POLITICA- Pagina 516

Dopo il voto in Emilia Romagna: il futuro è dei moderati?

Non mi sembra di difficile interpretazione questo voto. Matteo Salvini era convinto di dare la spallata finale a questo governo e si è preso una sbarrata sui denti

Matteuccio  ce l’ha messa tutta. Dal suonare i campanelli ad ingrassare a suon di cotechini e gnocco fritto, ma  non è stato sufficiente

E poi otto punti di distacco tra Bonaccini e, scusate ma non mi ricordo come si chiama la candidata leghista, dato che Salvini le ha rubato la scena, sono un enormità. 48 ore prima del voto tutto era in ballo. Poi l’ aumento dei votanti ha fatto il resto e, ammettiamolo le Sardine hanno tenuto botta. Altro dato: la Lega non è il primo partito. Lividi i leghisti. In Calabria scontata la vittoria del centrodestra e quelli di forza Italia sottolineano che senza i loro candidati non si vince. In altre parole,  Salvini “un uomo solo al comando” non va da nessuna parte. Come dargli torto. E anche qui i pentastellati passano da 17 parlamentari al 7 % con la sorpresa del PD al primo posto.

 

Passiamo al dopo. Il governo tiene. Magari non farà nulla ma tre anni di stipendio assicurato sono un un ottimo collante. Forse  Zingaretti ci riesce nel fargli fare qualcosa, difficile ma non impossibile. Uno che ne esce malconcio è Matteo Renzi. Il gioco di sponda non gli è venuto bene. Scatenerà la Boschi a Roma su prescrizione ed altro. La vedo dura per i pentastellati toccare il boccino. Ci sono poi ( ancora) i rifondaroli e potere al popolo sempre più come i moscerini: fastidiosi ed inutili. Detto con tutto l’affetto possibile. Ma oramai nel nostro paese la vedo dura a prevedere tutto. Ecco mi sono ricordato: Bergonzoni. Che  ritornerà al suo anonimato continuando nell’ adorante visione del Capo. Nel mentre è sia senatrice che consigliera regionale. Buttalo via.   Il capo leghista? Penso che riposerà e si metterà a dieta. Ne va della sua salute. Anche troppi comizi fanno male, non dico che debba andare in convento  nel ritrovare se stesso. Ma mi sembra  che una pausa di riflessione sia  d’uopo. Insomma, in gergo calcistico il primo tempo si chiude in pareggio. Non era scontato.

 

Ed in Piemonte? E a Torino? Per ora nulla. Mi sa che anche qui si aspetterà la scadenza naturale del voto. Chiaretta rimane. Magari Beppe Grillo in ginocchio le  chiede di diventare coordinatore
nazionale. Fa finta di voler continuare a fare il Sindaco e passa il suo tempo a Roma magari con famiglia al seguito. E’ sempre una mamma. Rimane la novità del Rettore del Politecnico. Non penso che voglia essere lui il candidato del centrosinistra. Più importante il Politecnico. Ma ha detto ai 10 candidati in pectore del PD, lasciate stare, anche al candidato  ci pensiamo noi. Cari Torinesi , abituiamoci per altri 2 anni, l’ ignavia continua. A livello regionale se se la gioca bene è arrivato il momento di Cirio. Subito presente a Mondovì contro gli sciacalli antisemiti che oltre ad essere razzisti sono ignoranti. Due aggettivi complementari.  Non per opportunità, ma per convinzione. È il suo momento perché è un moderato. È il suo momento perché Crosetto pensa ad altro come la Meloni è attirata dal’l idea di prendere il posto di Salvini.

 

Mai darsi dei limiti in politica. Le sue ambizioni cozzano col suo estremismo. Magari anche lei si converte al centro. È il suo momento perché i leghisti locali si stanno azzuffano tra loro. E’ il suo momento perché sta gestendo bene la vicenda di Roberto Rosso ancora in carcere. Perché la proposta della candidatura del centrodestra destra a Torino è sua. Forse sono troppo razionale, almeno in questo caso. Di una cosa però sono convinto: l’estremismo non paga. Sia di destra che di sinistra. Sull’ estremismo di sinistra lo abbiamo già stigmatizzato nella sua totale inconsistenza. Su quello di Salvini: bene, puoi arrivare ad un 30% ma, come dimostra l’ Emilia, dopo non sai cosa fartene e perdi.

