POLITICA- Pagina 525

PIEMONTE NEL CUORE: "QUALI PROPOSTE PER L’ASSISTENZA?"

Quello di cui abbiamo bisogno è un patto per la salute tra politica, operatori, territori, associazioni e cittadini. Una grande stagione di mobilitazione con importanti momenti di confronto e di condivisione. E’ ora che l’idea di una nuova proposta e di un nuovo modello organizzativo dell’ assistenza si concretizzi ed entri con forza e determinazione nell’ agenda politica di quella che sarà la nuova Giunta Regionale, attraverso il coinvolgimento di tutte le rappresentanze dei territori, delle professioni, delle associazioni di cittadini. Una proposta nuova che parti da una concreta analisi ed identificazione dei reali bisogni di cura e di salute della popolazione, mettendo in campo e valorizzando le competenze dei professionisti ed operatori sanitari della nostra regione. Programmazione e progettazione con una visione futura ma anche un sano pragmatismo per dare una risposta ai grandi temi della sanità come gli anziani, le cronicità, le disabilità e tutte le fragilità. Alcune situazioni di lavoro sono inaccettabili come sono inaccettabili alcuni rischi e condizioni a cui sono sottoposti gli utenti. E’ vero, in Piemonte abbiamo delle eccellenze che non sono però la sanità di tutti i giorni. La società cambia, i bisogni di cura e di assistenza, oltre ad essersi modificati sono aumentati ed è pertanto urgente adattarsi alle esigenze della popolazione per dare risposte appropriate sia in ospedale che sul territorio. Uno spazio da riempire, un vuoto da colmare, necessario per dare risposte appropriate affinchè il risultato non sia la rinuncia alle cure. In occasione dell’incontro, oltre alla presentazione ufficiale della candidatura, si discuterà di quali siano le priorità e le proposte per soddisfare il bisogno di salute dei cittadini Piemontesi.

FRANCESCO COPPOLELLA CANDIDATO PER IL CONSIGLIOREGIONALE DEL PIEMONTE

.
HOTEL DIPLOMATIC- VIA CERNAIA,42 TORINO 27 MARZO ORE 18.00 #UNINFERMIEREINREGIONE PER IL DIRITTO ALLE CURE PARTECIPERANNO: Istituzioni professionali. Associazioni di categoria, Rappresentanze sindacali, Rapresentanti della libera professione, Infermieri, medici, operatori della sanità, Associazioni di volontariato, Cittadini.

Tronzano: “A fianco dei costruttori e del mondo dell’edilizia”

L’edilizia è un tema importantissimo. I costruttori, parte determinante del sistema produttivo del Piemonte, sono una risorsa e non un problema, come molti politici della sinistra o dei 5 stelle pensano. Forza Italia è al loro fianco, sempre. Negli ultimi dieci anni, la crisi ha portato alla chiusura di numerose attività ed imprese: questo deve cambiare!  Essere a fianco del costruttore vuol dire iniettare risorse pubbliche nel sistema edilizio, per renderlo nuovamente competitivo.  Diminuire l’impianto di controllo e regolazione, dal punto di vista legislativo, permetterà di incentivare lo sviluppo. Noi vogliamo, io voglio che questo avvenga.  In particolare, un eccesso di burocrazia nel riuso e nella rigenerazione edilizia è un grave errore che esclude i cittadini e continua a dare potere ai comuni. Coinvolgere i cittadini in questo processo è una delle nostre priorità.
                                                                   
Andrea Tronzano
Consigliere regionale Forza Italia

Grati a Zingaretti

Diciamocelo con franchezza e con onestà. Dobbiamo essere sinceramente grati a Nicola Zingaretti. Lo devono essere la sinistra, il centro sinistra, i democratici sinceri e forse l’intera politica italiana. Zingaretti e’ riuscito, in poco tempo e con la sua leadership, dimessa ma chiara, di
centrare un obiettivo: e cioè, aver fatto ridiscendere in campo la sinistra. E quindi, di conseguenza,
ridare vita ad un partito di sinistra. È tornata, in sintesi, la gloriosa esperienza e tradizione della
sinistra italiana. È tornato, cioè, il Pds travestito da Pd. Questo è il grande cambiamento
giustamente richiamato dal neo segretario nazionale del Pd Zingaretti. Del resto, solo un
esponente, peraltro autorevole e prestigioso, della lunga e travagliata filiera del Pci/Pds/Ds poteva
guidare questa nuova fase politica.

