POLITICA- Pagina 532

“Un risarcimento alle famiglie dei pompieri morti”

RAVETTI (PD): “APPELLO AI PARLAMENTARI PIEMONTESI”

 “Ho letto, con amarezza e con tristezza, che le vedove dei pompieri che, qualche settimana fa, sono morti sotto le macerie della casa fatta esplodere a Quargnento, sacrificando la vita per svolgere il proprio lavoro non riceveranno dallo Stato alcun risarcimento. Infatti, i vigili del fuoco non sono coperti dall’assicurazione Inail, anche se questa copertura era stata sollecitata da moltissimo tempo” dichiara il Presidente del Gruppo Pd in Consiglio regionale Domenico Ravetti.

“Le famiglie dei tre vigili del fuoco – prosegue Ravetti – che hanno vissuto il dramma tremendo della perdita dei loro cari, rischiano di dover affrontare gravi preoccupazioni per il loro futuro, vedendosi private di un risarcimento che avrebbe rappresentato per loro una forma di sostegno. Anche il processo civile potrebbe chiudersi senza risultati e a queste persone non resterebbe altro che una percentuale sulla pensione Inps che, basandosi sui contributi versati dalle vittime, sarà molto bassa” prosegue Ravetti.

“La Regione non ha competenza su questa materia – conclude Domenico Ravetti – ma chiedo a tutti i parlamentari piemontesi di intervenire a livello nazionale per sanare questa ingiustizia e per riconoscere un giusto risarcimento alle famiglie dei pompieri morti. Auspico che il mio appello venga accolto e che si proceda anche a prevedere l’assicurazione Inail per chi, quotidianamente, rischia la vita come il corpo dei vigili del fuoco”.

“Sì ai tornelli al Campus Einaudi”

Riceviamo e pubblichiamo

FUAN – AZIONE UNIVERSITARIA: “PER LA TUTELA DEGLI SPAZI IN CUI STUDIARE” 

I rappresentanti del FUAN – Azione Universitaria questa mattina si sono riuniti in Rettorato per denunciare direttamente al Rettore la mancanza di posti per studiare all’interno della biblioteca Bobbio del Campus Luigi Einaudi e proporre l’installazione di tornelli come soluzione pratica a riguardo.

«Molti studenti – spiega Andrea Montalbano, presidente del FUAN – Azione Universitaria – ci hanno segnalato che la biblioteca Bobbio del Campus Einaudi è costantemente piena ed è sempre più difficile prendere posto per studiare già dal primo mattino. Questo accade perché – continua Montalbano – non esistendo controlli di alcun tipo all’ingresso della biblioteca, i posti sono spesso occupati da utenti esterni o da “furbetti” che, dopo essersi appropriati di un posto a sedere, lo lasciano occupato con quaderni e libri per ore, allontanandosi nel frattempo dalla biblioteca o perfino dal Campus. Al Rettore abbiamo chiesto l’installazione di tornelli all’ingresso così come già avviene in altre sedi di Unito. I tornelli – prosegue Montalbano – spesso oggetto di sterili critiche, rappresentano in realtà un sistema efficace per almeno tre motivi: in primis permettono agli studenti di conoscere a priori se ci sono o meno posti disponibili per studiare; in secondo luogo, prevedendo solamente pause da 30 minuti per mantenere il posto, scoraggiano gli studenti “furbetti” ad occupare i posti con quaderni e zaini; infine, assegnano la priorità nell’accesso alla biblioteca agli studenti dell’Università di Torino, che pagano migliaia di euro di tasse ogni anno e per questo è giusto che abbiano la priorità nell’accesso alla biblioteca rispetto agli utenti esterni. A questi ultimi – conclude Montalbano – non sarebbe comunque negato l’accesso agli spazi universitari: basterebbe effettuare una semplice registrazione».

Presepe, Grimaldi (LUV): “La destra viola l’autonomia scolastica”

“Copre il suo vuoto brandendo il Cristo come una Barbie per ogni stagione. Smetta di giocare e faccia politica”

“Anche oggi la Giunta regionale copre il suo vuoto con una polemica, brandendo il Cristo (per la stagione in versione Gesù bambino) in cerca di visibilità” – così Marco Grimaldi, Capogruppo di Liberi Uguali Verdi in Piemonte, commenta la circolare inviata dall’Assessora Chiorino a tutti i dirigenti scolastici, “per tutelare e mantenere vive l’identità culturale e le tradizioni” con presepe, albero di Natale e recite sulla natività, mentre non è ancora archiviata la querelle sull’esposizione del Crocifisso nell’aula di Palazzo Lascaris.