 

Patrizio Tosetto

Le vignette di Mellana

Cara Greta Thumberg,

oltre a dedicarti anima e corpo alla salvezza del pianeta dal surriscaldamento globale, cosa assolutamente condivisibile e meritoria, potresti per cortesia dedicare qualche ritaglio di tempo ad aiutarci a combattere il surriscaldamento delle menti causato da una politica/spettacolo che sta trasformando le persone in serbatoi di odio e aggressività?
Non per altro ma  avere un bel pianeta ecologicamente sostenibile, abitato però da essere inumani, non mi pare che valga lo sforzo….
Con simpatia e speranza.
Claudio Mellana 

Sant’Anna, PD: “Bene se prevale la ragionevolezza”

“Ora non si perda altro tempo: le bonifiche devono essere pronte a dialogo competitivo terminato”

 

“Sono lieto di apprendere che l’assessore regionale Icardi e la Giunta sono orientati a trasferire il Sant’Anna nel futuro Parco della Salute, desistendo dall’ipotesi dello ‘spezzatino’.

Una scelta ragionevole, che guarda alla salute e alla sicurezza delle donne e dei nascituri. L’ostetricia e la ginecologia non possono rimanere in un vecchio ospedale ante guerra (il Sant’Anna è del 1938), devono trovare collocazione all’interno di un polo ad alta complessità, in grado di affrontare anche le situazioni più complesse grazie alla presenza di tutte le specialità medico-chirurgiche. Ciò che conta è non perdere ulteriore tempo, senza mai dimenticare che gli attuali ospedali della città della salute sono arrivati al limite estremo di tenuta. In questi giorni è iniziato il dialogo competitivo tra le imprese interessate alla realizzazione del Parco. Quindi si proceda come da cronoprogramma, accelerando anche le bonifiche dell’area ex Avio che dovrà essere pronta non appena terminata la procedura di assegnazione. L’importante, ora, è evitare di disseminare la strada di ostacoli che potrebbero compromettere la realizzazione di un’infrastruttura sanitaria strategica per Torino e il Nord Ovest”.

Mauro SALIZZONI

Vice Presidente Consiglio regionale del Piemonte

Monica CANALIS

Consigliere regionale Pd

“Su tutte le porte: qui abita un ebreo, qui abita un antifascista”

Scritte antisemite a Mondovì, LUV e PD lanciano mobilitazione

“Quello che è accaduto a Mondovì ha lo scopo, come altri gesti a cui assistiamo ormai troppo spesso, di spostare il limite, di forzare la mano, di provare a mettere in discussione anche ciò che invece è a fondamento della nostra Repubblica” – afferma Marco Grimaldi, capogruppo di LUV in Regione. – “Lo diciamo apertamente, questi gesti sono vigliacchi e disgustosi. Noi siamo qui, oggi come ogni giorno, a ribadire che il Piemonte è antifascista e che i revisionisti, i fascisti, i nostalgici, non passeranno. Mai”.

“Dobbiamo reagire!” – affermano Marco Grimaldi e il consigliere del PD Daniele Valle, dopo la scritta ‘Jude hier’ (qui abita un ebreo) comparsa sulla porta di casa della famiglia di una staffetta partigiana e prigioniera politica a Ravensbruck. – “La misura è colma e la legittimazione di razzismo e violenza verbale ha riportato a galla anche l’antisemitismo. D’altra parte spadroneggia una destra vile, che un giorno vota il sigillo civico per Liliana Segre, e due giorni dopo propone leggi razziali contro i rom”.

“Il problema è serio e il caso Mondovì è l’ultimo in ordine di tempo; oggi” – ricordano Grimaldi e Valle – “una senatrice di 90 anni sopravvissuta ad Auschwitz necessita della scorta. Per questo motivo abbiamo chiesto a tutti coloro che che non accettano questa barbarie di affiggere davanti alle propria porta di casa l’adesivo ‘qui abita un’ebreo, qui abita un’antifascista’. Non ci intimidiranno”.

“Stop 5G”, rispetto per la salute di tutti

Manifestazione sabato 25 gennaio a Torino

ATTENIAMOCI AL PRINCIPIO DI PRECAUZIONE DEL DECRETO RONCHI DEL 381/98.
Negli ultimi mesi, si discute sui possibili rischi della nuova ‘tecnologia 5G’ che in alcune città italiane, tra cui Torino, è in fase di sperimentazione.

