LIFESTYLE- Pagina 326

Lav in festa per l’estate

Il 6  luglio presso la sede della LAV di Via Balme 11/c si terrà la Festa d’Estate con momenti di dibattito, gastronomia e intrattenimento

I migliori Modest fashion designers

Il 3 luglio si è svolta la serata conclusiva della Torino Fashion Week nella quale hanno sfilato 4 stilisti del Modest fashion: Dian Pelangi, Aab, Natasha Kamal, Amal Al Raisi

 

Al termine della sfilata Alia Khan, Presidente dell’Islamic Fashion and Design Council, ha tenuto un discorso di ringraziamento nel quale ha sottolineato la professionalità e lo stile della Torino Fashion Week e dell’Associazione TMODA, organizzatrice dell’evento. Con uffici in dieci Paesi del mondo, l’IFDC è leader del Consiglio moda e del Modest design che rappresenta l’economia islamica e si pone come un protagonista del mercato globale. Alia Khan ha evidenziato soprattutto l’importanza della settimana della moda torinese per la diffusione della conoscenza dell’IFDC anche in Italia e in Europa.

 

Dopo lo speech una giuria speciale composta da Yamna Aghrib, Brand Ambassador LVMH, Djamila Kerdoun founder del Sommet International de la Mode (SIM), Aab brand internazionale leader del Modest fashion che viene distribuito dai grandi magazzini britannici Debenhams e Ala Hamdan, fondatrice della casa di produzione AT FILMS, ha premiato i migliori Modest designers per ciascuna categoria tra i 31 che hanno sfilato dall’1 al 3 luglio ai magazzini Devalle dei Murazzi del Po n. 5.

 

 

Di seguito i vincitori per le diverse categorie:

 

Categoria selezionata da AT FILMS

– Ilham Ismail 1° classificato

– Al Nisa 2° classificato

– Bulbulia 3° classificato

 

 

Categoria selezionata da AAB

– NurZahra 1° classificato

– Ella Brizadly 2° classificato

– Nida Azwer 3° classificato

– Sacred 4° classificato

 

 

Categoria LUXURY selezionata da Yamna Aghrib, Brand Ambassador LVMH, e Djamila Kerdoun fondatrice del SIM

– Natasha Kamal 1° classificato

– Amal Al Raisi 2° classificato

– Bambah 3° classificato

– Jeny Tjahyawati 4° classificato

 

 

LVMH ha consegnato i prestigiosi Luxury Awards a Holik guanti, Nida Azwer, Dian Pelangi e Al Nisa che saranno invitati alla prossima edizione del Sommet International de la Mode che si terrà a Parigi.

 

L’etica del coraggio

Dal Centro di Autoformazione, umanizzazione e Efficienza Aziendale, nato su iniziativa di Marco Casalegno, titolare del Relais Rocca Civalieri a Quattordio (Al), Roberto Rossi, human coach, propone alcune pillole ispirate all’ ”etica del coraggio”, che impronta il suo metodo di autoformazione

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Pillole di Roberto Rossi da Rocca Civalieri

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  1. Non c’è bisogno di fare i “fenomeni” per essere eccezionali: basta essere disposti a prendersi cura della propria vita e rispettarla.
  2. I più grandi cambiamenti li fai quando vivi di speranza e di azioni ed è li che ti rivoluzioni.
  3. Non sempre chi va da solo è condannato a perdere: ha solo più coraggio. E la resa dei conti la fa alla fine prendendosi le sue responsabilità. Questo si chiama osare.
  4. A volte il detto “Chi è causa del suo mal pianga sé stesso” non coincide con la realtà e verità. Quasi sempre, alla fine, piangono solo gli altri tranne l’interessato.
  5. Non è un problema di quando uno si “sveglia” e prende coscienza dei propri errori: ma di cosa ne fa.
  6. Quando arrivano le difficoltà e la tua capacità di risolverle, a seconda di come ti comporti, dicono di te che uomo sei.
  7. Gli amici leali sono una rarità: restano persone di parola per tutta la vita.

