LIFESTYLE- Pagina 306

Buon compleanno Nonna Giuseppina!

Grande festa per Giuseppa Codacurdi. La nonnina, nata in Calabria e trapiantata a Torino, oggi compie ben 106 anni.

Giuseppa è nata a Siderno, in provincia di Reggio Calabria, il 22 luglio 1913 e oggi compie ben 106 anni. Ha vissuto gli anni difficili della Prima e della Seconda Guerra Mondiale e la crisi economica l’ha portata ad allontanarsi dalla sua terra, alla quale però è rimasta sempre molto legata. Donna dal carattere forte, non ha mai mollato e il suo piglio e la sua determinazione l’hanno sostenuta anche nei momenti più difficili.

Accanto a lei, in un giorno così importante e felice, gli amati figli e nipoti. La figlia Natalina, in particolare, ci ha tenuto a non far passare inosservato questo giorno così importante. Allora tanti auguri cara nonna Giuseppina e, come si suol dire, 100 di questi giorni!

vs

Luna sconosciuta a Brozolo

E’ stata inaugurata venerdì 19 luglio la mostra ‘Luna questa sconosciuta’, nei locali del Comune di Brozolo, su iniziativa della Biblioteca

La mostra rimarrà aperta il 26, 27 e 28 luglio dalle ore 16 alle 19 e anche venerdì 26 alla sera, in concomitanza con l’incontro sotto le stelle con l’astrofisico Piero Galeotti, a partire dalle 21. L’estata brozolese proseguirà l’8 agosto con la visita all’Osservatorio astronomico di Odalengo Piccolo ed il 22 con la proiezione del film Apollo 13.

