Covid 19, come tutelare le Rsa?

Le opposizioni in Consiglio regionale: “RSA lasciate sole. L’Unità di crisi elabori linee di indirizzo”. L’assessore Caucino: ” Regione al lavoro per tutelare le residenze sanitarie assistenziali”

“Come gestiamo a livello territoriale i servizi per i più fragili? I senza tetto, le donne vittima di violenza, le persone sole, quelle con problemi psichiatrici? In quanti sono morti nelle case di riposo, divenute delle vere e proprie bombe a orologeria?

Servono controlli a tappeto a tutto il personale delle RSA e agli utenti e strutture vuote da adibire all’accoglienza, lo diciamo da settimane senza sollevare polemiche ma con continue segnalazioni. Eppure oggi abbiamo assistito a una Commissione disastrosa, in cui l’Assessora Caucino ha dimostrato di non sapere nulla sui tamponi e ha affermato di essere ignorata da colleghi e dirigenti, che nessuno del suo assessorato fa parte di in un’unità di crisi e che ogni RSA viene seguita dalla sua Asl di riferimento, senza un protocollo o un coordinamento”. Così le opposizioni regionali di PD, LUV, M5S, Moderati e Lista Monviso, nel corso della seduta in videoconferenza della commissione regionale.

“Nelle RSA servono tamponi e monitoraggio, bisogna garantire la sicurezza assistenziali, ma ora che la situazione è degenerata c’è bisogno anche di saturimentri (pulsossimetri) per rilevare saturazione di ossigeni nel sangue e frequenza cardiaca” – proseguono i Capigruppo di opposizione Ravetti, Grimaldi, Frediani, Magliano e Giaccone.

Sono tantissimi infatti gli anziani positivi al Covid-19 ospiti di strutture dislocate sull’intero territorio. Sempre di più, purtroppo i decessi. Una situazione drammatica.

“Siamo di fronte a situazioni di estrema fragilità. L’unità di crisi deve proporre linee guida specifiche anche per queste situazioni. Nel pieno dell’emergenza Coronavirus le strutture che ospitano anziani rischiano di pagare un prezzo altissimo, soprattutto se non verranno costantemente controllati visitatori e personale dipendente, dagli operatori socio sanitari agli infermieri e medici che quotidianamente sono in contatto con gli ospiti”.

“Chiediamo – concludono le opposizioni – di rivedere le due Dgr della scorsa settimana con cui la Regione ha chiesto alle RSA di prepararsi a ricevere casi Covid o pazienti dimessi – senza tampone – da ospedali dove ci sono casi e, al contempo di abbassare gli standard del personale, per liberare infermieri per l’acuzie. Così non è possibile lavorare”.

“Nel corso della Commissione Sanità di oggi ho risposto puntualmente a tutte le istanze relative alle mie deleghe, quindi quelle socio-assistenziali, ha replicato Chiara Caucino, assessore al Welfare.

“Rispetto alla questione dei tamponi, di competenza strettamente sanitaria– prosegue Caucino – ho riferito come attualmente la Regione stia lavorando ad un protocollo di azioni condiviso per le residenze sanitarie assistenziali. Proprio questa sera, congiuntamente all’assessore alla Sanità, Luigi Icardi e al direttore alla Sanità, Fabio Aimar, abbiamo incontrato i rappresentanti datoriali e domani mattina incontreremo i rappresentanti sindacali degli operatori delle strutture”.

“Per affrontare una situazione così delicata – conclude l’assessore – alla quale la Regione dedicherà tutta l’attenzione necessaria, proprio questa sera l’assessore Icardi mi ha comunicato che verrà inserita una rappresentanza dell’Rsa, delle Ra e del Welfare piemontese presso l’Unità di crisi”.

Leggi qui le ultime notizie: IL TORINESE

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Articolo Precedente

Cercare tartufi, tradizione che diventa patrimonio dell’umanità

Articolo Successivo

Le risposte individuali e collettive faranno la differenza

Recenti:

IL METEO E' OFFERTO DA

Auto Crocetta