POLITICA- Pagina 527

(FDI): “SALVINI NON CONTESTATORE DI OPERA, MA CONTESTATO DA SOLITA SINISTRA”

“La visita di Salvini dimostra che lui coerentemente a quanto sostiene la coalizione di centrodestra non contesta l’opera semmai e’ il contestato. Guarda caso coloro che oggi hanno manifestato a Chiomonte sono tutti sinistri” commentano Augusta Montaruli, parlamentare di Fratelli d’Italia, e Maurizio Marrone, dirigente nazionale FdI, che aggiungono “L’opera si deve fare e le parole del vicepremier danno prova che l’unica coalizione compatta sulla Tav e’ quella del centrodestra.  Se qualcuno proverà ancora a mettere in discussione tutto ciò, siamo pronti a confrontarci con il referendum proposto da Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni. Così a maggio il Piemonte vincerà  due volte: avrà la sua infrastruttura e un governo regionale distante da chi di giorno va a Chiomonte a cercare tafferugli e di notte va a dormire a spese dei torinesi nei centri sociali che i sindaci Pd non hanno mai sgomberato, Chiamparino compreso”.

(FDI): "SALVINI NON CONTESTATORE DI OPERA, MA CONTESTATO DA SOLITA SINISTRA"

“La visita di Salvini dimostra che lui coerentemente a quanto sostiene la coalizione di centrodestra non contesta l’opera semmai e’ il contestato. Guarda caso coloro che oggi hanno manifestato a Chiomonte sono tutti sinistri” commentano Augusta Montaruli, parlamentare di Fratelli d’Italia, e Maurizio Marrone, dirigente nazionale FdI, che aggiungono “L’opera si deve fare e le parole del vicepremier danno prova che l’unica coalizione compatta sulla Tav e’ quella del centrodestra.  Se qualcuno proverà ancora a mettere in discussione tutto ciò, siamo pronti a confrontarci con il referendum proposto da Fratelli d’Italia con Giorgia Meloni. Così a maggio il Piemonte vincerà  due volte: avrà la sua infrastruttura e un governo regionale distante da chi di giorno va a Chiomonte a cercare tafferugli e di notte va a dormire a spese dei torinesi nei centri sociali che i sindaci Pd non hanno mai sgomberato, Chiamparino compreso”.

Anziani e bimbi, Cirio: «La normativa Ue sulla privacy non ostacoli l’installazione di telecamere»

Lanciata una petizione su www.change.org
 
Prevedere che il regolamento Ue 2016/679 sulla privacy consenta l’installazione obbligatoria di telecamere di sicurezza e prevenzione in asili, scuole e case di cura per anziani, senza ostacoli burocraticiÈ la richiesta contenuta in una petizione europea depositata a Bruxelles dall’eurodeputato Alberto Cirio e lanciata sulla piattaforma www.change.org a seguito dei numerosi casi di abusi su bambini e anziani verificatisi in Italia in strutture sia pubbliche che private. L’arresto, nelle scorse ore, delle maestre di un asilo di Torino è il terzo fatto di cronaca dall’inizio del 2019, dopo quello di una scuola romana e di un istituto per bambini autistici in provincia di Bari. «È fondamentale sottolineare che le persone che lavorano nel sistema scolastico e assistenziale italiano sono nella maggioranza dei casi dedite al proprio lavoro con grande passione e serietà – commenta l’eurodeputato Alberto Cirio –. Purtroppo i casi di cronaca registrati negli ultimi anni testimoniano la necessità di intervenire a scopo preventivo e l’installazione di telecamere obbligatorie in asili, scuole materne e case di cura per anziani può essere un valido deterrente. Parliamo di immagini criptate, ovviamente, che sarebbero visionabili solo dall’autorità giudiziaria nel caso di segnalazioni specifiche. Affinché questi dispositivi possano essere installati in strutture pubbliche e private è necessario, però, che la normativa europea sulla privacy non sia di ostacolo burocratico in tutti quei casi in cui il diritto alla tutela dei dati personali non può diventare più importante di quello alla sicurezza di soggetti deboli come bambini e anziani».