Massimo Iaretti

Elvio e Aida, “Fred e Ginger” di periferia

Elvio e Aida condividevano una tal passione per il ballo tanto da esser protagonisti in tutte le feste che prevedevano musiche e danze. Lui, impeccabile nel suo abito scuro, con la camicia candida dal colletto inamidato e l’immancabile cravattino nero, era pronto a condurre la sua partner nel vortice del ballo. Lei, orgogliosa del nome impostole dal padre Augusto, melomane che adorava Verdi, portava con leggiadria e innata eleganza anche gli abiti più semplici e nello sguardo gli brillava una luce intensa, colma di passione. Non v’era danza o ritmo che li trovasse impreparati al punto da dover rinunciare a quel travolgente amore che li portava a misurarsi ogni volta con i più audaci passi del loro vastissimo repertorio. Dal liscio romagnolo da balera ai valzer viennesi, dalle veloci polke al sensuale tango argentino, dai ritmi sudamericani di samba e cha cha cha all’americanissimo foxtrot: nulla era precluso alla formidabile coppia. E pur scarseggiando l’abilità in pista non mancava loro il coraggio e la voglia d’essere protagonisti. Non importava quale festa frequentassero, da quelle de L’Unità, dell’Avanti o dell’Amicizia alle sagre paesane del coregone o della cipolla ripiena, dagli appuntamenti delle Pro loco a quelli degli Alpini o ai festeggiamenti in piazza del Santo patrono. Ogni qualvolta vi fosse un orchestra, della musica e una pista da ballo, l’immancabile duo non esitava ad esibirsi in volteggi, passi veloci che s’incrociavano e sguardi assassini che tradivano un sentimento che raramente lasciava indifferenti coloro che li guardavano ballare. Ogni volta Elvio e Aida pensavano che il pubblico li stesse ammirando con qualche punta d’invidia. E pensavano che gli incitamenti e quell’averli paragonati a Ginger e Fred da quelli che li salutavano da bordo pista, fosse un giusto seppure un tantino esagerato riconoscimento alla loro bravura. Non osavano pensare che la somiglianza con la Rogers e  con Astaire riguardasse l’aspetto fisico. Ginger era bionda, bella e snella mentre Aida era bruna, piuttosto robusta e dotata di un naso importante. Elvio pareva un parente stretto dei pali del telegrafo da tanto era magro e allampanato. Per di più era quasi completamente calvo e solo un piccolo e solitario ciuffo di peluria rossiccia spuntava sulla parte posteriore della nuca. Dire che fossero belli era ben più che un azzardo ma erano più che certi che agli occhi del pubblico,  vedendoli ballare, ogni difetto spariva, cancellato dal fascino e dal portamento naturale dei due ballerini che si credevano baciati da Tersicore, la musa della danza nella mitologia greca. Per tanto tempo si esibirono  così, disinvolti e spensierati, incuranti del passar degli anni e degli acciacchi. Non c’era sciatica o artrite che potesse tenerli lontani da ritmi lenti o sincopati. Elvio trascinava nel ballo le sue lunghe gambe, calzando lucide e nere scarpe dalla suola antiscivolo. Aida, abbandonate definitivamente le décolleté con il tacco a causa dei calli e della difficile stabilità, aveva optato per delle Superga bianche, impreziosite da luccicanti brillantini. Che cos’è la bellezza se non una delicata espressione del meglio che possa inquadrare uno sguardo, della leggera ebbrezza che regala un gesto di così rara raffinatezza come può esserlo un volteggio, un caschè, un passo doppio perfettamente eseguito? La loro impressione era che il pubblico li ammirasse, sostenendo con affetto le loro evoluzioni. A parere di Elvio non occorreva essere esperti per intuire un segno d’eleganza in quelle loro movenze dove al notevole gesto atletico si accompagnava l’armonia lieve del talento. In fondo bastava crederci e loro, nel più profondo del cuore, ci credevano eccome. Cosa importava se quella che per i due funamboli del ritmo equivaleva ad una straordinaria prova di classe, al pubblico che frequentava feste e balere pareva più un insieme di impacciati tentativi di giri di danza, poco disinvolti e alquanto malfermi e vacillanti ? Nessuno osò mai avanzare una critica, una seppur minima osservazione, un timido e velato consiglio. Per tutti bastava quel binomio – Elvio e Aida – per perdonare tutto. Il senso della gioia del ballo della coppia faceva sognare anche chi non aveva dimestichezza con danze e melodie. Ma il tempo, com’è noto, è tiranno e così i nostri Ginger e Fred sono diventati troppo anziani per cimentarsi sulle piste delle balere. Ma non rinunciano a frequentare i luoghi che conobbero i loro successi e anche la sola presenza è ricompensata da un caldo applauso. Non è più quello caldo e generoso che sottolineava le loro prestazioni e che la coppia salutava con un inchino e un sorriso, ringraziando gli astanti. E’ diverso, quasi un omaggio alla carriera. L’intensità è sempre quella di un tempo, soprattutto da parte di coloro che hanno i volti incorniciati da argentee o bianche ciocche di capelli. Nei loro sguardi si legge una punta di nostalgia che, ben motivata, non guasta. Elvio e Aida, sorreggendosi uno con l’altra, ringraziano con un cenno delle mani e l’abbozzo di un inchino. Il tempo nella clessidra scorre senza guardare in faccia nessuno ma per i due danzatori ha deciso di fare uno sconto, salvando le loro gesta dall’oblio. E da critiche e rimproveri che comunque non si sarebbero meritati nemmeno ai tempi dei loro “anni ruggenti”.

 

Marco Travaglini

Il Salsasio in una app

Ivan Quattrocchio presenta le novità in campo informatico della società rossonera

 

Non solo il sito, il blog ed i social. L’Usd Salsasio approda ora anche su tutti gli smartphone con un app.

Grazie alla collaborazione con Community Smart ora la società sportiva rossonera ha un  proprio spazio nell’app gratuita “Carmagnola Smart”. L’app scaricabile su tutti gli smartphone e Android presenta numerose curiosità legate al territorio, oltre a tutte le news giornaliere pubblicate da “Il Carmagnolese”.

Il Salsasio quindi anche su Carmagnola Smart pubblicherà tutte le iniziative, novità, comunicati ed eventi con la comodità di avere tutto questo in un’app.

Il Responsabile dell’ufficio relazioni esterne e con i media del Salsasio Ivan Quattrocchio spiega: “Si tratta di un mattoncino in più che va ad aggiungersi alla già grande presenza dell’UsdSalsasio su internet. Infatti oltre ad un sito e ad un nuovo blog che sta per nascere, la nostra società sportiva è presente tuttora anche sui social: Facebook, Twitter e Instagram. La nuova iniziativa nata grazie alla collaborazione con Alessandro e Lorenzo della Comunity Smart è quindi una nuova opportunità in campo informatico e informativo che sarà per il Salsasio un’altra vetrina per presentare a tutti le nostre iniziative e gli eventi”.