“Come Verdi – Europa Verde Piemonte vogliamo precisare che NON SIAMO CONTRO lo sviluppo e l’attuazione delle nuove tecnologie, ma vogliamo mettere al centro una questione:
I nuovi strumenti tecnologici sono certamente fondamentali per lo sviluppo della nostra società, ma proprio per questa ragione noi dobbiamo capire quale impatto hanno sulla salute dei cittadini e sull’ambiente.

Quindi, come partito ecologista, staremo attenti su come si svilupperanno e chiediamo:

1. Che non siano IN NESSUN CASO  MODIFICATI GLI ATTUALI LIMITI DI ESPOSIZIONE GARANTITI DALLA LEGGE N.36 DEL 2001 E DAL SUCCESSIVO DCPM 8 LUGLIO 2003;

2. Che sia rispettato ed eventualmente rafforzato a livello europeo il “principio di precauzione” inserito nel decreto ministeriale 381/98 voluto dall’ex nostro ministro verde, Edo Ronchi;

3. Come Verdi – Europa Verde Piemonte chiediamo che siano definite, sia in fase preventiva che in fase di controllo, della sperimentazione del 5G, tutte le attività di monitoraggio e le metodologie di misurazioni per la valutazione delle esposizioni al campo elettromagnetico;

4. Invitiamo la Regione Piemonte e soprattutto le amministrazioni Comunali a promuovere iniziative di informazione e di confronto con i cittadini che veda la partecipazione dell’ARPA, dei centri di ricerca del Politecnico di Torino e delle aziende interessate, prima di concedere autorizzazioni per l’istallazione di INFRASTRUTTURE DI RETE PER LE NUOVE TECNOLOGIE 5G.

Come Verdi – Europa Verde Piemonte vigileremo che l’attività di vigilanza e controllo sia sempre svolta senza condizionamenti o vanificata da interessi economici, e ci impegniamo a realizzare e promuovere campagne di sensibilizzazione volte a tutelare la salute pubblica”.

I portavoce dei Verdi – Europa Verde Piemonte, Tiziana Mossa e Alessandro Pizzi

Rifondazione e il futuro della mobilità sostenibile

Sabato 25 gennaio, con inizio ore 14,30, presso il Circolo Arci La Poderosa 

Incontro pubblico organizzato da Rifondazione Comunista sul tema “il futuro dell’automotive e della mobilità sostenibile in Italia” al quale parteciperanno alcuni dei maggiori esperti, studiosi, sindacalisti in campo nazionale.

Tra questi Francesco Garibaldo (Fondazione Sabattini) Roberto Romano (economista), Michele di Palma (segraterio nazionale Fiom, responsabile settore automotive), Angelo Tartaglia (Professore Politecnico Torino) Andrea Di Stefano (direttore rivista valori). Interverranno inoltre lavoratrici e lavoratori del settore. L’incontro sarà presentato e coordinato da Ezio Locatelli (segretario provinciale Prc) ed Eleonora Artesio (capogruppo Torino in Comune), sarà introdotto da Giorgio Pellegrinelli (responsabile lavoro Prc Torino) e concluso da Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro Prc

Ezio Locatelli

segretario provinciale Prc Torino

La democrazia in Europa e nel mondo

Seconda sessione di Polis Policy al CNH Industrial Village. Tra i relatori l’ex ministro degli Esteri Enzo Moavero Milanesi

Enzo Moavero Milanesi, ex ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale del primo governo Conte e già Ministro perb gli Affari Europei nei Governi Letta e Monti, sarà tra gli ospiti di spicco della seconda sessione dell’edizione 2019-’20 di“Polis Policy-Accademia di Alta Formazione, in programma sabato 25 gennaio. Sede dei lavori di questa edizione della scuola dedicata ai cittadini che avvertono l’esigenza e l’importanza di impegnarsi peril bene pubblico,  è il CNH Industrial Village in Strada Settimo 223 a Torino.

