POLITICA- Pagina 34

Ambrogio (Fdi): “scontri violenti con la polizia: la misura è colma”

SCIOPERO GENERALE RIDOTTO A SOLITA GUERRIGLIA ANTAGONISTA

 

“Pugni, calci, uova, torce di segnalazione, aste di bandiere e fumogeni scagliati contro le Forze dell’Ordine dai Pro Pal che, già in mattinata, avevano preso parte al corteo dei sindacati per lo sciopero generale. Tutto ciò è semplicemente intollerabile, la misura è colma. Ho sempre massimo rispetto per gli scioperi e per il dissenso democratico, ma qui siamo di fronte a uno sciopero generale permeato dall’odio e dall’antisemitismo, ridotto alla solita guerriglia antagonista e alla lotta armata tanto cara ai centri sociali”. Ad affermarlo Paola Ambrogio, Senatore di Fratelli d’Italia.

“Penso – continua la Ambrogio – che gli stessi sindacati dovrebbero condannare l’accaduto e prendere le distanze da certe dinamiche, ma il fatto che i centri sociali, ora travestiti da Pro Pal, abbiano sfilato per ore al loro fianco senza che nessuno battesse ciglio, mi porta a dire che, con ogni probabilità, ciò non avverrà. E’ un grande peccato che il lavoro e i lavoratori vengano immolati dalla sinistra sull’altare della strumentalizzazione politica, tutto viene fatto contro il Governo e contro la premier Meloni, della sostanza e dei temi sociali manco l’ombra”.

Lega Giovani Torino: “In università si va per studiare, basta violenti!”

 

“Stamattina per l’ennesima volta abbiamo assistito a scene di ordinaria follia a cui i collettivi di estrema sinistra purtroppo ci hanno abituato, con l’università bloccata a causa dei soliti facinorosi che occupano e devastano le aule, negando il diritto allo studio a chi in università ci va per studiare, non per compiere atti di violenza” dichiarano Manolo Maugeri e Gian Marco Moschella, rispettivamente coordinatore provinciale e coordinatore cittadino della Lega Giovani Torino.

“A molti studenti è stato impedito l’accesso alle aule del Campus Einaudi con conseguente sospensione delle lezioni, in un periodo di lauree come questo vuol dire anche rovinare uno dei giorni più importanti per la vita di una persona che ha raggiunto quel traguardo con sacrificio e dedizione.

Chiediamo una presa di posizione immediata al Rettore dell’Università di Torino affinché vengano presi provvedimenti nei confronti dei protagonisti di queste azioni.

Torino deve essere un polo di eccellenza per la formazione e l’innovazione, non un campo di battaglia per proteste sterili e violente.”

Dl Fisco, Ruffino: “Meloni narra Paese che non c’è”

“Un provvedimento in cui si affastellano misure diverse, lontano dalla realtà quotidiana di milioni di persone alle prese con mutui, malattie da curare per cui mancano i soldi, pagamento dei bollettini della luce e del gas da rinegoziare con le aziende. Dell’Italia vera, quella che “tira la carretta” con grande difficoltà non c’è neanche l’ombra.
La maggioranza non può pensare alle cose concrete perché quando guardano la realtà Meloni, Tajani e Salvini indossano occhiali diversi. La maggioranza è sempre più chiusa in se stessa, sente il vento gelido delle difficoltà economiche e sociali in arrivo e l’incognita di una nuova stagione di dazi commerciali. Per fronteggiare la realtà non bastano più gli occhiali rosa con cui la vede e la racconta Giorgia Meloni. La presidente del Consiglio ci racconta la favola di un Paese che non c’è o se c’è esiste solo nella sua immaginazione”.
Lo dichiara la deputata di Azione Daniela Ruffino.