La finalissima di “Una Ragazza per il Cinema” Regione Piemonte

Greta Malengo è stata la vincitrice della finalissima per il Piemonte  del  concorso  “Una Ragazza per il Cinema 2019”. Al 2° posto si è classificata Irene Solazzo e al 3° Alice Mari

Per chi non ne fosse ancora a conoscenza si tratta del concorso prestigioso più ambito dalle ragazze, che apre le porte al futuro. Siamo ormai alla 31° edizione e in tantissime, non solo belle ma anche con molto talento e preparatissime, si sono contese la vittoria per accedere alla finale nazionale che si svolgerà nel magico  Teatro Antico di Taormina.

Quest’anno il concorso  ha sposato anche una causa di solidarietà contro il femminicidio sostenendo il Progetto Alice Educazione all’Amore. Ed ha avuto URBANART come Main Sponsor del concorso, azienda di abbigliamento Street. Ha partecipato anche ULTRALIMITED, gli occhiali dei vip indossati nelle sfilate di moda della serata. Sono stati ospiti la cantante Federica Faith Fiorentino, Giorgia Spadaro e Kat Von Tea nella persona di Alessio Gallo, il giovanissimo prestigiatore Giorgio Tuccillo (the mentalist) e Amy Condò top model di colore, la nuova Naomi Campbell. Presente anche un’opera dipinta di Andreea Iona Dorneanu.

 

La grande kermesse si è svolta nel cuore di Torino  nella splendida cornice dell’AC Hotel Marriott, venerdi 12 luglio, sotto la direzione ancora una volta di Mirella Rocca, ormai affermata professionista che dedica molto tempo per le sue ragazze, le scopre, le forma e le lancia per fare ingresso nel mondo della Moda,  del Cinema e dello Spettacolo.

 

La serata è stata un grande show all’insegna dell’arte in tutti i sensi e a dirigere la parte artistica è stato il grande coreografo Luca Lucky ormai da anni presente e che affianca sempre Mirella Rocca in questa lunga e magica kermesse piena di emozioni e gioie. Da quest’anno c’è stata anche la new entry  di  Fabio Ronconi  di Eventland.

 

Tra tutte le bellissime ragazze, piene di estro e preparatissime, è risultata vincitrice  una ragazza di 18 anni di San Mauro Torinese, Greta Malengo al quinto anno del liceo Coreutico e Teatrale del Teatro Nuovo di Germana Erba,  bravissima e molto espressiva in tutto. Si è distinta per la sua comunicatività e sinuosità nel recitare un monologo tratto dal Film Sabrina – Audrey Hepburn. Sul podio altre due splendide ragazze, rispettivamente al secondo e terzo posto, Irene Solazzo di 22 anni anche lei non solo bella ma soprattutto talentuosa ed espressiva, brava nel recitare e ballare, ha recitato un monologo da musical. E infine la biondissima Alice Mari  di 17 anni,  con due grandi occhi azzurri che da quest’anno ha seguito tutti i corsi dell’accademia CDH Cinema District Hub, nuovo polo a Torino di formazione completa per chi desidera fare ingresso nel mondo della Moda, Cinema e Spettacolo con grandi professionisti del settore. Ha presentato il monologo tratto dal libro Il Gran Sole di Hiroshima di Karl Bruckner, che ha emozionato il pubblico e la giuria. Alice Mari  è stata vincitrice del contest di votazione del pubblico in sala.

Ma tutte le ragazze sono state meritevoli avendo impressionato non solo per la bellezza ma per la bravura nella danza, nel canto, e nella recitazione.

 

Coordinatore fotografico è stato il grande Maestro Claude Ledoux.

 

La serata è stata presentata dalla bellissima Arianna Roselli, vincitrice lo scorso anno del titolo di Miss Una Ragazza per il Cinema 2018 Piemonte, ora attrice dopo aver studiato un anno nell’accademia Actor’s Planet di Rossella Izzo, e che  vedremo nel nuovo film di Antonio Albanese; e da due grandi professionisti e simpatici speaker di Radio Poltronissima Web, Luca Graziani e Max Rapetti che hanno illuminato con la loro simpatia la grande serata.

 

Era presente in una giuria di qualità, il presidente Alessandro Marrapodi,  attore e regista teatrale, ma anche direttore artistico e produttore. Negli anni ha ricoperto importanti ruoli in molte produzioni tra cui diverse al Teatro Sistina di Roma e al Teatro Alfieri di Torino con spettacoli diretti dal grande Pietro Garinei e Gino Landi.