È’ persin scontato che tutto ciò coincida con il radicale superamento di quello che ha caratterizzato
la fase politica precedente del Partito democratico. E quindi l’archiviazione definitiva del renzismo,
del partito a vocazione maggioritario, del partito plurale – la pluralità vera, però, non quella finta
della propaganda – della identificazione del partito con il suo capo, della liquidazione delle alleanze
e via discorrendo. È un altro partito, un altro progetto politico, un altro approccio e, soprattutto, un’altra modalità concreta di far politica.
.
Appunto, e’ un altro partito con un’altra ragione sociale. È tornata, lo ripeto, la tradizione,
l’esperienza, la cultura e la prassi della sinistra post comunista. Certo, e’ curioso che questo
cambiamento totale e radicale sia co-gestito da molti di coloro che sino a qualche mese fa erano
turbo renziani e feroci ed esaltati tifosi di Renzi e del renzismo. Faceva un certo effetto, al riguardo,
assistere al ripetuto applauso ad ogni passaggio dell’intervento di Zingaretti di fronte ai delegati
dell’Assemblea nazionale di personaggi come Piero Fassino – un nome per tutti – quando il neo
segretario invocava una radicale discontinuita’ con il passato. Quel passato che vedeva moltissimi
esponenti seduti in prima fila all’hotel Ergife spellarsi le mani quando Renzi invocava “radicale
discontinuita” rispetto alla gestione bersanaiana ed avallare, di conseguenza, tutte le scelte
politiche strategiche di Renzi. Ma questo e’ un dettaglio, fa parte del cronico malcostume della
politica italiana. Come quello di far credere che nel nuovo corso del Pd/Pds siano scomparse le
correnti e i molteplici e profondamente radicati gruppi di potere che caratterizzano la storia e
l’esperienza di questo partito. Una balla che, comprensibilmente, va raccontata ai gonzi
ogniqualvolta si inaugura un cosiddetto “nuovo corso”.
.
Ma, al di là di questi aspetti folcloristici, quello che conta adesso sotto il profilo politico e strategico, e’ la chiarezza che Zingaretti ha impresso al nuovo corso del Pd/Pds. Finalmente, era ora, e’ ritornata la sinistra con tutti i suoi riti, la sua simbologia, la sua storia, la sua esperienza e le sue modalità concrete di rapportarsi con la società italiana in questa particolare fase storica. Ne avevamo bisogno. E Zingaretti, proprio per non smentire questa “rivoluzione”, l’ha subito fatto capire. Al di là, e com’è ovvio e comprensibile, degli slogan e della propaganda che recita il contrario. Ora va costruita la coalizione e l’alleanza. La sinistra, la filiera di Zingaretti del Pci/Pds/Ds farà sicuramente la sua parte. E la fara’ al meglio, ne sono profondamente convinto. Salvo sorprese. Tocca a chi non proviene da quella nobile e gloriosa tradizione ricostruire un altro campo. Quello del cosiddetto “centro”, liberal democratico e cattolico popolare, riformista e moderato, di governo e plurale. Pensare che il nuovo Pd/Pds assolva a quella funzione, oltreche’ ingeneroso, sarebbe anche scorretto e profondamente nocivo. Per il momento, però, dobbiamo essere francamente grati a Zingaretti. Finalmente ha fatto chiarezza nella politica italiana. Almeno nel campo della sinistra e del centro sinistra.
 

Giorgio Merlo

Circoscrizione 7: FdI raddoppia

Nello scorso Consiglio della Circoscrizione 7 è stato ufficializzato il passaggio della Consigliera Giulia Gariglio nel gruppo di Minoranza Fratelli d’Italia. Assume il ruolo di vice capogruppo per lavorare in tandem con la Consigliera e Capogruppo Patrizia Alessi già collaudata attivista nel partito della Meloni fin dalla sua nascita. Alessi commenta: “sono soddisfatta e auguro un buon lavoro alla collega”.

Che fine farà Torino?

