POLITICA- Pagina 20

Ravello (Fdi): “Governo chiede 6 milioni di danni ad Askatasuna, il Comune regala al centro sociale 100mila euro per rifare la sede”

IL CONSIGLIERE REGIONALE: “DESTRA CON CHI DIFENDE LE PIAZZE, SINISTRA CON CHI LE INCENDIA”

“La situazione politica è chiara anche nei numeri, ed è importante che i cittadini la comprendano bene: ieri il governo Meloni, costituitosi parte civile nel processo, ha chiesto ad Askatasuna 6,8 milioni di danni per le proteste No Tav, oggi il Comune di Torino promette di regalarne 100mila per la ristrutturazione del primo piano della sede di corso Regina Margherita. Insomma, la destra si conferma al fianco di chi difende le piazze, la sinistra di chi le incendia”. Ad affermarlo Roberto Ravello (nella foto), vice-Capogruppo di Fratelli d’Italia in Regione Piemonte.

“A distanza di poche ore dalla guerriglia urbana camuffata da corteo per Ramy, la sinistra ribadisce, nei fatti, di stare dalla parte dei sovversivi: non solo la conclamata reticenza nel condannare le violenze di centri sociali, antagonisti e collettivi, ma ora anche il premio. Siamo di fronte a visioni politiche opposte e inconciliabili. E di ciò, non ci stancheremo mai di ripeterlo, ne andiamo fieri”.

Bilancio, AVS: “sicuri solo i tagli del governo”

La discussione sul bilancio regionale è partita questa mattina, ma al momento al Consiglio Regionale non è stata fornita la documentazione di dettaglio necessaria per capire in che modo verranno impegnati i 20 miliardi di spesa per i prossimi 12 mesi: come abbiamo già detto, mettere il consiglio nelle condizioni di lavorare è una questione di rispetto della democrazia.

Mentre sui giornali ci sono annunci trionfalistici da parte del Presidente Cirio, i toni dell’assessore Tronzano in Commissione sono ben diversi: il centrodestra dell’autonomia differenziata è lo stesso che non mette le Regioni nella condizione di sviluppare politiche pubbliche sulle materie già di competenza. Emerge in particolare, a seguito di una nostra specifica richiesta, quanto il Governo con la sua finanziaria abbia colpito la Regione Piemonte: solo per il 2025 dovranno essere accantonati 86 milioni di Euro, sottratti ai e alle piemontesi. Ma è negli anni a venire che i tagli mascherati di Meloni e Giorgetti faranno più male: negli anni tra il 2026 e il 2028 saranno 69 milioni annui solo per la contribuzione alla finanza pubblica voluta dall’ultima Finanziaria. Dal 2029 addirittura 107 milioni annui.

Per capire di che grandezze parliamo, basti pensare che alle politiche sociali nel 2025 la Regione destinerà 153 milioni, che la spesa regionale per le politiche giovanili per il 2025 è pari a 33 milioni e che quella per la Cultura ammonta proprio a 107 milioni, quelli che verranno completamente sottratti a partire dal 2029.

Alice Ravinale Capogruppo AVS Regione Piemonte

Valentina Cera Consigliera AVS Regione Piemonte

Universiadi, AVS: “Il problema degli studenti senza stanza”

Come Gruppo consiliare di Alleanza Verdi e Sinistra e Commissione istruzione di Sinistra Italiana Piemonte, esprimiamo la nostra ferma indignazione per la situazione che stanno vivendo studentesse e studenti alloggiati nelle residenze universitarie EDISU che sono state destinate ad ospitare gli atleti e le atlete delle Universiadi.
Ci associamo a quanto denunciato dalle diverse associazioni studentesche. Anche le modalità con cui è stato gestito il temporaneo trasloco sono davvero discutibili. Lo sgombero delle residenze e l’ottenimento da parte delle studentesse e degli studenti coinvolti di una nuova sistemazione sono avvenute con tempistiche e modalità non congrue, in forme ben lontane da quelle che EDISU aveva garantito. I traslochi sono stati richiesti in tempi troppo veloci rispetto a quelli che erano stati ipotizzati in origine e le strutture opzionate da EDISU per la sistemazione degli studenti non erano sufficienti rispetto alle circa 500 richieste ricevute, cosa oggi porta decine di studenti ad essere alloggiati presso strutture non idonee, prive di cucine e lontane dalle sedi universitarie, come l’ostello Open011.
Esprimiamo la nostra piena solidarietà a coloro che stanno subendo disagi, e critichiamo fermamente la malagestione di questa vicenda, su cui la Giunta aveva dato rassicurazione rispetto alle interrogazioni da noi poste in Consiglio Regionale che sono state del tutto disattese.
È molto grave che un evento come le Universiadi sia stato gestito dalla Giunta regionale e da EDISU in maniera tale da compromettere il diritto allo studio per centinaia di studenti, proprio in periodo di sessione di esami.
Gruppo consiliare di Alleanza Verdi e Sinistra
Commissione istruzione di Sinistra Italiana Piemonte