Sciopero, Ricca (Lega): “Da corteo di Torino intollerabili attacchi al governo e alle forze dell’ordine”

“Ormai sembra il copione di un film brutto. Anche oggi al corteo organizzato a Torino abbiamo visto ripetersi le stesse scene con gli antagonisti, spalleggiati dal silenzio di una certa sinistra, che vanno all’attacco del governo urlando parole d’odio contro Salvini e Meloni e arrivano allo scontro fisico con polizia e forze dell’ordine. Il diritto ad esprimere le proprie idee è sacro, ma è impossibile continuare a tollerare le azioni  di chi manifesta il dissenso con la violenza e trasforma le strade della nostra città in un campo di battaglia.” Così Fabrizio Ricca, capogruppo Lega in Piemonte.

Lista Cirio: Con l’Assessore Chiavarino e contro la violenza

“Le divergenze non possono mai giustificare il vandalismo e l’intimidazione”

Siamo vicini all’Assessore al Commercio del Comune di Torino, Paolo Chiavarino, oggetto di atti vandalici e intimidatori che non devono trovare spazio non solo nell’ambito della discussione politica ma, in generale, nella nostra società. La violenza e l’intimidazione non sono mai giustificabili, quale ne sia la casa, e quelle rivolte a Chiavarino risultano ancora più inaccettabili in quanto coinvolgono la sua sfera privata, essendo avvenute in prossimità alla sua abitazione.

I fatti che coinvolgono Paolo Chiavarino e i recenti casi di cronaca, tra cui quelli rivolti in alcune occasioni all’azienda Leonardo, di cui l’ultimo questa mattina, denotano una degenerazione nel dibattito pubblico che non ci appartiene e non appartiene al modo in cui concepiamo il lavoro, l’impresa e le istituzioni e che riteniamo non debba essere tollerata in una società democratica.

Silvio Magliano, Capogruppo

Sergio Bartoli

Mario Salvatore Castello

Elena Rocchi

Daniele Sobrero

Ospedale Settimo, Pentenero – Valle (Pd): “Maggioranza a pezzi”

Un nuovo balletto intorno all’ospedale di Settimo nel corso della discussione sulla variazione di bilancio.

La settimana scorsa, dopo settimane di discussione in commissione senza nessuna avvisaglia, la Giunta ha presentato un emendamento che prevedeva 15 milioni di euro per acquisire e internalizzare le attività di SAAPA spa, la società misto pubblico-privato sociale che gestiva le attività della struttura, ora posta in liquidazione.

L’annuncio aveva portato la scorsa settimana a interrompere anticipatamente il Consiglio per una commissione bilancio con l’assessore Tronzano che spiegasse la ratio dell’emendamento, seguita poi, alcuni giorni dopo, da una Quarta commissione dove l’assessore Riboldi è tornato sul tema, rassicurando la commissione sull’intenzione di riportare nel sistema pubblico l’ospedale.

Ieri un nuovo colpo di scena. L’assessore Tronzano ritira l’emendamento e ne presenta uno nuovo che non prevede più l’internalizzazione delle attività e prevede un generico impegno a “garantire le attività” e “tutelare i lavoratori”.

A quel punto, di fronte alla richiesta del PD di sospendere il punto e di avere spiegazioni, la maggioranza dà il via a un balletto di telefonate e colloqui, al termine del quale, nel pomeriggio, l’obbiettivo di “acquisire e internalizzare” le attività torna nell’emendamento.

Al momento del voto la Lega si smarca dando la presenza e non votando a favore, chiedendo inoltre al presidente di procedere alla votazione per appello nominale, con lo scopo neanche troppo recondito di spaventare con profili di responsabilità i colleghi della propria maggioranza.

Non è la prima volta che tra la Lega e il resto della maggioranza emerge una profonda diversità di visione sulla relazione tra il sistema pubblico e il sistema privato (basti ricordare le recenti polemiche sui partenariati di Alessandria e Cuneo e sull’apertura di un pronto soccorso privato in Torino o i frequenti riferimenti al modello lombardo). Nel momento in cui ci avviamo alla riforma del piano sociosanitario piemontese la maggioranza di centrodestra dovrebbe chiarirsi le idee e presentarsi con una voce unica al confronto, senza contare sempre sul nostro senso di responsabilità. Noi siamo per il sistema pubblico, senza esitazioni: la giunta Cirio può dire lo stesso? Oggi no.