Un trofeo di escursionismo per promuovere le colline

“Il Monferrato ed in particolare la Valcerrina sono un territorio che contiene molte ricchezze sotto l’aspetto naturalistico, paesaggistico, storico, artistico, ambientale, ed hanno una potenzialità di attrazione turistica ancora da sfruttare”.

Così Giuseppe Scafaro di Avventura Tea, istruttore nazionale di sopravvivenza della Scuola nazionale Aics ha descritto al Teatro Giuseppe Verdi di PonteStura, il territorio, la Valcerrina sul quale si svolgerà, dal 21 al 23 settembre prossimi il “Trofeo Nazionale di Escursionismo”, che si snoda su cento chilometri di sentieri immersi nella natura, tra 35 chiese ed 8 castelli, i “I Castelli Bruciati del Monferrato. Si tratta di un itinerario destinato a succedere ad un’altra classica dell’escursionismo, la Caldirola – Arenzano, che coinvolge gli undici comuni interessati – Camino, Castelletto Merli, Cerrina, Coniolo, Gabiano, Mombello Monferrato, Moncestino, Odalengo Grande, Pontestura, Solonghello, Villamiroglio – che hanno promosso il lavoro di ricerca svolto da Agenzia Sentieri, emanazione di Avventura Team.

Il sindaco di Odalengo Grande e presidente dell’Unione della Valcerrina, Fabio Olivero ha spiegato che: “Il cammino verrà presto infrastrutturato per essere percorso in autonomia tutto l’anno e sarà inserito nel Catasto regionale dei sentieri della Regione Piemonte. Monferrato dei castelli bruciati è percorribile in sette tappe mediamente lunghe di quindici chilometri in quanto alla fine di ogni tappa è possibile fermarsi in strutture (agriturismi, bed and breakfast, affittacamere) dislocati lungo l’itinerario. Lo svolgimento del Trofeo nazionale di escursionismo prevede tre tappe: Cerrina – Gabiano, Gabiano – Pontestura – Coniolo – Pontestura, Pontestura – Cerrina, con percorrenze, rispettivamente, di trentuno, trentasei e trentatre chilometri”. L’Organizzazione ha previsto 2 soste notturne per permettere di riposarsi e riprendere il trekking il giorno successivo in forze e pronti a gustarsi tutta la bellezza che può offrire il Cammino. Il Trofeo Nazionale di Escursionismo è concepito come un lungo trekking in compagnia di istruttori nazionali di sopravvivenza e guide esperte e verrà consegnato al partecipante che più avrà capito lo spirito dell’iniziativa e la decisione

dell’Organizzazione è inappellabile. Altri premi e omaggi saranno distribuiti ai partecipanti in relazione alla disponibilità degli operatori economici e da imprenditori della Valle.  per le iscrizioni queste potranno venire effettuate a partire dal 3 luglio versando venti euro sull’Iban di Avventura Team, con la causale “Iscrizione al Trofeo Nazionale di Escursionismo 2017”,: IT 05R 01005 10400 00000 0000 151 Sarà po da inviare poi copia della ricevuta a info@avventurateam.it m unitamente ai propri dati anagrafici e di residenza. Olivero ha a che an nunciato che, proprio per la sua diffusione nazionale, l’iniziativa verrà presentata a ferragosto a Curtatone, in occasione della antica Fiera delle Grazie alla quale prenderà parte anche l’Unione della Valcerrina con una propria delegazione.

Massimo Iaretti

 

Fino al 16 luglio un aperitivo da re con “Torino estate reale”

Con l’Aperitivo Reale sarà possibile visitare l’Appartamento della Regina Elena, normalmente chiuso al pubblico

I Musei Reali di Torino sono i protagonisti dell’estate torinese e ospitano nella Piazzetta l’edizione 2017 di Torino Estate Reale, la rassegna di spettacoli realizzata dalla Città di Torino in collaborazione con la Fondazione per la Cultura e il Teatro Regio, nell’ambito di Palchi Reali.

La maestosa facciata del Palazzo, portata a compimento da Amedeo di Castellamonte nel 1658, diventa la scenografia urbana per gli appuntamenti di musica, teatro e danza che animeranno il mese di luglio permettendo al pubblico di rivivere uno degli spazi più suggestivi della città attraverso momenti di festa, così come è accaduto nei secoli passati nelle grandi occasioni legate alla vita della corte.