“Prima il crocifisso in aula, ora il presepe in ogni scuola” – prosegue Grimaldi. – “Non solo la destra usa il Cristo come una Barbie buona per tutte le stagioni e scambia la politica per decorazione di interni, ma adesso esce anche dalle proprie competenze ed entra a gamba tesa nell’autonomia delle scuole con una visione verticistica da Stato Etico. Molte famiglie sono rimaste escluse dal voucher, serve una legge che garantisca il diritto alla mensa scolastica e mancano risorse per trasporti e libri di testo, ma invece di impegnarsi nelle proposte che abbiamo depositato in aula sulla legge di Bilancio, la destra continua a giocare come se fossimo già immersi nelle vacanze di Natale”.

Via Anglesio, Gallo (Pd): “Regione conferma chiusura presidio importante per i cittadini”

POLIAMBULATORIO CIRCOSCRIZIONE 6

il consigliere:  “Vigilerò sul trasferimento dei servizi”

“Nella seduta del Consiglio regionale di oggi ho interrogato l’Assessore regionale alla Sanità Luigi Icardi sull’ipotesi di chiusura del poliambulatorio di via Anglesio a Torino” ha spiegato il Consigliere regionale Raffaele Gallo.

“Risulterebbe, infatti – ha proseguito Gallo – che, nelle prossime settimane, il poliambulatorio che da anni rappresenta un presidio importante per la Circoscrizione 6 verrà chiuso, privando i cittadini della zona di un servizio fondamentale. Infatti per molte persone, soprattutto anziane, comporterà grande difficoltà raggiungere il poliambulatorio di via Montanaro, scarsamente servito da mezzi pubblici ”.

“L’Assessore alla sanità, nella sua risposta, ha confermato l’intenzione da parte dell’Asl di chiudere il poliambulatorio per motivi legati alla sicurezza dell’edificio e per l’attività limitata. Mi farò carico di seguire le fasi di chiusura di tutte le attività e di controllarne il trasferimento in via Montanaro dove, necessariamente, si dovrà provvedere ad un potenziamento di tutti i servizi” ha concluso Gallo.

Fiamme al Cpr, FdI: “Situazione insostenibile”

 MONTARULI-MARRONE: “SITUAZIONE INSOSTENIBILE. SPOSTARE LA TRUTTURA FUORI DA TORINO PER INTERROMPERE LEGAME TRA CLANDESTINI E ANARCO-INSURREZIONALISTI”

“Il Cpr va spostato fuori città. La situazione è insostenibile. Le nostre forze dell’ordine non possono essere abbandonate così”. Vanno all’attacco la parlamentare di Fratelli d’Italia Augusta Montaruli e il capogruppo di FdI in Regione Piemonte Maurizio Marrone dopo l’incendio che ieri sera ha distrutto otto moduli abitativi del CPR di corso Brunelleschi. “In una notte già caratterizzata da mille emergenze a causa del maltempo, i clandestini del Centro di permanenza e rimpatrio, supportati come di consueto dal movimento anarchico, hanno pensato bene di dar vita ad una rivolta e appiccare un incendio – spiegano Montaruli e Marrone – . Quella del CPR è una situazione che obbliga le forze dell’ordine ad uno sforzo inaudito e inaccettabile. È evidente che essere l’unico CPR del Nord Italia voglia dire, per i nostri agenti, svolgere un lavoro che per carenza di organico e leggi buoniste non è più dignitoso. Chiediamo quindi che i nuovi immigrati clandestini vengano dislocati altrove per interrompere questo legame tra clandestini e anarcoinsurrezionalisti. Non un immigrato in più se non ci sono i requisiti minimi di sicurezza per agenti ed operatori. La nostra città non merita tutto questo”.

Maltempo. Cavaletto, segretario +Europa Torino: “Basta con gli slogan”

 “Frane ed esondazioni sono fenomeni naturali, ma i danni aumentano con l’incuria e con l’assenza di pianificazione, si avvii una pianificazione territoriale e si sblocchino investimenti”.

Dall’alluvione del 1994 ad oggi troppo spesso siamo andati sott’acqua. La colpa non è soltanto del riscaldamento globale, ma dell’abbandono del territorio da parte dell’uomo e delle istituzioni, che oggi riprenderanno a parlare dell’incuria di versanti e fiumi per poi dimenticarsene tra pochi giorni.

La normativa post alluvione del 1994 prevedeva, tra i vari aspetti, la realizzazione delle vasche di laminazione sul corso del Tanaro: un provvedimento utile per gestire le fasi di piena sui corsi d’acqua, diminuendone gli impatti. Sono state realizzate? Sono previste anche per altri corsi d’acqua? Perché se, come pare, la risposta è quella di dragare i fiumi o cementificarli come e più di quanto è stato fatto per decenni, allora ci troveremo presto in situazioni ancora peggiori.