Magliano (Lista Cirio): “Incrementare la vaccinazione di persone fragili”

“Presenteremo un Ordine del Giorno con cinque obiettivi, in primo luogo la Commissione regionale e la sperimentazione Ospivax”

Questa mattina si è tenuta, su richiesta del Presidente del Gruppo Consiliare Lista Civica Cirio Presidente Piemonte Moderato e Liberale, Silvio Magliano, un’audizione in IV Commissione Consiliare, Sanità e Welfare, degli enti e associazioni impegnati per l’applicazione del piano nazionale per la prevenzione vaccinale, in particolare per quanto riguarda le persone fragili, anziane e affette da patologie croniche e malattie oncologiche.

Presenti la prof. Roberta Siliquini (Presidente Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica); la prof. Franca Fagioli (Coordinatrice Rete Oncologica Pediatrica); il dr. Emanuele Ciotti (Direttore Sanitario AOU Città della Salute); il prof. Massimo Aglietta (Coordinatore della Rete Oncologica Piemonte e Valle d’Aosta); il prof. Alessandro Comandone (Responsabile rete territoriale della Rete Oncologica regionale); il dr. Mario Airoldi (Responsabile rete ospedaliere della Rete Oncologica regionale); la dott.sa Paola Varese (Presidente del Comitato Scientifico FAVO).

Partendo dalla valutazione dei risultati fin qui ottenuti, per esempio per le vaccinazioni da pneumococco (7%) ed herpes zoster (5%) per gli over65, che risultano ancora non in linea con le prescrizioni del Piano Nazionale, rispettivamente 75% e 50%, si sono delineate le iniziative necessarie per rendere più agevole per le persone fragili e per le loro famiglie l’accesso alle vaccinazioni e di conseguenza ampliare la copertura vaccinale per una ampia fetta della popolazione regionale: oltre il 25% dei piemontesi (1.120.000 persone) ha oltre 65 anni di età ed il 60% di essi ha una o più patologie croniche.

“Il Gruppo consiliare Lista Civica Cirio Presidente Piemonte Moderato e Liberale lavorerà con la Giunta regionale e l’Assessore alla Sanità, Riboldi  – commenta il Consigliere Silvio Magliano -, presentando un Ordine del Giorno incentrato sui cinque obiettivi prioritari emersi l’audizione di questa mattina: in primo luogo creare, o riattivare, la Commissione regionale per le vaccinazioni, da tempo non convocata, in modo da fornire un sostegno effettivo, da parte di medici e associazioni di pazienti, all’organizzazione della campagna vaccinale; incrementare la comunicazione sulla prevenzione, per esempio attivando un sistema di messaggistica che informi le persone, al compimento del 65° anno di età, delle vaccinazioni gratuite a cui possono accedere; fornire ai Direttori Generali e ai Medici di famiglia obiettivi di copertura vaccinale di propri pazienti; rendere operativa la sperimentazione di Ospivax, un centro vaccinazione per pazienti oncologici e oncoematologici già strutturato presso l’Ospedale Regina Margherita e destinato ai pazienti fragili anche delle Molinette, organizzato, ma finora ancora non attivato”.

“Il raggiungimento dei target di vaccinazioni previsto dal piano nazionale – conclude Magliano-, è fondamentale per il benessere della popolazione, in particolare delle persone fragili, anziane, con patologie croniche o oncologiche, e delle loro famiglie – perché una persona fragile è vaccinata se lo è tutta la famiglia – e permette anche di prevenire i costi economici e sociali connessi all’aggravamento delle condizioni di vita e salute per patologie che con la vaccinazione si potrebbero evitare”.

Cittadinanza, Ruffino: “Tajani faccia marcia avanti”

Trovo apprezzabile la determinazione del ministro Tajani quando assicura che Forza Italia non farà marcia indietro sulla sua proposta di cittadinanza. Bene, provi allora a fare marcia avanti. Eviti solo di consumare il tempo con annunci a cui non segue nessun atto politico. Così l’on. Daniela Ruffino (Azione):

Caso Sala, Ronzani: “Sinistra non ha esitato a riconoscere ruolo del governo”