Per rendere ancora più uniche le serate, i Musei Reali propongono l’Aperitivo Reale: un’occasione esclusiva per scoprire i Musei nelle ore prossime al tramonto godendosi un aperitivo nella suggestiva cornice del Palazzo. L’iniziativa è valida dall’1 al 16 luglio, prima degli spettacoli serali: in queste sere sarà possibile accedere all’aperitivo e visitare liberamente le dieci stanze di grande fascino che compongono l’Appartamento della Regina Elena, abitato dalla sovrana durante i suoi soggiorni a Torino nei primi decenni del Novecento e normalmente chiuso al pubblico.Per partecipare all’Aperitivo Reale è necessaria la prenotazione all’indirizzo estatetickets@comune.torino.it; il costo è di 20 Euro.

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L’appartamento della Regina Elena, una dimora al femminile. Collocati al piano terra della residenza, questi ambienti sono stati abitati fino alla seconda guerra mondiale, ma la loro origine risale alla fine del Seicento, quando Vittorio Amedeo II destina l’appartamento alle sue figlie e, per loro, le sale vengono decorate da Bartolomeo Guidobono e dal pittore viennese Daniel Seiter, autore della splendida volta dedicata al tema dei Quattro Elementi nella Sala di Parata.

Nel 1769, Ignazio Birago di Borgaro realizza il terrazzo a gradinate che si affaccia sui Giardini Reali e conferisce nuovo prestigio alle sale che, risistemate, a fine Settecento accolgono la principessa Madama Felicita di Savoia, sorella del regnate Vittorio Amedeo III. Per lei intervengono l’architetto di corte Giuseppe Piacenza e il prestigioso minusiere Giuseppe Maria Bonzanigo, autore di sofisticati elementi di arredo. Molte le personalità importanti che hanno soggiornato in questo appartamento: ai tempi di Napoleone I, vi alloggia il governatore di Torino; nel 1857 l’Imperatrice Alessandra Fedorowna di Russia, vedova di Nicola I, e dal 1890 Maria Letizia Napoleone, Duchessa d’Aosta. Di grande fascino e di gusto già “borghese” la sala da bagno, decorata da delicati acquerelli eseguiti da Emma Biscarra, pittrice specializzata in fiori, appartenente a un’importante famiglia di artisti attivi a Torino nel XIX secolo. Lungo il percorso, la tavola allestita e il dipinto di Edoardo Tofano che ritrae la Regina Elena, originaria del Montenegro, donna di grande cultura, appassionata di viaggi e fotografia. Sposa per amore di Vittorio Emanuele III nel 1896, Elena di Savoia è stata una delle sovrane più amate dal popolo per la sua profonda umanità e per il suo impegno in numerose iniziative caritatevoli.

 

(foto: il Torinese)

 