Come +Europa Torino chiediamo di smetterla con gli slogan e con le risposte semplici: servono una pianificazione territoriale e degli investimenti sulla prevenzione degni di questo nome. Le responsabilità della politica e, in ultima analisi, dell’uomo sono enormi.

Marco Cavaletto

Rosso: “Contro la violenza lavorare con i giovani”

“È determinante lavorare con le scuole e le giovani generazioni per contrastare la violenza sulle donne”. Così l’assessore ai Diritti civili, Roberto Rosso, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, intervenendo all’Ecomuseo di Torino per la presentazione della mostra “Politica e carità. Donne dell’Ottocento, la doppia anima delle donne nel secolo del cambiamento” e dell’esposizione dei lavori delle studentesse del Primo liceo.

“La Regione Piemonte in collaborazione con le scuole – aggiunge – ha attuato dei piani formativi mirati rivolti, sia agli insegnanti in ottica di prevenzione per il riconoscimento dei segnali e delle richieste di aiuto, sia verso gli studenti per la diffusione della cultura di parità e del rispetto di genere”.

Il 31,5% delle donne tra 16 e i 70 anni, quasi 7 milioni di italiane, è stata vittima di violenza. Ogni giorno in Italia 88 donne subiscono un atto di violenza, una ogni quarto d’ora. Nell’82% dei casi chi compie l’aggressione conosce la sua vittima, ha le chiavi di casa o gli si apre la porta.

I dati dell’ultimo rapporto della Polizia di Stato sulla violenza di genere mostrano “uno scenario agghiacciante in cui l’unico dato consolante è la maggior consapevolezza del delitto subito: sale infatti la propensione e la fiducia nel denunciare, forse anche per effetto del Codice Rosso, entrato in vigore ad agosto, che inasprisce le sanzioni per chi commette questo reato e si accelerano le indagini obbligando i Pm ad ascoltare le vittime entro tre giorni”.

Un capitolo significativo nell’opera di contrasto a un fenomeno ancora così diffuso si realizza “promuovendo tra i giovani una cultura basata sulla parità di genere e mettendo in luce i fattori socioculturali, tra cui i modelli di genere maschili e femminili, ancora molto stereotipati, e rendendo nota la presenta di reti di supporto”.

Grimaldi: “vera emergenza dissesto idrogeologico, non autonomia o legge elettorale”

Clima,: «Frane, crolli e intere comunità isolate. La Lega si dia una mossa, oltre a negare l’emergenza climatica in sei mesi non ha prodotto nulla».

“Mentre commemoravamo le tragedie dello scorso secolo negli ultimi giorni abbiamo assistito a una nuova ondata di nubifragi che, oltre ai danni ingenti, è costata la vita a due persone” – dichiara il Capogruppo di Liberi Uguali Verdi Marco Grimaldi. – “Non ci arrendiamo a chi dice che il perdurante stato di emergenza che interessa il Piemonte sia dovuto a una fatalità, che non vi siano responsabilità umane nei disastri che, dopo periodi di pioggia più o meno intensa, colpiscono con durezza tutto il Piemonte. Solo i primi 5 mesi del 2019 avevano fatto registrare 175 eventi straordinari tra grandine, tornado, piogge intense e valanghe. La Lega ha fatto finta di non vederli, con una duplice responsabilità:” – commenta Grimaldi – “da un lato ci hanno dato dei catastrofisti, negando lo stato di Emergenza Climatica e Ambientale e rinviando misure eccezionali che potrebbero garantire una presa di coscienza maggiore da parte dell’opinione pubblica del problema, consentendo di modificare i comportamenti; dall’altro si continua a rincorrere l’emergenza contingente, parlando di ‘bombe d’acqua’ e ‘maltempo’ e tentando di tappare i buchi di un sistema territoriale che fa acqua da tutte le parti: non c’è all’orizzonte un piano organico di tutela dell’ambiente e del territorio”.

“A sei mesi dall’insediamento la Giunta Cirio” – prosegue Grimaldi – “non un solo atto è stato licenziato, mentre la maggioranza ci obbliga a discutere di richieste di autonomia regionali (che nessun impatto avranno sul tema dissesto idrogeologico), di leggi elettorali nazionali e di crocefissi. Mentre il Piemonte affoga, la Regione sta facendo altro”.

“Lo diciamo con chiarezza” – afferma Grimaldi: – “o si trovano in fretta le risorse per garantire al Piemonte un piano organico di gestione del dissesto idrogeologico, capace oltretutto non solo di mettere in sicurezza il territorio ma anche di dare lavoro alle piccole e medie imprese sparse in tutto il Piemonte o, insieme all’intera minoranza bloccheremo, il bilancio di assestamento che hanno così fretta di approvare. È ora che questa Giunta faccia qualcosa per i piemontesi”.