Gianna PENTENERO, Presidente del Gruppo Pd Consiglio regionale

Daniele VALLE, Vicepresidente Commissione Sanità del Consiglio regionale

Regione, approvata la variazione di Bilancio

Tronzano: “ Dobbiamo pensare che i prossimi anni saranno complicati perché l’Europa richiama al rigore e così lo Stato e la Regione si devono adeguare. I conti pubblici vanno gestiti con serietà e attenzione”

Palazzo Lascaris, sede dell'Assemblea legislativa piemontese
Palazzo Lascaris, sede dell’Assemblea legislativa piemontese

La variazione di Bilancio è stata approvata con 28 voti favorevoli e 18 contrari, nella seduta odierna del Consiglio regionale presieduta da Davide Nicco. L’assessore al Bilancio Andrea Tronzano spiega che: “La mia responsabilità è mantenere i conti in ordine e garantire alla giunta e ai consiglieri il loro legittimo spazio politico. Con questa variazione procediamo in tale direzione. Dobbiamo pensare che i prossimi anni saranno complicati perché l’Europa richiama al rigore e così lo Stato e la Regione si devono adeguare. I conti pubblici vanno gestiti con serietà e attenzione”.

Si tratta di una variazione che ammonta a circa 80 milioni, di cui 50 milioni per la sanità e gli altri 30 milioni per sostenere – ad integrazione di quanto già stanziato con il bilancio di previsione 2025/2026 – interventi per la promozione e il potenziamento dell’offerta turistica piemontese, per il settore culturale nei confronti degli enti partecipati e convenzionati, nel campo dell’istruzione (Edisu) per l’esercizio delle funzioni in materia di diritto allo studio e per gli assegni di studio, nel campo dello sport per la promozione della pratica sportiva. Ci sono poi altre compensazioni di natura tecnica.

Quanto all’emendamento sull’ospedale di Settimo Torinese, è stata concordata e approvata una modifica: il testo definitivo, approvato all’interno della variazione facendo riferimento a somme ulteriori già nella disponibilità di cassa, recita che “la Giunta regionale informa la Commissione consiliare competente in merito a un progetto di piano industriale, corredato dalle valutazioni clinico-gestionali, dalle perizie di convenienza economica, finalizzato a garantire le attività e i posti letto gestiti dalla società Saapa Spa in liquidazione e tutelare tutti i lavoratori impiegati nelle medesime attività”. Il secondo comma conferma gli oneri finanziari nell’importo massimo di 15 milioni di euro a valere dall’esercizio finanziari 2024-26.

Sono stati presentati oltre 200 emendamenti da parte delle opposizioni, alcuni ritirati e altri non illustrati, e quattro da parte del gruppo Lega, tutti respinti dall’Aula per il parere negativo della Giunta.

Al termine della seduta sono stati presentati molti ordini del giorno, di cui alcuni approvati, vale a dire quello a firma Fabrizio Ricca (Lega) con parere contrario della Giunta, a sostegno dell’attività sportiva, mentre con parere favorevole della Giunta quelli di Simona Paonessa (Pd) per l’istituzione del trasporto pubblico gratuito per gli under 26; di Daniele Valle (Pd) per la sperimentazione della telemedicina nella Casa circondariale Lo Russo e Cutugno di Torino; di Roberto Ravello (Fdi) sul monitoraggio delle disposizioni in materia di tasse automobilistiche; di Sarah Disabato (M5s) affinché la Regione garantisca in tempi certi sull’erogazione dei fondi a favore della Cultura.