Torino sopravvivrà ai pentastellati? Ammetto di essere moderatamente pessimista. Gli irriducibili dell’ Appendino continuano nel giustificarla. Non è lei che ha prodotto la crisi attuale. Verissimo come è vero che la situazione si è notevolmente aggravataQuindici giorni dopo l’ insediamento volevano bonificare il Po dalle alghe strappandole con le mani. Già allora i segnali di una inadeguatezza c’erano.  Hanno chiesto tempo e gli è stato dato. Ed ora, mi sembra proprio, è il momento di fare valutazioni.  Cerchiamo di andare con ordine di importanza.  La Corte dei Conti ha censurato il comportamento degli amministratori che hanno approvato il bilancio. Appendino schermendosi sostiene che si è aperto un confronto costruttivo.  I magistrati non si confrontano, i magistrati sentenziano.  Aumento delle tasse.  Per le mense scolastiche caos totale.  Viabilità: Corso Grosseto è diventato un pericolosissimo imbuto intasato dal traffico. Gtt una voragine economica.  I privati non hanno nessuna intenzione d’ investire. Mirafiori continua nel non produrre e Di Maio presenta finanziamenti pubblici per l’ industria senza e contro l’Unione industriali, fieramente No Tav con Perino arrabbiato con i pentastellati accusati di mentire e prendere in giro il movimento contrario alla linea ferroviaria. E siamo al capolavoro. Per rilanciare il commercio in centro lo si chiude alle auto tutto il giorno. Salvo un pagamento di un biglietto d’ ingresso.
*
Promesso che non avrebbero più aperto centri commerciali sono la Giunta che ha dato più autorizzazioni di tutte le altre passate. Veniamo alle piccole cose. Dopo 150 anni chiude il Centro Scherma al Valentino. Il centro Italo Arabo dei bagni di Porta Palazzo è stato messo in discussione.  Il mercatino di libri usati di corso Siccardi chiuso con le strutture abbattute. Il sovrintendente romano del Regio accusato d’ inconsistenza e di assenza.  Stendiamo un velo pietoso sulle negative condizioni delle periferie, con intere zone controllate da spacciatori e piene di  prostituzione. Barriera di Milano che non ha più gli occhi per piangere.  Risposte?  Sempre lei, Chiara Appendino, sostiene: tutto sotto controllo.  Proprio lei con diversi conti aperti con la magistratura. Ma è in buona compagnia. Due suoi ex capi di gabinetto sono  inquisiti. Mi sa che siamo di fronte ad un record di cose negative e irraggiungibili. Chiara Appendino è visivamente provata ed oramai delega il Vice Sindaco nel rappresentare la Città. Montanari causa ed effetto delle sue e nostre disgrazie.  Purtroppo non c’ è  mai limite al peggio.  Ecco che Conte e Toninelli  giungono in suo soccorso oltre a rassicurare i cuneesi e astigiani che i 9 km dell’ autostrada verranno completati. Persino una calorosa stretta di mano con il Governatore Sergio Chiamparino. Concordia istituzionale? Direi più manfrina istituzionale.   Infatti, tornati a Roma sul decreto sblocca cantieri il risultato finale è  nulla. Lo faranno? Forse, ma non dicono come, visto che non c’è accordo tra Lega e pentastellati.
*
Nulla di nuovo, insomma. Sempre da Roma cattive notizie.  Arrestato uno dei loro capi. Anzi uno dei loro ex capi, visto che 20 minuti  dopo Giggino lo ha espulso dal movimento. L’arresto di De Vito è un arresto eccellente. Come mai i pentastellati sono stati così solerti? Forse sapevano ed hanno confermato in questo modo l’ operato della magistratura. Ed anche in questo sono più bravi di tutti. Loro in 20 minuti hanno risolto un problema che altri non avrebbero così risolto brillantemente. Lo so, sono fatti così, garantisti con Matteo Salvini e forcaioli con i loro.  Vabbè. Noi qualche dubbio su come sono andate le cose l’abbiamo.  Se è colpevole difficile che abbia fatto tutto da solo. Mi sa che per Roma cambiano i politici ma il sistema corruttivo forse no. Addirittura hanno chiesto le dimissioni di Zingaretti da segretario del PD.  Capiamoli, sono ragazzi. Ma mi sa che sono ragazzi che stanno facendo molto male al Paese. Chiedere le dimissioni in un altro partito e non porsi il problema del proprio ha dell’incredibile. E tornando alla nostra città la realtà fa pensare che è proprio un peccato,  anche perché vorremmo  un domani.  Ci accontentiamo di un futuro possibile, con una attuale certezza: Chiara Appendino dovrà affrontare due processi. Sui fatti di Piazza San Carlo e sui problemi di bilancio.  Mi fermo qui.  Sono i magistrati a dover stabilire se colpevole o innocente, e lo stesso vale per i suoi ex collaboratori. Ci preoccupa però chi continua a sostenere che tutto è sotto controllo. L’ideologia propagandistica è anticamera dei più profondi fallimenti.
.
Patrizio Tosetto

"Anagrafe, no alle chiacchiere, sì a nuove assunzioni"

Il Comune smetta di parlare di straordinari. Sono solo due le misure utili alla risoluzione del problema delle Anagrafi cittadine: o si assumono nuove persone o si spostano dipendenti.