Presidente della Repubblica… per un giorno

PAROLE ROSSE   di Roberto Placido

La senatrice a vita Liliana Segre ha risolto in poche ore la questione dimostrando così misura, equilibrio ed intelligenza. Doti, in questo momento della vita pubblica del nostro Paese, straordinarie. La vicenda è legata alla votazione con la quale, lo scorso 30 ottobre, il Senato, a larga maggioranza e con l’astensione, che tante polemiche e discussioni ha creato, del centro destra, ha costituito la Commissione straordinaria, monocamerale, contro l’odio e per il contrasto al fenomeno dell’ intolleranza del razzismo, dell’antisemitismo e dell’istigazione all’odio ed alla violenza.

Nei giorni successivi al voto abbiamo assistito alla polemica tra gli schieramenti politici e ad un nascere di proposte di cittadinanza onoraria alla senatrice Segre. Tra queste quella della città di Biella e con la successiva decisione del suo Sindaco di non conferirla alla Segre ma al noto comico, giornalista e conduttore televisivo Ezio Greggio. Il quasi biellese, è nato a Cossato. Greggio ha declinato la proposta con uno stringato ma chiaro comunicato dimostrando così che anche un presentatore “leggero” può essere legato a valori e posizioni personali e familiari democratici e profondamente antifascisti. Ma in questo fiorire di polemiche e di proposte di cittadinanze onorarie, l’ultima quella della simpatica consigliera comunale torinese Chiara Foglietta, si è aggiunta, l’11 novembre, un’estemporanea – come buona parte di quelle di cittadinanza onoraria – ed incredibile proposta di candidatura della senatrice a vita Liliana Segre a Presidente della Repubblica. Per prima è partita la pur brava Lucia Annunziata che a nome suo e del giornale che dirige, Huffington Post, lanciava la proposta. Veniva subito ripresa dal suo collega e direttore de la Repubblica Luca Verdelli. A stretto giro di posta, il giorno dopo, gli rispondeva da New York, dopo l’incontro con il Sindaco Bill De Blasio, Nicola Zingaretti. Il segretario Dem invece di attaccare Trump sui dazi contro il Parmigiano Reggiano si occupava dell’estemporanea proposta dell’Annunziata e di mandare messaggi di pace e di “volemose bene” a Di Maio. Per fare queste dichiarazioni poteva aspettare di rientrare a Roma o meglio ancora di non andare negli USA. Meno male che due giorni dopo il 14 novembre la diretta interessata, Liliana Segre, con un comunicato ufficiale ristabiliva equilibrio e buon senso: “Ringrazio le persone che hanno proposto la mia candidatura al Quirinale ma, ovviamente, per motivi sia anagrafici che di competenza specifica, tale candidatura va considerata improponibile. C’è un presidente in carica che sta svolgendo il suo compito di garanzia costituzionale con rigore ed efficacia e che gode di grande popolarità e prestigio in Italia e all’estero”.

I Verdi e i cambiamenti del clima

VERDI- EUROPA VERDE PIEMONTE


PIEMONTE : NON CHIAMATELO MALTEMPO, SONO IL RISULTATO DEI “CAMBIAMENTI CLIMATICI “


Nelle ultime ore, una nuova ondata di maltempo sta interessando tutto il Piemonte. Sorvegliati speciali i grandi fiumi e piccoli corsi d’acqua piemontesi, come il Bormida, il Tanaro, il Po, il Chisola, per citarne alcuni.
Resta un dato di fatto: la Regione Piemonte è ad alto rischio dissesto idrogeologico. 

Negli ultimi anni oltre 500 fenomeni climatici estremi negli ultimi 9 anni, a rendere più vulnerabile il territorio piemontese è altresì il “cambiamento climatico”, che dimostra i suoi effetti con rovesci intensi concentrati in un breve periodo alternato da lunghi periodi di siccità. Situazioni estreme che possono causare ingenti danni ai tanti settori che costituiscono il tessuto economico del Piemonte come, ad esempio, l’agricoltura.

E’ vero, le alluvioni ci sono sempre state e non sono un fenomeno solo degli ultimi anni, ma non è normale che, in appena due settimane, siano caduti più di 230 mm di pioggia. 

Dunque, occorrono seri interventi mirati contro il dissesto idrogeologico, un fermo stop all’urbanizzazione dei territori, soprattutto in corrispondenza dei corsi d’acqua, per evitare disastri e stravolgimenti degli ecosistemi naturali, troppo spesso alterati dalla mano dell’uomo. 

Cosi in una nota i due Co-portavoce dei Verdi – Europa Verde del Piemonte, Tiziana Mossa e Alessandro Pizzi.