Si sono viste sfilare le splendide creazioni da sogno dell’Atelier Mod’Art Spose Pronovias .Inoltre quelle dello stilista torinese Roberto Novarese che ha presentato la sua “non collezione” così definita dallo stilista. La sensualità e la seduzione in un pezzo unico è questo il senso che ha voluto dare. E  i meravigliosi costumi di Torino Havana della creatrice Massiel Mesa Fornaris che dopo la manifestazione HOAS di alta moda sono finiti indosso alle veline di Striscia la Notizia.

 

Nella splendida cornice del Ac Hotel Marriott l’aperitivo è stato curato dall’enogastronomo  Davide Agnello, con tutti prodotti per il benessere del Food & Beverage. (Acqua Valmora, il Pastificio Bolognese Muzzarelli a Torino dal 1949, Cascina I Carpini – Vini d’Arte, Salame nobile del Giarolo del Salumificio Brignano e il Monterbore prodotto dal Caseificio Vallenostra, produttori delle Colline Tortonesi).

E’ stata una indimenticabile serata all’insegna dell’eleganza e raffinatezza con la musica live di Danilo Ghiglieri.

 

Infine un pensiero speciale ha dedicato alle “sue” ragazze Mirella Rocca :“Ed ora non ci resta che volare per Taormina dal 4 all’8 settembre al Teatro Antico con tutte le Miss provenienti da tutta Italia, sarà come vivere una magia, emozioni su emozioni ; sfilare in una delle location più belle al mondo è una fortuna che non tutti hanno e che nessuno può perdersi. Sarà uno spettacolo a dir poco, pieno di emozioni perché le protagoniste saranno come sempre tutte bellissime e estrose ragazze. Ed io che ormai da anni dedico a questo concorso e a queste splendide ragazze la mia vita, auguro a loro di vivere sempre grandi emozioni e di credere sempre in ciò che fanno e nei loro sogni perché prima o poi chi ama questo lavoro e lo ama fino in fondo  riuscirà a realizzarsi. Auguri a tutte!!”

Vito Piepoli

 

Un festival ad alta felicità

/

Riceviamo e pubblichiamo

Dal 25 al 28 luglio tornerà il Festival Alta Felicità, che per quattro giorni riempirà la storica Borgata 8 dicembre di Venaus, tra concerti, gite, eventi culturali, sport e attività per bambini

La prima tra le tante novità della quarta edizione è l’apertura da parte del Movimento NoTav, ideatore del Festival Alta Felicità, a tutti i movimenti che lottano per la salvaguardia del clima e contro le grandi opere inutili e dannose che distruggono i territori. Il Festival Alta Felicità diventa così una delle tappe del percorso di lotta nazionale che ha portato a Roma oltre 100mila persone lo scorso 23 marzo.

“Abbiamo pensato che fosse importante aprire il Festival a tutti i movimenti territoriali di lotta – dicono gli organizzatori – per continuare il percorso di lotta e condivisione con chi si batte per la difesa del clima e dei territori, contro grandi opere inutili e imposte che producono enormi danni alla salute delle persone e contribuiscono all’enorme spreco di denaro pubblico a discapito di tutte quelle infinite piccole opere necessarie per la messa in sicurezza dei territoriAnche il festival dimostrerà come l’adesione e la simpatia al movimento notav sono sempre più diffuse”

Le parole d’ordine dell’Alta Felicità sono: accessibilità, sostenibilità ambientale, condivisione, cura e voglia di praticare un modo diverso di vivere. Più vicino alle esigenze delle persone e distante dalle logiche del profitto.

“Nell’entusiasmo che ci accompagna a pochi giorni dall’inizio del Festival, dobbiamo denunciare come purtroppo alcuni tristi copioni si ripetono identici ogni anno – continuano gli organizzatori –  esattamente come un anno fa, infatti, il direttore artistico e referente del Festival è stato sottoposto ad incomprensibili, e sospettiamo strumentali, misure cautelari all’interno di un’operazione di polizia che ha coinvolto 17 persone, molte delle quali impegnate da mesi nell’organizzazione di tale evento”.

Anche per questa edizione, dopo l’enorme partecipazione dello scorso anno, sabato pomeriggio l’intero Festival si sposterà per alcune ore sui sentieri della Val Clarea per osservare con i propri occhi il “Mostro”, il cantiere di Chiomonte. In una gita collettiva sarà possibile vedere dove finisce l’immenso sperpero di denaro pubblico.