Mantenere gli stessi servizi con meno persone è, semplicemente, impossibile. La parola “innovazione”, di per sé condivisibile e necessaria, sta diventando un paravento per nascondere i problemi. Il problema si risolve allocando risorse e facendo concorsi. Il resto sono parole al vento, come continuare a parlare di “straordinari”. Quando non prese in giro belle e buone. Si aprano concorsi e si assuma. O si sposti personale laddove serve di più. All’Assessore Pisano, che urla “Noi lavoriamo sulle Anagrafi 24 ore su 24” e chiede “ci stiamo impegnando notte e giorno, voi questo lo vedete?” rispondo che noi vediamo i risultati, e i risultati dicono che la situazione è nel caos e servono nuove risorse giovani e formazione.

Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino.

Esposto di Rosso (FdI) sui Murazzi abbandonati

Il capogruppo di Fratelli d’Italia: “Abbiamo perso gli affitti per anni e gli immobili sono ormai fatiscenti e deprezzati”

“Lasciare in stato di abbandono decine di immobili pubblici, rinunciare all’incasso dei canoni di locazione, permettere il degrado fisico dei locali stessi con un inevitabile deprezzamento del loro valore, rappresenta con ogni probabilità un grave danno erariale”. Così Roberto Rosso, capogruppo di Fratelli d’Italia nel consiglio comunale torinese, ha introdotto oggi la conferenza stampa nella quale ha illustrato l’esposto alla Corte dei Conti che ha preparato per il deposito urgente. “Mi riferisco – ha continuato – proprio ai tanti locali chiusi al Parco del Valentino, ma anche agli otto lotti già assegnati ai Murazzi, che restano lettera morta e non vengono assegnati per le lungaggini cervellotiche, per i bandi mal scritti e che di conseguenza stanno provocando la morte di due aree importantissime della città”. Da un punto di vista politico, spiega Rosso, “non posso che constatare come questo stato di cose, le cui responsabilità sembrano essere di entrambe le ultime Giunte comunali, abbiano di fatto lasciato agli spacciatori campo libero sia al Valentino, sia ai Murazzi. Da un punto di vista amministrativo e contabile, però, è chiaro che ci siano sia il danno emergente, sia il lucro cessante”. Difficile stimare con precisione quanto il Comune stia perdendo. Si tenga conto che soltanto la Rotonda del Valentino aveva un canone annuo di 120mila euro ed è chiusa da 5 anni: in tutto sarebbero 600mila gli euro non incassati da Palazzo di Città. Ma anche ai Murazzi, si stanno perdendo circa 200mila euro l’anno di affitti non pagati, secondo quanto risulta dai bandi per l’assegnazione degli immobili. Si legge nell’esposto: “il Cacao, il Bunker, il Cap10100 e praticamente tutti gli spazi dei Murazzi, per non parlare della Rotonda del Valentino o del Fluido, tutti locali di proprietà in senso lato della cittadinanza che l’Amministrazione dovrebbe per l’appunto amministrare e far rendere, sono invece in stato di abbandono”. Il documento prosegue sottolineando che “la stessa Rotonda, in totale disarmo e nell’incuria dell’Amministrazione, è ormai utilizzata dai tossicodipendenti come ‘stanza del buco’, dopo essere stata vandalizzata e spogliata di tutti gli arredi e di ogni parte mobile al suo interno, con un grave pregiudizio per il valore dell’immobile stesso”. Per questi e altri motivi, con l’esposto si chiede alla Corte che vigila sul buon utilizzo del denaro e dei beni pubblici, “se una quantità tale di immobili pubblici in stato di abbandono, quindi senza più la possibilità per il Municipio di ottenere canoni, con il degrado causato dall’assenza di qualsiasi vigilanza dei locali stessi e di qualsivoglia cautela finalizzata alla loro conservazione, non abbia causato un grave danno erariale per le casse comunali”. Roberto Rosso chiarisce che “la situazione è davvero paradossale. Perché tante delle vertenze che hanno portato alla chiusura e all’abbandono di decine di locali, partivano proprio dall’assunto che i canoni non fossero adeguati e che in fondo il Comune ci stesse perdendo. Però le lungaggini burocratiche, l’incapacità amministrativa e forse anche un po’ di noncuranza, hanno portato a una chiusura che ormai sta diventando permanente, per cui dal poco che si incassava si è passati al niente”. Senza contare che “l’incuria e la mancanza di controlli degli immobili chiusi hanno anche causato le devastazioni dei vandali e dei ladri, che come detto hanno deprezzato ulteriormente il valore della cosa pubblica in questione”.