SEA WATCH: I RADICALI IN SCIOPERO DELLA FAME CHIEDONO ADESIONE DEI CITTADINI

“PER UN’AZIONE NONVIOLENTA DI MASSA CONTRO LA VIOLAZIONE DELLE LEGGI E DEI DIRITTI”

Riceviamo e pubblichiamo le dichiarazioni di   Barbara Bonvicini (Presidente di Radicali Italiani) Igor Boni e Marco Maria Freddi(Direzione nazionale di Radicali Italiani):
“Grazie agli oltre 30 cittadini che hanno deciso di unirsi a noi in questa azione di sciopero della fame che vuole denunciare la patente violazione delle leggi e dei più basilari principi di umanità e convivenza. Sembra che sia prossimo il rilascio dei 47 ostaggi e dell’equipaggio illegalmente trattenuti da 12 giorni in mare. Le decisioni su come gestire l’accoglienza di queste persone devono essere prese dopo averli fatti scendere a terra. La nostra azione nonviolenta continua, perché vogliamo affermare che esiste un’altra Italia e perché la scelta dei porti chiusi è letteralmente criminale. Vale per questa vicenda e per quelle future che vogliamo evitare. Mettiamo in gioco i nostri corpi, come da sempre nelle battaglie radicali, per dare voce ai corpi martoriati dalle torture, subite da questi disperati nei lager libici; torture atroci che sono raccontate tragicamente dalle ferite che i 47 migranti della Sea Watch portano sulla loro pelle. Il 2 febbraio saremo in molte piazze d’Italia per la mobilitazione straordinaria di Radicali Italiani sulla raccolta firme in calce alla ICE Welcoming Europe che si può firmare anche on-linehttps://welcomingeurope.it/news/firma/
(foto archivio)