“Tema della edizione di quest’anno spiega Andrea Donna, presidente dell’Associazione “Difendiamo il futuro, all‘interno dellaquale è stato creato il percorso di Polis Policy –  è “Il futuro della democrazia in Europa e nel mondo. Si tratta di una preziosaoccasione di approfondimento di temi molto attuali nella società civile, venendo ad ampliare lo sguardo dall’Italia all’Europa ed al mondo. Il format proposto, piuttosto agile, è stato ideato per consentire la massima interazione tra i partecipanti ed i relatori; si articola nella fase di introduzione dell’argomento, definita Vision, nel successivo momento di discussione e di confronto tra punti di vista diversi, detto “Agorà, e nel momento conclusivo della sessione, “Another vision “, colto attraverso la prospettiva dell‘arte.

Accanto all’ex ministro degli Affari Esteri e Cooperazione internazionale, attualmente direttore della Luiss School of Law, Enzo Moavero Milanesi, prenderanno parte alla giornata di studio Mario Mauro, presidente del Centro Studi Mesauro, già vicepresidente della Commissione Europea, europarlamentare eministro della Difesa del governo Letta; Giacomo Demarchi, ricercatore di Storia delle Istituzioni Politiche all’Università Statale di Milano; Lorenzo Mola, docente di Diritto internazionale presso l’ateneo torinese, ed Andrea Avveduto, responsabile comunicazione dell’Associazione Terra Sancta e giornalista.

La terza sessione di Polis Policy 2019-’20, dedicata al tema della sovranità e potere nell’era digitale, è in programma sabato 14 marzo prossimo, e ved la partecipazione, tra gli altri, del giornalista e scrittorebMario Calabresi, già direttore dei quotidiani La Stampa e La Repubblica.

Mara Martellotta

Nasce la lista civica Gente di Volpiano

Basta proclami e promesse disattese: è venuto il momento di ascoltare, di capire e di dare risposte. Risposte che la politica dei partiti ha dimostrato di non saper dare

È questo il filo conduttore che unisce gli obiettivi e il progetto di “Gente di Volpiano”. La nuova lista civica ha di fatto mosso i primi passi mercoledì 22 gennaio, con la sottoscrizione dello Statuto. La neonata realtà politica fa parte dell’alleanza regionale Gente del Piemonte e vede come cofondatore la consigliera comunale di opposizione Monica Camoletto, che guida anche il coordinamento cittadino.

 

“Siamo fortemente convinti che la via del civismo sia l’unica da percorrere per portare risultati concreti e tangibili per lo sviluppo del territorio”, sottolinea Monica Camoletto che aggiunge, “La mia esperienza politica è ora al servizio di questo progetto che vuole aggregare professionisti, lavoratori, studenti, giovani, così come ogni componente della nostra realtà cittadina che sente di poter dare il proprio contributo alla comunità di Volpiano.  È necessario dare una svolta decisa e senza compromessi al modo di gestire e governare la “cosa pubblica”.

Ma non è solo questione di “visione” ma anche del metodo che non può più essere quello della vecchia politica dei partiti e dei compromessi: sono gli abitanti dei quartieri, i cittadini dei borghi e dei comuni, i pendolari, i lavoratori, i piccoli imprenditori, gli artigiani che conoscono realmente i problemi e le necessità del territorio.

Gente di Volpiano lancia il suo appello alla società civile: chi ha voglia di fare, chi ha conoscenze da condividere, chi ha capacità le metta al servizio della città e della sua gente”.

 

Da questo nuovo modo di fare politica attiva parte il progetto di Gente del Piemonte – ai blocchi di partenza lo scorso dicembre – nato come risposta  a quanti si sentono politicamente orfani di una politica non urlata e fatta di contenuti piuttosto che di proclami. Una politica “scevra da compromessi di segreteria e alchimie di potere, tipiche del vecchio sistema partitico”, stigmatizza Marco Tizzoni che, dieci anni fa, fondando Gente di Rho, ha dato il via al movimento “Gente di…”, un’alleanza civica trasversale che raccoglie già 12 liste nell’hinterland milanese.

 

“Gente di Volpiano” avrà da subito un ruolo nella vita politica cittadina, in quanto, a partire dal prossimo Consiglio Comunale, in accordo con i componenti della lista civica Costruire Futuro che ha eletto Monica Camoletto tra le fila della minoranza, cambierà l’intestazione del gruppo comunale. Non è escluso che, in futuro, la neonata lista civica possa avvicinare nuove forze di appoggio.

 

“Questo progetto – conclude Camoletto – si propone di essere capofila per chi convintamente pensa che la politica sia a servizio del cittadino e che non vi sia altra forma che il reale interessamento alle istanze del territorio e del suo tessuto sociale ed economico per ottenere risultati concreti di sviluppo e crescita”.