Nel rispetto dell’ambiente sarà inaugurata una nuova App dedicata al festival, per tutti i sistemi operativi, che ci consentirà di produrre meno carta per i materiali informativi, ed essere in contatto con tutti i partecipanti, fornendo indicazioni e informazioni in tempo reale.

Ci sarà il consueto campeggio completamente gratuito per giovani e famiglie, tantissimi stand food dove poter assaporare le prelibatezze preparate dalle cucine resistenti, che da trent’anni nutrono il movimento NoTav. Come nelle scorse edizioni, il servizio navette accompagnerà i partecipanti da Susa all’area del festival e sarà attivo dalle 10 del mattino sino alle 4 di notte, proprio perché per quattro giorni si camminerà a passo d’uomo per l’intera area del Festival.

Ritorna anche l’appello alla Ciurma, il grande gruppo di volontari che da tutta Italia e non solo, arrivano per sostenere l’organizzazione del Festival. Lo scorso anno erano in oltre 300 persone a dimostrazione del fatto che la partecipazione e l’autorganizzazione sono il fulcro che rende possibile ogni grande scommessa. Basterà quindi iscriversi sul sito, nella sezione “Entra a far parte della Ciurma ad Alta Felicità”.

E per chi non avrà modo di essere presente, ma vorrà sostenere il Festival, sarà di nuovo disponibile la campagna di raccolta fondi “La Felicità non ha prezzo”. La campagna permetterà, tra le altre cose, di realizzare un sostanzioso lavoro di abbattimento barriere architettoniche avverse ai disabili motori e ipovedenti, rampe di accesso alle strutture e migliorie per la fruibilità adatta a tutti, realizzazione cartellonistica in braille e un punto di accoglienza per disabili motori ed assistenza campeggio e area festival. Il progetto Alta Accessibilità è in collaborazione con i Disabili Pirata.

La campagna “La Felicità non ha prezzo” è raggiungibile al link https://buonacausa.org/cause/faf19

Anche il Mercato Consapevole sarà presente per le vie del paese di Venaus, dove artigiani e produttori locali presenteranno i propri articoli che spazieranno da piccole creazioni di oreficeria, sartoria e molti altri generi, per dimostrare concretamente come la nostra Valle (ma vale per qualsiasi altro territorio) possa vivere e svilupparsi senza cemento e grandi opere inutili.

“Alla luce delle ultime vicende della politica italiana, saremo ancora lì, presenti e attivi – concludono gli organizzatori – per fermare un’opera vecchia, inutile e imposta, sicuro di farlo insieme a sempre più persone che si riverseranno a Venaus dal 25 al 28 luglio 2009”.

I migliori 100 vini rosa d’Italia

Si brinda con Le Notti Rosa:

 

Slow Food Editore e le Condotte Slow Food di nuovo insieme per un altro evento vinoso: il ciclo di cene che celebra “l’anno più rosa di sempre”

Il programma aggiornato su Slow Wine

Partirà venerdì 12 luglio il ciclo di serate dedicate a I migliori 100 vini rosa d’Italia, il volume pubblicato recentemente da Slow Food Editore che ha riscosso grande successo in occasione della presentazione ufficiale durante il Vinitaly 2019 a Verona.

Image

Si tratta di una guida, frutto del lavoro e della competenza della redazione di Slow Wine, dedicata a una tipologia enoica troppo a lungo trascurata.

 

Scrivono i curatori del libro Giancarlo Gariglio e Fabio Giavedoni: «Stagionali, sottovalutati, dimenticati, relegati a categoria a parte, spesso denigrati. Questo è quanto accade in Italia ai vini rosa. […] Con questo volume vogliamo raccontare quanto siano affascinanti, perché c’è un gran bisogno a nostro avviso di far crescere il settore e di posizionarlo allo stesso livello di quello dei maggiori produttori al mondo».

 

Fortunatamente pare che i tempi siano maturi e il 2019 si sta rilevando come uno degli anni più rosa di sempre: tantissima attenzione da parte della stampa, non solo di settore, e un fiorire di iniziative sul tema.

 

Non ultime arrivano le Notti Rosa: un ciclo di una quindicina cene che da luglio investiranno tutto lo stivale da Nord a Sud. La redazione Slow Wine, in stretta collaborazione con le Condotte territoriali dell’associazione Slow Food, ha coinvolto Osterie, Enoteche e Wine Bar in serate conviviali dove i protagonisti saranno i produttori, i loro vini rosa e le loro storie.