Quando i colli monferrini viaggiano in Autobianchi

Erano una cinquantina le Autobianchi che hanno preso parte al raduno “Colline del Monferrato in Autobianchi” che si a svolto in Valcerrina, tra Mombello Monferrato e Gabiano, in particolare la frazione Cantavenna, che si affaccia sul suggestivo panorama della Valle del Po e del “mare a quadretti delle risaie”. Ad organizzarlo il Registro Autobianchi, presieduto da Marco Lerda, con la collaborazione di Laura Lodi, e il fiduciario per il Monferrato, Paolo Pensa (salito recentemente agli onori della cronaca per avere avviato a Casale Monferrato l’esperienza pilota, ed unica, della squadra interraziale di rugby Le Tre Rose). I partecipanti, alcuni dei quali avevano partecipato ad un momento conviviale sabato 1 luglio nella frazione Gaminella di Mombello Monferrato, domenica 2 luglio sono confluiti a Cantavenna, frazione di Gabiano, dove la giornata è iniziata con la visita al Museo storico delle Truppe Alpine, creato nel corso degli anni dall’alpino Carlo Monti, vera e propria “miniera” al sole di documenti e testimonianze delle penne nere nella prima e nella seconda guerra mondiale. E a Monti il Registro Autobianchi ha omaggiato un piccolo presente in argento a forma di cappello alpino. Molti dei partecipanti provenivano non solo da tutto il Piemonte, ma anche dalla Liguria, dal Veneto, dalla Lombardia, essendo una manifestazione del genere un sicuro modo per fare conoscere la realtà delle colline del Monferrato Casalese. “E’ da dieci anni che facciamo questa iniziativa in tutto il Monferrato” ha detto Laura Lodi, mentre il consigliere delegato al turismo dell’Unione Valcerrina, Massimo Iaretti, nel ringraziare i partecipanti ha auspicato “che si possa organizzare un’altra manifestazione, sempre in Valcerrina, zona che è a cavallo tra 3 Patrimoni dell’Unesco (Crea, il Monferrato vitivinicolo e la Collina Torinese), magari parte di un itinerario che parta dal Cristo Pantocratore di San Mauro Torinese, prosegua per l’Abbazia di Santa Fede a Cavagnolo per arrivare a Crea, passando per Gabiano e per Cerrina ed Odalengo”. Poi il gruppo è partito alla volta dell’azienda vitivinicola Sbarato, è tornato alla Locanda del Rubino a Cantavenna, dove alla presenza del figlio Massimo, si è tenuto il decimo memorial intitolato a Giorgio Gastaldi, che come lo ricorda Paolo Pensa: “E’ stato l’indimenticabile ed indimenticato dirigente della Abarth, il signore delle A112 che dirigeva i trofei monomarca Fiat/Abarth, ad iniziare proprio dal Trofeo A112 per passare alla Uno 70, Uno Turbo (cui ho partecipato io, e nel 1993 lo accompagnai ad Rally di Montecarlo per seguire i vincitori del Trofeo 500 che, come premio, avevano avuto la possibilità di partecipare alla competizione”.

 

 

Giovedì sotto le stelle

Giovedì 6 luglio 2017 a Carmagnola dalle ore 19:30 alle 23:00 Lungo l’asse di Via Valobra e in altre zone del Centro Storico

Prosegue la kermesse “Giovedì sotto le Stelle” che in ogni suo appuntamento propone piacevoli serate con negozi aperti sino a tardi, aperitivi, cene, after dinner, gelati e dolci artigianali, animazioni con musica live, dj set, animazioni e spettacoli per vivere Carmagnola in maniera divertente e frizzante

 

Prosegue a Carmagnola  la storica manifestazione “Giovedì sotto le stelle”, che si sta svolgendo  dal  22 giugno. Sei serate ricche di eventi perché ai cinque giovedì sera si è aggiunta la speciale “Notte dei Saldi” di sabato 1 luglio. Le prossime serate in programma sono le seguenti: giovedì 6, 13, 20 luglio e si concluderà giovedì 27 luglio con una grande festa nel Borgo Vecchio, il nucleo storico della città.

Giovedì 6 luglio è in programma il terzo appuntamento della kermesse che come tutti gli altri proporrà una piacevole serata con negozi aperti, varie offerte enogastronomicheanimazioniintrattenimenti, balli, concerti e spettacoli rivolti a tutte le fasce di età per vivere il centro della Città del Peperone in maniera divertente nei giovedì sera di giugno e luglio. Le serate si svolgono principalmente lungo l’asse commerciale del comune per coinvolgere i numerosi esercizi commerciali aderenti.

Si potrà ballare il Villaggio Danza in piazza Garavella e con la scuola di ballo Mambo Jambo nella zona Bussone che si esibirà anche in alcune collaudate coreografie di vari generi di danza .

Oltre ai balli, ci saranno come sempre diverse proposte musicali in Piazza XXX Aprile con la band CO2, in Lrago Vittorio Veneto con i Direzione Sound e in piazza Manzoni con la musica occitana dell’Associazione La Ghironda

Ampia anche la proposta in Via Gardezzana con il Caffè Gardezzana che offrirà ai bambini pane con nutella, marmellata, prosciutto e salame, mente i genitori potranno gustare l’aperitivo; Naturehouse proporrà Naturabimbo, serata dedicata ai bambini con alle 19 un divertentissimo laboratorio gratuito di educazione alimentare con un simpatico regalo per tutti, e ancora letture animate nel Mondadori Point .