E, sabato mattina, Gente del Piemonte ha già in programma (a Volpiano, via Trento 63) una serie di tavoli di lavoro e la prima Assemblea Regionale a cui è prevista la partecipazione anche del fondatore di “Gente di…” Marco Tizzoni e del rappresentante del Gruppo Giovani, Andrea Recalcati.

La Sardine al Teatro Erba

Riceviamo e pubblichiamo

Le  Sardine Piemontesi e Torinesi si ritroveranno per un incontro il 25 Gennaio dalle ore
14 alle ore 18 al Teatro Erba, in Corso Moncalieri 241


Gli interventi dei relatori verranno svolti nella forma del ted talks, con 15 minuti di dialogo concessi
ad ogni ospite il quale si esprimerà tenendo in considerazione le tematiche centrali del movimento.
L’incontro sarà introdotto da Mattia ANGELERI, rappresentante delle Sardine Torinesi, 24 anni,
laureato in giurisprudenza, il quale riassumerà quanto accaduto dopo la manifestazione del 10
dicembre in piazza Castello, evidenziando come l’evento rappresenti l’inizio di un percorso utile ad
aggregare le iniziative del movimento.

Gustavo ZAGREBRELSKY, Mauro BERRUTO e Federico BOTTINO, relatori già annunciati e noti
per le rispettive competenze in materia di diritto costituzionale, formazione e comunicazione,
verranno quindi affiancati da Karima MOUAL, nota giornalista e collaboratrice del Sole 24 Ore,
impegnata nel sostenere il valore dell’integrazione, da Luca ROLANDI, giornalista professionista
esperto di storia del giornalismo e piattaforme informatiche di comunicazione nonché da Sara
DIENA, membro del movimento Fridays for Future.

La formula dell’incontro consentirà di dare spazio alle domande sul movimento e sui contenuti trattati
che verranno raccolte con le modalità che comunicheremo attraverso i canali ufficiali.
I circa 400 posti disponibili al teatro Erba sono stati prenotati nel giro di un giorno tramite l’apposita
piattaforma eventbrite. Abbiamo avuto una risposta sopra le aspettative e questo non può che essere
di buon auspicio per i futuri eventi che intendono riavvicinare i cittadini ad una politica non
superficiale, che approfondisca gli argomenti trattati così da consentire una corretta formazione delle
opinioni.

Chiunque sia riuscito a prenotarsi dovrà presentarsi dalle ore 14.00 portando con sé il biglietto
stampato in modo da poter accedere all’interno del teatro. Agli ultimi 50 iscritti verrà inviata, entro
Venerdì 24 Gennaio, una mail dall’indirizzo info@6000sardinetorino.it in cui verrà comunicata la
posizione in lista d’attesa: questo significa che nonostante l’accredito ci sarà il rischio per loro di non
entrare dato che potranno accedere, dopo le 14.30, solo ed esclusivamente nel caso in cui i primi
prenotati non siano presenti.

Per chi non potrà partecipare sarà invece garantita una diretta streaming che verrà trasmessa sulla
pagina ufficiale “Sardine Torino”, all’interno del gruppo Facebook “6000 Sardine Torino” e sulla
pagina degli amministratori.

Chiediamo dunque di non venire all’evento nel caso in cui non siate riusciti a prenotarvi, ma di creare
dei gruppi di ascolto a casa e di comunicarci la vostra vicinanza tramite foto e commenti sotto la
diretta streaming, in modo che tutti ci si possa sentire partecipi di questo progetto.

«L’evento non ha un collegamento diretto con le elezioni emiliane ma ha una sua affinità con queste
ultime e vuole sostenere il messaggio proposto dal movimento a prescindere da quello che sarà l’esito
delle votazioni regionali: se a Bologna è stato importante il numero di persone sceso in piazza data
la vicinanza delle elezioni, a Torino abbiamo pensato a un evento più ristretto in cui poterci
confrontare riflettendo sui contenuti, per comprendere le strategie da poter adottare e maturare le
proposte che verranno portate al prossimo incontro nazionale delle Sardine» dichiara Mattia
Angeleri.