Caro direttore,
Elly Schlein, come gli altri leaders della opposizione, non ha avuto esitazioni nel ringraziare il governo, la nostra diplomazia e l’intelligence. Una opposizione che voglia essere e apparire credibile non nega gli apprezzamenti nei confronti del governo, della nostra diplomazia e degli apparati di sicurezza se, come in questo caso, si sono mossi in maniera da favorire la liberazione di Cecilia. Le immagini della giornalista che atterra a Ciampino e riabbraccia i genitori e il fidanzato sono state per tutti un momento di gioia. È presto per conoscere i retroscena della vicenda, quali siano stati gli atti e gli accordi che ne hanno reso possibile la scarcerazione e la liberazione. Forse non li conosceremo mai come già altre volte e’ avvenuto, con qualsiasi governo. Mi ricordo le polemiche che investirono il governo Prodi all’indomani della liberazione di Daniele Mastrogiacomo, il giornalista di Repubblica che venne rapito a Kandahar, in Afghanistan, nel 2007  e la replica del governo: ” la priorità era quella di portare a casa Mastrogiacomo”. Molti convengono nel ritenere che una mossa importante sia stata quella di comunicare  preventivamente a Trump le ragioni per le quali il nostro Paese non avrebbe concesso l’estradizione del cittadino iraniano perché questo avrebbe compromesso la possibilità di riportare in Italia Cecilia.
Una scelta compiuta per evitare che gli Stati Uniti interpretassero  la decisione italiana come ostile. Da quanto abbiamo letto Trump avrebbe risposto di non essere interessato alla sorte del cittadino iraniano e un tale atteggiamento potrebbe aver reso più spedita la trattativa per il suo rilascio condotta dalla nostra diplomazia e dall’intelligence.
Ancora non sappiamo quali sia stata la  contropartita e cioè se per l’Iran sia sufficiente che Abedini non sia estradato, oppure, se faccia parte dell’accordo la sua definitiva liberazione. Lo sapremo a breve. Il 15 gennaio si pronuncerà la Corte di Appello di Milano che potrebbe decidere  gli arresti domiciliari. In ogni caso il Ministro Nordio con un proprio provvedimento può in ogni momento decidere la sua liberazione. Cosi come non si conoscono tutte le ragioni che sono alla base dell’atteggiamento del neo-Presidente degli Stati Uniti. Alcuni le presentano come una ritorsione nei confronti di Biden per una serie di decisioni prese a pochi giorni dalla fine del suo mandato. Altri sottolineano il ruolo di Musk. Altri ancora richiamano i buoni rapporti tra la nuova Amministrazione e il premier italiano che, insieme ad Orban, viene considerato un interlocutore privilegiato e uno snodo fondamentale per re-impostare i suoi rapporti con l’Europa che saranno segnati da una forte discontinuità perché il Presidente Americano non vuole una Unione Europea forte e unita e, proprio per questo, punta a dividerla. Anche in questo caso il tempo sarà giudice.
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Wilmer Ronzani
già deputato e consigliere regionale
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Il Ppi, il Centro e Prodi

LO SCENARIO POLITICO  di Giorgio Merlo

Rileggere il passato e proiettarlo nel presente, da sempre, è un esercizio diffcile e complicato. Di
norma è sconsigliato. Basti pensare alla litania della sinistra radicale e massimalista e dei suoi
gazzettieri giornalistici sul “ritorno del fascismo”. Ormai è quasi diventato un ritornello goliardico
perchè, non avendo alcuna dimestichezza con la realtà quotidiana, si limita ad essere un puro
slogan astratto e del tutto virtuale.


Ma, per tornare ad un passato e pur senza limitarsi a rimpiangerlo, c’è un aspetto che – almeno
per quanto riguarda il campo del cattolicesimo popolare e sociale – non può più passare sotto
silenzio. E riguarda proprio la storia, l’avventura e l’epilogo del Partito Popolare Italiano di Mino
Martinazzoli, Gerardo Bianco e Franco Marini. Una esperienza politica carica di signicato
culturale, di storia politica e di progettualità di governo. Una esperienza, quella del Ppi, che ha
giocato un ruolo decisivo e qualicante in una fase politica e storica molto delicata del nostro
paese. Un partito che ha saputo riscoprire una gloriosa e storica cultura politica collocandola in
un contesto che apriva le porte a quella radicalizzazione del conitto politico che è poi divampato
e consolidato negli anni seguenti. E, soprattutto, un partito che grazie alla sua classe dirigente ha
saputo declinare quella “politica di centro” oggi quotidianamente e unanimemente rimpianta ed
evocata. E, inne, un partito che grazie alla sua autorevolissima classe dirigente – a livello
nazionale come a livello locale – ha saputo ritagliarsi uno spazio importante nella cittadella politica
italiana confrontandosi ad armi pari con gli altri partiti. Tanto della maggioranza quanto
dell’opposizione dell’epoca.