 

Giulia Marro (Avs) al presidio Diageo di Santa Vittoria d’Alba

Il parlamentare Marco Grimaldi deposita un’interrogazione alla Camera dei Deputati. AVS a livello locale e nazionale a fianco dei lavoratori e lavoratrici e contro un sistema di sviluppo economico che non tutela il territorio: Non possiamo più accettare un sistema che mette il profitto sopra la dignità delle persone” 
 
Santa Vittoria d’Alba, 26 novembre 2024 – Oggi Giulia Marro, Consigliera Regionale Piemonte, ha preso parte alla manifestazione indetta dalle sigle sindacali a fianco dei lavoratori e delle lavoratrici dello stabilimento Diageo di Santa Vittoria d’Alba, che vedranno il loro posto di lavoro entro giugno 2026 con la chiusura dell’impianto. Con la decisione di fermare le attività produttive e amministrative dello stabilimento Diageo si consumano ancora una volta gli effetti di un sistema che mette il profitto delle grandi aziende al di sopra della vita delle persone e delle comunità.
“Quello che viviamo oggi è il risultato di un sistema economico che consente alle aziende, soprattutto multinazionali, di decidere liberamente dove produrre, dove licenziare, dove tagliare posti di lavoro, senza alcun vincolo che le costringa a considerare gli interessi delle persone e delle comunità che, per anni, hanno alimentato la loro ricchezza. La nostra Regione e i nostri territori sono lasciati in balia delle scelte di multinazionali che privilegiano i guadagni a breve termine, senza alcun rispetto per la dignità dei lavoratori e la sostenibilità delle comunità”, commenta la Consigliera Marro, “Stamattina ho parlato con operai che lavorano nell’azienda dal 1988, da quando sono nata. Una vita passata a costruire l’impresa, che ora li abbandona. Mi hanno raccontato quanto, nel tempo, la loro condizione sia cambiata: da lavoratori e lavoratrici considerati persone, con un nome e un ruolo all’interno della comunità, a numeri in un sistema aziendale che li ha ridotti a semplici ingranaggi. Le parole di queste persone mi hanno fatto riflettere ancora di più sulla connessione tra le diverse lotte: un tempo le merci venivano spostate sui binari, contribuendo a sostenere il territorio, mentre oggi si preferisce il trasporto su gomma, più inquinante e dannoso per la viabilità; un tempo le cantine della Cinzano erano un patrimonio culturale che faceva parte dell’identità di Santa Vittoria, che oggi è lasciato a marcire”. 
Continua Marro: “Il Presidente Cirio nel suo intervento di oggi ha ricordato ciò che fece nel 2017 in Commissione Europea per salvare l’azienda dalla chiusura, ottenendo un accordo che limitava i licenziamenti e garantiva una buonuscita dignitosa. Ma non possiamo accettare che il destino del nostro lavoro e dignità dipenda dalla buona volontà di un singolo rappresentante delle istituzioni, che ha il potere di salvare o abbandonare interi territori. Non possiamo più tollerare un sistema che non mette in discussione le sue logiche di sviluppo, ma si preoccupa solo di proteggere gli interessi di chi comanda, a discapito delle persone. Oggi, più che mai, è necessario un cambiamento radicale. Non possiamo più permettere che le nostre comunità vengano svendute a logiche di profitto. Dobbiamo dotarci di strumenti e politiche nuove, capaci di fronteggiare le decisioni unilaterali delle multinazionali e di difendere il nostro lavoro e il nostro futuro” .
 
L’attivazione sul territorio è sostenuta a livello nazionale dal Parlamentare di AVS Marco Grimaldi: “Ho depositato un’interrogazione alla Camera che dimostra, ancora una volta, l’assenza di responsabilità sociale da parte di aziende che delocalizzano non per cali produttivi, ma in cerca di lavoro a basso costo e maggiori margini di profitto. La decisione di Diageo colpisce centinaia di famiglie e un’intero territorio. Serve un intervento deciso del Governo contro le delocalizzazioni arbitrarie”.
 
Concludono entrambi: “AVS sarà al fianco dei sindacati in questa battaglia, per evitare la chiusura dello stabilimento Diageo e proteggere i posti di lavoro. Ma il nostro impegno non si fermerà qui: lavoreremo affinché la Regione Piemonte e il Parlamento si facciano promotori di una strategia più forte contro le delocalizzazioni e le chiusure indiscriminate, per difendere il lavoro e la dignità delle persone contro l’abuso del potere delle multinazionali”.

