quei fondi frutto della gestione delle Olimpiadi di
Torino 2006. La destinazione delle risorse ai Comuni olimpici – Via Lattea, pinerolese e Val Susa –
dovrebbe essere la bussola che orienta il comportamento dei legislatori. 29 milioni di euro, del
resto, sono e restano fondamentali per gli investimenti in queste aree e sarebbe decisamente
curioso, nonché singolare, se venissero destinati ad altri territori i e in altri luoghi.
Penso, e spero, che su questo versante ci sia una convinta e determinata convergenza politica e
istituzionale di tutti i parlamentari piemontesi”.

On. Giorgio Merlo, Sindaco di Pragelato

Napoli (FI): “Mattarella è il faro nella nebbia”

La sensibilità istituzionale e il senso vivo dei doveri verso il Paese fanno del presidente Mattarella l’unico faro che squarcia le nebbie che avvolgono la scena politica. Con lo stile non banalmente notarile che gli è proprio, Mattarella ha registrato tutte le possibili interlocuzioni avviate dai partiti senza preclusioni verso nessuna di esse.

Saggiamente ha accordato ancora qualche giorno ai gruppi parlamentari per valutazioni più approfondite, ma a tutti ha ricordato le urgenze dell’Italia, gli impegni nelle istituzioni europee e la necessità di affrontare l’emergenza economica. Grazie, presidente Mattarella, per assolvere al suo ufficio con lo stile, la sobrietà e la determinazione, tutte qualità che rassicurano gli italiani.

On. Osvaldo Napoli (Forza Italia)