Certo, tutti conosciamo l’obiezione principale. Perchè si è sciolto quel partito? O meglio, perchè si
è deciso di conuire in un altro partito, la Margherita, sapendo che si apriva una pagina molto
diversa da quella che aveva dato vita al Ppi? Sono domande del tutto legittime a cui ciascuno di
noi può dare una risposta più o meno convincente. C’è un elemento, però, che merita di essere
ricordato senza polemica e senza alcun pregiudizio. La volontà, la scelta e la decisione di Romano
Prodi e dei suoi amici nel 1999 di dar vita ad un altro partito, il cosiddetto “Asinello”, che si
presentò alle elezioni europee dello stesso anno e che rispondeva ad un solo obiettivo: mettere in
crisi politica, e ovviamente elettorale, il Ppi. Il suo ruolo politico, il suo progetto di governo e la sua
funzione nella società italiana. Obiettivo ovviamente centrato che decretò una essione elettorale
del Ppi creando, di fatto, le condizioni per il suo indebolimento politico e il suo rapido
dissolvimento. Tant’è che Franco Marini, storico leader dei Popolari, con una battuta sferzante ed
efficace disse che “più che un asinello mi pare un somaro”.

Ecco, ho voluto ricordare questo piccolo particolare perchè quando oggi leggiamo svariati
resoconti giornalistici sulla necessità di rimettere in campo, seppur mutatis mutandis, una sorta di
Ppi nel campo del centro sinistra, non possiamo non pensare a chi ha contribuito in modo
potente, e decisivo, a liquidare denitivamente quella straordinaria esperienza politica, culturale e
di governo nel passato. Perchè, a volte e spesso, da una lettura attenta e non pregiudiziale o
parziale del passato, possiamo tranquillamente comprendere anche le dinamiche politiche del
presente. E la vicenda politica, elettorale e anche umana del Ppi, lo conferma in modo persin
plateale che non merita ulteriori commenti.

Città della Salute, Pentenero – Valle (Pd): “Chi la metterà in sicurezza?”

Oggi la direttrice facente funzioni Borghese si dimette. Il prossimo commissario, Schael, arriverà a marzo.
Il non detto, grande come una casa, è chiaro: chi metterà la sua firma sotto il bilancio preventivo dell’azienda sanitaria più grande del Piemonte?
É una questione certamente delicata, vista l’attenzione della procura e della Corte dei Conti: proprio per questo sono gravi la disinvoltura delle anticipazione diffuse da Schael ieri e la mancata capacità di giungere a un accordo con l’Università da parte di Cirio e Riboldi.
Il commissariamento arriva dopo cinque anni di governo di centrodestra: non era davvero evitabile? E non c’era nessuno disposto a prendere servizio dal primo gennaio?
Riboldi e Cirio devono rispondere a queste domande, assumendosi le loro responsabilità.
Il sistema sanitario piemontese non può permettersi che Città della Salute resti allo sbando per due mesi.
CS

Attacco circolo ARCI e gazebo Fdi, Forza Italia: “Un commissario alla sicurezza”

ROSSO E FONTANA: TORINO SU BRUTTA CHINA. SOLIDARIETA’ ALLE PERSONE COLPITE, MA DOV’E’ LO RUSSO? 

“Dov’è Lo Russo? A prendersi ancora un caffè e fare progetti culturali ad Askatasuna?” a domandarselo il senatore Roberto Rosso e Marco Fontana rispettivamente segretario provinciale e cittadino di Forza Italia a Torino.

“Condanniamo fermamente le due aggressioni subite in poche ore l’una dall’altra da un circolo Arci e a militanti di Fdi in Corso Racconigi. La situazione sta degenerando rapidamente a Torino. Sono state anche chiare le forze dell’ordine al riguardo con una nota firmata congiuntamente da tutti i rappresentanti delle forze di polizia. L’amministrazione Lo Russo ha perso qualsiasi credibilità al riguardo, in particolare dopo aver flirtato con i centri sociali in pendenza peraltro di un processo penale. E’ necessario un cambio di strategia: chiediamo la nomina di un commissario straordinario per la sicurezza a Torino che vada a sostenere l’azione della Giunta Comunale” spiegano i due azzurri.

Concludono Rosso e Fontana: “Noi non abbiamo paura di condannare l’attacco al circolo Arci, ci chiediamo il perchè del silenzio del Pd e del capogruppo Cerrato su quanto accaduto agli agenti al corteo per Ramy e poi ai militanti di Fdi. Non solo però troviamo estremamente grave che siano state negate. ancora una volta, comunicazioni sui fatti del corteo a Ramy in Sala Rossa. Forse il centrosinistra sta ancora facendo campagna elettorale provando a mantenere i voti degli estremisti di Askatasuna? Questa tacita connivenza è pericolosa”.