Fca, Forza Italia: “Ampliare parco Its per la mobilità del futuro”

“Spiace constatare che durante le sue comunicazioni in Aula su FCA il Presidente Chiamparino si sia limitato ad una scolastica disamina incentrata sulle scelte di politica industriale della multinazionale automobilistica. Ancora una volta ha dimostrato la sua stanchezza e il passo lento del centrosinistra in Piemonte che non è un caso vede la nostra Regione in affanno, con una economia che rallenta più di tutte le altre nel Nord Italia”. Ad affermarlo Claudia Porchietto e Andrea Tronzano, rispettivamente deputato di Forza Italia e responsabile regionale del Dipartimento Attività Produttive in piemonte e vicecapogruppo in Regione Piemonte.
“Sinceramente ci saremmo aspettati che il Governatore ci comunicasse un piano strategico di misure da proporre a FCA: perché é inutile invocare l’etica dell’impresa se non si ha la minima idea di che cosa chiedere per il proprio territorio. Inutile l’ennesimo tavolo, se non hai da metterci sopra un progetto sul quale discutere. Il tempo delle questue è finita vista la dimensione globale nella quale opera oggi FCA. C’è chi come il centrosinistra e il M5S continua a pensare che si possa avere equità sociale solo senza avere imprenditori. Per noi invece è vero il contrario non c’è equità sociale senza impresa, e non c’è lavoro senza imprenditori”.
Il vicecapogruppo Andrea Tronzano
“Lanciamo una proposta: la Regione costruisca insieme al Governo un progetto per ampliare il “parco” ITS presente in Piemonte e che deve diventare la fucina delle nuove competenze per la mobilità del futuro. Questo ITS potrebbe sì coinvolgere direttamente FCA in modo da formare le figure indispensabili per un mondo del lavoro sempre più specializzato. Non bisogna dimenticare che in Piemonte esiste un mismatch di 150mila posti di lavoro dove l’offerta non incontra domanda”. Concludono i due esponenti di Forza Italia Porchietto e Tronzano.
Inviato da Libero Mail per iOS

SUSA, BATZELLA (MODERATI): "PRONTO SOCCORSO SOVRAFFOLLATO, PAZIENTI IN CORRIDIOIO"

“MANCANZA DI POSTI LETTO E PERSONALE STREMATO. PRONTA INTERROGAZIONE PER L’ASSESSORE ALLA SANITA’”

“Il pronto soccorso dell’ospedale di Susa è in condizioni insostenibili a causa del sovraffollamento”. Lo afferma la consigliera regionale dei Moderati, Stefania Batzella, che sabato 16 marzo  ha effettuato un sopralluogo sul posto, dopo aver ricevuto numerose segnalazioni da parte dei parenti di alcune persone che si trovavano ricoverate lì. “Intorno alle 20 – spiega – erano presenti 33 pazienti, 9 dei quali con codice giallo e gli altri 24 con codice verde. I 9 posti letto di Osservazione breve intensiva (OBI) erano pieni e il resto dei pazienti stazionava nelle barelle in corridoio. Alcuni pazienti si trovano in pronto soccorso da giorni, addirittura anche da 6 giorni, perché nei reparti non ci sono posti letto per ricoverarli. Inoltre, anche la sala di attesa era piena di persone che attendevano di essere chiamate per essere visitate”.