Appendino in difficoltà, tra il Pd con il fiato corto e la terza età di Giachino

Chiara Appendino è al tramonto della sua esperienza amministrativa? Forse, ed  è una delle poche che non l’ha capito. O (più verosimilmente) sta facendo melina a centro campo aspettando e sperando che qualcosa di nuovo accada. Per essere giovane ha già imparato il mestiere “parla tanto ma fatti nulla”. Non è che la sua giunta sia da meno. Lei, prodiga, ha già cambiato due assessori. Mettendosi dalla parte della ragione per scaricare su di loro eventuali rimbrotti per le sue negligenze. Appunto, un vecchio trucco che ha già funzionato con Giordana ed il suo addetto stampa diventato capo di gabinetto e “fuggito” all’estero. Il Pasquaretta che per sport si faceva pagare le fatture dal Salone del Libro.  Loro che sono diversi. Talmente diversi che possono fare ciò che agli umani non è concesso. Così per ben due volte la prima cittadina manda il suo vicesindaco Montanari a rappresentare la città in cortei No global e no Tav. Cortei contro il sistema. Poi per sgomberare il Moi invoca l’applicazione delle leggi ottenendo garbati no alla collaborazione da Sergio Chiamparino. Chi la fa l’ aspetti, si direbbe. La Corte dei Conti la ammonisce: i conti del Comune non tornano ed ora lei non sa che pesci prendere. Bisognerebbe fare ulteriore cassa. Ma bisogna vendere ciò che è disponibile subito. Lungaggini burocratiche lo impediscono e soprattutto se a Torino non c’ è sviluppo economico è difficile se non impossibile vendere a privati. Con la decrescita infelice infiocchettata con i No il risultato finale è certo: verso il fallimento del Comune. Le promesse dei suoi amici pentastellati romani sono  solo chiacchiere. E ci si mettono anche i No Tav valsusini che vogliono fare una lista alle regionali, non fidandosi. Così lei chiede aiuto a Salvini per il Moi . Non ne esce, e come il semaforo di Prodi nella satira di Guzzanti sta ferma. Ma sono i conti che non stanno fermi e più il tempo passa più lei e i suoi sodali in consiglio comunale ne rispondono dal punto di vista patrimoniale. Dettagli che fanno però la differenza. Nel campo avverso grande effervescenza e dinamismo. Chiampa incassa l’appoggio di Pizzarotti,  sindaco di Parma. Piaccia o non piaccia è un bel colpo. Il Pd non vuole confluire in liste civiche ma chiaramente ha il fiato corto. E il giovane segretario Furia rilascia dichiarazioni di testimonianza. Tante truppe  dietro non ci sono. Le pasionarie presentano il simbolo Onda. Non si sa mai, mentre Giachino vuole fare una sua lista civica di centrodestra. Finalmente il primo di qualcosa. Anche qui non c’è niente di nuovo, è il suo momento e lo sfrutta fino in fondo. Ma alla fine  deve essere grato ai pentastellati: senza la loro ignavia non avrebbe avuto una terza età per la politica. Sinistra sbrindellata un po’ di qui e un po’ di là. Anche qui nulla di nuovo sotto il sole.  Complessivamente tutto sotto controllo? Direi proprio di no. Siamo curiosi di ciò che avverrà. Soprattutto su alcuni punti. Se i No Tav si presenteranno, di quando valgono elettoralmente. Dubitiamo che affrontino questa prova. Del resto nove su dieci, gli  Italiani sono a favore. Non c’è partita e i  risultati della commissione tardano, una perdita di tempo che costerà alla collettività. Penali e ritardi avranno un costo. Intanto  sembra che il fenomeno dei gilet gialli francesi si stia sgonfiando, una similitudine con la nostra situazione italiana. In Francia estrema destra ed estrema sinistra si sono messi insieme per protestare. In Italia pentastellati e leghisti sono al governo insieme da quasi un anno, il diavolo e l’ acqua santa., l’opposto dell’opposto e quando i riflettori si spengono litigano si tutto. Così nel nostro piccolo il Moi rimane lì occupato e  la Tav si farà. Fortunatamente Matteo Salvini ci rallegra un po’ e si porta al ministero un consulente di campagne elettorali statunitense , guru niente popò di meno che di Trump e compromesso con il Russian gate. Considerato un artista nel confezionare notizie false. Motivazione della consulenza? Siamo amici .Ed immediatamente ci sovviene una domanda: allora perché non vi vedete in una piola? Nessuno vuole sindacare che  cosa sa e vuole. Ma  se il Ministro dell’Interno, segretario leghista che non perde occasione per incontrare i capi di Stato sovranisti ed è (giusto per gradire) anche vice presidente del Consiglio,  tiene in ostaggio nel mare disperati della terra e vuole sgomberare i centri per l’ accoglienza… bene, allora la preoccupazione diventa terrore. Sta diventando anche una questione di rispetto della democrazia? Abbiamo paura di sì. Visto che l’informazione ed il sapere sono  alla base delle scelte per e nelle democrazie. Ma (forse) per chi è in una eterna campagna elettorale queste considerazioni sono un dettaglio. Ora abbiamo tanta ammuina e tante parole ma pochi fatti, alcuni dei quali negano la nostra proverbiale umanità.  Si noti che  nessun ma proprio nessun cittadino è intervenuto in soccorso dei naufraghi. Come i cittadini che abitano vicini ai campi d’accoglienza si sono lamentati per la presenza dei profughi. Taluni dei quali sbigottiti hanno dichiarato: sono tre anni che aspettiamo una risposta. Ma il nostro Fregoli inamovibile continua nel fare comizi, non proprio la principale attività del Ministro dell’ Interno. Ancora una domanda. In Italia non esiste una legge che obbliga, organizzandoli, i richiedenti asilo in attesa di lavorare. Ci sono encomiabili ma particolari esempi più diffusi nelle piccole località. Sono decenni che si aspetta una legge in proposito. Colpevoli i governi recenti ma sicuramente, ora che è passato un anno, colpevole questo attuale. È ritorna il sospetto. Tav  e immigrazione: si preferisce l’ immagine alla sostanza. In una eterna campagna elettorale che dovrebbe terminare a maggio. Dovrebbe.  Ne siamo speranzosi ma non convinti che avverrà. Se le ferite non si curano diventano cancrena e poi si deve amputare. Mai metafora è più calzante per i nostri tempi. Con l’aggravante che si sostiene  di essere in via di guarigione peggiorando, invece,  la malattia del malato. Cioè l’Italia, cioè Torino.
Patrizio Tosetto