La kermesse è organizzata dall’ufficio Commercio e Manifestazioni del Comune di Carmagnola, Pro Loco, Ascom, Confesercenti e Officina Carmagnola, con il contributo economico del Comune e la compartecipazione delle Associazioni di categoria con una formula collaudata che nelle passate edizioni ha fatto registrare una grande affluenza di pubblico e numerosi apprezzamenti da parte dei visitatori.

 

INFORMAZIONI PER IL PUBBLICO:
ASCOM Carmagnola  Tel. 011 9720295 – Cell. 3358045842  – E Mail  – carmagnola@ascomtorino.it

Wetaxi, la prima app per prenotare e condividere

Nasce a Torino Wetaxi, la prima app per prenotare e condividere il taxi in tempo reale.
Wetaxi aiuta a ridurre l’impatto ambientale e offre agli utenti un servizio smart, trasparente ed economico. Torino è più smart grazie alla collaborazione tra Wetaxi, startup del Politecnico di Torino Taxi Torino nata dalle storiche cooperative torinesi Radio Taxi 5730 Pronto Taxi 5737.

La nuova applicazione Wetaxitrasforma il servizio di trasporto urbano garantito dai taxi in una piattaforma di mobilità intelligente con calcolo della tariffa, prenotazione e pagamento via app oppure a bordo e, soprattutto, con la possibilità di condividere la corsa e risparmiare. Il tutto nel segno della sostenibilità, ambientale ma anche economica, per tagliare le emissioni nocive nell’ambiente e i costi delle corse per gli utenti. Con un ulteriore vantaggio per gli utenti del servizio Wetaxi: fino a fine mese su tutte le corse pagate in app il servizio è scontato del 40% (fino ad un massimo di 5 euro di sconto).

Un’ innovazione di sistema che nasce da 3 realtà del territorio torinese che decidono di mettersi in rete per offrire un servizio pratico, trasparente e sostenibile ai cittadini, “siamo un gruppo di giovani innovatori torinesi e vogliamo mettere la nostra passione e le nostre competenze a disposizione del territorio.
Le cooperative taxi torinesi sono state il migliore partner con cui farlo” dice Massimiliano Curto,
CEO di Wetaxi.

Per noi Wetaxi non rappresenta solamente un nuovo servizio ai cittadini ma soprattutto un modo ancora più facile e trasparente per utilizzare il taxi. Siamo felici che questo progetto diventi finalmente realtà e orgogliosi di far parte di un team così innovativo” ha detto Selene Concas per Taxi Torino. Finalmente un servizio di mobilità condiviso, fornito da personale specializzato, che offrirà una nuova alternativa ai torinesi, soprattutto i più giovani, per spostarsi in città – ha sottolineato l’assessora alla viabilità e trasporti della Città di Torino, Maria Lapietra -.

Un servizio – le fa eco il collega Alberto Sacco, titolare delle deleghe al commercio, attività produttive e lavoro – che consentirà ai passeggeri di risparmiare sul costo della corsa e assicurerà ai taxisti una riduzione dei costi di gestione”.

Wetaxi: una giovane startup nata 2 anni fa, spinoff del Politecnico di Torino. Tra i fondatori diversi ricercatori e professori dell’ateneo.

www.wetaxi.it  / info@wetaxi.it  

Ambassador Louis Vuitton premia i migliori fashion designers

Lunedì 3 luglio, nella serata conclusiva della Torino Fashion Week, al termine della sfilata una giuria speciale composta anche da Yamna Aghrib, Brand Ambassador LVMH, e Djamila Kerdoun founder del Sommet International de la Mode (SIM), premierà i 4 migliori designers IFDC con il prestigioso Luxury Awards. Il primo classificato sfilerà al SIM di Parigi e sarà invitato dai più importanti brand del fashion luxury per presentare le proprie creazioni. Questi  i nomi dei 4 designers che sfileranno il 3 luglio ai magazzini Devalle dei Murazzi del Po n. 5:

 

 