 

Durante le serate i partecipanti potranno gustare una selezione di sei etichette recensite e raccontate nella guida I migliori 100 vini Rosa d’Italia in abbinamento a interessanti proposte gastronomiche e riceveranno inoltre una copia omaggio della pubblicazione.

 

Il libro prevede alcuni capitoli iniziali sul nome, sui colori, sulle tecniche di produzione e sul mercato dei vini rosa italiani. Si passa poi a sei ampie schede sui territori più vocati e sulle principali denominazioni di origine, concludendo con le schede delle migliori 100 etichette.

 

Questi gli appuntamenti de Le Notti Rosa finora in programma:

 

Ristorante Il Dado, Rivara (TO) – 12 luglio 2019

Condotta Neretina – Relais Il Mignano, Nardò (LE) – 12 luglio 2019

Condotta Vallagrina Alto Garda – Locanda delle Tre Chiavi, Isera (TN) – 14 luglio 2019

Condotta di Lecce – Ristorante Lilith, Vernole (LE) – 14 luglio 2019

Condotta di Chieti – Chiostro del Convitto Nazionale G. B. Vico, Chieti – 15 luglio 2019

Fisar Milano – Daniel Canzian, Milano – 16 luglio 2019

Condotta Cremonese – Cascina Lagoscuro, Stagno Lombardo (CR) – 16 luglio 2019

Condotta di Livorno – Ristorante Montallegro, Livorno – 17 luglio 2019

Condotta Valli Orobiche – N.O.I. Restaurant, Bergamo – 18 luglio 2019

Condotta Romana – Sede Slow Food Roma – 13 settembre 2019

Osteria Zanchetti, Fossombrone (PU) – data da definire

Condotta di Pesaro – data da definire

Condotta di Como – data da definire

Condotta di Treviso – data da definire

Condotta Piana degli Ulivi – data da definire

Il rilancio della moda sportiva francese parte da Carmagnola

Il marchio sportivo francese Vuarnet, molto in voga sulle spiagge californiane negli anni Ottanta, rinasce grazie all’azienda Offer Srl, approdando a Pitti Immagine

 

Italia e Francia sono sempre più vicine e mettono in campo sinergie preziose, come nel caso  dell’azienda sportiva Offer Srl di Carmagnola, che rilancia il marchio francese di occhiali ed abbigliamento da montagna Vuarnet per la stagione Primavera 2020. Carmagnola, così, non è solo più il centro noto per la Sagra del Peperone, ma diventa un polo dove si disegnano e sviluppano capi di abbigliamento.

Proprio la Offer Srl si è cimentata di recente in questo, presentando la nuova collezione a Firenze, a Pitti Immagine, composta di felpe, pantaloni tecnici e costumi elasticizzati da uomo, capaci di proteggere il corpo dai raggi solari. La Offer Srl è un’azienda di abbigliamento sportivo nata negli anni Ottanta, che vanta oggi collaborazioni con diversi marchi internazionali, come Museum, Vuarnet, EA 7, Aeronautica Militare, ma anche Juventus, Milan e Roma. Per la prima volta è stata lanciata anche la nuova linea Apparel ed il piumino “Pitti limited edition”, che ha celebrato il debutto di Vuarnet al Pitti Immagine. Prodotto a Carmagnola, costituisce un capospalla in color block sul bianco, rosso e blu, che si richiama alle origini francesi del marchio Vuarnet.

La Offer ha voluto puntare anche sulla linea Legend, rendendo di nuovo più che mai attuale la moda ispirata allo spirito del surf in voga negli anni Ottanta e Novanta, soprattutto sulle spiagge californiane.

Vuarnet rappresenta il fiore all’occhiello della Offer Srl e costituisce lo storico marchio francese nato nel lontano 1957 dalla sinergia tra lo sciatore Jean Vuarnet ed il famoso ottico Roger Pouilloux.

“Nel 2016 abbiamo ottenuto la licenza per la distribuzione e la produzione di Vuarnet – ha spiegato Marco Formato che, con il fratello Diego, ha ereditato la storica azienda di famiglia –

I capi presentati al Pitti Immagine saranno a breve disponibili nello Store Vuarnet di Parigi, sul sito del brand e presso boutique e brand selezionati. Per la nostra azienda cercare di produrre in Italia risulta fondamentale, i pullover di Vuarnet sono tutti confezionati nel nostro Paese. D’altronde il made in Italy è tra i termini più ricercati sul web”.

 

Mara Martellotta