I nodi cruciali del problema continuano ad essere sempre gli stessi: la mancanza di posti letto, il poco personale infermieristico, gli Oss (operatori socio-sanitari) e anche i medici. “Durante la giornata – prosegue Batzella – hanno lavorato in pronto soccorso due medici, uno dedicato ai codici ad alta intensità e uno a quelli di media e bassa intensità, in servizio dalle 9 del mattino. Quest’ultimo alle 19 è andato via. Durante la settimana, invece, il turno termina alle 23. Tempo fa tempo fa avevo presentato un’interrogazione in Consiglio regionale per chiedere che anche il sabato e la domenica il medico si fermasse fino alle 23, ma per l’Asl To3 non era necessario prolungare l’orario. Ed ecco i risultati”.

Il 19 febbraio la consigliera aveva anche chiesto in Consiglio regionale se fosse stato predisposto dalla direzione aziendale dell’Asl To3 un piano per affrontare in modo adeguato ed efficiente il sovraffollamento nei pronto soccorso. “Mi era stato risposto che il piano c’è – aggiunge – ma è evidente che non funziona o non è sufficiente. I posti letto sono pochi e non sono stati incrementati e anche il personale doveva essere incrementato per affrontare al meglio il carico di lavoro. Inoltre, il piano precisa che in Osservazione breve intensiva, i pazienti non possono stare più di 36 ore. Oltre questo tempo, il paziente deve essere preso in carico o da un reparto ospedaliero o, in mancanza di posti letto, dalle strutture residenziali e territoriali sanitarie, favorendo l’inserimento Rsa e Cavs, con le quali l’Asl To3 ha preso specifici accordi mirati all’accoglienza dei pazienti del territorio”.

“Alla luce di quello che ho visto – conclude la consigliera dei Moderati  – è evidente che tutto ciò non è stato messo in atto. Chi si rivolge al pronto soccorso deve ricevere un’assistenza di qualità e in questa situazione non è possibile, così come non è più tollerabile che il personale lavori in queste condizioni nonostante la loro professionalità, l’impegno e la buona volontà. Ormai sono allo stremo. Martedì in Consiglio regionale interrogherò l’assessore alla Sanità e gli chiederò di intervenire al più presto affinché questa situazione possa essere risolta”.

"Abbassi il canone per favorire il tuo inquilino in difficoltà? I Cinque Stelle ti fanno pagare di più"

Ma l’aumento dell’aliquota Imu per chi “viene incontro” alle fasce più deboli non è l’unica (e assurda) stangata: tra Tari, Tasi, Cosap e altre voci il “conto”, per i torinesi, fa circa 12 milioni
L’Amministrazione aumenta l’aliquota Imu per i contratti di locazione e canone agevolato e in questo modo penalizza tutti. Soprattutto – non è un paradosso – le fasce deboli. Ora quale incentivo avranno, infatti, i proprietari di immobili a mettere in affitto i loro spazi a canone agevolato? Molti di torneranno a contratti a canone libero, dopo anni di incremento e diffusione dei contratti concordati. I canoni agevolati non solo favoriscono gli inquilini in difficoltà economica, ma rappresentano anche un importante argine contro il disagio abitativo nella nostra città. Le liste di attesa per l’assegnazione di una casa popolare sono già lunghe così. La mossa della Giunta sarà, dunque, un clamoroso autogol per la stessa Città di Torino. Succede così quando, invece di combattere la povertà, si combatte la (presunta) ricchezza e i (presunti) ricchi. Perché per lorsignori la classe media non esiste: chiunque abbia un appartamento o un negozio da dare in affitto è senz’altro un privilegiato da bastonare.Ma gli aumenti riguardano una lista infinita di voci: aumenta l’aliquota IMU per i comodati gratuiti (dal 7,6 al 10,6 per mille), la Tasi (per certe imprese), la Tari (per tutti) e la Cosap (specialmente per chi ha la “colpa” di vivere in centro o semplicemente ci lavora). Il riassunto è che quella grillina è, a Torino, una politica di aumento scriteriato della pressione fiscale, nel tentativo di mettere una pezza ai tagli che il governo centrale (sì, quello in teoria di colore amico) ha imposto agli enti locali. Il totale fa 12 milioni in meno nelle tasche dei torinesi; 12 milioni ai quali va aggiunta la ”ciliegina sulla torta” rappresentata dal balzello imposto a chi ha l’ardire, o più banalmente, la necessità, di entrare in centro con l’auto privata.
Silvio Magliano – Capogruppo Moderati, Consiglio Comunale Torino