Lunedì 3 luglio ore 19.00-21.00 sfilata Islamic Fashion & Design Council

Dian Pelangi

Aab

Natasha Kamal

Amal Al Raisi

Il “fantastico” mondo del doping

Senza dubbio, se si trattasse di un gioco con le macchinine, potremmo pensare che sarebbe fantastico poter sperimentare come tali giocattoli possano muoversi di più e meglio a seconda del carburante che provvediamo a fornir loro. Particolarmente gradevole potrebbe apparire vedere mutare nel tempo le carrozzerie di tali strumenti, da agili e affusolati a forti e imponenti nel giro di pochi istanti di tempo; da pesanti oggetti ricoperti di morbida gommapiuma a consistenti manufatti tirati a lucido… Eppure, questo fantastico mondo esiste, esiste da tempo, ma non ha molto a che vedere con piccole macchinine inanimate, ma, usualmente, con la macchina uomo.

E’ un mondo impressionante, che turba le coscienze e che a volte ci fa preferire immaginare che non sia vero, che sia tutto una invenzione dei nemici del nostro o di quell’altro sport, che, invidiosi del successo ottenuto, come un bambino livido dalla rabbia e dal fastidio, raccontano che chi vince è un baro…

Eppure è un cosmo che si autoalimenta di leggende al limite della follia sia soggettiva che intorno alle persone che lo vivono. Ci si immagina un mondo fatto di strani maghi che all’interno di antri popolati da elfi e gnomi elaborano sostanze che come filtri d’amore risolvano problemi che salvano i cuori dei poveri atleti che, innamorati del loro sport, dedicano a lui la loro vita.

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E invece il panorama che si presenterebbe ai nostri occhi sarebbe un po’ tanto differente da romantiche suggestioni eroiche. Non è una guerra in cui per salvarsi è lecito ricorrere ad ogni tipo di sostanza per superare una giungla o resistere in un deserto. Non è una corsa in montagna per salvare la fanciulla dal drago e scalare il torrione del suo isolamento. E’ altro.Togliamo fin da subito una falsa illusione: chi si dopa non vince. Non è vero. Doparsi bene (e non è facile) migliora le prestazioni di chiunque, anche se un asino non diventerà mai un cavallo. Doparsi per vincere il Gran Premio del Pianerottolo (situazione così non infrequente, purtroppo…) è oltremodo stupido, inutile oltreché dannoso per la salute. In ogni modo il doping accelera i risultati e permette di raggiungere mete altrimenti lontane, non si deve negare l’evidenza. Le sostanze che si utilizzano sono normalmente quelle che in situazioni estreme di salute servono a salvare la vita delle persone che ne hanno bisogno; in condizioni di supplementazione su persone “sane” (forse non dal punto di vista mentale) fisicamente hanno sviluppi abnormi consentendo prestazioni eccezionali. Si migliora, ma si è placcati oro, non si è oro… E il “placcato” prima o dopo si stacca e scrosta la superficie e rovina l’oggetto che di solito poi si butta o lo si “riplacca” fino a quando lo si scaraventa via in malo modo.

Non sarà questa la sede per un dibattito troppo lungo su una questione etica del doping, ma ci soffermiamo un attimo sulle motivazioni che spingono al doping e valuteremo un istante il perché e come mai…ci si perda in rivoli di momenti folli per pochi istanti di gloria: il doping dei poveri.