 

Fdi, Auto, Ravello: “Sinistra si riscopre paladina della mobilità privata”

Esprimo sorpreso compiacimento per il ravvedimento di una sinistra che, dall’ oggi al domani, si riscopre paladina della mobilità privata. Siamo di fronte a uno spudorato cambio di pelle”. Ad affermarlo Roberto Ravello, vide-Capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Piemonte.

Sono gli stessi – attacca Ravelloche hanno demonizzato le automobili e gli automobilisti per decenni tra targhe alterne, domeniche ecologiche, blocchi del traffico, e che hanno invaso la città di piste ciclabili, non solo peggiorando le condizioni del traffico ma anche rendendo meno sicura la viabilità, sia per chi viaggia in auto sia per gli stessi ciclisti. Non solo: sono i paladini, insieme ai sodali europei, dell’elettrificazione spintanea del comparto automotive, un colpo esiziale per la nostra industria dell’auto, per l’indotto e, indirettamente, per il nostro territorio. Credo che la sinistra, cheerleader della città senza auto, sul tema farebbe meglio a tacere. Anche le frottole, a raccontarle, producono polveri sottili”.

Le parole del vice-Capogruppo Ravello arrivano in risposta “agli strali delle opposizioni sulle modifiche alle agevolazioni del bollo auto in seno ai lavori del Consiglio Regionale”.

Ponte Preti: Governo nega proroga. Bartoli: “Un’occasione persa per il territorio e la sicurezza”

“Una grave occasione persa per il nostro territorio, la sicurezza delle infrastrutture e la tutela dei cittadini.” È il commento di Sergio Bartoli, consigliere regionale, dopo la decisione del Governo di non concedere una proroga per l’aggiudicazione degli interventi relativi al Ponte Preti, opera cruciale per il collegamento tra Ivrea e il Canavese occidentale.

Bartoli si era fatto promotore di un ordine del giorno nei confronti del Consiglio Regionale, che impegnava la Giunta a intervenire presso il Governo nazionale per ottenere una proroga utile a preservare i fondi ministeriali destinati alla messa in sicurezza dei ponti piemontesi. Tra questi, il Ponte Preti riveste un ruolo strategico fondamentale. L’iniziativa del consigliere regionale è stata affiancata dall’intervento dell’onorevole Daniela Ruffino, che ha presentato un question time al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per sensibilizzare il Governo sull’urgenza della questione.

Nonostante queste sollecitazioni, la risposta del Governo è stata negativa: non ci sarà alcuna ulteriore proroga oltre il termine del 31 dicembre 2024. “Questa decisione penalizza non solo il Piemonte, ma soprattutto le comunità che dipendono quotidianamente da queste infrastrutture – dichiara Bartoli –. Il mancato intervento sul Ponte Preti, unica via di collegamento verso servizi essenziali come ospedali e tribunali, rappresenta un colpo pesante per la sicurezza e la mobilità del nostro territorio.”

Il Ponte Preti, situato sul torrente Chiusella, è da tempo al centro delle preoccupazioni degli amministratori locali e delle popolazioni interessate, che ne chiedono la ricostruzione per evitare un peggioramento delle condizioni viarie, ambientali ed economiche. Il rischio di perdere i fondi assegnati per colpa di ritardi burocratici, sottolinea Bartoli, aggrava una situazione già critica: “Questo immobilismo burocratico rischia di mettere a repentaglio non solo la sicurezza delle persone, ma anche il futuro economico e sociale di un’intera area.”

Pur riconoscendo il limite imposto dal Governo, Bartoli conferma l’impegno a continuare a battersi per il Ponte Preti e per tutte le infrastrutture piemontesi a rischio. “Non ci fermeremo. Con il sostegno delle amministrazioni locali e delle comunità coinvolte, esploreremo ogni strada possibile per trovare soluzioni che garantiscano la sicurezza e lo sviluppo del nostro territorio.”

Sergio Bartoli, Consigliere Regionale Gruppo Lista Civica Cirio Presidente Piemonte Moderato e Liberale – Presidente V Commissione Ambiente