“#Salvini non mollare”, gazebata sabato e domenica

Sull’onda dell’hashtag “#Salvini non mollare” con il quale La Lega compatta rimarca il totale sostegno alle politiche del Ministro dell’Interno e Vicepremier Matteo Salvini, sabato 2 e domenica 3 febbraio in molte piazze i militanti della Lega si mobiliteranno con una gazebata ed una raccolta firme in segno di solidarietà al “Capitano” che per il caso della nave Diciotti alcuni magistrati vorrebbero processare con l’accusa di sequestro aggravato dei 177 migranti a bordo. Salvini rischia da 3 a 15 anni di carcere, solo per aver difeso i confini dell’Italia e per aver fatto il proprio dovere, sostengono i suoi elettori. La Lega fa sapere che sarà fondamentale il sostegno di tutti. #SALVINI NON MOLLARE. Consulta l’elenco per trovare il gazebo più vicino.

TAV/+EUROPA E RADICALI ITALIANI: CONFERENZA STAMPA DEI PROMOTORI DEL REFERENDUM COMUNALE FISSATA IL 5 FEBBRAIO

“Deve essere indetto entro febbraio per poter votare quest’anno. Di fronte al tentativo del M5S di sabotare il referendum, le madamine del SI’ non hanno nulla da dichiarare?”

Andrea Maccagno (gruppo +Europa Torino) e Igor Boni (Direzione Radicali Italiani):

“Il 10 novembre scorso, in Piazza Castello, 1000 cittadini torinesi sottoscrissero una petizione al Consiglio Comunale per richiedere un referendum consultivo sul TAV, dopo la presa di posizione per il NO espressa dalla maggioranza consiliare M5S il 26 ottobre scorso. Il 13 novembre depositammo la petizione e le firme in Comune. L’ex presidente del Consiglio Comunale, Fabio Versaci, ha impiegato quasi tre mesi per convocare la conferenza stampa dei promotori del referendum, che si terrà in Municipio martedì 5 febbraio. Ai sensi degli artt. 15 e 18 del Regolamento Comunale sulla partecipazione, il Consiglio Comunale deve indire il referendum consultivo entro il 28 febbraio per poterlo abbinare alle elezioni europee e regionale del 26 maggio 2019. In caso contrario, tutto sarebbe rimandato all’anno prossimo, cioè a mai. E’ del tutto evidente il tentativo della maggioranza M5S di allungare i tempi per sabotare la richiesta del referendum…. Ma non erano loro i campioni della “democrazia diretta”, dell’uno vale uno?! Di fronte a tutto questo, chiediamo che le madamine del “SI’, Torino va avanti” scendano in campo per difendere il diritto dei cittadini torinesi ad esprimersi per il SI’, dopo che la maggioranza consiliare si è espressa per il NO. Occorre una terza grande manifestazione popolare, questa volta sotto le finestre del Sindaco Chiara Appendino”

MOLINARI (PD): "UNA SEPOLTURA PER IL RAGAZZO NIGERIANO BUTTATOSI DAL TRENO"