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Eliminiamo le Olimpiadi, togliamo i mondiali, evitiamo gli europei, cancelliamo i campionati Italiani, e voliamo direttamente alle gare amatoriali, quelle di campagna, quelle tra amici, quelle dove lo sport si dice più puro, dove il glorioso spirito decoubertiniano (se mai è esistito, visto che sembra essere un falso storico) è ancora presente… In questi contesti langue temibile il morbo della superba volontà di prevalere a tutti i costi; quella curiosa vanità di sentirsi migliori del vicino di casa solo perché si corre più veloce di lui a piedi o con un oggetto, dimenticandosi altri valori più importanti.Nasce il doping mentale: la necessità di farcela, di aiutarsi perché la natura non è stata buona e quindi come per Robin Hood non era reato riprendersi ciò che altri hanno in più, per costoro diventa legittimo appropriarsi di qualità non proprie attraverso strumenti diversi. Ci si allena, a volte bene e a volte male, seguendo consigli di “uno che ne sa” o leggendo riviste specializzate che danno ammaestramenti generalizzati non applicabili ai singoli individui così come vengono presentati. E poi, tra le righe dei fogli dell’inganno, si intravede la luce nera di un passaggio che “permetterebbe di potercela fare”. Si inizia con la supplementazione alimentare, ingerendo sostanze di cui non si ha bisogno perché magari sono già presenti in abbondanza nel nostro organismo, o si assumono pastiglie ripiene di cose che usualmente divorariamo con la normale alimentazione senza saperlo. E tutto questo senza andare neanche dal medico di fiducia, senza consulti sani e competenti. L’amico lo sa, l’atleta bravo non può sbagliare. E se non lo sapesse, e se sbagliasse?

A volte non importa, a volte la riconoscenza del mondo esterno è più importante. Poter dire di aver fatto un tempo che nessuno si aspettava può forse dare grande importanza (?) ma il segreto che si ha dentro può giustificarlo?

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Il doping fa vincere? Forse, se sei bravo, sì. Ma il doping fa male? Banale, ma sì. E tanto. Recarsi ogni tanto a vedere cosa succede a chi ne ha abusato può e dovrebbe far bene. Ma è tutto nascosto. C’è gente in ospedale, ci sono persone che rischiano malattie degenerative mortali, ci sono complicazioni al fegato, al cervello, al sangue, e non si esaurirebbe qui l’elenco, ma non si riesce in poco a scrivere tutto.E allora, quando nasce la competizione, sono gli amici il primo problema, quando si vuole vincere per far valere la vecchia legge della Jungla. Siamo noi quando prendiamo in giro chi non vince a spronare il doping. Siamo noi quando non sappiamo apprezzare lo sforzo di qualcuno nel raggiungere la propria meta, denigrandolo con altri che hanno fatto di più, a far cercare “appoggi ulteriori”. Siamo noi che non incoraggiamo un ragazzino che perde o che esaltiamo troppo uno che vince a spingerlo a cercare di superare le regole. Se vinco mi vogliono bene, se perdo mi abbandonano: cosa fareste voi se foste giovani e in queste condizioni socio-sportive? Il doping è tra noi e vive grazie a noi. Ignoriamo per un istante le motivazioni economiche dei grandi eventi, e pensiamo che se la paura del dolore e della morte non è sufficiente a scoraggiarlo, vuol dire che c’è qualcosa di molto più profondo. E’ la nostra cultura del vincente di successo e del secondo che non è più nessuno a uccidere lo sport e la corretta visione dell’attività ludica e sportiva.

 

.Proviamo a spingerci oltre e con il fuoco dell’indifferenza verso chi “trassa” (oltre che con gli strali della giustizia) “eliminiamo” la loro presenza: non esaltiamoli perché hanno fatto una cosa che facevano tutti (doparsi) e non potevano evitarlo e quindi oltre che eroi escludiamo che divengano pure martiri. Celebriamo il semplice comune sforzo di essere se stessi e tirare fuori dal proprio complesso agglomerato di cellule che è il nostro corpo il massimo che possiamo fare ad una certa età e con le qualità che dall’alto ci sono state donate. Incoraggiamo e istighiamo al buon lavoro finalizzato allo sforzo positivo. La tv non è buona maestra, talvolta. Loda i forti e denigra i meno forti. Il successo di oggi è già in discussione con la possibile sconfitta di domani. Che futuro è se non ha un presente? Coraggio, signori e signore: il doping siamo noi quando vogliamo di più da chi ha già dato tutto. Di più, di solito è la salute che non ci sarà più, un sorriso spento nel cuore di chi gioiva e di chi sognava un futuro sportivo. Mettiamo in un angolo chi denigra. C’è gente che lavora e si spezza la schiena tutti i giorni per salvaguardare il futuro dei figli e delle persone intorno a sè: non lasciamoli soli a pensare che ingannare il prossimo sia il rifugio sicuro dei più furbi.

Paolo Michieletto