Disastro egualitario dal centro alla periferia

Grande attore Matteo Salvini nel suonare i campanelli a Bologna. Sicuramente uno che coglie l’ attimo fuggente. La Storia si incaricherà di stabilire se è un anfitrione o solo un guitto di paese

Per ora quello che ha fatto mi è piaciuto. O per meglio dire se veramente ha suonato a casa di spacciatori ha ragione, se ha suonato a casa di persone perbene è giustappunto un buffone. Comunque normale amministrazione, si direbbe, con relative ed abbastanza inutili sceneggiate. Ma la vera notizia più notizia delle altre è che Giggino non è più capo politico dei 5stelle.  Dopo aver espulso un bel po’ di deputati e senatori ecco un altro colpo di teatro. Ed anche qui ce ne faremo una ragione.

Perlomeno quei 5stelle che oramai come il pugile suonato continuano nel dire: tutto a posto, tutto sotto controllo. La Chiaretta cocca di Giggino vola a Roma per capire cosa è successo. Continuando il suo sodalizio con la Raggi, altra fedelissima di Di Maio. In comune la stessa sorte dell ingovernabilità delle due città, Roma e Torino. Entrambe contestate dai propri
consiglieri. Ma a Chiaretta non basta. Isolata e sotto assedio. L’Unione industriale non ne puo’ più e si aggiungono le organizzazioni dei commercianti e degli ambulanti. In piazza Foroni avevano letteralmente cacciato Piero Fassino salutandola come liberatrice.

 

Ieri mattina la piazza deserta per lo sciopero, nessun banco e negozi chiusi. Fortunatamente c’ è Porta Palazzo, tutto regolare grazie anche agli extracomunitari oramai maggioranza dei venditori ambulanti. Come le macellerie, appannaggio dei rumeni. Il disastro pentastellato si abbatte sulla città senza lasciare nulla di intentato. Tre anni fa la situazione di determinate periferie era fuori controllo. Ora il disastro ha invaso il centro. In una sorta di tragico egualitarismo. Accatastamento di immondizie. Senza tetto e questuanti che aumentano di giorno in giorno. Vigili Urbani che praticamente non si vedono, del resto sono pochi e non si cercano rogne.

Monopattini in ogni dove e mezzi pubblici abbastanza malmessi. Depositi pieni di mezzi fermi per mancanza di soldi per le riparazioni. E dulcis in fundo si scopre che la principale fonte di
inquinamento è il riscaldamento. Intanto il governo propone il prefetto di Torino come Presidente dell’ osservatorio Tav. La Montagna ( che magari Montagna non è ) partorisce il topolino. Due i casi. O il Prefetto non aveva lavoro da svolgere o lo farà nei ritagli di tempo, dimostrazione pratica di un ente non funzionale. Chiaramente il solito compromesso al ribasso con i pentastellati e Chiaretta che tra i primi atti ha ritirato la città di Torino dall’ osservatorio. Quelli del PD locale non ne possono proprio più. Ma ci pensa il Rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco. Va bene (dice): se non ci pensa la politica ci pensiamo noi a fare delle proposte credibili per questa nostra martoriata società.

 

Pronta la  Vicepresidente del Senato Anna Rossomando che fa la spola da Roma a Torino. Tecnologia e sviluppo sociale. Bellissimi intendimenti a cui bisognerebbe dare le gambe della fattibilità. Detto in altro modo: non possono essere i pentastellati con l’ evanescenza dell’ assessore Lapietra i protagonisti. Del resto loro lo hanno sempre detto: decrescita, decrescita. Non hanno determinato il disastro, lo hanno moltiplicato all’ ennesima potenza. Chiaretta spiazzata dalle dimissioni di Di Maio? Forse. Sicuramente Beppe Grillo sì, almeno sui tempi delle dimissioni prima della inevitabile sconfitta in Emilia. Ma anche occasione da sfruttare. Magari diventa il Capo politico nazionale. Una donna laureata alla Bocconi. Certamente un modo di passare più tempo a Roma che non a Torino. E francamente per noi torinesi poco cambia.

 

Molto difficile fare peggio ma non impossibile. Le elezioni si aspettano con trepidazione. Come è successo nel piccolo a Venaria. E sempre per Chiaretta quale occasione migliore per cambiare aria. Ponti d’ oro agli sconfitti. Lei in tre anni non ne ha proprio azzeccata una. Come il suo ex capo politico Luigi Di Maio. Magari è un modo di fare carriera nei 5stelle.

 

Patrizio Tosetto