Tre mesi fa, la notizia fece il giro del Paese: un ragazzo nigeriano di 33 anni con permesso di soggiorno   si era gettato dal treno Chivasso-Novara per sfuggire a un controllo della Polfer. Di lui qualcuno disse “Meglio quello che un altro”: il caso fece discutere. 
La sua salma è ancora nell’obitorio dell’ospedale di Vercelli e non è stato possibile procedere ai funerali di carità. Per questo, il consigliere regionale Gabriele Molinari (Pd) ha annunciato oggi di volersi occuparsi direttamente della vicenda, “per quello che sarà possibile – scrive – anche economicamente”. E ha lanciato un appello a tutti coloro che, anche con un gesto minimo, vogliono partecipare a una causa che ha definito di civiltà ed umanità. ‘’Una situazione indegna, ai confini della realtà: non m’interessa trovare il responsabile, chiunque sia ne risponde alla propria coscienza – dice Molinari – Per quel che mi riguarda, ho deciso di fare la mia parte e occuparmene. Non posso accettare di vivere in una comunità che rifiuta le più elementari forme di solidarietà, ma soprattutto non voglio accettarlo’’.  Molinari non commenta il rifiuto del comune del luogo del decesso, che adduce motivi formali, attendendo la decisione di un tribunale. ‘’Parliamo di somme non esorbitanti, ma soprattutto parliamo di un uomo in una cella frigorifera, nell’attesa di un atto di pietà: manca in morte, come è mancata in vita’’.   Aggiunge: ‘’Non so quale sia la storia di questo ragazzo e perché sia finita così, ma so che ha diritto a un funerale, a un saluto, a non rimanere dimenticato in un obitorio per mesi’’. 

MOLINARI (PD): “UNA SEPOLTURA PER IL RAGAZZO NIGERIANO BUTTATOSI DAL TRENO”

Tre mesi fa, la notizia fece il giro del Paese: un ragazzo nigeriano di 33 anni con permesso di soggiorno   si era gettato dal treno Chivasso-Novara per sfuggire a un controllo della Polfer. Di lui qualcuno disse “Meglio quello che un altro”: il caso fece discutere. 

La sua salma è ancora nell’obitorio dell’ospedale di Vercelli e non è stato possibile procedere ai funerali di carità. Per questo, il consigliere regionale Gabriele Molinari (Pd) ha annunciato oggi di volersi occuparsi direttamente della vicenda, “per quello che sarà possibile – scrive – anche economicamente”. E ha lanciato un appello a tutti coloro che, anche con un gesto minimo, vogliono partecipare a una causa che ha definito di civiltà ed umanità. ‘’Una situazione indegna, ai confini della realtà: non m’interessa trovare il responsabile, chiunque sia ne risponde alla propria coscienza – dice Molinari – Per quel che mi riguarda, ho deciso di fare la mia parte e occuparmene. Non posso accettare di vivere in una comunità che rifiuta le più elementari forme di solidarietà, ma soprattutto non voglio accettarlo’’.  Molinari non commenta il rifiuto del comune del luogo del decesso, che adduce motivi formali, attendendo la decisione di un tribunale. ‘’Parliamo di somme non esorbitanti, ma soprattutto parliamo di un uomo in una cella frigorifera, nell’attesa di un atto di pietà: manca in morte, come è mancata in vita’’.   Aggiunge: ‘’Non so quale sia la storia di questo ragazzo e perché sia finita così, ma so che ha diritto a un funerale, a un saluto, a non rimanere dimenticato in un obitorio per mesi’’. 

SANITA', TRONZANO (FI): "ALTRO CHE FAKE NEWS. PER CHIAMPARINO E SAITTA REGINA E SANT'ANNA CHIUDERANNO"

Sulla questione ospedali interviene il vicepresidente del gruppo regionale di Forza Italia, Andrea Tronzano, promotore di una petizione online a favore del Regina Margherita: “Le parole del presidente Chiamparino confermano che il Regina Margherita, così come lo intendiamo oggi, scomparirà ed insieme a lui la specificità pediatrica. Tutto passerà sotto gli adulti e non ci sarà più una struttura interamente e esclusivamente dedicata ai bambini. Atti progettuali e deliberativi e le conseguenti affermazioni parlano chiaro. Per noi invece il polo materno infantile è un’altra cosa, per noi i bambini non sono adulti in miniatura. Vogliamo che il Regina e il Sant’Anna continuino a esistere e le oltre 120mila firme ci danno forza per continuare a sostenerlo”.